Procedura operativa per la macellazione d urgenza dei bovini INDICE
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- Gemma Bonelli
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1 Revisione Pag. 1 di 11 INDICE 1.0 Scopo Campo di applicazione Terminologia ed abbreviazioni Responsabilità Modalità operative Organizzazione degli interventi Sopralluogo Macellazione d urgenza in allevamento Lo Stordimento Iugulazione e dissanguamento Compiti del VUT Documentazione d accompagnamento Visita post mortem Macellazione d emergenza al macello Abbattimento e distruzione Archiviazione documentale Archiviazione Riferimenti legislativi Modulistica ed allegati Apparecchiature, strumenti materiali Requisiti e criteri di eccezione Criteri e strumenti di valutazione 11 Rev. Data di approvazione Causale modifica Redatto da Approvato da 14/6/10 1 stesura D. Venditti A.Valentini 21/8/10 2 stesura D.Venditti A.Valentini Validato da Codificato da Trasmesso il Codificato il Distribuito il
2 Revisione Pag. 2 di SCOPO Attivare procedure operative per l attività di macellazione d urgenza che avviene fuori del macello tenendo conto delle norme comunitarie in materia di sicurezza alimentare e benessere animale, delle circolari ministeriali esplicative e delle procedure operative regionali. 2.0 CAMPO DI APPLICAZIONE La presente procedura si applica nel Servizio della ASL Roma D per l attività di macellazione d urgenza in osservazione della norma di cui al punto TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI CADSPV: Coordinatore Area di Sanità Pubblica Veterinaria SSA: MIE: Malattie Epidemiche Emergenti DUOC: Direttore Struttura Complessa del Servizio DV: Dirigente Medico Veterinario LPC: Veterinario libero professionista convenzionato con la ASL ROMA D VUT: Veterinario Ufficiale Turnante LP: Veterinario libero professionista che opera nell azienda zootecnica TPALL: Tecnico della Prevenzione nell Ambiente e nei Luoghi di Lavoro Azienda: Azienda nella quale si effettua l allevamento bovino a scopo alimentare Allevatore: il titolare/detentore dell azienda Macello: macello vicino scelto dall elenco Allegato B Macellazione d urgenza: ai sensi del Regolamento CE 853/2004 All. III sez. I cap VI per macellazione d urgenza si intende quella che avviene al di fuori del macello su ungulati sani che hanno subito un incidente o che sono affetti da turbe metabolico-funzionali e che non possono essere trasportati al macello onde evitare di arrecare loro inutili sofferenze. Macellazione d emergenza: la macellazione d emergenza viene svolta al macello nei casi previsti al punto BSE: Encefalopatie Spongiformi dei Bovini 4.0 RESPONSABILITA Il CADSPV ha il compito di approvare la prima stesura e le successive modifiche della procedura.
3 Revisione Pag. 3 di 11 Il DUOC trasmette al CADSPV la procedura per l'approvazione, ne cura la distribuzione controllata al personale del SSA, ne sorveglia la diligente osservanza. Il DV coordinatore del MIE cura la revisione periodica, l archiviazione e la gestione delle copie obsolete. Inoltre è responsabile della pianificazione dell attività, della verifica e dei flussi informativi verso l Azienda e gli altri Enti. I TPALL hanno il compito di effettuare vigilanza se formalmente coinvolti dai DV secondo quanto previsto dalla procedura Erogazione delle prestazioni dei TPALL. I DV e gli LPC, secondo un calendario settimanale del personale turnante, sono responsabili della gestione dell emergenza secondo la presente procedura. Il Macello effettua le operazioni di macellazione d urgenza mediante l utilizzo di personale esperto e attrezzature adeguate. Il DUOC si occupa della divulgazione della presente procedura agli allevatori e ad altri Enti ove lo riterrà necessario e/o opportuno. 5.0 MODALITA OPERATIVE 5.1 Organizzazione degli interventi Il DUOC organizza un calendario settimanale dei DV e/o LPC per assicurare la presenza del personale veterinario ai fini della presente procedura e la trasmette agli interessati (Allegato C). L allevatore può contattare SSA a seguito della presenza di un bovino che si trova in condizioni che rientrano nelle fattispecie elencate ai punti o per richiedere la macellazione d urgenza in allevamento o la macellazione d emergenza al macello. Prima di recarsi sul posto il VUT assolve alle incombenze fissate dalla procedura aziendale per la gestione dei servizi esterni. 5.2 Sopralluogo Il VUT effettua l anamnesi con l eventuale ausilio dell LP dell azienda, verifica lo stato di salute dell animale e decide la strategia da adottare in linea con uno dei successivi punti 5.2.1, e Macellazione d urgenza in allevamento
