Settore Ecologia ed Ambiente I DICAZIO I PER LA REDAZIO E DELLA DOMA DA DI RI OVO DELL AUTORIZZAZIO E I TEGRATA AMBIE TALE (AIA).

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1 Provincia di Latina Settore Ecologia ed Ambiente I DICAZIO I PER LA REDAZIO E DELLA DOMA DA DI RI OVO DELL AUTORIZZAZIO E I TEGRATA AMBIE TALE (AIA). Introduzione Questa Provincia esercita le funzioni afferenti il rilascio dell Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi del D. Lgs. 152/06 TITOLO III-BIS, su specifica delega della Regione Lazio, secondo la modulistica approvata con Deliberazione della Giunta Regionale 16 maggio 2006 n Il rilascio dell AIA è avvenuto come previsto dalla normativa entro il termine del , con validità quinquennale. Successivamente al rilascio delle autorizzazioni sono intervenute modificazioni normative con l adozione di nuovi Strumenti Pianificatori Regionali, in materia ambientale, quali: - Direttiva 2008/1/CE del , sulla prevenzione e la riduzione integrate dell inquinamento; - Decreto Legislativo 29 giugno 2010, n. 128 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69" - Piano per il Risanamento della Qualità dell Aria approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale 10 dicembre 2009, n. 66; - Piano di Tutela delle Acque Regionale (P.T.A.R.) approvato con Delibera di Consiglio Regione Lazio n. 42 del 07/09/2007 ed ai sensi della D.G.R.L. N. 219 del 13/05/2011. Il Decreto Legislativo 29 giugno 2010, n. 128, reca modifiche e integrazioni: alla Parte I del D.Lgs. n. 152 del 2006, relativa alle disposizioni comuni e ai principi generali; alla Parte II del D.Lgs. n. 152 del 2006, relativa alla disciplina della Valutazione Ambientale Strategica (VAS), della Valutazione d Impatto Ambientale (VIA) e dell Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA); alla Parte IV del D.Lgs. n. 152 del 2006, relativa alla disciplina dei rifiuti; alla Parte V del D.Lgs. n. 152 del 2006, relativa alla tutela dell aria e alla riduzione delle emissioni in atmosfera. Con riferimento all AIA, il nuovo decreto legislativo abroga il D.Lgs. n. 59/2005 ed il D.M. 19 aprile 2006 ed integra la disciplina dell AIA nel Codice dell Ambiente, recependo la Direttiva 2008/1/CE. Viene dunque inserito all interno della Parte II del Testo Unico Ambientale il nuovo Titolo III-bis, rubricato L autorizzazione integrata ambientale. Pertanto il procedimento AIA è ora disciplinato dagli artt. 29-bis 29-quattuordecies del D.Lgs. n. 152 del 2006). Inoltre lo stesso decreto n. 128/2010 ha previsto norme di coordinamento tra il procedimento di valutazione e di Autorizzazione Integrata Ambientale. Per quanto riguarda le modifiche alla Parte V del Testo Unico Ambientale relativo alla tutela dell aria e alla riduzione delle emissioni in atmosfera, tra le principali novità introdotte dal Decreto Legislativo n. 128 del 2010 vi è innanzitutto la ridefinizione del campo di applicazione della disciplina concernente la prevenzione e limitazione delle emissioni in atmosfera di impianti e attività dettate dal Titolo I della Parte V del Testo Unico Ambientale. 1

