IL D.LGS. 105/15, RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA SEVESO 2012/18/UE

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1 IL D.LGS. 105/15, RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA SEVESO 2012/18/UE Il SGS PIR e l integrazione dei SG Bologna, 16/10/2015 Sindar Stand C58 Edoardo Galatola Il recepimento della Direttiva Seveso III DIRETTIVA SEVESO III Il recepimento della Direttiva Seveso III - 1 -

2 Seveso III Bozza di recepimento DIRETTIVA 2012/18/UE Il Parlamento europeo ha approvato la Direttiva cosiddetta "Seveso III" che modifica la Direttiva Seveso II relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose. La DIRETTIVA 2012/18/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 4 luglio 2012 è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell Unione europea serie L 197/1 del ; essa modifica e abroga la direttiva 96/82/CE del Consiglio. L entrata in vigore era prevista per il 1 giugno 2015 Il recepimento della Direttiva Seveso III Seveso III D.LGS. 26 giugno 2015 n. 105 Dalla prima stesura del Febbraio 2015 all approvazione del testo definitivo sono state presentate proposte migliorative, alcune delle quali sono state recepite Il Governo ha approvato il DECRETO LEGISLATIVO 26 giugno 2015 n 105 Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose. La pubblicazione è avvenuta su: Gazz. Uff. Suppl. Ordin. n 161 del 14/07/2015 L entrata in vigore è stata il 29 luglio 2015 Il recepimento della Direttiva Seveso III - 3 -

3 ORGANIZZAZIONE T.U. SEVESO III Il recepimento della Direttiva Seveso III Seveso III Bozza di recepimento ARTICOLATO Art. 1 (Finalita') Art. 2 (Ambito di applicazione) Art. 3 (Definizioni) Art. 4 (Valutazione dei pericoli di incidente rilevante per una particolare sostanza pericolosa) Art. 5 (Funzioni del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare) Art. 6 (Funzioni del Ministero dell'interno) Art. 7 (Funzioni delle Regioni) Il recepimento della Direttiva Seveso III - 5 -

4 Seveso III Bozza di recepimento ARTICOLATO Art. 8 (Funzioni del Comune) Art. 9 (Organi tecnici nazionali) Art. 10 (Comitato tecnico regionale: composizione e funzionamento) Art. 11 (Coordinamento per l'uniforme applicazione sul territorio nazionale). Art. 12 (Obblighi generali del gestore) Art. 13 (Notifica) Art. 14 (Politica di prevenzione degli incidenti rilevanti) Il recepimento della Direttiva Seveso III Seveso III Bozza di recepimento ARTICOLATO Art. 15 (Rapporto di sicurezza) Art. 16 (Nuovi stabilimenti: rapporti di sicurezza) Art. 17 (Procedura per la valutazione del rapporto di sicurezza) Art. 18 (Modifiche di uno stabilimento) Art. 19 (Effetto domino) Art. 20 (Piano di emergenza interna) Art. 21 (Piano di emergenza esterna) Art. 22 (Assetto del territorio e controllo dell'urbanizzazione) Il recepimento della Direttiva Seveso III - 7 -

5 Seveso III Bozza di recepimento ARTICOLATO Art. 23 (Informazioni al pubblico e accesso all informazione) Art. 24 (Consultazione pubblica e partecipazione al processo decisionale) Art. 25 (Accadimento di incidente rilevante) Art. 26 (Informazione sull incidente rilevante) Art. 27 (Ispezioni) Art. 28 (Sanzioni) Art. 29 (Disposizioni finanziarie) Art. 30 (Disposizioni tariffarie) Il recepimento della Direttiva Seveso III Seveso III Bozza di recepimento ARTICOLATO Art. 31 (Prevenzione incendi per gli stabilimenti di soglia superiore) Art. 32 (Norme finali e transitorie) Art. 33 (Riferimenti normativi ed abrogazioni di norme) Il recepimento della Direttiva Seveso III - 9 -

