IL RUOLO DEL PROFESSIONISTA NEI RISANAMENTI AZIENDALI
|
|
- Leonzia Leone
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 IL RUOLO DEL PROFESSIONISTA NEI RISANAMENTI AZIENDALI
2 CRISI D IMPRESA E ATTIVITÀ PROFESSIONALE I DIVERSI RUOLI DEL PROFESSIONISTA Consulente del debitore; professionista attestatore ; pubblico ufficiale (commissario giudiziale o curatore); coadiutore della procedura (stimatore, delegato, ecc.); consulente del creditore; liquidatore giudiziale. 2
3 SCELTA DELLO STRUMENTO DI RISANAMENTO INDIVIDUAZIONE DELLA CRISI PER RISOLVERLA Origine reddituale (perdite operative); temporanea difficoltà finanziaria (illiquidità); deficit di solidità patrimoniale; individuazione della crisi con l analisi di bilancio; crisi d impresa e stato di insolvenza (sintomi). 3
4 LA SCELTA DELLO STRUMENTO DI RISANAMENTO POSSIBILI PROFILI SOSTANZIALI Situazione di illiquidità (lease-back, ricapitalizzazione, moratoria o consolidamento dei debiti, revisione dei costi fissi e variabili, riorganizzazione aziendale, ecc.); crisi d impresa o insolvenza (ricapitalizzazione, richiesta di nuova finanza, operazioni straordinarie, affitto d azienda e risanamento dilatorio o liquidazione e proposta di soddisfazione parziale dei creditori). 4
5 LA SCELTA DELLO STRUMENTO DI RISANAMENTO LEASE-BACK Stima della sostenibilità dell operazione a medio-lungo termine (businessplan); benefici immediati in termini di liquidità; irrilevanza tributaria della durata contrattuale; impatto del disallineamento civilistico-fiscale da valutare. 5
6 SITUAZIONE DI ILLIQUIDITÀ MORATORIA DEI DEBITI: EFFETTI PATRIMONIALI ESEMPIO: in data 1 gennaio 2012, la società Gamma spa ha contratto un mutuo decennale di ,00 : le quote capitale riferibili all esercizio della stipulazione ammontano, complessivamente, a ,00. Successivamente, la debitrice ha raggiunto un accordo con l istituto di credito erogante per la sospensione di dodici mesi del versamento della quota capitale del finanziamento, a decorrere dal 1 dicembre Supponendo, per semplicità, che la quota capitale mensile sia costante (5.000,00 ), gli effetti della moratoria sulla redazione dello stato patrimoniale passivo, limitatamente alla sezione dei debiti bancari, sarebbero i seguenti: (segue) 6
7 SITUAZIONE DI ILLIQUIDITÀ MORATORIA DEI DEBITI: EFFETTI PATRIMONIALI D) Debiti A seguito della moratoria In assenza di moratoria ) Banche Entro l esercizio successivo Oltre l esercizio successivo
8 SITUAZIONE DI ILLIQUIDITÀ MORATORIA DEI DEBITI: EFFETTI PATRIMONIALI D) Debiti A seguito della moratoria In assenza di moratoria ) Banche Entro l esercizio successivo Oltre l esercizio successivo
9 SITUAZIONE DI ILLIQUIDITÀ MORATORIA DEI LEASING Non comporta la rilevazione di un utile da ristrutturazione; determina la traslazione del piano di ammortamento di un periodo pari a quello della moratoria, richiedendo la rimodulazione dell imputazione a conto economico dei canoni di leasing residui non ancora scaduti, considerando altresì l eventuale risconto del maxicanone iniziale, in base al principio di competenza pro rata temporis, sulla base della nuova durata del contratto. 9
10 CRISI D IMPRESA AFFITTO D AZIENDA Operazione funzionale alla cessione definitiva, in attesa del raggiungimento di un accordo formale con i creditori; obbligo dell affittuario di conservare la destinazione dell azienda, la dotazione delle scorte e l efficienza dell organizzazione e degli impianti (artt e 2561 co. 2 c.c.), salvo deroga delle parti; responsabilità dell affittuario limitata ai debiti relativi ai contratti, nei quali dichiara di subentrare, pendenti alla data dell affitto (art c.c.), nonché ai rapporti di lavoro (art c.c.); (segue) 10
11 CRISI D IMPRESA AFFITTO D AZIENDA liquidazione in denaro, alla cessazione del contratto, del conguaglio, ovvero della differenza tra la consistenza patrimoniale finale e quella iniziale dell affitto d azienda, sulla base dei valori correnti alla scadenza dell affitto d azienda (artt e 2561 ultimo comma c.c.); esclusione della fattispecie di atto distrattivo, nel caso di affitto d azienda a favore di una società interamente posseduta. 11
12 CRISI D IMPRESA AFFITTO D AZIENDA L eventuale successiva dichiarazione di fallimento di una delle parti non è causa di scioglimento del contratto di affitto d azienda, come espressamente previsto dall art. 79 co. 1 del RD 267/42. Ciascuna parte può recedere dal contratto, entro 60 giorni dalla sentenza di fallimento, corrispondendo un equo indennizzo alla controparte, determinato di comune accordo, oppure in mancanza dal giudice delegato, sentiti gli interessati. 12
13 CRISI D IMPRESA AFFITTO D AZIENDA Nel caso di recesso da parte del fallimento, per il tramite del curatore, l indennizzo dovuto alla controparte costituisce un credito prededucibile, ai sensi dell art. 111 co. 1 n. 1) del RD 267/42. In altri termini, si tratta di un debito che la procedura concorsuale deve estinguere prioritariamente insieme alle spese della procedura concorsuale rispetto ai debiti maturati prima della sentenza dichiarativa di fallimento (dipendenti, professionisti, artigiani, fornitori, Erario, ecc.). 13
14 LA SCELTA DELLO STRUMENTO DI RISANAMENTO POSSIBILI FORME GIURIDICHE Concordato stragiudiziale; piano attestato di risanamento; accordo di ristrutturazione dei debiti; concordato preventivo. N.B. Gli istituti previsti dal RD 267/1942 (piano attestato, accordo di ristrutturazione dei debiti e concordato preventivo) sono adottabili esclusivamente dai soggetti fallibili: gli altri possono avvalersi della disciplina della composizione della crisi da sovraindebitamento, o liquidazione del patrimonio del debitore (L. 3/2012), recentemente novellata dal DL 179/
15 CONCORDATO STRAGIUDIZIALE PRINCIPI GENERALI È un accordo plurilaterale raggiunto direttamente con i creditori, finalizzato a conseguire almeno uno dei seguenti obiettivi: un ulteriore differimento dei termini di pagamento (concordato dilatorio); una riduzione dei propri debiti (concordato remissorio); evitare la dichiarazione di fallimento. 15
16 CONCORDATO STRAGIUDIZIALE RISCHI Esclusione da alcuni benefici previsti dalla Legge Fallimentare, a favore delle operazioni compiute in esecuzione di un piano attestato di risanamento, accordo di ristrutturazione dei debiti o concordato preventivo: esonero dalla revocatoria fallimentare (art. 67 co. 3 lett. d) ed e) L. fall., modificato dal Decreto Crescita); esonero dai reati di bancarotta (art. 217-bis L. fall.). (segue) 16
17 CONCORDATO STRAGIUDIZIALE RISCHI assoggettamento degli amministratori, sindaci, liquidatori e direttori generali, nonché dei soci di srl (art co. 7 c.c.) all azione di responsabilità, nel caso di successivo fallimento della società, per aver concorso a cagionare, ovvero aggravare, il dissesto dell impresa; (segue) 17
18 CONCORDATO STRAGIUDIZIALE RISCHI prosecuzione, ovvero avvio, delle azioni individuali esecutive o cautelari da parte dei creditori, soprattutto quelli dissenzienti, oppure estranei all intesa: la sospensione è, invece, ammessa nell accordo di ristrutturazione dei debiti (anche nel periodo delle trattative, ai sensi dell art. 182-bis co. 6 della Legge fallimentare) e nel concordato preventivo (art. 168 del RD 267/42). Il fallimento ne determina, invece, l interruzione (art. 51 L. fall.). (segue) 18
19 CONCORDATO STRAGIUDIZIALE RISCHI fiscalità diretta maggiormente onerosa, con riferimento alle plusvalenze da cessioni di beni ed alle sopravvenienze attive da riduzioni di debiti, che a differenza del concordato preventivo (artt. 86 co. 5 e 88 co. 4 del DPR 917/86) rimangono imponibili. Una penalizzazione analoga, seppur mitigata dal Decreto Crescita, riguarda i piani attestati di risanamento e gli accordi di ristrutturazione dei debiti. 19
