NOI E GLI ANZIANI PER LA PACE

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1 SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE Ente proponente il progetto: Associazione EXPOITALY Rete Nazionale Laboratori per la Pace Codice di accreditamento: NZ Albo e classe di iscrizione: Nazionale I CARATTERISTICHE PROGETTO Titolo del progetto: NOI E GLI ANZIANI PER LA PACE Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: A ASSISTENZA Area Intervento: 01 Anziani 1

2 Obiettivi del progetto: Obiettivo generale Scopo del progetto è migliorare la qualità della vita delle categorie deboli presenti sul territorio di riferimento, considerando prioritaria la popolazione anziana. In particolare si vuole ottenere un più approfondito monitoraggio sulla popolazione anziana, sia in termini quantitativi che qualitativi, creando la possibilità di far emergere nuovi bisogni e sostenendo iniziative volte alla creazioni di reti solidali di auto-sostegno. Il progetto, ovviamente, non si occuperà di assistenza sanitaria in senso stretto, anche se agli anziani bisognosi di questa tipologia di assistenza (garantita loro dal sistema sanitario nazionale, da personale specializzato) sarà rivolta la giusta attenzione per la gestione delle pratiche quotidiane, offrendo loro conforto morale e compagnia. Il progetto si sviluppa su due direttive principali che scaturiscono direttamente dalle osservazioni e dagli indicatori menzionati nel precedente paragrafo. 1. attivazione di iniziative rivolte al soddisfacimento dei bisogni essenziali e basilari della popolazione con oltre 65 anni, con particolare attenzione ai livelli essenziali di assistenza, rispondendo in primo luogo alle necessità di socializzazione e di assistenza nelle pratiche quotidiane, nelle quali l anziano potrebbe trovarsi in condizioni di disagio. 2. avviamento di una serie di iniziative dedicate in particolare agli anziani con autosufficienza molto limitata o nulla, in modo da offrire loro supporto, sia con azioni volte all assistenza materiale che tramite l attivazione di servizi innovativi volti ad alleggerire le difficoltà riscontrate. Deve considerarsi, inoltre, l importanza dell impatto psicologico del progetto per quanto riguarda la sfera morale e la dignità della popolazione anziana: l importante patrimonio umano custodito dalla memoria degli anziani, con la sempre maggiore frammentazione della famiglia, rischia di essere perduto. Nel passato l anziano si identificava con la famiglia: la creava, le dava il nome, i costumi, la tradizione, la collaborazione sociale; il declino delle forze fisiche era compensato dall aumento della saggezza e del prestigio; la sua certezza intima era la continuazione della vita attraverso le nuove vite che ne riproducevano le sembianze, i comportamenti, l educazione, le usanze, le attività lavorative. Per tale ragione, in modo trasversale agli obiettivi su esposti, i volontari raccoglieranno testimonianze sulla storia e le usanze delle generazioni passate, con la finalità di organizzare attività di valorizzazione di tali saperi, promuovendo in tal modo l immagine dell anziano e sostenendone la motivazione, riallacciando rapporti sociali anche in collaborazione con le famiglie, le associazioni, e i gruppi informali di sostegno. Tali obiettivi saranno perseguiti sia a livello della singola sede, che attraverso l interscambio di esperienze e buone pratiche tra i soggetti partecipanti; questo permetterà di generare sinergie ad alto valore aggiunto. Obiettivi specifici Si intende perseguire quattro classi di obiettivi specifici, considerando per il loro raggiungimento le seguenti variabili complessive correlate: 2

