Anas SpA. Direzione Centrale Progettazione ANAS - DIREZIONE CENTRALE PROGETTAZIONE

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1 Anas SpA Direzione Centrale Progettazione ANAS - DIREZIONE CENTRALE PROGETTAZIONE

2 STRUTTURA DELLO STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO 1. PREMESSA 2. PROTOCOLLO D INTESA 3. DOCUMENTO PRELIMINARE ALL AVVIO ALLA PROGETTAZIONE 4. INQUADRAMENTO DEL PROGETTO NEL QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO 5. INQUADRAMENTO D AREA VASTA 6. OBIETTIVI E MOTIVAZIONE DELL INTERVENTO 7. TEMPI DI ATTUAZIONE 8. STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE 9. COERENZA DEL PROGETTO CON GLI OBIETTIVI DEI PIANI 10.ANALISI DEL SISTEMA VINCOLISTICO 11.BIBLIOGRAFIA E FONTI CONSULTATE QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE 1. OBIETTIVI E MOTIVAZIONE DELL INTERVENTO 2. EVOLUZIONE DELLE PROPOSTE PROGETTUALI SUCCEDUTESI NEL CORSO DEGLI ANNI 3. CRITICITA E CONDIZIONAMENTI PER LA SCELTA DEI TRACCIATI DI PROGETTO 9. INTERVENTI DI MITIGAZIONE 10. AZIENDE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE 11. BIBLIOGRAFIA E FONTI CONSULTATE QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE 1. COMPONENTE ATMOSFERA 2. COMPONENTE AMBIENTE IDRICO 3. COMPONENTE SUOLO E SOTTOSUOLO 4. COMPONENTE VEGETAZIONE, FLORA E FAUNA 5. COMPONENTE ECOSISTEMI 6. COMPONENTI RUMORE E VIBRAZIONI 7. COMPONENTI VIBRAZIONI 8. COMPONENTE PAESAGGIO 9. COMPONENTE SALUTE PUBBLICA 10. INDICAZIONI PRELIMINARI PER IL PIANO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE 11. BIBLIOGRAFIA E FONTI CONSULTATE SINTESI NON TECNICA 4. TRACCIATO PRESCELTO PER IL SISTEMA TANGENZIALE 5. LO STUDIO DEL TRAFFICO 7. ANALISI COSTI-BENEFICI 8. CANTIERIZZAZIONE Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Programmatico 1

3 INDICE 1 PREMESSA PROTOCOLLO D INTESA DOCUMENTO PRELIMINARE ALL AVVIO DELLA PROGETTAZIONE (D.P.P.) INQUADRAMENTO DEL PROGETTO NEL QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO INQUADRAMENTO DI AREA VASTA OBIETTIVI E MOTIVAZIONE DELL INTERVENTO TEMPI DI ATTUAZIONE STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE PIANI E PROGRAMMI TERRITORIALI Livello regionale: Piano di Indirizzo Territoriale (P.I.T.) Livello provinciale: Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) Livello comunale: Regolamento Urbanistico (R.U.) e Piano Strutturale (P.S.) Regolamento Urbanistico del di Lucca (R.U.) Piano Strutturale del di Lucca (P.S.) Regolamento Urbanistico del di Capannori (R.U.) Piano Strutturale del di Capannori (P.S.) Regolamento Urbanistico del di Porcari (R.U.) Piano Strutturale del di Porcari (P.S.) Regolamento Urbanistico del di Altopascio (R.U.) Piano Strutturale del di Altopascio (P.S.) Descrizione della destinazione urbanistica delle aree interessate dal tracciato PIANI E PROGRAMMI SETTORE TRASPORTI Livello nazionale: Piano Generale dei Trasporti e della Logistica (PGTL) Livello nazionale: Piano Pluriennale della Mobilità ANAS S.p.A Livello regionale: Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT) Livello regionale: Piano Regionale Mobilità Logistica (P.R.M.L. 2004) Livello provinciale: Piano Provinciale del Traffico per la viabilità extraurbana PIANI E PROGRAMMI SETTORE SOCIO-ECONOMICO Livello regionale: Programma Regionale di Sviluppo (P.R.S.) Livello regionale: Documento di Programmazione Economico Finanziaria (Dpef 2012) Livello regionale: Piano Regionale di Azione Ambientale (P.R.A.A.) Livello regionale: Programma Operativo Regione Toscana STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE SETTORE SALVAGUARDIA E RISANAMENTO AMBIENTALE Livello nazionale: P.A.I. del Fiume Arno Livello nazionale: P.A.I. del Fiume Serchio Livello regionale: Piano di Tutela delle Acque della regione toscana Livello regionale: Piano Regionale Attivita Estrattive (P.R.A.E.R.) Normativa regionale in materia di attività di cava Normativa regionale in materia di attività di stoccaggio Livello regionale: Piano Faunistico Venatorio Livello regionale: Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualita dell Aria Ambiente (P.R.R.M.) Livello comunale: Piano di Azione Comunale di Lucca Livello Comunale: Piano di Azione Comunale di Capannori Livello Comunale: Piano di Azione Comunale di Porcari Livello comunale: Piano di Classificazione Acustica del di Lucca Livello comunale: Piano di Classificazione Acustica del di Capannori Livello comunale: Piano di Classificazione Acustica del di PORCARI Livello comunale: Piano di Classificazione Acustica del di ALTOPASCIO COERENZA DEL PROGETTO CON GLI OBIETTIVI DEI PIANI ANALISI DEL SISTEMA VINCOLISTICO Inquadramento del territorio Inquadramento geomorfologico e idrogeologico Evidenze storico-archeologiche Schedatura delle evidenze archeologiche che interessano il tracciato BIBLIOGRAFIA E FONTI CONSULTATE APPENDICE SCHEDE DEI SITI ARCHEOLOGICI Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Programmatico 2

4 ALLEGATI GRAFICI TITOLO SCALA Corografia generale (contesto provinciale) 1: Sistema infrastrutturale attuale 1: Corografia con le alternative progettuali 1: Stralcio PTCP - Territorio rurale: articolazioni (Tav.B1) 1: Stralcio PTCP - Territorio rurale: elementi (Tav.B2) 1: Stralcio PTCP - Strutture territoriali, ambientali e paesaggi locali (Tav.B3) 1: Stralcio PAI del Serchio - Carta di riferimento delle norme di piano nel settore del Rischio idraulico Stralcio PAI del Arno - Perimetrazione delle aree con pericolosità idraulica livello di dettaglio 1: : Destinazioni urbanistiche del di Lucca 1: Destinazioni urbanistiche del di Capannori tav. 1/2 1: Destinazioni urbanistiche del di Capannori tav. 2/2 1: Destinazioni urbanistiche del di Porcari 1: Destinazioni urbanistiche del di Altopascio 1: Carta dei vincoli 1: Carta delle presenze archeologiche tav.1/2 1: Carta delle presenze archeologiche tav.2/2 1: Carta delle valenze artistiche, architettoniche e storiche 1: Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Programmatico 3