6 Seveso III Bozza di recepimento ALLEGATI DIRETTIVA Allegato 1 Sostanze pericolose Allegato 2 Dati e informazioni minimi che devono figurare nel Rapporto di Sicurezza di cui all articolo 15 Allegato 3 Informazioni di cui all articolo 14, comma 5 e all articolo 15, comma 2 relative al sistema di gestione e all organizzazione dello stabilimento ai fini della prevenzione degli incidenti rilevanti Il recepimento della Direttiva Seveso III Seveso III Bozza di recepimento ALLEGATI DIRETTIVA Allegato 4 - Dati e informazioni che devono figurare nei piani di emergenza di cui agli artt. 20 e 21 Allegato 5 - Modulo di notifica e di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini ed i lavoratori di cui agli artt. 13 e 23. Allegato 6 - Criteri per la notifica di un incidente rilevante alla Commissione (di cui all art. 26) Il recepimento della Direttiva Seveso III

7 Seveso III Bozza di recepimento ALLEGATI DECRETI APPLICATIVI Allegato A - Criteri e procedure per la valutazione dei pericoli di incidente rilevante di una particolare sostanza ai fini della comunicazione alla Commissione europea di cui all art.4 Allegato B - Linee guida per l attuazione del Sistema di Gestione della Sicurezza per la prevenzione degli incidenti rilevanti Allegato C - Criteri, dati e informazioni per la redazione e la valutazione del Rapporto di sicurezza e del Rapporto preliminare di sicurezza Il recepimento della Direttiva Seveso III Seveso III Bozza di recepimento ALLEGATI DECRETI APPLICATIVI Allegato D - Individuazione di modifiche di impianti, di depositi, di processi o della natura o della forma fisica o dei quantitativi di sostanze pericolose che potrebbero costituire aggravio del preesistente livello di rischio di incidenti rilevanti. Allegato E - Criteri per l'individuazione degli stabilimenti tra i quali esiste la possibilità di effetto domino, per lo scambio di informazioni tra i gestori, nonché per l individuazione delle aree ad elevata concentrazione di stabilimenti tra i quali è possibile l effetto domino. Il recepimento della Direttiva Seveso III

8 Seveso III Bozza di recepimento ALLEGATI DECRETI APPLICATIVI Allegato F Disciplina delle forme di consultazione del personale che lavora nello stabilimento sui Piani di emergenza interni Allegato G - Regolamento per la consultazione della popolazione sui Piani di emergenza esterna Allegato H - Criteri per la pianificazione, la programmazione e lo svolgimento delle ispezioni Allegato I - Modalità, anche contabili, e tariffe da applicare in relazione alle istruttorie ed ai controlli Il recepimento della Direttiva Seveso III Seveso III Bozza di recepimento ALLEGATI DECRETI APPLICATIVI Allegato L Prevenzione incendi per gli stabilimenti di soglia superiore. Allegato M Linee di indirizzo per gli stabilimenti consistenti nello stoccaggio sotterraneo sulla terraferma di gas in giacimenti naturali, acquiferi, cavità saline o miniere esaurite. Il recepimento della Direttiva Seveso III

9 SEVESO III SINTESI ADEMPIMENTI Il recepimento della Direttiva Seveso III Seveso III Adempimenti Adempimento D.Lgs. 105/15 SSS SSI Verifica sostanze di cui All Allegato 1 e classificazione ai fini Seveso dello stabilimento Va fatta una disamina delle sostanze esistenti alla luce della classificazione CLP e verificata la classificazione dello stabilimento Notifica (Art. 13) e Allegato 5 Trasmettere la Notifica ed il relativo Allegato 5 ad ogni modifica rilevante e con cadenza quinquennale all aggiornamento del RdS Rapporto di Sicurezza preliminare (Artt. 16, 17 e 18) Rapporto di Sicurezza definitivo (Artt. 15, 16, 17, 18) Verifica di assoggettabilità alla VIA (art. 18) Studio di Sicurezza Nessuno obbligo di Rapporto di Sicurezza. Trasmettere il Rapporto di Sicurezza per stabilimenti nuovi e modifiche con possibile aggravio del rischio. Il rapporto viene istruito dal CTR e autorizzato Trasmettere il Rapporto di Sicurezza ad ogni modifica con possibile aggravio del rischio e con cadenza quinquennale. Il rapporto viene istruito dal CTR e autorizzato comunica la modifica all'autorità competente in materia di valutazione di impatto ambientale Va fatta una disamina delle sostanze esistenti alla luce della classificazione CLP e verificata la classificazione dello stabilimento Trasmettere la Notifica ed il relativo Allegato 5 ad ogni modifica rilevante e con cadenza quinquennale Occorre sviluppare uno Studio di Sicurezza ad ogni modifica rilevante e con cadenza quinquennale. Lo SdS non viene inviato ed è analizzato nelle verifiche ispettive SGS Tabella completa Il recepimento della Direttiva Seveso III