3 1 Studio e monitoraggio 2 Sviluppo attività di assistenza Obiettivi specifici e attività a. rilevazione e studio del target b. rilevazione delle esigenze c. monitoraggio dell anziano a. iniziative dinamiche b. iniziative statiche c. promozione anziano d. attività anziano a. sviluppo della rete intercomunale 3 Networking b. rilevazioni statistiche di base 4 5 c. sviluppo delle reti locali Promozione e sviluppo della a. coinvolgimento dei giovani cittadinanza attiva b. interazione con il terzo settore Sensibilizzazione e diffusione dei a. presso l ente risultati del s.c.n. b. presso le comunità di riferimento L analisi dell area del progetto Noi e gli anziani per la pace mostra una grande ricchezza in termini di esperienze nel settore dell assistenza, per cui la sola creazione della rete, con lo scambio delle buone prassi, assicura un forte valore aggiunto. La frammentazione della società moderna spinge ad un allontanamento anche delle famiglie e sempre più soggetti si trovano (e sempre più se ne troveranno) in condizione di solitudine. Si deve poi considerare che, con l avanzare degli anni, la mobilità subisce spesso dei peggioramenti; pertanto si matura una doppia sfera di disagio, dal disagio morale si passa a quello fisico; soggetti a tali difficoltà gli anziani necessitano di un sostegno anzitutto morale, di compagnia e relazioni umane. I soggetti che hanno oltre 65 anni non hanno spesso un adeguata assistenza morale; tale tipo di assistenza varia per i grandi anziani e per i soggetti che hanno comunque una mobilità ridotta, i quali, oltre a quanto previsto in precedenza, necessitano di maggior supporto materiale. Le iniziative per gli over 65 nel territorio sono attualmente diffuse, anche se poco sviluppate; ancor meno sviluppate sono le iniziative per soggetti a mobilità ridotta, che si attestano su livelli basilari. Si deve poi considerare la sfera dignitaria dell anziano: custode della storia personale, della famiglia, della città e della nazione, si trova in una situazione di disagio che lo rende spesso frustrato e isolato. Nell area considerata, nonostante le tante iniziative in favore degli anziani, molto raramente si propongono iniziative di promozione della figura dell anziano, visto anche come possessore del valore di Pace. Per quanto riguarda lo sviluppo della rete intercomunale, esiste la volontà delle amministrazioni locali coinvolte a creare un network di collegamento, grazie all opportunità offerta dalla legge n. 64/2001; al momento la rete si trova in uno stadio di sviluppo, per cui il progetto e il servizio civile costituiscono anche un trait d union identitario nel quale i soggetti si riconoscono con il duplice obiettivo di offrire ai giovani del proprio territorio un esperienza qualificante di cittadinanza attiva e raggiungere finalità ritenute socialmente molto rilevanti. Si rende necessario l aggiornamento statistico dei dati quali-quantitativi legati alla condizione degli anziani: tale sistema permetterebbe di contestualizzare le azioni di intervento e orientare lo sviluppo di nuove attività in base ai bisogni emergenti degli anziani; necessita dunque l impianto di un sistema statistico di base unico presso tutte le sedi, in modo da rendere i dati confrontabili e omogenei. Il contesto non può, poi, essere considerato senza tener conto della domanda e dell offerta locale di servizi simili ed in particolare delle reti locali a supporto delle attività di progetto: il 3

