INDICAZIONI DI BASE PER GLI INSEGNANTI CHE LAVORANO CON ALUNNI CERTIFICATI

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1 ISTITUTO COMPRENSIVO DI LONGARONE scuole dell infanzia, primaria e secondaria di I grado Piazza Mazzolà, Longarone Tel Fax e_mail: blic82100c@istruzione.it sito web: INDICAZIONI DI BASE PER GLI INSEGNANTI CHE LAVORANO CON ALUNNI CERTIFICATI Anno Scolastico 2015/2016 Pag. 1 a 19

2 INDICE Premessa PRIMA PARTE: MODALITÀ OPERATIVE 1. Assegnazione insegnanti di sostegno 2. Prima conoscenza dell alunno 3. Valutazione iniziale 4. Programmazione annuale 5. La progettazione dell inclusione a lungo e breve termine 6. Programmazioni periodiche 7. Incontri con il Servizio Territoriale Età Evolutiva (S.T.E.E) 8. Incontri con operatori socio-sanitari privati 9. Valutazione 10. Colloqui individuali 11. Documentazione di fine anno 12. Gruppo di Lavoro sull Handicap di Istituto 13. Gruppo di Lavoro sull Handicap (GLH operativo) 14. Consiglio d Interclasse SECONDA PARTE: APPROFONDIMENTI TEMATICI 1. Osservazione iniziale 2. La Diagnosi Funzionale (D.F.) 3. Il Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F.) 4. Il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) 5. Programmazione educativa e didattica annuale 6. Valutazione 7. Rinnovo della certificazione e della diagnosi. 8. Gruppi di studio e di lavoro 9. I Gruppi di studio e di lavoro che operano all interno degli Istituti 10. Centro Territoriale per l Integrazione (C.T.I.) 11. Centro Territoriale di Supporto 12. UICAA Aggiornato: a.s. 2015/16 Pag. 2 a 19

3 PREMESSA 1. Nella scuola in cui si fa inclusione la diversità è un valore; essa rafforza la classe e dà a tutti maggiori opportunità di crescita in quanto ogni singolo stile di apprendimento viene salvaguardato e condiviso. 2. Tutti sono corresponsabili nell opera di educazione e integrazione di tutti gli alunni. 3. Gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica e all elaborazione e verifica delle attività di competenza, dei consigli d interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti (art. 13, comma 6, Legge 104/ 92). Obiettivi dell inclusione scolastica sono: - Creare un ambiente in cui ognuno è accettato e possa partecipare attivamente alla vita scolastica. - Favorire le occasioni di scambio e di collaborazione degli alunni tra loro e degli alunni con gli insegnanti. - Riconoscersi ed essere riconosciuto come membro attivo della comunità scolastica. (dal POF dell Istituto Bisogni Educativi Speciali) Il presente fascicolo contiene una serie d indicazioni pratiche per gli insegnanti curricolari e di sostegno che operano con alunni certificati e in disagio. La guida è strutturata in capitoli che costituiscono i momenti di un ipotetico percorso di scuola di un insegnante di sostegno, dalla nomina agli scrutini di fine anno. Nella seconda parte sono presi in considerazione: - la documentazione che la normativa prevede per l alunno certificato, aiutando gli insegnanti a conoscere quanto è previsto per legge e ciò che è divenuto prassi nell Istituto; - i possibili percorsi per affrontare situazioni di disagio. Aggiornato: a.s. 2015/16 Pag. 3 a 19

