Acquisti Domestici: Frutta (1)

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1 Consumi Indagini speciali News Panel Consumi Acquisti Domestici: Frutta (1) N La tendenza degli acquisti La tendenza degli acquisti in volume Il volume degli acquisti domestici di frutta, negli ultimi cinque anni, è diminuito ad un tasso di variazione medio annuo (tvma) I del 5,3%, passando da 3,1 a 2,5 milioni di tonnellate annue. Quasi tutte negative le principali voci del comparto, con poche eccezioni rappresentate dai frutti di bosco e dalla frutta esotica (ananas, avocado, cocco e mango). Nel complesso, le contrazioni più vistose si sono manifestate nelle vendite di frutta fresca (-5,3% la variazione media annua). A risentirne maggiormente le ciliegie (-16%), i mandarini (-12,5%) e l uva (-8%). Flessioni consistenti anche per la frutta secca (-5,3%). La frutta fresca ha risentito molto in questo periodo, come si vedrà più avanti, dell innalzamento dei listini che ha interessato tutti i prodotti. Innalzamento spesso causato da condizioni atmosferiche avverse che hanno fortemente penalizzato i raccolti. Considerando il trend dell ultimo anno, il 2004 ha rappresentato una inversione di tendenza rispetto all andamento del quinquennio, probabilmente anche grazie ad una flessione dei listini medi. Nel complesso nel 2004 e rispetto al 2003, gli acquisti domestici di frutta sono aumentati di quasi un punto percentuale. In particolare sono aumentati del 20% gli acquisti di frutti di bosco, del 12% quelli di frutta esotica. Bene anche gli agrumi (+3%), la cui crescita è totalmente ascrivibile alle arance (+6,5%), dal momento che gli altri agrumi hanno segnato il passo. In aumento anche albicocche (+17%), fragole (+9%), pesche e nettarine (+5%). Bene anche la frutta secca (+3%). Tab. 1 - Acquisti domestici di Frutta (ton) tvma Frutta, di cui: ,3% - Confezionata ,2% - Sfusa ,3% Frutta fresca, di cui: ,3% -- Frutti di bosco ,2% -- sotica ,8% -- Agrumi, di cui: ,3% ---- Arance ,9% ---- Clementine ,0% ---- Limoni ,0% ---- Mandarini ,5% -- Albicocche ,7% -- Angurie ,6% -- Banane ,9% -- Ciliegie ,1% -- Fragole ,2% -- Kiwi ,3% -- Mele ,2% -- Meloni ,7% -- Pere ,3% -- Pesche ,5% I Il tasso di variazione medio annuo è dato dalla seguente formula: {[(q n /q 1 ) 1/n ]-1} x 100 Dove q n è il volume di acquisti domestici nell ultimo anno del periodo (in questo caso 2004), q 1 è il volume di acquisti domestici nel primo anno del periodo (2000), n è il numero degli anni considerati nel periodo in analisi (in questo caso 5). Elevare a 1/n equivale ad estrarre la radice ennesima del rapporto della formula di cui sopra.

2 La tendenza degli acquisti in valore Penetrazione dei prodotti vs universo -- Nettarine ,4% -- Prugne ,1% -- Uva ,2% Frutta secca ,3% Sul fronte della spesa le tendenze risultano più mitigate. In media, la spesa per i prodotti ortofrutticoli negli ultimi cinque anni è diminuita ad un tvma di poco superiore ai due punti percentuali, portandosi dai 3,56 ai 3,27 miliardi di Euro. In calo la spesa per la frutta fresca (-2,1% annuo), in particolare agrumi (-3,2%), ciliegie (-6,5%) e pesche (-4,3%). In crescita si è mostrata invece la spesa destinata alla frutta esotica (+6,2%) e ai kiwi (+3%). Relativamente al trend dell ultimo anno, la spesa per la frutta è diminuita del -7%, e questo, a fronte di un incremento dei volumi acquistati, sta a testimoniare una flessione dei listini medi, come si vedrà in seguito. Gli esborsi sono diminuiti fortemente soprattutto per angurie e nettarine (-25%), ma anche per le pesche (- 20%) e i meloni (-15%). Lievi incrementi solo per frutta esotica, arance, banane e fragole. Tab. - Acquisti domestici di Frutta (000 ) tvma Frutta, di cui: ,1% - Confezionata ,9% - Sfusa ,0% Frutta fresca, di cui: ,1% -- Frutti di bosco ,3% -- sotica ,2% -- Agrumi, di cui: ,2% ---- Arance ,0% ---- Clementine ,1% ---- Limoni ,5% ---- Mandarini ,9% -- Albicocche ,9% -- Angurie ,4% -- Banane ,0% -- Ciliegie ,5% -- Fragole ,0% -- Kiwi ,1% -- Mele ,4% -- Meloni ,4% -- Pere ,0% -- Pesche ,3% -- Nettarine ,4% -- Prugne ,0% -- Uva ,9% Frutta secca ,1% I prodotti frutticoli hanno una penetrazione piuttosto elevata, che però è andata sensibilmente diminuendo nel corso del quinquennio considerato. Nel complesso nel 2000 il 97% delle famiglie italiane aveva acquistato della frutta nel corso dell anno. Nel 2004 tale percentuale è apparsa ferma al 93%. Scendendo nel dettaglio dei vari prodotti, si osserva che adesso come cinque anni fa i primi cinque prodotti per diffusione sono mele, banane, arance, pere e pesche. Quello che è cambiato è la percentuale di penetrazione, apparsa in calo per tutti i principali prodotti. I frutti di bosco presentano la diffusione più limitata. Interessante notare che, in termini di penetrazione, la frutta esotica, e in particolare l ananas, ha scavalcato un prodotto tipicamente nazionale come le ciliegie. Tab. 3 - Penetrazione (% Acquirenti vs Universo) Mele 88,5 Mele 83,9 Banane 84,4 Banane 82,2 Arance 82,5 Arance 75,6

