Un piano per la prevenzione Marco Broccoli

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1 Un piano per la prevenzione Marco Broccoli 1

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3 Estratti 1012 articoli, dal 1980, in 7 banche dati, estratti con 12 keywords. Selezionati 47 articoli Tre categorie di processi di intervento individuati: completo, abbreviato, chiavi in mano. 3

4 Processo di intervento Completo Caratteristiche principali Contesto di applicazione Vantaggi Limiti / difficoltà Sulla base del modello di analisi del lavoro '' classico in cui l'identificazione dei fattori di rischio è un aspetto centrale. Compito ciclico (ripetitivo) svolto in un ambiente stabile (workstation stazionario); Principalmente problematico per gli arti superiori; Necessità di dimostrare il legame tra condizioni di lavoro e MSD (bisogno di convincere). Dimostrazione di potenza; Modifiche a diversi aspetti del lavoro; Soluzioni più specifiche per l'ambiente dell intervento. Analisi dei fattori di rischio può essere un lavoro difficile e noioso, che può portare a una frammentazione del lavoro; Enfasi sui rischi tale che le difficoltà sono considerate molto poco o per nulla nel lavoro. 4

5 Processo di intervento Abbreviato Caratteristiche principali Contesto di applicazione Vantaggi Limiti / difficoltà La diagnosi basata su analisi determinante. Ampio riferimento alle norme. Ambiente stabile (workstation stazionario); Contesto di lavoro ben documentato in letteratura (ad esempio, computer workstation); Contesto conosciuto da chi conduce l intervento e / o esperienze di intervento precedenti in un contesto simile. Analisi più semplice e più veloce del lavoro. L'enfasi sui determinanti tecnici (ad esempio, attrezzature, utensili) quindi poche possibilità di prendere in considerazione determinanti organizzativi; Contesto applicativo limitato. 5

6 Caratteristiche principali Processo di intervento Chiavi in mano Contesto di applicazione Vantaggi Limiti / difficoltà Nessuna diagnosi. Percorso rapido. Quasi uso diretto di soluzioni esistenti / preconfezionate. Contesto molto conosciuto da chi conduce l intervento e / o simile ad un altro in cui si ha avuto successo (''banca'' soluzione); Problema di partenza piuttosto semplice la cui causa è evidente. Processo breve; Risultati rapidi; Riutilizzabili, cioè, soluzioni esportabili. Poiché le soluzioni si applicano solo per un aspetto, non consentono di prendere in considerazione il carattere multi causale dei MSD; L'attuazione di soluzioni senza conoscere altre dimensioni che potrebbero interferire con la loro efficacia; Rischio di non aver individuato la corretta (o più importante) causa dei problemi; Le soluzioni a volte hanno un carattere generico, pertanto, non sono specifiche per l'ambiente (più possibilità di essere rifiutate / fallire). 6

7 Indipendentemente dalla grande eterogeneità nel modo in cui sono stati valutati gli impatti, un unico risultato è emerso chiaramente: gli studi hanno riportato ben pochi risultati negativi. Negli interventi ''completi'', nessuno degli studi ha riportato risultati esclusivamente negativi. Una bassa percentuale (9%) dei risultati presentati sono stati valutati come essere misti, cioè, alcuni risultati sono stati positivi e altri no (es, miglioramento del comfort spalla, ma deterioramento parte inferiore della schiena) mentre più del 70% era positiva (un miglioramento è stato osservato a seguito dell'attuazione soluzione). 7

8 Conclusione Esistono varianti al modello classico di intervento. L intervento di prevenzione dei MSD non è una ricetta e vi possono essere adattamenti: andare oltre, oltre a limitare il processo di solito raccomandato, può essere giustificato. Tuttavia, questi adeguamenti non possono essere sempre appropriati, specialmente quando si decide di utilizzare un 'fast track' metodo. La portata del processo di intervento, è direttamente proporzionale alla quantità, diversità e specificità delle modifiche implementate. La complessità insita nella prevenzione MSD non dovrebbe essere ignorata. 8

