Reindirizzo dello SdF Cod. CIPE 93

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1 Programma Quadro di Sviluppo Italia Ex Delibera CIPE 19 Dicembre 2002 N.130 Programma Operativo Advisoring Studi di Fattibilità Reindirizzo dello SdF Cod. CIPE 93 Il collegamento dell area metropolitana di Catanzaro con il sistema di mobilità principale, viaria e ferroviaria, in via di realizzazione sul territorio provinciale Regione Calabria Novembre

2 Indice 1 Obiettivi e metodo dello studio Premessa Obiettivi dell intervento di reindirizzo Metodo dello studio Inquadramento territoriale Il contesto infrastrutturale nazionale Delimitazione delle aree omogenee di analisi Il territorio provinciale l Bacini di traffico Il Piano Integrato Territoriale Valle del Crocchio Il Patto Territoriale per lo Sviluppo di Catanzaro e del suo comprensorio L area Comunale di Catanzaro La scelta delle aree di Studio Morfologia e strutture insediative della Provincia di Catanzaro Il sistema morfologico Il sistema insediativo Quadro di riferimento socio-economico Analisi degli strumenti di Programmazione territoriale L organizzazione del sistema territoriale attuale I servizi Le zone residenziali, le attività produttive e le infrastrutture Le iniziative programmate Linee Guida e Schema della Carta Regionale dei Suoli Piano Regionale del Traffico Il PRUSST di Catanzaro Il Piano di Sviluppo della Città di Catanzaro (PSU) Il Programma di Recupero Urbano di Catanzaro Il Piano Regionale dei Trasporti della Calabria Il Patto Territoriale per lo Sviluppo di Catanzaro e del suo Comprensorio Interventi definiti per migliorare l accessibilità e la mobilità Principali interventi che concorrono allo sviluppo economico e funzionale dell area di progetto Gli strumenti di programmazione a-temporali Il piano territoriale di coordinamento regionale /353

3 4.6.2 Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) Gli strumenti di pianificazione comunale a Il Piano Regolatore Generale di Catanzaro b Il Piano Strutturale Descrizione dell offerta di trasporto attuale La rete di mobilita privata Il sistema di trasporto pubblico Modellizzazione del sistema di trasporto Metodologia adottata: costruzione del grafo Le caratteristiche funzionali della rete stradale: le curve di deflusso La rappresentazione della rete di trasporto su ferro La domanda di trasporto La zonizzazione Ricostruzione delle matrici O/D Il modello input/output Il modello gravitazionale calibrato al Considerazioni sulla ricostruzione della Domanda Metodo di Assegnazione Mobilità attuale Scenario Attuale di Traffico Considerazioni sulla Mobilità Attuale Flussi e Capacità Criticità individuate Modello di Mobilità Futura Premessa Interazione infrastrutture - territorio Gli scenari demografici al La situazione all ottobre La proiezione dei dati al Articolazione del territorio in aree demografiche La localizzazione delle nuove residenze a Catanzaro Le implicazioni sulla mobilità futura degli interventi programmati L articolazione degli interventi programmati Gli effetti degli interventi programmati La domanda di mobilità futura Lo Scenario 0: La mobilita privata e pubblica al Mobilità privata /353

4 8.7 Determinazione delle aree critiche I MODELLI STRATEGICI DI SVILUPPO URBANO - MSSU Premessa Le invarianti fisiche Le aree funzionali Gli insediamenti della città lineare: i quartieri I documenti di programmazione regionali e comunali I documenti di programmazione regionale I documenti di programmazione comunale e di area vasta I Modelli Strategici di Sviluppo Urbano Il quadro di riferimento per la definizione dei MSSU Definizione del MSSU Individuazione dei Modelli Strategici di Sviluppo Urbano Definizione degli obiettivi specifici per la verifica degli MSSU Classificazione degli MSSU Verifica dei MSSU rispetto allo Scenario Definizione degli scenari alternativi di intervento Gli obiettivi da perseguire Gli scenari alternativi Lo Scenario Scenario Scenario Scenario La matrice multicriteria Gli obiettivi e il metodo Definizione dei parametri di valutazione Il sistema dei punteggi I pesi attribuiti L analisi degli scenari I risultati della MCA Gli interventi prioritari alla luce dei modello di sviluppo urbano Premessa Il metodo di valutazione delle priorità L attribuzione dei punteggi Criteri di valutazione dei progetti Gli interventi prioritari Quadro delle strategie di sviluppo urbano /353

5 13. Quadro dei fabbisogni finanziari e delle possibili fonti di copertura Le stime degli investimenti per categorie di intervento Le Reti Le infrastrutture stradali Nodi Intermodali Le ipotesi di copertura finanziaria a valere sulle risorse residue del POR Calabria Il ricorso alla finanza di progetto Il modello di governance - Profili istituzionali Premessa generale Allegati Allegato 1- Tabelle delle Aree e della distribuzione della popolazione Allegato 2 Matrici Origine / Destinazione Allegato 3 Archi Stradali del Grafo Allegato 4 Conteggi di traffico Allegato 5 - Tavole di valutazione MSSU.347 Allegato 6 - Schede Interventi.359 5/353