4 Revisione Pag. 4 di 11 Il Regolamento (CE) 1/2005, in materia di benessere animale durante il trasporto, ali'aiiegato I, Capo l, punti 1 e 2 stabilisce le seguenti condizioni: o Non può essere trasportato nessun animale che non sia idoneo al viaggio previsto, né le condizioni di trasporto possono essere tali da esporre l'animale a lesioni o a sofferenze inutili. o Gli animali che presentino lesioni o problemi fisiologici ovvero patologie non vanno considerati idonei al trasporto, in particolare se: o non sono in grado di spostarsi autonomamente senza sofferenza o di deambulare senza aiuto; o presentano una ferita aperta di natura grave o un prolasso; o sono femmine gravide che hanno superato il 90% del periodo di gestazione previsto ovvero femmine che hanno partorito durante la settimana precedente; o sono mammiferi neonati il cui ombelico non è ancora completamente cicatrizzato. Appurata l intrasportabilità dell animale la macellazione d urgenza in azienda può essere realizzata quando sussistono le seguenti condizioni: o l animale, per il resto sano, ha subito un incidente che ne impedisce il trasporto al macello per considerazioni relative al suo benessere (All.III, Sez. I, Cap. VI, punto 1 Reg. CE 853/2004); a questa tipologia sono riconducibili i traumi, varie patologie chirurgiche acute e (ai sensi della circolare ministeriale prot /P del ) le turbe metabolicofunzionali, tali da non rendere le carni inadatte al consumo umano (es. meteorismo acuto, collasso puerperale, distocie da parto, animali indocili e pericolosi per l uomo); o l animale non ha subito trattamenti farmacologici o, in alternativa, i relativi tempi di sospensione sono stati rispettati (è necessaria la dichiarazione per il macello sul mod. 4). Il VUT comunica all allevatore l esito della visita. L allevatore prende accordi con un Macello del territorio regionale di cui all Allegato B e ne informa il VUT. Il VUT si reca nuovamente sul posto contemporaneamente al personale dello stabilimento di macellazione. Il personale del Macello, avvisato il veterinario ufficiale dello stabilimento, si reca nell allevamento e cura le operazioni di stordimento, iugulazione e dissanguamento tramite un macellatore esperto e dotato di idonea attrezzatura per l intervento urgente di stordimento e iugulazione, ivi compreso un idoneo contenitore per la raccolta del sangue di cui al punto ; il trasportatore garantisce il trasferimento della carcassa in
5 Revisione Pag. 5 di 11 condizioni igieniche soddisfacenti al macello stesso, dove il veterinario ufficiale del macello autorizza le successive fasi di lavorazione della carcassa Lo Stordimento Lo strumento ideale per lo stordimento di un bovino, ovino o equino è la pistola a proiettile captivo. La tecnica corretta prevede il posizionamento della pistola sulla regione frontale nel bovino ed equino e alla base delle corna nello spazio tra le orecchie nell ovino. Il proiettile deve essere di una lunghezza sufficiente a perforare l osso frontale, la corteccia cerebrale ed i centri nervosi sottostanti e a causare uno stato di incoscienza rilevata dall assenza dei riflessi oculari. Per il suino, a causa della presenza di ossa frontali spesse, quando è possibile è consigliabile l uso della pinza elettrica. I segni di un efficace stordimento sono rappresentati dalla caduta improvvisa dell animale, arresto della respirazione e rigidità generale. L animale stende gli arti anteriori e flette quelli posteriori verso l addome. Questa fase è seguita da un rilassamento graduale accompagnato da calci involontari. Deroga allo stordimento: l art. 11 del D.lgs n. 333/98 prevede la possibilità di non effettuare lo stordimento sugli animali che devono essere abbattuti immediatamente per motivi di emergenza, deroga che può essere giustificata dalla presenza di animali indocili o affetti da una condizione improvvisa (ad esempio shock, meteorismo acuto, coliche gravi) che procura sofferenza. Il ritardo nell abbattimento in questo ultimo caso potrebbe porre problemi per l eventuale idoneità delle carni. La decisione di ricorrere allo stordimento o meno richiede comunque una attenta valutazione da parte del veterinario, anche in funzione della disponibilità di mezzi e di personale qualificato Iugulazione e dissanguamento Dopo lo stordimento e prima della inizio della fase dei calci, deve essere praticato il dissanguamento mediante la recisione i grossi vasi del collo. Il taglio deve essere profondo, trasverso al collo dell'animale e a livello dell'angolo della mandibola al fine di recidere entrambe le arterie carotidee. Il veterinario verifica che sia la recisione dei vasi del collo che il dissanguamento avvengano subito dopo lo stordimento in condizioni igieniche soddisfacenti, sull'animale appeso, allo scopo di prevenire la contaminazione in profondità delle carni, per cui l allevatore deve essere dotato di un mezzo per sollevare l animale.