10 Seveso III Adempimenti Adempimento D.Lgs. 105/15 SSS SSI Documentata dichiarazione di non aggravio del rischio (Allegato D) Politica di prevenzione degli incidenti rilevanti (Art. 14) Sistema di Gestione Sicurezza (Art. 14) Informazione/formazione/ad-destramento /art. 14, Allegato B) Analisi dell effetto Domino esterno (art. 19) Aree a elevata concentrazione (art. 19) Si presenta nelle forme autocertificative per modifiche non rilevanti e incrementi delle sostanze pericolose oltre il 25% secondo quanto indicato nell Allegato D Va sviluppato secondo le indicazioni dell Allegato B. L aggiornamento è biennale Va sviluppato secondo le indicazioni dell Allegato B. L aggiornamento è biennale Va sviluppata secondo le indicazioni dell Allegato B. Informazione trimestrale. Formazione e addestramento programmati anche attraverso esercitazioni semestrali L individuazione dei GDP spetta alle autorità (CTR o Regione), secondo l Allegato E. Se individuati occorre sviluppare un analisi. Se confermato il GDD vanno coordinati RdS, PEI, PEE, Pianif. Urbanistica L individuazione delle Aree ad elevata Concentrazione e la eventuale predisposizione dello SSIA secondo l Allegato E spetta alle autorità (CTR o Regione). Per ora non esiste ancora uno standard operativo. Si presenta nelle forme autocertificative per modifiche non rilevanti e incrementi delle sostanze pericolose oltre il 25% secondo quanto indicato nell Allegato D Va sviluppato secondo le indicazioni dell Allegato B. L aggiornamento è biennale Va sviluppato secondo le indicazioni dell Allegato B. L aggiornamento è biennale Va sviluppata secondo le indicazioni dell Allegato B. Informazione trimestrale. Formazione e addestramento programmati anche attraverso esercitazioni semestrali L individuazione dei GDP spetta alle autorità (CTR o Regione), secondo l Allegato E. Se individuati occorre sviluppare un analisi. Se confermato il GDD vanno coordinati RdS, PEI, PEE, Pianif. Urbanistica L individuazione delle Aree ad elevata Concentrazione e la eventuale predisposizione dello SSIA secondo l Allegato E spetta alle autorità (CTR o Regione). Per ora non esiste ancora uno standard operativo. Il recepimento della Direttiva Seveso III Seveso III Adempimenti Adempimento D.Lgs. 105/15 SSS SSI PEI (Art. 20) Documentazione per la predisposizione del PEE (Art. 21) Informazioni per il Comune (Pianificazione urbanistica) Art. 22 Accadimentoincidente rilevante Art. 25 Obbligo di redazione, integrazione con il RdS, conformità all Allegato 4, consultazione rispetto all allegato F e aggiornamento al massimo triennale Obbligo di fornire le informazioni alla Prefettura che redige il PEE (eventualmente d area o gruppo domino) entro 2 anni e lo aggiorna ogni 3 anni se le aree di danno escono dai confini di stabilimento secondo allegato 4, DPCM 25/2/2005 e consultazione popolazione secondo Allegato G Obbligo di fornire le informazioni al Comune che redige l ERIR, verifica la compatibilità e aggiorna PGT/PRG secondo il DM 9/5/2001. Nel caso si verifichiun incidenterilevante, il gestore, utilizzandoi mezzi più adeguati, è tenuto a: adottare le misure previste dal piano di emergenza interna, informare gli enti preposti, aggiornare RdS, Notifica e SGS Obbligo di redazione all interno del SGS Obbligo di fornire le informazioni alla Prefettura che redige il PEE (eventualmente d area o gruppo domino) entro 2 anni e lo aggiorna ogni 3 anni se le aree di danno escono dai confini di stabilimento secondo allegato 4, DPCM 25/2/2005 e consultazione popolazione secondo Allegato G Obbligo di fornire le informazioni al Comune che redige l ERIR, verifica la compatibilità e aggiorna PGT/PRG secondo il DM 9/5/2001. Nel caso si verifichiun incidenterilevante, il gestore, utilizzandoi mezzi più adeguati, è tenuto a: adottare le misure previste dal piano di emergenza interna, informare gli enti preposti, aggiornare RdS, Notifica e SGS Accadimentoincidente rilevante da notificare alla commissione Art. 26 Presentazione al CTR di una sintesi non tecnicadel rapporto di sicurezza (art. 23 c. 4) In caso l incidente risponda ai criteri dell Allegato 6, oltre a quanto indicato al punto precedente informare il MATTM Qualora ricorrano le condizioni di non diffondere alcune parti del rapporto di sicurezza e dell'inventario e lo si ritenga opportuno è possibile presentare una sintesi non tecnicacomprendente almeno le informazioni generali sui pericoli di incidentirilev. e sui loro effettipotenziali, In caso l incidente risponda ai criteri dell Allegato 6, oltre a quanto indicato al punto precedente informare il MATTM Il recepimento della Direttiva Seveso III