6 1 Obiettivi e metodo dello studio 1.1 Premessa Sviluppo Italia, nell ambito del Programma Operativo Advisoring e supporto tecnico per lo sviluppo progettuale degli Studi di Fattibilità (Delibera CIPE n.62/2002) e del relativo Programma Regionale di Advisoring condiviso con la Regione Calabria, ha avviato le attività di supporto e di accompagnamento per l avanzamento progettuale degli interventi previsti dallo Studio di Fattibilità Collegamento tramviario tra la funivia di Catanzaro ed il quartiere Pontegrande (cod. CIPE 93). Lo Studio aveva per oggetto interventi finalizzati al miglioramento delle condizioni di mobilità, accessibilità e fruibilità del centro urbano di Catanzaro, attraverso la realizzazione di un collegamento tramviario tra la stazione della funivia (Piazza Roma) ed il quartiere Pontegrande, lungo un percorso attrezzato di 4 Km. Le attività di diagnosi - seguite all affidamento dello studio da parte del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo (DPS) - condotte nella prima fase dell intervento di advisoring hanno tuttavia messo in luce un mutato orientamento da parte della Regione Calabria rispetto ai fabbisogni originari che avevano reso opportuna la realizzazione dello Studio. In particolare, i più recenti indirizzi programmatici che la Regione ha assunto in materia di mobilità e trasporti assegnano un ruolo centrale agli interventi infrastrutturali per il potenziamento del collegamento trasversale tra il versante tirrenico e quello jonico, candidando con ciò Catanzaro a svolgere un ruolo di snodo e cerniera strategica tra i crescenti flussi di traffico tra i due versanti, attraverso il potenziamento dei collegamenti tra l area metropolitana della Città e la nuova rete di mobilità principale, viaria e ferroviaria, in via di realizzazione sul territorio 1. Tale mutato orientamento ha condotto Sviluppo Italia a predisporre una proposta di intervento strutturata su di una serie di attività tese al re-indirizzo sostanziale dei contenuti dello studio originario, al fine di delineare una differente alternativa 1 Tale visione generale mostra peraltro forti connessioni programmatiche con riferimento alle iniziative promosse dal CIPE per l ottimizzazione della progettazione e l accelerazione degli interventi nelle aree sottoutilizzate. In particolare, le considerazioni di partenza assunte a base dell impianto metodologico utilizzato nell intervento di Sviluppo Italia mostrano un elevata convergenza con gli indirizzi emersi nell ambito del «Progetto Pilota Aree Sottoutilizzate» promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e che prevedono, per il macro-sistema territoriale imperniato su Catanzaro, lo «studio del sistema integrato della mobilità tra Catanzaro e l aeroporto di Lamezia Terme, a partire dagli interventi in programma sulle reti ferroviarie a gestione nazionale e regionale» (Progetto Pilota Aree Sottoutilizzate - Aggiornamento Primo Rapporto Intermedio - Settembre 2004). 6/353

7 progettuale in grado di integrare in modo funzionale l attuale programmazione degli interventi infrastrutturali in corso di attuazione. 1.2 Obiettivi dell intervento di reindirizzo Obiettivo generale dell intervento di advisoring proposto da Sviluppo Italia e condiviso con la Regione Calabria per il reindirizzo dello Studio consiste nella individuazione e definizione di uno scenario d intervento infrastrutturale attraverso cui consentire il collegamento dell area metropolitana di Catanzaro con il sistema di mobilità principale, viaria e ferroviaria in via di realizzazione sul territorio. Il sistema di mobilità principale cui si fa riferimento è rappresentato dagli importanti interventi programmati sulla rete viaria e ferroviaria presente sul territorio, quali la realizzazione della variante (arretramento) alla SS106 jonica e della bretella di collegamento tra la stessa variante e la SS280, il nuovo tracciato ferroviario Catanzaro Lido - Lamezia Terme, la nuova stazione di Catanzaro, la realizzazione del Polo di servizi di Germaneto. Tali interventi modificano complessivamente il sistema della mobilità dell area metropolitana catanzarese, incidono sull accessibilità dei poli urbani di Catanzaro Centro, Catanzaro Lido e sullo sviluppo di Germaneto (nuovo importante polo urbano con funzioni specializzate di livello regionale) e richiedono l elaborazione di una strategia di area vasta finalizzata all adeguamento dei piani di sviluppo urbano e delle infrastrutture di mobilità secondaria, viaria e ferroviaria. In tale prospettiva, partendo dalle principali opere infrastrutturali programmate, considerate come invarianti, gli obiettivi che hanno guidato l intervento di reindirizzo sono stati caratterizzati da: - la costruzione di un quadro strategico di riferimento in grado di rappresentare le possibili evoluzioni dell assetto urbano complessivo dell area catanzarese e di supportare la definizione di un modello desiderabile coerente con tali evoluzioni; - l individuazione di uno scenario ottimo - con le relative scelte di investimento - in grado di prefigurare un assetto futuro del sistema di mobilità tale da garantire uno sviluppo equilibrato dell area metropolitana catanzarese. Lo scenario d intervento individuato, coerentemente con gli indirizzi definiti dal modello di sviluppo urbano desiderabile, consente in particolare di: 7/353

8 massimizzare l efficienza e l efficacia delle soluzioni individuate, in termini di miglioramento dei livelli di accessibilità e mobilità all interno dell area di interesse, tenuto conto delle dinamiche dei flussi di trasporto di merci e persone attuali e future; ottimizzare l impiego delle infrastrutture di mobilità secondaria presenti all interno dell area metropolitana di Catanzaro, riducendo al minimo l impatto ambientale ed urbanistico derivante dalla realizzazione di nuovi interventi edilizi; tener conto dei prevedibili effetti diretti e indiretti prodotti dalla realizzazione degli interventi individuati sugli assetti urbanistici attuali e futuri della Città. 1.3 Metodo dello studio L intervento di reindirizzo è stato quindi guidato da un processo logico che, analizzando parallelamente la situazione infrastrutturale e gli strumenti programmatori, ne valuta le capacità attuali, facendone emergere le possibili criticità. Successivamente delinea i possibili modelli di sviluppo futuri della città consolidata valutando, tra i progetti selezionati, quelli più funzionali alla strutturazione di un modello di sviluppo urbano bilanciato e sostenibile. L obiettivo è ottenere una visione sistemica che evidenzi le possibilità di sviluppo dell intero sistema metropolitano, orientandone le scelte strategiche. La figura 1.1 riepiloga il processo logico-funzionale (work-flow) che ha guidato il gruppo di lavoro nella elaborazione del percorso di reindirizzo dello studio di fattibilità. 8/353