4 PRIMA PARTE: MODALITA OPERATIVE 1. Assegnazione insegnanti di sostegno L insegnante di sostegno è assegnato all Istituto Scolastico dall Ufficio Scolastico Territoriale. Il Dirigente Scolastico assegna l insegnante alla classe in cui è inserito l alunno certificato; l insegnante di sostegno è, infatti, contitolare della classe insieme agli altri docenti e ne ha la stessa corresponsabilità. Il numero di ore di sostegno assegnate è stabilito esclusivamente dal Dirigente, dopo aver valutato la situazione degli alunni e delle classi in cui sono inseriti ed, eventualmente, sentito il parere del Gruppo di Lavoro sull Handicap di Istituto (GLHI). 2. Prima conoscenza dell alunno I giorni appena seguenti alla nomina l insegnante di sostegno: Prenderà contatto con il Dirigente Scolastico per ricevere le prime indicazioni sul quadro complessivo e sul percorso dell alunno, cioè sulla tipologia dell handicap, sul contesto classe, sulla documentazione esistente, come la Diagnosi Funzionale (D.F.), il Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F.), il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.), su eventuali progetti in atto nella classe/sezione o nel plesso. Il Capo d Istituto consegnerà all insegnante il presente protocollo. L insegnante prenderà visione di questo protocollo e di tutta la documentazione dell alunno in segreteria e dell Accordo di Programma Scuola-ULSS I nel sito dell Istituto. Nei documenti P.D.F. e P.E.I si ritrovano le scelte di base per quel bambino, condivise con la famiglia e con il Servizio Territoriale Età Evolutiva (S.T.E.E). L insegnante deve tener conto di queste scelte per approntare il percorso educativo-didattico annuale. Le scelte sottoscritte da scuola, famiglia e STEE nel P.D.F e nel P.E.I. possono essere modificate solo in seguito ad un incontro di verifica e riprogettazione dei documenti stessi. Questa prima conoscenza è un momento importante poiché andrà a determinare le scelte educative e didattiche per l alunno. Nel caso di un alunno nuovo queste indicazioni valgono per tutti gli insegnanti del modulo che sono tenuti a conoscere la documentazione. Aggiornato: a.s. 2015/16 Pag. 4 a 19

5 La documentazione è strettamente riservata, quindi può essere solo visionata in segreteria. Il nuovo insegnante conoscerà i docenti di modulo/sezione/classe a cui chiederà di individuare un momento preciso per conoscere la storia dell alunno: gli insegnanti curricolari sono tenuti a fornire tutte le informazioni necessarie e utili relative all alunno e alla classe in cui è inserito e a presentare agli alunni, ad inizio anno, l insegnante di sostegno come un insegnante della classe e non soltanto come l insegnante dell alunno certificato. Ritirerà in Segreteria il registro dell insegnante di sostegno (uno per ogni bambino seguito); nel nostro Istituto gli insegnanti di sostegno utilizzano un registro da compilare su supporto informatico. Per gli insegnanti operanti nella Scuola Secondaria, invece, è in uso il registro elettronico specifico. Consegnerà in Segreteria l orario settimanale concordato con gli insegnanti di sezione/classe. Nel passaggio di ordine di scuola (infanzia/primaria/secondaria di 1 grado) il Capo d Istituto organizza, ad inizio anno, un incontro tra gli insegnanti degli ordini interessati per favorire il passaggio delle informazioni (si ricorda che i genitori devono essere informati di questi incontri). All incontro partecipano: - per la scuola precedente, gli insegnanti del modulo/sezione con l insegnante di sostegno; - per la scuola accogliente, l insegnante di sostegno con alcuni insegnanti di classe (secondaria) o con il modulo accogliente (primaria); - la famiglia, eventualmente. 3. Valutazione iniziale Durante il primo periodo di scuola tutti gli insegnanti: Effettuano delle osservazioni sistematiche (durante tutte le ore di permanenza a scuola) su: 1. aspetti relazionali (emotività, affettività, rapporti con gli altri, partecipazione, responsabilità, affidabilità, comportamento) 2. aspetti legati all esperienza scolastica (attenzione, impegno, interesse, motivazione, autonomia, organizzazione) Aggiornato: a.s. 2015/16 Pag. 5 a 19

6 (queste osservazioni nella scuola primaria e secondaria si svolgeranno prevalentemente in classe) 3. apprendimenti (scrittura, lettura, abilità logico-matematiche, comprensione, esposizione, studio). L insegnante di sostegno elabora i dati raccolti, relativi alle osservazioni sull alunno (sia le proprie sia quelle degli insegnanti curricolari), in una sintesi organica che costituirà la valutazione iniziale : questa sarà la prima parte della Programmazione Individualizzata Annuale. Si ricorda che per gli insegnanti saranno molto importanti tali indicazioni in quanto permetteranno di operare scelte fondamentali per la stesura della programmazione annuale. 4. Progettazione annuale Entro i primi due mesi di scuola l insegnante di sostegno redige, con la collaborazione di tutto il Gruppo di Lavoro Operativo, il Piano Educativo Individualizzato (PEI), a cui va allegata la Programmazione educativo-didattica Individualizzata (maggiori informazioni negli APPROFONDIMENTI TEMATICI di questo documento). Nello stesso periodo, l insegnante di sostegno predispone un progetto didattico di lavoro annuale (la Programmazione educativo-didattica Individualizzata) che sarà concordato e discusso con tutti gli insegnanti coinvolti. E importante che si concordino con la famiglia le scelte educative e didattiche; la costante collaborazione e la comprensione reciproca sono imprescindibili per favorire l elaborazione di un progetto di vita completo per il bambino. Tale progetto, quindi, andrà presentato e discusso poi con i genitori. La chiarezza e l accordo sugli obiettivi proposti sono determinanti nel momento della valutazione quadrimestrale (scheda e colloquio con i genitori). La Programmazione deve essere consegnata al Dirigente Scolastico per l inserimento nel fascicolo personale. 5. La progettazione dell inclusione a lungo termine Per l alunno di nuova certificazione o per il quale non esiste ancora tale documentazione, l insegnante di sostegno, con il Gruppo di Lavoro Operativo (GLHO) di cui fa parte e con la collaborazione della famiglia, si impegna ad elaborare il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) entro cinque mesi dal rilascio della Diagnosi Funzionale (maggiori Aggiornato: a.s. 2015/16 Pag. 6 a 19

