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1 REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 25 ) Delibera N.1036 del Proponente ENRICO ROSSI DIREZIONE GENERALE DIRITTO ALLA SALUTE E POLITICHE DI SOLIDARIETA' Pubblicita /Pubblicazione: Atto soggetto a pubblicazione integrale Dirigente Responsabile:Emanuela Balocchini Estensore: Maria Cristina Fagotti Oggetto: Linee guida per la vigilanza sulle imprese alimentari che preparano e/o somministrano alimenti preparati con prodotti privi di glutine e destinati direttamente al consumatore finale. Presenti: CLAUDIO MARTINI MARINO ARTUSA ANNA RITA BRAMERINI SUSANNA CENNI RICCARDO CONTI AGOSTINO FRAGAI FEDERICO GELLI MARCO MONTEMAGNI ENRICO ROSSI GIANNI SALVADORI GIANFRANCO SIMONCINI MASSIMO TOSCHI MARIA CONCETTA ZOPPI Assenti: AMBROGIO BRENNA ALLEGATI N : 1 ALLEGATI: Denominazione Pubblicazione Tipo di trasmissione Riferimento A Si Cartaceo+Digitale Allegato A STRUTTURE INTERESSATE: Tipo Direzione Generale Note: Denominazione DIREZIONE GENERALE DIRITTO ALLA SALUTE E POLITICHE DI SOLIDARIETA'

2 LA GIUNTA REGIONALE Visto il Decreto legislativo 155/97, cap.x dell Allegato il quale stabilisce che I responsabili dell industria alimentare devono assicurare che gli addetti siano controllati e abbiano ricevuto un addestramento o una formazione, in materia di igiene alimentare, in relazione al tipo di attività ; Visto il decreto legislativo 27 gennaio 1992, n.111, Attuazione della direttiva 89/398/CEE, concernente i prodotti alimentari destinati ad una alimentazione particolare ; Considerata la legge 4 luglio 2005, n 123 Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia, che all art. 2 individua tra le finalità quella di favorire il normale inserimento nella vita sociale dei soggetti affetti da celiachia ; Richiamato il Piano Sanitario Regionale (P.S.R.) , approvato con D.C.R. n.60/02 che, prevedendo al paragrafo 5 l Azione programmata sicurezza alimentare e igiene della nutrizione, ha impegnato la Giunta a garantire una rete di controlli finalizzati all accertamento della qualità igienicosanitaria dei prodotti alimentari e alla promozione di interventi di formazione e di aggiornamento; Considerato che il Piano Sanitario Regionale , approvato con D.C.R. n. 22 del 16/02/2005, individuando tra i progetti speciali di interesse regionale i progetti Alimentazione e salute (par ) e La sicurezza alimentare (par ), ha confermato il suddetto impegno sulle tematiche dell alimentazione, con particolare attenzione alla salubrità e alla sicurezza degli alimenti e della nutrizione, e ha evidenziato altresì la necessità di sviluppare percorsi di formazione anche su problematiche nutrizionali quali la celiachia ed allergie alimentari; Vista la delibera di Giunta regionale n del 26/03/2003 Costituzione di un gruppo di lavoro per l approfondimento degli aspetti sanitari ed assistenziali legati alla celiachia ; Vista la delibera di Giunta regionale n. 570 del 14/06/2004, DM 279/2001- Regolamento di istituzione della rete nazionale delle malattie rare e di esenzione dalla partecipazione al costo delle relative prestazioni sanitarie, ai sensi dell art. 5, comma 1, lettera b della D.lgs. 124/98 Individuazione presidi regionali ; Considerata la delibera di Giunta regionale n. 723 del 26/07/2004, Il percorso assistenziale del paziente con celiachia ; Vista la legge regionale n. 24 del 12/05/2003 "Norme in materia di igiene del personale addetto all'industria alimentare" che individua quali strumenti per garantire la salubrità degli alimenti e ridurre le malattie che dagli alimenti possono derivare la formazione e aggiornamento degli alimentaristi e il piano regionale di sorveglianza su alimenti e bevande; Considerata la propria deliberazione n del 27/12/2004 che, in attuazione dell art 2 della sopra menzionata L.R. 24 del 12/05/2003, disciplina in modo organico la formazione del personale addetto all industria alimentare; Vista la propria deliberazione n. 164 del 23 febbraio 2004, Programmazione regionale di vigilanza e controllo alimenti anni ;