11 Seveso III Adempimenti Adempimento D.Lgs. 105/15 SSS SSI Proceduresemplificatedi prevenzione incendi (art. 31) Proceduresemplificatedi prevenzione incendi (art. 31) Per la fase NOF, il gestore deve documentare ai sensi del D.M. Interno 7 agosto 2012, le attività di cui all'allegato I al D.P.R. n. 151/2011, non individuabili come impianti o depositi di cui all'art. 3, D.Lgs. n. 105/2015, e presentare la relativadocumentazione alla Direzione regionale dei vigili del fuoco unitamente all'attestato di versamento degli oneri di prevenzione incendi, relativi alle sole precedentiattività Per la fase parere tecnicoconclusivo, controlli prevenzione incendi e rilascio CPI, l'obbligo di presentazione della SCIA di cui all'art. 4, D.P.R. n. 151/2011, è assolto con la presentazione del rapporto di sicurezzanella versione definitiva, unitamente alle certificazioni e dichiarazioni di cui all'allegatoii al D.M. 7 agosto 2012, per le attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco non individuabilicome impianto o deposito. Per queste ultime attività il gestore deve presentare l'attestato di versamento degli oneri di prevenzione incendi Proceduresemplificatedi prevenzione incendi (art. 31) Per il riesame periodico del rapporto di sicurezzae l'attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio, l'obbligo di presentazione dell'attestato di rinnovo periodicodi conformità antincendio, di cui all'art. 5, D.P.R. n. 151/2011, per le attività individuabilicome impianto o deposito, in possesso del CPI, è assolto con la presentazione del rapporto di sicurezzaaggiornato. L'obbligo di presentazione dell'attestatodi rinnovo periodico di conformità antincendio, di cui all'art. 5, D.P.R. n. 151/2011, per le attività non individuabili come impianto o deposito, in possesso del CPI, deve essere assolto con dichiarazione di assenza di variazione dellecondizioni di sicurezzaantincendio di cui all'art. 5 del D.M. 7 agosto 2012 e asseverazione di cui all'art. 5 del D.M. Interno 7 agosto Proceduresemplificatedi prevenzione incendi (art. 31) Deroghe alle norme di prevenzione incendi Le regole tecnichealle quali si intende derogare e le misure alternative devono essere espressamente indicate dal gestore in un apposito allegato al rapporto di sicurezza. Proceduresemplificatedi prevenzione incendi (art. 31) Modifiche senza aggravio di rischio ai sensi dell'allegatod al D.Lgs. n. 105/2015. L'obbligo di presentazione dellascia è assolto con la presentazione della dichiarazione di non aggravio di rischi, con allegati la documentazione di cui agli AllegatiI e II al D.M. 7 agosto 2012; l'attestato di versamento degli oneri di prevenzione incendi; Proceduresemplificatedi prevenzione incendi (art. 31) Per una serie di modifiche elencatenell'allegatol, il gestore è tenuto a ri-chiedereal comando provinciale dei vigilidel fuoco l'esame del progetto, ai sensi dell'art. 3, D.P.R. n. 151/2011; Il recepimento della Direttiva Seveso III SEVESO III ANALISI NOVITA E SUGGERIMENTI PRATICI Il recepimento della Direttiva Seveso III