5 1 PREMESSA L intervento in progetto riguarda la realizzazione di un Sistema Tangenziale alla città di Lucca, ossia di una viabilità a est della città comprendente i collegamenti tra Ponte a Moriano e i caselli dell A11 del Frizzone e di Lucca Est, volta alla ridistribuzione dei flussi veicolari ed al miglioramento del livello di servizio sulla rete stradale afferente all area urbana di Lucca, svolgendo la funzione di alleggerimento del centro urbano dal traffico di attraversamento nonché di drenaggio dei traffici presenti o che comunque convergono all interno della piana di Lucca. Le aree interessate dall intervento sono i Comuni Lucca, Altopascio, Capannori e Procari in provincia di Lucca nella Regione Toscana. Il Sistema Tangenziale di Lucca è costituito da una nuova rete infrastrutturale stradale, di estensione complessiva di circa 30 km, costituita dall adeguamento di viabilità esistenti e dalla realizzazione di nuovi tratti di strada a due corsie, quali: Asse Nord-Sud (L=5,14 Km) che si connette a nord con la S.S.12 dell Abetone e del Brennero in loc. Tacchini ed a sud con la S.P.23 Romana in località Antraccoli; Asse Ovest-Est, di collegamento tra il casello di Lucca Est e la nuova intersezione di Antraccoli, con uno sviluppo di 6,08 Km; Asse Est-Ovest, avente un estensione di 4,33 Km e che si sviluppa in direzione est verso il nuovo casello autostradale di Capannori sulla A11 Firenze-Pisa in località Frizzone; Adeguamento della SS12, avente uno sviluppo totale di 3,72 km, di collegamento tra il ponte esistente sul fiume Serchio in loc. Ponte a Moriano ed il nuovo ponte in progetto (quest ultimo non di competenza ANAS) in loc. Corte Pasquinelli; Cavalcaferrovia della linea Lucca-Pistoia-Firenze nell area ex scalo merci di Lucca, avente uno sviluppo di circa 0,6 km, comprensivo del collegamento con la viabilità esistente; Opera connessa, rappresenta la nuova viabilità di collegamento fra Carraia, il casello A11 del Frizzone (adeguamento di via del Rogio) ed il collegamento con via di Sottomonte, avente uno sviluppo di 5,86 km; Legge Obiettivo: 1 programma delle infrastrutture strategiche (L.443/01), e all interno dell Intesa Generale Quadro con la Regione Toscana del 18/04/2003, come il Sistema di Attraversamento Nord-Sud dei Valichi Appenninici, comprendenti l ammodernamento della S.S.12 Abetone e del Brennero, in quanto include nel suo interno una porzione del possibile collegamento autostradale tra Lucca e Modena, attraverso la Valle del Serchio, collegamento che verrebbe a costituire una tratta del Brennero-Livorno o anche della Berlino-Palermo. Inoltre nell Atto Aggiuntivo all Intesa Generale Quadro tra Governo e Regione Toscana firmato il 22 gennaio 2010 gli interventi stradali di interesse statale riguardanti il territorio della Provincia di Lucca sono nuovamente indicati prevedendo, all interno del potenziamento dei valichi appenninici, esclusivamente la viabilità Est di Lucca comprendente i collegamenti fra Ponte a Moriano ed i caselli autostradali dell A11 del Frizzone e di Lucca Est. Infine l infrastruttura in esame, già compresa nel piano decennale ANAS approvato dal CIPE con delibera n.4 del , è stata confermata anche nel più recente Piano degli Investimenti ANAS tra le opere nuove di Legge Obiettivo Ulteriori interventi. Il progetto è regolato delle procedure di approvazione e di finanziamento di cui al D.Lgs. n.163 del 12/04/2006 per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi strategici e di interesse nazionale. Il Decreto regola la progettazione, l approvazione e la realizzazione di tutte quelle infrastrutture dichiarate di interesse nazionale, così come stabilito al Capo IV Lavori relativi a infrastrutture strategiche e insediamenti produttivi Sezione I Infrastrutture e insediamenti produttivi, disciplinando, così come indicato all art. 165 la procedura di valutazione di impatto ambientale e localizzazione. Lo Studio di Impatto ambientale, dovrà essere trasmesso al Ministero dell Ambiente e della tutela del territorio (art.165), il quale dovrà provvedere ad emettere la valutazione sulla compatibilità ambientale dell opera. Il provvedimento di compatibilità ambientale è adottato dal CIPE, contestualmente all approvazione del progetto preliminare (art. 165 comma5). Circonvallazione di Altopascio, ovvero una nuova viabilità di collegamento tra il casello A11 del Frizzone e la S.P.3 Bientina Altopascio avente un estensione di 5,79 km. I suddetti tratti stradali in progetto sono completati da una rete di viabilità di rammaglio all esistente. Le opere infrastrutturali che costituiscono il Sistema Tangenziale di Lucca rientrano nel programma degli interventi strategici di preminente interesse nazionale previsti dalla delibera CIPE n.121 del Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Programmatico 4

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7 2 PROTOCOLLO D INTESA Il 14 Aprile 2011 è stato sottoscritto un nuovo protocollo d'intesa tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Toscana, la Provincia di Lucca, l'anas Spa, i di Capannori e Lucca, finalizzato alla progettazione del tratto stradale in esame relativo alla Viabilità Est di Lucca comprendente i collegamenti tra il Ponte a Moriano ed i caselli dell A11 del Frizzone e di Lucca Est. Nella stessa data è stato altresì stipulato un Protocollo d Intesa fra la Regione Toscana, la Provincia di Lucca, il comune di Lucca, il comune di Capannori per la realizzazione degli interventi accessori e di valorizzazione del territorio connessi alla viabilità Est di Lucca comprendente i collegamenti tra ponte a Moriano ed i caselli dell Autostrada A11 del Frizzone e di Lucca Est. L'obiettivo dei suddetti protocolli è di definire il quadro delle priorità, le modalità operative e dei corrispondenti impegni dei soggetti sottoscrittori in ordine al rapido avvio e all'adeguamento progettuale, nonché la realizzazione degli interventi, nonché alla realizzazione degli interventi relativi alla SS12 dell Abetone e del Brennero riguardanti la Viabilità Est di Lucca comprendente i collegamenti fra Ponte a Moriano e i caselli dell A11 del Frizzone e di Lucca Est, in attuazione di quanto previsto dalla programmazione nazionale e regionale di settore e in coordinamento con gli altri accordi ed intese già attivati sul territorio. All'interno dei presenti protocolli si prevedono due organi di monitoraggio, indirizzo e controllo: il Comitato istituzionale ed il Comitato tecnico. Il 16 giugno 2011 è stato sottoscritto dalla Regione Toscana e dal Governo l'aggiornamento dell'intesa generale quadro Stato Regione Per il coordinamento e la realizzazione delle infrastrutture strategiche con indicazione delle principali priorità. Nelle priorità immediate di finanziamento sono previsti gli interventi sulla SS12 e sulla viabilità est di Lucca, opera ritenuta strategica per la mobilità della Piana lucchese e per le quali sono necessari 200 milioni di. A seguito della dichiarazione di opera strategica e di preminente interesse nazionale, le procedure di approvazione del progetto e di finanziamento dell opera sono regolate dalla Legge Obiettivo, inserita nel Decreto Legislativo 12/04/2006 n.163 e soggetta a Valutazione di Impatto Ambientale, ai sensi del D.P.C.M. 377/1988. In data fra Provincia di Lucca, i Comuni di Lucca, Capannori, Porcari, Altopascio, Montecarlo, Villa Basilica, la Camera di Commercio e l Associazione industriali della Provincia di Lucca è stato sancito l accordo degli interventi di riassetto della rete viaria, che contempla interventi di nuova realizzazione e/o di riqualificazione dell esistente. La stessa Provincia di Lucca, in base a quanto previsto nel Documento di Intesa, ha sviluppato specifiche analisi in merito alle caratteristiche della strada, alla collocazione territoriale ed alla natura degli spazi attraversati connessi con la progettazione degli assi viari della piana di Lucca evidenziando le criticità ambientali e paesaggistiche fino a definire le misure da adottare per una corretta integrazione del progetto nel contesto territoriale. Nell atto aggiuntivo all Intesa Generale Quadro firmato il 22/01/2010, tra Governo e Regione, gli interventi stradali di interesse statale riguardanti il territorio della Provincia di Lucca sono nuovamente indicati prevedendo, all interno del potenziamento dei valichi appenninici, esclusivamente la viabilità Est di Lucca comprendente i collegamenti fra Ponte a Moriano ed i caselli autostradali dell A11 del Frizzone e di Lucca Est, con progetto da adeguare tenendo conto delle analisi dello studio elaborato dalla Provincia di Lucca e del Documento di Intesa sulle infrastrutture necessarie a migliorare il sistema della mobilità nella Piana di Lucca stipulato il 06/03/2008. In data 14/04/2011 sono stati stipulati due differenti Protocolli d Intesa; il primo sancito tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Toscana, la Provincia di Lucca, il di Lucca, il di Capannori e l ANAS S.p.A. e finalizzato alla progettazione e realizzazione dei tratti stradali in esame; il secondo stipulato fra la Regione Toscana, la Provincia di Lucca, il di Lucca, il di Capannori e relativo alla realizzazione degli interventi accessori e di valorizzazione del territorio connessi alla viabilità Est di Lucca comprendenti i collegamenti tra ponte a Moriano ed i caselli dell Autostrada A11 del Frizzone e di Lucca Est. Infine, in data , è stato redatto da ANAS SpA un Documento preliminare all avvio della Progettazione, (art.15 co.n.5-6, D.P.R. 207/2010), con lo scopo di definire gli elementi fondamentali che dovranno caratterizzare il progetto in questione. CRONOSTORIA ATTI/DOCUMENTI E PROTOCOLLI D INTESA Il 21 dicembre 2001 con delibera 121 Legge Obiettivo: 1 programma delle infrastrutture strategiche il CIPE prevede interventi sul sistema di attraversamento Nord Sud dei Valichi Appenninici, comprendenti tra l'altro l'ammodernamento della SS 12 Abetone e del Brennero. Successivamente, per tale finalità, il 18 aprile 2003 il Governo e Regione Toscana firmano l'intesa quadro. Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Programmatico 5

