ALLEGATO I RETE PUBBLICA ILLUMINAZIONE Relazione e prescrizioni tecniche

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1 A r c h i t e t t o R i n a l d i n i E t t o r e R a v e n n a, V i a l e d e l l a L i r i c a n. 4 3 T e l F a x comm. part. Emissione Spec foglio di Mar2014 COMMITTENTE: IMMOBILIARE ITALIANA S.r.l. Ravenna, Viale della Lirica n. 49 LINE UP S.a.s. di Fenati Renato & C. Ravenna, Viale della Lirica n. 35 Alessandri Monica Gambellara, Via del Fabbro n. 18 Casadei Manuel Gambellara, Via del Fabbro n. 20 Casadio Pia Gambellara, Via del Fabbro n. 12 PROGETTO URBANISTICO ATTUATIVO Scheda normativa prescrittiva "R27" GAMBELLARA, Via Galletti Abbiosi Via del Fabbro ALLEGATO I RETE PUBBLICA ILLUMINAZIONE Relazione e prescrizioni tecniche IL RICHIEDENTE: IL TECNICO:

2 INDICE 1. RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI ADOTTATI Leggi e regolamenti Piano Regolatore Illuminazione Comunale 5 2. CARATTERISTICHE ELETTRICHE DELL IMPIANTO Descrizione delle opere Canalizzazioni e pozzetti Plinti di fondazione Apparecchi di illuminazione Sostegni Linee di distribuzione Giunzioni Alimentazione impianto e quadri elettrici Protezione dei conduttori Protezione contro i contatti diretti Protezione contro i contatti indiretti Selettività di intervento delle protezioni Caduta di tensione 9 3. CARATTERISTICHE DELLE SORGENTI LUMINOSE UTILIZZATE CARATTERISTICHE ILLUMINOTECNICHE APPARECCHI ILLUMINANTI DESCRIZIONE DELLE SCELTE TECNICHE PROGETTUALI Disposizione punti luce Posizionamento dei sostegni BILANCIO ENERGETICO DELL IMPIANTO VALUTAZIONE DEI RISULTATI ILLUMINOTECNICI CONSEGUITI Introduzione Requisiti illuminotecnici Classificazione aree di intervento Termini e definizioni Definizione delle categorie illuminotecniche di riferimento Categorie illuminotecniche di progetto DISPOSIZIONI FINALI 18 2

3 1. RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI ADOTTATI 1.1. Leggi e regolamenti Si riportano di seguito le principali leggi e regolamenti di riferimento per la redazione del presente progetto esecutivo, alle quali l impresa appaltatrice dovrà attenersi nella realizzazione degli impianti. L'elenco non deve ritenersi esaustivo, ma è da integrarsi con tutte le circolari, i fogli di interpretazione, le disposizioni a carattere locale ed i regolamenti in generale emanati dalle Autorità competenti. Le principali leggi e norme di riferimento sono: Norme cogenti D.Lgs. 30 Aprile 1992, n Nuovo codice della strada D.P.R. 16 dicembre 1992, n Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada Legge n.186 del 1/03/68 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazione e impianti elettrici ed elettronici D.Lgs. 9 Aprile 2008, n.81 - Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro Legge della Regione Emilia Romagna n. 19 del 29/09/03 - Norme in materia di riduzione dell inquinamento luminoso e di risparmio energetico D.G.R. n.2263/05 Direttiva per l'applicazione dell'art. 2 della L.R. 29 settembre 2003, n. 19 recante norme in materia di riduzione dell'inquinamento luminoso e di risparmio energetico. Norme tecniche impiantistiche CEI 11-1: Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica CEI 11-4: Esecuzione delle linee elettriche aeree esterne CEI 11-8: Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Impianti di terra. CEI 11-17: Impianti di produzione, trasporto, distribuzione energia elettrica. Linee in cavo. CEI 11-18: Impianti di produzione, trasporto, distribuzione energia elettrica. Dimensionamento degli impianti in relazione alle tensioni CEI 11-20: Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti di I e II categoria CEI 61-50: Sicurezza degli apparecchi elettrici d'uso domestico e similari. Norme generali CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua CEI 70-1: Gradi di protezione degli involucri (Codice IP) CEI EN (CEI 17-13/1): Apparecchiature assiemate di protezione e manovra 3