7 informazioni negli APPROFONDIMENTI TEMATICI di questo documento). 6. Programmazioni periodiche Nelle riunioni periodiche (settimanali, mensili) tale progetto didattico dell alunno sarà adeguatamente inserito nelle attività previste dalla programmazione di classe, tenendo presente che è opportuno: - effettuare uno scambio di ruoli all interno della classe, quando è possibile, tra i docenti sfruttando le competenze degli insegnanti; - privilegiare il lavoro nel gruppo classe, in cui l insegnante di sostegno possa fare da tramite tra l insegnamento curricolare e l alunno in difficoltà; - considerare che i compagni di classe rappresentano la più diretta e la più presente tra le risorse dell inclusione; - inserire l alunno certificato in lavori di gruppo anche a classi aperte orizzontali e verticali; organizzare lavori di gruppo secondo modalità cooperative piuttosto che individualistiche; - avere l accortezza di far svolgere e successivamente consegnare all alunno certificato le verifiche (anche se differenziate) in classe negli stessi tempi degli altri; - limitare l uscita dalla classe soltanto per l acquisizione di abilità. L insegnante di sostegno avrà il compito di: - raccogliere il materiale e gli strumenti per facilitare gli apprendimenti: lo scopo finale sarà quello di ridurre le distanze fra obiettivi della classe e obiettivi individuali dell alunno (le sue potenzialità) in vista di una sempre maggiore autonomia, - veicolare le informazioni all interno del gruppo docente interessato; ma anche di: - osservare attentamente le molteplici relazioni che si instaurano in classe, - ricercare le informazioni utili alla comprensione delle problematiche emergenti, - partecipare alla progettazione e realizzazione delle varie strategie operative utili alla classe. 7. Incontri con il Servizio Territoriale Età Evolutiva E possibile per la scuola richiedere un colloquio con il STEE. per un confronto sulla situazione degli alunni. A volte la richiesta di un incontro viene fatta anche dalla famiglia o dal STEE. per motivi particolari. Aggiornato: a.s. 2015/16 Pag. 7 a 19

8 La famiglia deve essere a conoscenza di tutti i colloqui e gli scambi di informazione che avvengono tra Scuola e STEE. Le richieste di colloquio si formalizzano al Dirigente attraverso lo specifico modulo. Il modulo è stato inviato in ogni scuola ed eventualmente lo si può richiedere in segreteria. La procedura è quindi la seguente: 1. Concordare tra insegnanti di sezione/modulo/classe la necessità di un incontro col STEE. 2. Richiedere l incontro al Capo d Istituto attraverso l apposito modulo (nel quale si richiede la presenza dei genitori al colloquio; eventualmente motivarne l assenza al Capo d Istituto) 3. Il Dirigente contatta il Servizio e successivamente comunica agli insegnanti e ai genitori data e orario dell incontro. Agli incontri (che la scuola chiede vengano effettuati di pomeriggio, fuori dall attività didattica) partecipano tutti gli insegnanti che lavorano nella classe e il Dirigente Scolastico. Per ogni incontro è obbligatorio redigere un verbale (vedi Accordo di Programma per l inclusione scolastica e sociale degli alunni con disabilità della provincia di Belluno dicembre 14); di questo si faranno più copie cartacee: una per il fascicolo personale dell alunno, una da consegnare alla famiglia, una da inviare ai Servizi presenti. In forma digitale sarà conservato nel registro di classe e in quello dell insegnante di sostegno. E auspicabile che gli insegnanti concordino prima del colloquio chi dovrà prendere appunti e redigere il verbale; il documento verrà datato e firmato dal verbalizzante. Inoltre gli insegnanti avranno cura di arrivare all incontro dopo una attenta lettura della documentazione esistente (ad esempio D.F., P.D.F., ma anche verbali degli incontri precedenti) e avendo collegialmente concordato tutto quello che è da riferire. Gli incontri con gli operatori dell Unità Operativa (U.O.) del STEE dovrebbero di preferenza essere organizzati con lo scopo di redigere e verificare il PDF e il PEI (quindi ad inizio e fine anno); per gli alunni di nuova certificazione o per i quali non esiste ancora tale documentazione, in linea di massima si possono prevedere dei colloqui con gli operatori per una prima valutazione/confronto sul caso. Aggiornato: a.s. 2015/16 Pag. 8 a 19