2 Il T.U. si continua ad applicare agli impianti, inclusi gli impianti termici civili non disciplinati dal titolo II, ed alle attività che producono emissioni in atmosfera, stabilisce i valori di emissione, le prescrizioni, i metodi di campionamento e di analisi delle emissioni ed i criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valori limite. A norma del nuovo comma 2 dell art. 268, non risultano più esclusi dal campo di applicazione della Parte V del Testo Unico Ambientale gli impianti di incenerimento dei rifiuti di cui al D.Lgs n. 133 del Inoltre, viene ridefinito il contenuto dell autorizzazione alle emissioni in atmosfera, la quale viene riferita allo stabilimento nel suo complesso, nonché la disciplina per ottenerne il rilascio e quella relativa ai punti e ai valori limite di emissione (artt. 269 e ss., così come modificati dal D.Lgs. n. 128 del 2010). E stata ridefinita, altresì, anche la disciplina delle sanzioni di cui all art. art. 279; Il Piano di Risanamento della Qualità dell aria della Regione Lazio stabilisce norme tese ad evitare, prevenire o ridurre gli effetti dannosi per la salute umana e per l'ambiente nel suo complesso, determinati dalla dispersione degli inquinanti in atmosfera. Le azioni e le misure previste dal Piano sono direttamente volte a riportare o contenere entro i valori limite di qualità dell aria gli inquinanti previsti nel decreto del Ministero dell Ambiente e Tutela del Territorio del 2 aprile 2002, n. 60 e produrre un effetto indiretto sull inquinante ozono attraverso la riduzione dei suoi precursori. Nelle Norme di Attuazione sono riportati, tra l altro, all art 6, i Provvedimenti per la riduzione delle emissioni di impianti di combustione ad uso industriale Alla luce delle suddette valutazioni è stata predisposta la seguente guida per la compilazione delle domande di rinnovo che dovrà consentire, in particolare, la verifica della corrispondenza di quanto autorizzato rispetto ai nuovi strumenti normativi. Principi generali per la redazione della domanda di rinnovo: Ai fini del rilascio dell AIA il gestore è tenuto a presentare la domanda e la documentazione tecnica richiesta nel seguito, nonché a compilare le schede (rif. A, B. C, D, E), parte storica, riferita al periodo compreso tra il rilascio dell AIA ad oggi. Potrà evitare di ripresentare alcune informazioni che sono già state presentate nella documentazione allegata alla prima domanda di AIA. In questo caso sarà sufficiente l attestazione da parte del gestore che le parti suddette non hanno subito modifiche rispetto a quanto precedentemente dichiarato nella prima domanda di AIA. Quanto sopra resta valido anche nel caso in cui la richiesta di rinnovo non comprenda richieste di modifiche (non comunicate neanche precedentemente). Nel caso in cui contestualmente al rinnovo vengano richieste modifiche giudicate non sostanziali, dovranno essere presentate per le parti modificate tutte le informazioni normalmente richieste per questo tipo di procedura, avendo cura di compilare, comunque, le relative schede (rif. A, B. C, D, E), per la parte storica (ove applicabile) ed alla capacità produttiva. Gli aspetti da sviluppare maggiormente nella domanda di rinnovo riguarderanno gli aggiornamenti della situazione ambientale e programmatica del sito, gli aggiornamenti della posizione rispetto alle migliori tecniche disponibili (BAT), il resoconto dell impianto durante il periodo di vigenza dell AIA. La modulistica di riferimento per le domande di A.I.A. è quella approvata dalla Regione Lazio, con Deliberazione della Giunta Regionale n. 288 del 16 maggio Quanto di seguito riportato rappresenta la traccia per i contenuti della Relazione Tecnica e relativi allegati per le domande di rinnovo. La domanda di rinnovo dovrà essere accompagnata da unica copia della documentazione, in formato cartaceo e informatico. 2

3 Successivamente ad una prima fase di verifica della suddetta documentazione, circa la sua completezza, verranno richieste le necessarie ulteriori copie da trasmettere agli Enti interessati al procedimemento. ELE CO DEGLI ELABORATI TEC ICI E DELLE SCHEDE DA ALLEGARE ALLA DOMA DA DI RI OVO AIA: RELAZIO E TEC ICA - RIF. SCHEDA B18 Alla luce dei principi generali sopra elencati la relazione tecnica rappresenta la parte principale dell istanza di rinnovo. Principali aspetti da considerare all interno della relazione Tecnica: Elementi di verifica: inquadramento territoriale e ambientale e valutazione degli impatti e della loro significatività rispetto alla situazione ambientale presente. Dato atto del contesto territoriale e ambientale in cui si trova l impianto, desumibile dalla presenza di specifici piani e programmi ambientali nonché dai dati dei monitoraggi effettuati dagli Enti competenti, la funzione di questa parte è quella di individuare criticità riguardo alle diverse matrici ambientali e conseguentemente gli aspetti su cui concentrare l esame per l identificazione degli impatti principali e per la successiva definizione delle proposte di miglioramento da intraprendere per conseguire la sostenibilità ambientale dell impianto alla luce delle migliori tecniche disponibili (BAT). Esempio pratico n.1: se la criticità ambientale riscontrata dall'attività dell'impianto, rispetto al contesto ambientale in cui si trova lo stesso, è lo stato quantitativo della risorsa idrica, per cui gli emungimenti da falda possono creare un impatto significativo rispetto a questo stato, indicare proposte di miglioramento rispetto a quanto già attuato in quest ottica nel corso di validità dell AIA. Esempio pratico 2: se la criticità ambientale, rispetto al contesto in cui si trova l impianto, è l inquinamento acustico, indicare proposte di miglioramento rispetto a quanto già attuato. Eseguire un analisi analoga per le altre matrici. Management aziendale / Monitoraggio BAT: In questa parte dare particolare evidenza a: - Formazione degli addetti : descrivere eventuali corsi di aggiornamento tenuti/da tenere al personale che già ha frequentato i primi corsi previsti nel periodo di validità dell AIA; descrivere come viene effettuata la formazione dei nuovi assunti e come viene prevista la formazione nel caso di introduzione nell impianto di nuove lavorazioni; indicare se sono state eseguite verifiche a campione sul personale come previsto dalle BAT. - Criteri di selezione delle materie prime in ingresso: descrivere e presentare le modalità utilizzate dal gestore per selezionare e valutare materie prime e fornitori (per esempio sistemi quali il Tegewa Scheme, lo Score System od altro); illustrare i risultati ottenuti con l eventuale adozione della classificazione suddetta; indicare quali prodotti sono stati sostituiti con sostanze appartenenti a classi di pericolosità inferiore; specificare il livello di conoscenza della qualità della materia prima lavorata dall impianto e se il gestore effettua una selezione dei prodotti da lavorare in base al loro stato qualitativo. - Gestione dei consumi : (idrico, energetico, prodotti chimici, materie prime in generale): indicare e motivare il trend nell arco di validità dell AIA (per unità di prodotto finito lavorato), specificando in dettaglio gli eventuali recuperi effettuati, dandone evidenza quantitativa anche attraverso i riferimenti alle singole BAT. - Modalità di stoccaggio delle materie prime : evidenziare i sistemi adottati per evitare dispersioni nelle varie matrici ambientali (per esempio sistemi di contenimento) e descrivere come vengono gestiti i locali adibiti a magazzino delle materie prime; 3