4 per bassa tensione (quadri BT) - Parte 1: Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature non di serie parzialmente soggette a prove di tipo CEI EN (CEI 17-13/2): Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT) - Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti sbarre CEI EN (CEI 17-13/3): Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT) - Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al loro uso. Quadri di distribuzione (ASD) CEI EN (CEI 17-13/4) Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT) - Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per cantiere (ASC) Norma CEI UNI inerente i criteri generali di posa degli Impianti Tecnologici Sotterranei in genere Norma CEI UNI inerente le strutture sotterranee polifunzionali, ove esistenti, per la coesistenza di servizi a rete diversi Involucri di protezione CEI 70-1 (1992) - Gradi di protezione degli involucri. (Codice IP) Tabelle CEI-UNEL CEI-UNEL , , IEC : portata dei cavi in regime permanente. CEI-UNEL : Cadute di tensione nei cavi CEI-UNEL e : Cavi unipolari isolati con polivinilcloruro per alimentazione di lampade a scarica Illuminotecnica Norma UNI 11248: Illuminazione stradale - Selezione delle categorie illuminotecniche Norme UNI 10819: Impianti di illuminazione esterna. Requisiti per la limitazione della dispersione verso l alto del flusso luminoso Norma UNI EN 40 - Pali per illuminazione Norma UNI EN /3/4 - Requisiti illuminotecnici per strade a traffico motorizzato, strade commerciali, incroci, rotatorie, sottopassi, piste ciclabili, parcheggi, aree esclusivamente pedonali ecc Piano Regolatore Illuminazione Comunale Con riferimento al PRIC del Comune di Ravenna (e ai relativi elaborati e allegati analizzati) si è ritenuto idoneo classificare l area di intervento di classe E ovvero PRU, PU in genere. In tale ambito si è associata l area in esame alle aree residenziali definendo per essa le tipologie maggiormente idonee per l illuminazione del parcheggio e del marciapiede. 4

5 2. CARATTERISTICHE ELETTRICHE DELL IMPIANTO 2.1. Descrizione delle opere La presente relazione tecnica è relativa all impianto di illuminazione da realizzarsi nell ambito di Progetto Unitario assistito da Convenzione di terreno in Comune di Ravenna, località Gambellara, Via Galletti Abbiosi. Per tale contesto è previsto un impianto di illuminazione pubblica relativa alla sede stradale e parcheggio e una parte relativa al percorso ciclo-pedonale. L impianto sarà costituito da: nr.6 sistemi illuminanti Teodorico composti da palo di arredo curvo conico in acciaio zincato a caldo e verniciato h=4,50 m f.t. con corpo illuminante Edge Street della CREE dotato di 20 LED a 4000 Kelvin (illuminazione pubbl ica percorso ciclo-pedonale); nr.8 sistemi illuminanti Teodorico composti da palo di arredo curvo conico in acciaio zincato a caldo e verniciato h=8,00 m f.t. con corpo illuminante Edge Street della CREE dotato di 60 LED a 4000 Kelvin (illuminazione pub blica stradale); nr.2 sistemi illuminanti Teodorico composti da palo di arredo curvo conico in acciaio zincato a caldo e verniciato h=9,00 m f.t. con corpo illuminante Edge Street della CREE dotato di 80 LED a 4000 Kelvin (illuminazione pubbl ica parcheggio); realizzazione di relative monofore interrate per l impianto di illuminazione Canalizzazioni e pozzetti Canalizzazioni di distribuzione all impianto di illuminazione realizzate con cavidotti corrugati a doppia parete 450N in polietilene del tipo a parete interna liscia posati interrati, in formazione 1x160 mm; la profondità di interramento non sarà inferiore ai 70 cm con sezione di scavo costituita idoneo letto di posa e relativa copertura in sabbia costipata, nastro monitore segnacavi, chiusura con misto stabilizzato e formazione pacchetto stradale; Pozzetti in CLS ispezionabili di dimensioni interne cm 40x40 e chiusini carrabili in ghisa con scritta identificativa illuminazione pubblica Plinti di fondazione Note le caratteristiche geometriche dell area di intervento si propone l adozione di: Plinto per alloggiamento pali h.f.t. 4,50 tipo in opera dim. 70x70x(h)80cm, tubo di alloggiamento palo diam. 200mm (pista ciclo-pedonale); Plinto per alloggiamento pali h.f.t. 8,00 9,00 tipo in opera dim. 90x90x(h)100cm, tubo di alloggiamento palo diam. 250mm ( strade-parcheggio ). 5

