Prodotti Fitosanitari

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1 monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari introduzione un po di storia il nuovo programma di monitoraggio sui residui dei fitofarmaci i prodotti trasformati ortofrutticoli freschi e in conservazione monitoraggio dell inquinamento ambientale a seguito di attività agricole a cura di: Giacinta Saragaglia Antonio Zinni Annamaria Di Cioccio

2 monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari Indagine sulla presenza di residui di prodotti fitosanitari nelle produzioni agricole abruzzesi e negli ambienti di coltivazione: risultati delle analisi del periodo a cura di: Giacinta Saragaglia Antonio Zinni Annamaria Di Cioccio

3 indice presentazione 3 1 introduzione un po di storia 4 2 il nuovo programma di monitoraggio sui residui dei fitofarmaci Il significato del Limite Massimo di Residuo (LMR) o Residuo Massimo ammesso (RMA) Il monitoraggio dei residui in Abruzzo Epoche e modalità di campionamento 11 3 i prodotti trasformati Vino Il rame nei vini Olio Miele 22 4 ortofrutticoli freschi e in conservazione Frutta Kiwi Pesche Ortaggi Patata Finocchio Carota Insalate Considerazioni sulle colture orticole 36 5 monitoraggio dell inquinamento ambientale a seguito di attività agricole I residui nelle acque I nitrati nelle acque di uso agricolo I residui di agrofarmaci nelle acque Inquinamento del suolo a seguito di attività agricole Risultati del monitoraggio dei terreni agrari dell altopiano del Fucino I risultati dell indagine sul contenuto in metalli pesanti dei terreni vitati I metalli pesanti 51 conclusioni allegati Elenco principi attivi ricercabili nei gruppi chimici per le rispettive matrici 62 indirizzi utili e riferimenti bibliografici 64 presentazione Il monitoraggio dei residui dei fitofarmaci nei prodotti agricoli, promosso dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e condotto dalle Regioni e dall ISPaVE dal 1992 al 2006, ha rappresentato uno strumento concreto per la conoscenza del fenomeno residui nella sua diffusione ed entità ed ha consentito di fotografare lo stato dell agricoltura italiana. L indagine si è svolta in un arco di tempo nel quale molti cambiamenti sono intervenuti nell approccio al problema dell impiego delle sostanze chimiche in agricoltura, e non soltanto a livello nazionale. La problematica ha investito il livello europeo traducendosi nel tempo in un lungo lavoro di revisione delle sostanze autorizzate all impiego in agricoltura e di armonizzazione tra le nazioni dei limiti massimi di residui ammessi negli alimenti. Ciò al fine di consentire una circolazione delle merci che fosse effettivamente libera, garantendo un uniforme rispetto della salute dei consumatori nell ambito europeo e tutelando le fasce più esposte, quali bambini ed anziani. A livello normativo la nuova filosofia di approccio al problema si è concretizzata prima con la Direttiva CE 91/414, con la quale si è avviato il processo di revisione delle sostanze attive già in commercio con la revoca di numerose vecchi composti, poi con il regolamento CE 396/2005. Quest ultimo ha sostituito, per ciò che riguarda i residui, le diverse normative nazionali. Ma già a Gennaio 2009 il Parlamento Europeo ha approvato il cosiddetto Pacchetto pesticidi che fa prevedere una ulteriore evoluzione del quadro normativo e della difesa delle colture, implicando in particolare la riduzione dell impiego di prodotti chimici e dal 2014 l obbligo, per gli utilizzatori di prodotti fitosanitari, di adottare i principi della difesa integrata. Ciò implicherà a livello nazionale e regionale l impiego di risorse per la formazione di agricoltori e di tecnici indipendenti e, per ciò che riguarda l integrazione con le misure di sostegno allo sviluppo rurale, l assegnazione preferenziale delle risorse finanziarie a quelle aziende che richiedono assistenza tecnica e che partecipano a sistemi di qualità. I risultati che vengono presentati in questo opuscolo sono relativi all attività di monitoraggio svolta in Abruzzo dall ARSSA (Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo) a partire dalla fine del 2002 e protrattasi, grazie alla utilizzazione di fondi residui, fino al 2008, anno dell entrata in vigore del nuovo regolamento (Reg. CE 396/2005). ARSSA Il Dirigente del Servizio Sviluppo Rurale DOTT. ANGELO TARQUINI

4 1 introduzione introduzione un po di storia introduzione programma (Programma Interregionale Agricoltura e Qualità - Misura 2 Controllo dell impiego dei fitofarmaci in agricoltura- Delibera CIPE 18 dicembre 1996 Legge n. 578 del 5 novembre 1996). Prendendo spunto dalle esperienze maturate nei precedenti anni di attività, questo nuovo programma sarebbe stato dotato di una nuova impostazione e strutturazione nell ambito della quale le singole Regioni avrebbero assunto via via maggiore importanza, divenendo in grado di fissare ciascuna per sé obiettivi propri e di indirizzare specifiche ricerche, seppure nell ambito del coordinamento centrale e degli obiettivi generali del Programma Nazionale. A livello nazionale il programma di controllo dei residui di fitofarmaci prese avvio nel 1992 allorché, in risposta ad un preciso input esterno, il MiPAAF decise di attuare e finanziare La Rete Nazionale sui Residui di Fitofarmaci nei Prodotti Agricoli. L input esterno fu la campagna referendaria del 1990 che culminò con il referendum relativo all abolizione dell uso dei pesticidi in agricoltura. Il referendum non ebbe conseguenze pratiche in quanto non raggiunse il quorum, ma servì comunque a richiamare l attenzione sia dell opinione pubblica che degli Enti pubblici e privati del settore agricolo ed alimentare sui temi della qualità igienico-sanitaria dei prodotti ortofrutticoli. Il MiP AAF si attivò in tal senso finanziando il programma di Monitoraggio dei Residui dei Fitofarmaci nei Prodotti Agricoli che si prefiggeva l acquisizione di elementi conoscitivi sulla presenza di residui dei fitofarmaci nelle produzioni agricole nazionali, una crescita delle conoscenze sull impiego dei fitofarmaci stessi ed una conseguente responsabilizzazione degli operatori. Il programma di monitoraggio si prefiggeva inoltre l attivazione di una rete di laboratori qualificati nell analisi dei residui su tutto il territorio nazionale. Tutto ciò senza sovrapposizione con quanto già realizzato con finalità diverse dal Ministero della Salute con i controlli ufficiali effettuati nei punti di distribuzione. La Rete di monitoraggio cominciò ad operare nel 1992 ed il suo coordinamento a livello nazionale fu affidato all Istituto per la Patologia Vegetale di Roma (oggi CRA-Centro di Ricerca per la Patologia Vegetale) con compiti di consulenza, supporto organizzativo, validazione dei laboratori partecipanti al programma, nonché di ente erogatore dei fondi per conto del MiPAAF. La mole di dati raccolti e di conoscenze accumulate dal 1992 al 1998 e l interesse ed il coinvolgimento crescenti delle Regioni portarono al finanziamento e alla realizzazione di un nuovo 4 5

