ECONOMIA AZIENDALE EQUILIBRIO DEL SISTEMA AZIENDALE

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1 ECONOMIA AZIENDALE EQUILIBRIO DEL SISTEMA AZIENDALE BISOGNI MEZZI L ATTUALE ECONOMIA E MONETARIA CREDITIZIA 1

2 Quali le operazioni Mercato finanziario monetario Mercato dei prodotti Mercato dei fattori della produzione Raccogliere capitale 1) Vendita 6) 2) Capitale proprio e di prestito Prodotto finito Acquisizione dei fattori di produzione Immagazzinamento prodotti 5) Investimento dei capitali Combinazione A breve, medio, lungo ciclo 4) 3) 2

3 PROBLEMA ECONOMICO AZIENDALE INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI OBIETTIVI E SOTTOBIETTIVI MEZZI A DISPOSIZIONE (IMMOBILI E FINANZIARI) SOLUZIONI ALTERNATIVE (OPERARE UNA SCELTA) SCELTA DATI AMBIENTALI INDAGINI DI MERCATO PROGRESSO TECNOLOGICO STATO DELLA LEGISLATURA PASSATO (SERIE STORICHE) PRESENTE FUTURO 3

4 I COSTI DI f ORIGINARI SI FORMANO CON L ACQUISTO SUL MERCATO E TROVANO UNA DIRETTA RISPONDENZA IN UN PREZZO 4

5 CREDITI E DEBITI DI FUNZIONAMENTO (PAGAMENTI POSTDATATI) NON PRODUCONO NE BRUCIANO RICCHEZZA CREDITI E DEBITI DI FINANZIAMENTO (PRESTITI DA BANCHE) PRODUCONO INCREMENTI O DECREMENTI DI RICCHEZZA AZIENDE DI PRODUZIONE FATTORI -> PRODUZIONE -> VENDITE AZIENDE DI EROGAZIONE PROCESSO PRODUTTIVO CON PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI NON SCAMBIATI SUL MERCATO MA UTILIZZATI PER I BISOGNI DI UNA COLLETTIVITA 5

6 Mp Cp Ci AZIENDE DI PRODUZIONE E U PRODUZIONE 6

7 I COSTI DI f CHE SI FORMANO MEDIANTE UN PROCESSO DI LAVORAZIONE INTERNO NON HANNO UNA DIRETTA RISPONDENZA IN UN PREZZO 7

8 COSTI DI ESERCIZIO DI f 1) RAPIDO RIGIRO RISPONDENZA DIRETTA DI UN PREZZO DI MERCATO 2) LENTO RIGIRO (IMPIANTI) INCIDONO SUI COSTI DI ESERCIZIO PER IL LORO PREZZO D USO DEL SINGOLO PERIODO 8

9 IL RENDIMENTO DEI FATTORI PRODUTTIVI E VARIABILE NEL TEMPO E RISPETTO LE PREVISIONI CHE L IMPRESA AVEVA DETERMINATO. TALE VARIAZIONE PRODUCE RISCHIO PER L IMPRESA CHE PRODUCE + UTILE + PERDITE 9

10 RICAVI DUE SITUAZIONI 1)RIMANENZE DI PRODOTTI OLTRE L ESERCIZIO CORRENTE 2)RICAVI NON DI COMPETENZA DELL ESERCIZIO 10

11 VARIAZIONE DI RICAVI INFLUISCONO SUI COSTI 1)IL SISTEMA COSTI SI RELAZIONA AI PREZZI D ACQUISTO 2)IL SISTEMA DEI RICAVI SI RELAZIONA AI PREZZI DI VENDITA 11

12 CLASSIFICAZIONE OPERAZIONI ELEMENTARI I CRITERIO 1) OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO 2) OPERAZIONI DI PRODUZIONE 3) OPERAZIONI DI RISCOSSIONE II CRITERIO LE OPERAZIONI VENGONO GRADUATE SECONDO I VINCOLI CHE CREANO NEL TEMPO III CRITERIO RISPONDE ALLA FUNZIONE DELLE OPERAZIONI OVVERO L IMPRESA NASCE IN QUANTO PREVEDE DI SODDISFARE LE EQUAZIONI GENERALI E PARTICOLARI DEL SUO EQUILIBRIO 12

13 CONDIZIONI DI EQUILIBRIO STATO CHE SI CONSERVEREBBE INDEFINITAMENTE SE NON SOPRAVVENISSE QUALCHE MODIFICAZIONE DELLE CONDIZIONI OSSERVATE IN PRINCIPIO 13