20 CONCORDATO STRAGIUDIZIALE CONSECUZIONE AL FALLIMENTO: NOVITÀ È stato integrato l art. 67 co. 3 lett. c) L. fall., per effetto del quale sono sottratti dall ambito di operatività dell azione revocatoria fallimentare le alienazioni ed i preliminari di vendita trascritti ai sensi dell art bis c.c., i cui effetti non siano cessati a norma del co. 3 della disposizione, conclusi a giusto prezzo ed aventi ad oggetto immobili ad uso: non abitativo, destinati a costituire la sede principale dell attività d impresa dell acquirente, purché alla data di dichiarazione del fallimento tale attività sia effettivamente esercitata, ovvero siano stati compiuti investimenti per darvi inizio. 20
21 PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO NORMATIVA INCIDENTALE DI RIFERIMENTO Il piano attestato di risanamento può essere rappresentato da un atto unilaterale (ad esempio, operazioni di finanza straordinaria), oppure da un concordato stragiudiziale, la cui esecuzione è sottratta dall ambito di operatività della revocatoria fallimentare, purché risultino soddisfatti alcuni requisiti (art. 67 co. 3 lett. d) del RD 267/42): il piano, non necessariamente liquidatorio, è idoneo a consentire il risanamento dell esposizione debitoria dell impresa ed ad assicurare il riequilibrio della propria situazione finanziaria; (segue) 21
22 PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO NATURA DELL ATTESTATORE E DELLA RELAZIONE la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità del piano (come nel concordato preventivo, novità del DL 83/2012), e non più la mera ragionevolezza, è attestata da un professionista indipendente designato dal debitore iscritto nel registro dei revisori legali dei conti ed in possesso dei requisiti per la nomina a curatore fallimentare, di cui all art. 28 co. 1 lett. a) e b) del RD 267/42: avvocati, dottori commercialisti, ragionieri e ragionieri commercialisti; studi professionali associati, ovvero società tra professionisti, a condizione che i soci delle stesse appartengano ad una delle categoria di cui al precedente punto. 22
23 PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO PRESUPPOSTI soggettivo: imprenditore commerciale di natura privata, non piccolo e, quindi, fallibile (art. 1 L. fall.); oggettivo: stato di insolvenza del debitore, in quanto le esimenti (revocatoria fallimentare e reati di bancarotta) operano soltanto in caso di successivo fallimento. Il piano attestato di risanamento può, tuttavia, essere utilizzato anche dall imprenditore semplicemente in stato di crisi, ovvero di temporanea illiquidità. 23
24 PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO COMPETENZA Il piano attestato di risanamento deve essere adottato dall organo di gestione, anche alla luce dell unico richiamo normativo, seppur implicito, formulato dalla disciplina civilistica. L art co. 3 penultimo periodo c.c. riserva, infatti, al consiglio di amministrazione l esame dei piani strategici, industriali e finanziari della società. 24
25 PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO CONTENUTO Il piano attestato di risanamento deve contenere le linee guida che hanno motivato la propria redazione, precisando dettagliatamente gli atti, i pagamenti e le garanzie da porre in essere, al fine di eseguire il progetto proposto per la riduzione dell esposizione debitoria ed il riequilibrio della situazione finanziaria dell impresa. 25
26 PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO PUBBLICITÀ Non è previsto uno specifico obbligo di comunicazione ai creditori, e ai terzi in genere, del piano attestato di risanamento. L art. 33 co. 1 del DL 83/2012 ha, tuttavia, introdotto nell art. 67 co. 3 lett. d) L. fall. la facoltà di pubblicazione del piano nel registro delle imprese, rilevante ai fini del regime di parziale non imponibilità delle sopravvenienze attive da riduzione dei debiti (art. 88 co. 4 del TUIR), anch esso introdotto dal Decreto Crescita. 26
27 PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO EFFICACIA Il deposito camerale consente, inoltre, di attribuire al piano una data certa, al fine di poter usufruire delle esimenti previste dalla Legge fallimentare. Il beneficio dell esenzione dalla revocatoria fallimentare decorre, infatti, dalla data dell attestazione di ragionevolezza del professionista incaricato. 27
28 PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO RISCHI Nel caso della successiva dichiarazione di fallimento, i crediti sorti in esecuzione del piano attestato di risanamento non possono beneficiare del regime di prededucibilità di cui all art. 111 co. 1 n. 1) del RD 267/42, a differenza dei finanziamenti erogati non necessariamente da banche ed intermediari finanziari in funzione ovvero esecuzione dell accordo di ristrutturazione dei debiti e del concordato preventivo. 28
29 PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO BENEFICI Non richiede un preventivo accordo con i creditori, essendo sufficiente l attestazione del piano, formulata da un professionista in possesso dei requisiti di legge; non è soggetto a particolari forme di pubblicità, né ad un controllo del tribunale; non interrompe il decorso dei termini di prescrizione delle azioni esercitabili dal curatore, nel caso di successiva dichiarazione di fallimento. 29
30 PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO ESONERO DAI REATI DI BANCAROTTA L art. 48 co. 2-bis del DL n. 78 ha introdotto una nuova disposizione di diritto penale fallimentare, l art bis L. fall., che esclude dai reati di bancarotta fraudolenta preferenziale (art. 216 co. 3 L. fall.) e semplice (art. 217 L. fall.) le operazioni compiute in esecuzione del piano attestato di risanamento, così come dell accordo di ristrutturazione dei debiti omologato e del concordato preventivo. 30
31 PIANO ATTESTATO DI RISANAMENTO ESONERO DAI REATI DI BANCAROTTA L art. 33 co. 1 lett. l-bis) del DL 83/2012 ha esteso il beneficio anche ai pagamenti e alle operazioni di finanziamento autorizzati dal giudice a norma dell art. 182-quinquies. Quest ultima disposizione, anch essa introdotta dal Decreto Crescita, riconosce al debitore che ha presentato un ricorso per concordato preventivo o una delle istanze di cui all art. 182-bis L. fall. di richiedere al tribunale di essere autorizzato a contrarre finanziamenti prededucibiliex art. 111 del RD 267/42. 31
32 ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI NORMATIVA DI RIFERIMENTO L accordo di ristrutturazione dei debiti è disciplinato dall art. 182-bis del RD 267/42 che riconosce al debitore in stato di crisi la possibilità di richiederne l omologazione al tribunale, purché siano soddisfatte alcune condizioni preliminari: in primo luogo, l intesa deve essere raggiunta con i creditori rappresentanti almeno il 60% delle passività dell impresa. 32
33 ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI ATTESTAZIONE È, inoltre, necessario che il debitore depositi la documentazione prevista per il concordato preventivo (art. 161 L. fall.), unitamente alla relazione di un professionista indipendente nominato dal debitore, avente i medesimi requisiti di quello del piano attestato di risanamento in merito alla veridicità dei dati aziendali e all attuabilità dell accordo, con particolare riferimento alla propria idoneità ad assicurare l integrale (e non più il regolare) pagamento dei creditori estranei all intesa entro 120 giorni dalla scadenza o, se già scaduti, dall omologazione. 33
34 ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI CONTENUTO DEL PIANO Può avere finalità liquidatorie, oppure prevedere l erogazione di nuova finanza da parte dei creditori (generalmente, le banche), funzionale alla prosecuzione dell attività aziendale e, quindi, alla salvaguardia del valore dell impresa, nonché dei livelli occupazionali; deve garantire l integrale pagamento dei creditori estranei all intesa; forma almeno di scrittura privata autenticata, in quanto la pubblicazione presuppone la certificazione delle sottoscrizioni da parte di un soggetto terzo. 34