4 collegamento tra i soggetti interessati allo sviluppo di tale progettualità, sia in forma di fornitori di servizi simili, che di utenti finali (sistema degli stakeholders locali). Tali reti coinvolgono attualmente, in minima parte, alcuni soggetti del terzo settore, ma difficilmente si spingono oltre, cercando, ad esempio, la collaborazione degli stessi cittadini attivi per la realizzazione della Festa dell anziano. Altro importante fattore da considerare è la capacità dell amministrazione di attivare processi di promozione/sviluppo della cittadinanza attiva; per tale ragione assume grande importanza, in un momento storico di frammentazione e disinteressamento, la possibilità di avvicinare i giovani alle tematiche di progetto, con la duplice finalità di dare loro la possibilità di partecipare attivamente al cambiamento e al contempo permettere alla struttura pubblica di introdurre prassi e linguaggi innovativi e più vicini alla cultura giovanile (arricchire e arricchirsi di esperienze). D altro canto non deve essere sottovalutato, in particolare, il ruolo e l interazione con il terzo settore; tramite il servizio civile si può interagire maggiormente con esso, creando sinergie riguardo le tematiche del progetto (laddove spesso esistono universi paralleli e poco collaborativi, non per mancanza di volontà ma scarsità di risorse). Infine deve essere considerata la possibilità di promuovere e diffondere i risultati delle azioni intraprese nel settore di riferimento, sia presso gli stessi enti partecipanti e tutta la loro struttura, che presso le comunità di riferimento, anche con il fine, riconosciuto in tale progetto, di sviluppare attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale. Altro dato importante è che circa la metà delle persone che vivono sole hanno un età superiore ai 65 anni, di queste la preminenza è di sesso femminile. È evidente che la causa principale dello status di singolo degli anziani deriva dalla condizione di vedovanza e dalla difficoltà delle famiglie ad accudirli ed assisterli in casa propria; le donne in stato di vedovanza, vista la loro tendenziale maggiore longevità degli uomini, sono maggiormente numerose. La condizione di vedovanza assume oggi una nuova dimensione, legata soprattutto ai cambiamenti demografici: si è fortemente ridotta l incidenza della vedovanza giovanile, e, conseguentemente, dei secondi matrimoni dei vedovi e delle vedove, e ormai nella maggior parte dei casi vedovanza vuol dire solitudine dell anziano, con problemi connessi soprattutto alla sfera sociale e con impatto diretto sulla qualità della vita. Descrizione del progetto e tipologia dell intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 4

5 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Obiettivo 1.Studio e monitoraggio a. Rilevazione e studio del target: i volontari si impegneranno in una rilevazione degli anziani del territorio dove svolgeranno servizio, creando un database di informazioni inerenti al target poiché molti comuni non hanno informazioni statistiche a riguardo oppure si trovano nella condizione di dover aggiornare quelle già possedute per rilevare la situazione reale del territorio. b. Rilevare le esigenze: i volontari rileveranno le esigenze di ognuno di loro, valutando le azioni e le attività da poter mettere in atto in comune accordo con i familiari. c. Monitoraggio dell anziano: il volontario dovrà monitorare attivamente la situazione dell anziano, conoscerne le necessità ed aiutarlo ad affrontare le difficoltà. Obiettivo 2. Sviluppo di attività di assistenza e di animazione a. Iniziative dinamiche: se l anziano è in una situazione salutare ottimale, il volontario potrà sviluppare insieme allo stesso delle attività dinamiche, esempio essere accompagnato all ufficio postale, al circolo ricreativo, dai familiari, a far la spesa e altro ancora. b. Iniziative statiche: se l anziano è in una situazione salutare non ottimale, il volontario in questa occasione dovrà attivarsi presso il suo domicilio per svolgere delle attività di compagnia come ad esempio leggere il quotidiano insieme, guardare un film, giocare a carte e stimolarne il ricordo della memoria. c. Promozione attività per anziani: il progetto prevede momenti di incontri intergenerazionali, l organizzazione di manifestazioni ed eventi ricreativi, e in interventi atti a consolidare e sviluppare il livello di socialità e integrazione degli anziani con la popolazione dei territori. Obiettivo 3.Networking a. Sviluppo della rete intercomunale: il progetto prevede anche la creazione di una rete intercomunale. Molti comuni sono sprovvisti di servizi assistenziali per anziani e la creazione di rete/sistema tra realtà diverse possano essere da input per entrambe, creando così sviluppo per chi ha il servizio già attivo sul territorio e crearlo dove non esiste con l aiuto di chi ha già esperienza nell attività assistenziale di anziani. b. Sviluppo di reti locali: la creazione di una rete locale, potrà permettere l unione delle forze sul territorio per offrire a tutti il miglior servizio. In alcuni comuni sussistono servizi diversi: l integrazione e lo scambio di buone prassi possono contribuire ad offrire un aiuto concreto all anziano e alla comunità. Obiettivo 4.Promozione e sviluppo della cittadinanza attiva a. Coinvolgimento dei giovani: per ottenere una cittadinanza attiva utile alla comunità anziana dei nostri territori, è utile la partecipazione dei giovani che devono essere in prima fila per aiutare chi è più debole e chi può trasmettere loro conoscenza e sapere, insegnando anche quel valore di Pace che molti anziani hanno dentro di se. b. Interazione con il terzo settore: il progetto vuole creare un interazione con il terzo settore come con l assistenza sociale, istruzione, formazione, sport, tutela dell ambiente e tanti altri. I territori posseggono grosse forze e potenzialità nel terzo settore, soprattutto nel settore assistenza e la loro esperienza deve essere da insegnamento. 5