5 2 Il nuovo programma di monitoraggio sui resudui dei fitofarmaci Il nuovo programma di monitoraggio sui residui dei fitofarmaci Il nuovo programma, iniziato nel 1999, ha previsto dunque indirizzi che sono andati oltre la semplice indagine finalizzata allo studio quantitativo dei residui dei fitofarmaci. Si è indagato il comportamento residuale delle molecole introdotte nei disciplinari di produzione (di alcuni composti si sono studiate le curve di degradazione in campo), la difesa fitosanitaria delle colture minori, il comportamento residuale delle nuove molecole introdotte sul mercato. Nell ultima tranche del programma, denominato Programma per il miglioramento qualitativo delle produzioni agricole- Controllo dei residui di prodotti fitosanitari finalizzato alla razionalizzazione delle tecniche di difesa delle colture - (Decreto del 7 agosto 2001 e successive modifiche apportate con Decreto Ministeriale n del 4 settembre 2001) si è enfatizzato questo approccio estendendo l indagine sui residui alle matrici ambientali (terreni ed acque di uso agricolo, anche in relazione all inquinamento derivato da pratiche agricole e dall impiego di molecole risalenti al passato vedi clororganici-) ed ai prodotti trasformati in funzione dei principi attivi impiegati sulla coltura originaria. Sono rimaste ferme le altre peculiarità del programma già fissate nel 1992 e che lo hanno caratterizzato rispetto ai controlli effettuati dal Ministero della Salute: - natura non fiscale del controllo - conferimento volontario dei campioni - forma anonima di conferimento del campione - rapidità nelle risposte analitiche Il nuovo programma di monitoraggio sui resudui dei fitofarmaci 2.1 Il significato del Limite Massimo di Residuo (LMR) o Residuo Massimo ammesso (RMA) Il limite di tolleranza o limite massimo di residuo (LMR), anche indicato come residuo massimo ammesso (RMA) è la dose massima di sostanza attiva ammessa nelle derrate alimentari, espressa in parti per milione (ppm = milligrammi per chilogrammo di prodotto). Tale quantità può essere ingerita dal consumatore con il prodotto commestibile senza pericolo di disturbi fisiologici immediati o futuri. Il limite di tolleranza viene calcolato in laboratorio attraverso prove tossicologiche e, fino al 2008, veniva fissato a livello nazionale. In Italia veniva stabilito dal Ministero della Salute con apposito decreto, per ogni coltura e sostanza attiva. Con l entrata in vigore del Regolamento CE n. 396/2005 (reso applicativo dai Regg. CE n. 149/2008 e n. 839/2008), che ha provveduto all armonizzazione dei limiti di tolleranza a livello comunitario, è l AESA (l Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) a stabilire i LMR sulla base della tossicità dei prodotti e dei regimi alimentari dei consumatori. Il lavoro che qui presentiamo ha coperto un arco temporale di sei anni e, per i LMR e l autorizzazione o meno all impiego dei prodotti fitosanitari sulle colture considerate, ha come riferimento legislativo il DM del 9/05/2002 e quello del 27/08/04, ciascuno con le relative modifiche ed integrazioni subite nel tempo. Il DM del 27/08/2004 è rimasto in vigore fino al 1 settembre 2008, data di entrata in vigore del Reg. CE 396/2005. Contemporaneamente molti cambiamenti sono intervenuti nella normativa sui prodotti fitosanitari, sia in termini di armonizzazione a livello comunitario delle fasi di autorizzazione ed immissione in commercio degli stessi, che di revisione delle sostanze attive già presenti sul mercato tramite un processo di nuova valutazione delle stesse secondo criteri univoci e più restrittivi dal punto di vista ecotossicologico. Ne consegue che alcune delle sostanze che compaiono nella nostra indagine come autorizzate su certe colture e dotate di un corrispondente LMR sono nel frattempo state revocate. 6 7

6 Il nuovo programma di monitoraggio sui resudui dei fitofarmaci 2.2 Il monitoraggio dei residui in Abruzzo Dal 1998 ad oggi il Programma di monitoraggio dei fitofarmaci in Abruzzo è stato gestito dall ARSSA che ha provveduto a progettare ed a realizzare le seguenti attività: - individuazione e coinvolgimento di aziende singole, cooperative e/o associazioni di produttori, trasformatori e stoccatori interessati al monitoraggio; - campionamento con proprio personale tecnico appositamente istruito; - individuazione dei laboratori di analisi. Si ribadisce il concetto che il controllo dei residui non aveva alcuna finalità di tipo coercitivo nei confronti degli agricoltori e/o dei tecnici, ma era esclusivamente volto all acquisizione di conoscenze relative al comportamento delle molecole utilizzabili nella difesa fitoiatrica delle colture, nonché ad individuare eventuali irregolarità nel loro utilizzo per stimolare l interesse delle varie componenti del mondo agricolo intorno al discorso della qualità del prodotto intesa nella sua accezione più ampia. Questo lavoro presenta i risultati relativi all attività svolta in Abruzzo dal 2002 al 2008 nell ambito del Programma per il miglioramento qualitativo delle produzioni agricole controllo dei residui di prodotti fitosanitari finalizzato alla razionalizzazione delle tecniche di difesa delle colture. I campioni esaminati afferiscono a tre fondamentali gruppi di matrici: Ortofrutticoli Prodotti Matrici freschi trasformati ambientali e in conservazione (vino, olio, miele) (terreno, acque) Il nuovo programma di monitoraggio sui resudui dei fitofarmaci fig. 1 matrici n. campioni Acque Marsica 207 Cereali 33 Fragola 22 Kiwi 154 Miele 127 Olive e Olio 363 Ortive 837 Ortofrutticoli del Mercato Ortofrutticolo (MOF) 471 Pesche 158 Susine 4 Terreno ortive 207 Terreno vite 258 Uva da tavola 19 Vino 433 totale 3293 fig. 2 Ripartizione dei campioni analizzati in % uva da tavola 1 terreno vite 8 terreno ortive 6 susine 0,5 pesche 5 ortofrutticoli del MOF 14 vino 13 acqua Marsica 6 ortive 25 cereali 1 fragola 1 kiwi 5 miele 4 olive e olio