9 Nel Protocollo d Intesa Scuola-ULSS (inserito nel sito dell Istituto) sono definite le modalità operative per gli incontri. 8. Incontri con operatori socio-sanitari (psicologi, logopedisti, pedagogisti) Molti alunni sono seguiti da operatori socio-sanitari che non appartengono all U.O. del Servizio Territoriale Età Evolutiva. Nel Territorio sono presenti, infatti, psicologi e logopedisti privati, logopedisti del reparto O.R.L. dell ospedale, pedagogisti del Settore Sociale ed altri anche da fuori provincia (v. La Nostra Famiglia di Conegliano, Centro regionale di San Donà di Piave). E bene ribadire ai genitori l importanza di poter avere un appuntamento con l operatore in questione per potersi confrontare con quest ultimo ed avere specifiche indicazioni. Ottenuto il consenso dalla famiglia, ci si potrà rivolgere al Capo d Istituto che organizzerà l incontro, al quale, di preferenza, partecipa anche la famiglia. Per le richieste di colloquio si segue la medesima procedura prevista per gli incontri con gli operatori del STEE. 9. Valutazione Il DPR 122 del 22 giugno 2009 raccoglie e coordina le norme vigenti per la valutazione degli alunni e in particolare, all art. 9, si occupa della valutazione degli alunni con disabilità. I documenti di valutazione per la scuola dell istruzione obbligatoria (C.M. 419/1996) vanno utilizzati per tutti gli alunni, anche per quelli in situazione di handicap. Per gli alunni in situazione di handicap, la compilazione del documento di valutazione si fonda sui documenti previsti dalla leggequadro (Legge 104/1992) e dall Atto d indirizzo e coordinamento delle ULSS (DPR 24/02/1994), cioè il Profilo Dinamico Funzionale (come osservazione di partenza) il Piano Educativo Individualizzato (che esplicita la programmazione didattica individualizzata ed esprime gli indicatori, sulla base dei quali viene formulato dai docenti il giudizio sintetico espresso nella scheda di valutazione). Poiché sia il PDF sia il PEI sono documenti stesi in accordo con la famiglia, è evidente che i genitori sono automaticamente a conoscenza di tutti gli obiettivi oggetto di valutazione nella scheda. La scheda di valutazione per gli alunni in situazione di handicap è quindi un documento strettamente correlato al progetto concordato per quell alunno con la sua famiglia. Aggiornato: a.s. 2015/16 Pag. 9 a 19

10 Nel nostro Istituto è stata approntata una scheda di valutazione diversificata per alunni con disabilità grave, sempre derivante da PDF e PEI individuale. Per gli alunni con grave disabilità, l Istituto utilizza la certificazione delle competenze di fine primo ciclo dell Istruzione, predisposta dal CTI di Belluno. 10. Colloqui individuali Gli incontri devono avvenire negli stessi giorni e orari previsti per gli altri alunni della stessa classe. Come per tutti gli altri alunni, gli insegnanti del team concordano anticipatamente le osservazioni da riferire ai genitori dell alunno in situazione di handicap; è opportuno che sia tutto il gruppo docente a ricevere i genitori dell alunno, in un clima di piena cooperazione e corresponsabilità, e che tutti gli insegnanti dialoghino con i genitori (non delegare il rapporto solo all insegnante di sostegno). 11. Documentazione di fine anno Alla fine dell anno scolastico vanno consegnati in Direzione i seguenti documenti: - Registro di sostegno (stampato qualora compilato al computer) - Programmazione Individualizzata annuale (già consegnata a inizio anno) - Scheda di valutazione - P.D.F. e P.E.I. - Scrutini ed esami. L insegnante di sostegno firma tutti i documenti relativi agli alunni e al lavoro della classe cui è stato assegnato. 12. Gruppo di Lavoro sull Handicap di Istituto (GLHI) Gli insegnanti di sostegno partecipano a tutti gli incontri della Commissione. 13. Gruppo di Lavoro sull Handicap (GLH operativo) Ogni insegnante di sostegno è membro attivo del gruppo di lavoro per il singolo alunno certificato, insieme a tutti gli insegnanti di classe, all équipe dell ULSS o privata, che segue il bambino, al servizio sociale se coinvolto, al Dirigente scolastico e alla famiglia. Aggiornato: a.s. 2015/16 Pag. 10 a 19

