Diagramma causa/effetto

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1 Diagramma causa/effetto Miglioramento continuo - DIAGRAMMA CAUSA - EFFETTO - INTRODUZIONE Il diagramma causa-effetto o diagramma a lisca di pesce o diagramma ad albero o diagramma di Ishikawa (dal nome di Kaoru Ishikawa che lo inventò nel 1969), è uno strumento che serve per illustrare graficamente le cause maggiori e le sottocause di determinati fenomeni che generano un certo effetto o un problema. Il diagramma fu adottato poi dal dott. W. Edwards Deming come strumento utile per migliorare la Qualità. Sia Ishikawa che Deming utilizzarono il diagramma a lisca di pesce come uno dei primissimi strumenti per la gestione dei Sistemi Qualità. Il diagramma si basa sul principio che identificare i sintomi è il primo passo per risolvere un problema. Si può definire, dunque, come una forma di rappresentazione logica e strutturata dei legami esistenti tra un effetto e le relative cause (i perché). Kaouru Ishikwa, inventore della Qualità Totale che per primo formulò il diagramma, dice che di fronte ad una certa situazione dovremmo sempre domandarci quattro volte perché in modo da stabilire quali siano le reali cause del problema. Mediante questo strumento, le cause possibili che generano l effetto vengono presentate a diversi livelli di dettaglio grazie a rami collegati tra loro che aumentano il grado di dettaglio mano a mano che il ramo si allontana dal centro (un ramo più esterno è causa del ramo più interno e così via). Il diagramma causa-effetto prende il nome anche di diagramma a lisca di pesce perché, oltre ai rami che assomigliano alle singole lische di un pesce, ha anche una sorta di testa che contiene i riferimenti al nocciolo (il nome) del problema. Dalla testa parte la lisca principale e da questa tutte le lische (o rami) secondarie. I diagrammi causa-effetto Il Diagramma Causa Effetto, o diagramma a lisca di pesce, è una tecnica grafica che può essere usata per identificare ed organizzare le cause di un evento o un problema o un risultato. Illustra graficamente il rapporto gerarchico fra le cause secondo il loro livello di importanza in funzione di un determinato effetto; viene anche denominato Diagramma di Ishikawa, a ricordo del suo inventore. A che cosa servono Lo strumento consente di analizzare in modo sistematico ed integrato le cause di un determinato evento, senza perdere di vista una visione sistemica del fenomeno considerato. La forma di rappresentazione a spina di pesce, inoltre, consente di visualizzare il fenomeno in modo semplice ed efficace e facilita il lavoro di analisi a livello di gruppo. Come si costruiscono

2 Il Diagramma Causa-Effetto può essere impiegato da parte di un gruppo di lavoro come strumento per analizzare un problema identificato come rilevante. Una possibile procedura di impiego è la seguente: identificare e condividere il problema o l'effetto da analizzare e registrarlo sulla parte destra dello schema con una spina orizzontale; sviluppare un confronto nel gruppo sulle possibili cause all'origine del problema identificato; puntare a classificare le cause in categorie, da definire in funzione delle caratteristiche del problema, e denominare i diverse assi del diagramma con le categorie prescelte; puntare a riconoscere le cause principali e collocarli lungo i diversi assi del diagramma ( a seconda delle categorie a cui afferiscono); per ogni causa principale interrogarsi su possibili cause secondarie che la determinano o la alimentano (perché questa causa sta accadendo?); analizzare e condividere lo schema complessivo emergente; interrogarsi su quali cause sono modificabili e come intervenire su di esse. Aiuta a risalire alle vere cause, e quindi ai veri problemi da risolvere. Le relazioni causa/effetto sono la base della gestione di una organizzazione. L obiettivo è l effetto di una serie di cause. In genere gli effetti vengono spesso confusi con le cause, e si corre subito agli effetti senza studiare bene le cause. Se di fronte ad un inconveniente si domanda: chi è stato? si considera l effetto. Se ci si chiede: perché è successo? si considerano le cause. Kuaouru Ishikawa, guru giapponese della Qualità Totale, dice che di fronte ad un inconveniente dovremmo domandarci quattro volte PERCHE. Inconveniente --> perché? Perché A --> perché A? B --> perché B? C --> perché C? A tal proposito ha ideato un diagramma che, dato un effetto, serve a conoscerne le cause. Il diagramma si chiama diagramma causa/effetto, diagramma di Ishikawa o diagramma a lisca di pesce, dalla sua forma. Si costituisce un gruppo. Si prende un tabellone o una lavagna. A destra in un rettangolo si scrive l effetto. Si traccia una linea trasversale. In alto e in basso si scrivono le cause, collegate da linee che convergono verso la linea centrale. Con un brainstorming il gruppo esprime il maggior numero di cause, che vengono raggruppate in categorie e scritte sul tabellone. Alle varie cause si