9 Fig Il percorso di reindirizzo Analisi Trasportistica Analisi Urbanistica Definizione del Modello di Mobilità Attuale (MMA) Analisi dello stato della programmazione territoriale e delle tendenze in atto Definizione del Modello di Mobilità Futura (MMF) Definizione degli scenari alternativi di intervento ( Alternative Tecnologiche ) Definizione dei Modelli Strategici di Sviluppo Urbano (MSSU) e identificazione del Modello desiderabile Valutazione degli scenari attraverso il metodo della Matrice Multicriteria Selezione dello scenario ottimale Gli interventi prioritari alla luce dell MSSU desiderabile Individuazione Parco progetti Lista degli interventi prioritari L intervento di advisoring attivato dal gruppo di lavoro impegnato nel reindirizzo dello studio di fattibilità è stato così caratterizzato dai seguenti principali momenti di verifica ed elaborazione: A. ricostruzione dello stato attuale e futuro dell offerta e della domanda di mobilità nell area catanzarese, tenuto conto degli effetti indotti dagli interventi infrastrutturali programmati e in via di realizzazione. L attività ha permesso di evidenziare i principali colli di bottiglia e i punti di maggior criticità che caratterizzano l intero sistema della mobilità (Modelli di Mobilità Attuale e Futura); B. definizione dei Modelli Strategici di Sviluppo Urbano (MSSU), che delineano le opzioni strategiche alla base dei futuri assetti urbani e costituiscono il quadro di riferimento al cui interno valutare gli effetti degli interventi individuati sulle dinamiche di sviluppo dell area urbana catanzarese; 9/353

10 C. identificazione di scenari alternativi di intervento e valutazione della sostenibilità degli stessi, puntando in particolare a selezionare una serie di opere caratterizzate da elevati livelli di sostenibilità tecnica, finanziaria ed amministrativo-istituzionale; D. scelta dello scenario ottimo attraverso un analisi multicriteria, che ha confrontato gli scenari in base a criteri di efficienza, efficacia e sostenibilità nel raggiungimento degli obiettivi strategici individuati; E. scelta delle priorità di intervento all interno dello scenario ottimale, sulla base di un modello di analisi calibrato sugli obiettivi del MSSU desiderabile; F. definizione di un modello di governance del processo attuativo dello scenario. Lo studio sulla mobilità si basa sull analisi integrata della domanda-offerta, ricostruendo un Modello di Mobilità e simulando le condizioni insediative e infrastrutturali a vari orizzonti temporali. L analisi urbanistica definisce i possibili modelli di sviluppo urbano, partendo dalle invarianti progettuali e programmatorie e individuando quelli aventi la capacità di soddisfare criticità a livello urbanistico e strategico. Una volta definito il modello di sviluppo oggettivamente funzionale ad una crescita bilanciata, i progetti sono stati valutati secondo la loro compatibilità con l MSSU e con le strategie che lo sottendono. Il sistema di valutazione adottato ha la funzione di evidenziare i progetti con forte capacità di strutturazione del territorio e indirizzarne lo sviluppo futuro; tale valutazione consente inoltre di evidenziare quelle soluzioni progettuali che potrebbero avere un impatto negativo, indirizzando lo sviluppo urbano verso modelli squilibrati e sottraendo risorse ai progetti strategici. Sia i modelli di mobilità futura che i modelli strategici di sviluppo urbano sono stati elaborati avvalendosi di appositi strumenti di simulazione 2 e valutazione, costruiti ad hoc nel corso delle attività di reindirizzo. 2 Nella fattispecie è stato utilizzato, per le simulazioni sul trasporto, un applicativo informatizzato su piattaforma georeferenziata (GIS), attraverso cui è stato possibile valutare le implicazioni derivanti dall attuazione delle strategie d intervento ipotizzate, sia in termini di effetti indotti dal lato della domanda che da quello dell offerta di trasporto. Tale applicativo costituisce una valida interfaccia che l Amministrazione Regionale e gli Enti territoriali competenti potranno continuare ad utilizzare in futuro per definire i contenuti degli strumenti di programmazione urbanistica ed infrastrutturale nell area di Catanzaro. 10/353

11 2. Inquadramento territoriale L inquadramento territoriale dello studio è stato definito in considerazione del contesto infrastrutturale nazionale e regionale e dell analisi dell insieme delle aree economiche, tenendo conto delle attuali gravitazioni amministrative, economiche e relazionali che interessano l area di analisi. La definizione delle aree di studio necessaria all analisi della mobilità si è basata quindi sull individuazione di aree omogenee per caratteristiche amministrative e socioeconomiche, e sulla considerazione della rete infrastrutturale a servizio della mobilità attuale nell area catanzarese e sulle sue connessioni con gli interventi infrastrutturali in via di realizzazione. Sono state pertanto analizzate sia la rete dei trasporti esistente che le principali aree di gravitazione socio-economica, individuando in questo modo quattro aree di studio: - un area allargata di riferimento, luogo degli interventi programmati e programmabili per il territorio provinciale di Catanzaro; - un area definita di interesse, luogo delle connessioni con il sistema di trasporto regionale e nazionale, che va da mare a mare, comprendendo i territori circostanti Catanzaro e Lamezia Terme. L area di interesse indicata anche come Area dei due Mari è compresa fra la piana di Lamezia Terme e Catanzaro Lido, di circa 663 Km 2 di estensione e comprendente, oltre al comune di Catanzaro, i comuni di Lamezia Terme, Feroleto Antico, Maida, Pianopoli, Marcellinara, Amato, Miglierina, Gimigliano, Settingiano, Triolo, Caraffa di Catanzaro, San Floro, Borgia, Pentone Selia, Simiri Crichi - un area di studio propriamente detta, luogo degli spostamenti sistematici intercomunali gravitanti su Catanzaro. L area di studio, di 1217 Km 2 circa di estensione tra Catanzaro, i comuni a nord-est della città (Triolo, Settingiano, Caraffa di Catanzaro, San Floro e il Comune di Borgia, quest ultimo limitrofo all area di Catanzaro Lido) - un area più specificamente di progetto, luogo della mobilità sistematica urbana intracomunale. L area di progetto è ricompresa tra la città di Catanzaro e Catanzaro Lido, (120 km 2 circa); su tale area il grafo della rete stradale, inteso come schematizzazione funzionale delle infrastrutture presenti (di cui si parlerà nel paragrafo successivo), è stato ricostruito con dettaglio maggiore, permettendo di individuare, in prima approssimazione, le criticità di rete nell ambito territoriale urbano ed extraurbano attraversato. 11/353