8 3 DOCUMENTO PRELIMINARE ALL AVVIO DELLA PROGETTAZIONE (D.P.P.) Sistema Tangenziale di Lucca viabilità di collegamento tra il casello del Frizzone, la loc. Carraia e la via di Sottomonte; nuovo sovrappasso ferroviario nell area ex scalo merci di Lucca. Secondo quanto indicato nel Protocollo d Intesa, del 14/04/2011, tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Relativamente al nuovo ponte sul Serchio di collegamento tra la SS 12 e la S.P.1 per Camaiore, a seguito Trasporti, la Regione Toscana, la Provincia di Lucca, il di Lucca, il di Capannori e della sottoscrizione di un protocollo d Intesa tra la Provincia di Lucca, la Fondazione Cassa di Risparmio l ANAS S.p.A., in data , è stato redatto dalla società ANAS un Documento preliminare di Lucca, il di Lucca e la Regione Toscana, nel cui ambito è previsto un contributo finanziario di all avvio della Progettazione (D.P.P.), con lo scopo di definire gli elementi fondamentali che dovranno di euro da parte della Fondazione, la Provincia di Lucca richiede di poter assumere il ruolo di caratterizzare il progetto in questione. ente attuatore dell intervento, per cui la progettazione e realizzazione di tale intervento saranno escluse Nel D.P.P. si è stabilito di procedere all adeguamento della viabilità esistente e/o alla realizzazione di dalle competenze di ANAS. nuovi tratti di strada a due corsie della viabilità Est della Piana di Lucca, in particolare: Per gli assi Nord-Sud, Est-Ovest ed Ovest-Est sono confermati i corridoi individuati nel citato documento Asse Nord-Sud di collegamento tra la SS 12 del Brennero in località San Pietro a Vico e la località di intesa sulle infrastrutture del tra la Provincia di Lucca ed i Comuni interessati oltreché Antraccoli del Lucca; nelle specifiche analisi in merito alle caratteristiche della strada, alla collocazione territoriale ed alla Asse Est-Ovest di collegamento tra la loc. Antraccoli del di Lucca ed il casello autostradale natura degli spazi attraversati connessi con la progettazione degli assi viari della piana di Lucca. dell A11 del Frizzone; L adeguamento della viabilità esistente e/o la realizzazione di nuovi tratti di strada a 2 corsie avrà la Asse Ovest-Est di collegamento tra la loc. Antraccoli del di Lucca ed il casello autostradale sezione di categoria C extraurbana secondaria, ai sensi del D.M. 05/11/2001. L andamento planimetrico dell A11 di Lucca Est; dovrà perseguire l obiettivo di assicurare la massima velocità di percorrenza per strade extraurbane Nuovo ponte sul fiume Serchio di collegamento tra la SS 12 e la viabilità provinciale per Camaiore secondarie garantendo, per quanto possibile, l alloggiamento nell attuale sede ed il mantenimento delle posta in riva destra del fiume; opere d arte maggiori e minori esistenti, uniformandosi il più possibile al D.M. 05/11/2001. Adeguamento della SS 12 di collegamento tra l esistente ponte sul fiume Serchio in loc. Ponte a Nell ambito delle riunioni del Comitato Tecnico, sono state valutate le diverse ipotesi progettuali per Moriano ed il nuovo ponte in progetto. l individuazione condivisa degli interventi da inserire nel presente documento preliminare alla Inoltre, in base al Protocollo d Intesa stipulato in data gli stessi Enti territoriali (Regione progettazione, che sono: Toscana, Provincia di Lucca, di Lucca e di Capannori) hanno proposto ad Anas di implementare Asse Nord-Sud è l itinerario di raccordo fra l area della piana e la valle del Serchio con il sistema l elenco degli interventi con la progettazione di opere accessorie e di valorizzazione del territorio connessi autostradale. Tale tracciato si connette con la S.S.12 del Brennero in prossimità della SS 12 del con la Viabilità Est di Lucca. Si riportano di seguito gli ulteriori interventi così come descritti nell allegato Brennero in località San Pietro a Vico nel comune di Lucca ed all intersezione con la S.P.23 Romana A del medesimo Protocollo: in località Antraccoli comune di Lucca. La soluzione progettuale che si intende perseguire è, a Viabilità di collegamento fra Carraia e casello A11 del Frizzone (adeguamento di via del Rogio) e grandi linee, quella che ricalca il corridoio individuato dalla provincia di Lucca e che è presente collegamento con via di Sottomonte, valutando anche il collegamento tra Frizzone e la nello Studio di interventi di infrastrutture viarie redatto dal Servizio Pianificazione Territoriale e Circonvallazione di Altopascio, con il coinvolgimento dei Comuni interessati. Mobilità della Provincia. La nuova strada indicata con il nome di Asse Nord-Sud parte dalla SS 12 Sovrappasso ferroviario area ex scalo merci di Lucca e collegamento con viabilità esistente. del Brennero alla progressiva , nei pressi dell intersezione con via delle Piagge Seconda, Si evidenzia che questi interventi aggiuntivi sono comunque inseriti nell ambito della progettazione attraversa il territorio di Lucca e Capannori ad est di Lucca e termina con l innesto in rotatoria alla preliminare e dello studio di impatto ambientale, in attesa che il Comitato Tecnico li sottoponga SP 23 Romana in località Antraccoli. L itinerario Nord-Sud è stato individuato anche sugli elaborati all attenzione del competente Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per il loro inserimento nel grafici del Regolamento Urbanistico di Lucca e Capannori ed in sede di progettazione, così come progetto complessivo. In particolare: stabilito dal Protocollo d Intesa, sarà compiutamente definito sulla scorta anche degli indirizzi viabilità di collegamento con la circonvallazione di Altopascio, per la quale la Provincia renderà emersi dal lavoro del comitato tecnico. Per l asse Nord-Sud si ritiene opportuno realizzare una disponibile la soluzione progettuale predisposta; sezione stradale bidirezionale a due corsie di categoria C1 di 10,50 metri, con 3,75 metri di corsia Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Programmatico 6

9 e 1,50 metri di banchina. I livelli di traffico simulati dal modello di traffico hanno messo in evidenza che una parte dei traffici sull asse nord-sud hanno un carattere locale, a tal proposito si prevede che nella successiva fase progettuale siano individuate soluzioni progettuali che consentano lo smaltimento della componente locale. Le ridotte dimensioni della sezione C1 e la possibilità di risolvere a raso le intersezioni con altre strade, consente di individuare un tracciato che limiti l impatto sul territorio ma che renda funzionale la realizzazione dell infrastruttura. Si prevede di realizzare la strada prevalentemente su un rilevato di modesta entità. Inoltre sono state inserite delle rotatorie con le direttrici di maggior traffico al fine di connettere il nuovo asse stradale con la rete infrastrutturale esistente. Asse Est-Ovest rappresenta il collegamento tra la rotatoria di Antraccoli ed il casello dell'a11 del Frizzone in comune di Capannori. Per realizzare tale connessione dall intersezione con l asse Nord- Sud, presso la rotatoria di Antraccoli, si prevede di proseguire con l adeguamento di Via Domenico Chelino e di via del Frizzone fino all omonimo casello autostradale. Sostanzialmente si ripercorre il tracciato del progetto proposto da ANAS nel 2005; si parte dalla rotatoria di Antraccoli, si ammoderna la S.P. 23 via Romana e si continua proseguendo su via del Frizzone, sino ad arrivare all omonimo casello autostradale. Per l intervento sull asse Est-Ovest la sezione stradale impiegata è una categoria C1 lungo tutto l itinerario; questo comporta che in alcuni tratti si ammoderni la viabilità esistente ed in altri tratti si realizzi una nuova sede. Dalla Chiesa e l attuale rotatoria a sud, con esclusione del nuovo ponte sul Serchio, che sarà di competenza provinciale. Nel quadro degli interventi sopra indicati viene riportato il seguente ordine di priorità: 1. Asse Nord-Sud; 2. Assi Est-Ovest ed Ovest-Est; 3. Adeguamento della SS 12 del Brennero. 4. Viabilità di collegamento con la circonvallazione di Altopascio, viabilità di collegamento tra il casello del Frizzone, la loc. Carraia e la via di Sottomonte, nuovo sovrappasso ferroviario nell area ex scalo merci di Lucca. Asse Ovest Est, compreso tra il casello autostradale di Lucca Est e la località Antraccoli, si ipotizza l adozione di una sezione stradale di categoria C2 (una corsia per senso di marcia di 3,50 metri e banchina di 1,25 metri per complessivi 9,5 metri). Per questo asse, il Comitato Tecnico ha stabilito di ripercorre il tracciato proposto nel 2005, che presenta problematiche principalmente connesse: alla necessità di garantire e comunque manufatti che rendano l opera permeabile rispetto alla zona di attraversamento del paleo-alveo del Serchio; all attraversamento dell acquedotto ottocentesco del Nottolini; alla vicinanza dell autostrada ed alla necessità di demolire alcuni fabbricati. Il percorso prevede di partire dall intersezione con l asse Nord-Sud in loc. Antraccoli, di procedere verso ovest con una nuova viabilità inserita tra via dei Paladini e via del Marginone; all altezza dell incrocio tra via del Marginone e via di Tiglio di scendere verso sud superando via del Corazza e via della Chiesa di Toringo fino ad arrivare all autostrada A11 e da questa procedere in affiancamento fino a congiungersi con il casello di Lucca Est; Adeguamento della SS 12 sarà realizzato nel tratto tra l attuale rotatoria di Ponte Carlo Alberto Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Programmatico 7

