LA VALUTAZIONE DEI RISCHI nelle industrie estrattive
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- Filippo Evangelista Savino
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1 IL NUOVO TESTO UNICO sulla SICUREZZA del LAVORO LA VALUTAZIONE DEI RISCHI nelle industrie estrattive G. Luzzana - S. Piazzolla E. Arsuffi A. Angeretti SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO ASL DI BERGAMO Bergamo - 16 ottobre 2008
2 D.Lgs n. 81/08 e D.Lgs n. 624/96 Premessa Il D.Lgs n. 81/08 NON HA ABROGATO le norme contenute nel D.Lgs n. 624/96. Tutte le norme del D.Lgs n. 624/96 che rimandano a norme contenute nell abrogato D.Lgs n. 626/94 TROVANO APPLICAZIONE nelle norme del D.Lgs n. 81/08.
3 IL NUOVO TESTO UNICO sulla SICUREZZA del LAVORO LA VALUTAZIONE DEI RISCHI SI PARLERÀ DI. Obblighi del Datore di Lavoro (DdL): (Titolo I - Capo III - Sezione I ) Valutazione dei Rischi: (Titolo I, Capo III, Sezione II ) Accenni Valutazione dei Rischi Specifici: (dal Titolo VI al Titolo XI.)
4 CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI LA VALUTAZIONE DEI RISCHI ARTICOLO 2 (Definizioni) VALUTARE TUTTI I RISCHI INDIVIDUARE LE MISURE ADEGUATE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ELABORARE IL PROGRAMMA DELLE MISURE GARANTIRE IL MIGLIOREMENTO NEL TEMPO DEI LIVELLI DI SALUTE E SICUREZZA
5 Allegato I Gravi violazioni ai fini dell adozione del provvedimento di sospensione dell attività imprenditoriale ARTICOLO 14 (Sospensione Dell Attivit Attività Imprenditoriale) La mancata elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) (che per le attività estrattive viene definito Documento di Sicurezza e Salute DSS) costituisce violazione grave. L accertamento della reiterazione può comportare la sospensione dell attività imprenditoriale.
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7 CAPO III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO SEZIONE I MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI ARTICOLO 17 (Obblighi Del Datore Di Lavoro Non Delegabili) Il datore di lavoro NON può delegare la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento previsto dall Articolo 28. Sanzione per il DdL: arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da a euro ART. 55 c.1 lett.a
8 CAPO III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO SEZIONE I MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI ARTICOLO 29 comma 5, 6 e 7 (Modalità di effettuazione della Valutazione dei Rischi) Il datore di lavoro può autocertificare la Valutazione dei Rischi: - fino a 10 addetti, già da subito; - fino a 50 addetti, a partire dall emanazione delle procedure standardizzate redatte dalla Commissione Interministeriale (Art.6), non oltre il Fino a tale data si dovrà redigere il DVR completo. Per le attività estrattive NON è possibile effettuare autocertificazioni e valutazioni semplificate. TUTTE le attività estrattive redigono il DSS.
9 CAPO III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO SEZIONE I MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI ARTICOLI (RSPP) Il RSPP nelle industrie estrattive, può essere esterno fino a 50 addetti. Il datore di lavoro in nessun caso, per le industrie estrattive, può svolgere direttamente i compiti di RSPP (Allegato II).
10 CAPO III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO SEZIONE II VALUTAZIONE DEI RISCHI ARTICOLO 28 (comma 1) OGGETTO DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI La valutazione deve riguardare tutti i rischi ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari.
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12 Sono: CAPO III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO SEZIONE II VALUTAZIONE DEI RISCHI ARTICOLO 28 (comma 1) RISCHI PARTICOLARI - quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell'accordo europeo dell'8 ottobre 2004; - le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151; - quelli connessi alle differenze di genere, all'età, alla provenienza da altri Paesi.
13 STRESS LAVORO-CORRELATO Lo stress è uno stato di malessere che si manifesta con sintomi fisici, psichici o sociali legati all incapacità delle persone di colmare uno scarto tra i loro bisogni, le loro aspettative e la loro attività lavorativa. Non è una malattia, anche se una esposizione prolungata allo stress può diminuire l efficienza lavorativa e causare problemi di salute.