3 Arance 82,5 Arance 75,6 Pere 81,2 Pere 73,4 Pesche 80,2 Pesche 72,7 Uva 77,3 Uva 69,3 Limoni 72,8 Meloni 67,2 Meloni 68,2 Limoni 61,7 Clementine 67,5 Clementine 61,3 Fragole 61,2 Fragole 53,5 Albicocche 57,1 Kiwi 51,4 Kiwi 54,3 Angurie 50,5 Prugne 54,3 Albicocche 49,4 Frutta secca 53,7 Prugne 48,7 Angurie 52,6 Frutta secca 44,7 Mandarini 51,7 Nettarine 41,5 Ciliegie 51,0 Mandarini 39,9 Nettarine 46,1 sotica 39,8 sotica 41,0 Ciliegie 33,2 Frutti di bosco 16,2 Frutti di bosco 13,7 Distribuzione della spesa e dei volumi acquistati Fatta cento la spesa per i prodotti frutticoli, questa si può scomporre nelle sue componenti principali. Così, si osserva che nel 2004 il 20% del totale della spesa è andata agli agrumi (24% dei volumi), perdendo un punto percentuale nel quinquennio preso in esame. In calo di tre punti percentuali e pari al 16% anche la quota di spesa destinata alle mele (16% dei volumi), flessioni anche per pere, pesche+nettarine e uva, il tutto a vantaggio dei prodotti denominati altri, in particolare della frutta esotica. Grafico 1 - Distribuzione della spesa e dei volumi acquistati di frutta nel 2004 Spesa Altri 31% Agrumi 20% Uva 6% Pesche 9% Pere 8% Mele 16% Banane 10%

4 Volumi Altri 28% Agrumi 24% Uva 5% Banane 10% Pesche 9% Pere 8% Mele 16% La disaggregazione per area geografica Frutta fresca Nel complesso, gli abitanti delle regioni meridionali sono i principali consumatori di frutta, con 862mila tonnellate acquistate nel Seguono, le regioni nordoccidentali con 662mila tonnellate, e quelle centrali con 533mila tonnellate. Nel Nord-Est sono state acquistate nel 2004 appena 446mila tonnellate di prodotti frutticoli. In generale, dal 2000 al 2004 gli acquisti di prodotti ortofrutticoli sono diminuiti in tutte le aree summenzionate. In particolare una flessione del 23% in quattro anni hanno mostrato le regioni del Nord-Ovest, del 20% quelle meridionali e del 17% sia quelle centrali, sia quelle nord-orientali. Grafico 2 - Disaggregazione degli acquisti di frutta fresca (000 ton) Sud Centro Nord-Est Nord-Ovest Disaggregazione geografica degli acquisti di frutta Come già osservato, i più assidui consumatori di prodotti frutticoli risiedono nelle regioni meridionali. Qui in particolare si consuma quasi il 42% della frutta secca e il 40% dei frutti di bosco. Poco interessati, gli abitanti di queste regioni, alla frutta esotica, che invece incontra il favore soprattutto dei consumatori settentrionali. Le pere sono meno consumate nel Nord-Est, più apprezzate nel Nord-Ovest. Gli agrumi sono consumati ovunque, in tutte le quattro aree, infatti, questa tipologia di frutta rappresenta un quarto di tutta la frutta consumata. Seguono le mele, con una percentuale che oscilla tra il 16% e il 19% in tutte le regioni.