10 4 INQUADRAMENTO DEL PROGETTO NEL QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO Il S.I.A. viene redatto in ottemperanza alla Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale definita dall art. 6 della Legge dell 8 luglio 1986, n. 349 e DPR 12/4/96, nonché a: D.P.C.M. 10/8/88 n. 377 ed al successivo D.P.R. 11/2/98 recante disposizioni normative; D.P.C.M. 27/12/88 successivamente modificato e integrato dal DPR 2 settembre 1999 n. 348 recanti le Norme tecniche per la redazione del SIA ; Circolare 7/10/96 n. GAB/96/15208 del Ministero dell Ambiente relativa alle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale; Circolare 8/10/96 n. GAB/96/15326 del Ministero dell Ambiente recante i principi ed i criteri della Valutazione di Impatto Ambientale; D.L.gs. 190/02 di attuazione della Legge Obiettivo (L. 21/12/01 n 443), D.L.gs. 17/08/2005 n.189 modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, in materia di redazione ed approvazione dei progetti e delle varianti, nonche' di risoluzione delle interferenze per le opere strategiche e di preminente interesse nazionale, D.Lgs. 03/04/2006 n.152 Norma in materia ambientale, D.Lgs. n.163 del 12/04/2006 Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE Allegato XXI (allegato tecnico di cui all art Progettazione), D.Lgs. 16/01/2008 n.4 Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, Oggetto della presente relazione è il Quadro di Riferimento Programmatico che fornisce gli elementi conoscitivi per definire le relazioni tra l opera in progetto (come definita nel quadro di riferimento progettuale) e gli atti della pianificazione e programmazione territoriale e settoriale. Il progetto proposto denominato Sistema Tangenziale di Lucca è costituito da una nuova rete stradale, di estensione complessiva di circa 30 km, costituita dall adeguamento di viabilità esistenti e dalla realizzazione di nuovi tratti di strada a due corsie, quali: - Asse Nord-Sud che si connette a nord con la S.S.12 del Brennero ed a sud con la S.P.23 Romana in località Antraccoli; - Asse Ovest-Est, che dalla nuova Intersezione a raso di Lucca Est sulla A11 si collega all asse Nord-sud in loc. Antraccoli mediante una nuova Intersezione a raso il località Antraccoli; - Asse Est-Ovest, che dalla nuova Intersezione a raso di Antraccoli si sviluppa in direzione est verso il nuovo casello di Capannori in località Frizzone; - Adeguamento della SS12, di collegamento tra il ponte esistente sul fiume Serchio in loc. Ponte a Moriano ed il nuovo ponte in progetto (quest ultimo non di competenza ANAS) in loc. Corte Pasquinelli; - Cavalcaferrovia sulla linea Lucca-Pistoia-Firenze nell area ex scalo merci di Lucca, comprensivo del collegamento con la viabilità esistente; - la nuova viabilità di collegamento tra via di Sottomonte in loc. Carraia ed il casello A11 del Frizzone (adeguamento di via del Rogio) denominata Opera connessa ; - Circonvallazione di Altopascio, ovvero una nuova viabilità di collegamento tra il casello A11 del Frizzone e la S.P.3 Bientina Altopascio. D.Lgs. n.128 del 29/06/2010 Modifiche ed integrazioni al Decreto Legislativo del 03/04/2006, n.152, recante norme in materia ambientale, a norma dell articolo 12 della Legge del 18/06/2009, n.69. L.R. Toscana 03/12/1998 n.79 Norme per l applicazione della valutazione di impatto ambientale" D.P.G.R. Toscana del 09/02/2007 n.4 Regolamento di attuazione dell articolo 11, comma 5, della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio) in materia di valutazione integrata, L.R. Toscana 10/2010 Norme in materia di valutazione ambientale strategica (VAS), di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di valutazione di incidenza. L.R. Toscana n.6 del 17/02/2012 disposizioni in materia di valutazioni ambientali - modifiche alla L.R. 10/2010, alla L.R. 49/1999, alla L.R. 56/2000, alla L.R. 61/2003 e alla L.R. 1/2005. Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Programmatico 8

11 5 INQUADRAMENTO DI AREA VASTA L ambito territoriale afferente alla Provincia di Lucca viene descritto, nel Quadro Conoscitivo del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, come un contesto complesso ed articolato che può essere diviso in tre sistemi territoriali diversi: il sistema dell Appennino, dell Arno e della Costa. Questa particolare e complessa caratterizzazione morfologica della Provincia di Lucca configura quattro estesi ambiti territoriali distinti per caratteri storici, geografici e morfologici: la Versilia, la Piana di Lucca, la Media Valle del Serchio e la Garfagnana. L area lucchese comprende i Comuni di Lucca, Capannori, Porcari, Altopascio e Montecarlo e due territori di cerniera: quello della Val Freddana ricadente in di Pescaglia, che ha naturali relazioni ambientali e funzionali con l adiacente territorio del di Lucca e quello del di Villa Basilica, posto al margine orientale dell area, che è invece strettamente relazionato con Pescia e la Valdinievole. Il territorio di Lucca e dell area lucchese è ricompreso all interno del sistema territoriale d interesse regionale della Toscana dell Arno che, oltre Firenze, si articola in due direttrici: una attraverso l area pratese, Pistoia e la Valdinievole confluisce, quasi rarefacendosi, nell area lucchese; l altra si snoda lungo il corso dell Arno fino a Pisa e Livorno innestandosi con il sistema della costa. La Toscana Nord occidentale nel suo complesso è un riferimento geografico-territoriale ed economico costituito da un insieme di sistemi urbani e territoriali che, integrandosi tra loro, vengono a configurare uno dei macro-sistemi in cui si articola il territorio della Regione Toscana. In questo territorio, Lucca e l area lucchese godono di una particolare collocazione e configurazione: quella di cerniera di relazioni tra diversi sistemi territoriali - ed economici sovracomunali. Ci sono le condizioni territoriali affinchè Lucca e l area lucchese svolgano un attivo ruolo e una significativa presenza nell organizzazione di questa parte della Toscana, mantenendo la propria forte identità culturale e territoriale, con lo svolgimento del delicato ruolo di relazione con altre realtà territoriali. Aspetto identificativo dell area lucchese è, innanzitutto, un sistema di relazioni: quel particolare rapporto che si è istaurato e consolidato nel tempo, e che tuttora permane, tra il centro urbano di Lucca e il suo territorio. L organizzazione storica del territorio è qui tuttora percepibile anche attraverso gli insediamenti lineari che, lungo la viabilità di antica formazione, si dipartono in forma radiale dalla cinta muraria cittadina e s inoltrano nella campagna circostante fino a innestarsi in una capillare trama viaria al servizio dell insediamento diffuso che caratterizza l area lucchese. Si possono distinguere otto ambiti caratterizzati da conformazioni morfologiche e funzionali: 1) la pianura alluvionale di Lucca e del Bientina in cui è possibile riconoscere: l area urbana di Lucca costituita dal centro storico, dalla crescita ottocentesca e dall espansione recente. Il tessuto urbano evidenzia tre parti distinte con caratteri, forma e qualità urbana nettamente differenziate: la città murata molto identificabile anche attraverso il guscio delle mura e delle sistemazioni degli spalti esterni a verde; la città ordinata, disegnata e controllata nelle funzioni che si è formata fino alla prima metà del 900; la recente espansione caratterizzata dalla perdita della forma urbana; il fiume Serchio e il suo intorno territoriale comprendente oltre l alveo e le aree golenali anche quelle zone circostanti che fanno parte integrante del fiume quali le aree di pertinenza fluviale e quelle di tutela del paesaggio fluviale. Anche per il fiume Serchio l elemento identificativo e caratterizzante è costituito dal rapporto che si è instaurato, e che tuttora permane, tra la città e il fiume. 2) il territorio dell alveo sotterraneo (il paleo Serchio). A seguito della storica deviazione del fiume Serchio, la presenza del fenomeno fluviale ha fatto sentire la sua influenza sulle ampie porzioni di territorio interessate dall antico percorso che da Marlia attraversava l area di pianura fino al Bientina. L influenza fluviale si manifesta attraverso permanenze morfologiche, idrogeologiche, vegetazionali, storiche e ambientali che conferiscono una particolare fisionomia all aspetto dei luoghi. E in corrispondenza di questo territorio che si ha la più ampia e consistente discontinuità nel sistema insediativo della Piana. Un varco verde strutturale per l area lucchese, di elevato valore ambientale per l equilibrio ecologico che tale sistema tuttora esprime: da quello di carattere idrogeologico in relazione alla presenza della falda sotterranea; alla permanenza di particolari specie vegetali che tuttora emergono con masse arboree paesaggisticamente apprezzabili; agli aspetti idrografici in relazione alla rete dei canali e dei fossi che segna la pianura lucchese. 3) la piana delle corti, dei centri minori e dell insediamento diffuso. La pianura è caratterizzata da insediamenti umani assai diffusi localizzati sull orditura dell assetto territoriale storico delle corti che nel caso della loro evoluzione e trasformazione hanno dato luogo a nuclei e centri abitati di una certa consistenza e densità. Ma sempre comunque, fino alla metà del 900, all interno del sistema diffuso dell area lucchese che aveva, e ha tuttora, nella città di Lucca il proprio riferimento urbano. L assetto della pianura, fino alla fine del secolo scorso, presentava ancora integro il disegno di piccoli centri e nuclei diffusi sul territorio e collegati da una maglia viaria minuta di antica formazione. Questo assetto è rimasto riconoscibile e pressochè efficiente fino all inizio degli anni 60. Le trasformazioni successive hanno portato a una dispersione della crescita nella piana, sintomo anche di mutamenti della struttura socio-economica. Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Programmatico 9