14 EQUAZIONE ECONOMICA f 1 x p 1 + f 2 x p f n x p I n + α = = q 1 x P 1 + q 2 x P q n x P n α = QUANTITA DI REDDITO MINIMO 14

15 Oneri figurativi Interesse sul capitale Remunerazione dell opera dell imprenditore Remunerazion e dei fattori che l azienda ha utilizzato ma non predisposto nella configurazion e aziendale per la loro utilizzazione

16 TEORIA DELLA PRODUTTIVITA MARGINALE NELLA CURVA STATISTICA DEI COSTI L UTILE SI ACCRESCE ALL AUMENTARE DELLA QUANTITA q FINO AL RAGGIUNGIMENTO DEL COSTO UNITARIO MEDIO MINIMO ED OLTRE FINO AL PUNTO IN CUI IL COSTO MARGINALE DEL PRODOTTO EGUAGLIA IL PREZZO DI VENDITA 16

17 LEGATE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO CONDIZIONI GENERALI CONDIZIONI PARTICOLARI LEGATE EQUILIBRIO DEL SISTEMA 1 EQUILIBRIO PARTICOLARE 2 EQUILIBRIO PARTICOLARE n EQUILIBRIO PARTICOLARE 17

18 EQUAZIONE DEL FABBISOGNO FINANZIARIO IL PROGRAMMA FINANZIARIO SI COMPONE IN FUNZIONE DELLA EQUAZIONE ECONOMICA LA SOLUZIONE DEL FABBISOGNO FINANZIARIO SERVIRA A RICOMPORRE L EQUAZIONE ECONOMICA QUANDO IL C O PRESUNTO C O DEFINITO 18

19 TRASPOSIZIONE DEI DATI DALLA CONFIGURAZIONE DI RENDIMENTO MINIMO AD ANDAMENTO MEDIO ES. f 1 x p 1 A COSTI ESERCIZIO TIPICO f 2 x p 2 f 3 x p 3 f n x p I n f 1 x p 1 * B COSTI I ESERCIZIO f 2 x p 2 f 3 x p 3 f n x p I n * f = DOSI TOTALI E PREZZI MEDI 19

20 FABBISOGNO DI CAPITALE INIZIALE CAPITALE INIZIALE TOTALE TABELLA B I ESERCIZIO f 1 x p 1 + f 2 x p 2 + f 3 x p v 1 v 2 v 3 f n x p n v n = = c 1 + c 2 + c c n V = VELOCITA DEI FATTORI PRODUTTIVI, OVVERO IL NUMEO DI VOLTE IN CUI L INVESTIMENTO RITORNA ATTRAVERSO I RICAVI NEGLI IMPIANTI V = 1 20

21 CICLO DELLA PRODUZIONE Mp Ci Cp E U RAMO FINANZIARIO RAMO ECONOMICO 21

22 R q

23 FABBISOGNO DI CAPITALE INIZIALE CAPITALE INIZIALE TOTALE TABELLA B I ESERCIZIO V = VELOCITA DEI FATORI PRODUTTIVI, OVVERO IL NUMEO DI VOLTE IN CUI L INVESTIMENTO RITORNA ATTRAVERSO I RICAVI NEGLI IMPIANTI V = 1

24 Q x P RAMO FINANZIARIO E U F x P RAMO ECONOMICO + CAPITALE NETTO (OLTRE PRESTITI) Q x P F x P - CAPITALE NETTO (E PRESTITI) + CAPITALE NETTO (+PRESTITI) - CAPITALE NETTO (E PRESTITI) PER INTEGRARE LA DETERMINAZIONE DEL FABBISOGNO DI CAPITALE CON EQUAZIONI CHE DETERMININO LA REGOLARITA DELL ANDAMENTO MONETARIO DOBBIAMO INTEGRARE L EQUAZIONE DEL FABBISOGNO DEL MEDIO-LUNGO PERIODO CON L EQUAZIONE CHE VALUTA LA LIQUIDITA NECESSARIA AL FUNZIONAMENTO 24

25 EQUAZIONE GIORNALIERA DI CASSA F I + I = P + F F F I = CAPITALE INIZIALE I = INCASSI x VENDITE - RISCOSSIONE CREDITI + ACCENSIONE DEBITI P = ACQUISTI - ACCENSIONE CREDITI + ESTINSIONE DEBITI F F = CAPITALE FINALE 25