6 2.4. Apparecchi di illuminazione Per le caratteristiche tecniche dei corpi illuminanti e dei sostegni vedi elaborato IP_ Sostegni Pali conici diritti (pista ciclo-pedonale), in acciaio zincato a caldo tipo trafilato, verniciati diametro alla base 114mm, diametro cima 60mm, spessore 3,4mm, con tubolare laterale per il fissaggio del corpo illuminante; non essendo previsto il collegamento a morsettiera del corpo illuminante, i pali devono essere sprovvisti di asola per morsettiera; Palo per illuminazione (parcheggio privato) composto da un anima tubolare in acciaio conico laminato e verniciato, avente sezioni circolari di Ø 192mm, Ø 127 mm e Ø Linee di distribuzione Linee di distribuzione impianto di illuminazione pubblica del tipo interrato, in cavo unipolare doppio isolamento tipo FG7OR 3F+N sez. 4x1x6 mmq; Linee di distribuzione impianto di illuminazione privata del tipo interrato, in cavo unipolare doppio isolamento tipo FG7OR F+N sez. 2x1x6 mmq; Linee di derivazione dalla giunzione (all interno del pozzetto) sino all apparecchio di illuminazione, in cavi unipolari doppio isolamento tipo FG7OR sez. 2x1x4 mmq (tutti gli apparecchi illuminanti previsti sono in doppio isolamento, pertanto il collegamento del conduttore di protezione PE non è previsto) Giunzioni Le giunzioni dovranno essere in classe di isolamento II e realizzate a titolo esemplificativo con le seguenti modalità operative: Serraggio del giunto tramite idonea pinza; Applicazione del nastro agglomerante (tipo Nitto Denko o similare), precedentemente allungato fino all 80% della larghezza, tramite avvolgimento delle parti giuntate fino al ripristino dello spessore originale della guaina esterna del cavo; Applicazione di nastro isolante in PVC (tipo Rayteam o similare); 2.8. Alimentazione impianto e quadri elettrici La parte di impianto relativa all illuminazione pubblica sarà alimentata dal quadro di sezionamento che verrà ubicato in Via del Fabbro; in tale quadro sarà ricavata una nuova uscita con interruttore magnetotermico 4x16A. Il quadro di sezionamento è sua volta alimentato da linea 4x1x25 esistente sottesa al quadro comando esistente in Via del Fabbro. 6