12 2.1 Il contesto infrastrutturale nazionale Le grandi infrastrutture nazionali di collegamento con l area di studio sono costituite dai seguenti assi stradali: - dorsale Tirrenica: costituita dalla A3 Salerno Reggio Calabria e dalla statale SS 18 tirrenica. Lamezia Terme rappresenta un importante nodo per la localizzazione dell aeroporto internazionale e l innesto della SS 280 Lamezia Catanzaro; - dorsale Ionica: costituita dalla SS 106, strada ionica a due corsie; - collegamento dei due mari: costituito dalla SS 280, strada a collegamento veloce (quattro corsie) fra Lamezia Terme e Catanzaro. L'Autostrada Salerno-Reggio Calabria è una via fondamentale per le comunicazioni tra il Italia Meridionale e gli itinerari europei. Si allaccia, in particolare, al Corridoio 1 che, con l'eventuale opera di attraversamento stabile dello Stretto di Messina ed il completamento dei collegamenti autostradali siciliani, si configurerà come una direttrice autostradale continua tra Palermo e Berlino. I lavori di ammodernamento, iniziati nel 1997, dovrebbero garantire a tale infrastruttura migliori standard in termini di sicurezza e viabilità, grazie principalmente a modifiche del percorso e la realizzazione della terza corsia per ogni senso di marcia fino a Sicignano. Tali lavori, secondo i programmi di intervento di ANAS Spa, dovrebbero concludersi entro il 2008; attualmente sono aperti al traffico circa 110 km di autostrada ammodernata, mentre sono interessati da lavori circa 200 km. La strada statale n. 106 Jonica si sviluppa lungo la maggior parte della costa ionica e lambisce o attraversa una numerosa serie di centri costieri a prevalente vocazione turistica. Lo sviluppo di tali insediamenti si è in buona parte canalizzato lungo l'arteria, portando il volume stimato di traffico medio in circa veicoli/giorno (fonte: ANAS Spa). Nell'ambito del quadro territoriale in cui è inserita, l'arteria ionica svolge, pertanto diverse funzioni: - grande comunicazione e accesso alle regioni Calabria, Basilicata e Puglia lungo il versante ionico; - collegamento intercomunale; - interconnessione della rete trasversale principale e secondaria e delle aree interne; - asse portante dello sviluppo costiero. 12/353

13 La strada statale n. 106 ha una estensione di circa 490 km, di cui 415 km in Calabria (85%), 37 km in Basilicata (7,5%) e 38 km in Puglia (7,5%). Allo stato attuale le sue funzioni non possono essere assolte efficacemente, in quanto la percorribilità della infrastruttura è fortemente condizionata dalla localizzazione di nuovi insediamenti ai margini dell'arteria. Da tali problematiche discende la necessità di riqualificare la Strada Statale ionica, elevandone le caratteristiche in modo tale da farle assolvere il doppio ruolo di strada di grande comunicazione (lungo l'itinerario E90) e di asse viario di collegamento tra realtà locali. L'ammodernamento è tra le priorità del Governo nell'ambito delle opere della Legge Obiettivo. È prevista la realizzazione di una nuova arteria fuori sede per 279 km, mentre 74 km sono già con caratteristiche di superstrada. La nuova strada sarà a due carreggiate separate, con due corsie per senso di marcia oppure con una sola carreggiata nei punti a minor traffico ma predisposta per il futuro raddoppio. La Salerno-Reggio Calabria e il Corridoio Ionico rappresentano, sotto il profilo dell infrastrutturazione stradale, le due opere strategiche per la Calabria, in quanto i due tracciati costituiscono segmenti essenziali di raccordo con il futuro Ponte sullo Stretto e con due corridoi chiave del sistema europeo: - il già citato corridoio n. 1: Berlino-Palermo; - il corridoio n. 8: Bari-Durazzo-Tirana-Sofia-Varna. L esigenza di intervenire sulle infrastrutture di collegamento nazionale nell ambito della Regione Calabria emergono anche nel Piano Generale dei Trasporti del 2001 (PGTL), che evidenzia la necessità di potenziare la grande rete infrastrutturale di livello nazionale e, per la Calabria, la direttrice tirrenica sia ferroviaria (Battipaglia-Reggio) che autostradale (Salerno-Reggio) e la direttrice jonica attraverso la realizzazione della variante alla SS 106. Il Piano affronta anche il problema del potenziamento della trasversale ferroviaria Lamezia Terme - Catanzaro. La Regione Calabria, in rapporto a tali interventi programmati, verrà così ad avere due grandi collegamenti nord sud: la A3 e la Ionica. Questi due corridoi, a loro volta, sono uniti mediante otto trasversali di cui due sono particolarmente significative: quella prevista all altezza di Sibari-Firmo e quella all altezza di Catanzaro, definita dei due Mari, costituita dalla SS 280. Il nuovo grande sistema trasportistico a maglia che così si viene a definire, facente parte dello SNIT, richiede un attenta riflessione in relazione agli effetti che può determinare all interno delle aree di studio e di interesse come definite successivamente. In particolare va esaminata la convenienza che i grandi flussi di 13/353

14 traffico nord-sud e viceversa possano avere, servendosi delle due bretelle di cui sopra si è fatto cenno, nel seguire l uno o l altro dei due percorsi sopra indicati e se tale scelta debba essere incentivata o meno. Il Piano Regionale dei Trasporti, oltre a confermare il rafforzamento degli assi nord-sud, attribuisce grande rilevanza alla realizzazione di importanti trasversali quali: - la Strada delle Terme, tra Guardia Piemontese e Sibari; - la SS107 tra Paola e Crotone; - la SS280 dei due Mari tra Lamezia e Catanzaro; - la trasversale delle Serre, tra Noverato e Vibo; - la trasversale Gioia Tauro-Locri. Anche le linee guida relative alla Legge Urbanistica regionale contribuiscono a disegnare lo scenario futuro relativo alle infrastrutturazioni stradali calabresi, assegnando in particolare alla realizzazione della dorsale ionica E90 la funzione di viabilità Area primaria (1 livello) per il collegamento con la direttrice adriatica e l Europa orientale e classificando le SS 160 e SS 280 come viabilità principale (2 livello). 2.2 Delimitazione delle aree omogenee di analisi L individuazione e la delimitazione delle aree di studio è stata effettuata partendo da alcune suddivisioni territoriali già definite in quanto espressione di ambiti amministrativi, programmatori e socio-economici omogenei. In questo modo, i criteri di identificazione delle differenti scale di approfondimento dell area di studio sono stati definiti sulla base dei confini amministrativi provinciali e comunale, dei bacini di traffico, del Sistema Locale del Lavoro (SSL) di Catanzaro, del PIT Valle del Crocchio e del Patto Territoriale di Catanzaro Il territorio provinciale Il territorio della provincia di Catanzaro, che nel 1992 è stato suddiviso in tre province (Vibo Valentia, Crotone e Catanzaro), comprende 80 comuni con una popolazione residente di circa abitanti. All interno del territorio provinciale i collegamenti con la città di Catanzaro, quale sede della Provincia e, contemporaneamente, della Regione, hanno tempi diversi in rapporto alle possibili modalità di trasporto (strada e ferrovia), ai mezzi (privati e pubblici), alle caratteristiche delle infrastrutture ed alla localizzazione degli insediamenti. Dalla tavola indicante le isocrone da Catanzaro in base allo scenario attuale emerge 14/353