12 Novità e criticità Seveso III Ricadute applicative Di seguito un analisi delle principali novità che possono essere attese dal recepimento della Direttiva Seveso III in base al testo ad oggi esaminato: Allegato 1: lettura e interpretazioni Notifica/Allegato 5 Rapporto di Sicurezza Politica/Sistema di Gestione Sicurezza Informazione/formazione/addestra mento Analisi dell effetto Domino Aree a elevata concentrazione PEI PEE Informazioni per il Comune (Pianificazione urbanistica) Verifiche ispettive SGS Prevenzione incendi Tariffe Stoccaggio sotterraneo di gas. Disposizioni transitorie Informazione e consultazione pubblico Accadimento di Incidente rilevante Il recepimento della Direttiva Seveso III Il Sistema di Gestione Sicurezza Articolo 14 Allegato B Seveso III Ricadute applicative La Politica è proporzionata ai pericoli di incidente rilevante L aggiornamento è almeno biennale Lo std di riferimento non è ancora in linea con i sistemi HLS Viene definita l organizzazione del sistema Contenuti del Documento di politica Viene fornito un esempio di indice del Documento di Politica PIR Si riformula il coinvolgimento del RLS (informazione e consultazione) Il SGS deve essere proporzionato ai pericoli, alle attività industriali e alla complessità dell'organizzazione nello stabilimento ed è basato sulla valutazione dei rischi È stato introdotto il principio poi affinato di piani di monitoraggio e controllo dei rischi legati all invecchiamento Sono definiti indicatori di risultati e precursori Il recepimento della Direttiva Seveso III

13 Formazione/Inform./Addestramento Articolo 14 Allegato B Seveso III Ricadute applicative Il gestore procede all'informazione, all'addestramento e all'equipaggiamento secondo le modalità indicate nell allegato B L informazione è ancora in aula e trimestrale (16/3/98) -> annuale Formazione ed addestramento vanno programmati anche attraverso esercitazioni semestrali L organizzazione deve essere commisurata Il recepimento della Direttiva Seveso III SEVESO III SGS Il recepimento della Direttiva Seveso III

14 Seveso III SGS Art. 14 (Politica di prevenzione degli incidenti rilevanti) 1. Il gestore dello stabilimento redige un documento che definisce la propria politica di prevenzione degli incidenti rilevanti, allegando allo stesso il programma adottato per l'attuazione del sistema di gestione della sicurezza; tale politica è proporzionata ai pericoli di incidenti rilevanti, comprende gli obiettivi generali e i principi di azione del gestore, il ruolo e la responsabilità degli organi direttivi, nonché l impegno al continuo miglioramento del controllo dei pericoli di incidenti rilevanti, garantendo al contempo un elevato livello di protezione. 2. Il documento di cui al comma 1 è redatto secondo le linee guida di cui all allegato B La politica deve essere proporzionata ai pericoli. Questo concetto mette le basi di una diversificazione generalizzata in merito. In Allegato B viene presentato uno std del documento (oltre che dell organizzazione del SGS). Il documento viene redatto con lo stesso timing della notifica. IL SGS è predisposto e attuato previa consultazione del RLS. Il recepimento della Direttiva Seveso III Seveso III SGS Art. 14 (Politica di prevenzione degli incidenti rilevanti) 4. Il documento di cui al comma 1 è riesaminato, e se necessario aggiornato, almeno ogni 2 anni, ovvero in caso di modifica con aggravio del rischio, sulla base delle linee guida di cui all allegato B.resta a disposizione delle autorità competenti per le istruttorie e i controlli di cui agli articoli 17 e Il gestore predispone e attua la politica di prevenzione degli incidenti rilevanti tramite mezzi e strutture idonei, nonché tramite un sistema di gestione della sicurezza, in conformità all allegato 3 e alle linee guida di cui all allegato B L aggiornamento è biennale Comma 4: Si segnala la discrepanza con la direttiva comunitaria per i tempi di aggiornamento della politica che rimangono di 2 anni, anziché 5 come previsto dalla direttiva. Allegato B Il recepimento della Direttiva Seveso III