26 EQUAZIONE DEL REDDITO IN UN DATO PERIODO R pi + (F x P) + R mf + U = R mi + (Q I x P I ) + R pf R pi = RIMANENZE POSITIVE INIZIALI F x P = COSTI DEI FATTORI ACQUISTATI NELL ESERCIZIO R mf = RIMANENZE NEGATIVE FINALI (RICAVI RINVIATI AL FUTURO) U = INTERESSE SUL CAPITALE NETTO + REMUNERAZIONE IMPRENDITORE + RENDITA PROFITTO R mi = RIMANENZE NEGATIVE INIZIALI (RICAVI PROVENIENTI DAL PASSATO) Q I x P I = RICAVI D ESERCIZIO R pf = RIMANENZE POSITIVE FINALI 26

27 IMPIANTATA L IMPRESA OCCORRE VERIFICARE GLI ANDAMENTI DEI SINGOLI SETTORI NEL BREVE PERIODO 1) EQUAZIONE GIORNALIERA DELL ANDAMENTO CONCRETO (SITUAZIONE DELLE LIQUIDITA ) 2) EQUAZIONE GIORNALIERA DELL ANDAMENTO CONCRETO DEGLI IMPEGNI 3) EQUAZIONEDELL ANDAMENTO ECONOMICO (REDDITO) 4) EQUAZIONE DELLA CONFIJGURAZIONE DEL CAPITALE 27

28 EQUAZIONI PARTICOLARI DI VERIFICA DELLE GENERALI EQUAZIONE ECONOMICA FABBISOGNO FINANZIARIO ANDAMENTO MONETARIO E FINANZIARIO PER BREVE PERIODO CONTROLLO DELLO AGGANCIAMENTO 28

29 EQUAZIONE DEL CAPITALE F m - D eb + F t + Q - R a = C f + C p F m - D eb FATTORI MONETARI (DENARO E CREDITI DI FUNZIONAMENTO) DEBITI DI FUNZIONAMENTO F t + Q ATTORI TECNICI SPECIFICI + PRODOTTI R a RICAVI RINVIATI AL FUTURO C f CAPITALE DI FINANZIAMENTO (DEBITI DI FINANZIAMENTO) C p CAPITALE DI PROPRIETA 29

30 EQUAZIONE EQUILIBRIO ECONOMICO ( COSTI = RICAVI) f 1 x p 1 + f 2 x p f n x p I n + α = RICAVI COSTI DI COMPETENZA D ESERCIZIO α 0 EQUILIBRIO FINANZIARIO FABBISOGNO INIZIALE DI CAPITALE f 1 x p 1 + f 2 x p v 1 v 2 f n x p n v n = c 1 + c c n EQUAZIONE FINANZIARIA PER LA VERIFICA DEL FABBISOGNO INIZIALE DI CAPITALE R n = f 1 x p 1 + f 2 x p v 1 v 2 f n x p n N + U n ENTITA INVESTIMENTI VELOCITA DI CIRCOLAZIONE DEGLI INVESTIMENTI 30

31 DIAGRAMMA DI REDDITIVITA CF; CV; RT; CT RT x RT CT CT x Rt a = Ct a CV CF α β Q a Q x PRODOTTO CV UNITARIO = CT/Q = Tg α = sen α/cos α α 31

32 DIVERSE ORGANIZZAZIONI PRODUTTIVE CF CV CT RT RT CT CV 1 CF CF CV CT RT q a RT CT CV 2 Q CF q a Q 32

33 CIRCUITO DELLA PRODUZIONE AZIENDE DI PRODUZIONE E CIRCUITO TIPICO U E CIRCUITO ATIPICO U 33

34 AZIENDE DI PRODUZIONE FLUSSI PER: - ACQUISIZIONE MATERIALI E SERVIZI - STIPENDI E SALARI AI LAVORATORI INTERESSI AI FINANZIATORI - PRESTITI DA DABCHE - PRESTITI OBBLIGAZIONARI 34

35 AZIENDE DI EROGAZIONE E U 35

36 MODELLO CONTABILE Per definire il modello contabile, non è sufficiente parlare di contabilità, ma è necessario definire: Il METODO delle scritture Il SISTEMA delle scritture 36

37 METODO CONTABILE SISTEMA CONTABILE Insieme di regole che disciplinano la tenuta del sistema di rilevazione Riguarda: - la FORMA (norme che regolano l impiego e il funzionamento dei conti all interno del sistema); - l ORDINE (criterio in base al quale i valori vengono iscritti nei singoli conti); - il COLLEGAMENTO (relazioni che si stabiliscono tra i vari conti e tra i valori in essi iscritti). Insieme coordinato di conti utilizzati per la rilevazione di un determinato oggetto complesso Riguarda: - il CONTENUTO delle scritture (ossia il loro OGGETTO). 37

