Università Roma Tre Facoltà di Scienze della formazione Corso di laurea in Servizio Sociale e Sociologia L.39 A.A
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1 Università Roma Tre Facoltà di Scienze della formazione Corso di laurea in Servizio Sociale e Sociologia L.39 A.A Lezione del 21 novembre 2015 I Servizi Sociali nelle ASL Docenti: Alessandra Fralleoni Giovanna Sangregorio
2 Il sistema dei servizi sociali Per comprendere il sistema dei servizi sociali in Italia, è necessario conoscere: l evoluzione delle politiche sociali; la cornice normativa; I principali processi che ne hanno accompagnato la costruzione: 1. il decentramento 2. la sussidiarietà 3. l integrazione socio-sanitaria, 4. la programmazione partecipata e così via
3 La riforma del welfare Punto di partenza: superamento della cultura dell assistenzialismo caratterizzato da: - provvedimenti per categorie - prevalenza degli interventi monetari rispetto ai servizi alla persona - politiche riparative piuttosto che preventive Obiettivo: passare ad un nuovo concetto di cittadinanza, come garanzia dei diritti sociali allargati a tutti, universalismo basato sui principi di equità, solidarietà e responsabilità, attraverso la programmazione degli interventi e dei servizi sanitari e sociali tra loro integrati
4 Tutela della salute Il diritto alla salute, intesa non tanto come "assenza di malattia", ma come "stato di benessere fisico, mentale e sociale" (OMS 1948) è individuato come diritto fondamentale della persona dalla Costituzione della Repubblica: art. 32 "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun modo violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana".
5 Riforma sanitaria: principali tappe Il diritto costituzionale ha trovato progressiva attuazione attraverso l istituzione del Servizio Sanitario Nazionale: Legge n 833/78 Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale - vengono istituite le Unità Sanitarie Locali assegnandone la gestione ai Comuni Poi modificata dai decreti legislativi: /92 Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell art. 1 della legge 23 ottobre 1992 n 421 (Delega al Governo per la razionalizzazione e la revisione delle discipline in materia di sanità, di pubblico impiego, di previdenza e di finanza territoriale) /1999 Norme per la razionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale
6 Un po di storia Prima della legge 833/78, che istituisce il servizio sociale sanitario, era in vigore una disciplina articolata in disposizioni di variegata origine (anche antecedente all entrata in vigore della Costituzione). La gestione dei servizi sanitari era frammentata tra diversi enti ed organizzazioni, pubbliche e private: Ministero della Sanità, Regioni, Province, Comuni, Enti Mutualistici, Enti Ospedalieri, Fondazioni, Enti Religiosi, IPAB, ecc.) Gli interventi di cura erano prevalentemente affidati agli Enti mutualistici, strutture di categoria che garantivano le attività di cura (spesso tra loro diversificate in qualità e quantità) esclusivamente ai propri iscritti (lavoratori e loro familiari) Veniva erogata un tipo di assistenza sanitaria diversificata a seconda delle "categorie" di appartenenza: alcune prestazioni sanitarie erano assicurate, ad esempio agli invalidi di guerra, del lavoro e per servizio, mentre erano esclusi da tale tipo di prestazioni gli invalidi civili, i ciechi civili ed i sordomuti. Erano esclusi quanti non si trovavano nelle condizioni previste per "assicurarsi" contro le malattie, pur avendone, a volte, maggior bisogno: ad esempio, i disoccupati, inabili al lavoro, gli "invalidi
7 La riforma sanitaria Legge 833/1978 Istituzione del servizio sanitario nazionale : - art. 1: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività mediante il servizio sanitario nazionale [ ] L'attuazione del servizio sanitario nazionale compete allo Stato, alle regioni e agli enti locali territoriali, garantendo la partecipazione dei cittadini. Nel servizio sanitario nazionale è assicurato il collegamento ed il coordinamento con le attività e con gli interventi di tutti gli altri organi, centri, istituzioni e servizi, che svolgono nel settore sociale attività comunque incidenti sullo stato di salute degli individui e della collettività. Le associazioni di volontariato possono concorrere ai fini istituzionali del servizio sanitario nazionale nei modi e nelle forme stabiliti dalla presente legge
8 La riforma sanitaria 833/78 Offriva la possibilità di una reale gestione integrata dei servizi sociali e sanitari prescrivendo i medesimi ambiti territoriali tra l Unità sanitaria e i servizi sociali (art.11), ne prevedeva la gestione da parte dei Comuni e richiedeva il coordinamento e l integrazione dei servizi delle USL con i servizi sociali presenti sul territorio (art.14).