35 ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI DOCUMENTAZIONE DA DEPOSITARE Relazione aggiornata sulla situazione dell impresa (patrimoniale, finanziaria e reddituale); stato analitico ed estimativo delle attività; elenco nominativo dei creditori, con indicazione dei rispettivi importi e delle cause di prelazione; elenco dei titolari dei diritti reali o personali sui beni di proprietà, ovvero in possesso, del debitore; valore dei beni e creditori particolari degli eventuali soci illimitatamente responsabili; relazione professionale di veridicità dei dati aziendali ed attuabilità dell accordo. 35
36 CONCORDATO PREVENTIVO DOCUMENTAZIONE DA DEPOSITARE (ART. 161 L.F.) Relazione aggiornata sulla situazione dell impresa (patrimoniale, finanziari e reddituale); stato analitico ed estimativo delle attività; elenco nominativo dei creditori, con indicazione dei rispettivi importi e delle cause di prelazione; elenco dei titolari dei diritti reali o personali sui beni di proprietà, ovvero in possesso, del debitore; valore dei beni e creditori particolari degli eventuali soci illimitatamente responsabili; piano contenente la descrizione analitica delle modalità e dei tempi di adempimento della proposta; relazione professionale di attestazione di veridicità dei dati aziendali, e fattibilità del piano. 36
37 PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRANSAZIONE FISCALE (ART. 182-TER L. FALL.) In sede di formulazione del piano di concordato preventivo, ovvero di accordo di ristrutturazione dei debiti, il debitore può proporre un accordo transattivo ai seguenti soggetti: Agenzia delle Entrate: pagamento parziale o dilazionato dei debiti tributari, ad eccezione dell IVA e delle ritenute operate e non versate, rispetto alle quali è ammessa la sola dilazione; INPS e INAIL: pagamento parziale o dilazionato dei contributi, premi ed accessori, anche privilegiati. 37
38 PIANO ATTESTATO, ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE E C.P. ELEMENTI COMUNI È richiesto l intervento di un professionista che attesti la fattibilità (piano attestato di risanamento e concordato preventivo), e l attuabilità (accordo di ristrutturazione dei debiti) del progetto proposto per la soddisfazione dei creditori; i requisiti di nomina dell attestatore sono i medesimi; la responsabilità del professionista incaricato: contrattuale nei confronti della società debitrice, extracontrattuale verso i creditori, e i terzi in genere (ferma restando l esimente di cui all art c.c.); (segue) 38
39 PIANO ATTESTATO, ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE E C.P. ELEMENTI COMUNI esenzione dall azione revocatoria fallimentare, nonché dai reati di bancarotta sia fraudolenta preferenziale che semplice, degli atti compiuti in esecuzione dei rispettivi piani. Il piano assume, quindi, rilevanza soltanto successivamente, se il debitore fallisce. Al ricorrere della suddetta ipotesi, è comunque esperibile, da parte del curatore, l azione revocatoria ordinaria (art c.c.), seppure maggiormente complessa: è, infatti, richiesta la consapevolezza non soltanto del debitore, ma anche del terzo destinatario dell atto, di arrecare un pregiudizio ai creditori. 39
40 PIANO ATTESTATO, ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE E C.P. ELEMENTI COMUNI: NOVITÀ DEL DL 83/2012 È stato introdotto l art. 236-bis L. fall., applicabile al professionista che nell attestazione del piano di risanamento di cui all art. 67 co. 3 lett. d) L. fall., nelle relazioni di cui agli artt. 161 co. 3 e 182-bis, 182- quinquies e 186-bis L. fall. ha esposto informazioni false, oppure ha omesso di riferirne una o più rilevanti. Al ricorrere di una di tali condotte, è prevista la reclusione da due a cinque anni, e la multa da euro a , aumentabile se il fatto è stato commesso per conseguire un ingiusto profitto, per sé o altri fino alla metà, se ne è derivato un danno per i creditori. 40
41 PIANO ATTESTATO, ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE E C.P. DIFFERENZE Il piano attestato di risanamento: non richiede un accordo con i creditori; non è soggetto a particolari forme obbligatorie di pubblicità, né all omologazione del tribunale; non può beneficiare del regime di prededucibilità dei crediti previsto per i finanziamenti concessi in funzione oppure esecuzione dell accordo di ristrutturazione dei debiti e del concordato preventivo. 41
42 REDAZIONE DEL PIANO DI RISANAMENTO O LIQUIDAZIONE OBIETTIVI Priorità per la soluzione in continuità aziendale, al fine di salvaguardare i posti di lavoro e, quindi, il valore sociale dell impresa in crisi; minimizzare i costi e i tempi di esecuzione e, conseguentemente, ottimizzare la soddisfazione dei creditori; 42
43 REDAZIONE DEL PIANO DI RISANAMENTO O LIQUIDAZIONE FASI DEL PROCEDIMENTO Raccolta dei dati necessari alla predisposizione (c.d. base informativa); analisi delle cause della crisi e riclassificazione dei bilanci; redazione del piano industriale (o gestionale), economico e finanziario, nel caso di risanamento con continuazione dell attività; descrizione delle modalità e dei tempi di liquidazione dell attivo, e relativa soddisfazione dei creditori, nell ipotesi del concordato con cessione dei beni. 43
44 REDAZIONE DEL PIANO DI RISANAMENTO O LIQUIDAZIONE PRINCIPI GENERALI Deve esporre, in dettaglio, la proposta di superamento della crisi d impresa, poiché rappresenta lo strumento funzionale ad ottenere l adesione/approvazione da parte di un numero di creditori sufficiente a soddisfare il quorum previsto dalle disposizioni vigenti. 44
45 REDAZIONE DEL PIANO DI RISANAMENTO O LIQUIDAZIONE IPOTESI GENERALE DI STRUTTURA Storia aziendale e motivi del dissesto; situazione patrimoniale di riferimento; criteri di valutazione utilizzati; stima di attività, passività e valore dell azienda (piano liquidatorio), ed eventuali proposte di acquisto; business plan e flussi di cassa previsionali (piano di risanamento); suddivisione dei creditori in classi, modalità di soddisfazione e convenienza rispetto alle alternative concretamente praticabili; spese di gestione ed esecuzione del piano, sostenibilità ed eventuali criticità. 45
46 REDAZIONE DEL PIANO DI RISANAMENTO O LIQUIDAZIONE PROPOSTA CONSERVATIVA: CONTENUTO Caratteristiche dell impresa; cause della crisi, stato di solvibilità e liquidità; condizioni generali del piano, ipotesi su cui si basa, fonti informative, metodologie utilizzate per la sua predisposizione ed obiettivi (c.d. linee guida del piano); situazione patrimoniale aggiornata di riferimento; progetto industriale, economico e finanziario; (segue) 46
47 REDAZIONE DEL PIANO DI RISANAMENTO O LIQUIDAZIONE PROPOSTA CONSERVATIVA: CONTENUTO flussi di cassa a scadenze periodiche (mensili o trimestrali); solidità dei presupposti economici-finanziari attesi; misure che si intendono adottare, durata (3-5 anni), obiettivi intermedi e relativa tempistica; strumenti di controllo, e risorse destinate alla copertura di eventuali scostamenti. 47
48 REDAZIONE DEL PIANO DI RISANAMENTO O LIQUIDAZIONE CONCORDATO PREVENTIVO: LINEE D AZIONE Ristrutturazione dei debiti e soddisfacimento dei crediti in qualunque forma; attribuzione delle attività; suddivisione dei creditori in classi, e previsione di trattamenti differenziati; possibilità di soddisfare parzialmente anche i creditori privilegiati, a determinate condizioni. 48
GESTIRE EFFICACEMENTE IL DEBITO CONCORDATI STRAGIUDIZIALI, PIANI DI RISTRUTTURAZIONE E TRANSAZIONE FISCALI. Docente:Avv.