7 2.9. Protezione dei conduttori La protezione dei conduttori deve essere garantita contro i: sovraccarichi; cortocircuiti; Per corrente di sovraccarico si intende una sovracorrente che si verifica in un circuito elettricamente sano e che vi permane per un certo tempo. La protezione dal sovraccarico deve soddisfare le relazioni imposte dalla Norma CEI 64-8 paragrafo e precisamente: Ib < In < Iz If < 1,45 Iz dove: Ib è la corrente di impiego del circuito; In è la corrente nominale del dispositivo di protezione del circuito (se il dispositivo è regolabile In è la corrente di regolazione) Iz è la portata (in regime permanente) delle condutture (tabelle CEI-UNEL 35024/70-IEC ) If è la corrente che assicura l intervento del dispositivo di protezione entro il tempo convenzionale stabilito dalla relativa norma CEI (norme di prodotto); I valori che sono forniti con riferimento alla corrente nominale In, sono diversi per i diversi tipi di dispositivi, e sono uguali a: If < 1,45 In per gli interruttori per uso domestico e similare (CEI 23-3, CEI 23-18) come quelli da installarsi all interno del quadro comando. Per corrente di cortocircuito si intende invece una sovracorrente che si verifica in seguito ad un guasto di impedenza trascurabile tra due punti fra i quali esiste tensione in condizioni ordinarie di servizio. Per la protezione di una conduttura dal cortocircuito, si distinguono due situazioni: cortocircuito a fine linea: in questa situazione se la conduttura risulta già protetta dal sovraccarico (come nella maggioranza dei casi) non è necessario alcuna verifica per la corrente minima di cortocircuito a fine linea; cortocircuito a inizio linea: in questa situazione il dispositivo di protezione deve soddisfare le seguenti due condizioni: 1 - deve avere un potere di interruzione potere di interruzione non inferiore alla corrente di cortocircuito (presunta) nel punto di installazione; 2 - deve essere in grado di interrompere la corrente di cortocircuito che si presenti in un punto qualsiasi del circuito in un tempo non superiore a quello che porti i conduttori alla temperatura limite ammissibile. Per cortocircuiti di durata 5 secondi (entro cui il riscaldamento dei conduttori si suppone adiabatico) si deve soddisfare la seguente condizione: I²t K² S² 7

8 Dove: I²t è l integrale di Joule per la durata del corto circuito (tempo). E ammessa l installazione di dispositivi di protezione con potere di interruzione inferiore alla corrente di corto circuito presunta in quel punto, se a monte di detto dispositivo è installato un altro dispositivo avente il necessario p.d.i Protezione contro i contatti diretti La protezione contro i contatti diretti è realizzata mediante: isolamento delle parti attive rimovibile solo con la distruzione; involucri o barriere, tali da garantire un grado di protezione IPXXB (dito di prova), ad eccezione delle superfici superiori orizzontali a portata di mano per le quali è prescritto in grado di protezione IPXXD (filo di prova); accesso a parti interne tramite barriera od involucro (quadri elettrici) rimovibile solo con l'impiego di chiave Protezione contro i contatti indiretti La protezione contro i contatti indiretti per impianti in derivazione completamente nuovi collegati a impianti esistenti in classe II o in classe I (ma con linee elettriche in classe II), è assicurata mediante componenti in classe II (doppio isolamento): apparecchi illuminanti in classe II; linee in cavo tipo FG7R 0,6/1 kv Selettività di intervento delle protezioni La protezione contro le sovracorrenti delle linee dorsali è affidata ad interruttori automatici magnetotermici con caratteristica a corrente inversa; la protezione del circuito di alimentazione alla singola lampada è realizzata con fusibili. E possibile pertanto ottenere una selettività amperometrica solo sulla derivazione alla singola lampada, mentre non è possibile ottenere una selettività di intervento totale in caso di corto circuito Caduta di tensione La Norma CEI 64-8 raccomanda nella Sezione 525, che la caduta di tensione tra l origine dell impianto utilizzatore e qualunque apparecchio utilizzatore non sia superiore al 4% della tensione nominale dell impianto. La sezione 714 della norma di cui sopra prescrive per impianti di illuminazione situati all esterno il limite del 5%. Le tensione di riferimento per linee trifase è 400V. Tenuto conto che solitamente i carichi non sono perfettamente equilibrati si è scelto di contenere la caduta di tensione entro il 3,5%; avendo poi considerato una caduta di tensione dello 0,2% sulla derivazione dalla linea al corpo illuminante e una c.d.t. dello 0,5% a monte, tra il punto di consegna e l inizio della prima campata, la c.d.t. sulle varie linee non supererà il 2,8%. 8