7 Il nuovo programma di monitoraggio sui resudui dei fitofarmaci Piano di controllo dei residui di prodotti fitosanitari finalizzato alla razionalizzazione delle tecniche di difesa delle colture fig. 3 natura delle matrici n. campioni tipologia matrici totale fresco e in conserv. Cereali 33 Fragola 22 Kiwi 154 Ortive 837 Ortofrutticoli del Mof 471 Pesche 158 Susine 4 Uva da Tavola 19 fresco totale 1698 Il nuovo programma di monitoraggio sui resudui dei fitofarmaci 2.3 Epoche e modalità di campionamento I prodotti ortofrutticoli allo stato fresco sono stati prelevati al momento della raccolta, direttamente in azienda, o presso le cooperative di conferimento, le derrate in conservazione (postraccolta), sono state campionate al momento dell immissione nella rete commerciale. Il terreno è stato prelevato su superfici in assenza di coltura, nel tardo autunno-inizio primavera e le acque al momento del loro utilizzo in agricoltura. Ogni campione è stato corredato da una specifica documentazione che lo accompagnava alla consegna presso il laboratorio di analisi figg. 4 e 5. Non è stata adottata una scheda di richiesta di analisi specifica per i prodotti trasformati. Per questi è stata utilizzata la medesima scheda adottata per i prodotti freschi dal momento che sono stati ricercati i composti chimici utilizzati sulla materia prima (uva ed olive nello specifico). Il referto analitico rilasciato dal laboratorio è stato restituito al tecnico campionatore, con la dicitura della non utilizzabilità del referto stesso a fini commerciali, a conferma SCHEDA ANAGRA FICA Matrice campionata Regione e Provincia Tipologia di campionamento: campo, serra, magazzino Tipologia di difesa: convenzionale, integrata, disciplinare, ecc. Date campionamento e consegna analisi fig. 4 Dettaglio schede di accompagnamento dei campioni. Campione SCHED A ANA LISI 1. Identificativo del laboratorio 2. Gruppi chimici Principio attivo Residuo SCHED A TEC NICA 1. Trattamenti effettuati: Formula to distribuito Numer o di destribuzioni Date di intervento Volumi distribuiti Avv ersità controllate trasformato Miele 127 Olive e Olio 363 Vino 433 trasformato totale 923 matrici ambientali Acque Marsica Camp. 207 Terreno Ortive 207 Terreno Vite 258 matrici ambientali totale 672 totale complessivo 3293 Nella figg. 1 e 2 vengono riportate le matrici oggetto di analisi negli anni di attuazione del progetto. Il numero di campioni analizzati fig. 3 ammonta complessivamente a sui assegnati dal Ministero alla nostra Regione. Complessivamente, distinguendo i campioni secondo le diverse tipologie sono stati analizzati 1698 campioni di prodotti freschi, 923 campioni di prodotti trasformati e 672 campioni di matrici ambientali. fig. 5 scheda tecnica dei trattamenti compilata tramite intervista all agricoltore; scheda di richiesta di analisi di campioni di pieno campo o serra; in post-raccolta; di campioni di suolo; di acque superficiali ferme o di scorrimento; elenco dei principi attivi ricercabili definiti in funzione della matrice campionata. della non fiscalità dell indagine. L insieme delle schede (richiesta analisi, trattamenti e referto analisi) di ogni singolo campione è stato inviato al centro informatico della patologia vegetale di Roma che ha provveduto all inserimento dei dati in un database realizzato appositamente. Per ogni campione sono stati ricercati mediamente tre gruppi o famiglie chimiche di fitofarmaci. La documentazione di accompagnamento del campione è riportata, a titolo di esempio in appendice. I laboratori di analisi, che sono stati scelti attraverso test appropriati e sottoposti a verifica periodica, sono: ASTRA di Teramo, Laser Lab di Chieti, ORMA di Cappelle dei Marsi (AQ)

8 3 I prodotti trasformati I prodotti trasformati I prodotti trasformati fig. 6 Teramo 322 Pescara 21 I prodotti trasformati presi in considerazione in ambito regionale sono stati principalmente vino ed olio. I campionamenti del miele, decisamente inferiori per numero, sono stati effettuati presso una cooperativa del comprensorio Frentano. Complessivamente sono stati analizzati nel corso degli anni 433 campioni di vino, 363 campioni tra olio e olive, 127 campioni di miele. A livello di prodotti trasformati bisogna dire che il RMA è definito dal legislatore per un numero limitato di fitofarmaci. Esistono per esempio, principi attivi che sono regolarmente registrati per l uso su vite e quindi possiedono un RMA sulla coltura ma non necessariamente sul vino. In questi casi parliamo di prodotti non normati. Tuttavia il Decreto del 27/08/04 del Ministero della Salute, che ha costituito il riferimento normativo negli anni del campionamento, all art. 4 comma 5 prevede quanto segue: Nel caso di prodotti essiccati o trasformati per i quali non siano fissati limiti massimi specifici, sono applicabili i limiti massimi previsti negli allegati 2 e 3 del presente decreto, tenendo conto rispettivamente della concentrazione dei residui in seguito al processo di essiccazione, di concentrazione o di diluizione conseguente alla trasformazione. Nelle tabelle riassuntive della elaborazione dei dati viene riportato, in particolare: il n. di ricerche effettuate per le famiglie chimiche considerate, il n. di campioni che presentano residui (valore >0), il n. di campioni con residuo irregolare da molecole non autorizzate sulla coltura, il n. di campioni con molecole autorizzate sulla coltura ma con residuo irregolare perché superiore ai limiti di legge (>RMA). il numero di campioni con presenza di residui da molecole non normate nel prodotto trasformato; i campioni multiresiduo, quelli cioè con la presenza contemporanea di residui di due o più composti. L'Aquila 76 Chieti 14 fig. 7 campioni di vino totali per provincia Chieti 14 L Aquila 76 Pescara 21 Teramo 322 totali Vino Nei diversi anni di campionamento ( ) sono stati analizzati 433 campioni di vino suddivisi per provincia come riportato in figg. 6 e 7.La maggiore concentrazione dei campioni nella provincia di Teramo è dovuta al fatto che sono stati prelevati campioni a storia nota, per i quali era cioè possibile individuare l appezzamento di provenienza delle uve ed i trattamenti effettuati su di esse. Ciò è stato possibile solo presso le cantine di piccole e medie dimensioni, con l esclusione delle grandi cantine della provincia di Chieti dove la mescolanza delle diverse partite delle uve in fase di vinificazione avrebbe vanificato la ricerca dei principi attivi utilizzati in campo per la difesa antiparassitaria. Sui 433 campioni sono state effettuate mediamente, come di norma, tre analisi di gruppi chimici per campione per un totale di circa 1400 determinazioni fig. 8. Delle 1427 determinazioni effettuate 344 hanno fatto registrare la presenza di residui (sia regolari che irregolari), riconducibili a 9 famiglie chimiche e a 21 diverse molecole (vedi figg. 9 e 10 casi di residui positivi). Tra queste si segnalano in particolare, per numerosità di campioni con residuo, il Procimidone tra le Dicarbossimidi e Tioftalimmidi, il Fenitrotion tra i Fosforati, l Iprovalicarb tra i Carbammati, 12 13