15 come sia privilegiata la direzione verso Lamezia Terme, mentre i collegamenti con il nord della provincia, e particolarmente con il sud di questa, siano penalizzati. Dall analisi degli attuali collegamenti risulta peraltro che i comuni del versante jonico posti a nord e a sud di Catanzaro, pur se esterni alle isocrone considerate e distanti dal centro di Catanzaro più di 35 km, hanno comunque la convenienza a recarsi a Catanzaro e non verso altri centri aventi i medesimi servizi. Incide profondamente in questo senso il sistema dei rilievi montuosi, che separano tra loro i centri abitati dei vari comuni tanto che, è dato rilevare, la definizione dei limiti della nuova provincia ha tenuto in debita considerazione tale fattore. Da quanto sopra emerge che la provincia di Catanzaro, oltre che gravitare sul capoluogo come centro politico e amministrativo, ha interesse a convergere su tale centro, sia pure con diverso grado di accessibilità, per poter fruire dei diversi servizi (educativi, commerciali, sanitari, culturali etc.) in esso concentrati l Bacini di traffico Il Piano Regionale dei Trasporti (PRT), approvato nel 1997, si propone di perseguire alcuni obiettivi generali quali l avvicinamento della regione Calabria al resto del Paese e all Europa. In particolare il piano ipotizza un modello di assetto basato su due aree strategiche collocate alle estremità settentrionali e meridionali della regione, l area metapontino-pugliese e l area dello Stretto, alle quali si appoggiano, secondo le specificità, le linee di rivitalizzazione dei sottosistemi territoriali regionali. Oltre agli assi nord-sud prima citati, il raddoppio e l elettrificazione della linea Taranto-Reggio e un autostrada tra Sibari e la Puglia, il Piano prevede la serie di trasversali già elencate ( 2.1). Il Piano prevede inoltre il riordino dei trasporti pubblici locali, suddividendo a tal fine il territorio regionale in undici bacini di traffico la cui delimitazione costituisce una base di riferimento sia per la predisposizione dei piani provinciali di trasporto, sia per la razionalizzazione della rete dei servizi e della riorganizzazione delle attività di gestione. I bacini di traffico e i relativi Piani di Bacino intesi come strumento di pianificazione del trasporto pubblico locale, in cui il territorio è inteso come lo spazio nel cui ambito attuare un sistema di trasporto pubblico definito in rapporto ai bisogno di mobilità, sono stati introdotti dalla legge regionale n.15/1986. Per la provincia di Catanzaro, il PRT individua due bacini di traffico, che coincidono con le due aree gravitanti su Catanzaro e Lamezia Terme. 15/353

16 I comuni costituenti il piano di bacino di Catanzaro sono i seguenti: Albi, Amaroni, Amato, Andali, Argusto, Badolato, Belcastro, Borgia, Botricello, Caraffa di Catanzaro, Cardinale, Carlopoli, Catanzaro, Cenadi, Centriche, Cerva, Chiaravalle Centrale, Cicala, Propani, Davoli, Fossato, Serralla, Gagliato, Gasperina, Gimigliano, Girifalco, Guardavalle, Isca sullo Jonio, Magisano, Marcedusa, Marcellinara, Miglierina, Montauro, Montepaone, Olivati, Palermiti, Pentone, Petrizzi, Petronà, San Floro, San Pietro Apostolo, San Sostene, San Vito sullo Ionio, Sant Andrea Apostolo dello Ionio, Santa Caterina dello Ionio, Satriano, Sellia, Sellia Marina, Sersale, Settingiano, Sieri Crichi, Sorbo San Basile, Noverato, Soneria Sieri, Squillace, Staletti, Taverna, Tiriolo, Torre di Ruggiero, Vallefiorita, Zagarise. Si tratta di un bacino composto da 60 comuni, con una popolazione di abitanti, famiglie, una superficie di kmq ed una densità territoriale di 153,1 abitanti per kmq. Il bacino, come si evince dalla Figura 2.1, comprende tutto il territorio provinciale che affaccia sullo Jonio e penetra verso l interno fino ad escludere i comuni che tendono a gravitare su Lamezia Terme e che vanno a formare l altro bacino provinciale, composto a sua volta da 20 comuni. La delimitazione sopra schematicamente indicata conferma le valutazioni prima esposte, nel senso che tutti i comuni interni all area est della provincia hanno come principale centro di attrazione quello di Catanzaro, ferma restando l importanza che altri centri, come quello di Soverato, possono assumere relativamente a settori diversi da quello amministrativo o dei grandi servizi. 16/353

17 Fig Il bacino di traffico 17/353

18 2.2.3 I Sistemi Locali del Lavoro I Sistemi Locali del Lavoro (SSL) sono aggregazioni di comuni che derivano da una ricerca condotta dall ISTAT a partire dai dati relativi al pendolarismo dei componenti delle famiglie per motivi di lavoro, ricavati da appositi quesiti posti nel Censimento Generale della Popolazione. L obiettivo di base è la costruzione di una griglia sul territorio determinata dagli spostamenti per motivi di lavoro e definita sulla base dell applicazione dei criteri di autocontenimento, contiguità e relazione spazio-tempo. Tale particolare delimitazione di aree omogenee risulta particolarmente utile nel momento in cui essa consente di definire porzioni territoriali subprovinciali nel cui ambito si accumulano consistenti fenomeni di pendolarismo. Il SLL di Catanzaro comprende i seguenti 18 comuni (vedi tab. 2.1): Amato, Borgia, Caraffa di Catanzaro, Catanzaro, Gimigliano, Marcellinara, Miglierina, Pentone, San Floro, Sellia Marina, Settingiano, Simeri Crichi, Soveria Simeri, Squillace, Staletti, Tiriolo, Vallefiorita, Zagarise, per un totale di circa abitanti e ha. 18/353