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10 Lo scopo di questa revisione sistematica è stato quello di individuare e di sintetizzare le evidenze della ricerca sulla prevenzione dei disturbi muscoloscheletrici (MSD) all'interno dei Sistemi di gestione della salute e della sicurezza (OHSMS) e Sistemi di Gestione Integrata (IMS). La ricerca è stata fatta in modo sistematico in basi di dati relativi al mondo degli affari, gestione, ingegneria e salute e sicurezza e le pubblicazioni pertinenti sono state sintetizzate. Il numero di pubblicazioni che potevano affrontare l obiettivo della ricerca era piccolo. Tuttavia, la revisione ha rivelato che molte delle tecniche per affrontare i pericoli di MSD richiedono notevoli conoscenze e una formazione di fondo. 10

11 Ciò può limitare il coinvolgimento dei lavoratori negli aspetti tecnici del processo di valutazione del rischio. Inoltre queste tecniche di solito non rientrano in tecniche utilizzate dalle aziende per affrontare altri fattori di rischio all'interno dei loro sistemi di gestione. Ciò potrebbe portare a far diventare la prevenzione MSD una questione separata che non può essere gestita con gli strumenti a livello aziendale. Inoltre, questa recensione ha anche suggerito che c'è carenza di ricerca in materia di prevenzione dei MSD all'interno dei sistemi di gestione delle imprese. 11

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14 Piano Nazionale della Prevenzione Obiettivi centrali per il setting lavoro OBIETTIVI CENTRALI (Nazionali) Progetti RER 1. Implementare il grado di utilizzo dei sistemi e degli strumenti informativi sulle esposizioni e sui danni da lavoro 2. Incrementare la collaborazione tra operatori sanitari per favorire l emersione delle malattie professionali 3. Sostenere il ruolo RLS e bilateralità 4. Favorire percorsi di adozione buone prassi e responsabilità sociale delle imprese 5. Promuovere programmi di miglioramento benessere organizzativo 6. Coinvolgere le scuole nello sviluppo di competenze in materia di SSL nei futuri lavoratori 7. Promuovere il coordinamento dell attività di vigilanza-piani integrati di vigilanza 8. Migliorare la qualità e l omogeneità della vigilanza EDILIZIA AGRICOLTURA CANCEROGENI MALATTIE MUSCOLO SCHELETRICHE STRESS E BENESSERE ORGANIZZATIVO OPERATORI SANITARI PROMOZIONE DELLA SALUTE SISTEMA INFORMATIVO 14

15 Piano Regionale della Prevenzione (PRP) Progetto Emersione e prevenzione malattie muscolo scheletriche Il progetto si propone di contribuire alla riduzione delle malattie professionali e degli infortuni da sovraccarico biomeccanico nei comparti a maggior rischio, mediante azioni integrate individuate sulla base delle caratteristiche dei comparti. È prevista, in particolare, la predisposizione di strumenti condivisi per la valutazione dei rischi e la individuazione e promozione di soluzioni tecniche. Il progetto prevede inoltre azioni dirette a migliorare la qualità e l omogeneità dell attività della vigilanza attraverso un approccio proattivo. 15

16 PRP Emersione e prevenzione malattie muscolo scheletriche Attività principali: dati e informazioni Implementare il sistema informativo regionale con i dati derivanti dall attività di vigilanza in materia di rischio da sovraccarico biomeccanico. Implementare i registri regionali e nazionali con i dati previsti per le malattie professionali (MALPROF). Rapporto annuale dell attività del progetto 16

17 PRP Emersione e prevenzione malattie muscolo scheletriche Attività principali: formazione medici Attivare percorsi di informazione, formazione, assistenza tra SPSAL e medici competenti, medici di medicina generale e medici ospedalieri sui rischi da sovraccarico biomeccanico e i danni alla salute ad esso correlati, volti a favorire l emersione e l appropriatezza dei percorsi medico legali per il riconoscimento delle malattie professionali. Partecipare alla predisposizione di materiali regionali da utilizzare per la formazione dei MMG/MO/medici competenti sulle malattie professionali. 17