9 3. CARATTERISTICHE DELLE SORGENTI LUMINOSE UTILIZZATE Si riportano di seguito la caratteristiche standard delle sorgenti luminose previste, suddivise anche in base all area di riferimento: Area di riferimento Caratteristiche tecniche LED Potenza (W) Flusso lum. (lm) Efficien. (lm/w) Temper. luce ( K) Resa cr. (Ra) Ore vita media Pista ciclo-pedonale 20 LED > Strada 60 LED > Parcheggio 80 LED > Il flusso luminoso dei due impianti è valutabile come segue: Area di riferimento Caratteristiche tecniche lampada Potenza (W) Flusso l. (lm) Nr. punti luce Totale (lm) Pista ciclo-pedonale 20 LED Strada 60 LED Parcheggio 80 LED

10 4. CARATTERISTICHE ILLUMINOTECNICHE APPARECCHI ILLUMINANTI Gli apparecchi illuminanti scelti sia per la strada che per la pista ciclo-pedonale che per il parcheggio sono di tipo cut-off con ottiche adeguate al tipo di installazione. Per quanto riguarda la pista ciclo-pedonale, in considerazione delle ottiche di cui sopra con le quali è equipaggiato il sistema Edge Street e in considerazione delle caratteristiche geometriche dell area e delle categorie illuminotecniche definite in sede di progetto, si è assunta le seguente interdistanze medie: Area di riferimento Categoria illuminotecnica Riferim. Progetto Interdistanza Strada Me4A Me4A 30,00 Pista ciclo-pedonale S3 S3 20,00 5. DESCRIZIONE DELLE SCELTE TECNICHE PROGETTUALI 5.1. Disposizione punti luce La disposizione dei punti luce è stata pensata per garantire il raggiungimento di elevati valori di uniformità nel rispetto dei valori minimi di illuminamento fissati per le categorie illuminotecniche di progetto e nel rispetto dei necessari obiettivi di risparmio energetico. Per quanto riguarda i punti luce del parcheggio si è cercato di garantire un sufficiente illuminamento delle zone di ingresso e uscita dall area, tenuto conto anche dell illuminazione esistente Posizionamento dei sostegni Oltre alla definizione delle scelte sopra indicate, i criteri progettuali di principale sottolineatura sono quelli riguardanti il posizionamento dei sostegni. I pali della pista ciclo-pedonale sono stati posizionati esternamente a questa, con punto di infissione palo a circa 70cm dal filo esterno della pavimentazione. I pali del parcheggio privato saranno invece installati ad una distanza minima di 50cm tra il filo esterno del cordolo di protezione e la base del palo.. 10

11 6. BILANCIO ENERGETICO DELL IMPIANTO La potenza complessiva impegnata a pieno regime risulta essere la seguente: Area di riferimento Caratteristiche tecniche lampada Potenza Potenza Nr. punti luce Totale (W) nominale (W) assorbita (W) Pista ciclo-pedonale Strada Parcheggio Per la parte di illuminazione pubblica, ipotizzando un utilizzo medio annuo dell impianto di 4100 ore (delle quali 1300 a piena potenza e 2800 ore in riduzione di potenza), il bilancio energetico dell impianto su base annua è così definibile: Funzionamento Potenza Nr. punti luce Totale (W) Ore di fun- Totale (kwh) assorbita (W) zionamento A regime ,60 Ridotto 37 (-30%) ,12 A regime ,80 Ridotto 102 (-30%) ,36 A regime ,60 Ridotto 133 (-30%) ,72 Sommano 5118,2 kwh 11