9 D.Lgs502/92 1/2 Non mette in discussione i principi fondamentali di "globalità" ed "universalità" del diritto alla tutela della salute sanciti con la legge833/78 modifica profondamente la natura giuridica delle USL, la loro "territorializzazione", le loro competenze in riferimento alla materia socio assistenziale, l impianto organizzativo, le modalità di finanziamento attribuisce allo Stato i compiti di pianificazione in materia sanitaria, da attuarsi mediate l approvazione del Piano Sanitario Nazionale triennale compito dello Stato è individuare i "livelli uniformi di assistenza" sanitaria che debbono essere obbligatoriamente garantiti dal SSN a tutti i cittadini forte regionalizzazione della sanità: alle Regioni sono attribuite funzioni rilevanti nel campo della programmazione sanitaria, nel finanziamento e nel controllo delle attività sanitarie gestite dalle Aziende le aziende USL non sono più strumenti operativi dei Comuni singoli od associati, ma aziende regionali con propria personalità giuridica ed autonomia organizzativa, amministrativa e patrimoniale
10 D.Lgs502/92 2/2 prevede la separazione ai fini contabili e finanziari degli interventi sanitari da quelli socio assistenziali: le funzioni sanitarie sono a carico dell'azienda Sanitaria, mentre quelli socio assistenziali sono di competenza degli Enti Locali; le Aziende Sanitarie possono gestire interventi socio assistenziali soltanto a seguito di delega da parte degli Enti Locali. prevede una diversa delimitazione del territorio delle Aziende Sanitarie Locali, che possono coprire quello corrispondente ad una Provincia. le ASL debbono articolarsi in Distretti Sanitari, realtà spesso coincidente con il territorio delle precedenti USL, dotata di autonomia organizzativa e gestionale e sede dei processi di conoscenza della domanda sanitaria, dell erogazione delle prestazioni di primo livello, di partecipazione e di integrazione della domanda e delle prestazioni sanitarie con i bisogni e le offerte di servizi socio assistenziali ed educativi.
11 d.lvs 229/1999 1/3 Norme per la razionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale : mantiene inalterati i principi fondanti della legge 833/78,: uguaglianza, globalità, territorialità ma mira alla razionalizzazionedell impianto organizzativo del sistema sanitario spingendolo verso principi di efficienza, qualità ed equità reimposta radicalmente il rapporto tra il cittadino (libero di scegliere) e gli erogatori di servizi sanitari e tra questi ultimi e la pubblica amministrazione (accreditamento) introduce l atto aziendale di diritto privato, che dovrà regolare organizzazione e funzionamento delle ASL e che definirà la struttura organizzativa e il piano strategico dell azienda adottato secondo norme del codice civile (non più sulla base di regole e modalità tipiche della pubblica amministrazione)
12 d.lvs 229/1999 2/3 definisce prestazioni sociosanitarie tutte le attività atte a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di garantire, anche a lungo periodo, la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione Aree di bisogno sociosanitario: materno infantile, Handicap Dipendenze patologie in fase terminale inabilità o disabilità conseguenti a patologie cronico degenerative.
13 d.lvs 229/1999 3/3 Individua un nuovo approccio che vede il superamento della visione dicotomica tra servizi sociali di competenza degli Enti locali e servizi sanitari di competenza del Servizio Sanitario Nazionale. Definisce come prestazioni socio sanitarie quelle attività atte a soddisfare mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di garantire, anche nel lungo periodo,la continuità tra azioni di cura e riabilitazione Le distingue in : - Prestazioni sanitarie a rilevanza sociale - - Prestazioni sociali a rilevanza sanitaria - Prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria
14 Servizi sociali integrati Principi ispiratori delle leggi socio-sanitarie sono diritto di: - cittadinanza; - autodeterminazione; - sussidiarietà. Parte della riforma sanitaria che viene definita welfare di accesso : la necessità di permettere al cittadino di: - accedere correttamente ai servizi; - ottenere rispose adeguate. Opportunità di creare una porta aperta dove la persona sia accolta e considerata nella sua unicità, sia in grado di accedere correttamente e a pieno titolo ai servizi, che offra loro: - consulenza; - informazione; - semplificazione; - accompagnamento (cfr. Bartolomei, Passera, 325)