6 Obiettivo 5.Sensibilizzazione e diffusione dei risultati del s.c.n. a. Presso l Ente: nella sede di attuazione del progetto saranno predisposti dei momenti di sensibilizzazione e di diffusione delle attività e dei risultati ottenuti dal servizio civile nazionale. b. Presso le comunità di riferimento: la stessa attività svoltasi presso l ente avverrà presso le comunità territoriali con momenti d incontro sia presso le famiglie degli assistiti che in altri luoghi per sensibilizzare e diffondere i risultati ottenuti dal servizio civile nazionale. Il progetto di servizio civile in senso stretto coinciderà, fatte salve le attività preparatorie, con il periodo di servizio dei volontari (12 mesi). Si propone di seguito l elaborazione del diagramma di Gantt, il quale riporta sull asse orizzontale l'arco temporale di attuazione del progetto con fasi incrementali mensili (dall avvio dei volontari al termine del servizio) e sull asse verticale le attività maggiormente rilevanti che saranno ulteriormente approfondite nei successivi paragrafi. MESI FASI ATTIVITA' Accoglienza - Incontri informativi OLP Rilevazione e studio del target Rilevare le esigenze Monitoraggio dell'anziano Iniziative dinamiche Iniziative statiche Sviluppo rete intercomunale Sviluppo reti locali Promozione attività anziani Coinvolgimento giovani Interazione con il terzo settore Formazione Generale Formazione Specifica Monitoraggio Tutoraggio Report finale - diffusione dei risultati Attività di sensibilizzazione Promozione Servizio Civile sul territorio Si precisa che il diagramma riporta i periodi di maggiore concentrazione delle attività, le quali saranno adeguate sulla base dei risultati conseguiti e delle peculiari caratteristiche del progetto 6

7 a livello locale. 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell ambito del progetto Il numero di volontari è stato attentamente misurato alle reali esigenze degli enti, alla tipologia di attività previste, ai dati relativi al territorio, con particolare riferimento all utenza interessata o potenzialmente interessata. Nel contatto quotidiano con l Ente Pubblico, i volontari vivranno un esperienza formativa on the job acquisendo competenze e professionalità che gli saranno utili nella propria crescita personale, oltre che nella propria carriera lavorativa. I volontari saranno impiegati a supporto di tutte le fasi di realizzazione delle attività specifiche considerate sopra, con il costante coordinamento e affiancamento degli operatori locali di progetto, del personale degli uffici preposti e dello staff di progetto dell ente promotore. Al fine di dare attuazione ad attività specifiche del progetto, potrebbero essere previsti dei trasferimenti di sede, ai sensi del Prontuario UNSC del ; tali trasferimenti, oltre ad essere autorizzati preventivamente dall Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, saranno concordati con i volontari, gli OLP e i responsabili locali. Tali trasferimenti potrebbero rendersi necessari data la natura delle attività descritte nel presente progetto e le azioni ad esso collegate. Si riporta di seguito il programma delle attività previste. Fase di presentazione nell ente e del servizio civile Ruolo: discenti Attività: dopo la prima accoglienza e l adempimento delle prime formalità previste per la presa di servizio, si procederà all attuazione di questa fase precedentemente pianificata; all OLP è affidato il compito di presentare l ente, il servizio civile e il contesto in cui i volontari saranno inseriti, illustrare poi più tecnicamente il contratto di servizio civile e la carta etica. Ai volontari è affidato il compito di eseguire i primi adempimenti amministrativi. Fase propedeutica alle attività e prima formazione Ruolo: discenti Attività: per permettere la conoscenza adeguata del progetto e delle risorse disponibili, l OLP e i formatori, avranno cura di illustrare in maggiore dettaglio la descrizione del contesto territoriale e settoriale, degli obiettivi di progetto e delle attività previste; la presentazione del progetto sarà preceduta dalla presentazione dell OPL, del suo ruolo, delle sue competenze, delle strutture e attrezzature di cui i volontari potranno disporre per tutto l arco dell anno. La durata della fase è prevista di circa un mese. I volontari in questa fase avranno cura di apprendere le informazioni generali necessarie all espletamento del loro servizio. In questa fase avviene una prima programmazione logico temporale così come riportato nel diagramma di gantt. Fase operativa Ruolo: operatori Attività: superata la fase propedeutica, inizierà la fase operativa, in cui grazie al supporto dell OLP e delle altre figure professionali dell Ente, i volontari inizieranno le attività nel rispetto dell impegno previsto nella carta etica, utilizzando l approccio del learning by doing con una metodologia di lavoro orientata al gruppo e alla condivisione degli obiettivi. Nella fase operativa i volontari saranno impegnati nella attività di assistenza all anziano, rilevando i bisogni e individuandone situazione di emarginazione attraverso visite a domicilio e interviste all anziano e ai suoi familiari. I volontari parteciperanno al miglioramento delle condizioni di vita dell anziano stesso attraverso le attività quotidiane di cura, compagnia e di sbrigo pratiche, anche attraverso l identificazione dei servizi territoriali per le situazioni più specifiche. Progetteranno e realizzeranno interventi di animazione socioculturale e promozione 7