15 Allegato B Seveso III SGS L'Allegato B "Linee guida per l'attuazione del Sistema di Gestione della Sicurezza per la prevenzione degli incidenti rilevanti" fornisce le indicazioni per lo sviluppo dei parametri essenziali di un sistema di gestione della sicurezza per la prevenzione degli incidenti rilevanti (SGS-PIR) in accordo con quanto definito all'art. 14, comma 5, e all'allegato 3 al presente decreto. L Allegato si propone di coordinare e aggiornare le disposizioni contenute nel decreto del Ministero dell'ambiente del 9 agosto 2000 in materia di attuazione del SGS-PIR e nel decreto del Ministero dell'ambiente del 16 marzo 1998 in materia di informazione, formazione e addestramento del personale che a qualsiasi titolo accede in uno stabilimento a rischio di incidente rilevante. L'Allegato si compone di quattro punti e di una appendice normativa relativa all'attuazione degli obblighi in materia di informazione, formazione e addestramento del personale.. Il recepimento della Direttiva Seveso III Seveso III SGS, Allegato B Allegato B al decreto di recepimento della direttiva Seveso III Linee guida per l attuazione del Sistema di Gestione della Sicurezza per la prevenzione degli incidenti rilevanti Osservazione Preliminare 1. Politica di Prevenzione degli Incidenti Rilevanti 2. Requisiti Generali e Struttura del Sistema di Gestione della Sicurezza 3. Contenuti Tecnici del Sistema di Gestione della Sicurezza 4. Grado di Approfondimento Il recepimento della Direttiva Seveso III

16 SEVESO III ALLEGATO B 1. DOCUMENTO DI POLITICA Il recepimento della Direttiva Seveso III Documento di politica Seveso III Documento di politica Il punto 1 definisce struttura e contenuti del documento sulla politica di prevenzione, attraverso l'enunciazione degli obiettivi che il gestore intende perseguire nel campo della prevenzione e del controllo degli incidenti rilevanti, i principi generali su cui si basa la politica, l'impegno a realizzare, adottare e a mantenere e ricercare il miglioramento continuo del SGS-PIR. Vengono inoltre fornite indicazioni su come deve essere strutturato il documento attraverso una opportuna nota che ne esemplifica struttura e indice tipo. Innanzitutto vengono dati dei chiarimenti sul Documento di politica che nel DM 9 agosto 2000 risultava essere qualcosa di poco comprensibile. Viene precisato che nel Documento deve esserci l impegno a impegno a realizzare, adottare e mantenere il miglioramento continuo del proprio sistema di gestione della sicurezza [1.1.3]. Viene così esplicitato il principio cardine dei sistemi di gestione derivati dalle norme UNI. Il recepimento della Direttiva Seveso III