15 Porta Unica di Accesso Istituzione di un Punto Unitario di accesso della ASL che si integra con il Segretariato Sociale e il Servizio Sociale Professionale dei Municipi e diventa la Porta Unitaria di Accesso (PUA) alla rete dei servizi territoriali, sanitari e sociali. Al PUA viene affidato il compito di promuovere e realizzare l accesso al sistema integrato dei servizi, alle prestazioni sociali e sanitarie. Richiede il coinvolgimento dell E.L. e della ASL La PUA è prevista a livello normativo da numerose regioni tra cui il Lazio. (cfr. Bartolomei, Passera, )
16 Servizio sociale nella sanità Il servizio sociale professionale in Sanità: attua la presa in carico della persona/famiglia nel suo territorio per la promozione e la tutela del benessere e dell integrità psicofisica, in un ottica globale, raccordando i Piani di cura sanitari con i progetti sociali attiva ed integra i servizi e le risorse della rete territoriale esistente svolge attività di prevenzione, cura e riabilitazione
17 Il servizio sociale nelle ASL Consultori Familiari Tutela Salute Mentale in Età Evolutiva Centri di Salute Mentale CAD Assistenza domiciliare SERT Unità AIDS U.O Disabili Adulti Aziende Ospedaliere, Policlinici, Servizi agli immigrati Servizi di prevenzione (tumori, aids, etc ) sportelli d informazione
18 Consultorio 1/3 Leggi di riferimento: Legge 405/1975 Istituzione dei consultori familiari Legge 22/05/1978 n. 194 Norme per la tutela sociale della maternità e sull interruzione volontaria della gravidanza : Obiettivo primario della legge è la tutela sociale della maternità e la prevenzione dell aborto attraverso la rete dei consultori familiari, un obiettivo che si intende perseguire nell ambito delle politiche di tutela della salute delle donne.
19 Consultorio 2/3 Campi di intervento Consulenze psicologiche e sociali individuali, di coppia, familiari; Benessere adolescenti (spazio giovani) Consulenze e visite pediatriche Assistenza sociosanitaria alle donne, ai minori alle coppie e alle famiglie Educazione alla genitorialità e procreazione responsabile Tutela della salute donna e del nascituro Assistenza alle donne in stato di gravidanza Assistenza per interruzione volontaria di gravidanza
20 Consultorio 3/3 Prestazioni di servizio sociale: Colloqui preliminari all IVG e relativi atti (es: relazione al Giudice Tutelare per le minorenni) Colloqui con le persone in situazione di disagio familiare; Mediazione familiare; Formazione alla maternità anche come facilitatore in gruppi educazionali; Interventi a favore di adolescenti area disagio
21 Servizio Tossicodipendenze 1/2 Il Ser.T. Interviene per i problemi riguardanti l'uso, l'abuso e la dipendenza da sostanze psicotrope illegali e legali, l'uso non terapeutico di psicofarmaci, l'alcol ed il tabacco ed assicura la disponibilità dei principali trattamenti relativi alla cura e alla riabilitazione dall'uso di tali sostanze, la prevenzione e la cura delle patologie correlate Leggi di riferimento: DPR n 309/1990 Testo unico delle leggi in materia di stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza Legge n 135/ 1990 Programma di interventi urgenti per la prevenzione e la lotta contro l AIDS a
22 Ser.T. 2/2 Attività del servizio: Assistenza sociosanitaria a favore di soggetti dipendenti da sostanze stupefacenti o psicotrope e da alcool e/o delle loro famiglie Interventi medici, farmacologici e psicologici Attività sociosanitaria a favore di persone con HIV Prestazioni di servizio sociale: Raccordo con Comunità Terapeutiche e altre strutture e servizi Attivazione reti di sostegno Attivazione assistenza domiciliare pazienti HIV Partecipazione ad iniziative di prevenzione Applicazione art. 47 bis l 354/75 ( affidamento al servizio sociale) a
23 Servizio sociale in Ospedale Gli interventi sociali si diversificano in relazione alla tipologia di reparto; Nell area materno- infantile gli interventi mirano al rapporto madre-bambino, alla tutela del minore in casi di abbandono, al collegamento con strutture esterne (di accoglienza, di supporto, magistratura) a
24 Area adulti - anziani Centri di assistenza domiciliare UV RSA Lungodegenza Centri Alzheimer Centri di Assistenza Domiciliare (CAD) Prestazioni di Servizio Sociale: Collaborazione con le Unità valutative per accesso ad Assistenza domiciliare o RSA Lungodegenza Interventi di assistenza domiciliare programmata Interventi sociali per inserimento in RSA/lungodegenza Partecipazione commissioni legge 104 Attivazione reti di sostegno Consulenza presso strutture tutelari di cura e riabilitazione a
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