11 14. Consiglio d intersezione, d interclasse, di classe Durante le riunioni va in ogni modo tutelata la privacy dell alunno in situazione di handicap e della sua famiglia. Non va fatto il nome dell alunno, né vengono resi pubblici riferimenti alla sua condizione, né sanitaria, né didattica, né sul tipo di handicap, né sui risultati didattici individuali. La privacy degli alunni certificati deve essere tutelata anche dal personale di segreteria. Il personale di segreteria e ATA deve essere a conoscenza della contitolarità dell insegnante di sostegno. Aggiornato: a.s. 2015/16 Pag. 11 a 19

12 SECONDA PARTE: APPROFONDIMENTI TEMATICI (Alcuni di questi aspetti sono trattati nell Accordo di Programma 2014.) 1. Osservazione iniziale È importante fissare attraverso un osservazione accurata abilità, difficoltà, modo di lavorare e di relazionarsi dell alunno, in quanto tali dati rappresentano la base di partenza per la costruzione della programmazione e costituiranno il termine di confronto per la verifica e la valutazione degli eventuali progressi o delle difficoltà incontrate durante i il percorso. 2. La Diagnosi Funzionale (D.F.) Si intende la descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psico-fisico dell alunno in situazione di handicap. Contiene la conoscenza estesa e approfondita del bambino; tale conoscenza deve essere funzionale cioè utile alla realizzazione di un progetto concreto. E redatta dall Unità di Valutazione Multidisciplinare (U.V.M.D.) unitamente al verbale di accertamento. Si costituisce tramite: - l anamnesi fisiologica e patologica prossima e remota del soggetto - la diagnosi clinica, che farà riferimento inoltre all eziologia e alle conseguenze funzionali dell infermità, indicando la previsione dell evoluzione futura - le potenzialità maggiormente compromesse e le difficoltà registrabili in ordine ai seguenti aspetti: cognitivo, affettivo, relazionale, linguistico, sensoriale, motorio-prassico, neuropsicologico, autonomia. Sempre con l autorizzazione dei genitori, è inviata alla scuola; la scuola può organizzare un incontro con il referente del caso (case manager) della U.V.M.D. (indicato nel verbale di accertamento: rappresentante U.V.M.D. per la scuola ) per un confronto su tale diagnosi. Viene rinnovata quando se ne ravvisano i presupposti ed è presentata alla scuola ad ogni passaggio di grado scolastico. Aggiornato: a.s. 2015/16 Pag. 12 a 19

13 3. Il Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F.) E l atto successivo alla D.F. che indica il prevedibile livello di sviluppo che l alunno in situazione di handicap dimostra di possedere nei tempi brevi (sei mesi) e nei tempi medi (due anni). E un documento che segue un primo periodo d inserimento scolastico e descrive i possibili livelli di risposta dell alunno riferiti alle relazioni in atto e a quelle programmabili. Comprende la descrizione delle difficoltà dell alunno nei singoli settori di attività; l analisi dello sviluppo potenziale riferita ai parametri cognitivo, affettivo relazionale, comunicazionale, linguistico, sensoriale, motorio-prassico, neuropsicologico, autonomia e apprendimento. È redatto dalla scuola entro cinque mesi dal rilascio della D.F., in collaborazione con gli operatori socio-sanitari dei servizi territoriali dell A. U.L.S.S. e con i genitori. La scuola riferisce su tutti i parametri in base alla diretta osservazione nell ambiente scolastico. Si utilizza il modello (allegato n.6 Accordo di programma 2014) depositato in direzione e reperibile nel sito della scuola. Si configura come un momento di riflessione del gruppo che lo elabora, raccordo tra le conoscenze dal punto di vista sanitario, riabilitativo, educativo-didattico e familiare: - fornisce il quadro globale dell evoluzione e del percorso che operatori e insegnanti compiono nell interesse dell alunno; - costituisce una guida per la progettazione dell intervento, evidenziando i bisogni dell alunno e le sue risorse e indicando le strategie utili per attivarle e valorizzarle; - costituisce il ponte verso il Piano Educativo Individualizzato. Va verificato almeno ogni due anni o al passaggio di ordine di scuola e comunque ogni qualvolta si verificassero dei cambiamenti tali, nella situazione del bambino o del contesto, da giustificare delle modifiche nella prevedibile evoluzione. Nel nostro Istituto esiste un protocollo per la stesura del PDF. 4. Il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) È redatto su iniziativa della scuola dagli insegnanti curricolari e di sostegno, in collaborazione con operatori socio-sanitari e con la partecipazione operativa della famiglia. Si utilizza il modello (allegato n.7 Accordo di programma 2014) depositato in direzione e reperibile nel sito della scuola. È il documento nel quale sono descritti gli interventi integrati ed equilibrati fra loro, predisposti per l alunno, per un anno scolastico. I componenti del gruppo di lavoro propongono, ciascuno in base alla propria esperienza pedagogica, medico-scientifica e di contatto Aggiornato: a.s. 2015/16 Pag. 13 a 19