3 Considerata l esigenza di favorire il normale inserimento del soggetto celiaco nella vita sociale e lavorativa anche mediante la possibilità di fruire di alimenti sicuri e controllati presso esercizi di ristorazione collettiva e di ristorazione pubblica; Ritenuto opportuno fornire elementi alle Aziende UU.SS.LL. in materia di verifica dei requisiti strutturali e gestionali necessari per condurre un attività di preparazione e/o somministrazione di alimenti senza glutine preparati con materie prime naturalmente o artificialmente prive di glutine e destinati direttamente al consumatore finale; Considerate le Linee guida per la vigilanza sulle imprese alimentari che preparano e/o somministrano alimenti preparati con prodotti privi di glutine e destinati direttamente al consumatore finale di cui all allegato A predisposto dal competente Settore Igiene Pubblica della Direzione generale Diritto alla Salute e delle Politiche di Solidarietà, in collaborazione con l articolazione tecnica comitato ex art. 58 L.R. 22/2000 Igiene degli Alimenti e Nutrizione; Considerato opportuno rendere possibile al consumatore finale il riconoscimento dell esercizio idoneo a condurre un attività di preparazione e/o somministrazione di alimenti senza glutine (come da normativa vigente); Valutato necessario favorire iniziative di collaborazione sul piano didattico e formativo tra soggetti che operano nell ambito del sistema scolastico regionale, in particolare il Consorzio degli Istituti Alberghieri della Toscana (CIPAT) e altri soggetti impegnati nell attuazione di progetti diretti ad aumentare le conoscenze sulle corrette procedure di preparazione e/o somministrazione di alimenti senza glutine; VALUTATO opportuno disporre che la formazione professionale degli operatori del settore alimentare in materia di celiachia venga svolta da soggetti accreditati dalla Regione Toscana ai sensi della DGR 436/03 e sue modifiche ed in conformità alle modalità attuative previste nella DGR 1388/04, nonché nel rispetto di quanto esplicitamente indicato nelle Linee guida allegate al presente atto; Sentita l Associazione Italiana Celiachia Onlus Toscana (AIC Toscana), che tra gli altri scopi auspica l incremento e il riconoscimento da parte delle istituzioni regionali di una rete di esercizi di ristorazione in grado di fornire ai celiaci la somministrazione di alimenti senza glutine, e valutate le relative osservazioni; A voti unanimi DELIBERA 1. di approvare per i motivi esposti in narrativa le Linee guida per la vigilanza sulle imprese alimentari che preparano e/o somministrano alimenti preparati con prodotti privi di glutine e destinati direttamente al consumatore finale Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente atto, le cui disposizioni costituiscono indirizzo per l attività di vigilanza da parte delle Aziende UU.SS.LL. toscane; 2. di ritenere che la formazione professionale degli operatori del settore alimentare in materia di celiachia deve essere proposta da enti pubblici, da associazioni di categoria e da soggetti abilitati alla

4 formazione, nel rispetto della L.R. 32 del 26/07/2002, della D.G.R. 436/03 e sue modifiche ed in conformità alle modalità attuative previste nella DGR 1388/04, nonché nel rispetto di quanto esplicitamente indicato nelle Linee guida allegate al presente atto; 3. di auspicare che l AIC Toscana promuova tra gli enti pubblici, le associazioni di categoria e i soggetti abilitati, la formazione nel settore; 4. di convenire che l AIC Toscana, al fine di permettere l individuazione degli esercizi idonei a preparare alimenti per celiaci, provvede a stipulare con gli esercenti delle imprese che si impegnano a rispettare le Linee guida di cui all Allegato A del presente atto, appositi protocolli conformi con il progetto nazionale AIC e a diffondere l informazione anche mediante l utilizzo di apposito simbolo identificativo; 5. di disporre che la Direzione Generale Diritto alla Salute e Politiche di Solidarietà d intesa con l AIC Toscana, individui ulteriori strumenti divulgativi atti a far conoscere agli utenti celiaci i servizi offerti nella Regione Toscana; 6. di promuovere, per quanto esposto in narrativa, le iniziative di collaborazione sul piano didattico e formativo tra i soggetti che operano nell ambito del sistema scolastico regionale, in particolare il Consorzio degli Istituti Alberghieri della Toscana (CIPAT) e gli altri soggetti impegnati nell attuazione di progetti diretti ad aumentare le conoscenze sulle corrette procedure di preparazione e/o somministrazione di alimenti senza glutine, in particolare con l AIC Toscana. Il presente provvedimento, soggetto a pubblicità ai sensi della L.R. 9/95 in quanto conclusivo del procedimento amministrativo regionale, è pubblicato per intero, compreso l Allegato A, sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana, ai sensi dell art.3, comma 1 della L.R. 18/96. Il Dirigente Responsabile EMANUELA BALOCCHINI SEGRETERIA DELLA GIUNTA IL DIRETTORE GENERALE VALERIO PELINI Il Direttore Generale ALDO ANCONA