17 Documento di politica Seveso III Documento di politica Si chiarisce che al Documento di Politica deve essere Allegato: il programma di attuazione, nel caso di prima applicazione del presente decreto, ovvero di miglioramento dello stesso nel caso dei riesami periodici successivi, ed i relativi tempi [1.1.4]. Ciò elimina l incongruenza di dover aggiornare perennemente il programma di attuazione e dà senso al Documento. La politica è proporzionata ai pericoli di incidenti rilevanti, comprende gli obiettivi generali e i principi di azione del gestore, il ruolo e la responsabilità degli organi direttivi Si precisa che qualora il gestore faccia riferimento a norme o guide tecniche nazionali o internazionali, queste devono essere allegate integralmente o per le parti effettivamente prese in considerazione, ovvero essere disponibili presso lo stabilimento [1.1.5]. Anche questa precisazione elimina l incombenza di stampare inutili volumi di carta ininfluenti. Il recepimento della Direttiva Seveso III Documento di politica Seveso III Documento di politica Viene quindi proposto un esempio di indice del Documento di Politica PIR: 1. Introduzione 2. Definizione degli Obiettivi generali e specifici del SGS-PIR 3. L integrazione con il sistema di gestione aziendale e con gli altri sistemi di gestione presenti 4. Principi generali e Norme di riferimento 5. Sistema di gestione della sicurezza 5.1 Requisiti del SGS-PIR 5.2 Struttura del SGS-PIR (politica, organizzazione, pianificazione delle attività, ecc) 5.3 Articolazione del SGS-PIR (descrizione sintetica di ognuno degli elementi SGS-PIR: organizzazione e personale, identificazione e valutazione dei pericoli rilevanti, etc.) 6. Programma di attuazione/miglioramento. Il Documento di Politica diviene l Allegato I3 al Rapporto di Sicurezza. Il recepimento della Direttiva Seveso III

18 SEVESO III ALLEGATO B 2. REQUISITI E STRUTTURA SGS Il recepimento della Direttiva Seveso III Seveso III Requisiti SGS Requisiti generali e struttura del SGS Il punto 2 definisce i principi generali ai quali il gestore deve attenersi per l'attuazione del SGS-PIR, in particolare attraverso la definizione della politica, degli obiettivi e degli impegni stabiliti per la sicurezza, la condivisione e la comprensione della stessa, la verifica del conseguimento degli obiettivi e la predisposizione delle eventuali azioni correttive. Si formula in modo leggermente diverso il coinvolgimento della figura del RLS, prevedendo in quali fasi debba avvenire la consultazione: Il gestore nella predisposizione, nell'attuazione e nelle modifiche del sistema di gestione della sicurezza, informa e consulta, ai sensi dell art. 14 comma 5, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nell ambito della definizione e del riesame del documento di politica di cui al punto 1.1. [2.1.2]. Il recepimento della Direttiva Seveso III

19 Seveso III Requisiti SGS Viene ripreso il concetto di proporzionalità del SGS ai pericoli, già indicata al art. 14 comma 1, ma viene aggiunto che deve essere proporzionale anche alla complessità aziendale, mentre spesso a questo aspetto precedentemente si dava poco peso. Inoltre il Sistema è basato sulla valutazione dei rischi [2.2.1]. Altro elemento rilevante è il richiamo alla possibile integrazione dei Sistemi di gestione, fermo restando le specificità degli aspetti attinenti politica di prevenzione degli incidenti rilevanti [2.2.1]. Questo aspetto ha spesso trovato resistenze in fase di verifiche ispettive, soprattutto nelle prime che sono state condotte. Il recepimento della Direttiva Seveso III Seveso III Requisiti SGS Per quanto concerne la struttura del sistema non ci sono variazioni rispetto al DM 9 agosto 2000; si estende lo stato dell arte anche alla OHSAS oltre che alla UNI [2.2.3], ma manca un indicazione al costante aggiornamento in corso sulla materia. Si fa presente che dal 2013 è iniziata la revisione di tutti i Sistemi di Gestione volontari, tra cui ISO 9001 (15/09/2015) ISO (23/09/2015) e lo sviluppo di un nuovo standard ISO che sostituirà il BS OHSAS 18001:2007 (previsione 45001:2016). Le nuove revisioni garantiscono una struttura di alto livello (High Level Structure) con comune terminologia e uguale organizzazione in paragrafi. È prevista una riduzione del 20% delle tariffe delle ispezioni per gli stabilimenti soggetti a rilascio di AIA (D.Lgs. 152/2006) che adottano un sistema di certificazione volontario (EMAS, ISO 14001, OHSAS 18001) o un SGS per la prevenzione degli incidenti rilevanti conforme alla UNI e sottoposto a verifica secondo la UNI TS Il recepimento della Direttiva Seveso III