8 delle attività messe in campo con il progetto. La valorizzazione dell esperienza di servizio civile, lo sviluppo delle competenze e l acquisizione dei nuovi saperi saranno elementi prioritari del processo di crescita dei volontari durante l anno di servizio civile. Per la realizzazione del progetto, le attività saranno svolte sia presso l ente sia presso altre strutture, al fine di raccogliere informazioni utili e conseguire gli obiettivi del progetto stesso. La programmazione in itinere delle attività comporterà una verifica ex post di quello realizzato ed una ex ante del lavoro da effettuarsi con l obiettivo di valutare eventuali azioni migliorative, integrative e ad hoc rispetto alle esigenze dell ente e del territorio. Fase formativa Ruolo: discenti Attività: l attività dei volontari sarà quella di partecipare alle lezioni ed di apprendere. La formazione assume la duplice finalità di rendere consapevoli i volontari in servizio civile sul significato della propria scelta e di fornire le conoscenze necessarie ad accrescere nei giovani la partecipazione attiva alla vita della società civile. La formazione generale sarà esaurita entro il quinto mese, mentre quella specifica sarà svolta durante l intero periodo di servizio, costituendo per i giovani un continuo stimolo all apprendimento. Fase conclusiva Ruolo: soggetti attivi di un processi di autovalutazione Attività: report finali, questionari conclusivi, e griglie di valutazione. In questa fase i volontari sono invitati a relazionare complessivamente sull anno di servizio civile appena svolto. Nello specifico coadiuvati dall attività dell Università procederanno alla stesura del rapporti finali individuando l impatto delle azioni sulle variabili individuate. Piano di lavoro L impiego dei volontari sarà articolato con una media di 30 ore settimanali su cinque giorni di servizio (orario flessibile, con un totale ore annuali). L orario di servizio sarà definito nel rispetto dell esigenze progettuali e delle attività ad esso connesse. E previsto un piano di lavoro medio per volontario che si articolerà come di seguito riportato: 1 Attività Rilevazione target, esigenze, monitoraggio anziano e promozione attività per gli anziani Impegno mensile medio 45% 2 Networking 15% 3 Promozione e sviluppo della cittadinanza attiva 10% 4 Sensibilizzazione e diffusione dei risultati 10% 5 Formazione generale e specifica 10% 6 Attività di promozione del servizio civile 5% 7 Altre attività 5% TOTALE 100% 8

