MODULO RASSEGNA STAMPA. rassegna stampa. 12 Ottobre 2016

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1 Pagina 1 di 5 rassegna stampa 12 Ottobre 2016 IL CITTADINO Autismo e disabili, 8 mesi di attesa Infermiera perse la vita per un operazione: tre medici dal giudice IL GIORNO

2 Pagina 2 di 5 Dal Pirellone 125mila euro al territorio ma i medici chiedono più risorse al ministero, intanto da Lodi parte un progetto innovativo che riduce le cure in comunità grazie agli educatori a domicilio Autismo e disabili, 8 mesi di attesa di CRISTINA VERCELLONE Per le prime diagnosi code chilometriche in neuropsichiatria infantile, la Regione ora corre ai ripari Autismo e disabilità complessa, otto mesi di attesa per una diagnosi a Lodi. Stesso discorso per una visita dalla logopedista. Tutte le province sono nella stessa situazione. Così il Pirellone è corso ai ripari e ha stanziato circa 4milioni per tutta la Regione, da dividere tra le varie province. All Ats della città metropolitana sono andati circa 125mila euro. I neuropsichiatri d Italia, inclusa la responsabile del servizio lodigiano Paola Morosini, però, hanno siglato anche una richiesta di fondi indirizzata al ministero. L hanno fatto durante un congresso nazionale ad Alghero. La neuropsichiatria di Lodi, in questa occasione, ha mostrato le sue ottime performance e presentato anche il suo progetto innovativo sugli adolescenti gravi, molto apprezzato dai colleghi. Un sistema che evita di sradicare i ragazzi dalla famiglia. E che va ad aggiungersi alle terapie a distanza per i ragazzi che soffrono di disturbi dell apprendimento. LISTE D ATTESA «Al convegno di Alghero - spiega Morosini - tutti noi, neuropsichiatri d Italia, abbiamo sottoscritto un appello da inviare al ministero per avere più risorse. La situazione dei servizi è in crisi: le risorse sono sempre carenti e le richieste sono enormi. In un anno noi offriamo 30mila prestazioni ai nostri bambini Per una valutazione abbiamo circa 8 mesi di coda. Con i fondi in arrivo dalla Regione ci siamo attivati per gestire sempre più i pazienti in attesa di una visita dalla logopedista, con un disturbo dello spettro autistico e con una disabilità complessa. Sta funzionando bene, invece, il progetto di cura a distanza per i disturbi dell apprendimento, a attivo fino al 2018 grazie al sostegno della fondazione Cariplo». UONPIA DI LODI SUPERSTAR Il servizio guidato dal medico Morosini sta portando avanti anche un progetto per la riabilitazione intensiva degli adolescenti psichiatrici al domicilio. «Invece di strapparli dal contesto famigliare e dal loro contenitore affettivo, mandandoli nelle comunità terapeutiche - spiega -, inviamo gli educatori a casa loro, anche 10 ore al giorno, la

3 Pagina 3 di 5 sera, il sabato, la domenica, quando serve». Morosini ne ha parlato al convegno di Alghero: «Si risparmia - spiega -, diminuisce lo stigma nei loro confronti e si lavora sul nucleo famigliare. Un ragazzo in comunità, poi, costa dai 170 ai 250 euro al giorno. Parliamo di ragazzi dai 12 ai 14 anni. Al momento siamo partiti con un nucleo di una dozzina di adolescenti, ma è un progetto molto importante. La Regione ha dato la possibilità di usare una tariffazione ad hoc per il trattamento intensivo domiciliare al posto della comunità terapeutica. Il nuovo direttore socio sanitario Paolo Bernocchi sta prendendo in mano la situazione con grande sensibilità». «Sì - ammette quest ultimo - stiamo cercando di rendere più fluido il percorso di cura. Mettiamo insieme i servizi offerti dalla neuropsichiatria infantile e dalla psichiatria, fornendo un sostegno anche alle famiglie».

4 Pagina 4 di 5 Sul banco degli imputati sono finiti due chirurghi e l anestesista, quel giorno in servizio nel centro medico Infermiera perse la vita per un operazione: tre medici dal giudice di CRISTINA VERCELLONE Rosa Angela Lavorgna è morta nel 2015, a 46 anni, durante un intervento estetico alle palpebre Morta sotto i ferri, durante l intervento di chirurgia estetica, scatta la prima udienza preliminare. Domani, a Milano, sarà scritto il primo capitolo della storia legale relativa alla scomparsa di Rosa Angela Lavorgna. L infermiera di Villanova del Sillaro, stimata da tutti i colleghi dell ospedale di Lodi, è morta a 46 anni,nella primavera del 2015, durante un intervento di blefaroplastica (alle palpebre) nello studio Montenapoleone di Milano. La donna, infatti, si era sentita male in fase di anestesia, portata all ospedale non c è stato nulla da fare. Dopo alcuni giorni di coma, l infermiera se n è andata lasciando il marito Giuseppe Zilli, titolare dell autolavaggio di viale Milano, a Lodi, e il figlio Lorenzo di 16 anni. Nel registro degli indagati sono finiti i due chirurghi plastici, una dell ospedale di Lodi, l anestesista e il centro medico. Giovedì l udienza preliminare.«il centro medico verrà giudicato con un procedimento separato - annota il legale di Zilli Davide Ferrari -. Stiamo aspettando che il pm decida se chiedere l archiviazione o il rinvio a giudizio. La nostra tesi è di puntare sulla responsabilità in primis dell anestesista e poi di tutta l equipe per omessa vigilanza. La scelta di sedare la paziente è stata presa collegialmente, quindi, secondo noi, è difficile che anche i chirurghi non fossero a conoscenza del farmaco utilizzato». Sul banco degli imputati sono finiti i dosaggi de Propofol, il Midazolam e poi il Valium utilizzato in fase preoperatoria. «Il farmaco che potrebbe aver causato l arresto dell infermiera è il primo utilizzato in concomitanza con gli altri due - annota l avvocato -. L ipotesi al vaglio è di quantitativi eccessivi. I Nas avrebbero trovato nella spazzatura 6 contenitori da 10 milligrammi e 2da 20,uno dei quali utilizzato solo parzialmente. Gli esperti hanno parlato di somministrazione straordinariamente alta. Con l anestesista e uno dei due medici è in corso una trattativa. Per quanto riguarda questi due, se la trattativa va a buon fine, anche se al momento non c è accordo sulle condizioni, non ci costituiremo parte civile. Almeno l anestesista e uno dei due chirurghi si sono dimostrati disponibili a risarcire, l altro e il centro, invece, no».«nei prossimi giorni andremo alla trasmissione di Barbara D Urso - annota Zilli -. Vogliamo chiarire le tante chiacchiere circolate sulla vicenda. Hanno raccontato anche che è stata la chirurga ad

5 Pagina 5 di 5 accompagnare mia moglie. In realtà ho accompagnato io Rosa Angela. Le sue allergie, poi, non c entrano. Probabilmente l equipe ha ritenuto che fosse una passeggiata, invece si è trasformata in tragedia. Io e mio figlio siamo ancora in cura psicologica. A casa la situazione è di disagio totale. Mia suocera che era a casa con noi è stata ricoverata: avevamo in casa due donne, ci troviamo da soli».