20 SEVESO III ALLEGATO B 3. CONTENUTI TECNICI SGS Il recepimento della Direttiva Seveso III Seveso III Contenuti SGS Contenuti tecnici del SGS Il punto 3 descrive in dettaglio gli elementi fondamentali del SGS-PIR Gli elementi fondamentali del sistema [3.1] non sono cambiati e sono: 1. organizzazione e personale; 2. identificazione e valutazione dei pericoli rilevanti; 3. controllo operativo; 4. modifiche e progettazione; 5. pianificazione di emergenza; 6. controllo delle prestazioni; 7. controllo e revisione. Il SGS pertanto opera sulla base del processo dinamico: pianificazione, attuazione, verifica, riesame Il recepimento della Direttiva Seveso III

21 Ciclo Dinamico del SGS Seveso III Contenuti SGS Controllo e revisione Controllo delle prestazioni Pianificazione di emergenza Modifiche e progettazione 3.5 Miglioramento continuo Controllo operativo Politica di prevenzione degli incidenti rilevanti Organizzazione e personale Identificazione e valutazione dei pericoli rilevanti 3.4 1, Il recepimento della Direttiva Seveso III SEVESO III FORMAZIONE Il recepimento della Direttiva Seveso III

22 Seveso III Form., Allegato B Art. 14 (Politica di prevenzione degli incidenti rilevanti) 7. Il gestore deve procedere all'informazione, all'addestramento e all'equipaggiamento di coloro che lavorano nello stabilimento secondo le modalità indicate nell allegato B al presente decreto. La cadenza trimestrale è rimasta ma è difficoltosa per gli interventi in aula che potrebbero essere sostituiti con altre modalità di erogazione indiretta. Si proporrà una regolamentazione per poter essere erogata con cadenza annuale. Il recepimento della Direttiva Seveso III Seveso III Form., Allegato B Allegato B - Appendice 1 L'Appendice 1 "Attività di informazione, formazione e addestramento ed equipaggiamento del personale che lavora in stabilimento" indica ai gestori come ottemperare in maniera organica e programmata agli obblighi di informazione, formazione, addestramento ed equipaggiamento, ai fini della sicurezza degli addetti e di coloro che accedono agli stabilimenti a rischio di incidente rilevante. L Appendice 1 sostituisce il precedente DPCM 16/3/1998 Elementi di novità si trovano nell'aggiornamento della definizione di personale che lavora nello stabilimento, definizione che sostituisce quella precedente di lavoratore in situ e l'aggiunta delle definizioni relative ai concetti di informazione, formazione e addestramento in accordo con quelle presenti nel D.Lg. 81/2008 e nel DM 10/3/1998. Il recepimento della Direttiva Seveso III

23 STRUMENTI PER LA GESTIONE: LA GUIDA RAGIONATA ALLA SEVESO III Il recepimento della Direttiva Seveso III Guida Ragionata Alla Seveso III Il recepimento della Direttiva Seveso III

24 STRUMENTI PER LA GESTIONE: IL PROGRAMMA SEVESO3 Il recepimento della Direttiva Seveso III SEVESO3: Programma scaricabile dal sito Il recepimento della Direttiva Seveso III

25 Il recepimento della Direttiva Seveso III Il recepimento della Direttiva Seveso III

26 Il recepimento della Direttiva Seveso III Il recepimento della Direttiva Seveso III

27 Il recepimento della Direttiva Seveso III Il recepimento della Direttiva Seveso III

28 Il recepimento della Direttiva Seveso III Il recepimento della Direttiva Seveso III

29 Il recepimento della Direttiva Seveso III GRAZIE PER L ATTENZIONE EDOARDO GALATOLA Per approfondimenti, interesse alla Guida ragionata sulla Seveso III od al Software gestionale Seveso3, contattare all indirizzo in calce Il recepimento della Direttiva Seveso III

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