MODULO RASSEGNA STAMPA. rassegna stampa. 28 Luglio 2016

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1 Pagina 1 di 7 rassegna stampa 28 Luglio 2016 IL CITTADINO Caso di meningite, è ancora allarme Sono in arrivo120 milioni per l ospedale Urologia, il cartello chiuso getta in allarme i pazienti Non ha 65 anni il ginecologo sotto inchiesta IL GIORNO

2 Pagina 2 di 7 Il giovane portato all ospedale, in seguito a un virus che ha scatenato l infezione e ha provocato dolori agli arti: ora il ragazzo è sotto osservazione in terapia sub intensiva, ma sta già meglio Caso di meningite, è ancora allarme di Cristina Vercellone Un 22enne di un paese del Lodigiano finisce al Pronto soccorso: nei primi 5 mesi del 2016 già 16 gli episodi Un altro caso di meningite fa scattare l allarme. Ieri mattina, un giovane di 22 anni di un paese del Lodigiano è finito al pronto soccorso dell ospedale Maggiore, intorno alle 10. Il giovane si è alzato dal letto e non riusciva quasi a muovere il braccio. Subito nel servizio di emergenza urgenza sono partiti gli accertamenti. Poteva essere un ictus, ma i battiti cardiaci erano rallentati. I medici del pronto soccorso hanno capito che si trattava di un infezione. Intorno alle 12.30, infatti, è arrivata la diagnosi: meningite. Una notizia che ha destato preoccupazione tra i parenti del giovane. Dopo momenti di ansia, però, gli stessi medici hanno potuto tranquillizzare la famiglia: il liquido cerebrospinale, analizzato, infatti, era limpido. Si trattava di meningite virale, non contagiosa e dall esito meno grave di quella batterica. Il giovane è stato ricoverato in terapia sub intensiva, in carico agli specialisti di neurologia. Sottoposto alle cure del caso, il paziente ha dimostrato di rispondere bene da subito ai trattamenti. Soprattutto nelle prime ore di degenza il giovane lodigiano sarà tenuto sotto osservazione, ma presto potrebbe già essere dimesso. La meningite virale, anche nota come meningite asettica, è abbastanza comune e molto meno grave di quella batterica. Spesso la diagnosi è difficile perché i suoi sintomi possono essere simili a quelli di una normale influenza. Il periodo di incubazione della meningite varia a seconda del tipo di virus che la provoca, da 3 a 6 giorni circa. In genere si risolve in una settimana senza lasciare conseguenze. La maggior parte dei casi di meningite, sia virale che batterica, deriva da infezioni contagiose che si diffondono attraverso le minuscole gocce di liquidi provenienti dalla gola e dal naso di una persona infetta. Le goccioline possono essere trasportate dall aria quando la persona tossisce, ride, parla o starnutisce. Nel Lodigiano i casi di meningite sono stati 8 nel 2015 e nel 2013 e 7 nel Il 2016, invece, si è aperto con il dramma di Kristian Gobbetti, il 41enne di Lodi stroncato da una forma fulminante di meningite batterica. Poi fino a maggio i casi erano stati bel 16. Nel 2015 la meningite batterica, nel Lodigiano, ha provocato 4 decessi e altrettanti nell anno in corso. Dal secondo semestre del 2015, il Pronto soccorso dell ospedale Maggiore

3 Pagina 3 di 7 guidato dal medico Stefano Paglia ha messo in campo un piano d azione che ha l obiettivo di diagnosticare la malattia nel più breve tempo possibile. I sanitari effettuano un prelievo per emocoltura in ogni caso di iperpiressia, cioè di febbre superiore ai 40 gradi, che si presenta in Pronto soccorso. Così anche ieri, i medici e gli infermieri hanno potuto diagnosticare la malattia al 22 enne. Per fortuna però, la preoccupazione è diminuita nel giro di poco tempo.