5 Grafico 3 - Disaggregazione geografica degli acquisti di frutta (2004) 100% 80% 60% 40% 20% 0% Frutta fresca Frutti bosco sotica Agrumi Mele Pere Pesche Uva Frutta secca Sud Centro Nord-Est Nord- Ovest La disaggregazione per canale distributivo Frutta Il comparto frutticolo è uno di quelli dove il canale tradizionale ha mantenuto una certa importanza quanto a quote di mercato. In media la GDO controlla il 51% in volume e il 53% in valore del mercato, la restante parte è divisa tra negozi tradizionali di frutta e (20% in volume e in valore) e ambulanti (rispettivamente 22% in volume e 19% in valore). Un 10% del mercato è ancora appannaggio di altri canali, tra cui per questa tipologia di prodotti spicca la produzione propria. Nel dettaglio, la quota della GDO scende sotto il 40% per i frutti di bosco, e si mantiene sotto il 50% anche per agrumi, pere, pesche, uva e frutta secca. Al contrario, la grande distribuzione controlla quasi i tre quarti del mercato della frutta esotica. Quando non acquistano la frutta nei super e ipermercati, i consumatori italiani preferiscono recarsi nei mercati rionali o presso le frutterie. E qui che acquistano la metà di tutte le pesche, gli agrumi e le pere consumate ogni anno (frutterie e ambulanti si spartiscono equamente questo 50% del mercato). Nel complesso dunque, gli italiani mostrano di preferire ancora il dettaglio tradizionale per l acquisto dei prodotti freschi di provenienza nazionale, mentre si rivolgono alla grande distribuzione per i prodotti di importazione. Grafico 4 Frutta: quote di mercato in volume (2004)

6 100% 80% 60% 40% Altri canali Discount Liberi servizi Super+Iper 20% 0% Frutta fresca Frutti bosco sotica Agrumi Mele Pere Pesche Uva Frutta secca Grafico 5 Frutta: quote di mercato in valore 100% 80% 60% 40% 20% Altri canali Discount Liberi servizi Super+Iper 0% Frutta fresca Frutti bosco sotica Agrumi Mele Pere Pesche Uva Frutta secca L andamento dei prezzi (2) e l effetto Euro Nel febbraio del 2002 è stata introdotta la moneta unica europea, che ha sostituito la lira nel portafoglio degli italiani. La percezione dei consumatori è stata quella di considerevoli aumenti dei listini, anche dei prodotti agroalimentari, in seguito a questo passaggio. L analisi dell andamento dei prezzi negli ultimi cinque anni parte proprio da questa considerazione ed intende verificare se e quanta parte degli incrementi di prezzo degli ultimi anni si sia prodotta successivamente all introduzione dell euro. Le variazioni annuali nell ultimo quinquennio Nel complesso, negli ultimi cinque anni i prezzi della frutta sono aumentati ad un tvma del 3,4%. A determinare questa crescita hanno contribuito in maniera determinante gli incrementi nei listini delle ciliegie, delle mele e degli agrumi, ma in forte crescita sono apparsi praticamente tutti i prezzi della categoria. I prezzi sono risultati in forte crescita nel 2001, rispetto al 2000, con un aumento medio dei listini dell 11%, cui hanno contribuito in misura maggiore le ciliegie (+35%), le albicocche (+25%) e le angurie (+23%). I listini hanno continuato a crescere, sebbene in misura più contenuta rispetto al 2001, anche nel 2002, (+6,6% nella media), e nel 2003 (+4,5%). Nel 2004, finalmente, si sono cominciate a vedere le prime flessioni dei prezzi medi, tanto che si è registrata una inversione di tendenza e i prezzi sono diminuiti in media del 7,6% rispetto all anno precedente. Nel corso di quest anno quasi tutti i prodotti hanno manifestato delle