9 Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 40 Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 1400 ore all anno, con un minimo di 12 ore settimanali obbligatorie Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Si richiede disponibilità a seguire i corsi, i seminari, i convegni, le attività formative, le campagne di sensibilizzazione e ogni altro momento di incontro e confronto utile ai fini del progetto e della formazione dei volontari coinvolti. Si richiede flessibilità oraria e, in occasioni particolari, disponibilità ad effettuare il servizio durante i fine settimana e giorni festivi. Durante lo svolgimento del servizio, per periodi limitati e comunque autorizzati dall UNSC e concordati con i volontari, i responsabili locali e gli OLP, potrebbero essere previsti, per esigenze strettamente connesse alle attività di progetto, dei trasferimenti di sede, ai sensi del Prontuario UNSC del Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Per la partecipazione al progetto, oltre ai requisiti individuati dalla legge n. 64/2001, è richiesto come titolo minimo la qualifica triennale conseguita con la scuola secondaria di secondo grado. Tale ulteriore requisito è richiesto in quanto risulta necessaria, da parte dei volontari, una maggiore capacità relazionale e la capacità di gestione dei dati. Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Le competenze e professionalità acquisite dai volontari durante l espletamento del servizio civile saranno certificate e riconosciute da Enti Terzi, oltre che da EXPOITALY. I Volontari, oltre alla crescita umana individuale certa, acquisiranno conoscenze e competenze quali elementi di informatica, lavorare in gruppo, lavorare in rete, lavorare per progetti, disbrigo pratiche di segreteria, gestione ufficio ed archivio, stesura di piani di comunicazione e marketing programmazione attività, padronanza di competenze trasversali necessarie al rafforzamento della propria identità e all'inserimento nel mondo del lavoro. Svilupperanno, inoltre, competenze di base e capacità operative su: - analisi dei bisogni della realtà di riferimento; - individuazione delle situazioni di emarginazione; - identificazione dei servizi territoriali competenti; - capacità di negoziazione e di gestione delle relazioni intergenerazionali; - orientamento verso l'ascolto e la considerazione dell'altro, della sua storia 9

10 passata e dei suoi interessi; - progettazione e realizzazione di interventi di animazione socio-culturale; - capacità di ideazione, realizzazione e gestione di progetti, eventi, iniziative; - gestione delle pubbliche relazioni; - sensibilità mediatica e le conoscenze necessarie per l'elaborazione di rassegne stampa tematiche. Formazione generale dei volontari Contenuti della formazione: I contenuti prescelti si basano sulla priorità di rendere consapevoli i volontari in servizio civile sul significato della propria scelta, fornendo le conoscenze necessarie ad accrescere nei giovani la partecipazione attiva alla vita della società civile, in ottemperanza alla Determina Direttoriale 4 aprile 2006 UNSC Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale. La formazione generale sarà divisa in due parti ed avrà una durata complessiva di 46 ore: la prima con contenuti basilari e una durata di 36 ore, la seconda con contenuti extra e una durata di 10 ore. La prima parte avrà i seguenti contenuti di base, per un totale di 36 ore: 1. L identità del gruppo in formazione: attraverso le tecniche della formazione non formale si intende sviluppare la coscienza dei volontari sul significato del servizio civile nazionale. (9 ore) 2. Dall obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà. Attraverso l analisi storica e normativa del passaggio dall obiezione di coscienza al servizio civile nazionale, si vuole trasmettere ai volontari i contenuti necessari a comprendere non solo i fondamenti istituzionali, ma anche e, soprattutto, culturali del servizio civile nazionale. (3 ore) 3. Il dovere di difesa della Patria: partendo dall art. 52 della Costituzione Italiana che sanziona il dovere di difesa della Patria di ogni cittadino, saranno analizzati i contenuti delle sentenze della Corte Costituzionale sull argomento in questione. (2 ore) 4. La difesa civile non armata e nonviolenta: partendo dal concetto di difesa popolare non violenta si procederà alla presentazione e discussione delle forme di difesa alternativa. (3 ore) 5. La protezione civile: verranno forniti concetti di base per la conoscenza del servizio di protezione civile e della connessione tra la difesa della Patria e la difesa dell ambiente, del territorio e delle popolazioni. (3 ore) 6. La solidarietà e le forme di cittadinanza: partendo dai principi di solidarietà sociale, libertà ed eguaglianza, si vuole affrontare la questione della cittadinanza attiva, per legittimare l importanza del volontario del 10