GESTIRE EFFICACEMENTE IL DEBITO CONCORDATI STRAGIUDIZIALI, PIANI DI RISTRUTTURAZIONE E TRANSAZIONE FISCALI Docente:Avv. Andrea Leoni Milano, 14 Settembre 2010 Le fonti RD 16 marzo 1942 nr. 267 (Legge fallimentare)
DettagliGESTIRE EFFICACEMENTE IL DEBITO NELLA CRISI D IMPRESA. CONCORDARDATI STRAGIUDIZIALI, PIANI DI RISTRUTTURAZIONE E TRANSAZIONI FISCALI.
GESTIRE EFFICACEMENTE IL DEBITO NELLA CRISI D IMPRESA. CONCORDARDATI STRAGIUDIZIALI, PIANI DI RISTRUTTURAZIONE E TRANSAZIONI FISCALI. Avv. Andrea Leoni Milano, 04 Aprile 2011 1 Le fonti RD 16 marzo 1942
DettagliPremessa...» 5 Presentazione...» 7
INDICE SOMMARIO Premessa...............................................» 5 Presentazione...» 7 Profili generali e presupposti del concordato preventivo 1. Profili generali e presupposti del concordato
DettagliFALLIMENTO. Presupposti ed effetti. Studio legale Ruggeri - Avvocato Carmela Ruggeri
Presupposti ed effetti PROCEDURA CONCORSUALE LIQUIDATORIA COINVOLGE L IMPRENDITORE COMMERCIALE CON L INTERO PATRIMONIO E I SUOI CREDITORI LA PROCEDURA FALLIMENTARE E DIRETTA: ALL ACCERTAMENTO DELLO STATO
DettagliCONCORDATO CON CONTINUITA AZIENDALE Art. 186-bis del R.D. 16 Marzo 1942, n.267 (Legge Fallimentare), introdotto con il decreto legge 22 giugno 2012,
CONCORDATO CON CONTINUITA AZIENDALE Art. 186-bis del R.D. 16 Marzo 1942, n.267 (Legge Fallimentare), introdotto con il decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito in legge 7 Agosto 2012, n. 134 ...
DettagliCorso di Alta Formazione in Procedure concorsuali e risanamento d impresa
Corso di Alta Formazione in Procedure concorsuali e risanamento d impresa Scuola di Alta Formazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della Puglia VIA DELLA REPUBBLICA, 25 C/O ODCEC
DettagliINDICE SOMMARIO. Presentazione di S. Sanzo e M. Vitiello... CAPITOLO PRIMO I CARATTERI GENERALI E LA NATURA GIURIDICA di EDOARDO STAUNOVO-POLACCO
INDICE SOMMARIO Presentazione di S. Sanzo e M. Vitiello............................. XIII CAPITOLO PRIMO I CARATTERI GENERALI E LA NATURA GIURIDICA 1. Gli accordi di ristrutturazione nella legge fallimentare:
DettagliINDICE GENERALE CAPITOLO I IL CONCORDATO PREVENTIVO DOPO LA RIFORMA
INDICE GENERALE PREFAZIONE PRESENTAZIONE (Guida alla lettura) CAPITOLO I IL CONCORDATO PREVENTIVO DOPO LA RIFORMA 1. L evoluzione legislativa fino alla legge fallimentare del 42 2. Il concordato preventivo
DettagliGESTIRE EFFICACEMENTE IL DEBITO: CONCORDATI STRAGIUDIZIALI, PIANI DI RISTRUTTURAZIONE E TRANSAZIONI FISCALI Il ruolo del professionista
GESTIRE EFFICACEMENTE IL DEBITO: CONCORDATI STRAGIUDIZIALI, PIANI DI RISTRUTTURAZIONE E TRANSAZIONI FISCALI Il ruolo del professionista Dott. Matteo Durola Martedì 14 Settembre 2010 ore 15,30 Assolombarda,
DettagliRIFORMA DELLA LEGGE FALLIMENTARE (L. 7 Agosto 2012 N. 134)
S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO COMMISSIONE GESTIONE CRISI D IMPRESA E PROCEDURE CONCORSUALI RIFORMA DELLA LEGGE FALLIMENTARE (L. 7 Agosto 2012 N. 134) CARLO BIANCO 24 Ottobre 2012 - Sala
DettagliOPERAZIONI STRAORDINARIE NELLA CRISI D IMPRESA Criticità, profili generali e concorsuali
OPERAZIONI STRAORDINARIE NELLA CRISI D IMPRESA Criticità, profili generali e concorsuali Seminario: Le operazioni straordinarie nella crisi d impresa Date : 07.03.2014; 14.03.2014; 21.03.2014; 28.03.2014
DettagliProcedure Concorsuali. e Risanamento d Impresa. Napoli 200 ore. Corso di Alta formazione 2017
Procedure Concorsuali e Risanamento d Impresa Corso di Alta formazione 2017 Napoli 200 ore Gennaio - Dicembre 2017 1 Procedure concorsuali e risanamento d impresa Periodo: gennaio 2017 dicembre 2017 Durata:
DettagliCORSO DI FORMAZIONE PER GESTORI DI CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO. L ACCORDO DEL DEBITORE Ruolo del gestore della crisi e criticità operative
1 CORSO DI FORMAZIONE PER GESTORI DI CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO Mercoledì 9 novembre L ACCORDO DEL DEBITORE Ruolo del gestore della crisi e criticità operative Dott. Davide Borla Dottore Commercialista
DettagliCOOPERATIVE PROCEDURE CONCORSUALI
COOPERATIVE PROCEDURE CONCORSUALI Società cooperative SCOPO MUTUALISTICO e gestione di servizio a favore dei soci: cooperative di consumo cooperative di produzione e lavoro cooperative di trasformazione
DettagliREDAZIONE DEL PIANO E CONTENUTI DELL ATTESTAZIONE NEL CONCORDATO FINANZA INTERINALE IN CONTINUITÀ CON RICHIESTA DI
REDAZIONE DEL PIANO E CONTENUTI DELL ATTESTAZIONE NEL CONCORDATO IN CONTINUITÀ CON RICHIESTA DI FINANZA INTERINALE 1 LA RELAZIONE DEL PROFESSIONISTA IN CASO DI CONCORDATO IN CONTINUITÀ Attività da svolgere
DettagliMODIFICA ALL ART. 161 L.F. - DOMANDA DI CONCORDATO
MODIFICA ALL ART. 161 L.F. - DOMANDA DI CONCORDATO L art. 82 del Decreto Legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con Legge 9 agosto 2013, n. 98 ha revisionato il concordato in bianco. Per impedire condotte
DettagliSOMMARIO. Capitolo 1 Gli accordi: aspetti negoziali
SOMMARIO Prefazione... IX Capitolo 1 Gli accordi: aspetti negoziali 1. Gli antecedenti storici: gli accordi di salvataggio e i concordati stragiudiziali 3 2. La riforma del 2005 e le successive novelle
DettagliI Piani di risanamento ex art. 67 LF
I Piani di risanamento ex art. 67 LF Aggiornato al 16.04.2016 Autore: Gianni Dini Il nuovo art. 67, 3 co., lett. d) statuisce che non sono soggetti ad azione revocatoria fallimentare gli atti, i pagamenti
DettagliLA SOLUZIONE DELLA CRISI DI IMPRESA E IL RUOLO DEL PROFESSIONISTA: PROFILI GIURIDICI E FISCALITÀ
LA SOLUZIONE DELLA CRISI DI IMPRESA E IL RUOLO DEL PROFESSIONISTA: PROFILI GIURIDICI E FISCALITÀ Dott. Michele Bana Commercialista, revisore legale dei conti e pubblicista Cerato Bana & Associati CRISI