12 4) le aree umide e i paduli. Nel complesso quadro idrografico tracciato dalla presenza del fiume Serchio nella pianura di Lucca occupano un posto di eccezionale rilevanza le numerose aree soggette, naturalmente o artificialmente, alla permanenza di acqua che connotano vaste porzioni di territorio nei settori est e sud-est dell area. La principale è la più estesa è quella connessa all ex lago di Bientina sottoposta, dopo la deviazione del fiume Serchio, a opere di bonifica. Quest area si incunea quasi ad imbuto tra le colline del compitese ad Ovest e i più modesti rilievi della zona di Altopascio ad Est. La sua fisionomia è segnata dalle canalizzazioni di drenaggio e di raccolta delle acque scandite dai moduli geometrici che distinguono questo uso del suolo. Ne consegue una forma di paesaggio il paesaggio delle terre di bonifica che tuttora mantiene i caratteri propri della fisionomia palustre. L area, attraverso il sistema idrografico complessivo che ha nel canale Rogio il più significativo elemento, si connette con l area palustre di Sottomonte e di Massa Macinaia fino alle aree umide ubicate in di Lucca in prossimità dell acquedotto del Nottolini. Nell agro altopascese è localizzata la riserva naturale del lago di Sibolla: una particolare area umida che costituisce una singolarità ambientale della pianura di Lucca; attraverso il fosso Sibolla si connette con il padule di Fucecchio, altra discontinuità ambientale di interconnessione tra sistemi territoriali interprovinciali. Nell area del Bientina si riscontrano aree di interesse archeologico di particolare rilevanza, per esempio quelle interessate dal territorio delle fattorie romane. 5) il reticolo degli affluenti collinari. L area lucchese, nella sua parte orientale, è caratterizzata dal reticolo idrografico che segue la discesa delle acque dai versanti collinari Nord e Nord-Est delle Pizzorne per attraversare una vasta porzione di pianura che ha il suo riferimento a Porcari fino a confluire nel Bientina. Questo insieme trasversale di corsi d acqua origina il tema lineare del verde che accompagna i percorsi d' acqua che dalle alte aree boscate delle Pizzorne confluiscono nell area palustre. 6) il territorio di collina e delle ville lucchesi. Le aree collinari costituiscono una specie di anfiteatro che si apre attorno alla pianura di Lucca. Questo territorio è caratterizzato dalla presenza capillare e diffusa della villa lucchese nella fascia pedecollinare e collinare. La consistenza e l ubicazione diffusa di questa particolare e pregiata risorsa culturale viene a configurare un insieme, una rete di beni culturali, strettamente integrato con il territorio agricolo circostante. La villa con la sua organizzazione di spazi di pertinenza (giardino e coltivi) ed annessi agricoli costituisce la matrice profonda che identifica la forma storica più autentica e originale del paesaggio lucchese. 7) la collina di Montecarlo e di Porcari. Questo territorio, separabile anche visivamente dal grande arco collinare a Nord della Piana di Lucca, costituisce in realtà una specie di blando prolungamento, in terra lucchese, del sistema collinare di Pescia e Collodi dove ha una particolare preminenza la singolare collocazione del centro di Montecarlo arroccato a dominare i rilievi dolcemente degradanti sottostanti. 8) i retroterra collinari delle ville lucchesi. Sono costituiti da quegli ambiti paesaggistici strettamente integrati al sistema collinare e pedecollinare afferente la piana di Lucca che, posti a quote più elevate o in corrispondenza di particolari condizioni orografiche, sono caratterizzati da scarsa o nulla presenza umana e si identificano prevalentemente con le selve e il sistema boschivo. Dal punto di vista insediativo, la pianura di Lucca (da Lucca ad Altopascio) è caratterizzata da zone di pianura poste a sud dell autostrada, storicamente instabili da un punto di vista idraulico e non abitate. Queste aree hanno subito una trasformazione nel corso degli anni, soprattutto quelle più vicine a Lucca, con interventi di bonifica più o meno efficienti restando comunque inedificate (Padule di Massa Macinaia, Padule di Verciano, Bottaccione). L espansione edilizia è stata orientata in tutte le direzioni, sia pure in maniera più limitata a nord-ovest per la presenza del Serchio e dei prati umidi che ne accoglievano le piene. Questa crescita a macchia d olio, era già stata avviata fra le due guerre con lo spianamento degli antichi terrapieni (difesa esterna alle mura) per la realizzazione del viale di circonvallazione e con la conseguente costruzione, lungo questo anello, di nuove residenze e di una serie di piccole e medie attività produttive. La crescita urbana è stata però sancita con l approvazione del piano regolatore di Lucca nel Negli anni sessanta, si è realizzata la prima fascia di completamento intorno al centro, che ha unificato in un unica periferia circolare i borghi che si erano formati agli sbocchi delle porte lungo gli assi principali del sistema radiale. Negli anni settanta si realizza la consistente espansione esterna con la formazione di grossi isolati, cui fra l altro non corrisponde un adeguata realizzazione infrastrutturale, in genere sintomo di una tendenza attenta ai condizionamenti fondiari. Infine, per buona parte degli anni ottanta, si assiste alla saturazione, con una tendenza ad orientare la crescita ulteriore verso est, con l'assorbimento di corti e borghi minori e l accentuazione della formazione di fragili conurbazioni, cui partecipano le spinte dei comuni limitrofi, che si diffondono sul territorio seguendo le principali viabilità storiche e mescolando parti antiche e moderne. L espansione, alla ricerca di soluzioni alternative e di prestigio, non risparmia le aree pedecollinari. Da segnalare comunque la localizzazione e rilocalizzazione di attività produttive, su tutto il territorio pianeggiante ad est della città. Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Programmatico 10