5 ALLEGATO A REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE DIRITTO ALLA SALUTE E POLITICHE DI SOLIDARIETA Linee guida per la vigilanza sulle imprese alimentari che preparano e/o somministrano alimenti preparati con prodotti privi di glutine e destinati direttamente al consumatore finale 1

6 Premessa Gli alimenti destinati ad un alimentazione particolare sono soggetti a normativa specifica (D.Lgs. 111/92 e successive integrazioni) e devono essere prodotti in stabilimenti in possesso di specifica autorizzazione ministeriale. Gli alimenti senza glutine sono considerati prodotti destinati ad una alimentazione particolare e rientrano pertanto nel campo di applicazione del citato decreto legislativo. I soggetti celiaci che devono assumere alimenti privi di glutine possono trovare in commercio numerosi alimenti naturalmente privi di glutine (quindi non prodotti in laboratori per dietetici) che possono essere commercializzati e utilizzati nella loro alimentazione quotidiana sia tal quali sia come ingredienti per preparazioni complesse. Analogamente esistono in commercio prodotti dietetici senza glutine (preparati industrialmente in laboratori autorizzati) che possono costituire la base per l elaborazione di preparazioni gastronomiche di vario tipo prive di glutine; esempio tipico sono pane, pasta, biscotti, le basi per la pizza, le farine, etc. In questi ultimi anni, visto anche il notevole incremento del numero dei soggetti celiaci, è aumentata l esigenza di reperire facilmente preparazioni alimentari senza glutine, in particolar modo nel settore della ristorazione pubblica e collettiva. Queste linee guida si propongono di chiarire i requisiti strutturali e gestionali necessari per una corretta conduzione di un attività di preparazione e/o somministrazione di alimenti senza glutine destinati direttamente al consumatore finale A titolo esemplificativo rientrano in tale tipologia : Attività di produzione pasti per la ristorazione collettiva: ospedali, case di cura e di riposo, mense scolastiche, mense aziendali, ecc. Attività di produzione pasti per la ristorazione pubblica: ristoranti, pizzerie, trattorie, fastfood, gastronomie, catering, ecc. Bar o circoli privati con preparazione in proprio di panini, tramezzini, ecc. Adempimenti e requisiti strutturali e gestionali Gli esercizi che intendono preparare e/o somministrare alimenti privi di glutine comunicano alla ASL competente l inizio dello svolgimento di tale attività relazionando circa gli alimenti prodotti/somministrati, il ciclo produttivo, i locali e le attrezzature utilizzate; analogamente nel Piano di Autocontrollo dovranno essere previste fasi specifiche di controllo del rischio di contaminazione crociata con alimenti fonti di glutine. Ai sensi della normativa vigente in materia e nel rispetto dei regolamenti comunali di igiene degli alimenti per le attività sopra elencate, per la preparazione/somministrazione di alimenti senza glutine dovranno essere presenti alcune caratteristiche strutturali e gestionali specifiche; l attività potrà essere svolta negli stessi locali dove vengono lavorati gli altri prodotti solo adottando opportuni e documentati provvedimenti quali: procedure di pulizia/sanificazione ambientale e di igiene personale degli operatori, differenziazione temporale delle preparazioni, specifica formazione del personale. Elenchiamo di seguito gli accorgimenti minimi, suddivisi per le principali fasi di lavorazione, da seguire: 2