14 familiare, gli interventi finalizzati alla piena realizzazione del diritto all educazione, all istruzione ed inclusione scolastica. Il gruppo deve operare nell ottica di una maturazione il più possibile armonica e completa dell alunno, considerato nella totalità della sua persona e nei differenti momenti della sua vita, di cui la scuola è momento fondamentale, ma non esclusivo. Va verificato e rinnovato per ogni anno scolastico o ogni qualvolta se ne verificasse la necessità. Questi quattro documenti (Certificazione D.F. P.D.F. P.E.I.) costituiscono un percorso in cui la riflessione dei vari gruppi di lavoro, partendo da aspetti strettamente sanitari, va gradualmente verso una progettazione sempre più mirata all inclusione sociale. 5. Programmazione educativa e didattica annuale È redatta dagli insegnanti dell alunno e presentata e discussa con i genitori a ogni inizio d anno scolastico. Comprende le scelte operate dalla scuola: riduzione, adeguamento o sostituzione parziale o completa degli obiettivi educativi e didattici rispetto alla classe, indicazione delle modalità operative e organizzative. Va comunque e sempre predisposta anche in assenza della D.F., del P.D.F.. Qualora esistessero già i precedenti documenti, la programmazione annuale costituisce una delle parti fondamentali del P.E.I.. 6. Valutazione Sentenza della Corte Costituzionale n. 215/1987 Per gli alunni in situazione di handicap <<capacità e merito vanno valutati secondo parametri peculiari, adeguati alle rispettive situazioni di minorazione>> Dalla legge n. 104/1992, art.16: <<Nella valutazione degli alunni handicappati da parte degli insegnanti è indicato, sulla base del PEI, per quali discipline siano stati adottati particolare criteri didattici, quali attività integrative e di sostegno siano state svolte, anche in sostituzione parziale dei contenuti programmatici di alcune discipline>> <<nella scuola dell obbligo sono predisposte, sulla base degli elementi conoscitivi di cui al comma 1, prove d esame corrispondenti agli insegnamenti impartiti e idonee a valutare il progresso dell allievo in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali>> Aggiornato: a.s. 2015/16 Pag. 14 a 19

15 C.M. n. 491/1996 <<Valutazione degli alunni della scuola elementare e dell istruzione secondaria di primo grado>>, art.2: (si riferisce alla scheda con gli indicatori prestampati, adottata solo per due anni) [.] b) Rilevazione degli apprendimenti. Giudizi per discipline Ciascun insegnante esprimerà, nel rispetto dei principi di collegialità [ ] un giudizio sintetico che testimoni il livello di apprendimento raggiunto dall alunno nelle diverse discipline previste dal curricolo scolastico. [.] Per ogni riquadro relativo a ciascuna disciplina o insegnamento è disponibile uno spazio per gli eventuali adattamenti degli indicatori/criteri allo scopo di rispondere alle esigenze degli alunni che si trovano in particolari situazioni di apprendimento e un altro per eventuali osservazioni. [ ] c)valutazione sul livello globale di maturazione L insieme delle osservazioni iniziali e continue di tutti i docenti registrate con gli strumenti interni, l analisi dei processi di apprendimento, le decisioni prese in merito a interventi individualizzati per il miglioramento dei risultati, costituiscono il fondamento per la valutazione da riportare nel quadro finale. Si tratta, in sostanza, di un profilo dinamico conclusivo (di periodo o di anno), che evidenzi i progressi ottenuti rispetto al livello di partenza, gli interessi manifestati e le attitudini promosse, nonché le eventuali distanze degli apprendimenti dell alunno dai traguardi comuni, al fine di progettare nuove azioni da intraprendere. [ ] Tratto da: Le leggi dell integrazione scolastica e sociale. Ed. Erickson Esiti scrutini ed esami per alunni in situazione di handicap Il MIUR con nota n del 08/07/2002 ribadisce che, per gli alunni che seguono un piano educativo individualizzato, nelle certificazioni rilasciate, a fianco dei voti riportati nello scrutinio finale e ai punteggi assegnati agli esami, va aggiunta l indicazione che la votazione è riferita al PEI e non ai programmi ministeriali. Si chiarisce tuttavia che ai sensi dell art. 15 comma 6 e dell art. 16 comma 3 dell O.M. n. 90 del 21 maggio 2001, tale precisazione va inserita solo nelle certificazioni rilasciate agli interessati e non nei tabelloni affissi all albo dell istituto. Fanno riferimento alla valutazione degli alunni certificati anche i seguenti documenti: Linee guida per l integrazione scolastica degli alunni con disabilità, Prot. 4274/09; Regolamento di coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni, DPR 122/2009. Aggiornato: a.s. 2015/16 Pag. 15 a 19