9 I prodotti trasformati I prodotti trasformati fig. 8 Numero di ricerche per ciascuna famiglia di principi attivi Acaricidi 7 Acilalanine 149 Altri comp. organici 94 Benzimidazolici 10 Carbammati 28 Composti inorganici 276 Dicarbossimidi e Tioftalimmidi 196 Ditiocarbammati 78 Fosforati 263 Ocratossine 78 Piretroidi 20 Regolatori di crescita 14 Strobiruline 3 Triazoli e Pirimidine 211 Totale Complessivo 1427 il Metalaxil tra le Acilalanine, il Ciprodinil e il Pirimetanil tra i Triazoli e la Spiroxamina tra le molecole singole raggruppate sotto la voce altri composti organici. Le due uniche molecole che superano i LMR sono il Rame ed il Ciprodinil, entrambe normate fig. 11. Il Ciprodinil, con il valore di 0,03 ppm, ha superato del 50% la soglia delle 0,02 ppm stabilite quale RMA. Per il rame il RMA è pari a 1 ppm. È da specificare che questo limite deriva dalla normativa relativa alle Caratteristiche e limiti di alcune sostanze contenute nei vini ed in particolare è fissato dal D.M. del 29/12/1986. Nel grafico fig. 12 si riporta il numero di campioni di vino con residuo da molecole non normate, il cui uso risulta regolarmente autorizzato nella difesa della vite, ma per le quali non è stabilito uno specifico valore di LMR nel vino (valori relativi ai campioni esaminati nel periodo ). Tra i fungicidi non normati è incluso anche lo Zolfo. Va specificato che la determinazione di questo elemento nel vino in qualità di antiparassitario è poco significativa poiché esso si somma ai vari composti dello zolfo addizionati in fase di vinificazione ed il suo residuo complessivo è regolato da apposita normativi. Sono stati ritrovati 222 campioni con residuo unico e 56 con residui multipli (per presenza di 2 o più molecole). La fig 13, che riporta la distribuzione dei campioni multiresiduo nel vino, mostra come nella maggior parte dei campioni vi sia presente un solo residuo. fig. 9 campioni di vino con residuo per famiglie chimiche e relativi principi attivi Famiglia Principio attivo RMA (ppm) n. campioni Acilalanine Metalaxil Acilalanine Totale 5 Altri Comp.Organici Cimoxanil * 7 Famoxadone * 5 Fenhexamide 1,5 1 Spiroxamina 0,5 13 Fosetil Alluminio * 1 Altri Comp. Organici Totale 27 Carbammati Carbaril * 2 Iprovalicarb 1 9 Carbammati Totale 11 Composti Inorganici Rame **1 224 Zolfo *** Composti Inorganici Totale 244 Dicarbossimidi E Tioftalimmidi Iprodione 2 3 Procimidone 0,5 19 Dicarbossimidi E Tioftalimmidi Totale 22 Fosforati Fenitrotion * 11 Paration-Metile * 6 Fosforati- Totale 17 Regolatori Di Crescita Tebufenozide 0,1 4 Regolatori Di Crescita- Totale 4 Strobiruline Azoxistrobin 0,5 2 Strobiruline Totale 2 Triazoli e Pirimidine Ciprodinil 0,02 4 Fludioxonil 0,5 2 Penconazolo * 1 Pirimetanil 2 4 Triadimenol * 1 Triazoli e pirimidine-totale 12 *Residuo non normato su vino - **Per il rame, residuo come da D.M ***Residuo non normato (valore espresso come SO2) 14 15

10 I prodotti trasformati I prodotti trasformati fig. 10 Campioni con residuo per famiglia chimica 2 Strobiruline 4 Regolatori di crescita 5 Acilalanine 11 Carbammati 12 Triazoliepir 17 Fosforati Dicarbossimidietiof 22 Altri comp. organici 27 Composti inorganici fig. 11 campioni di vino con residuo residuo superiore a LMR Provincia - P. Attivo totale L Aquila Composti inorganici rame 12 Teramo - rame 9 Composti inorganici totale 21 Teramo Triazoli e Pirimidine Ciprodinil 1 Totale Complessivo 22 Triadimenol Penconazolo Carbaril Famoxadone Paration-metile Cimoxanil Fenitrotion fig. 12 Campioni di vino con residuo da molecole non normate nel vino Zolfo Il rame nei vini La ricerca del rame nei vini è stata eseguita con particolare attenzione a causa della sua natura di metallo pesante fig. 14. Il rame viene largamente usato nella difesa antiperonosporica (vigneti delle zone interne e az. biologiche). I risultati dell indagine mostrano che il rame residua sistematicamente nei campioni analizzati. Si precisa che il campionamento è avvenuto sui vini dell annata non sottoposti a filtrazione. Questa pratica enologica abbassa il contenuto di rame nei vini non viene sempre adottata. Riguardo al superamento del LMR si registrano 21 casi (12 nella provincia dell AQ e 9 nella provincia di Teramo, su 255 ricerche effettuate e su 224 casi di residuo positivo (fig. 14). In fig. 15 si riportano i valori del Rame espressi in ppm, rilevati nei campioni irregolari per superamento del Limite massimo di residuo (1 ppm). Le ocratossine nei vini A seguito dell allarme per la possibile contaminazione di taluni prodotti alimentari, soprattutto provenienti da agricoltura biologica, nel vino si è indagata anche la presenza eventuale di micotossine. Il problema è legato alla presenza di Ocratossina A (OTA), sostanza nefrotossica e ritenuta cancerogena. La dose giornaliera ammissibile (DGA) è molto bassa: viene valutata tra 0,3 e 0,89 microgrammi per un uomo adulto di 60 kg. I cereali Fig. 13 Si riporta la distribuzione dei campioni multiresiduo