Dettagli1. Interruzione dell attività, esercizio provvisorio fallimentare e danno arrecato
SOMMARIO Introduzione... 3 di Pasquale Liccardo 1. Interruzione dell attività, esercizio provvisorio fallimentare e danno arrecato di Danilo Galletti 1.1. Premessa... 11 1.2. Gli amministratori di fronte
DettagliProcedure Concorsuali. e Risanamento d Impresa. Napoli 200 ore. Corso di Alta formazione 2017
Procedure Concorsuali e Risanamento d Impresa Corso di Alta formazione 2017 Napoli 200 ore Febbraio - Dicembre 2017 1 Procedure concorsuali e risanamento d impresa Periodo: febbraio 2017 dicembre 2017
DettagliLE VALUTAZIONI IMMOBILIARI NELLE PROCEDURE CONCORSUALI E NELLE PROCEDURE ESECUTIVE ISTRUZIONI PER L'USO
LE VALUTAZIONI IMMOBILIARI NELLE PROCEDURE CONCORSUALI E NELLE PROCEDURE ESECUTIVE ISTRUZIONI PER L'USO GENOVA 04 Maggio 2016 Sede: Centro di Formazione, Cultura e Attività Forensi Via XII Ottobre, 3 ESPERTI
Dettagli18. I provvedimenti che concludono la procedura per la dichiarazione di fallimento.» 105
Le procedure concorsuali e le misure introdotte dal decreto legge n. 132/2014 1. Premessa 2. Le misure introdotte dall art. 19 3. Il monitoraggio delle procedure concorsuali (art. 20) CAPITOLO I Presupposti
DettagliProfili contrattuali della gestione in bonis della crisi: dall accordo di standstill al piano di risanamento attestato
Profili contrattuali della gestione in bonis della crisi: dall accordo di standstill al piano di risanamento attestato Lupoli Avv. Vittorio www.beplex.com 31 gennaio 2014 Cosa è? E un accordo tra il debitore
DettagliART. 64 ATTI A TITOLO GRATUITO ART. 65 PAGAMENTI
5 Degli effetti del fallimento sugli atti pregiudizievoli ai creditori ART. 64 ATTI A TITOLO GRATUITO Sono privi di effetto rispetto ai creditori, se compiuti dal fallito nei due anni anteriori alla dichiarazione
DettagliINDICE CAPITOLO I CENNI GENERALI ED EVOLUZIONE DEL SISTEMA NORMATIVO CONCORSUALE
INDICE Prefazione all ottava edizione............................. Prefazione alla nona edizione............................. V VII CAPITOLO I CENNI GENERALI ED EVOLUZIONE DEL SISTEMA NORMATIVO CONCORSUALE
DettagliINDICE SOMMARIO. Presentazione alla seconda edizione... pag. XI CAPITOLO I SOGGETTI PENALMENTE RESPONSABILI NELL AMBITO DELL IMPRESA
INDICE SOMMARIO Presentazione alla seconda edizione... pag. XI CAPITOLO I SOGGETTI PENALMENTE RESPONSABILI NELL AMBITO DELL IMPRESA 1.1. L individuazione dei soggetti responsabili per reati commessi nell
DettagliCORSO DI ALTA FORMAZIONE IN MATERIA DI FISCALITA DELLA CRISI D IMPRESA
QE-1-PO-16 Programma corso Pag 1 di 7 2 ottobre 200 Ministero dell economia e delle finanze Scuola superiore dell economia e delle finanze Dipartimento delle scienze Tributarie Destinatari: Partecipanti
DettagliL IMPRENDITORE E LA RIFORMA DELLE PROCEDURE CONCORSUALI: LE NUOVE OPPORTUNITA PER GESTIRE E RISOLVERE LA CRISI D IMPRESA
L IMPRENDITORE E LA RIFORMA DELLE PROCEDURE CONCORSUALI: LE NUOVE OPPORTUNITA PER GESTIRE E RISOLVERE LA CRISI D IMPRESA Verona, 7 marzo 2006 La nuova procedura di concordato: linee guida di tipo legale
DettagliINDICE SOMMARIO CAPITOLO I CENNI GENERALI ED EVOLUZIONE DEL SISTEMA NORMATIVO CONCORSUALE
INDICE SOMMARIO Prefazione alla nona edizione............................. Prefazione alla decima edizione............................ V VII CAPITOLO I CENNI GENERALI ED EVOLUZIONE DEL SISTEMA NORMATIVO
DettagliAffitto e cessione d azienda nelle procedure concorsuali
Affitto e cessione d azienda nelle procedure concorsuali Le nuove opportunità di sinergia professionale Giovanni Peli 1 L evoluzione legislativa Tentativo di avvicinare le vendite forzate al mercato Maggiore
DettagliTOOL E MATERIALI ANTIRICICLAGGIO ANTIRICICLAGGIO PROFESSIONISTI
TOOL E MATERIALI ANTIRICICLAGGIO ANTIRICICLAGGIO PROFESSIONISTI ELENCO PRESTAZIONI PROFESSIONALI SOGGETTE A REGISTRAZIONE E ALL ADEGUATA VERIFICA FONTI DI RIFERIMENTO: - Allegato A Provvedimento UIC del
DettagliLE ATTESTAZIONI DEL PROFESSIONISTA
Giampaolo Provaggi DOTTORI COMMERCIALISTI & AVVOCATI CHARTERED ACCOUNTANTS & TAX ADVISORS & LE ATTESTAZIONI DEL PROFESSIONISTA MODIFICHE ALL ART. 160 ED ALL ART. 161 L.F. ART. 160 - U.CO. INTRODUZIONE
DettagliDOMANDE PROVA SCRITTA. Diritto Commerciale 1. Corso di Laurea in Economia. Si informano gli studenti che:
DOMANDE PROVA SCRITTA Diritto Commerciale 1 Corso di Laurea in Economia Si informano gli studenti che: la prima delle quattro risposte che corredano le domande è quella corretta. Arcavacata di Rende, 22
DettagliChiavari, 21 e 22 Ottobre 2016
* Chiavari, 21 e 22 Ottobre 2016 CONCORDATO PREVENTIVO IN CONTINUITÀ MEDIANTE CESSIONE DELL UNICA AZIENDA CAUSE DEL DISSESTO: Alfa S.r.l. - Impresa manifatturiera Crisi del mercato Contenzioso tributario
DettagliIl volume è aggiornato con le novità normative apportate al concordato preventivo dal c.d. decreto del fare
Il volume è in offerta lancio con lo sconto del 10% sul prezzo di copertina 85,50 (anziché 95,00). Per maggiori info contattaci al 335 6197259 - Dott. Mirko Clemente - Agenzia CEDAM per Massa Carrara e
DettagliSchemi 10A 10B 10C 10D 10E 15A 15B 16A 16B 16C
INDICE Schemi 1 Presupposti del fallimento (artt. 1-5)... 3 2 Dichiarazione di fallimento: iniziativa e competenza (artt. 6-9)... 4 3 Dichiarazione di fallimento: incompetenza (art. 9-bis)... 5 4A Dichiarazione
DettagliINDICE SOMMARIO COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA PARTE I DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI
COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Principi fondamentali... 3 PARTE I DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI Titolo I Rapporti civili... 5 Titolo II Rapporti etico-sociali... 8 Titolo III Rapporti economici...
