Attivazione Gruppi di Cammino Solferino 4 novembre 2014
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1 Attivazione Gruppi di Cammino Solferino 4 novembre 2014 La promozione di stili di vita salutari Elena Bianchera Area Promozione salute elena.bianchera@aslmn.it
2 Canneto sull Oglio 21 febbraio 2014 Il fare è meglio del dire Benjamin Franklin
3 Fattori Determinanti di Salute (CDC Atlanta USA) Accesso alle cure 10% 51% Ambiente 19% Fattori biologici: 20% ALIMENTAZIONE ATTIVITA MOTORIA ALCOOL FUMO USO SOSTANZE ILLEGALI
4 Dipendono da scelte personali
5 PAESI INDUSTRIALIZZATI Malattie del benessere Malattie croniche correlate alla dieta e alla sedentarietà Malattie cardiovascolari Diabete O B E S I T A Tumori 5
6 Il Cibo, la Nutrizione, l Attivitl Attività Fisica e la prevenzione del cancro Limitare i cibi ad alta densità calorica ed evitare bevande zuccherate Basare l alimentazione quotidiana prevalentemente su cibi di provenienza vegetale con ampia varietà di cereali non raffinati, legumi, frutta e verdura Limitare il consumo di carni rosse ed evitare le carni conservate Mantenersi fisicamente attivi tutti i giorni 6
7 Attuali cause di morte
8 Situazione in Italia (dati ISTAT Indagine DOXA stime WHO 2009) FUMO F milioni di fumatori (1 su 5); età d esordio più precoce, donne in aumento morti/anno F SCORRETTA ALIMENTAZIONE (dieta ipercalorica, eccesso di zuccheri, grassi animali, carenza frutta e verdura) 35% sovrappeso; >10% obesità morti/anno INATTIVITÀ FISICA F 22 milioni di sedentari(38%); 16,5 fanno attività fisica; 19,2, sport anche saltuario morti/anno ALCOL crescente consumo di alcol dai 14 ai 17 anni 6250 morti/anno
9 L ALCOL IN ITALIA alcoldipendenti persone a rischio di patologie alcol-correlate correlate i ragazzi che dichiarano di assumere alcol 103% aumento del numero di ragazze che bevono tra i 14 e i 17 anni (dal 1995 al 2000) 31% incremento tra i maschi (Istituto Centrale di Statistica )
10 IL FUMO DI TABACCO Mortalita in Italia correlata al fumo Morti annuali dovute al fumo (migliaia) ,7 1,6 8, Maschi Femmine
11 Medici nati Fumo e aspettativa di vita Studio di coorte di 35 mila medici seguiti per oltre 50 anni Percentuale sopravvivenza Fumatori Non fumatori Percentuale dei sopravvissuti che hanno smesso di fumare tra i 45 ed i 54 anni Etàin anni Smettere fa bene a tutte le età
12 BMI = Indice di massa corporea = Peso (h) 2 BMI all'inglese body mass index. In italiano IMC indice di massa corporea, è il rapporto tra peso e altezza di un individuo ed èutilizzato come un indicatore dello stato di peso forma. Sottopeso < 18.5 Normopeso Sovrappeso Obesità >30 Grave obesità >40
13 Rischio di morte per tumori in funzione del BMI 2,2 Rischio Relativo 2 1,8 1,6 1,4 1,2 1 0,8 < >32 BMI
14 circonferenza della vita e: prevalenza di diabete 18,8 16, ,7 10,9 102 cm 88 cm 5,1 50 prevalenza di ipertensione 47,4 1,3 0 <71,1 71,1-76,1 76,2-81,2 81,3-86,3 86,4-91,3 91,4-96,5 >96,5 prevalenza di ipercolesterolemia , ,6 32, ,5 14,4 19,7 0 <71,1 71,1-76,1 76,2-81,2 81,3-86,3 86,4-91,3 91,4-96,5 >96,5 0 <71,1 71,1-76,1 76,2-81,2 81,3-86,3 86,4-91,3 91,4-96,5 >96,5
15 Ricerche* hanno dimostrato che questi 4 fattori protettivi: 1) non aver mai fumato 2) BMI<30 3) 3,5 ore/settimana di attività fisica 4) dieta sana (molta frutta e verdura, cereali integrali, legumi,pesce,poca carne) incidono sulla possibilità che una persona si ammali meno * Ford et al., Healty living is the best revange, Arch Int Med 2009
16 Risultati Fattori protettivi: 1) non aver mai fumato 2) BMI<30 3) 3,5 ore/sett di attività fisica 4) dieta sana 1/5 1/20
17 PROMOZIONE DELLA SALUTE processo che consente alla gente di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla (OMS), 1986 CARTA di OTTAWA Le 5 strategie d azione fondamentali: Creare sane politiche pubbliche Creare ambienti favorevoli alla salute Rafforzare l azione collettiva a favore della salute Sviluppare le capacità individuali Ri-orientare i servizi sanitari
18 VANTAGGI 1.Passare da interventi settoriali ad azioni integrate 2.Rinforzare azioni mirate su territori limitati 3.Affrontare i problemi con alleanze più allargate 4.Sviluppare corresponsabilità 5.Creare sinergie, ottimizzare gli sforzi 6.Condividere, coordinare risorse 7.Sviluppare fiducia, superare stereotipi
19 il territorio non solo come luogo nel quale sono presenti una pluralità di domande e di bisogni, ma luogo nel quale esistono e possono essere valorizzate una pluralità di risorse, quindi anche il cittadino non deve essere visto solo come consumatore di servizi sanitari e sociali, ma protagonista e alleato per conseguire obiettivi di salute ASL MANTOVA: AREA PREVENZIONE AMBIENTI DI VITA
20 PERCHE I PROGRAMMI DI SCREENING? Piano nazionale della prevenzione Il ruolo centrale del CCM nel panorama della sanità pubblica italiana è stato riconosciuto anche a livello istituzionale con l Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005 che gli ha affidato il coordinamento del Piano nazionale di prevenzione (Pnp) che include attività di prevenzione sulle seguenti aree: rischio cardiovascolare recidive degli accidenti cardiovascolari complicanze del diabete obesità screening oncologici vaccinazioni incidenti stradali infortuni sul lavoro incidenti domestici.
