Fotografia del basilico in Italia e in Liguria
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- Enrico Angeli
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1 Fotografia del basilico in Italia e in Liguria E recente la diffusione della coltura in pieno campo anche in zone dell'italia, attualmente vengono coltivati oltre 100 ettari indicativamente suddivisi fra diverse regioni. Il basilico in Liguria La coltura del basilico era un tempo circoscritta alla Liguria, dove rappresentava la specie orticola più coltivata in ambiente protetto e vantava il primato assoluto in Italia (170 tonnellate all'anno, di cui 120 in serra). Indagini statistiche svolte dalla Regione in anni recenti indicano che il basilico è coltivato nelle quattro province liguri su una superficie totale di circa quaranta ettari. La coltivazione in ambiente protetto interessa 17 ettari, mentre 23 sono quelli di pieno campo. La coltura all aperto interessa in particolare la provincia di La Spezia, con 15 ettari, segue Savona con 6,5 ettari. In serra si coltivano nove ettari a Savona e 6,5 tra Genova e Imperia. Le aziende interessate alla produzione sono stimate tra 85 e 100. La superficie media aziendale regionale è poco meno di 0,5 ettari, con oscillazioni tra 0,45 a Savona e 0,17 a Genova. Le aziende di più lunga tradizione si concentrano nella provincia di Genova: la maggior parte ha iniziato l'attività tra gli anni `20 e '60
2 (e il basilico vi è prodotto soprattutto in serra), ad Imperia e La Spezia negli anni `70 e '80, a Savona negli anni '90. Nel settore sono impegnate una media regionale ad ettaro di 8 incaricati e con una netta prevalenza di manodopera femminile. La forma di commercializzazione (mazzetti o sfuso) influisce enormemente sulla manodopera: la maggior parte delle aziende genovesi, infatti, commercializza il prodotto a mazzetti (bouquet) per il mercato del fresco e ciò giustifica un numero elevato di addetti per unità di superficie. Le denominazioni di qualità La Denominazione di Origine Protetta (DOP) è il riconoscimento europeo che designa un prodotto agroalimentare il cui intero ciclo produttivo, dalla materia prima al prodotto finito, si svolge in un'area geografica ben delimitata, non riproducibile altrove. Il basilico è il prodotto orticolo fresco per eccellenza, simbolo inconfondibile, sia a livello nazionale che internazionale, della realtà produttiva agricola di Genova e della Liguria. Il DOP in Liguria Il riconoscimento europeo della DOP "Basilico Genovese" è avvenuto nel 2005 con il Regolamento (CE) n. 1623/2005 della Commissione Europea, pubblicato sulla GUCE L 259/15 del Nel 2006 il Ministero delle politiche agricole e forestali, con D.M. 14 febbraio 2006, ha designato in qualità di Autorità pubbliche ad effettuare i controlli sulla DOP "Basilico Genovese" le Camere di Commercio della Liguria, coordinate dall'unioncamere Liguria. La zona di produzione del "Basilico genovese" D.O.P. è delimitata al solo versante tirrenico del territorio amministrativo della regione Liguria con delimitazione individuabile nello spartiacque.
3 Il Basilico Genovese DOP offre le seguenti garanzie: 1. provenienza certa e rintracciabilità dell'azienda produttrice, 2. qualità nelle tecniche di produzione, in quanto è obbligatorio il rispetto del disciplinare, che prevede la coltivazione tradizionale e il confezionamento per il mercato fresco solo con piantine intere, 3. rispetto delle norme, grazie allo svolgimento di specifici controlli da parte delle Camere di Commercio. Come per le altre Dop, anche quella del Basilico Genovese riconosce a questo prodotto determinate caratteristiche qualitative dovute essenzialmente alle peculiarità del territorio. Rispondono ai criteri indicati nel disciplinare di produzione del Basilico Genovese Dop i seguenti tipi di basilico, tutti coltivati su terra aziendale (ammettendo anche l uso di bancali in serra): Basilico per il consumo fresco, coltivato sia in serra che in pieno campo, che mostra terra compatta tra le radici 1. Basilico confezionato in bouquet (fino a 100 piantine intere), 2. Basilico confezionati in piccoli mazzetti (10 piantine intere). Basilico per la trasformazione in pesto confezionato in colli per le imprese artigiane contenente le porzioni apicali delle piante sfalciate in più passaggi durante il ciclo colturale 1. Basilico raccolto a sfalcio da coltura in serra: in serra si può attuare la coltura promiscua ossia quando il basilico coltivato in serra supera l altezza dei cm per il confezionamento in bouquet, si sfalcia e si destina alla trasformazione, 2. Basilico a sfalcio da coltura in pieno campo. Basilico in commercio: Dop e non Non tutti i tipi di basilico che troviamo in commercio a Genova e in Liguria rientrano nella Dop. E anche nel caso del basilico Dop ci sono diverse modalità colturali, in particolare relative alla raccolta, da cui dipende il prezzo finale al consumatore. Per fare un po' più di chiarezza rispetto al prodotto commercializzato, elenchiamo i principali tipi di basilico in vendita, anche a prezzi molto diversi tra loro.
4 Non si possono fregiare della Denominazione di Origine Protetta i seguenti tipi di basilico: 1. Basilico coltivato al di fuori del versante tirrenico della Liguria, 2. Basilico confezionato in bouquet ma utilizzando non le piantine intere ma porzioni di piante sfalciate, presentate similarmente al bouquet attorcigliando i gambi più corposi e coprendo il tutto con terriccio e carta. 3. Basilico coltivato su bancali e in alveoli con terriccio artificiale o in fuori suolo, 4. Basilico trapiantato, ossia generato da un innesto erbaceo applicato sulla plantula. Il pesto Il pesto probabilmente deriva da una salsa agliata medioevale. Solo nell'ottocento la ricetta viene codificata pressa poco come la conosciamo: ingrediente base il basilico, quello più rinomato si dice si coltivi nel Ponente genovese, aglio, pinoli, fiore sardo, parmigiano reggiano, olio extravergine d'oliva e sale marino grosso. Non stupiscono i due formaggi estranei alle produzioni locali liguri, il parmigiano reggiano e il fiore sardo si commercializzano da secoli su e giù per l'italia, e una delle abilità culinarie dei Genovesi consiste nell'aver fatto proprie pietanze, ingredienti e prodotti che giungevano grazie ai traffici del porto e alle attività mercantili praticate dagli abitanti della città della Lanterna. Oggi il Pesto è uno dei prodotti agroalimentari tradizionali della Liguria censiti dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) e nella sua versione più blasonata è un prodotto ricco di tipicità titolate: contiene due Dop liguri (Denominazione di Origine Protetta): il Basilico genovese e l'olio Riviera Ligure; un Presidio Slow Food, l'aglio di Vessalico (Imperia); una Dop sarda, il Fiore, una Dop emiliana, il Parmigiano, e infine sale rigorosamente marino. Fonti Centro Regionale di Sperimentazione e Assistenza Agricola Regione Rollo, Albenga (SV) Azienda Speciale della Camera di Commercio I. A. A. di Savona Disciplinare di produzione Basilico Genovese DOP
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