MODULO RASSEGNA STAMPA. rassegna stampa. 27 Luglio 2016

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1 Pagina 1 di 5 rassegna stampa 27 Luglio 2016 IL CITTADINO Per fine anno la macchina che analizza i micro tumori Ospedale, turn over ad handicap: rischio paralisi per i sindacati Fsi e Confsal dal prefetto dopo gli attacchi IL GIORNO

2 Pagina 2 di 5 Per fine anno la macchina che analizza i micro tumori di Cri. Ver. Macchina che studia i micro tumori in arrivo a Lodi. Entro la fine dell anno o all inizio del prossimo approderà all ospedale Maggiore l apparecchio per la biopsia stereotassica, noto con il nome commerciale di Mammotome. Si tratta di uno strumento utile proprio per la diagnosi dei piccoli tumori del seno che non si vedono con l ecografia. Il responsabile della senologia ospedaliera Matteo Passamonti è soddisfatto. L iniziativa, infatti, ferma anche la fuga altrove delle ammalate. «Fino ad oggi erano circa 50 le donne che ogni anno venivano inviate al San Matteo di Pavia per questo esame», spiega. Il numero degli esami però è destinato ad aumentare. Fino ad oggi il dipartimento oncologico guidato dal medico Giovanni Ucci aveva una convenzione con l ospedale di Pavia. L apparecchio si collega al mammografo e consente di fare i prelievi dei tessuti delle lesioni senza nodulo, cioè quelle che non sono visibili con l ecografia. A donare lo strumento da circa 13mila euro, all ospedale, come aveva annunciato soddisfatto alcune settimane fa il direttore generale dell Asst Giuseppe Rossi, è la Banca Centropadana. «Siamo contenti che in un modo o nell altro arrivi a Lodi anche questo strumento - commenta la presidente dell Associazione lodigiana amici di oncologia Carla Bertani Allegri -. Grazie alla tomosintesi e a quest ultimo apparecchio che presto sarà installato, Lodi è ormai al livello dei grossi centri lombardi. Un grazie da parte mia va anche a chi farà avere questa strumentazione all ospedale Maggiore». La tomosintesi, infatti, è una sorta di piccola Tac all avanguardia, che consente di viaggiare nella mammella e individuare i tumori più invasivi. Grazie alla tomosintesi, la mammella viene suddivisa in tanti strati e il medico può visionare non una sola, ma almeno 20 o 30 immagini della mammella. Con una dose piccolissima di radiazioni in più i tumori cattivi vengono presto individuati, soprattutto nei casi più complicati. L attività della senologia di Lodi, dal 2008 ad oggi è più che raddoppiata. Nel 2008 i tumori operati erano circa 62. Nel 2014, invece, ne sono stati operati 130 e altri 10 a Sant Angelo. Un trend che è andato via via aumentando nel corso degli anni. Mettendo le cifre a confronto con il numero totale delle lodigiane che si sono ammalate, gli epidemiologi hanno notato che sempre più le pazienti si sono fidate della struttura locale e sono rimaste nella senologia di Lodi per farsi curare.

3 Pagina 3 di 5 SOS di Bricchi: «Solo l 85 per cento del personale può essere sostituito» Ospedale, turn over ad handicap: rischio paralisi per i sindacati di Cristina Vercellone Bloccati i turn over, infermieri in affanno. In virtù di una norma regionale, su 6 operatori che vanno in pensione o lasciano l ospedale per altri motivi, solo 5 possono essere sostituti. I sindacati lanciano l allarme: l ospedale viene paralizzato. O meglio, gli infermieri si tirano sempre di più il collo. A definire il nuovo criterio è una delibera di giunta di quest inizio settimana. «Il blocco delle assunzioni va avanti da 15 anni - tuona per la Cgil Giovanni Bricchi -. In alcuni momenti il blocco è stato cancellato e gli infermieri dimessi potevano essere reintegrati per intero. Adesso, invece, su 100 che lasciano il presidio se ne possono riassumere solo 85. Infermieri e oss (operatori socio sanitari) non sono figure professionali per le quali prevedere il blocco del turn over: si tratta di personale già in carenza. Anche un parziale blocco delle assunzioni di queste figure mette ulteriormente a rischio i servizi per i cittadini nei reparti. Qui a Lodi, infatti, non stiamo meglio che altrove. La carenza di personale in corsia c è. L Asst (Azienda socio sanitaria territoriale) che governa gli ospedali poi fornisce altri dati perché fa riferimento agli standard regionali, ma se si analizzano i dati nello specifico ci si accorge che ci sono part time, gente che giustamente gode dei diritti della legge 104, chi è in maternità o in aspettativa». I numeri freddi scritti sulla carta, insomma, annota Bricchi, non vogliono dire nulla. «Lo stesso discorso - commenta - vale per le case di riposo. Qui il rispetto degli standard regionali non consente neanche la realizzazione dei tre turni di lavoro. Le Rsa devono per forza prevedere un minutaggio superiore a quello previsto dal Pirellone. In reparto non è proprio così, ma la situazione è difficile. Lo vediamo tutti i giorni: rispettare strettamente i criteri non consente di garantire un ottimo servizio. Ne sono una prova i costanti ordini di servizio, i rientri, il ricorso a ore supplementari. La gente che si ammala va sostituita e non tutti gli operatori sono a tempo pieno». Questi temi sono già stati trattati al tavolo del confronto sindacale con i vertici dell Asst e lo saranno ancora. Il personale del comparto ammonta a 1900 unità, compresi i 150 infermieri traslocati dall ex Asl

4 Pagina 4 di 5 all Asst.«Quantificare la carenza è difficile - annota Bricchi -. Di certo, se gli operatori fanno orari impossibili, si ammalano più facilmente. Servirebbe più personale per consentire le 36 ore settimanali in modo continuativo». Se la situazione in corsia è bollente, non se la passano meglio gli amministrativi. «Anche loro - commenta Bricchi - non abbondano. L unica differenza è che il lavoro che non finiscono oggi può essere svolto domani. Quello di un infermiere o di un oss in corsia non si può rimandare al giorno dopo. Le finanziarie prevedono i blocchi e poi le giunte regionali applicano le norme. Lavorare così è difficile».

5 Pagina 5 di 5 Fsi e Confsal dal prefetto dopo gli attacchi Fsi e Confsal convocate in prefettura. Il 27 luglio, alle 12, in sala biblioteca, al secondo piano di corso Umberto, l ufficio di gabinetto del prefetto incontrerà le organizzazioni sindacali. L annuncio è arrivato all indomani della polemica scatenata dal segretario Fsi Gianfranco Bignamini. Quest ultimo, infatti, era insorto, minacciando la denuncia, perché, aveva detto, era stata «ignorata la richiesta di conciliazione dei sindacati con l Asst». Bignamini lamentava il «mancato rispetto della sua organizzazione». Sul tavolo del confronto c erano temi come la carenza di organico negli ospedali, il part time e gli straordinari. Alla prefettura è chiesto «l avvio del tentativo obbligatorio di conciliazione», aveva detto, ma «nessuno ci ha risposto».