6 Revisione Pag. 6 di 11 Il Macello si occupa della raccolta e del trasporto al macello stesso del sangue in idonei contenitori contrassegnati come materiale di cat. 3 e da un mezzo di identificazione che consenta di riconoscere l appartenenza alla relativa carcassa. In caso in cui non sia possibile procedere al completo dissanguamento dell animale il VUT destina la carcassa e il sangue allo smaltimento di cui al punto Il Macello provvede al trasporto con idoneo automezzo della carcassa allo stesso Macello nel più breve tempo possibile e comunque non superiore a 45 minuti (D.L.vo 286/94). Se trascorrono più di due ore dall inizio delle operazioni di macellazione all arrivo al macello la carcassa deve essere trasportata utilizzando un mezzo di trasporto refrigerato o comunque a 0 C - +4 C (Allegato III, Sezione I, Capo VI, punto 4 del Regolamento n. 853/2004); in questo caso il VUT, se lo ritiene necessario, può predisporre l asportazione di stomaco e intestino per prevenire eventuali fenomeni fermentativi-putrefattivi che possono pregiudicare la commercializzazione delle carni. I suddetti visceri devono essere identificati e accompagnare la carcassa al macello Compiti del VUT Il VUT, opportunamente formato per la procedura in questione, presso l'azienda: o assicura la visita ante mortem; o controlla la corretta identificazione del capo e le attestazioni riportate nel Mod. 4 che accompagnerà la carcassa al macello, nonché la rispondenza delle dichiarazioni riferite ai trattamenti farmacologici con quanto riportato nel registro aziendale; o verifica che l'animale sia stordito correttamente da personale esperto, appeso, jugulato e dissanguato ed inviato, in condizioni igieniche soddisfacenti e senza ritardo, al macello; o compila il modello "Attestazione di scorta per gli animali macellati d'urgenza" (AIlegato A/l) che accompagna la carcassa al macello; o esegue, se del caso, il test rapido per la BSE Documentazione di accompagnamento Gli animali macellati d'urgenza in azienda dovranno essere accompagnati dal Modello 4, dal passaporto, ed eventualmente dal mod 2/33, nonché dalla "Attestazione di scorta per gli animali macellati d'urgenza" (AIlegato A/l), redatta in triplice copia dal VUT: l'originale accompagna l'amimale macellato, una copia viene consegnata al proprietario, una rimane al VUT.