11 I prodotti trasformati I prodotti trasformati Fig. 14 Ricerca del rame nel vino, campioni per provincia. Fig. 17 Ricerca del rame nell olio, campioni per provincia. Teramo 169 Teramo 94 Pescara 9 Pescara 180 L'Aquila 65 Chieti 12 L'Aquila 0 Chieti 89 Fig. 15 Si riportano i valori del Rame in ppm, rilevati nei campioni irregolari per superamento del Limite massimo di residuo (1 ppm). ppm ,7 1,4 1,07 5,24 Residui di Rame nel vino (> LMR) 1,81 1,27 1,06 1,42 1,18 1,29 1,21 In fig. 16 Distribuzione di frequenza relativa al contenuto di rame nel vino nei campioni irregolari. rappresentano la principale fonte di assunzione dell OTA, seguita dal vino e da altri alimenti quali caffè e birra. La presenza di OTA nel vino deriva dalle uve contaminate da funghi del genere Aspergillus e Penicillium. Il limite di residuo LMR è di 2 ppb (parti per bilione) come da reg. CE 123/ 05. Le ocratossine (Ocratossina A) sono state ricercate sia nei vini bianchi che nei vini rossi. 2,77 La ricerca è stata condotta nei campioni prelevati nel 2006 nelle 1,7 1,99 1,99 1,92 1,8 13,2 15,2 province di L Aquila, Pescara e 1,15 1,01 Teramo. Nelle ricerche effettuate su 78 campioni le ocratossine non sono mai state ritrovate. n. campioni ,6% ,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 5,5 ppm classi di frequenza 3.2 Olio Nei diversi anni di campionamento ( ) sono stati analizzati 363 campioni totali tra olio di oliva, olive e pasta di olive e precisamente: 297 campioni di olio, 60 di olive e 6 di pasta di olive fig. 18. La distribuzione dei campioni esaminati per provincia è riportata in fig. 19. Per l olio i campioni totali sono stati ripartiti per il 28% in provincia di Chieti, il 40% a Pescara e il 32% a Teramo fig. 19. Sull olio sono state effettuate 370 ricerche di gruppi chimici distribuiti secondo le famiglie riportate in tabella fig. 20. I fosforati sono stati ricercati sull olio 201 volte ma i casi di residui positivi (regolari più irregolari) sono pari a 22. Sono 5 le molecole (Fenitrotion, Paration etile, Clorpirifos etile, Dimetoato e Fention) afferenti a questa famiglia che sono state ritrovate con residui positivi figg Tra queste ben tre (Fenitrotion, Clorpirifos etile e Paration etile) non sono autorizzate sulle olive, pertanto i relativi campioni di olio sono da ritenersi irregolari figg Sulle olive i fosforati sono stati ritrovati in 8 casi (3 con Fenitrotion e 5 con Dimetoato). I tre campioni con presenza di Fenitrotion sono irregolari perché il Fenitrotion non è autorizzato all impiego sulle fig. 18 Campionamento olivo Olio 297 Olive 60 Pasta di olive 6 Totale 363 Fig. 19 Campioni per provincia olio Chieti 83 28% Pescara % Teramo 94 32% Totale % pasta di olive Chieti 6 100% olive Pescara % 18 19

12 I prodotti trasformati olive. Nell olio il Dimetoato è Fig. 20 Olio: numero ricerche per famiglia di principi attivi l unico p. attivo che ha superato il Famiglie di principi attivi n. RMA, pari a 0,2 ppm, somma di carbammati 5 Dimetoato ed Ometoato espressa composti inorganici 155 come Dimetoato. Delle 201 ricerche effettuate solo 1 ha composti naturali 4 evidenziato questo principio attivo fosforati 201 ad un livello appena al di sopra del piretroidi 5 residuo massimo ammesso con Totale complessivo 370 superamento del 5% del valore di quest ultimo fig. 24. Riguardo al Rame in 145 casi su 155 di ricerche effettuate è stato ritrovato con residuo maggiore di zero. In realtà per il Rame, il cui uso è autorizzato sull olivo, non esiste un RMA definito per legge, ma i valori ritrovati sui 145 campioni sono Fig. 21 Campioni di olio e olive con residuo di molecole autorizzate Matrice Famiglia Principio Attivo RMA (ppm) n. campioni Olio composti inorganici rame * 145 fosforati 1 2 dimetoato 0,2 1 fosforati totale 3 olio totale 148 olive composti inorganici rame 20 9 fosforati dimetoato 2 5 olive totale 14 * Residuo non normato sull olio n. campioni fenitrotion 12 6 fenitrotion clorpirifos etile paration - etile dimetoato rame clorpirifos etile fention I prodotti trasformati 1 paration etile Fig. 23 campioni irregolari su olio per molecole non autroizzate. Fig. 24 Molecole autorizzate ma irregolari > RMA ritrovate su olio valore soglia % superam Teramo Fosforati Dimetoato 0,21 0,2 5% % dei campioni multiresiduo 7% 1% 92% Fig. 26 Campioni multiresiduo di olive e olio; il 92% di questi presenta un solo residuo. Fig. 22 Molecole non autorizzate ritrovate su olio e olive n. campioni Olio clorpirifos etile 6 fenitrotion 12 paration-etile 1 Totale 19 olive fenitrotion 3 Totale 3 superiori al suo contenuto fisiologico nell olio (0,1% secondo il COI- Consiglio Oleicolo Internazionale), pertanto il rame trovato proviene dai trattamenti. Come si evince dal grafico fig. 27 la concentrazione massima raggiunta è pari a 3,25 ppm, ma la maggior parte dei valori (75%) si concentra entro le 2 ppm ,75 0,25 1,25 1,75 2,25 2,75 3,25 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 ppm classi di frequenza Fig. 27 Contenuto di rame nei campioni di olio per classi di frequenza

13 I prodotti trasformati 3.3 Miele Tra i trasformati abbiamo inserito anche il miele. Sui quasi 130 campioni esaminati in Abruzzo nel corso di un biennio, grazie alla disponibilità di una cooperativa della provincia di Chieti, sono stati ricercati i seguenti composti normalmente usati nella lotta contro la varroa e quindi fonte principale di inquinamento per il miele: Coumaphos e Clorfenvinphos tra i fosforati; Flumetrina e Fluvalinate tra i piretroidi; Amitraz e Bromopropilato tra gli acaricidi. Questi composti sono stati ricercati su un primo gruppo di 24 campioni prelevati tra il 2004 e la primavera 2005 e sulla totalità di essi. I prodotti trasformati Su un terzo dei campioni sono stati poi ricercati prodotti provenienti da possibile inquinamento ambientale: cloroderivati (soglia di rilevabilità analitica pari a 0,0025 ppm) e piombo (soglia di rilevabilità analitica pari a 0,01 ppm) Di tutte le sostanze ricercate solo per il piombo (5 casi su 8 ricerche effettuate) sono state trovate concentrazioni di poco al di sopra della soglia analitica di rilevabilità che è fissata a 0,01ppm; la fig. 29 riporta la distribuzione dei campioni di miele con residuo di Piombo per classe di residuo. Nel la ricerca si estesa agli antibiotici e sulfamidici, relativi ad interventi illegali di lotta contro la peste americana. Dei 103 campioni raccolti su 69 è stata effettuata l analisi contemporanea delle tetracicline e dei sulfamidici, associata alternativamente (34 campioni) a quella della Tilosina e del Cloramfenicolo (35 campioni); sui restanti trentaquattro campioni è stata eseguita l analisi dei fosforati, acaricidi, piretroidi già ricercati nella precedente campagna di controllo. Non sono mai stati trovati residui al di sopra delle soglie di rilevabilità analitica. Fig. 29 Piombo: classi di frequenza ppm n. casi 0-0,02 1 0,02-0,04 3 0,04-0,07 1 Fig. 28 Tra i Cloroderivati sono stati ricercati: 4,4 DDT Aldrin Endrin 2,4 DDT DDT Eptacloro 4,4 DDD Dieldrin Lindano 4,4 DDE Endosulfan Metossicloro 22 23