DettagliINDICE - SOMMARIO CAPITOLO I SOGGETTI PENALMENTE RESPONSABILI NELL AMBITO DELL IMPRESA
Presentazione............................................. pag. XI CAPITOLO I SOGGETTI PENALMENTE RESPONSABILI NELL AMBITO DELL IMPRESA 1.1. L individuazione dei soggetti responsabili per reati commessi
DettagliEconomia e Gestione delle Imprese Industriali Avanzato lez. 8-9 il quadro normativo italiano
Economia e Gestione delle Imprese Industriali Avanzato lez. 8-9 il quadro normativo italiano IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO LA GESTIONE PUBBLICA DELLA CRISI LA GESTIONE GIUDIZIALE DELLA CRISI FALLIMENTO
DettagliGenova, 31 marzo 2016 Dr. Federico Diomeda. Corso Praticanti Diritto Fallimentare
Genova, 31 marzo 2016 Dr. Federico Diomeda Corso Praticanti Diritto Fallimentare Le modifiche introdotte dal DL 27.6.2015 n. 83 convertito con modificazioni dalla legge 6.8.2015 n. 132 1 Articoli della
DettagliConcordato preventivo Articolo 6 del D.D.L. delega
Concordato preventivo Articolo 6 del D.D.L. delega Lettera B) la legittimazione del terzo a promuovere il procedimento nei confronti del debitore che versi in stato di insolvenza, nel rispetto del principio
DettagliIL CONCORDATO IN CONTINUITA LE MODIFICHE PROCEDURALI AL CONCORDATO PREVENTIVO INTRODOTTE DAL DECRETO SVILUPPO
IL CONCORDATO IN CONTINUITA LE MODIFICHE PROCEDURALI AL CONCORDATO PREVENTIVO INTRODOTTE DAL DECRETO SVILUPPO Avv. Prof. Umberto Ferrari Cremona, 15 febbraio 2013 Obiettivo: continuità aziendale Oggetto
DettagliIl nuovo diritto fallimentare nella sua pratica applicazione. Come strutturare un concordato fallimentare
Il nuovo diritto fallimentare nella sua pratica applicazione Siena, 16 aprile 2009 Come strutturare un concordato fallimentare Dott. Eros Ceccherini Chi può presentare la proposta di concordato Uno o più
DettagliCorso Preparazione Esami di Stato - Calendario Lezioni
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Brescia Via Marsala 17 25122 Brescia P.I. e C.F. 02953440985 Tel. 0303752348 3754670 Fax 0303752913 3754876 e-mail: dottcommbs@dottcomm.bs.it
DettagliINDICE SOMMARIO PREFAZIONE... XVII TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI TITOLO II DEL FALLIMENTO. CAPO I Della dichiarazione di fallimento
INDICE SOMMARIO PREFAZIONE... XVII TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI TITOLO II DEL FALLIMENTO CAPO I Della dichiarazione di fallimento Articolo 1. Imprese soggette al fallimento e al concordato preventivo...1
DettagliLE PROCEDURE CONCORSUALI NELLA LEGGE FALLIMENTARE - FALLIMENTO (R.D. 267/1942) - IL CONCORDATO PREVENTIVO (Artt. 160 186 bis L. Fall.) - ALTRI STRUMEN
GESTIONE DEI RAPPORTI DI LAVORO NELLA CRISI AZIENDALE SESSIONE I I PRINCIPI FONDAMENTALI DI DIRITTO FALLIMENTARE APPLICABILI ALLA GESTIONE DEL PERSONALE Il fallimento ed altri strumenti di gestione concordataria
DettagliINDICE SOMMARIO CAPITOLO 1
INDICE SOMMARIO CAPITOLO 1 IL NUOVO CONCORDATO PREVENTIVO 1. La crisi dell impresa e la nuova soluzione legislativa... 1 2. Le principali novità del concordato preventivo... 9 3. La natura del nuovo concordato
DettagliCorso per Gestori procedure di Sovraindebitamento
Firenze, 5 luglio 2016 Grand Hotel Mediterraneo Dott. Lorenzo Bandinelli Corso per Gestori procedure di Sovraindebitamento Introduzione al Corso e al. La legge 3/2012: la sua struttura, le sue finalità,
DettagliLa fattibilità del piano e la relazione del professionista ex art. 161 L.F. Forlì 11 dicembre 2009
La fattibilità del piano e la relazione del professionista ex art. 161 L.F. Università degli studi di Bologna, Facoltà di Economia di Forlì Procedure di composizione negoziale della crisi d impresa Caratteristiche
DettagliISTRUZIONI OPERATIVE SULLE PROCEDURE CONCORSUALI A SEGUITO DELLA RIFORMA DELLA LEGGE FALLIMENTARE
CAMERA DI COMMERCIO DI PISTOIA UFFICIO REGISTRO IMPRESE ISTRUZIONI OPERATIVE SULLE PROCEDURE CONCORSUALI A SEGUITO DELLA RIFORMA DELLA LEGGE FALLIMENTARE LUGLIO 2008 Redatte dal Responsabile del procedimento:
DettagliGli accordi di ristrutturazione del debito ex artt. 182-bis, 182-septies LF
ex artt. 182-bis, 182-septies LF Aggiornato al 16.04.2016 Autore: Gianni 27 Dini Art. 182-bis LF L'imprenditore in stato di crisi può domandare, depositando la documentazione di cui all'art. 161, l'omologazione
DettagliINDICE SOMMARIO. Presentazione... pag. XI CAPITOLO I FINALITÀ E OPERATIVITÀ DEGLI ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI OMOLOGATI EX ART.
INDICE SOMMARIO Presentazione... pag. XI CAPITOLO I FINALITÀ E OPERATIVITÀ DEGLI ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI OMOLOGATI EX ART. 182-BIS 1. Un nuovo istituto che valorizza l autonomia privata
DettagliCOMPOSIZIONE DELLE CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO
COMPOSIZIONE DELLE CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO Il ruolo del professionista Aspetti pratici 1 SOGGETTI AMBITO OGGETTIVO DISCIPLINA APPLICABILE Consumatore Debitore non fallibile: - Imprenditore commerciale
Dettaglia cura di VANESSA PESENTI
a cura di VANESSA PESENTI INDICE CAPITOLO I: INTRODUZIONE... 7 CAPITOLO II: I PRESUPPOSTI DEL FALLIMENTO 1. Premessa.... 9 2. Il presupposto soggettivo (art.1 L.F.).... 9 3. Il presupposto oggettivo:
DettagliConcordato con continuità aziendale
Concordato con continuità aziendale Relatore Luisella Fontanella Dottore Commercialista Revisore Legale Esperta in Consulenza del Lavoro Milano, 28 marzo2014 Possibili soluzioni concordatarie Fino ad oggi
DettagliINDICE SOMMARIO. Presentazione di S. Sanzo e M. Vitiello...
INDICE SOMMARIO Presentazione di S. Sanzo e M. Vitiello.............................. XV INTRODUZIONE LE LINEE GUIDA DELLE RIFORME E LE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE RORDORF 1. Il Decreto Sviluppo......................................