13 All esterno dell area urbana compatta di Lucca si disperde la crescita, sintomo anche di mutamenti della struttura socioeconomica, con un meccanismo uniforme soprattutto intorno alle numerose corti, che diventano così nuclei funzionali e centrali delle trasformazioni urbane e dell espansione. L evoluzione e la crescita degli insediamenti ha ormai creato una saldatura lungo le radiali principali, a cominciare dalla statale dell Abetone che, a nord, conduce fino al vertice della struttura territoriale, rappresentato dal polo urbano di Ponte a Moriano. Quasi come un collettore delle radiali che partono da Lucca, anche se non si sviluppa in modo univoco e unitario, funziona poi il sistema insediativo pedecollinare, una delle situazioni di maggiore qualità e delicatezza ambientale e territoriale: quello che da Marlia attraverso Segromigno e Porcari, raggiunge Altopascio, altro terminale della struttura territoriale dell area lucchese. Oltre a quelle intorno a Lucca e quella ubicata in Val Freddana, le aree produttive e industriali più consistenti si sviluppano lungo l autostrada da Lucca e Capannori fino a Porcari e Altopascio, in quanto hanno usufruito della L. 635/1957 sulle aree depresse (Montecarlo, Porcari, Altopascio). E qui, nella direttrice ad est della città di Lucca, che si configura e si consolida il sistema degli insediamenti produttivi dell intera piana lucchese. Riguardo alle infrastrutture, le strade presenti nel territorio della Provincia di Lucca, come riportato nel Piano di Indirizzo Territoriale (P.I.T.) elaborato dalla Regione Toscana sulla base di un criterio che sottolinea l'aspetto funzionale, sono: Grandi direttrici nazionali e regionali: Autostrada A11 Firenze-Mare; Autostrada A12 Sestri Levante-Rosignano; Raccordo autostradale A11/A12 Lucca-Viareggio. Direttrici primarie di interesse regionali: SS1 Aurelia; SS12 Lucca-Abetone (classificata di accesso all'ambito metropolitano Pisa-Livorno nel tratto S.Giuliano-Lucca); SS435 Lucca-Pistoia (da Lucca ad innesto SS 66); SS439 Sarzanese Valdera (da Lucca a Follonica ad innesto SS 1); SS445 della Garfagnana (da innesto SS 12 ad innesto SS 63); Strade di supporto ai sistemi locali SS324 del Passo delle Radici (da Castelnuovo Garfagnana al confine regionale); SS439 Sarzanese Valdera (da innesto SS1 Pietrasanta a Lucca); SP Bientina-Altopascio (da innesto SS439 ad Altopascio A11); Sistema Tangenziale di Lucca SP del Cipollaio (da Castelnuovo Garfagnana a Forte dei Marmi); SP1 Viareggio Camaiore SP24 di S. Alessio SP23 Romana SP25 del Morianese SP2 del Lodovica SP29 di Marlia SP61 Lucchese Romana SP30 dei Galgani SP3 Lucchese Romana SP27 della Madonnina Sistema di strade comunali che si sviluppano in maniera radiale dalle cinta murarie della città. La rete ferroviaria interessante il territorio provinciale è costituita: dalla tratta di linea Tirrenica ricompresa tra le stazioni di Forte dei Marmi e Torre del Lago; dalle linee: Viareggio-Firenze; Lucca-Pisa; Lucca-Aulla, incentrate sul nodo di Lucca C.le Tutte le linee convergenti sul nodo di Lucca fanno parte della rete complementare, rispetto alle direttrici ferroviarie principali elettrificate e a doppio binario che interessano il territorio regionale (Dorsale Centrale, Tirrenica e Trasversale Pisa-Firenze); sono a binario unico con eccezione della tratta Lucca- Montuolo trasformata a doppio binario sfruttando l'affiancamento delle linee per Pisa e per Viareggio. La linea Lucca-Aulla non è elettrificata. La linea ferroviaria Viareggio-Firenze si configura come passante rispetto alla stazione di Lucca; da quest'ultima originano le linee Lucca-Pisa e Lucca-Aulla. Nell elaborato grafico Sistema infrastrutturale attuale in scala 1:25000 (Elab. T00IA10AMBCO02A), viene riportato il sistema infrastrutturale sopra descritto e ricadente nell area di esame. Per quanto riguarda la situazione economica e produttiva dell area, la piana lucchese rappresenta uno dei principali poli industriali della Toscana. Tra le numerose attività manifatturiere che vi si svolgono, vanno segnalate quelle relative al distretto della carta di Capannori e quelle del sistema locale d impresa del comparto calzaturiero. Ma accanto all industria esiste una forte attività commerciale e, più di recente, si sono particolarmente intensificati flussi turistici attirati dalla città capoluogo e dall agriturismo delle colline. Le dinamiche degli ultimi decenni hanno avvantaggiato questa zona con importante presenza Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Programmatico 11

14 industriale, che ha visto produzioni a minore valore aggiunto (ad esempio quelle tessili e dell abbigliamento) soppiantate da attività caratterizzate da maggiore produttività (comparto cartario, soprattutto, ma anche meccanica). 6 OBIETTIVI E MOTIVAZIONE DELL INTERVENTO Attualmente il problema della viabilità nella piana di Lucca, che interessa non solo il di Lucca ma anche tutti i comuni della piana con particolare riferimento a Capannori, Porcari e Altopascio, è divenuto non più rinviabile e richiede una urgente risoluzione. Per citare alcuni cenni storici, si può affermare certamente che intorno alla città di Lucca non è stato costruito alcun asse viario da parecchi decenni, tant è che tutti i traffici provenienti da nord e diretti verso l asta autostradale sono convogliati sulla S.S. 12 del Brennero (strada ad una corsia per ogni senso di marcia) ormai inadeguata, con frequenti file di alberi al contorno sulla banchina e quindi di grande pericolosità, che in prossimità della città di Lucca si innesta sulla Circonvallazione, che fa da anello distributore verso le varie destinazioni. Ma sulla Circonvallazione affluisce anche tutto il traffico endogeno che si muove dalla periferia verso la città e viceversa, con una commistione di traffico pesante e leggero che provoca frequenti fenomeni di congestione e anomalie nel traffico stesso. Va inoltre rilevato che negli ultimi anni per un anomalia nello sviluppo industriale, si è andata progressivamente sviluppando un attività produttiva (industriale, commerciale e terziaria) nei comuni della Media Valle. Tutto questo ha comportato un notevole aumento del traffico pesante indirizzato a nord del territorio lucchese, che in parte è stato anche agevolato dalla costruzione delle varianti eseguite dalla Provincia di Lucca, di cui parte attualmente in costruzione. Un ulteriore fattore che ha contribuito a mettere sensibilmente in crisi la viabilità esistente è certamente l inadeguatezza e la staticità della rete ferroviaria, che negli ultimi cinquanta anni non ha sostanzialmente subito nessun tipo di modifica. Basti pensare che la linea della Garfagnana è una linea ad unico binario con scambi obbligati e che pertanto non risulta adeguata ad un eventuale trasporto merci. Il Sistema Tangenziale è stato sviluppato tenendo conto che le nuove infrastrutture si inseriscono nella rete stradale esistente assumendo in realtà un ruolo più complesso rispetto a quello in senso stretto di by-pass urbano. Gli attuali assi di penetrazione individuabili nella SS12 e nella SP29 (viale Europa in comune Capannori), oltre a svolgere una funzione di accesso alla Garfagnana ed ai comuni a nord della Piana di Lucca, rivestono un ruolo importante per la viabilità di carattere locale di ambito comunale. La forte urbanizzazione ed industrializzazione della piana, unita all importanza dei poli produttivi della Garfagnana, ha determinato la saturazione delle infrastrutture esistenti, sia per i carichi di traffico che devono servire, sia per le interazioni tra differenti componenti di domanda servita. Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Programmatico 12

15 In relazione al tipo di movimento servito, all entità dello spostamento, alla funzione assunta nel contesto territoriale attraversato, alle componenti di traffico e relative categorie, tale intervento viene a svolgere funzioni di alleggerimento del centro urbano dal traffico di attraversamento nonché il ruolo di drenaggio dei traffici presenti o che comunque convergono all interno della piana. Il sistema tangenziale collegato con la viabilità a monte e a valle dell area urbana/suburbana di Lucca, raggiunge efficacemente l obiettivo di allontanare i flussi veicolari, soprattutto merci, di attraversamento dell area urbana in generale e dal centro storico in particolare. SCHEDA SINTETICA DELL INTERVENTO AREA D INTERVENTO Localizzazione geografica Regione Provincia Comuni DATI PROGETTUALI Fase progettuale Progetto preliminare Toscana Lucca Lucca, Capannori, Porcari, Altopascio Estensione totale L = m Sistema Tangenziale di Lucca Adeguamento SS12 Asse Nord - Sud Cavalcaferrovia LU-FI Asse Ovest - Est Asse Est - Ovest Opera Connessa Circonvallazione Altopascio L= 3,72 km L= 5,14 km L= 0,6 km L= 6,08 km L= 4,33 km L= 5,86 km L= 5,79 km Sezione tipo assi principali Adeguamento SS12 Asse Nord Sud Cavalcaferrovia LU-FI Asse Ovest Est Asse Est Ovest Opera Connessa Circonvallazione Altopascio Sezione tipo cat. C2 Sezione tipo cat. C1 Sezione tipo cat. F1 Sezione tipo cat. C1 Sezione tipo cat. C1 Sezione tipo cat. C1 Sezione tipo cat. C1 Intersezioni e svincoli Intersezioni a raso n. 16 Tempi di attuazione Tempi di realizzazione 24 mesi Conclusione lavori 2018 Costi dell opera Importo complessivo ,37 milioni di euro Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Programmatico 13

16 7 TEMPI DI ATTUAZIONE Il tempo previsto per l esecuzione dei lavori del Sistema Tangenziale di Lucca è di 24 mesi, a valle della redazione delle fasi progettuali (progetto definitivo ed esecutivo) e dei tempi approvativi, con inizio lavori nel 2012 e termine lavori nel Si riporta di seguito una schematizzazione dei tempi di attuazione dell intervento di progetto. SISTEMA TANGENZIALE EST DI LUCCA - CRONOPROGRAMMA GENERALE DELLE ATTIVITA' Mesi completamento procedura CIPE e SIA su preliminare 12 Approvazione CIPE 2 redazione Progetto Definitivo 8 Conferenza di Servizi 8 Pubblica Utilità 2 Bando di gara ed aggiudicazione definitiva 8 sviluppo Progetto Esecutivo (*) 9 esecuzione Lavori 24 Collaudi e messa in esercizio 1 (*) comprese verifiche e approvazioni ANAS Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Programmatico 14