38 METODO DELLA PARTITA DOPPIA Luca Paciolo, Venezia, 1494 Si fonda sul principio dualistico, secondo il quale i fatti amministrativi devono essere osservati simultaneamente sotto due aspetti mantenendo una visione sistematica degli stessi. L applicazione del metodo della partita doppia richiede l impiego di due distinte serie di conti divisi in due sezioni, il DARE e l AVERE, e funzionanti in modo antitetico, cioè in base a regole di egistrazione opposte per le due serie distinte. 38

39 APPLICAZIONE DEL METODO DELLA PARTITA DOPPIA Fenomen o rilevato Conto X Conto Y ADDEBITAMENTO ACCREDITAMENTO 39

40 Metodo della PARTITA DOPPIA applicato al sistema del REDDITO Nello scambio con terze economie si originano DUE VALORI di pari importo e di segno opposto UN VALORE NUMERARIO UN VALORE ECONOMICO che esprime la modifica: - del denaro o - di ogni altro mezzo di regolamento dello scambio assimilabile alla moneta (debiti e crediti) che esprime la modifica: delle disponibilità di condizioni produttive diverse dalla moneta e dai mezzi di regolamento 40

41 Ricapitolando IL FUNZIONAMENTO DEI CONTI Conti numerari Variazioni numerarie attive + Denaro + Crediti - Debiti - Denaro - Crediti + Debiti Variazioni numerarie passive Conti di reddito Componen ti negativi di reddito Costi Rettifiche di ricavi Storni di ricavi Ricavi Rettifiche di costi Storni di costi Componenti positivi di reddito Variazioni negative di capitale Conti di capitale - Capitale + Capitale Variazioni positive di capitale 41

42 Conti numerari Variazioni numerarie attive + Denaro + Crediti - Debiti - Denaro - Crediti + Debiti Variazioni numerarie passive Conti di reddito Componenti negativi di reddito Costi Rettifiche di ricavi Storni di ricavi Ricavi Rettifiche di costi Storni di costi Componenti positivi di reddito Conti di capitale Variazioni negative di capitale - Capital e + Capital e Variazioni positive di capitale 42

43 CONTI FINANZIARI CONTI ECONOMICI DI CAPITALE DI CAPITALE A COSTI E RICAVI NON DI COMPETENZA A COSTI E RICAVI DI COMPETENZA PRODOTTI CONTO RIMANENZE STATO PATRIMONIALE CONTO PROFITTI E PERDITE 43

44 LINGUAGGIO CONTABILE E U RAMO FINANZIARIO RAMO ECONOMICO CONTI FINANZIARI CONTI ECONOMICI DEN + CRE - DEB - DEN - CRE + DEB COSTI - CN RICAVI + CN 44

45 SCRITTURE CONTABILI LA SCRITTURA IN PARTITA DOPPIA: ACQUISTO DI UN AUTOMEZZO PAGATO CONTANTI CASSA MASTRINI AUTOMEZZI (AUTOMEZZO) (RETT.COSTO) AMMORTAMENTO SP PP CASSA AUTOM AUTOM. 45

46 SCHEMA DI LIBRO GIORNALE 19/05/02 CASSA A CAPITALE SOCIALE 1000 CASSA A DEBITI VERSO BANCHE 200 MATERIE PRIME CONTO ACQUISTI 20/05/02 A CASSA 80 22/05/02 AUTOMEZZI A 50 CASSA 20 CAMBIALI PASSIVE 30 PRODOTTI CONTO ACQUISTI 23/05/02 A CASSA /05/02 A PRODOTTI CONTO VENDITA 600 CASSA 100 CREDITI VERSO CLIENTI