7 Acquisto materie prime Per la preparazioni di alimenti privi di glutine si possono utilizzare: - materie prime naturalmente prive di glutine all origine e non lavorate; - prodotti dietetici senza glutine notificati al Ministero della Salute. - materie prime naturalmente prive di glutine all origine che hanno subito processi di lavorazione (es. farine) inserite nel prontuario dell Associazione Italiana Celiachia; Stoccaggio delle materie prime Le materie prime prive di glutine devono essere immagazzinate in locali appositi o almeno in zone ben separate e chiaramente identificabili. La separazione deve essere particolarmente rigorosa per gli sfarinati anche per quelli naturalmente privi di glutine e può essere realizzata anche tramite contenitori chiusi ed etichettati, in cui le materie prime devono essere conservate in confezione originale. Le stesse modalità devono essere rispettate anche nello stoccaggio delle materie prime deperibili da conservarsi a temperatura controllata. Locali di preparazione Come previsto dalla normativa vigente la preparazione di alimenti privi di glutine deve avvenire in una zona ben identificata e separata dell attività utilizzando piani di lavoro, attrezzature, strumenti appositi e ben identificabili. In alternativa può essere accettata la differenziazione temporale delle preparazioni che preveda comunque una accurata procedura di sanificazione di locali e attrezzature. Tale procedura deve essere prevista nel piano di autocontrollo e rigorosamente documentata. Questo vale anche nel caso di impiego di attrezzature specifiche per l attività a possibile uso promiscuo, quali, ad esempio, impastatrici, pastorizzatori ecc.. Nel caso in cui vengano effettuate preparazioni anticipate il ciclo produttivo potrà prevedere una fase di congelamento di prodotti semilavorati. Il congelamento dovrà comunque avvenire secondo procedure che, oltre ad assicurare la sicurezza igienica del prodotto, escludano anche la possibilità di inquinamento del prodotto; inoltre gli alimenti congelati dovranno riportare sulle confezioni la data di preparazione e di scadenza. La conservazione del prodotto congelato dovrà essere effettuata seguendo le modalità descritte relativamente alla conservazione delle materie prime. La cottura degli alimenti può avvenire con attrezzature comuni (forni, friggitrici, piastre, tostapane, ecc) utilizzate in tempi diversi previa adeguata sanificazione con stoviglie diverse e identificabili. Non è consentito l uso promiscuo di forni ventilati vista la possibilità di spolvero delle farine; parimenti, nell'uso comune delle friggitrici, dovrà essere posta estrema attenzione alla operazioni di pulizia e di totale sostituzione dell'olio utilizzato ogni qual volta si passi dalla frittura di una preparazione con glutine ad una che ne è priva. Il confezionamento del prodotto finito (nel caso delle ristorazioni collettive) e la sua eventuale conservazione dovranno avvenire in contenitori ad uso esclusivo e opportunamente etichettati. Nel caso di paninoteche o di bar con produzione panini, tramezzini e simili, qualora il prodotto non sia somministrato direttamente al consumatore ma sia esposto in vetrine, le operazioni di preincarto del prodotto dovranno avvenire ugualmente in condizioni di sicurezza e pertanto nello stesso vano o zona identificata per la produzione dell alimento privo di glutine. Il materiale usato per il preincarto, oltre ad essere idoneo per uso alimentare, non deve presentare soluzioni di continuo. 3

