Come applicare buone pratiche di progettazione

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1 SETTIMANA EUROPEA PER LA SICUREZZA OTTOBRE 2014 PROMUOVIAMO LA CULTURA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO: IL PERCORSO DELLA PROGETTAZIONE Come applicare buone pratiche di progettazione Dr. Paolo PIGNATELLI Psicologo Piscoterapeuta DPD ASL NO Uff Venerdì 24 ottobre 2014 Aula Magna AOU Maggiore della Carità di Novara

2 WHP sul campo per conoscere l esistente (interventi e attività realizzate, strumenti utilizzati, esempi di buona pratica ) per adottare nella propria realtà le esperienze che hanno funzionato per allearsi e collaborare con i vicini di casa

3 ALCUNI ESEMPI PIEMONTESI PROMUOVERE STILI DI VITA CORRETTI: IL BUON ESEMPIO PARTE DA NOI (ASL AL) CORRI AL LAVORO (ASL AT) IO LAVORO SOBRIO (ASL CN2, Aziende edili) C È UN RANOCCHIO DENTRO DI TE LIBERALO! (ASL CN2) MANGIA SANO E CORRI LONTANO (ASL NO) LAVORATORI SANI IN AZIENDE SANE (ASLTO1) PROGETTI SPERIMENTALI FITWALKING LEADER AZIENDALI (ASLTO1) ADULTI IN-FORMA (ASL TO3, Ospedale di Susa) 4000 PASSI NEL PARCO (ASL TO3, Comune di Collegno) SALUTE IN COMUNE (1 e 2) (ASL TO4, Comune di Settimo Torinese, Aziende di servizi) PROMUOVERE CHI PREVIENE (ASL TO4, ASL VC) MOVIMENTI BANCARI (ASL CN1, Istituti bancari) GRUPPI DI CAMMINO: FORMAZIONE WALKING LEADER (ASL TO3) L APPETITO VIEN LAVORANDO (Università degli studi di Torino, ASO C.T.O - C.R.F - M. Adelaide)

4 QUALCHE INFORMAZIONE SUI PROGETTI OBIETTIVO GENERALE migliorare lo stile di vita dei lavoratori attraverso la promozione di comportamenti salutari CARATTERISTICHE INTERVENTI azioni rivolte ai singoli per modificare i comportamenti a rischio (in particolare scorretta alimentazione inattività fisica e sedentarietà) e per migliorare il contesto ambientale (azienda) interventi di tipo informativo, formativo e strutturale/ organizzativo Azioni combinate: agire su più fattori di rischio Approccio multicomponente: azioni rivolte agli individui e all ambiente

5 CHE COSA È STATO FATTO E COME OBIETTIVI SPECIFICI promuovere e sostenere uno stile di vita attivo (favorire e incrementare la pratica quotidiana dell esercizio fisico) promuovere e sostenere una sana e corretta alimentazione (favorire e incrementare il consumo di frutta e verdura, di pasti bilanciati) promuovere e sostenere negli ambienti di lavoro la non assunzione delle bevande alcoliche e uno stile di vita libero dal fumo promuovere e sostenere cambiamenti strutturali e/o organizzativi (ad esempio risistemazione vane scale, distributori automatici, revisione appalti) offrire maggiori strumenti e motivazioni agli operatori che si occupano di prevenzione e promozione della salute

6 CHE COSA È STATO FATTO E COME ATTIVITÀ PREVALENTI analisi del contesto e dei bisogni percorsi info/formativi sui benefici di uno stile di vita salutare (scelta e porzionatura alimenti, attività fisica e opportunità di fare movimento, alcol e rischi relativi, ) incontri con esperti di alimentazione, sport, dipendenze menù bilanciati nelle mense aziendali, corsi di cucina convenzioni ad esempio con strutture sportive (piscine, palestre, ) per ingressi/abbonamenti gruppi di cammino, fitwalking, corsi di ginnastica messaggi di rinforzo positivo, interventi strutturali e/o organizzativi (ad esempio per l uso delle scale o per il non consumo delle bevande alcoliche) ma anche realizzazione eventi, pubblicazione articoli, partecipazione a convegni per la diffusione e la valorizzazione dei risultati

7 CHE COSA È STATO FATTO E COME ALLEANZE E COLLABORAZIONI tra aziende sanitarie e i diversi servizi della stessa azienda con aziende private (ditte edili, di ristorazione, ) con gli amministratori locali (assessori, sindaci, ) con associazioni di categoria (CNA, ), organizzazioni sindacali, soggetti della prevenzione aziendale (medico competente, RSPP, RLS, ) con le associazioni del territorio (ad esempio quelle sportive)

8 QUALI DIFFICOLTÀ SI SONO INCONTRATE aspetti burocratico/amministrativi e organizzativi riuscire a coinvolgere i dirigenti difficoltà nel conciliare le attività del progetto con le attività professionali scarsità di risorse discontinuità delle azioni

9 ... QUALI SONO STATI I PUNTI DI FORZA analisi del contesto e dei bisogni coinvolgimento attivo dei destinatari nella definizione e nella realizzazione degli interventi gruppi di progetto e collaborazioni multiprofessionali e intersettoriali reti e alleanze costruite monitoraggio degli interventi partecipazione e gradimento delle iniziative da parte dei lavoratori accessibilità all iniziative (orari, luogo, costi contenuti per i partecipanti, ) sviluppo di risorse interne all azienda che favoriscono azioni di promozione della salute continuative nel tempo

10 E QUALI I RISULTATI! reti intersettoriali e multiprofessionali corsi info/formativi teorico/pratici,eventi convenzioni questionari, schede, diari, manifesti, opuscoli, report, articoli di divulgazione, poster, aumento delle conoscenze e della consapevolezza dei benefici di uno stile di vita salutare partecipazione alta e costante incremento di scelte alimentari salutari incremento dell utilizzo delle scale miglioramento di alcuni parametri clinico/ funzionali valorizzazione e diffusione del progetto ma anche socializzazione tra i dipendenti acquisizione di un maggior benessere psico-fisico

11 DOVE RECUPERARE I PROGETTI E I MATERIALI Banca dati Pro.Sa. Dall indirizzo accesso alla ricerca libera dove inserire il titolo del progetto, ad esempio Mangia sano e corri lontano Il risultato della ricerca conduce alla scheda del progetto e ai suoi relativi materiali

12 .. COME RECUPERARE ALTRI PROGETTI E MATERIALI Dall indirizzo accesso alla ricerca guidata Da ricerca guidata, scelta del setting di intervento ambiente di lavoro.

13 IN CONCLUSIONE COSA CI SUGGERISCONO LE EVIDENZE, I MODELLI E LE ESPERIENZE SUL CAMPO? Per realizzare interventi di promozione della salute nei luoghi di lavoro occorre ragionare per progetto : definire degli obiettivi per la risoluzione dei problemi individuati, stabilendo modi e tempi per raggiungerli

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