17 8 STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE 8.1 PIANI E PROGRAMMI TERRITORIALI LIVELLO REGIONALE: PIANO DI INDIRIZZO TERRITORIALE (P.I.T.) Il Piano di Indirizzo Territoriale (P.I.T.) è l'atto di programmazione con il quale la Regione Toscana, in attuazione della L.R. n.5 del 16 gennaio 1995 "Norme per il governo del territorio" ed in conformità con le indicazioni del programma regionale di sviluppo, stabilisce gli orientamenti per la pianificazione degli enti locali e definisce gli obiettivi operativi della propria politica territoriale. Il Consiglio Regionale ha approvato il PIT con Deliberazione n. 12 del 25 gennaio 2000, cui ha fatto seguire un aggiornamento nel Un secondo aggiornamento del PIT ( ), attualmente in vigore, viene effettuato attraverso l approvazione del Consiglio Regionale il 24 luglio 2007 con deliberazione n 72 e pubblicazione sul B.U.R.T. n 42 del 17 ottobre E in corso di variazione per l implementazione del PIT alla disciplina paesaggistica con D.C.R. n.32 del 16 giugno 2009 e pubblicazione sul B.U.R.T. n.29 del 22 luglio Il progetto di adeguamento del P.I.T. vigente muove dall'esigenza di adeguare lo strumento di pianificazione regionale ai nuovi contenuti della legge per il governo del territorio, approvata nel gennaio 2005, la quale a sua volta ha recepito le principali innovazioni legislative degli ultimi anni quali: la riforma del Titolo V della Costituzione, l entrata in vigore della Direttiva 42/2001/CEE sulla Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.), l entrata in vigore del D.Lgs Codice dei beni Culturali e del paesaggio il quale pone a capo delle regioni la competenza del piano paesaggistico, le modifiche introdotte alla legge regionale 49/99 sulla programmazione. In questo scenario si colloca dunque la necessità dell'adeguamento del piano di indirizzo territoriale vigente per riallinearne i contenuti a partire dalla sua struttura, attraverso la distinzione tra una parte statutaria; ovvero la rappresentazione strutturale del territorio toscano come patrimonio collettivo unico e indivisibile in un ottica di lungo periodo e quale proiezione al futuro delle regole non negoziabili; e di una strategica che rappresenta la visione al futuro per la Toscana e costituisce il contenuto territoriale del Programma regionale di sviluppo e delle conseguenti politiche di settore, definendo gli aspetti operativi e gestionali, conformi allo statuto, attraverso l individuazione di strategie e azioni in connessione con la programmazione dello sviluppo e la partecipazione dal basso degli enti locali. Inoltre la legge regionale n. 61/04, di modifica della precedente L. R. 49/99, ha introdotto il raccordo con la pianificazione del territorio compiendo così il rafforzamento dei rapporti tra strumenti della pianificazione territoriale e atti della programmazione settoriale regionale. Da un punto di vista programmatico il progetto di adeguamento del P. I. T. sviluppa gli indirizzi che erano contenuti nel Programma di Governo per la legislatura (superato dal Programma di governo per la IX legislatura ) per il rafforzamento del "sistema toscano", che fa della coesione sociale, della governance, della sostenibilità economica coniugata alla sostenibilità ambientale, della integrazione nel contesto territoriale europeo, della qualità del vivere, del produrre e del comunicare, i punti di forza di un modello di sviluppo capace di superare le difficoltà derivanti dagli scenari indotti da fattori quali la globalizzazione dei mercati, la perdita di competitività nella scena economica internazionale, l'allargamento dei confini europei. Il P.I.T. è uno strumento di pianificazione territoriale formato da un articolato normativo suddiviso in otto titoli e da una serie di allegati. a) il documento di piano contenente: a.1) l agenda per l applicazione dello statuto del territorio toscano; a.2) i meta-obiettivi del PIT (unitamente agli obiettivi conseguenti ai medesimi); a.3) l agenda strategica; a.4) la strumentazione di cui il PIT si dota per presidiare l efficacia delle sue opzioni; b) la disciplina generale del piano, la quale: b.1) formula i principi e le norme che regolano l utilizzazione delle risorse essenziali di cui all articolo 3 della L.R. 1/2005; b.2) assume come sua parte che integra il contenuto statutario del PIT e la sua valenza di piano paesaggistico, la disciplina dei paesaggi urbani e rurali sulla base della tematizzazione del documento di piano; c) la specifica disciplina dei beni paesaggistici, parte integrante del PIT quale piano paesaggistico ai sensi degli articoli 135 e 143 del Codice e dell articolo 33 della l.r.1/2005, recante le specifiche prescrizioni d uso intese ad assicurare la conservazione dei valori espressi dagli immobili e dalle aree di notevole interesse pubblico di cui all articolo 136 del Codice e le prescrizioni d uso intese ad assicurare la conservazione dei caratteri distintivi delle aree tutelate per legge ai sensi dell articolo 142 del Codice; d) il quadro conoscitivo costituito da: d.1) i quadri analitici di riferimento; d.2) il quadro aggiornato allo stato di fatto degli elementi territoriali del piano regionale della mobilità e della logistica; d.3) il rapporto di valutazione del gennaio 2009 sul potenziale eolico dei territori della regione Toscana recante le risultanze dello studio espletato in materia dal Consorzio LaMMa - Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica ambientale per lo sviluppo sostenibile; d.4) l atlante ricognitivo dei paesaggi; Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Programmatico 15

18 d.5) l'atlante ricognitivo delle risorse archeologiche comprensivo della cartografia relativa e dei criteri per il riconoscimento dei valori con riferimento alle zone di interesse archeologico, prodotto in base agli studi ed alle elaborazioni della Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana; d.6) la rappresentazione cartografica dei trentotto ambiti di paesaggio in cui si articola il territorio toscano, con evidenziati i territori comunali ricadenti in ciascun ambito; d.7) la sezione 1 delle schede dei paesaggi e individuazione degli obiettivi di qualità che ha ad oggetto il Riconoscimento dei caratteri strutturali ; d.8) la sezione 2 delle schede dei paesaggi e individuazione degli obiettivi di qualità che ha ad oggetto il Riconoscimento dei valori naturalistici, storicoculturali ed esteticopercettivi dei paesaggi; Nello specifico, lo statuto del territorio contenuto nel PIT individua e definisce: a) i sistemi territoriali l universo urbano della Toscana, l universo rurale della Toscana. b) i sistemi funzionali la Toscana della nuova qualità e della conoscenza, la Toscana delle reti, la Toscana della coesione sociale e territoriale, la Toscana dell'attrattività e dell'accoglienza. Attraverso i sistemi funzionali, il piano strutturale provinciale può definire finalità e modalità del governo del territorio attraverso l individuazione di azioni strategiche. I sistemi funzionali sono il collegamento tra i metaobiettivi del PIT e i Piani integrati del Piano di sviluppo regionale PSR. c) le invarianti strutturali (art. 4, l.r. 1/2005): la «città policentrica toscana»; la «presenza industriale» in Toscana; il «patrimonio collinare» della Toscana; il «patrimonio costiero, insulare e marino» della Toscana; le infrastrutture di interesse unitario regionale; i paesaggi ed i beni paesaggistici della Toscana. d) i principi per l utilizzazione delle risorse essenziali nonché le prescrizioni inerenti ai relativi livelli minimi prestazionali e di qualità; e) le aree dichiarate di notevole interesse pubblico (art. 32, comma 2, l.r. 1/2005) Sistema Tangenziale di Lucca f) i beni paesaggistici e la relativa disciplina (art. 33, l.r. 1/2005 e art. 143 d.lgs. 42/2004). Le strategie di sviluppo vengono delineate mediante la definizione e l indicazione: degli obiettivi del governo del territorio e delle azioni conseguenti; del ruolo dei sistemi metropolitani e dei sistemi delle città, dei sistemi locali e dei distretti produttivi, delle aree caratterizzate da intensa mobilità nonché degli ambiti territoriali di rilievo sovraprovinciale; delle azioni integrate per la tutela e valorizzazione delle risorse essenziali. In coerenza con quanto era espresso dal Piano Regionale di Sviluppo, dalle indicazioni programmatiche per il governo della Toscana (programma di governo ) e dalle indicazioni dei Patti per lo sviluppo Locale l'adeguamento del P. I. T. è indirizzato a perseguire le seguenti finalità ed obiettivi: consolidare il modello toscano di governo del territorio fondato sulla tutela delle risorse, la valorizzazione delle identità locali e delle diverse eccellenze dei suoi territori; rafforzare il progetto di governance valorizzando la collaborazione e la sinergia con gli enti locali attraverso un azione collaborativa e interistituzionale che coinvolga stabilmente la Regione, le Province e i Comuni al fine di individuare priorità di sviluppo condivise e mirate alla specificità dei diversi territori; contribuire al miglioramento della competitività del sistema produttivo attraverso la riqualificazione dei luoghi della produzione, il miglioramento delle infrastrutture e dei servizi, rafforzando le relazioni tra i tre poli universitari toscani e tra questi e il mondo delle imprese; contribuire alla promozione della innovazione e della ricerca con finalità rivolte alla qualità dei sistemi insediativi; definire strategie di rango regionale che possano accrescere la competitività del sistema regionale nell'ambito dello Schema di Sviluppo dello Spazio europeo attraverso la individuazione di quattro progetti strategici; attribuire al piano di indirizzo territoriale il ruolo di strumento di governo del territorio regionale da costruire in stretta sinergia con il PRS riaffermando la centralità del ruolo dell'integrazione tra pianificazione e programmazione quale metodo nelle azioni di governo delle città e del territorio; alla rappresentazione di immagini locali, alla riconsiderazione dei luoghi della produzione, del vivere, dello scambio delle informazioni e conoscenze, come attitudini territoriali uniche di unici ambienti regionali, in modo da assicurare una maggiore articolazione delle politiche territoriali e di una migliore integrazione delle stesse con gli atti della programmazione di settore per i diversi ambiti della Toscana. Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Programmatico 16