19 (Fig Sll) 19/353

20 Tab Il Sistema Locale del Lavoro di Catanzaro Comuni popolazione Ha Amato Borgia Caraffa di Catanzaro Catanzaro Gimigliano Marcellinara Miglierina Pentone San Floro Sellia Marina Settingiano Simeri Crichi Soveria Simeri Squillace Stalettì Tiriolo Vallefiorita Zagarise Totali Il Piano Integrato Territoriale Valle del Crocchio ll PIT della Valle del Crocchio si estende per ettari nella parte Sudorientale della Provincia di Catanzaro. A Nord confina con il PIT 13 Area di Crotone, ad Ovest con il PIT 14 Area di Lamezia e a Sud con il PIT 16 Serre Calabresi. Il PIT 15 è composto da 29 Comuni (vedi tab. 2.2), 18 dei quali sono interni (Albi, Andali, Caraffa di Catanzaro, Cerva, Cortale, Fossato Serralta, Girifalco, Magisano, Marcedusa, Marcellinara, Pentone, Petronà, San Floro, Sellia, Settingiano, Sorbo San Basile, Taverna, Zagarise) e coprono il 55 per cento circa della superficie complessiva, assorbendo circa un quinto della popolazione; 9 Comuni sono litoranei (Belcastro, Borgia, Botricello, Catanzaro, Cropani, Sellia Marina, Simeri Crichi, Squillace, Stalettì), coprono un terzo della superficie e assorbono il 76 per cento della popolazione; infine, soltanto 2 Comuni (Soveria Simeri e Sersale) sebbene non litoranei hanno una parte di territorio entro 5 km dalla costa. 20/353

21 Tab Il PIT Valle del Crocchio - Censimento 2001 Comuni popolazione Ha Albi Andali Belcastro Borgia Botricello Caraffa di Catanzaro Catanzaro Cerva Cortale Propani Fossato Serralta Girifalco Magisano Marcedusa Marcellinara Pentone Petronà San Floro Sellia Sellia Marina Sersale Settingiano Simeri Crichi Sorbo San Basile Soveria Simeri Squillace Stalettì Taverna Zagarise Totali /353

22 2.2.5 Il Patto Territoriale per lo Sviluppo di Catanzaro e del suo comprensorio L area di intervento del Patto Territoriale di Catanzaro si estende su di un comprensorio interno alla Provincia comprendente i seguenti 36 comuni: Albi, Amato, Andali, Belcastro, Borgia, Botricello, Caraffa, Catanzaro, Cenadi, Cerva, Cicala, Propani, Fossato Serralta, Gimigliano, Girifalco, Magisano, Marcedusa, Marcellinara, Miglierina, Pentone, Petrizzi, Petronà, San Floro, San Pietro Apostolo, Sellia, Sellia Marina, Sersale, Settingiano, Sieri Crichi, Sorbo San Basile, Soveria Simeri, Squillace, Stalettì, Taverna,Tiriolo, Zagarise. Il territorio, pari a circa 526 kmq (il 22% della provincia) interessa una popolazione di oltre abitanti e comprende un territorio che dal punto di vista morfologico è differenziato in quanto comprende una fascia marina, che va da Belcastro a Stalettì, ed una fascia premontana e montana. Gli obiettivi prioritari del patto sono: - la valorizzazione delle risorse agricole e forestali; - lo sviluppo delle integrazioni tra il sistema agricolo e quello manifatturiero; - lo sviluppo delle produzioni dei settori manifatturiero e artigianale; - la qualificazione e sviluppo del patrimonio turistico. Le iniziative imprenditoriali poste a base del Patto hanno dato vita ad un ampio parco progetti, sviluppato in base all individuazione di assi portanti. Uno di tali assi attiene il rafforzamento delle infrastrutture viarie per garantire la necessaria efficacia ed efficienza delle stesse. 22/353

23 [Fig.2.3 Patto Territoriale] 23/353

24 2.2.6 L area Comunale di Catanzaro L area Comunale di Catanzaro è stata considerata autonomamente in considerazione del ruolo che la stessa svolge all interno dei diversi territori interessati, per i particolari problemi di mobilità urbana ed extraurbana che la caratterizzano e per la natura e l intensità dei programmi di intervento pianificati e/o in corso di realizzazione. L area di Catanzaro rappresenta la cerniera fra la dorsale ionica e la trasversale dei due mari. Di seguito si riporta una comparazione delle aree economiche considerate. Tab.2.3 Comparazione delle aree omogenee di analisi N. Aree economiche Numero Comuni Abitanti Superficie (kmq) Densità (ab/kmq) 1 Provincia di Catanzaro Bacino di traffico di Catanzaro Sistema Locale Lavoro di Catanzaro PIT Valle del Crocchio Patto Territoriale di Catanzaro Comune di Catanzaro /353