21 Nuova metodologia di approccio preventivo: Il modello di azione delle strutture sanitarie deve essere improntato ad un atteggiamento attivo che veda coinvolte tutte le istanze sociali attraverso un lavoro di Rete: pubblici, privati, istituzioni e terzo settore ma soprattutto i CITTADINI
22 CI SI MUOVE IN RETE: RETE OSPEDALI CHE PROMUOVONO SALUTE RETE CITTÀ SANE RETE LUOGHI DI LAVORO CHE PROMUOVONO SALUTE RETE SCUOLE CHE PROMUOVONO SALUTE
23 LE RETI ATTIVE IN ASL
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26 Se mi dici una cosa posso dimenticarla; Se me la mostri posso ricordarla; Se mi coinvolgi. Non la dimenticherò più!!!
27 Con il termine Skills for life si intendono tutte quelle skills (abilità, competenze per la vita) che ènecessario Apprendere per mettersi in Relazione con gli altri e per affrontare i Problemi, le Pressioni e gli Stress della vita quotidiana. (OMS)
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29 CIBO & MOVIMENTO: amici per la pelle della tua salute A cura di: Clotilde Chiozza - medico Ornella Orsini - assistente sanitaria Pietro Bottura- sociologo Dipartimento di Prevenzione Medico Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione 29
30 ISTITUTO COMPRENSIVO GENITORI COMMISSIONE MENSA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DOCENTI ASSOCIAZIONI SPORTIVE ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO
31 PEDIBUS & BICIBUS COMUNALI
32 ISTAT: Famiglia e Società 2006 il 31% degli uomini anziani e il 51% delle donne anziane non svolge alcuna attività fisica durante il tempo libero. (Istituto Superiore di Sanità progetto cuore 2009)
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35 ATTIVITA FISICA QUALE?
36 Si dice che minuti di cammino al giorno tolgono il medico di torno CDC Atlanta
37 BENEFICI ATTIVITA FISICA NELL ADULTO SISTEMA CARDIOCIRCOLATORIO Migliora il lavoro del cuore contro gli effetti dell invecchiamento Riduce la pressione arteriosa anche in soggetti ipertesi Riduce il rischio di malattia cardio-cerebro-vascolare Riduce la frequenza cardiaca basale e sotto sforzo Aumenta la gettata cardiaca Aumenta il massimo consumo d ossigeno SISTEMA METABOLICO Aumenta la massa muscolare e diminuisce la massa grassa Riduce il grasso viscerale Riduce la circonferenza vita Riduce colesterolo totale, LDL e trigliceridi
38 E ancora.. Aumentail colesterolo HDL Previene l eccessivo aumento di peso Riduce il rischio di diabete In soggetti con diabete tipo 2 migliora il controllo glicemico SISTEMA MUSCOLO-SCHELETRICO Aumenta il numero di fibre muscolari Aumenta la forza muscolare Migliora l equilibrio Migliora la mobilità articolare Riduce la limitazione nei movimenti Limita gli effetti delle malattie osteoarticolari Riduce il rischio di cadute Previene l osteoporosi
39 .E i benefici psicologici Aumenta lo stato di benessere generale Migliora globalmente la salute psichica Riduce depressione ed ansia nelle forme moderate Influenza favorevolmente l umore Migliora qualità e quantità del sonno Aumenta l acquisizione di abilità e controllo motorio Può migliorare la memoria e le capacità cognitive INOLTRE: Favorisce l indipendenza individuale, sociale e l autosufficienza Aiuta l anziano nell assumere un ruolo più attivo nella società Aumenta l integrazione e interazione sociale Aumenta le attivitàintergenerazionali
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41 COME ORGANIZZARE I GRUPPI DI CAMMINO LA SCELTA DEL PERCORSO LO STAFF CERTIFICATI, ASSICURAZIONE, CONSENSO TEMPI DI GESTIONE DEL GRUPPO: Programmazione annuale, frequenza settimanale, durata dell Incontro
42 COME ORGANIZZARE I GRUPPI DI CAMMINO DIVULGAZIONE DELL INIZIATIVA COSTI RUOLO DELL ASL E RUOLO DELL AMINISTRAZIONE COMUNALE MATERIALI PER I PARTECIPANTI E PER IL WALKING LEADER
43 COME INIZIARE UN PROGRAMMA DI CAMMINO SE SEI... SEDENTARIO?
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45 Iniziando a muoverci, la plasticità del cervello gioca a nostro vantaggio: un cervello che cammina, infatti, forma nuove sinapsi che in tre settimane di tempo ci rendono piu propensi al movimento. (Get up! Why your chair is killing you and what you can do about it- James Levine 2013)
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