7 contrazioni, con le sole eccezioni delle mele, e delle ciliegie. Tab. 4 - Variazione annuale dei prezzi della frutta dal 2000 al /00 02/01 03/02 04/03 tvma Frutta, di cui: 11,0% 6,6% 4,5% -7,6% 3,4% - Confezionata 10,2% 7,0% 2,0% -8,4% 2,5% - Sfusa 11,2% 6,5% 4,8% -7,5% 3,5% Frutta fresca, di cui: 11,1% 6,8% 4,6% -7,9% 3,4% -- Frutti di bosco 11,2% 2,5% 9,1% -19,3% 0,1% -- sotica 7,6% 1,6% 7,9% -10,6% 1,4% -- Agrumi, di cui: 9,2% 12,1% 3,9% -6,6% 4,4% ---- Arance 8,2% 11,4% 4,6% -2,9% 5,2% ---- Clementine 9,0% 16,7% 0,9% -12,1% 3,1% ---- Limoni 3,0% 10,3% 3,4% -5,3% 2,7% ---- Mandarini 19,3% 10,6% 2,0% -8,6% 5,3% -- Albicocche 24,9% -8,2% 28,1% -16,9% 5,1% -- Angurie 23,0% -6,2% 21,4% -19,3% 3,1% -- Banane 14,3% -0,2% -2,5% -6,7% 0,9% -- Ciliegie 34,8% -18,0% 11,5% 25,1% 11,4% -- Fragole 10,7% 9,7% -2,4% -7,5% 2,3% -- Kiwi 13,7% 20,1% 3,0% -11,8% 5,5% -- Mele 13,1% 11,6% 1,3% 2,5% 7,0% -- Meloni 6,6% 5,7% 5,2% -8,2% 2,1% -- Pere 7,0% 9,3% -0,3% -5,7% 2,4% -- Pesche 14,0% -2,9% 26,1% -24,8% 1,2% -- Nettarine 10,3% -3,0% 27,2% -29,5% -1,0% -- Prugne 9,4% 4,6% 23,1% -19,4% 3,2% -- Uva 6,1% 8,1% -1,1% -10,5% 0,4% Frutta secca 7,1% 2,7% 3,0% 0,8% 3,4% I principali incrementi L effetto euro si può scomporre in due fasi: quella immediata o di breve periodo, subita da quei prodotti i cui listini sono aumentati subito dopo l introduzione della moneta unica, quindi nel 2002, e quella successiva o di medio periodo, evidenziata da quei prodotti i cui prezzi hanno continuato a crescere anche successivamente al Per osservare l eventuale effetto Euro, nella tabella 5 sono elencati i prodotti che appartengono al raggruppamento dei prodotti frutticoli, ordinati in ordine decrescente da quello che ha subito l incremento di prezzo maggiore, a quello che ha mostrato l incremento minore. Nella colonna di sinistra tale sorta di classifica è fatta sulla base della variazione dei prezzi tra il 2002 e il 2001 per apprezzare l effetto di breve periodo. Nella colonna di destra, invece, si è considerata la variazione dopo il 2002 e fino al 2004, per evidenziare l effetto di medio periodo. Effettivamente, si può osservare che tra il 2002 e il 2001 tutti i prodotti hanno manifestato incrementi dei prezzi, alcuni dei quali consistenti: i listini dei kiwi sono aumentati del 20%, quelli delle clementine del 17%. Ci sono state tuttavia anche delle contrazioni, come per ciliegie, albicocche, angurie e pesche. Osservando la colonna di destra della medesima tabella si nota che, nel medio periodo,le ciliegie hanno recuperato abbondantemente le perdite, mentre mele e arance, che già si posizionavano nella parte alta della classifica, vi rimangono, anche se con incrementi contenuti. Nel complesso, tuttavia, la maggior parte dei prodotti frutticoli tra il 2002 e il 2004 ha presentato una contrazione dei prezzi medi. In generale, comunque, non si può affermare con certezza che un aumento dei prezzi per i prodotti frutticoli sia dovuto solo ed esclusivamente a fattori esogeni al mercato, come l avvento dell euro. Molti prodotti i cui prezzi erano aumentati nel 2001, hanno visto poi ridursi i listini successivamente. La formazione del prezzo nel mercato di questi prodotti, infatti, è legata a fattori pedoclimatici più di quanto non succeda per altri prodotti che subiscono una maggiore trasformazione.