4 Pagina 4 di 7 Fondi al personale Sono in arrivo120 milioni per l ospedale di C. V. Oltre 120 milioni per assumere il personale ospedaliero del Lodigiano e oltre 142 per medici e infermieri dei presidi di Vizzolo e della Martesana. Sono le cifre stanziate nella delibera di giunta della regione Lombardia, qualche giorno fa e che hanno fatto scattare l allerta dei sindacati, sia nel Lodigiano che nel Pavese. A provocare la reazione della Cgil nella nostra provincia è stato il provvedimento relativo al blocco dei turn over. Su 100 persone che escono dall ospedale, per pensionamento o trasferimenti, infatti, l azienda ne può reintegrare solo 85. Il segretario Giovanni Bricchi della Cgil ha lamentato la situazione: il personale è sempre risicato. Il segretario dell Fsi Gianfranco Bignamini, però, non è d accordo. «È vero che solo l 85 per cento può essere reintegrato - commenta -, ma la situazione è migliorata rispetto al passato. Prima, infatti, le assunzioni erano possibili solo nella misura del 40 per cento. C è stato un miglioramento e questo va detto». Bignamini poi cita proprio la delibera e snocciola i dati dei budget assegnati in ambito sanitario per l assunzione del personale lombardo. All Ats della città metropolitana, cioè l ex Asl di Lodi e Melegnano, la giunta lombarda ha destinato 174 milioni e 168mila euro. Per il personale dell Asst di Melegnano, l ex Azienda ospedaliera guidata da Mario Alparone sono stati stanziati, invece, 142milioni e 284mila euro. Agli ospedali lodigiani sono andati 110milioni e 92mila euro per quanto riguarda il budget sanitario e assistenziale. Il budget territoriale, invece, è stato conteggiato in 7 milioni e 682mila euro. Il budget dell Azienda regionale emergenza urgenza (Areu), inoltre, ammonta a 2 milioni e 527mila euro. In queste ore, a scendere in campo, con volantini affissi in ospedale, è anche la Confsal di Stefano Lazzarini. «È vergognoso - tuona - che per tanti anni nell azienda di Lodi si paghino gli infermieri e i tecnici chiamati allo straordinario a suon di ordini di servizio con i soldi del fondo dei lavoratori e con i proventi del bilancio e della legge Sirchia». Lo stesso Bricchi aveva denunciato la carenza di personale in corsia. Ne è una riprova, aveva

5 Pagina 5 di 7 detto, il continuo ricorso a straordinari e richiami in servizio del personale per tappare i vuoti di organico. Ieri, in tarda serata, Bignamini ha diffuso una nuova nota, nella quale attacca le altre sigle sindacali. «Solo noi e la Confsal - dice - abbiamo abbandonato il tavolo della trattativa sindacale del 14 luglio in ospedale -. Volevano distribuire i fondi aggiuntivi, 25 euro a testa, in cambio di un ora di straordonario in più. La norma, invece, diceva che quei soldi dovevano essere destinati senza ore in cambio».

6 Pagina 6 di 7 Urologia, il cartello chiuso getta in allarme i pazienti di C. V. Reparto chiuso recita il cartello davanti all urologia di Lodi. E tra i pazienti scatta l allarme. «È assurdo - commenta il marito di una paziente - avevo bisogno di contattare il personale per mia moglie e mi hanno detto che il reparto era chiuso. Avrei dovuto rivolgermi agli ambulatori al piano sotto. Non ho parole. Poi le persone fuggono negli altri ospedali». Il reparto, in effetti, è chiuso per ferie. Ogni anno, in questo periodo, per consentire al personale di andare in ferie, la direzione appronta un piano di tagli letti e accorpamenti. Quest anno, dal 23 luglio al 5 settembre i 16 letti dell urologia sono diventati 4 e sono stati collocati nel reparto di fianco. La stessa sorte è toccata ai 12 letti dell otorino e della chirurgia vascolare. Otto letti dei 14 in dotazione alla ginecologia, invece, sono stati allestiti in chirurgia, a partire da giugno e non torneranno più al loro posto. Nell attuale reparto, infatti, saranno realizzate le sale parto e nelle attuali sale parto troverà spazio la nuova patologia neonatale. Fino al 30 settembre la chirurgia generale passa da 31 a 23 letti. A Casale, dal 12 agosto al 2 settembre, la riabilitazione specialistica passa da 16 letti a 2. La riabilitazione generale geriatrica, invece, fino al 12 agosto lavora con 10 letti invece dei soliti 20 e dal 12 agosto al 2 settembre, invece, passa da 20 a 18. La medicina generale e le cure intermedie che ha 22 posti, fino al 12 agosto deve utilizzare solo i 10 letti rimasti aperti. A Sant Angelo è riduzione di 5 posti, dal 6 al 28 agosto per la riabilitazione specialistica: i letti, infatti, da 20 diventano 15. Fino al 30 settembre si ha un accorpamento dei 20 posti della riabilitazione generale geriatrica con i 6 della riabilitazione respiratoria e i 14 dei subacuti. I 40 posti diventano 30, mentre si chiudono i 10 posti di day surgery dall 1 al 28 agosto. A Codogno si accorpano i 18 letti della chirurgia con gli 8 della ginecologia e da 26 i letti diventano 20. L ortopedia, invece, è a regime ridotto, con 6 posti in meno, fino al 26 agosto.

7 Pagina 7 di 7 Non ha 65 anni il ginecologo sotto inchiesta Non ha 65 anni il ginecologo finito sotto inchiesta per un presunto caso di malasanità accaduto nel La denuncia è arrivata da una paziente di 40 anni difesa dall avvocato Loriana Zanuttigh di Pavia. La paziente è costituita nel processo, mentre il marito e la figlia hanno intentato separatamente una causa civile. La prossima udienza sarà a metà novembre: a difendere il medico è l avvocato Giorgio Bottani.