DettagliINDICE SOMMARIO. Capitolo I I PRESUPPOSTI DEL FALLIMENTO
INDICE SOMMARIO Introduzione... xiii Capitolo I I PRESUPPOSTI DEL FALLIMENTO 1.1. Imprese soggette al fallimento.... 1 1.1.1. Nozione di piccolo imprenditore... 2 1.2. Liquidazione coatta amministrativa
DettagliLa Crisi dell Impresa Commerciale
La Crisi dell Impresa Commerciale L ESECUZIONE COLLETTIVA Inadeguatezza presunta delle azioni esecutive individuali sui beni del debitore Caratteri comuni delle procedure: generali (tutto il patrimonio)
DettagliCAMERA DI COMMERCIO DI FIRENZE UFFICIO REGISTRO IMPRESE MANUALE OPERATIVO DELLE PROCEDURE CONCORSUALI DOPO LA RIFORMA DELLA LEGGE FALLIMENTARE
CAMERA DI COMMERCIO DI FIRENZE UFFICIO REGISTRO IMPRESE MANUALE OPERATIVO DELLE PROCEDURE CONCORSUALI DOPO LA RIFORMA DELLA LEGGE FALLIMENTARE Aprile 2007 1 RIFORMA DELLA LEGGE FALLIMENTARE. GLI ADEMPIMENTI
DettagliRESPONSABILITA DEL COMMITTENTE E DELL APPALTATORE PER I DEBITI FISCALI. LA NUOVA NORMA SECONDO I CHIARIMENTI DA PARTE DELL AGENZIA DELLE ENTRATE.
RESPONSABILITA DEL COMMITTENTE E DELL APPALTATORE PER I DEBITI FISCALI. LA NUOVA NORMA SECONDO I CHIARIMENTI DA PARTE DELL AGENZIA DELLE ENTRATE. PREMESSA Per effetto della nuova disciplina in ambito di
DettagliLA PROCEDURA IN PILLOLE
LA PROCEDURA IN PILLOLE Le procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento LA LEGGE Legge n. 3 del 27 gennaio 2012, Capo II - Sezione I, come integrata e modificata con Legge n. 221 del 17
DettagliFRANCO ROSCINI VITALI
FRANCO ROSCINI VITALI RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO E INFORMATIVA DI BILANCIO Principio contabile Oic n. 6 per le imprese che redigono il bilancio in base ai principi contabili nazionali. Non si applica
DettagliREGIO DECRETO 16 marzo 1942, n. 267
REGIO DECRETO 16 marzo 1942, n. 267 Disciplina del fallimento, del concordato preventivo, dell'amministrazione controllata e della liquidazione coatta amministrativa. (042U0267) Vigente al: 13 5 2015 TITOLO
DettagliIl Sole 24 ORE S.p.A. Sede legale e Amministrazione: via Monte Rosa 91, Milano Redazione: Via G. Patecchio, Milano
Il volume è stato chiuso in redazione il 9 luglio 2009 ISBN: 978-88-324-7353-7 2009 - Il Sole 24 ORE S.p.A. Sede legale e Amministrazione: via Monte Rosa 91, 20149 Milano Redazione: Via G. Patecchio, 2-20141
DettagliINDICE. Prefazione...
INDICE Prefazione... XVII 1 Ilfallimento:naturaepresupposti... 1 1.1 I requisiti giuridici del fallimento... 2 1.2 I soggetti sottoposti alla procedura fallimentare: imprenditore e impresa... 2 1.2.1 La
DettagliINDICE SOMMARIO PARTE I LEGGE FALLIMENTARE
PARTE I LEGGE FALLIMENTARE R.D. 16 marzo 1942, n. 267 (G.U. 6 aprile 1942, n. 81). Disciplina del fallimento, del concordato preventivo e della liquidazione coatta amministrativa. Decreto integrato dalla
DettagliNovità Fiscali per l anno 2016 Costi «Black list» Spese di rappresentanza Sopravvenienze attive
Milano, 17 febbraio 2016 Novità Fiscali per l anno 2016 Costi «Black list» Spese di rappresentanza Sopravvenienze attive Avv. Giampaolo Foresi Direzione servizi tributari Unione Confcommercio Milano -
DettagliCorso di Alta Formazione in. Crisi d impresa e sue possibili soluzioni. Programma
Corso di Alta Formazione in Crisi d impresa e sue possibili soluzioni Programma 1. La crisi d impresa: diagnosi e strategie di risanamento (durata del modulo 28 ore) Prof. Gabriele Racugno Ordinario di
DettagliINDICE-SOMMARIO I DELITTI DI BANCAROTTA SEZIONE II
INDICE-SOMMARIO CAPITOLO PRIMO LA NASCITA DEI REATI FALLIMENTARI 1. Il diritto penale fallimentare... Pag. 1 2. La genesi dei reati fallimentari...» 3 2.1 L evoluzione del diritto romano...» 3 3. Il regresso
DettagliLa cessione di azienda di imprese in crisi o insolventi: l originario art. 47, comma 5, legge n. 428/90
La cessione di azienda di imprese in crisi o insolventi: l originario art. 47, comma 5, legge n. 428/90 Ove sia raggiunto un accordo circa il mantenimento anche parziale dell occupazione, tutele di cui
DettagliPRONTUARIO ADEMPIMENTI PUBBLICITARI NELLE PROCEDURE CONCORSUALI
PRONTUARIO ADEMPIMENTI PUBBLICITARI NELLE PROCEDURE CONCORSUALI SOMMARIO 1.1- SEZIONE PRIMA - ADEMPIMENTI DEL CURATORE...4 1.2 COMUNICAZIONE DATI PER L INSINUAZIONE AL PASSIVO: SOLO PER I FALLIMENTI (SOCIETÀ
DettagliOperazioni straordinarie: LIQUIDAZIONE
a.a. 2012/2013 Operazioni straordinarie: LIQUIDAZIONE 1 CESSAZIONE SOCIETA : FASI Consiste di tre fasi: a) scioglimento b) liquidazione c) estinzione 2 a.a. 2012/2013 La liquidazione dell impresa è quel
DettagliMODIFICHE ALLA DISCIPLINA DEL CONCORDATO IN BIANCO (art. 82 decreto legge 21 giugno 2013, n. 69)
Segnalazioni Novità Normative MODIFICHE ALLA DISCIPLINA DEL CONCORDATO IN BIANCO (art. 82 decreto legge 21 giugno 2013, n. 69) Le modifiche apportate dal decreto legge 21 giugno 2013, n. 69 all art. 161
DettagliLE PROCEDURE DI SOVRAINDEBITAMENTO EX LEGGE 3/2012 E succ.
1 LE PROCEDURE DI SOVRAINDEBITAMENTO EX LEGGE 3/2012 E succ. Torino, 15 dicembre 2016 Dott.sa GOFFI Patrizia 2 Le procedure: 1) Sovraindebitamento del debitore non fallibile art. 10 e ss; 2) Sovraindebitamento
DettagliODCEC di Pistoia. Misure di contrasto ai patrimoni illeciti Il ruolo del dottore commercialista nella gestione dei beni
Temi trattati: A. Considerazioni introduttive B. La gestione dei beni nella fase giudiziaria C. La fase successiva alla confisca definitiva e la destinazione dei beni D. Considerazioni in merito alle prime
DettagliINDICE SOMMARIO LA DICHIARAZIONE DI FALLIMENTO
INDICE SOMMARIO Premessa.............................................. v LA DICHIARAZIONE DI FALLIMENTO 1. I presupposti Art. 1. Imprese soggette al fallimento e al concordato preventivo....... 3 Art.