14 4 Ortofrutticoli freschi e in conservazione Ortofrutticoli freschi e in conservazione Ortofrutticoli freschi e in conservazione Fig. 32 KIWI N. di ricerche effettuate e di casi con residui cercato ritrovato non autorizz. >RMA Fosforati Dicarboss. e tioftalimmidi Triazoli Altri comp. Organici Regolatori di crescita 7 7 Totali Fig. 33 Kiwi fresco ed in conservazione: residui di molecole autorizzate e non (famiglie). Nel periodo di riferimento, sono state analizzati molti prodotti ortofrutticoli, sia freschi che provenienti dalle celle di conservazione (Kiwi e patate). Nelle tabelle riassuntive dell elaborazione dei dati delle analisi abbiamo riportato, in particolare, il numero di ricerche effettuate per famiglie chimiche ( cercato ), il numero di campioni che presentano residui ( ritrovato ), il numero di campioni con residuo irregolare da molecole non autorizzate sulla coltura ( Irreg. non autorizzato ), infine il numero di campioni con molecole autorizzate sulla coltura ma con residuo irregolare perché superiore ai limiti di legge ( >RMA ) e relative % n. campioni kiwi 4.1 Frutta Tra le specie che rivestono o rivestivano maggiore importanza economica per la nostra ragione e per le quali i campionamenti sono stati più numerosi (quindi con un maggior significato da un punto di vista statistico) abbiamo esaminato i Kiwi e le Pesche TIOFTAL. DI CRESCITA ORGANICI RITROVATO NON AUTORIZZ. > RMA Fig % conservato campioni di kiwi 71% fresco Kiwi Negli anni (2002, 2004 e 2007) sono stati campionati complessivamente 154 campioni di Kiwi, di cui la maggior parte (109 campioni) rappresentati da prodotto fresco e per il resto (45 campioni) provenienti dalle celle frigorifere dei grossisti ed esportatori della provincia di Chieti figg. 30 e 31. Sono 139 i campioni con residuo sia regolare che irregolare, (fig. 32, ritrovato ) pari al 89% dei campioni Fig. 31 campioni di kiwi fresco 109 conservato 45 totale 154 Fig. 34 kiwi fresco: campioni per tipo di residuo tipo di residuo non autorizzati regolari > RMA RMA ppm % di superam. RMA Clorpirifos-Metile Etofenprox Malation Paration-Metile Procimidone Quinalfos , % Vinclozolin Totale complessivo

15 Ortofrutticoli freschi e in conservazione esaminati di kiwi sia fresco che in Fig. 35 kiwi in conservazione: campioni con residuo conservazione. Nella tabella e non autorizz. regolare >RMA RMA ppm grafico di figg. 32 e 33 abbiamo Buprofezin riportato il numero di ricerche Etofenprox effettuate per le diverse famiglie chimiche. Tra quelle più ricercate su Fenhexamide Kiwi, abbiamo i fosforati (ritrovati in Fenitrotion casi, di cui 16 con molecole non Mepanipyrim autorizzate); seguono le Vinclozolin dicarbossimidi e tioftalimmidi e Totale complessivo quindi le molecole ragruppate sotto la voce altri composti organici. I fosforati comprendono molecole utilizzate nella lotta contro la cocciniglia, le dicarbossimidi e tioftalimidi, gli antibotritici con cui il prodotto veniva (Vinclozolina) o viene trattato (Fenexamide) prima dell immissione nelle celle di conservazione. Le irregolarità per il kiwi hanno riguardato l impiego di sostanze non ammesse sulla coltura (17 campioni, figg. 34 e 35 su fresco e conservato); tali prodotti venivano utilizzati per il contenimento della cocciniglia. Su Kiwi fresco da citare il caso del Malation che residua piu frequentemente e con concentrazioni piu alte e del Quinalfos, all epoca autorizzato, che è causa di tutti i casi di superamento del RMA. Nel prodotto in conservazione i residui di sostanze non autorizzate riguardano la presenza di Mepanipirim e Fenitrotion. Regolari i residui degli antibotritici impiegati, sia su fresco che su prodotto conservato: la Vinclozolina (sospesa dal e revocata dall ) è stata ritrovata in 62 casi; la Fenexamide è stata ritrovata in 30 casi, sempre comunque entro i limiti massimi ammessi (10 ppm sia per la Fenexamide che per la vecchia Vinclozolina). Appartenente alla stessa famiglia chimica, fig. 34 su prodotto fresco, residua anche il Procimidone (8 volte ritrovato e mai al di sopra del RMA) utilizzato sempre contro la botrite, revocato all uso su actinidia dal Pesche Le pesche, campionate in provincia di Chieti (n. 158 campioni totali) negli anni 2003, 2004, 2007 fanno registrare 29 campioni con residui (pari al 18,4%) di cui 28 regolari ed 1 irregolare fig. 36. Da rimarcare che la molecola che presenta i residui con maggior frequenza è l Acrinatrina utilizzata nella difesa contro i tripidi su pesco, mentre in un solo campione (Clorpirifos-etile) sono stati superati i limiti ammessi (LMR). Ortofrutticoli freschi e in conservazione Fig. 36 Pesche numero con % con residuo campioni residuo irregolare irregolare % non autorizzato >RMA di sup. RMA % % Fig. 37 Percentuale di campioni con residuo. % campioni 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% 2,5% 0 pesche 1,9% 0,6% 0,6% RITROVATO NON AUTORIZZ. > RMA Fig. 38 Pesche: numero di campioni con residuo Famiglia principio attivo regolare >RMA RMA (ppm) % di sup. RMA Ditiocarbammati Fosforati clorpirifos etile - 1 0,2 65% clorpirifos-metile 2-0,5 - fosalone Piretroidi Acrinatrina 20-0,2 - Ciflutrin 1-0,5 - Triazoli e Pir Esaconazolo 2-0,1 - Fenarimol 1-0,5 - e 13,3% 26 27