25 [Fig Limite aree economiche] 25/353

26 2.3 La scelta delle aree di Studio Sulla base delle caratteristiche delle sei aree omogenee sopra definite si è pervenuto all individuazione delle seguenti aree di: 1 Area di riferimento, coincidente con l area della Provincia di Catanzaro considerata nel suo insieme. E questa l area che, come verificato, tende a gravitare naturalmente su Catanzaro in quanto centro politicoamministrativo provinciale e di localizzazione di alcuni importanti servizi civili, culturali e commerciali. L area, come detto, è interessata da grandi infrastrutture sia in senso nord-sud, sia in senso trasversale, quali: - il polo intermodale di Lamezia Terme, con la localizzazione dell aeroporto, l attraversamento dell autostrada A3, della SS 18 e della linea ferroviaria tirrenica, polo da cui si dipartono la SS 280 e la ferrovia che collega i due mari; - la grande area che include quella amministrativa di Catanzaro e quella produttiva dei comuni contermini, area che vedrà il potenziamento della SS Jonica, il completamento della SS 280 e il rifacimento della ferrovia S. Eufemia-Catanzaro; - il comprensorio di Soverato che nel tempo è andato caratterizzandosi come forte area di attrazione turistica, ma che intrattiene sempre rapporti diretti con Catanzaro. 2 Area di interesse, coincidente con il territorio più direttamente interessato dalle grandi infrastrutture di collegamento dell area cosiddetta dei Due Mari con il contesto regionale e nazionale, area indicata nello schema allegato (Fig. 2.6) con l asse est-ovest. L area comprende la fascia centrale del territorio provinciale includente i due poli differenziati di Lamezia Terme e Catanzaro ed è interessata dai più consistenti flussi di traffico nazionali, regionali, provinciali e locali. 3 Area di studio propriamente detta, comprendente tutto il territorio più direttamente gravitante su Catanzaro e come tale coincidente con il sistema delle gravitazioni economiche e lavorative quotidiane espresse dal Sistema Locale Lavoro e dal Patto Territoriale, dalla gravitazione dei servizi espressa dal PIT Valle del Crocchio e dall insieme di comuni la cui dislocazione spaziale consente di generare rilevanti fenomeni di pendolarismo verso e da Catanzaro. 26/353

27 Fa parte indirettamente di tale area anche il territorio più a sud della provincia costituente il comprensorio turistico di Soverato. Così definita, l area di studio comprende: - il territorio posto a nord-est della provincia composto dai comuni di Marcedusa, Petronà, Belcastro, Andali, Cerva, Sersale, Propani, Botricello, Sellia Marina; - i comuni posti a nord-ovest di Catanzaro quali Soveria Simeri, Simeri Crichi, Zagarise, Sellia, Magisano, Pentone, Fossato Serralta, Albi, Taverna, Sorbo Basile, Gimigliano, Cicala, San Pietro Apostolo, Tiriolo, Miglierina, Amato, Marcellinara, Settingiano, Caraffa di Catanzaro; - i comuni a sud di Catanzaro quali Cortale, Girifalco, San Floro, Borgia, Squillace, Staletti. 4 Area di progetto, comprendente l area Comunale di Catanzaro, dove si concentrano molti dei più rilevanti interventi puntuali previsti dai vari strumenti di programmazione locali, ai quali viene dedicato un apposito capitolo del presente rapporto. La rilevanza dei movimenti che interessano tale area richiede specifici approfondimenti in sede di definizione dei problemi legati al traffico. 27/353

28 [Tavola 1.1- Area dello studio] 28/353

29 Tav. 1.2.Area dello Studio 29/353

30 Tav Area dello Studio 30/353

31 Tav. 1.4.Area dello Studio 31/353

32 Tav Area dello Studio 32/353

33 Tav Area dello Studio 33/353

34 [Fig. 2.5: Schema degli assi della mobilità e dell area di progetto] 34/353

35 2.4 Morfologia e strutture insediative della Provincia di Catanzaro Il territorio della provincia di Catanzaro si caratterizza per una serie di elementi attinenti la morfologia e la struttura insediativa. Tali elementi, unitamente al sistema infrastrutturale, permettono di individuare alcune caratteristiche incidenti sugli spostamenti della popolazione e sulla definizione delle aree così come in precedenza individuate. Considerazioni generali L area di interesse dello studio è rappresentata dalla fascia dei due mari compresa tra il Golfo di Santa Eufemia ed il Golfo di Squillace. L assetto morfologico di tale area è composto dalla zona pianeggiante ad ovest (Piana di Santa Eufemia), dalla Valle del fiume Amato al centro e dalla zona orientale caratterizzata dall insieme di incisioni parallele (Corace, Musofalo/Fiumarella, Alli, Simeri, Uria, Crocicchio, Tàcina) che dal complesso della Sila si riversano nel mar Ionio. L area di progetto è caratterizzata da forti disomogeneità geomorfologiche che possono essere considerate anche come le invarianti che nel corso degli anni hanno inciso sulle condizioni di sviluppo economico e sociale. L area si compone di una fascia costiera, pendii collinari e rilievi montani che insistono sui sistemi urbani e territoriali diversi, tra cui principalmente la direttrice Catanzaro - Lamezia e la fascia costiera intermedia del versante ionico. Le concentrazioni urbane sono localizzate principalmente sulla direttrice nord-sud dell area di Catanzaro, la restante parte di territorio presenta bassi livelli di antropizzazione nei territori degli altri comuni. Il grado di urbanizzazione presenta caratteristiche diverse in funzione dei diversi ruoli territoriali dei comuni. Il versante ionico presenta una dotazione diffusa ma con bassi livelli di funzionalità dei sistemi a rete. In tale ambito il grado di urbanizzazione è fortemente condizionato dai fenomeni degenerativi che nel corso degli ultimi venti anni hanno trasformato la configurazione dei luoghi. Infatti, il fenomeno rilevante dell abusivismo, la delocalizzazione del fabbisogno abitativo del capoluogo verso altri comuni e politiche orientate solo verso la creazione di residenzialità diffusa hanno determinato bassi livelli di integrazione tra i sistemi legati ai servizi, alla residenzialità ed alla mobilità. Il versante della direttrice Catanzaro - Lamezia presenta al contrario una struttura urbana e territoriale caratterizzata da un armatura più idonea alla localizzazione a supporto delle attività produttive. 35/353