18 PRP Emersione e prevenzione malattie muscolo scheletriche Attività principali: il sistema Promuovere nell ambito del Comitato regionale di coordinamento ex art. 7 D.Lgs 81/08, in collaborazione con gli Enti bilaterali, iniziative di informazione, formazione, assistenza rivolte a RSPP e RLS, RLST e RLS di sito per favorire una corretta valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico. Predisporre e promuovere strumenti di valutazione dei rischi da sovraccarico biomeccanico per comparti a maggior rischio, in particolare agricoltura ed edilizia, in collaborazione con gli Enti bilaterali. Implementare le liste di controllo per il contrasto degli infortuni e delle malattie professionali più frequenti e gravi, da adottarsi nell ambito dell Ufficio Operativo Regionale e da presentare al Comitato regionale ex art. 7 D.Lgs. 81/08. Le stesse sono utilizzate nell attività di vigilanza ai fini della qualità e dell omogeneità dell azione di controllo e sono promosse come strumento di autocontrollo da parte delle imprese. Realizzare e implementare una banca delle soluzioni ergonomiche per il sovraccarico biomeccanico. 18

19 PRP Emersione e prevenzione malattie muscolo scheletriche Attività principali: vigilanza proattiva Realizzazione di piani di vigilanza per comparti e attività a maggior rischio, in particolare agricoltura ed edilizia, attraverso un approccio proattivo con l utilizzo della lista di controllo. Audit, nell ambito dei servizi, relativamente alla attività di vigilanza svolta per la prevenzione delle patologie muscolo scheletriche da sovraccarico biomeccanico. 19

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22 Contesto Ricatto economico (competizione globale, crisi del lavoro) Crisi di legalità (svalutazione della cogenza delle leggi) Svalutazione del tema (sanitari, maestri, professionisti) Praticabilità della via giudiziaria (malattie professionali vs infortunio) In-Accettabilità del rischio (nominale, realistico, condiviso, imposto) Disparità tra i territori (tessuto sociale e occupazionale, operatori, storia) 22

23 In azienda Dimensione azienda (grandi, medie, micro, autonomi) Comparti e qualifiche (agricoltura, edilizia, sanità, trasporti, agroindustria, GDO, ) Stima del rischio (metodi, competenza, correttezza) Programmi di riduzione del rischio (efficacia, attuazione) Informazione ai lavoratori (!!!!) Soluzioni (percorsi, alibi, costi!!!) MC, RLS, SPP, consulenti Lavoratori 23

24 Tecnici o medici? Sovraccarico biomeccanico produce malattia professionale (invece produce anche infortunio) Malattia è competenza dei medici (ma l infortunio e il sovraccarico sono competenza anche dei tecnici) Medici e tecnici (dirigenza e comparto) sono separati (ergonomia è interdisciplinarità) L indagine giudiziaria per infortunio porta più facilmente a condanna, quella per malattia professionale no (tempo perso dedicarsi alle malattie professionali / sovraccarico biomeccanico) Approccio tecnico affronta problemi che si possono risolvere con soluzioni tecniche (il persistere della mancata adozione di soluzioni, trova origine in dimensioni non solo tecniche: organizzative, economiche, sociali, culturali, politiche) 24

25 La prescrizione Molte soluzioni possibili che l azienda può scegliere. (Prescrizione invece deve essere certa, precisa, determinata) Minimo etico? Prescrivo Cambio di colore dell indice? Danno economico? Come si comporterebbe il giudice, nel caso di non ottemperanza? Quali basi scientifiche e quale consenso? Si può prescrivere un percorso / atteggiamento / cultura? 25

26 Il percorso a ostacoli della malattia professionale Lavoratore che non sa. Lavoratore che non vuole denunciare per non avere problemi MC che non denuncia (conosce l esposizione!?) Documenti di valutazione che negano o sottostimano il rischio Ruolo RLS / SPSAL / Patronati 26

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