16 7. Rinnovo della certificazione e della diagnosi. La certificazione riporta la data della sua validità (a compimento della scuola dell infanzia..oppure il numero di anni data precisa); in quel momento il bambino sarà valutato nuovamente. Si ricorda che non è automatico che avvenga il rinnovo della certificazione; dopo le valutazioni previste, l operatore referente del caso può, infatti, decidere che non sussistano più i dati clinici che avevano giustificato la certificazione, oppure può accadere che i genitori non acconsentano più alla stessa. L Unità di Valutazione Multidisciplinare predispone la Diagnosi Funzionale (secondo il modello allegato n.5) e la trasmette alla famiglia unitamente al verbale di accertamento o comunque entro l inizio dell anno scolastico successivo all accertamento stesso. La Diagnosi Funzionale viene rinnovata allorquando se ne ravvisino i presupposti ed è presentata alla scuola ad ogni passaggio di grado scolastico. Saranno la famiglia o l Unità Valutativa Multidisciplinare (U.V.M.D), SE DELEGATA, a consegnare i nuovi documenti alla scuola. 8. Gruppi di studio e di lavoro La normativa vigente contempla quattro tipologie di Gruppi di Studio e di lavoro: a) il Gruppo di lavoro interistituzionale provinciale (Glip), costituito presso ogni Ufficio Scolastico Territoriale (legge n. 104/1992, art.15, comma 1) b) il Gruppo di lavoro per l integrazione scolastica degli handicappati (Gruppo H), costituito sempre presso ogni Ufficio Scolastico Territoriale (Circolari Ministeriali n.227/1975, n.216/1977, n.199/1979) c) il Gruppo di studio e lavoro costituito presso ogni circolo didattico e ogni istituto di scuola secondaria di primo e secondo grado (legge n.104/1992, art.15, comma 2) d) il Gruppo di lavoro per ciascun alunno in situazione di handicap, costituito in relazione ai singoli casi (legge n.104/1992, art.12, commi 5 e 6) Tratto da: Le leggi dell integrazione scolastica e sociale. Ed. Erickson e) GLPT: il Gruppo di Lavoro per la Progettazione Territoriale opera a livello di ULSS; ne fanno parte rappresentanti del Provveditorato, dell ULSS, della scuola, degli Enti Locali, delle associazioni. Coordina gli interventi dei servizi scolastici con quelli sanitari, sociali, culturali, ricreativi, sportivi (Circolare Regione Veneto n. 33 del 1993) Aggiornato: a.s. 2015/16 Pag. 16 a 19