8 Tab. 5 - La top five degli incrementi I principali incrementi per effetto-euro I principali incrementi negli ultimi due anni 02/01 04/02 Kiwi 20,1% Ciliegie 39,4% Clementine 16,7% Albicocche 6,5% Mele 11,6% Frutta secca 3,9% Arance 11,4% Mele 3,8% Mandarini 10,6% Arance 1,5% Limoni 10,3% Prugne -0,8% Fragole 9,7% Limoni -2,0% Pere 9,3% Angurie -2,1% Uva 8,1% sotica -3,5% Meloni 5,7% Meloni -3,5% Prugne 4,6% Pesche -5,2% Frutta secca 2,7% Pere -6,0% Frutti di bosco 2,5% Mandarini -6,8% sotica 1,6% Banane -9,0% Banane -0,2% Kiwi -9,2% Pesche -2,9% Fragole -9,7% Nettarine -3,0% Nettarine -10,3% Angurie -6,2% Clementine -11,2% Albicocche -8,2% Uva -11,5% Ciliegie -18,0% Frutti di bosco -11,9% L andamento dei prezzi negli ultimi cinque anni per canale di vendita Frutta fresca Nel complesso il prezzo della frutta negli ultimi cinque è cresciuto stabilmente in tutti canali di vendita fino al 2003, mentre è diminuito nel In generale, i listini praticati da super e ipermercati sono risultati quasi sempre i più alti del mercato. Seguono i prezzi di e delle frutterie. Gli ambulanti sono invece i punti vendita più convenienti per questo genere di prodotti. Nel 2004 il risparmio medio recandosi a comprare frutta fresca presso i gli ambulanti invece che presso super e ipermercati è stato di circa 20 centesimi al chilo. Grafico 6 Frutta fresca 1,40 /lt 0,90 Frutti di bosco Con riguardo ai frutti di bosco, i prezzi hanno mostrato un andamento altalenante fino 2003 e poi una flessione. Anche in questo caso super e ipermercati emergono come i punti vendita con i prezzi più alti. Frutterie, ambulanti e si mantengono più o meno su uno stesso livello di prezzo. Il consumatore che nel

9 2004 si sia recato ad acquistare frutti di bosco al anziché al supermercato ha risparmiato in media 2,42. Grafico 7 Frutti di bosco 6,00 5,50 5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 sotica Per la frutta esotica la scelta del canale giusto può significare un risparmio medio di circa 28 cent/kg: la differenza è osservata tra i listini praticati dai, che in questo caso sono i più elevati, e quelli degli ambulanti, apparsi come i più contenuti. Grafico 8 sotica 2,10 1,60 liberi servizi 1,10 Agrumi Relativamente agli agrumi, l andamento dei prezzi è risultato crescente in tutti i canali considerati, con una flessione nel Per questi prodotti il canale più conveniente, è sempre stato quello degli ambulanti, che però nel 2004 hanno risentito della concorrenza dei. Il risparmio medio recandosi al anziché presso i si è aggirato intorno ai 22 cent/kg. Grafico 8 Agrumi

10 1,30 0,80 Mele Per quanto riguarda le mele, l andamento nel periodo considerato è stato costantemente crescente per tutti i canali. Anche per questi prodotti i punti vendita più convenienti sonagli ambulanti/mercati rionali, dove si può risparmiare fino a 35 cent/kg. Grafico 9 Mele 1,30 0,80 Pere Relativamente alle pere, la fase di crescita del prezzo si è arrestata già nel Anche per questi prodotti non appare conveniente l acquisto nei super e ipermercati. Molto meglio recarsi presso gli ambulanti dove costano in media circa 40 cent/kg in meno. Grafico 10 Pere

11 1,50 1,00 Pesche Il prezzo delle pesche ha subito un impennata nel 2003, anno in cui le condizioni meteorologiche (gelate in aprile e caldo torrido in estate) avevano falcidiato la produzione di molti prodotti frutticoli. Nel 2004 il prezzo è tornato su livelli normali in tutte le tipologie di punto vendita. Per le pesche la differenza di prezzo tra canale moderno e tradizionale non è elevata. Acquistandole dall ambulante piuttosto che al supermercato si possono risparmiare circa 25 cent/kg. Grafico 11 Pesche 2,00 1,50 1,00 Uva Anche i listini dell uva da tavola, dopo i rincari del 2002 e 2003, sono diminuiti nel Per questo prodotto la differenza di prezzo tra il canale più caro e quello più conveniente è di circa 34 cent/kg. Grafico 12 Uva

12 1,60 1,10 Frutta secca Per la frutta secca il trend è apparso costantemente crescente negli ultimi anni. Nel 2004 i sono risultati i punti vendita più convenienti. In questi esercizi nel 2004 un chilogrammo di frutta secca è costato 88 centesimi in meno rispetto ai listini di super e ipermercati. Grafico 13 Frutta secca 4,60 4,10 3,60 3,10 (1) Per la metodologia della rilevazione dei dati Ismea-AcNielsen si rimanda alla nota metodologica (2) Prezzi medi derivati dal rapporto spesa/quantità Ismea Direzione Mercati e Risk Management Unità operativa Osservatori e Panel Responsabile Unità: Franca Ciccarelli (+39) Redazione e analisi: Letizia Fini (+39)

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