7 Revisione Pag. 7 di 11 In deroga ai tempi previsti dal Regolamento n. 853/2004, Allegato II, Sezione III, punto 2, per la macellazione d'urgenza l'informazione sulla catena alimentare può arrivare al macello contestualmente all'arrivo della carcassa Visita post mortem Al Macello la carcassa dopo le ulteriori fasi della macellazione è sottoposta a visita post mortem dal veterinario ufficiale del macello che decide la destinazione delle carni. Gli operatori del settore alimentare devono seguire tutte le eventuali istruzioni del veterinario ufficiale del Macello per quanto riguarda l uso delle carni. Le carcasse, le mezzene, i quarti e le mezzene tagliate in massimo tre parti, ottenute da macellazioni d'urgenza di ungulati domestici al di fuori del macello, devono recare un bollo sanitario di forma rettangolare che misuri almeno 6 cm in larghezza e 4 cm in altezza recante le seguenti indicazioni: o nella parte superiore l'indicazione dell'unita' sanitaria locale nel cui territorio si trova il macello in cui le carni, ottenute da macellazione d'urgenza, vengono trasportate; o al centro la sigla MSU seguita dal numero d'identificazione del macello; o nella parte inferiore il nome della regione nel cui territorio si trova il macello. Le carni così ottenute possono essere commercializzate esclusivamente in ambito nazionale Macellazione d emergenza al macello Il Regolamento CE 1/2005 all' AlIegato I, Capo l, punto 3, stabilisce che gli animali malati o che presentano lesioni possono essere ritenuti idonei al trasporto se : o presentano lesioni o malattie lievi e il loro trasporto non causerebbe sofferenze addizionali; nei casi dubbi si chiede un parere veterinario; o (sono trasportati sotto supervisione veterinaria per o in seguito a trattamento o diagnosi veterinaria. Tuttavia, tale trasporto è consentito soltanto se ciò non causa all'animale sofferenze o maltrattamenti inutili; o sono animali che sono stati sottoposti a procedure veterinarie in ordine a pratiche zootecniche, quali la decorazione o la castrazione, purché le ferite siano completamente cicatrizzate). La macellazione d'emergenza al macello riguarda gli animali che hanno subito un incidente in allevamento e gli animali malati di cui al primo punto e quelli che si sono feriti durate il trasporto. Nel caso di animali che
8 Revisione Pag. 8 di 11 presentano lesioni traumatiche intervenute durante il trasporto, e che non riescono a scendere dall'automezzo in modo autonomo, il veterinario ufficiale, al fine di evitare manualità inadeguate per lo scarico che possono procurare inutili sofferenze all'animale, può effettuare lo stordimento e l'abbattimento sul mezzo di trasporto. Gli animali feriti o malati che in casi eccezionali, ai sensi dell'art. 12 del D.lgs n.333/98 vengono inviati al macello, devono essere scortati dall' Attestazione per la macellazione d'emergenza presso il macello prevista dalla Determinazione della Regione Lazio n del 19/09/2008 (Allegato A/II), redatta in quadruplice copia dal VUT, per l'esecuzione della macellazione d'emergenza presso il macello; contestualmente il suddetto veterinario verifica la compatibilità del trasporto con il benessere dell'animale. L'allevatore, qualora lo ritenga, può avvalersi del proprio veterinario libero professionista per la sola attestazione di "Idoneità al trasporto verso il macello" di cui alla nota ministeriale n. DGSA/VI/3782 del 8/05/2007. Il trasferimento deve essere effettuato verso un macello scelto tra gli impianti disponibili più vicini (orientativamente l'animale non deve essere trasportato per più di un'ora) strutturati ed attrezzati per questo tipo di macellazione Abbattimento sul posto e avvio alla distruzione Poiché la macellazione d urgenza richiama il concetto di incidente o di disturbo fisiologico-funzionale, in alcune circostanze animali a terra non possono essere destinati in alcun modo alla macellazione in quanto le relative carni non possono essere giudicate idonee al consumo umano. In particolare, non possono essere macellati animali a terra appartenenti alle seguenti categorie: o animali affetti da una malattia o una condizione trasmissibile ad altri animali o agli esseri umani mediante la manipolazione o il consumo delle carni Reg. CE 854/2004, Allegato I, Sezione II, Capo III, punto 4; o animali che presentano i segni clinici di una malattia sistemica o di cachessia Reg. CE 854/2004, Allegato I, Sezione II, Capo III, punto 4; o animali che potrebbero contenere residui di medicinali veterinari a livelli superiori a quelli stabiliti conformemente alla normativa comunitaria o residui di sostanze proibite Reg. CE 854/20004, Allegato I, Sezione II, Capo III, punto 6; o animali per i quali non è possibile stabilire l identità Reg. CE 854/2004, Allegato I, Sezione II, Capo III, punto 1.