36 L area di studio sotto il profilo ambientale e paesaggistico, è caratterizzata da emergenze notevoli, tuttavia scarsamente valorizzate, essendo non sempre state oggetto di azioni di tutela. Al contrario, il sistema territoriale è fortemente condizionato dall'antropizzazione e dallo sfruttamento delle risorse e presenta oggi i segni di un uso incontrollato del suolo, che ha modificato in modo rilevante il paesaggio. Anche i numerosi corsi d'acqua presenti sul territorio hanno subito gli effetti dell antropizzazione incontrollata: i disboscamenti a monte, la modifica dei tracciati ed il restringimento degli alvei hanno portato nel tempo all aumento dei fenomeni di tracimazione delle acque, con effetti rilevanti anche sulla circolazione stradale e ferroviaria. Ai margini dei confini provinciali il sistema montano della Sila mantiene ancora una integrità ambientale quasi totale, la cui valenza paesaggistica è sottolineata dall istituzione del Parco Nazionale della Sila. A queste realtà si affiancano i centri montani, prevalentemente di antica origine, sorti lungo le vie della transumanza o in rapporto a stazioni di posta, per il controllo delle aree interne. Le principali problematiche ambientali sono dunque riconducibili all'eccessiva antropizzazione delle aree costiere e, al contempo, all'abbandono delle aree interne che presentano rischi idrogeologici elevati. Il patrimonio boschivo è continuamente minacciato da incendi e dalla siccità. Anche la qualità delle acque dei fiumi è minacciata dagli scarichi sia civili che industriali, su cui incide pesantemente la carenza e l inadeguatezza delle reti fognarie e di collegamento agli impianti di depurazione. Relativamente allo smaltimento dei rifiuti, la maggior parte dei Comuni dell area catanzarese utilizza la discarica di Alli-Catanzaro, sulla base del DGR Calabria n.4049/96. Tuttavia, è diffusa la presenza di discariche abbandonate. A livello provinciale, l area di Catanzaro soffre una forte carenza nel sistema delle infrastrutture economiche in generale: ciò emerge in modo evidente dall analisi dei confronti nazionali effettuati da Unioncamere (Atlante della Competitività 2004), che assegnano a Catanzaro un valore dell'indicatore generale pari a 79 nel '99 (74,4 nel '91 fatta 100 la media Italia). La scomposizione dell'indicatore generale nelle due sue componenti principali (economica e sociale) non mostra divaricazioni dall'andamento generale. Il valore assunto dall'indice di dotazione delle infrastrutture economiche (78,8 nel '99-75,1 nel '91) pone la provincia al 66 posto a livello nazionale mentre quello delle infrastrutture sociali (74 nel '99-69 nel '91) pur essendo deficitario pone Catanzaro al 63 posto in Italia. Il diagramma radar che segue mostra come per ciascun indicatore di infrastrutturazione economica, i valori assunti dall area di Catanzaro siano in prevalenza inferiori alla media nazionale ( 100), unica eccezione sono quelli 36/353

37 relativi a strade e ferrovia, i cui valori, rispettivamente 110,9 e 108,1, risultano decisamente superiori anche alla media dell'italia meridionale. Naturalmente l efficacia della dotazione infrastrutturale va paragonata alle condizioni geomorfologiche del territorio, motivo per cui l area di Catanzaro risulta comunque poco accessibile. 2.5 Il sistema morfologico Relativamente al sistema morfologico il territorio si presenta fortemente caratterizzato da due fondamentali elementi: l affaccio su due mari e la presenza di rilievi montuosi. Rispetto al primo elemento va detto che 23 Comuni (Badolato, Belcastro, Borgia, Boticello, Catanzaro, Propani, Curinga, Davoli, Falerna, Gizzeria, Guardavalle, Isca sullo Ionio, Lamezia terme, Montauro, Nocera Torinese, San Sostene, Santa Caterina dello Ionio, Sant Andrea Apostolo dello Ionio, Satriano, Sellia Marina, Simeri Crichi, Noverato Squillace, Stalettì) su 80 si affacciano sulla fascia costiera: 2 sul Tirreno e 20 sullo Ionio. In corrispondenza dei Comuni di Curinga e di Montepaone la distanza in linea d area tra i due mari è inferiore ai 30 chilometri. Rispetto al secondo elemento, i rilievi montuosi, l organizzazione territoriale è fortemente condizionata dalla presenza di cime che emergono a distanza anche ravvicinata rispetto al mare. Si tratta in particolare: - della Sila Piccola le cui cime superano i 1700 metri; 37/353

38 - dei monti posti subito a nord di Nicastro con rilievi oltre i 1400m; - dei rilievi che vanno in direzione nord-sud, partendo dall abitato di Maida fino a quello di Torre di Ruggero, con altezze che variano dai 900 ad oltre 1000 metri; - dei monti che, in prosecuzione di quelli sopra descritti ma leggermente spostati verso est a ridosso dei Comuni costieri, raggiungono quote anche superiori ai 1300 metri. Alcuni comuni (Bodolato, Davoli, Falerna, Pizzeria, Guardavalle, Isca sullo Ionio, Lamezia terme, Nocera Torinese, San Sostene, Santa Caterina dello Ionio, Sant Andrea Apostolo dello Ionio, Satriano) hanno un territorio che si sviluppa dalla costa fino ad oltre metri di altezza. La localizzazione dei rilievi fa sì che il territorio venga naturalmente ripartito in aree che, come detto trattando del territorio provinciale, tendono a gravitare su centri quali quelli di Crotone, Catanzaro, Lamezia Terme e Vibo Valentia. 2.6 Il sistema insediativo Nel merito del sistema insediativo si premette che la provincia di Catanzaro, al censimento del 2001, contava abitanti, con una dimensione media di abitanti per comune. Rispetto al censimento del 1991 la popolazione residente è nel complesso diminuita di unità. Va però precisato che tale riduzione si è registrata solo nei centri abitati del capoluogo, la cui popolazione è passata da unità del 1991 a unità nel 2001, con una riduzione di unità. Nello stesso periodo la popolazione dei centri abitati non capoluogo e dei nuclei abitati è passata da unità del 1991 a nel 2001, con un incremento di unità. Ugualmente è aumentata la popolazione delle case sparse, che è passata da a unità. Per cogliere l organizzazione degli insediamenti residenziali (vedi tabelle in Annesso A1) occorre precisare che la struttura residenziale si compone di 170 centri abitati e 231 nuclei abitati, oltre le case sparse. Solo 13 comuni hanno un solo centro abitato e delle case sparse, mentre ai restanti 67 comuni corrispondono 388 tra nuclei e centri abitati. Articolati per altezza sul livello del mare, risulta che il numero dei centri e dei nuclei, distinti rispettivamente in parentesi, è così localizzato: - 99 (40+59) sono situati tra 0 e 100 metri, con abitanti; - 29 (8+21) tra 101 e 200 metri, con abitanti; 38/353

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