12 7. VALUTAZIONE DEI RISULTATI ILLUMINOTECNICI CONSEGUITI 7.1. Introduzione L impianto di illuminazione in oggetto sarà realizzato secondo le già citate norme illuminotecniche (cogenti e volontarie) e le normative vigenti regionali o nazionali come di seguito elencate: Legge regionale n. 19 del 29 settembre Norme in materia di riduzione dell inquinamento luminoso e di risparmio energetico; Delibera della Giunta Regionale del 29 dicembre 2005 n Direttiva per l'applicazione della Legge regionale del 29 settembre 2003 n. 19 recante Norme in materia di riduzione dell'inquinamento luminoso e di risparmio energetico; Circolare esplicativa delle norme in materia di riduzione dell inquinamento luminoso e di risparmio energetico - Determinazione del Direttore Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa n del 12 ottobre 2006 e s.m.i.; Norma UNI Selezione delle categorie illuminotecniche; UNI EN Illuminazione stradale - Parte 2: Requisiti prestazionali; UNI EN Illuminazione stradale - Parte 3: calcoli delle prestazioni; UNI EN Illuminazione stradale - Parte 4: metodi di misurazione delle prestazioni fotometriche; Decreto Ministeriale 5 novembre 2001, n Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade; Decreto legislativo 30 aprile 1992, n Nuovo codice della strada; D.P.R. 16 dicembre 1992, n Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada Requisiti illuminotecnici Il rispetto delle norme di cui sopra si concretizza nel soddisfacimento dei requisiti minimi degli impianti di illuminazione pubblica fissati dall Art.5, comma 2, della D.G.R. 2263/2005 del quale si riporta integrale trascrizione per opportuna chiarezza espositiva: Art. 5 Requisiti degli impianti di illuminazione per un uso razionale dell'energia elettrica 1. Tutti i nuovi impianti di illuminazione esterna, pubblici e privati, in fase di progettazione o di appalto, devono essere eseguiti su tutto il territorio regionale a norma antinquinamento luminoso e a ridotto consumo energetico. 2. Gli impianti di illuminazione di cui al comma 1 devono possedere, contemporaneamente, i seguenti requisiti: a) apparecchi che, nella loro posizione di installazione, devono avere una distribuzione dell'intensità luminosa massima per g > 90, compresa tra 0,00 e 0,49 candele per 1000 lu- 12

13 men di flusso luminoso totale emesso; a tale fine, in genere, le lampade devono essere recesse nel vano ottico superiore dell'apparecchio stesso; b) lampade ad avanzata tecnologia ed elevata efficienza luminosa, quali al LED, in luogo di quelle con efficienza luminosa inferiore. E' consentito l'impiego di lampade con indice resa cromatica superiore a Ra=65, ed efficienza comunque non inferiore ai 90 Im/W, esclusivamente nell'illuminazione di monumenti, edifici, aree di aggregazione e centri storici in zone di comprovato valore culturale e/o sociale ad uso pedonale; c) luminanza media mantenuta delle superfici da illuminare ed illuminamenti non superiori ai livelli minimi previsti dalle normative tecniche di sicurezza ovvero dai presenti criteri, nel rispetto dei seguenti elementi guida: I. impiego, a parita' di luminanza, di apparecchi che conseguano, impieghi ridotti di potenza elettrica, condizioni ottimali di interasse dei punti luce e ridotti costi manutentivi. In particolare, i nuovi impianti di illuminazione stradali tradizionali, fatta salva la prescrizione dell'impiego di lampade con la minore potenza installata in relazione al tipo di strada ed alla sua categoria illuminotecnica, devono garantire un rapporto fra interdistanza e altezza delle sorgenti luminose non inferiore al valore di 3,7. Sono consentite soluzioni alternative, solo in presenza di ostacoli quali alberi, o in quanto funzionali alla certificata e documentata migliore efficienza generale dell'impianto. Soluzioni con apparecchi lungo entrambi i lati della strada (bilaterali frontali o quinconce) sono accettabili, se necessarie, solamente per strade che richiedono una luminanza superiore a 1,5 cd/m2, come richiesto dalle piu' recenti norme di buona tecnica; II. orientamento su impianti a maggior coefficiente di utilizzazione senza superare i livelli minimi previsti dalle piu' recenti norme di buona tecnica e garantendo il rispetto dei valori di uniformita' e controllo dell'abbagliamento previsto da dette norme; III. mantenimento, su tutte le superfici illuminate, fatte salve diverse disposizioni connesse alla sicurezza, dei valori medi di luminanza, non superiori ad 1 cd/m2; d) essere muniti di appositi dispositivi, che agiscono puntualmente su ciascuna lampada o in generale sull'intero impianto, in grado di ridurre e controllare il flusso luminoso in misura non inferiore al 30% rispetto al pieno regime di operatività. L'orario entro cui operare tale riduzione e' stabilito con atto dell'amministrazione comunale competente. La parte relativa all illuminazione pubblica di cui al presente progetto rispetta integralmente tali requisiti minimi, secondo le modalità di seguito elencate: punto a) Vedi fotometrie in formato tabellare cartaceo; punto b) Sono state impiegate lampade a LED; punto c) Vedi paragrafo 7.4 e relativi Calcoli illuminotecnici; punto d) E già presente Controllore Elettronico di Potenza 13