DettagliTRIBUNALE DI NOVARA RENDICONTO DI CASSA IMPORTO TOTALE
TRIBUNALE DI NOVARA RENDICONTO DI CASSA A) ENTRATE IMPORTO PARZIALE LIQUIDITA ALLA DATA DEL FALLIMENTO: - CASSA - CONTI CORRENTI (bancari e postali) - DEPOSITI GIUDIZIARI ENTRATE PER VENDITE: - IMMOBILI:
DettagliCCIAA di Varese Associazione Sindacale dei Notai della Lombardia
CCIAA di Varese Associazione Sindacale dei Notai della Lombardia IL SOVRAINDEBITAMENTO (L. 3/2012) Gli Organismi di Composizione della Crisi: ruolo, funzioni e requisiti necessari Dott. Avv. Roberto Drisaldi
DettagliINDICE. 1.2 I principi generali pag Il contenuto del bilancio pag. 14
INDICE Capitolo 1 I principi generali di redazione del bilancio pag. 1 1.1 Premessa pag. 1 1.1.1 Quadro normativo pag. 1 1.2 I principi generali pag. 2 1.2.1 La clausola generale pag. 3 1.2.2 I principi
DettagliCorso di formazione per CURATORE FALLIMENTARE Catania, 6 maggio 2016
Corso di formazione per CURATORE FALLIMENTARE Gli adempimenti iniziali e la relazione ex art. 33 l.f. dott.ssa Daniela D Arrigo Corso di formazione per Curatore Fallimentare ADEMPIMENTI INIZIALI 1. Accettazione
DettagliIl professionista attestatore nel concordato preventivo. norme, tecniche e responsabilità
Il professionista attestatore nel concordato preventivo norme, tecniche e responsabilità Articolo 161 comma 3 L.F. Il piano e la documentazione di cui ai commi precedenti devono essere accompagnati dalla
DettagliSOMMARIO. Parte I IL FALLIMENTO di Carlo Ravazzin. Capitolo I LE IMPOSTE SUI REDDITI
SOMMARIO Parte I IL FALLIMENTO di Carlo Ravazzin Capitolo I LE IMPOSTE SUI REDDITI 1. La soggettività impositiva del fallito: iter normativo... 3 1.1. La soggettività impositiva del fallito: effetti della
DettagliOGGETTO: Consulenza giuridica Art. 182-ter, secondo comma della legge fallimentare Termini per la presentazione della proposta di transazione fiscale
RISOLUZIONE N. 3/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 5 gennaio 2009 OGGETTO: Consulenza giuridica Art. 182-ter, secondo comma della legge fallimentare Termini per la presentazione della
DettagliLe modifiche dell art 26 del DPR 633/1972
Le modifiche dell art 26 del DPR 633/1972 La formulazione dell art.26 in vigore dal 2/3/1997, come modificato dal D.L. n.669/1996, prevedeva la possibilità di emettere la nota di variazione Iva nel caso
DettagliLe valutazioni (o perizie) legali
Guida Operativa ai Principi Italiani di Valutazione: Perizie legali nell ambito delle procedure concorsuali Commissione di Studio della Fondazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di
DettagliDr. Cristina Rivolta CURRICULUM VITAE
CURRICULUM VITAE CRISTINA RIVOLTA, nata a Como il 25 Settembre 1964, domiciliata in Milano, via Cesare Battisti n. 21 (tel.: 02/45488254 - fax: 02/45488693; e-mail: cristina.a.rivolta@gmail.com - posta
DettagliMANUALE OPERATIVO DELLE PROCEDURE CONCORSUALI DOPO LA RIFORMA DELLA LEGGE FALLIMENTARE
CAMERA DI COMMERCIO DI FIRENZE UFFICIO REGISTRO IMPRESE MANUALE OPERATIVO DELLE PROCEDURE CONCORSUALI DOPO LA RIFORMA DELLA LEGGE FALLIMENTARE Applicabile ex art. 150 D. Lgs 5/2008 alle procedure promosse
DettagliAffitto d'azienda. Michele Avesani - Fabio Balestra - Alessandro Mastromatteo. Maggioli. Gennaio, 2015 INDICE
INDICE Parte I Disciplina civilistica 1 Affitto d azienda 1.1 Natura dell affitto d azienda 1.1.1 Finalità, motivazioni e vantaggi 1.2 Nozione di azienda 1.3 Disciplina civilistica dell azienda: cenni
DettagliDeposito dell atto di trasferimento di quota di srl (2470 c.c.)
Deposito dell atto di trasferimento di quota di srl (2470 c.c.) Il notaio autenticante 30 giorni OGGETTO DELL ADEMPIMENTO: deposito (per l iscrizione) dell atto di cessione di quote. NOTA IMPORTANTE: se
DettagliSOMMARIO. Capitolo 1 Il diritto concorsuale e le operazioni societarie straordinarie di Raffaella Brogi
SOMMARIO Prefazione di Renato Rordorf... Nota introduttiva: l analisi giuridica-aziendalistica di Paolo Bastia e Raffaella Brogi... 1 Capitolo 1 Il diritto concorsuale e le operazioni societarie straordinarie
DettagliStudio Campasso Associati Corso Marconi 38, Torino Telefono Fax
Studio Campasso Associati Corso Marconi 38, 10125 Torino Telefono 0116698083 Fax 0116698132 e-mail info@studiocampasso.it www.studiocampasso.it Informativa n. 23 del 16 settembre 2010 La manovra correttiva
DettagliINDICE. Art c.c. Responsabilità... 1
Art. 2462 c.c. Responsabilità... 1 1. Le ragioni per una riforma delle s.r.l.... 1 1.2. I criteri della legge delega... 4 1.3. Autonomia della disciplina e profili di personalizzazione della nuova s.r.l....
DettagliFALLIMENTO. (D.Lgs. 9 gennaio 2006, n.5 D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169) CRITERI QUANTITATIVI. Qualsiasi imprenditore che:
CRISI DELL IMPRESA PROCEDURE CONCORSUALI Procedure giudiziali che sottopongono ad esecuzione l intero patrimonio dell impresa e che mirano a garantire la par condicio tra i creditori ed evitare azioni
Dettagli3 a PARTE REDAZIONE RELAZIONE EX ART. 33 NUOVO TESTO
3 a PARTE REDAZIONE RELAZIONE EX ART. 33 NUOVO TESTO RELAZIONE ex art. 33 (entro 60 giorni dalla sentenza) INDICE I PREMESSA pag. 4 II CRONISTORIA pag. 5 III ESAME DEI BILANCI pag. 6 IV CAUSE DEL DISSESTO
DettagliProf. Giuseppe Sancetta. La pianificazione del risanamento
Prof. Giuseppe Sancetta La pianificazione del risanamento Sommario Introduzione Macro fasi progetto di risanamento Stakeholders e crisi Le professionalità coinvolte nella soluzione delle crisi La ristrutturazione
DettagliNote- Impatti Riforma Fallimentare. Nuove norme sulle procedure concorsuali
Nuove norme sulle procedure concorsuali In questo documento si analizzano i cambiamenti per il Registro Imprese prodotti dagli effetti della: Legge 14 maggio 2005, n. 80, di conversione del D.L. 16 marzo
DettagliPRASSI DEI TRIBUNALI D ITALIA
UNIONE NAZIONALE GIOVANI DOTTORI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI COMMISSIONE DI STUDIO DIRITTO FALLIMENTARE SOTTO COMMISSIONE VADEMECUM PRASSI DEI TRIBUNALI D ITALIA Questionario per la circoscrizione
DettagliLEGGE FALLIMENTARE: NOVITÀ DAL DECRETO CORRETTIVO
LEGGE FALLIMENTARE: NOVITÀ DAL DECRETO CORRETTIVO A cura Federico Gavioli E stato pubblicato sulla G.U. del 16.10.2007, n.241, il decreto legislativo 12 settembre 2007, n.169, che apporta importanti modifiche
DettagliTRIBUNALE DI PESCARA. CONCORDATO PREVENTIVO n.. S.R.L.
TRIBUNALE DI PESCARA CONCORDATO PREVENTIVO n.. S.R.L. Via.. - PESCARA (PE ) Codice fiscale Partita iva Registro Imprese di PESCARA n.. - Numero R.E.A. PE ALLEGATO N.3 ex art. 161 L.F., comma 2, lett. b)
Dettagli