11 servizio civile nel concorrere alla coesione sociale e all inclusione e quindi all eguaglianza sostanziale. (2 ore) 7. Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato: attraverso gli elementi normativi si vuole evidenziare la distinzione tra le tre pratiche suddette e puntualizzare il giusto significato di ognuna. (3 ore) 8. La normativa vigente e la Carta di impegno etico: attraverso la presentazione delle leggi e dei principi costituzionali insiti nel servizio civile nazionale si vuole presentare ai volontari la Carta con cui l Ufficio Nazionale e gli enti riconoscono che il sevizio civile nazionale va a proporre ai giovani un essenziale esperienza di crescita. (2 ore) 9. Diritti e doveri del volontario del servizio civile: attraverso la presentazione delle disposizioni dell Ufficio Nazionale in merito ai doveri del volontario, si intende rendere i giovani consapevoli del loro ruolo e delle loro funzioni, nonché della disciplina che regola i loro rapporti con l ente presso cui prestano servizio. (3 ore) 10. Presentazione dell Ente: attraverso la presentazione dell ente, i volontari avranno coscienza delle specificità del contesto nel quale operano ed in cui sono accolti a collaborare. (3 ore) 11. Il lavoro per progetti: attraverso la presentazione del progetto si vuole offrire ai volontari la piena comprensione del loro contributo in termini di esito, efficacia ed efficienza del progetto stesso. (3 ore) In questa fase di formazione generale l'obiettivo è di costituire l'identità di gruppo, definire e rinforzare le motivazioni e la mission di ciascun partecipante e fornire informazioni di base atte alla comprensione del contesto sociale e progettuale in cui i volontari sono inseriti. A tal fine, ai contenuti suddetti come prescritti dalla Determina Direttoriale 4 aprile 2006 UNSC, Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale si intende integrare ulteriori argomenti ritenuti utili a garantire ai giovani una formazione completa, con un percorso finale dedicato al bilancio delle competenze, all autovalutazione, alla presentazione di se, alla costruzione del proprio progetto di vita e all orientamento nel mondo delle opportunità di studio e lavorative. Tale formazione verterà sui seguenti contenuti, per un totale di 10 ore : 1. Il bilancio delle competenze: il percorso ha l'obiettivo di permettere ai giovani di fare il punto delle proprie competenze, di conoscerle meglio e, a partire da questo, di costruire un progetto personale e professionale, mettendo in chiaro, nel contempo, i mezzi e le fasi per realizzarlo (5 ore) 2. Il curriculum: strumento fondamentale per la ricerca di un impiego, ha una forte valenza anche ai fini dell autovalutazione e dell autostima; accompagnato da una lettera di presentazione è il biglietto da visita, il documento che presenta e rappresenta il giovane dal punto di vista personale e 11

12 professionale. (5 ore) Durata: 46 ore Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 1) Contenuti della formazione: Durata: I contenuti della formazione specifica, in relazione alle attività da svolgere (si veda il precedente paragrafo 8), saranno articolati nei seguenti 15 moduli, della durata di 5 ore cadauno: 1. Essere anziano; 2. L anziano e i suoi problemi; 3. Legislazione; 4. Comunicazione pubblica; 5. Soggetti del terzo settore e la teoria degli stakeholders; 6. Servizi agli anziani (i servizi aperti); 7. Servizi residenziali; 8. Operatori socio sanitari; 9. Servizi per gli anziani; 10. La relazione di aiuto; 11. Il lavoro di gruppo nei processi di aiuto; 12. Letture di approfondimento; 13. Diritti del malato; 14. Servizi di sostegno per il mantenimento dell anziano a domicilio; 15. Spunti di riflessione 75 ore 12

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