17 9. I Gruppi di studio e di lavoro che operano all interno degli Istituti a) Il Gruppo di studio e di lavoro a livello d istituto (GLHI). Composizione: Docenti di classe e di sostegno Dirigente scolastico (o suo delegato) Operatori dei servizi Genitori Studenti (scuola secondaria di secondo grado) Competenze: Collabora alle iniziative educative e d integrazione previste dal piano educativo individualizzato (non ha il compito di elaborare il PDF e il PEI di ogni alunno in situazione di handicap, ma di collaborare alle iniziative di integrazione scolastica). Costituisce la mente progettuale integrata che pensa i percorsi e le reti di sostegno per l inserimento degli alunni in situazione di handicap nella comunità scolastica. Tale gruppo, inteso come uno dei nodi della rete in cui si progetta lo stile della scuola, citato nel Piano dell Offerta Formativa e attivo per la sua realizzazione, dovrebbe lavorare, in collegamento con i diversi gruppi di lavoro, per rispondere alla domanda:<<come può questa scuola diventare nel complesso più integrante ovvero più capace di flessibilità e di autentico successo formativo per tutti?>>, progettando anche la struttura organizzativa capace di salvaguardare, persino nelle situazioni di emergenza, un efficace processo d inclusione. A titolo indicativo può: Analizzare la situazione complessiva nell ambito delle scuole di competenza (numero di alunni in situazione di handicap, tipologia dell handicap, classi coinvolte) Analizzare le risorse del circolo o dell istituto, sia umane che materiali Predisporre una proposta di calendario per gli incontri dei Gruppi tecnici Verificare periodicamente gli interventi a livello di circolo e di istituto Formulare proposte per la formazione e l aggiornamento Indicare un monte ore settimanale minimo d insegnamento specifico per ciascun alunno con handicap. Schematizzando, l azione del gruppo di scuola può essere riassunta in competenze di tipo: - organizzativo: gestione delle risorse personali, definizione delle modalità di passaggio e di accoglienza, censimento di risorse informali; Aggiornato: a.s. 2015/16 Pag. 17 a 19

18 - progettuale e valutativo: formulazione di progetti di continuità, progetti specifici relativi alle tipologie di handicap, progetti relativi all organico, progetti per l aggiornamento del personale; - consultivo: assunzione di iniziative di collaborazione e tutoring fra i docenti, confronto interistituzionale, documentazione delle esperienze e costituzione di banche dati. La capacità di questo gruppo di incrementare il processo integrativo dipende in larga misura dall azione di stimolo e di proposta personale che i diversi componenti vorranno esercitare e dalla convinzione con cui essi sapranno muoversi nello stabilire interrelazione con gli altri organi di partecipazione. In questo quadro, il contributo della famiglia è essenziale e insostituibile. b) Il gruppo di lavoro per ciascun alunno in situazione di handicap (GLH operativo) Composizione Docenti di classe e di sostegno Docente operatore psicopedagogico Operatori dell ULSS Genitori Dirigente scolastico (o suo delegato) Competenze Redigere il profilo dinamico funzionale e il piano educativo individualizzato Verifica gli effetti dei vari interventi e l influenza esercitata dall ambiente scolastico Aggiorna il profilo dinamico funzionale e il piano educativo individualizzato Tratto da: Le leggi dell integrazione scolastica e sociale. Ed. Erickson c) Il gruppo di lavoro per l Inclusione (GLI) Composizione Dirigente scolastico (o suo delegato) I primi collaboratori del Dirigente L insegnante figura strumentale per l Handicap e il disagio Gli insegnanti referenti Disabilità, DSA, BES, Disagio L insegnante referente per l Intercultura Competenze Rilevazione dei BES presenti nella scuola Raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola Raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH operativi sulla base delle effettive esigenze Aggiornato: a.s. 2015/16 Pag. 18 a 19

19 Elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro la fine di giugno). 10. Centro Territoriale per l Integrazione (C.T.I.) A partire dal 1996 è stato attivato, presso la scuola A. Gabelli, il Centro Territoriale per l Integrazione (Ricerca Documentazione Formazione per Handicap, Disagio Scolastico e Intercultura). Il Centro è un servizio d informazione e consulenza aperto a genitori, insegnanti, operatori su tematiche riguardanti l area dell handicap, del disagio scolastico, della prevenzione e dell intercultura. Il C.T.I. ha un sito ( in cui è possibile trovare varie indicazioni tra cui i giorni e gli orari di apertura e le tematiche specifiche trattate da ciascun operatore del centro. 11. Centro Territoriale di Supporto Presso l Istituto Tecnico Commerciale P.F. Calvi di Belluno ha sede il Centro Territoriale di Supporto (C.T.S.). Tale costituzione risponde alla nota del Miur del 27 aprile 2006 che promuove l istituzione di unità di supporto per operatori scolastici, per le famiglie e per tutti coloro che intervengono nei processi di integrazione scolastica degli alunni diversamente abili, per favorire l utilizzo corretto e diffuso delle tecnologie. 12. UICAA Ufficio di Informazione e Consulenza su Accessibilità ed Ausili. Questo ufficio è attivo presso la sede degli Uffici Provinciali in piazza Duomo a Belluno, fornisce consulenza ad insegnanti, famiglie, operatori sull aspetto specifico degli ausili (meccanici, informatici, ). Aggiornato: a.s. 2015/16 Pag. 19 a 19

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