4 descrivere per quali prodotti l approvvigionamento avviene a mezzo autocisterna, indicando quali provvedimenti vengono adottati per evitare dispersioni, con particolari cautele per sostanze quali il percloroetilene; per quanto riguarda le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati indicare le modalità utilizzate dal gestore per verificare l aggiornamento semestrale delle schede stesse. - Valutazione dello stato di applicazione delle BAT: elencare le BAT applicate; confrontare lo stato di attuazione delle BAT con quanto previsto in sede di rilascio della prima AIA. Per i rinnovi si richiede il massimo livello di dettaglio possibile e di evitare definizioni troppo generiche (per esempio laddove una BAT non venga totalmente applicata, quantificare una percentuale di applicazione e non utilizzare valutazioni quali mediamente applicata ). Valutazioni sull esito del monitoraggio ambientale prescritto nell autorizzazione originale: Resoconto degli esiti degli accertamenti svolti nell ambito delle azioni del monitoraggio ambientale; Valutazione sull efficacia del monitoraggio stesso; Proposta di miglioramento se necessario. Emissioni in atmosfera: - Valutazione dei risultati degli autocontrolli eseguiti nel corso di validità dell AIA, evidenziandone e motivandone il trend (per unità di prodotto lavorato). - Illustrare i casi in cui a monte degli impianti di abbattimento siano presenti dei by-pass, descrivendo il loro funzionamento e le modalità di attivazione. Scarichi idrici: - Valutazione dei risultati degli autocontrolli eseguiti nel corso di validità dell AIA, evidenziandone e motivandone il trend (per unità di prodotto lavorato). - Indicare se sono presenti scarichi parziali dove possono essere ritrovati solventi clorurati quali il percloroetilene. Rumore: Laddove nulla sia variato rispetto a quanto già presentato e documentato, si richiede una specifica dichiarazione del gestore; Rifiuti: - Illustrazione e valutazione del trend della produzione dei rifiuti suddivisi per CER (per unità di prodotto lavorato). - Modalità di trattamento di particolari tipologie di imballaggio quali: fusti contenenti prodotti liquidi, imballaggi primari contenenti coloranti in polvere. Suolo e sottosuolo: Per gli impianti nei quali sono presenti serbatoi interrati, presentare i risultati della verifica di tenuta degli stessi, prescritta in sede di rilascio della prima AIA ESTRATTO TOPOGRAFICO - RIF. SCHEDA A13 MAPPA CATASTALE - LAY-OUT DELL IMPIA TO I SCALA ADEGUATA - RIF. SCHEDA A14 STRALCIO DELLO STRUME TO URBA ISTICO COMU ALE VIGE TE - RIF. SCHEDA A15 Ripresentare solo se ci sono modifiche rispetto alla prima domanda di AIA o se sono variati gli strumenti di pianificazione urbanistica vigenti. PLA IMETRIA DELL IMPIA TO (emissioni in atmosfera) - RIF. SCHEDA B20 PLA IMETRIA DELL IMPIA TO (rete idrica sistemi depurativi) - RIF. SCHEDE B19 B21 4

5 PLA IMETRIA DELL IMPIA TO (deposito temporaneo /stoccaggio/trattamento rifiuti) - RIF. SCHEDA B22 VALUTAZIO E IMPATTO ACUSTICO - RIF. SCHEDA B23 Ripresentare solo se ci sono modifiche rispetto alla prima domanda di AIA; nel caso in cui nulla sia cambiato, dichiarare che non ci sono state variazioni. PIA O DI MO ITORAGGIO E CO TROLLO (redatto secondo lo schema approvato dalla Direzione Arpalazio) SCHEDE - RIF. A, B. C, D, E PIA O DI GESTIO E ACQUE METEORICHE DILAVA TI RICEVUTA DI VERSAME TO DELLA TARIFFA ISTRUTTORIA (in originale) calcolata come previsto al punto 1 dell allegato II al Decreto Min. Amb. del 24/04/08 DICHIARAZIO E DI ASSEVERAZIO E DELL E TITA DEL VERSAME TO (ai sensi del Decreto Min. Amb. del 24/04/08). 5

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