16 Ortofrutticoli freschi e in conservazione 4.2 Ortaggi Per gli ortaggi sono stati prelevati dal 2003 al 2008 circa 800 campioni, tutti provenienti dal pieno campo. Di questi 775 provengono dal bacino del Fucino, il territorio che notoriamente in regione riveste la maggiore importanza economica per questo genere di produzioni. Sono state tenute in considerazione le specie più importanti: carote e patate fig. 39, ma si è proceduto anche al prelievo di specie considerate minori quali finocchi e insalate. Sulle insalate è stata effettuata anche la ricerca dei Nitrati che, a titolo di pura indagine conoscitiva, è stata estesa anche a carota, patata e finocchio, pur non esistendo per queste ultime specie delle concentrazioni massime ammesse fissate per legge. Ortofrutticoli freschi e in conservazione Patata Sono circa 180 i campioni di patate del Fucino prelevati al momento della raccolta o dalle celle di conservazione fig. 40. Tra le famiglie chimiche abbiamo ricercato piretroidi, fosforati, benzimidazolici, dicarbossimidi e tioftalimmidi e i diserbanti. I campioni di patata in conservazione che hanno presentato residui sono 18. Responsabile dei residui (nel 25% dei campioni in conservazione), è stato il Clorprofam, molecola autorizzata che viene utilizzata sulle patate in conservazione come antigermogliante e i cui residui non hanno mai superato la soglia del RMA fig. 41. fig. 40 campioni totali di patata patata in conservazione 41% 59% patata 38% insalate fig. 39 campioni totali ortive 13% patata 9% patata in conservazione Fig. 41 Patata (in conservazione) famiglia P. Attivo non Autorizz. Autorizzato >RMA RMA (ppm) diserbanti clorprofam ,5 Diserbanti totale 18 28% carota 12% finocchio Fig 42 - Patata (fresco) famiglia P. Attivo non Autorizz. Autorizzato >RMA RMA (ppm) colroderivati dieldrin colrodericati totale composti inorganici rame composti inorganici totale diserbanti pendimetalin - 3-0,05 propizamide 3-0,02 diserbanti totale fosforati triclorfon - 1-0,1 fosforati totale Totale complessivo 3 10 Sui campioni di patate alla raccolta abbiamo trovato 13 campioni con residui (13% dei campioni) di cui tre presentano irregolarità dovute alla presenza di Dieldrin, clororganico non autorizzato, riscontrato in tracce, cioè in concentrazioni vicine alla soglia di rilevabilità analitica. Tra le molecole autorizzate e con residuo regolare (inferiore al RMA) si 28 29

17 Fig. 43 Distribuzione del contenuto dei nitrati nella patata in classi di frequenza ppm 1,5% 3% Ortofrutticoli freschi e in conservazione ritrovano piu numerosi i diserbanti. I nitrati sono stati ricercati 66 volte su prodotto fresco. Per ciò che riguarda il contenuto in nitrati i valori piu elevati rilevati non superano i 400 ppm; la loro distribuzione (frequenza) viene riportata in fig. 44. Nitrati / Patata 48,5% 47% Fig 44 Patata: frequenze del contenuto di Nitrati classi (ppm) n. campioni Min (ppm) 65 Max (ppm) Ortofrutticoli freschi e in conservazione Finocchio Nel Fucino abbiamo prelevato circa 100 campioni. Diciotto sono i campioni con residuo, di questi 10 sono risultati fuori legge per la presenza di residui di prodotti non autorizzati (circa il 10%) ; tra questi i cloroderivati risultano presenti in tracce fig. 46. Tra i campioni con molecole autorizzate ritroviamo 5 residui regolari e altri 3 che presentano residui superiori al RMA (Linuron). Per ciò che riguarda i nitrati, che sono stati ricercati sulla quasi totalità dei campioni, il loro contenuto è risultato estremamente variabile con valori che vanno da 16 ppm a 3960 ppm, con una maggior frequenza per quelli compresi nelle classi e ppm fig. 45. Fig 45 Finocchio frequenze del contenuto dei Nitrati classi n. (ppm) campioni % % % % % % > % Min (ppm) 16,6 Max (ppm) 3960 Fig 46 Finocchio con residuo con % Famiglia chimica Principio residuo RMA di super Attivo non Autorizz. Autorizzato > RMA (ppm) RMA Cloroderivati 4-4 Dde Dieldrin Cloroderivati totale 2 Dicarbossimidi E Tiof Procimidone 1 0 Dicarbossimidi e tioftalimmidi - totale 1 Diserbanti Linuron 3 3 0, % Pendimetalin 1 0,05 Propizamide 1 0 Diserbanti totale Fosforati Tolclofos-Methyl 2 0 Fosforati totale 2 Piretroidi Lambda Cialotrina 1 0,3 Piretroidi totale 1 Triazoli e Pirimidine Difenoconazolo 3 0 Triadimefon 1 0 Triazoli e Pirimidine totale 4 Totale Complessivo

18 Ortofrutticoli freschi e in conservazione Fig 47 Carota: frequenze dei Nitrati classi (ppm) n. campioni % % > % Min (ppm) 0 Max (ppm) 728 Fig. 48 Distribuzione del contenuto dei nitrati nella carota in classi di frequenza. > ppm 1% 9% Carota Sono stati analizzati 217 campioni di carote del Fucino; di questi 37 (pari al 17%) hanno presentato residui fig 49. Diciotto (8%) sono irregolari per la presenza di principi attivi non autorizzati e, di questi, 14 lo sono per la presenza in tracce di Clororganici, 2 campioni per la presenza di fungicidi (Fluazinam e Procimidone), gli altri 2 per presenza di diserbanti (Metolaclor e Propizamide). Degli altri 19 con residuo (9%), solo 5 campioni sono irregolari per la presenza di Trifluralin, Linuron e Carbofuran al di sopra del RMA (con superamento del RMA variabile dal 7 al 67%). I nitrati sono stati ricercati su 154 dei 217campioni. Anche in questo caso non esiste un LMR stabilito per legge, abbiamo perciò suddiviso i valori trovati in classi di frequenza. La maggior concentrazione di campioni si ha nelle classi di valori compresi tra 0 e 150 ppm, e tra 150 e 300 ppm. Il valore massimo riscontrato è pari a 728 ppm, figg Nitrati / Carota Ortofrutticoli freschi e in conservazione Fig 49 Carota con residuo con % Famiglia chimica Principio RMA residuo di super Attivo non Autorizz. Autorizzato (ppm) > RMA RMA Triazoli e Pirimidine Difenoconazolo 1 0,2 Triazoli e Pir. Totale 1 Altri Comp.Organici Fluazinam 1 0 Altri Comp.Organici totale 1 2 Cloroderivati 4-4 Dde 3 0 Dieldrin 9 0 Eldrin 1 0 Endosulfan 1 0 Cloroderivati totale 14 Dicarbossimidi E Tiof Procimidone 1 0 Dicarbossimidi E Tiof totale 1 Carbammati Carbofuran 0, % Carbammati Totale 1 Diserbanti Linuron 1 0, % Metolaclor 1 0 Pendimetalin 7 0,05 Propizamide 1 0 Trifluralin 0, % Diserbanti totale Fosforati Piridafention 2 0,3 Azinfos-Metile 1 0,05 Fosforati totale 3 Piretroidi Lambda Cialotrina 1 0,02 Piretroidi totale 1 Totale Complessivo % % % 32 33