9 Revisione Pag. 9 di 11 In questi casi il veterinario libero professionista deve praticare l abbattimento in loco con metodo eutanasico. Dopo l abbattimento il VUT effettua il prelievo di midollo allungato per il test per la BSE sugli animali di età superiore a 48 mesi e avvia alla distruzione la carcassa secondo la normale procedura con le modalità definite dal Reg. CE 1069/2009. Metodi di abbattimento L abbattimento sul posto deve essere eseguito da parte del veterinario aziendale nel più breve tempo possibile mettendo in atto le misure necessarie a provocare la morte rapidamente e nel modo più indolore possibile, ricorrendo ad uno dei metodi riportati nel documento metodi e procedure operative per l eutanasia degli animali appartenenti alla specie equina, bovina, ovi-caprina e suina pubblicato sul sito web del Centro di Referenza Nazionale per il benessere degli animali. A seconda del metodo di abbattimento utilizzato, l operazione viene eseguita direttamente dal medico veterinario o da personale specificatamente formato, sotto la sua sorveglianza. Se il veterinario che pratica l abbattimento sul posto è un libero professionista, deve rilasciare una certificazione attestante la diagnosi ed il metodo di abbattimento utilizzato e deve, inoltre, prontamente informare il servizio veterinario della ASL competente per territorio al fine degli adempimenti previsti dalle norme sanitarie vigenti in materia di anagrafe zootecnica e profilassi delle TSE. 5.3 Archiviazione documentale Tutta la documentazione prodotta per l attuazione della presente procedura, se non altrimenti specificato, deve essere lasciata in apposita vaschetta sulla scrivania del DV coordinatore del MIE. Il VUT procede alla rilevazione dei flussi delle attività svolte, facendo riferimento ad apposita procedura. L PA o, in mancanza, il DV coordinatore del MIE procede mensilmente alla registrazione delle prestazioni sul foglio excel Flussi informativi del servizio se non altrimenti previsto da apposita procedura. Nell apposito faldone Macellazione d urgenza sono archiviati: la documentazione prodotta, copia della presente procedura, gli allegati di cui al punto 8.0.
10 Revisione Pag. 10 di ARCHIVIAZIONE L originale di questa procedura è archiviato presso il SSA nella Raccolta delle Procedure. In caso di modifiche alla procedura, la precedente viene annullata; qualora invece vengano modificati i modelli e/o gli allegati, vengono annullati solo quelli modificati. 7.0 RIFERIMENTI LEGISLATIVI D.P.R. n. 320 del ; Regolamento CE 853/2004; Regolamento CE 854/2004; Regolamento 999/2001; Decisione 2008/908/CE; Regolamento CE 1774/2002; Regolamento 1069/2009; Regolamento CE 1/2005; D.Lgs 333/1998; D.Lgs 146/2001; art. 544 del c.p come modificato dalla legge 189/2004; circolare ministeriale prot /P del 1/8/06; circolare ministeriale prot del 29/8/06; circolare ministeriale prot. DGSA/VI/3782 del 8/5/07; circolare ministeriale prot. DGSA/III/25344-P del 23/12/08; Determinazione Regione Lazio n. D3080 del 19/9/08. Siti web: MODULISTICA E ALLEGATI Allegato A/I: Modello Attestazione di scorta per gli animali macellati d urgenza Allegato A/II: Modello Attestazione di scorta per la macellazione d emergenza presso il macello Allegato B: Elenco Macelli della Regione Lazio Allegato C: Calendario turni VUT Modulistica non allegata: Verbale smaltimento carcasse (vedi procedura) Scheda di prelievo campioni per BSE punto (vedi procedura) Calendario settimanale personale turnante Foglio excel per flussi attività 9.0 APPARECCHIATURE, STRUMENTI, MATERIALI
11 Revisione Pag. 11 di 11 Kit prelievo midollo allungato: barattoli, coltello, cucchiai, pinze chirurgiche, buste autosigillanti, verbale prelevamento campioni Provette vacutainer, aghi, camicie, contenitori porta provette Verbale smaltimento carcasse, carta intestata, verbale di sopralluogo Cancelleria DPI Autovetture Servizio o proprie autorizzate Contenitori per ROT 10.0 REQUISITI E CRITERI DI ECCEZIONE Non si prevedono casi di inapplicabilità della presente procedura 11.0 CRITERI E STRUMENTI DI VALUTAZIONE La valutazione dell efficacia della procedura verrà effettuata dal DSC e dal DV coordinatore del MIE con cadenza annuale, attraverso la verifica della conformità della documentazione archiviata.
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