8 Distribuzione/somministrazione L esposizione per la vendita del prodotto finito deve avvenire in strutture separate e ben identificate; gli alimenti devono essere riposti in contenitori appositi e devono essere distribuiti con strumenti appositi e dedicati esclusivamente a quell utilizzo. Igiene del personale Il personale, prima di iniziare la preparazione di alimenti senza glutine, oltre a lavarsi accuratamente le mani, deve indossare sopravvesti pulite, anche monouso. Formazione Gli operatori addetti alla produzione/somministrazione di alimenti senza glutine, oltre alla formazione prevista per gli alimentaristi ai sensi della D.G.R del , devono aver seguito un corso di formazione specifico sulla celiachia e le relative problematiche alimentari. Gli eventi formativi dovranno svolgersi secondo le modalità di attuazione previste dalla DGR sopracitata a cui si rimanda con le seguenti specifiche aggiuntive. I corsi si articolano in due unità formative (U.F.) della durata di 4 ore ciascuna per un totale di 8 ore. La I U.F. avrà carattere prevalentemente teorico e prevederà la trattazione dei seguenti argomenti: Nozioni di base sulla malattia celiaca: epidemiologia, etiologia, patogenesi, clinica, terapia. Alimenti naturalmente o artificialmente privi di glutine. Il prontuario AIC. Modalità di prevenzione della contaminazione da glutine degli alimenti durante le varie fasi del ciclo produttivo Il piano di autocontrollo: CCP e GMP nella gestione della sicurezza alimentare del paziente celiaco. La II U.F. avrà carattere eminentemente pratico e prevederà lo svolgimento di esercitazioni su quanto illustrato nella I U.F. Possono essere docenti dei Corsi, ognuno per le proprie competenze, i soggetti qui di seguito elencati purché in possesso di specifica esperienza professionale in materia di celiachia, documentata di almeno un anno presso strutture pubbliche e/o private: - i laureati di 1 o 2 livello in medicina e chirurgia, farmacia, scienze biologiche, biotecnologie, scienze e tecnologie alimentari, dietistica, tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro; cuochi con comprovata esperienza professionale nel settore; - Gli operatori del Dipartimento di Prevenzione delle Aziende UU.SS.LL. (medici, tecnici della prevenzione, dietisti, assistenti sanitari). La formazione deve essere continua, documentata e prevedere un aggiornamento almeno quinquennale con una Unità formativa della durata di 4 ore. Schema di piano di autocontrollo Si allega a titolo esemplificativo uno schema di piano di autocontrollo per un attività di produzione di alimenti senza glutine, facendo presente che dovrà essere adattato alle specifiche di ogni singola attività: 4

9 Piano di autocontrollo per la produzione di alimenti senza glutine Fase Pericolo GMP /CCP Misure preventive Monitoraggio Azione correttiva Acquisto Presenza di GMP Accreditamento Verifica Rifiuto merce materie prime glutine dei fornitori conformità merce non conforme Materie prime e della etichetta presenti nel prontuario Stoccaggio Contaminazione GMP Stoccaggio in Verifica tramite Ripristino materie prime crociata zone/contenitori ispezione visiva della separati e ben della dispensa e separazione identificabili delle celle frigo Lavorazione Contaminazione GMP Bonifica dei piani Verifica, anche Eliminazione crociata di lavoro, con dei cibi attrezzature, utensili, mani, campionamento del prodotto contaminati indumenti. Linee esclusive o suddivisione temporale dell utilizzo Procedure definite Conservazione Contaminazione GMP Conservazione in Controllo visivo Eliminazione del prodotto crociata contenitori dei cibi finito separati e ben contaminati o Scambio prodotti identificabili possibilmente non identificabili chiusi Distribuzione Contaminazione GMP Utilizzo di Controllo visivo Eliminazione Incarto Vendita crociata attrezzature apposite e dei cibi contaminati o Scambio prodotti identificabili Preincarto non identificabili In considerazione del fatto che tutte le fasi possono essere identificate come GMP, risulta quindi totalmente evidente il ruolo fondamentale della formazione del personale e della stesura di procedure scritte. Le procedure scritte presenti nel Piano di autocontrollo devono essere chiare, facilmente applicabili oltre che documentabili e controllabili. E opportuno che il Piano di autocontrollo preveda l esecuzione, ove necessario, oltre alle eventuali analisi previste in relazione all applicazione dell HACCP, anche l esecuzione di analisi specifiche per evidenziare la presenza di glutine nel prodotto finito. Tali analisi devono servire a verificare la procedura di esclusione del glutine e la sua corretta applicazione. Identificazione degli esercizi Le imprese di preparazione e/o somministrazione di alimenti senza glutine destinati direttamente al consumatore finale oggetto di queste linee guida debbono essere facilmente identificate dal soggetto celiaco e a tale fine esporranno un simbolo identificativo. 5

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