14 DIFFERENZE CULTURALI (1) INDIVIDUAZIONE DEL RISCHIO Il DdL deve valutare i rischi focalizzando l attenzione sulle problematiche legate alle difficoltà linguistiche, culturali e conoscitive.
15 DIFFERENZE CULTURALI (2) GESTIONE DEL RISCHIO Individuazione ed utilizzo di modelli specifici, per la formazione, informazione ed addestramento.
16 DIFFERENZE DI ETÀ (1) OBIETTIVO DELLA VALUTAZIONE Differenziare le modalità di individuazione del rischio e delle misure di prevenzione: - LAVORATORI GIOVANI (15 24 anni) - LAVORATORI MATURI (oltre 55 anni)
17 DIFFERENZE DI ETÀ (2) LAVORATORI GIOVANI Sviluppo non completo Mancanza di esperienza Scarsa consapevolezza dei rischi
18 DIFFERENZE DI ETÀ (2) LAVORATORI MATURI Formazione (recupero e aggiornamento competenze) Ergonomia luoghi di lavoro (adattamento alle esigenze) Orari e ritmi di lavoro
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20 CAPO III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO SEZIONE II VALUTAZIONE DEI RISCHI ARTICOLO 28 (comma 2) OGGETTO DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI Il DVR (DSS) redatto a conclusione della valutazione (e successivi aggiornamenti) deve avere data certa
21 CAPO III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO SEZIONE II VALUTAZIONE DEI RISCHI ARTICOLO 28 (comma 2) OGGETTO DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI Il DVR (DSS) deve contenere: a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l attività lavorativa,nella quale siano specificati i criteri adottati; b) l'indicazione delle misure di prevenzione e protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuale adottati; Sanzione per il DdL: arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da a euro ART. 55 c.1 lett.a
22 CAPO III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO SEZIONE II VALUTAZIONE DEI RISCHI ARTICOLO 28 (comma 2) OGGETTO DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI Il DVR (DSS) deve contenere: d) l'individuazione delle procedure per l'attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell'organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri; f) l individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento; Sanzione per il DdL: arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da a euro ART. 55 c.1 lett.a
23 CAPO III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO SEZIONE II VALUTAZIONE DEI RISCHI ARTICOLO 28 (comma 2) OGGETTO DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI Il DVR (DSS) deve contenere: c) Il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza; e) l'indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio; Sanzione per il DdL: ammenda da a euro ART. 55 comma 3
24 RISCHI SPECIFICI ARTICOLO 28 (comma 2, lett. f) - organizzare le mansioni tenendo conto delle capacità e delle condizioni dei lavoratori in rapporto alla loro salute - effettuare percorsi formativi e di addestramento specifici
25 CAPO III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO SEZIONE II VALUTAZIONE DEI RISCHI Titolo II Luoghi di Lavoro (ambienti protetti per il microclima, protezione di cadute dall alto e da investimento di materiali, percorsi sicuri, illuminazione, scavi, demolizioni) Titolo III Uso delle Attrezzature e dei DPI (macchine, impianti, rischio elettrico, ) Titolo V Segnaletica di sicurezza Titolo VI Movimentazione Manuale dei Carichi Titolo VII VDT Titolo VIII Agenti Fisici (rumore, vibrazioni, onde elettromagnetiche, microclima, ) Titolo IX Sostanze Pericolose (chimiche, allergizzanti, cancerogene e mutagene) Titolo X Agenti Biologici (tetano, ) Titolo XI Atmosfere Esplosive
26 Valutazione dei Rischi Specifici Titolo VI Movimentazione Manuale dei Carichi Analisi delle mansioni lavorative che implicano la movimentazione manuale di carico (trasportare, sostenere, sollevare, depositare, spingere, trainare, ecc.); Analisi delle misure tecniche organizzative adottate per evitare la necessità di movimentazione dei carichi (movimentatori manuali, transpellets automatici, carrelli elevatori, nastri trasportatori, ecc.); Analisi delle operazioni di movimentazione in funzione della frequenza (sforzo fisico ripetitivo, durata del ciclo di lavoro).