19 Fig. 50 Distribuzione del contenuto dei nitrati nell insalata in classi di frequenza. > ppm 3% 3% 7% 9% 20% Ortofrutticoli freschi e in conservazione Insalate Dei circa 300 campioni prelevati nel Fucino sono 99 quelli che hanno presentato residui maggiori di zero. Di questi 43 sono risultati irregolari per la presenza di sostanze non autorizzate: il Dieldrin, il Terbutrin e il Terbumeton fig. 52. Va precisato che per tutti e tre questi composti i residui sono al Nitrati / Insalate 58% Fig 51 Insalate: frequenze del contenuto di Nitrati classi (ppm) n. campioni % % % % % % > % Min (ppm) 0 Max (ppm) 3672 limite della rilevabilità analitica. Le famiglie chimiche che più frequentemente hanno fatto registrare la presenza di residui regolari sono le dicarbossimidi e tioftalimmidi con dicloran, iprodione e procimidone; i piretroidi con la Deltametrina, Bifentrin e soprattutto Flucitrinate. Anche il Rame residua ma mai al di sopra dell RMA (20 ppm). Solo 3 sono stati i casi di superamento dell RMA, imputabili alla presenza di Etoprofos. Per ciò che riguarda il contenuto in Nitrati fig. 50 e 51 il 58% dei campioni si concentra nella classe di valori che va dalle 500 alle 1000 ppm; il 20% in quella che va dalle 1000 alle 1500 ppm. Solo 4 campioni (il 3%) presentano un contenuto in nitrati superiore al limite massimo delle 2500 ppm. Ortofrutticoli freschi e in conservazione Fig. 52 Insalate con residuo con % Famiglia chimica Principio RMA residuo di super Attivo non Autorizz. Autorizzato (ppm) > RMA RMA Acilalanine Oxadixil 2 0,5 Acilalanine totale 2 Altri Comp.Organici Cimoxanil 1 0,05 Etofenprox 1 3 Altri comp. organici totale 2 Carbammati Etiofencarb 1 0,5 Carbammati totale 1 Cloroderivati Dieldrin 1 - Cloroderivati totale 1 Composti inorganici Rame Composti inorganici totale 14 Dicarbossimidi e Tiof Dicloran 1 10 Iprodione 2 10 Procimidone 5 5 Dicarbossimidi e tiof totale 8 Diserbanti Propizamide 1 1 Terbutrin 22 - Terbumeton 20 - Diserbanti totale 42 1 Fosforati Etoprofos 0, % Fosforati totale 3 Piretroidi Deltametrina 6 0,5 Bifentrin 2 2 Flucitrinate 16 0,05 Piretroidi totale 24 Strobiruline Azoxistrobin 1 3 Strobiruline totale 1 Totale complessivo

20 Ortofrutticoli freschi e in conservazione Considerazioni sulle colture orticole Per finocchi e insalate, appartenenti alle cosiddette colture minori *, si sono verificate situazioni di irregolarità connesse al problema ormai noto di queste colture, e cioè la limitata disponibilità di fitofarmaci registrati per l impiego su di esse. Ne è conseguito il verificarsi di situazioni di irregolarità per l impiego di prodotti per l appunto non autorizzati. Per la carota, per la quale si segnala un 8% di campioni irregolari per la presenza di principi attivi non autorizzati, va specificato che la maggior parte di essi è da imputare a tracce di clororganici (6% dei campioni). Questo gruppo di sostanze è stato ricercato per verificare l esistenza di un inquinamento pregresso derivante da pratiche agricole del passato, i cui effetti ancora oggi scontiamo dato il lentissimo tempo di degradazione di queste molecole nell ambiente. Bisogna tuttavia precisare che, sul totale dei circa 800 campioni di ortaggi analizzati, le molecole di questa famiglia sono state rinvenute nel 2% circa dei casi, talvolta a concentrazioni al limite convenzionale di rilevamento analitico (0,002 ppm). I nitrati sono stati ricercati in tutte le specie prese in considerazione. Vengono apportati attraverso le concimazioni azotate. L applicazione di corrette pratiche agricole è indispensabile per evitare scompensi tra input ed output di nitrati con conseguente rischio di inquinamento delle falde acquifere ed accumulo nei tessuti vegetali, soprattutto in quelli delle specie più sensibili quali gli ortaggi a foglia. Il contenuto in nitrati è fissato dalla normativa Europea (Reg. CE 466/2001 ed il successivo Reg. CE 1881/2006) per gli spinaci e la lattuga. Come limite di riferimento abbiamo considerato quello di 2500 mg/kg che la normativa richiamata stabilisce come tenore massimo di azoto nitrico per la lattuga coltivata in campo aperto nel periodo primaverile-estivo. I nostri campioni di insalata raramente hanno superato questo limite (3% dei casi), in compenso il finocchio sembra dimostrare buona capacità di assorbimento ed accumulo di queste sostanze dal suolo. * I criteri in base ai quali le colture vengono definite maggiori o minori sono la superficie coltivata, la quantità prodotta, il contributo alla dieta. Fagiolino, cavolo, prezzemolo, finocchio, insalate, zafferano, lampone sono alcuni esempi di colture considerate minori. Monitoraggio dell inquinamento ambientale a seguito di attività agricole Monitoraggio dell inquinamento ambientale a seguito di attività agricole I controlli effettuati hanno riguardato l'inquinamento da nitrati e agrofarmaci nelle acque di uso agricolo, nonchè quello da metalli pesanti e agrofarmaci nei terreni agrari: in particolare nei terreni vitati sono stati ricercati i metalli pesanti. 5.1 I residui nelle acque Al fine di controllare e ridurre l inquinamento idrico risultante dalle pratiche agricole, l Unione Europea ha adottato direttive che impongono agli stati membri di individuare le zone vulnerabili a tale inquinamento, attuando programmi d azione per prevenirlo e/o ridurlo ( in particolare per la protezione delle acque dall inquinamento da nitrati la direttiva di riferimento è la n. 91/676/CEE recepita in Italia con Decreto legislativo n. 152/99). Nell ambito del Programma Interregionale per il miglioramento qualitativo delle produzioni agricole Controllo dell impiego dei fitofarmaci in agricoltura è stata prevista la verifica dello stato di inquinamento delle sole acque superficiali (di scorrimento o ferme) in agricoltura, con lo scopo di verificare eventuali presenze di fitofarmaci provenienti dal processo di lisciviazione dei terreni circostanti o di aree coltivate molto estese. Per questa indagine in Abruzzo è stata prescelto l altopiano del Fucino, sia per la presenza di una intensa attività antropica che poteva far presupporre la vulnerabilità dell area a questo tipo di inquinamento, sia per le sistemazioni idraulico-agrarie dei terreni con la presenza di canali di irrigazione e fossi di prima e seconda raccolta delle acque reflue, condizione che ci consentiva di soddisfare il protocollo di prelievo dei campioni di acqua. Il campionamento è stato dunque effettuato su acque di scorrimento superficiali a livello dei fossi collettori di primo e secondo grado. Sono stati prelevati circa 200 campioni, parte nell inverno-primavera 2003, prima dell inizio della stagione colturale e parte nell autunno-inverno alla fine della campagna di coltivazione. Sono stati ricercati agrofarmaci ed anche nitrati

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