14 7.3. Classificazione aree di intervento Termini e definizioni Ai fini della presente relazione illuminotecnica si applicano i termini e le definizioni di cui alle Norme UNI11248 e UNI EN ,3. Categoria illuminotecnica di riferimento: categoria illuminotecnica determinata, per un dato impianto, considerando esclusivamente la classificazione delle strade; Categoria illuminotecnica di progetto: categoria illuminotecnica ricavata, per un dato impianto, modificando la categoria illuminotecnica di riferimento in base al valore dei parametri di influenza considerati nella valutazione del rischio; Categoria illuminotecnica di esercizio: categoria illuminotecnica che descrive la condizione di illuminazione prodotto da un dato impianto in uno specifico istante della sua vita o in una definita e prevista condizione operativa; Parametro di influenza: parametro in gradi di influenzare la scelta della categoria illuminotecnica Definizione delle categorie illuminotecniche di riferimento Per la pista ciclo-pedonale (illuminazione pubblica), ai sensi della Norma UNI (prospetto 1), si considera come categoria illuminotecnica di riferimento la S3 per la strada si considera ME4a Categorie illuminotecniche di progetto In base a valutazioni condotte in fase di progetto, trattandosi di nuove realizzazioni, e non essendo pertanto possibile definire a priori una precisa categoria illuminotecnica di esercizio (se non quelle eventualmente relative all entrata in servizio dei dispositivi per la riduzione di potenza), si ritiene plausibile considerare come categoria illuminotecnica di progetto la stessa di quella di riferimento. Identificate tali categorie illuminotecniche secondo la norma UNI si definiscono i parametri caratteristici per le varie aree di calcolo in ottemperanza a quanto definito della norma UNI EN : Categoria Illuminamento orizzontale pista ciclo-pedonale, parcheggio e strada E (lux) (minimo mantenuto) Emin (lux) (mantenuto) S3 7,5 1,5 ME4a

15 Dove: E = Illuminamento orizzontale medio Emin = Illuminamento orizzontale minimo 7.4. Risultanze illuminotecniche Si riportano le risultanze ottenute in funzione delle categorie illuminotecniche individuate: Categoria Illuminamento orizzontale pista ciclo-pedonale E (lux) (minimo mantenuto) Emin (lux) (mantenuto) S ME4a DISPOSIZIONI FINALI Si rammenta che per quanto non espressamente contemplato della presente relazione di progetto e da tutti gli elaborati facenti parte del progetto esecutivo dell impianto di illuminazione si rimanda alle norme cogenti e tecniche di settore. Le prescrizioni del Comune di Ravenna, sono da considerarsi vincolanti in fase realizzativa. Inoltre, tutte le indicazioni relative alle opere civili propedeutiche alla realizzazione delle opere elettriche sono da integrarsi e uniformarsi a quanto contenuto negli altri elaborati progettuali specifici e di dettaglio, non facenti parte del presente progetto esecutivo. 15

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