27 Valutazione dei Rischi Specifici Titolo VIII Agenti Fisici MICROCLIMA Ventilazione, umidità, temperatura, fonti di calore radiante, ecc. Calcolo degli indici di stress termico, ecc ILLUMINAZIONE Analisi di tutti gli ambienti di lavoro, in funzione delle attività in esso svolte (luoghi di lavoro permanenti, servizi igienici, locali di riposo, zone di passaggio, attività di lavoro grossolane, ecc.) RUMORE Analisi e valutazione (con relativo documento) dei livelli di esposizione al rumore derivante dall attività svolta, di ogni singolo lavoratore. Calcolo dei valori limite di esposizione, dei valori superiori ed inferiori di azione.
28 Valutazione dei Rischi Specifici Titolo VIII Agenti Fisici VIBRAZIONI Analisi delle singole postazioni di lavoro in relazione anche ai mezzi utilizzati (camion, macchine movimento terra, martelli demolitori, perforatrici, vagliatori, frantoi, ecc.). Calcolo degli indici dei valori limite di esposizione e degli indici di azione RADIAZIONI IONIZZANTI e NON IONIZZANTI verifica delle condizioni di esercizio delle sorgenti di radiazioni ionizzanti in relazione ai requisiti minimi di segregazione delle aree, delle procedure di esercizio e della segnaletica di avvertimento.
29 Valutazione dei Rischi Specifici Titolo IX Sostanze Pericolose AGENTI CHIMICI, ALLERGIZZANTI, CANCEROGENI E MUTAGENI Analisi delle schede tossicologiche di TUTTE le sostanze e prodotti utilizzati; Calcolo dei quantitativi impiegati; Analisi dei presidi collettivi adottati; Analisi dettagliata delle mansioni; Analisi dei DPI utilizzati, ecc.
30 Valutazione dei Rischi Specifici Titolo X Agenti Biologici Verifica delle coperture vaccinali contro il tetano.
31 Valutazione dei Rischi Specifici Titolo XI Atmosfere Esplosive Analisi e verifica degli impianti e delle attrezzature che possono provocare inneschi in presenza di atmosfere con prodotti o sostanze infiammabili o esplodenti.
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33 CAPO III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO SEZIONE II VALUTAZIONE DEI RISCHI ARTICOLO 29 MODALITÀ EFFETTUAZIONE La valutazione deve essere effettuata in collaborazione con : il responsabile del servizio di prevenzione e protezione; il medico competente (vedi articolo 41). Le attività di cui al comma 1 sono realizzate previa consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Sanzione per il DdL: ammenda da a euro ART. 55 comma 3
34 CAPO III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO SEZIONE II VALUTAZIONE DEI RISCHI ARTICOLO 29 (comma 3) MODALITÀ EFFETTUAZIONE Rielaborare il DVR (DSS) in occasione di: 1) modifiche del processo produttivo; 2) dell'organizzazione del lavoro; 3) in relazione al grado di evoluzione della tecnica; 4) a seguito di infortuni significativi; 5) a seguito dei risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzi la necessità. A seguito di tale rielaborazione, le misure di prevenzione debbono essere aggiornate. Sanzione per il DdL: ammenda da a euro ART. 55 comma 3
35 CAPO III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO SEZIONE II VALUTAZIONE DEI RISCHI ARTICOLO 26 (comma 3) e 29 (comma 4) RISCHI INTERFERENTI Il DdL redige il Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenti (DUVRI) (DSS Coordinato) in caso vengano effettuate attività lavorative interferenti tra loro con ditte in appalto all interno dell'unità produttiva. Il DUVRI deve essere custodito presso l unità produttiva. Sanzione per il DdL e DIR: sanzione amministrativa pecuniaria da a euro ART. 55 comma 4, lett. H)
36 CAPO III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO SEZIONE II VALUTAZIONE DEI RISCHI ARTICOLO 29 (comma 7) MODALITÀ EFFETTUAZIONE Le disposizioni che prevedono la possibilità di autocertificazione non sono applicabili al settore estrattivo, in quanto lo stesso presenta fattori che espongono lavoratori a rischi chimici, atmosfere esplosive, cancerogeni, mutageni.
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