3 assegnano indici di priorità e si scelgono quelle con gli indici più alti (in genere da due a quattro). A questo punto si scrivono le ipotesi o contromisure che eliminano le cause scelte. Una variante è il CEDAC (diagramma causa-effetto con aggiunta di cartellini). Invece di fare un brainstorming orale si attacca il tabellone con la lisca di pesce nell'ufficio o nel reparto interessato e lo si lascia alcuni giorni. Tutti possono scrivere le cause dell'inconveniente su un cartellino giallo e attaccarlo sul tabellone. Volendo, possono affiancare un suggerimento di soluzione su un cartellino azzurro. Per descrizioni più ampie, vedi Galgano, pp. 194 e 254. Con il programma Visio si possono fare diagrammi causa-effetto, oltre a parecchi altri tipi di diagramma. Secondo la PNL la relazione causa-effetto è una forma di generalizzazione, perché un effetto non ha mai solo una causa. La struttura stessa del diagramma di Ishikawa conferma che un effetto è la risultante di molteplici cause di diverso genere e livello. Secondo il problem solving strategico non bisogna chiedersi i perché, ma i come. Il passato non conta perché è immodificabile. Ciò che conta è la situazione attuale da cui si parte per modificarla e risolvere il problema. CHE COSA E' Il diagramma di causa/effetto è una forma di rappresentazione logica e strutturata dei legami esistenti tra un effetto e le relative cause (i perché). Kuaouru Ishikwa, inventore della Qualità Totale che per primo formulò il diagramma, dice che di fronte ad una situazione dovremmo domandarci quattro volte PERCHÉ. Situazione perché? Perché A perché A? perché B? perché C? Perché B Perché C Perché D A CHE COSA SERVE Aiuta a risalire alle vere cause, e quindi ai veri problemi da risolvere. Permette di costruire e visualizzare le relazioni tra le caratteristiche qualitative di un prodotto o di una situazione con i fattori che l hanno determinata.

4 SINTASSI In genere gli effetti vengono spesso confusi con le cause, e si corre subito agli effetti senza studiare bene le cause. Tale differenza si rileva facilmente considerando che se di fronte ad un inconveniente ci si domanda: chi è stato? si considera l effetto. Se ci si chiede perché è successo? si considerano le cause. Nella sua versione originale, con il termine effetto generalmente si intende una qualunque caratteristica qualitativa che si voglia analizzare con l intento di modificarla; può quindi essere ad esempio un difetto, una disfunzione organizzativa, relazionale Le cause rappresentavano via via i problemi da risolvere, da non confondere con le condizioni, i vincoli imposti dal contesto, che delimitano l ambito di movimento della ricerca della soluzione. PROCEDURA La sua applicazione prevede tre fasi distinte: 1. Costruzione del diagramma: facendo riferimento ad un effetto specifico da analizzare, chiaramente definito, si individuano mediante un brainstorming, tutte le possibili cause che possono determinarlo: tali cause possono essere strutturate in grandi famiglie (per esempio: metodo, macchine, manodopera, materiali, ) oppure per fasi del processo cui ci si riferisce 2. Selezione delle cause: tra tutte le cause si selezionano quelle ritenute più influenti sull effetto; questa valutazione deve basarsi su dati 3. Verifica delle cause: si verifica, mediante raccolta dati appositamente predisposta la reale influenza delle cause selezionate per individuare quelle prioritarie ( ad esempio utilizzando Diagramma di Pareto) Come si costruisce Il diagramma causa-effetto andrebbe costruito durante una seduta di brainstorming (dove ognuno può esprimere liberamente la propria opinione ed ogni critica è proibita) alla quale contribuiscono tutte le funzioni coinvolte nel processo. L'effetto o la situazione affrontati dovrebbero essere costituito da un fenomeno semplice. La costruzione viene eseguita attraverso le seguenti tappe: si traccia una linea orizzontale, collegata ad una descrizione sintetica del fenomeno da analizzare alle estremità della linea vengono descritti la situazione iniziale e la situazione finale alla linea orizzontale vengono connesse attraverso linee oblique le categorie principali di causa: ambiente, personale, macchine, materiali impiegati, metodi di lavoro, metodi di controllo, oppure cause sociali, economiche, ecc. alle congiungenti delle categorie di causa con la linea principale si associano le cause specifiche, alle quali possono a loro volta essere congiunte altre sottocause. In questa fase si può impiegare il metodo dei quanttro perché. Ogni risposta successiva viene congiunta con una freccia alle risposte che precedono. Un primo sguardo al diagramma di Ishikawa consente di capire se si è andati alla ricerca delle cause ultime, o se invece ci si è limitati ad un esame superficiale del problema. In quest'ultimo caso, il diagramma sarà costituito da poche congiungenti principali prive di ulteriori ramificazioni.

5 Esempio Esaminiamo come esempio il ramo relativo alle Macchine in un caso di rottura di un automobile. Si può vedere che solo dopo diverse domande si è trovata la vera causa, se si fosse sostituito il fusibile il problema si sarebbe ripresentato. Riflessione La ricerca delle cause determinanti un problema è condizione indispensabile per la sua soluzione. Solo individuando le vere cause è possibile infatti determinare le opportune azioni di miglioramento finalizzate alla loro eliminazione; questo s inquadra in quell ottica di prevenzione dei problemi attraverso azioni sulle cause che li generano, anziché di correzione degli stessi, comportamento che in ambito didattico/formativo può rivelarsi più efficace per ridurre la dispersione e la demotivazione Attenzione Per effettuare una valida analisi del problema occorre: Scendere nei minimi dettagli fino ad individuare la causa di fondo Non fermarsi se si può chiedere ancora perché Numerare con precisione tutte le cause e le azioni per mantenere il controllo sulle analisi condotte e un legame tra cause ed azioni Non utilizzare espressioni generiche Individuare le cause di fondo, riconoscibili dal fatto che è possibile collegare a una causa un azione che la eliminerà per sempre.

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