19 Gli obiettivi del piano si definiscono in metaobiettivi ed obiettivi conseguenti come di seguito specificato: 1 metaobiettivo - Integrare e qualificare la Toscana come città policentrica : 1 obiettivo conseguente: potenziare l accoglienza della città toscana mediante moderne e dinamiche modalità dell offerta di residenza urbana; 2 obiettivo conseguente: dotare la città toscana della capacità di offrire accoglienza organizzata e di qualità per l alta formazione e la ricerca; 3 obiettivo conseguente: sviluppare la mobilità intra e inter-regionale; 4 obiettivo conseguente: sostenere la qualità della e nella città toscana ; 5 obiettivo conseguente: attivare la città toscana come modalità di governance integrata su scala regionale. 2 metaobiettivo - Sviluppare e consolidare la presenza industriale in Toscana 3 metaobiettivo - Conservare il valore del patrimonio territoriale della Toscana: 1 obiettivo conseguente: tutelare il valore del patrimonio collinare della Toscana; 2 obiettivo conseguente: tutelare il valore del patrimonio costiero della Toscana; Paesaggio Con deliberazione regionale n. 32 del 26 giugno 2009 Implementazione del piano di indirizzo territoriale (PIT) per la disciplina paesaggistica. Articolo 143 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio ai sensi dell'articolo 10 della L. 6 luglio 2002, n. 137) e articolo 33 della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio), il consiglio regionale adotta le modifiche del PIT che costituiscono implementazione del piano per quanto riguarda la disciplina paesaggistica. Sono parti integranti della disciplina generale del piano e della specifica disciplina dei beni paesaggistici i seguenti allegati: a) la sezione 3 delle schede dei paesaggi e individuazione degli obiettivi di qualità che ha ad oggetto Funzionamenti, dinamiche, obiettivi di qualità, azioni prioritarie ; b) la sezione 4 delle schede dei paesaggi e individuazione degli obiettivi di qualità ai sensi dell'articolo 143, comma 1, lettera b) del Codice; c) le cartografie recanti l individuazione, delimitazione e rappresentazione in scala idonea degli immobili e delle aree dichiarate di notevole interesse pubblico, ai sensi dell'articolo 143, comma 1, lettera b) del Codice; d) le cartografie recanti la ricognizione progressiva e la conseguente rappresentazione in scala idonea delle aree tutelate per legge ai sensi dell'articolo 143, comma 1, lettera c) del Codice; e) le cartografie recanti l individuazione, all'interno delle aree già dichiarate di notevole interesse pubblico, delle aree gravemente compromesse o degradate, ai sensi di quanto previsto all'articolo 143, comma 4, lettera b) del Codice. Integrano altresì la presente disciplina, così come la composizione di questo Piano: a) l elaborato intitolato «La Toscana nel quadro strategico nazionale » che definisce le connessioni tra le strategie dello sviluppo territoriale della Regione ed il Quadro strategico nazionale ai sensi della lettera a) del comma 3 dell articolo 48 della l.r. 1/2005; b) gli indirizzi e le prescrizioni per la pianificazione delle infrastrutture dei porti e degli aeroporti toscani, in questo contesto designati come «Master plan dei porti toscani» e «Master plan del sistema aeroportuale toscano», che recano l insieme delle prescrizioni per il coordinamento delle politiche dei settori portuale ed aeroportuale della Regione in funzione dello sviluppo territoriale ai sensi della lettera b) e della lettera c bis) del comma 4 dell articolo 48 della l.r. 1/2005. Le finalità del piano paesaggisticamente essenziali, sono: - Nella realizzazione di nuove infrastrutture e nella riqualificazione delle esistenti, perseguire la migliore contestualizzazione paesaggistica (Disciplina di Piano art. 9, commi 12 bis e 12 ter, recanti le prescrizioni per la città policentrica toscana ), - Tutela e consolidamento della continuità e della biodiversità delle reti naturali e dei corridoi ecologici, al fine di correlare organicamente beni, ambienti e contesti d insieme sia del paesaggio urbano e sia del paesaggio rurale: come due volti di una cultura ambientale e paesistica evoluta e unitaria (Disciplina di Piano art. 10, recante le direttive «per sostenere la qualità della e nella città toscana») - Recupero e riqualificazione delle aree industriali dismesse, all insegna della qualità paesaggistica, architettonica e della misurata integrazione nei contesti paesistici di riferimento, (come disposto dagli artt. 18, commi 4, 4 bis e 5, e 19) ai fini del consolidamento della «presenza industriale» in Toscana quale invariante strutturale Piano. Ulteriori specifiche prescrizioni a diretta valenza paesaggistica su scala comunale, sovracomunale e conseguentemente perequativa - Prescrizioni puntuali a sostegno della tutela e della valorizzazione degli itinerari storico-culturali dotati di specifica attrattività turistica (art, 34 ter). Il paesaggio toscano, nei suoi elementi qualificanti è rappresentato dal quadro conoscitivo di riferimento e da 38 macro-ambiti rappresentati da specifiche schede, le schede dei paesaggi e individuazione degli obiettivi di qualità (ai sensi dell'articolo 143, comma 1, lettera b) del D.Lgs 42/2004), che costituiscono parte integrante del Piano. Il piano suddivide la Toscana in quattro sistemi territoriali che chiama le Quattro Toscane quali: Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Programmatico 17

20 1. la Toscana dell Appennino, 2. la Toscana dell Arno, 3. la Toscana della costa, 4. la Toscana interna. Si riporta di seguito lo stralcio cartografico del PIT relativo alla rappresentazione schematica degli ambiti di paesaggio in cui si articola il territorio Toscano con evidenziati i territori comunali ricadenti in ciascun ambito. Per quanto riguarda la provincia di Lucca i sistemi territoriali ed i macro-ambiti di riferimento si identificano in: - Sistemi Territoriali: la Toscana dell Appennino, la Toscana dell Arno, la Toscana della costa. - Macro ambiti ambito 3 Garfagnana, ambito 4 Media Valle del Serchio, ambito 14 Piana di Lucca, ambito 21 Versilia. Le schede di riferimento per ogni macroambito sono suddivise in 4 sezioni: - sezione 1. il Riconoscimento dei caratteri strutturali ; - sezione 2. Riconoscimento dei valori naturalistici, storico-culturali ed estetico-percettivi dei paesaggi ; - sezione 3. Funzionamenti, dinamiche, obiettivi di qualità, azioni prioritarie ; - sezione 4. ai sensi dell'articolo 143, comma 1, lettera b) del Codice; Stralcio PIT Piano di Indirizzo Territoriale Rappresentazione schematica degli ambiti di paesaggio in cui si articola il territorio Toscano Gli ambiti in cui si colloca l opera in oggetto del presente studio sono: - Ambito n.4 Media Valle del Serchio, - Ambito n. 14 Piana di Lucca. le prime due contribuiscono ad integrare il quadro conoscitivo del Piano, la terza sezione, dipendentemente dalle caratteristiche proprie del macro-ambito, naturali, antropiche, degli insediamenti e delle infrastrutture e sulla base dei valori individuati nelle sezioni precedenti descrive gli obiettivi di qualità e le azioni specifiche. La quarta sezione, fa una recensione dei beni paesaggistici sottoposti a tutela rilevando la permanenza degli elementi di valore ed individuando eventuali cambiamenti e criticità. Sulla base delle risultanze di queste analisi, nella parte terza della sezione si definiscono gli Obiettivi per la tutela e la valorizzazione e indirizzi per la qualità paesaggistica. Il progetto ricade nei seguenti sistemi territoriali: - La Toscana dell appennino, il quale comprende l ambito di caratterizzazione strutturale del paesaggio della Media Valle del Serchio, - La Toscana dell Arno, il quale comprende l ambito di caratterizzazione strutturale del paesaggio della Piana di Lucca. Studio di Impatto Ambientale Quadro di Riferimento Programmatico 18

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