47 SOGGETTI OBBLIGATI ALLA TENUTA DEL LIBRO GIORNALE società per azioni; società a responsabilità limitata; società in accomandita per azioni; società cooperative; società di mutua assicurazione; enti pubblici e privati, diversi dalle società, residenti nel territorio dello Stato, che hanno per oggetto esclusivo o principale l'esercizio di attività commerciale; enti pubblici e privati, diversi dalle società, residenti nel territorio dello Stato, che non hanno per oggetto esclusivo o principale l'esercizio di attività commerciale; i consorzi, le associazioni non riconosciute, le organizzazioni non riconosciute, cioè non appartenenti ad altri soggetti passivi nei cui confronti il presupposto dell'imposta si verifica in modo autonomo e unitario; le società e gli enti di ogni tipo, con o senza personalità giuridica - ivi comprese, quindi, le società di persone ed equiparate di cui all'articolo 5 del Tuir - non residenti nel territorio dello Stato. Altre imprese e società: imprese individuali, imprese coniugali e familiari, società di persone, società di armamento, società di fatto esercenti attività commerciali Hanno sempre l obbligo di tenere il libro giornalehanno sempre l obbligo di tenere il libro giornale Con volume di ricavi superiore a ,14 euro ( se si tratta di imprese che esercitano attività di prestazione di servizi) o a ,90 euro (se si tratta di imprese che esercitano altre attività) hanno l obbligo di tenere il libro giornale Con volume di ricavi uguale o inferiore a ,14 euro ( se si tratta di imprese che esercitano attività di prestazione di servizi) o a ,90 euro (se si tratta di imprese che esercitano altre attività) non hanno l obbligo di tenere il libro giornale a meno che non abbiano optato per la contabilità ordinaria 47

48 ESEMPIO DI PERDITA SP Prospetto del capitale della società Den Deb.v.f. 500 Telev C.N. Cred.v.cl. 300 C.S Perdite 200 (200) 3000 L impresa aveva capitale iniziale di un miliardo. Ha acquistato televisori per un miliardo e 500 milioni, contraendo un debito verso i fornitori pari a 500 milioni. Per il fenomeno dell obsolescenza economica dei beni, l impresa ha potuto ricavare dalla vendita solo un miliardo e 300 milioni. Di questa cifra ha ricevuto subito un miliardo e, in virtù dell agevolazione di pagamento concessa ai clienti, riceverà i 300 milioni successivamente. L impresa ha però eroso parte del capitale iniziale per un importo pari a 200 milioni. Il C.S. resta immutato; potrebbe cambiare mediante delibera assembleare, ma le operazioni di gestione in questo caso sono tali da rendere più basso il C.N. Non c è quindi coincidenza tra C.N. e C.S. 48

49 ESEMPIO DI UTILE SP Prospetto del capitale della società Den Deb.v.f. 500 C.N. Cred.v.cl. 800 C.S U Poniamo che l impresa decida di vendere tutti i televisori ad un miliardo e 800 milioni, ma che i clienti corrispondano subito solo una parte dell importo pari a un miliardo. Per effetto di questa azione il C.N. subirà un incremento di 300 milioni. Questo ammontare coinciderà con l utile. Sappiamo che l utile è la differenza positiva tra ricavi e costi di competenza economica di esercizio, ma che la differenza positiva tra C.N. (finale) e C.N. (iniziale) se esiste una contabilità. 49

50 CS CASSA TV Db V/FORNITORI TV C/ACQ TV C/VEND CRED V/CL SP PP VT/PER CASSA 1000 C/V CL 300 VT/PER Db V/F CN 1000 CS TV C/A TV C/V 200 VT/PER

51 LIBRO GIORNALE CASSA A CAPITALE SOCIALE 1000 TV C/ACQ A 1500 CASSA 1000 Db V/FORNIT 500 A TV C/VEND 1300 CASSA 1000 CRED V/CL

52 Un'azienda riceve un'immobilizzazione materiale gratuitamente, ad esempio, in donazione. QUALI SCRITTURE CONTABILI OCCORRE REDIGERE? Innanzitutto è necessario rilevare l'immobilizzazione ricevuta in base al presumibile valore di mercato al lordo dei costi accessori. La contropartita sarà data da un componente straordinario di reddito, da indicare alla voce E.20 del conto economico (Proventi straordinari). Al termine dell'esercizio sarà necessario rinviare una parte di tale componente straordinario ai futuri esercizi in base alla vita utile del bene. Inoltre, sempre al termine dell'esercizio, occorrerà procedere a rilevare la quota di ammortamento annuo accantonata al relativo fondo. Esempio: la Alfa Srl riceve, l'01/01 dell'anno, x un macchinario in donazione. Il bene viene iscritto in contabilità al valore di euro e viene ammortizzato in quote costanti per 10 esercizi.

53 Sopravv. Attive C/ macchinari C/ macchinari a Sopravv. Attive Q. Ammort. Fondo Ammort Q. Ammort. a Fondo Ammort Sopravv. Attive Risc. Passivi Sopravv. Attive a Risc. Passivi

54

55 Al termine dell'esercizio avremo Sopravv. Attive Q. Ammort Amm Q. Ammort. a Sopravv. Attive Sopravv. Attive Risc. Passivi Amm Sopravv. Attive a Risc. Passivi 9.600

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