Burc n. 30 del 22 Marzo 2016 Misure di Conservazione per i siti Natura 2000 inclusi nel Parco Nazionale della Sila 16

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1 Misure di Conservazione per i siti Natura 2000 inclusi nel Parco Nazionale della Sila 16 IT PINETA DEL CUPONE Rettili I principali elementi che possono costituire una minaccia per le specie Lacerta bilineata e Anguis fragilis sono sintetizzati nei seguenti punti: Uso di fertilizzanti, pesticidi, fitofarmaci ed inquinamento delle acque, anche in aree limitrofe al SIC; Incendio; Attività del tempo libero (utilizzo di mezzi fuoristrada e persecuzione diretta); Prelievo a scopo commerciale o per collezionismo; Pascolo eccessivo; Apertura di nuove strade o piste; Rimozione di siepi e boschetti (riferito a Lacerta bilineata); Bonifiche delle zone umide (riferito ad Anguis fragilis). Avifauna I principali elementi che possono costituire una minaccia di grado variabile per le specie di avifauna precedentemente elencate e presenti nell area di studio possono essere sintetizzate nei seguenti punti: disturbo antropico; modificazioni e trasformazioni degli habitat; taglio boschivo e asportazione piante vetuste e/o deperienti; eccessivo sviluppo della rete stradale e delle infrastrutture; Mammiferi I principali elementi che possono costituire una minaccia, di grado variabile per i Mammiferi presenti nell area di studio possono essere sintetizzati nei seguenti punti: Canis lupus Modificazioni e trasformazioni degli habitat Taglio boschi Apertura di piste o sentieri Attività del tempo libero (escursionismo, raccolta funghi ecc.) Pascolo brado Bracconaggio Randagismo canino Sciurus vulgaris meridionalis Esigua estensione delle fitocenosi, eccessiva frammentazione Taglio dei boschi, e della vegetazione ripariale Taglio dei vecchi alberi, rimozione di piante morte Incendio Chiroptera Tutte le specie Uso di fertilizzanti, pesticidi, fitofarmaci ed inquinamento delle acque Incendio Taglio dei boschi Modificazione delle attività agricole e pastorizia, attività di pesca DIPARTIMENTO DI ECOLOGIA UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA fonte:

2 Misure di Conservazione per i siti Natura 2000 inclusi nel Parco Nazionale della Sila 17 IT PINETA DEL CUPONE Rhinolophus ferrumequinum Pulitura del bosco Pascolo eccessivo DIPARTIMENTO DI ECOLOGIA UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA fonte:

3 Misure di Conservazione per i siti Natura 2000 inclusi nel Parco Nazionale della Sila 18 IT PINETA DEL CUPONE OBIETTIVI E MISURE DI CONSERVAZIONE Obiettivi di conservazione specifici per il sito Conservazione della pineta vetusta e conversione verso una pineta disetanea naturale Mantenimento e controllo degli equilibri tra faggeta e pineta conservazione e riqualificazione degli habitat ripariali lacustri e ripristino del naturale dinamismo idrico Conservazione e riqualificazione degli habitat idonei alle specie (ambienti ecotonali, cespugliosi, prativi e habitat moderatamente umidi). conservazione della diversità strutturale del bosco, mediante il mantenimento di una certa quota di alberi maturi o senescenti; Misure di conservazione specifiche per habitat e specie Habitat e flora Ad integrazione di quanto già previsto nel Piano del Parco, e specificatamente per le aree ricadenti in zona A, al fine di garantire la conservazione degli habitat e delle specie che hanno motivato l istituzione del SIC si propongono le seguenti misure di conservazione: censimento della pineta, e monitoraggio del dinamismo e delle fluttuazioni delle fitocenosi forestali: con particolare riferimento alla interpretazione dei rapporti dinamici e catenali tra pineta e faggeta. divieto di taglio; Divieto della pulizia del sottobosco e della sottrazione di piante deperienti, che potrà essere consentita solo al margine delle strade per motivi di sicurezza Avvio di idonei strumenti di pianificazione per la prevenzione e la tutela dagli incendi boschivi compatibili con la gestione forestale in zona A (non possono essere create fasce frangi fuoco e non può essere effettuata sottrazione di lettiera e di legno morto); Evitare l introduzione di specie forestali esotiche e soprattutto di altre specie (sottospecie) del ciclo di Pinus nigra. Eventuali interventi di silvicoltura naturalistica potranno essere programmati solo in seguito ai risultati del monitoraggio per favorire il bosco verso una foresta disetanea e polifitica che permetta anche una maggiore biodiversità briofitica e lichenica. Divieto di raccolta di piante, funghi e prelievo di fauna La raccolta di germoplasma, con particolare riferimento ai semi di pino, è consentita solo a scopo di ricerca scientifica (verificare cosa è previsto nelle riserve biogenetiche) Artropodofauna definire lo status delle popolazioni delle specie; definire strategie di gestione per il mantenimento dell integrità forestale, limitando asportazione e taglio delle piante morte o deperienti, la rimozione della necromassa legnosa; regolamentazione del taglio boschivo e limitazione asportazione della necromassa legnosa; Anfibi Le principali misure di conservazione per la specie Bombina pachypus sono sintetizzate nei seguenti punti: DIPARTIMENTO DI ECOLOGIA UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA fonte:

4 Misure di Conservazione per i siti Natura 2000 inclusi nel Parco Nazionale della Sila 19 IT PINETA DEL CUPONE Controllare e salvaguardare i siti riproduttivi; Riqualificare e tutelare gli habitat di elezione della specie; Monitorare lo status e la distribuzione della popolazione; Monitorare lo status sanitario della specie; Regolamentare il prelievo idrico nei corpi d acqua (compresi i bacini artificiali); Promuovere progetti di ricerca sulle problematiche di conservazione; Attuare adeguate procedure antincendio compatibili con la gestione degli habitat; Regolamentare il pascolo brado e l accesso del bestiame alle aree umide, preferibilmente adottando il pascolo razionato (ad esempio, distribuendo in modo adeguato gli abbeveratoi, localizzando idonee recinzioni, ecc.); Disincentivare l utilizzo di prodotti agricoli inquinanti, anche in aree limitrofe. Rettili Le principali misure di conservazione per le specie Lacerta bilineata e Anguis fragilis sono sintetizzate nei seguenti punti: Monitorare lo status e la distribuzione delle popolazioni; Controllare e salvaguardare i siti riproduttivi; Regolamentare il taglio boschivo, limitando l asportazione o la distruzione della biomassa deperiente (riferito ad Anguis fragilis); Attuare procedure di salvaguardia delle zone di rifugio e/o delle zone di termoregolazione; Riqualificare e tutelare gli habitat di elezione delle specie; Attuare adeguate procedure antincendio compatibili con la gestione degli habitat; Disincentivare l utilizzo di prodotti agricoli inquinanti, anche in aree limitrofe; Promuovere progetti di ricerca sulle problematiche di conservazione; Regolamentare il pascolo brado e l accesso del bestiame alle aree umide, preferibilmente adottando il pascolo razionato (ad esempio, distribuendo in modo adeguato gli abbeveratoi, localizzando idonee recinzioni, ecc.) (riferito a Anguis fragilis); Monitorare lo status sanitario delle specie. Avifauna definire distribuzione e consistenza numerica delle specie; definire strategie di gestione per il mantenimento dell integrità forestale, limitando asportazione e taglio delle piante vetuste e la rimozione della biomassa deperiente; regolamentare la fruizione turistica dei luoghi; Mammiferi Lupo Canis lupus Le misure di conservazione sono desunte dal Piano di azione nazionale per la conservazione del Lupo Canis lupus (Genovesi, 2002) Obblighi e divieti Individuare eventuali siti tana e/o di allevamento dei cuccioli (aree rendez-vous). Regolamentare le attività antropiche nelle aree più sensibili per la specie (siti tana, aree rendez-vous) Regolamentare l utilizzo di strade e sentieri preesistenti e limitare la costruzione di nuovi percorsi DIPARTIMENTO DI ECOLOGIA UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA fonte:

5 Misure di Conservazione per i siti Natura 2000 inclusi nel Parco Nazionale della Sila 20 Regolamentare il pascolo brado Controllare la popolazione dei cani vaganti mediante monitoraggio, cattura e sterilizzazione Reprimere i fenomeni di bracconaggio Regolamentazione degli accessi e della fruizione turistica. IT PINETA DEL CUPONE Azioni da favorire Monitorare lo status e la distribuzione delle singole popolazioni Riqualificare e tutelare gli habitat idonei al Lupo Promuovere progetti di ricerca sulle problematiche di conservazione Monitorare lo status sanitario della specie Analizzare i possibili sistemi di gestione degli animali domestici al fine di valutare le aree più esposte ad eventuali attacchi da parte del predatore Incentivare forme di zootecnia compatibili con la presenza dei predatori Istituire un efficace strategia di prevenzione, accertamento e risarcimento dei possibili danni causati dai predatori, in particolare istruendo gli allevatori/pastori Attuare campagne di sensibilizzazione contro l utilizzo di bocconi avvelenati Tabellonistica informativa Monitorare eventuali conflitti e criticità Sciurus vulgaris meridionalis Obblighi e divieti Attuare adeguate procedure antincendio compatibili con la gestione degli habitat Regolamentare il taglio boschivo, limitando l asportazione di piante vetuste o la distruzione della biomassa deperente Reprimere i fenomeni di bracconaggio Azioni da favorire Monitorare lo status e la distribuzione delle singole popolazioni Riqualificare e tutelare gli habitat Promuovere progetti di ricerca sulle problematiche di conservazione Favorire la conversione ad alto fusto dei boschi cedui, oppure allungamento del turno minimo, applicazione di tecniche di miglioramento dei soprassuoli cedui e i rinfoltimenti CHIROTTERI Obblighi e divieti Tutte le specie Attuare procedure di salvaguardia delle zone di rifugio e/o di termoregolazione Controllare e salvaguardare i siti riproduttivi Regolamentazione degli accessi e della fruizione turistica (Impedire accesso ad ipogei) Azioni da favorire Monitorare lo status e la distribuzione delle singole popolazioni Riqualificare e tutelare gli habitat Promuovere progetti di ricerca sulle problematiche di conservazione Promuovere pratiche agricole tradizionali non intensive Monitorare lo status sanitario delle specie (in particolare Lyssavirus) Disincentivare l utilizzo di prodotti agricoli inquinanti, anche in aree limitrofe Monitorare eventuali conflitti e criticità DIPARTIMENTO DI ECOLOGIA UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA fonte:

6 Misure di Conservazione per i siti Natura 2000 inclusi nel Parco Nazionale della Sila 21 IT PINETA DEL CUPONE H. savii Obblighi e divieti Attuare adeguate procedure antincendio compatibili con la gestione degli habitat Regolamentare il taglio boschivo, limitando l asportazione di piante vetuste o la distruzione della biomassa deperente. Azioni da favorire Favorire la conversione ad alto fusto dei boschi cedui, oppure allungamento del turno minimo, applicazione di tecniche di miglioramento dei soprassuoli cedui e i rinfoltimenti MISURE PER LA GESTIONE E CONSERVAZIONE DELLE FORMAZIONI FORESTALI Il psic Bosco di Cupone costituisce un elemento particolarmente rappresentativo del paesaggio silano dominato dalla pineta di laricio, anche se in lacune zone la gestione attuata fino ad alcuni decenni or sono ha contribuito a innescare processi di rinaturalizzazione abbastanza evidenti. La gestione delle diverse realtà forestali che caratterizzano l area protetta dovrà fare riferimento a modalità di trattamento che consentano in alcuni casi il mantenimento della pineta di laricio e con essa il tipico paesaggio silano, in altri, invece, interventi che favoriscano la rinaturalizzazione degli attuali soprassuoli fortemente semplificati nella struttura dall azione dell uomo. Per quanto riguarda il primo caso mantenimento della pineta pura di laricio la gestione deve essere basata sull adozione di moduli colturali che consentano di ottenere la rinnovazione di pino laricio e con essa la perpetuazione della pineta di laricio e ne accentuino la diversificazione del profilo strutturale, presupposto indispensabile per il mantenimento e l aumento della biodiversità. Recentemente Ciancio et al. (2004) hanno evidenziato come il taglio a scelta a piccoli gruppi, eseguito secondo l'antica tradizione silana, sia in grado di conferire una maggiore efficienza e dinamicità e un più elevato grado di complessità al sistema e possa stimolare la rinnovazione naturale del pino laricio. Questa forma tradizionale di gestione delle pinete di laricio si basa su interventi a basso impatto ambientale, mirati a favorire la disomogeneità e la diversificazione strutturale. Essa prevede interventi cauti, continui e capillari, mediante i quali si utilizzano quasi esclusivamente le piante di grosse dimensioni, generalmente riunite a piccoli gruppi di 2/3 alberi, e solo raramente alcune piante, perlopiù malformate o deperienti nelle classi diametriche medie e piccole. Con questo taglio si realizza una struttura disetanea a piccoli gruppi, a macchia di leopardo, di ampiezza molto limitata, in relazione al numero e alle dimensioni delle piante tagliate. In questi gaps nel giro di pochi anni si insedia abbondante e diffusa rinnovazione di pino poiché si instaurano favorevoli condizioni di illuminazione che favoriscono la decomposizione della materia organica mettendo allo scoperto l orizzonte minerale del suolo. Più in particolare, l applicazione di questa forma di trattamento nella pineta a struttura disetanea, consentirà di accentuare ulteriormente la diversificazione del profilo strutturale. Nel caso di strutture attualmente dominate dal tipo monoplano consentirà di avviare il processo di disetaneizzazione che, necessariamente, richiederà tempi più lunghi e interventi graduali per innescare i processi di rinnovazione di pino laricio per piccoli gruppi distribuiti sull'intera superficie delle diverse aree in cui sono presenti queste due tipologie (Iovino e Menguzzato, 2002). In tal modo si potrà ottenere un bosco struttura disetanea per piccoli gruppi sebbene tendenzialmente coetanei al loro interno. DIPARTIMENTO DI ECOLOGIA UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA fonte:

7 Misure di Conservazione per i siti Natura 2000 inclusi nel Parco Nazionale della Sila 22 IT PINETA DEL CUPONE Al momento di eseguire i vari interventi è indispensabile anche mantenere ad accrescimento indefinito alcune piante di maggiori dimensioni, soprattutto se vecchie e conservare quelle secche in piedi, soprattutto, se di diametro elevato e quelle deperienti in quanto costituiscono ambienti favorevoli per la conservazione dei piciformi e delle specie ornitiche corticole in genere. È opportuno anche rilasciare sul terreno la ramaglia minuta e le parti della piante che non sono utili ai fini commerciali in quanto favoriscono la presenza degli insetti xilofagi e saprofiti. Ugualmente dovrà essere preservato anche il sottobosco e tutelati i biotopi erbacei presenti nelle chiarie e nelle piccole radure irregolarmente distribuite nel sito poiché costituiscono ambienti particolarmente favorevoli per l avifauna e le altre componenti biotiche del sistema, che risultano strettamente legate al grado di eterogeneità e complessità dei tipi strutturali (Brandmayr e Mingozzi, 2001). Per tale fine ben si prestano anche i vuoti presenti nella pineta rada. Per quanto riguarda i rimboschimenti è necessario prevedere la messa in atto di interventi destinati alla loro rinaturalizzazione. Le modalità e l intensità degli interventi dovranno tener conto delle caratteristiche della stazione e delle condizioni del soprassuolo. Questi risultano particolarmente urgenti nelle situazioni dove le condizioni di fertilità della stazione sono più favorevoli e le dimensioni delle piante sono più elevate. Essi, nel breve periodo, dovranno conferire ai popolamenti maggiore stabilità, affinché nel medio e lungo periodo si possa ottenere una pineta in grado di perpetuarsi e contribuire a conservare il tipico paesaggio silano. Invece dove la pineta presenta segni di rinaturalizzazione è opportuno assecondare tale processo mediante l attuazione di interventi di diradamento dal basso e di intensità debole, ripetuti a brevi intervalli di tempo. Nelle situazioni più difficili dove il pino laricio trova forti limitazioni dovute a caratteristiche di tipo pedologico (suoli erosi) è opportuno adottare, come forma di gestione, la preservazione. La ricostituzione del cotico erboso in queste aree andrà ad incrementare la superficie utile per la conservazione delle specie ornitiche. Dove, invece, le temperature sono eccessivamente basse è opportuno prevedere l introduzione per piccoli gruppi dell abete, alternato a faggio, acero, sorbo, ecc., in modo da accelerare il processo di rinaturalizzazione. Nel caso della pineta caratterizzata da una significativa presenza di faggio in stadi evolutivi cronologicamente differenti, è necessario assecondare l evoluzione naturale già in atto in modo da aumentare la complessità del sistema e la biodiversità. Questo processo dovrà avvenire mediante l attuazione di interventi a basso impatto ambientale in grado di assecondare la dinamica evolutiva del sistema. La definizione delle loro caratteristiche scaturirà da un attento esame della sua struttura per quanto riguarda le componenti biotiche e abiotiche, svincolato da riferimenti o parametri, quali il turno, la densità e/o la composizione ottimale, derivanti da un modello predefinito. La lettura del bosco consentirà di definire le caratteristiche degli interventi che saranno modulati, caso per caso, in relazione alle diverse situazioni strutturali e, comunque, dovranno essere sempre cauti, continui e capillari per non modificare in modo eccessivo gli equilibri interni del sistema che, seppure semplificato, reagisce agli interventi adattandosi alle nuove condizioni e modifica a sua volta le proprie relazioni interne (Iovino e Menguzzato, 2002). Il monitoraggio delle reazioni consentirà di verificare gli effetti dei singoli interventi e di introdurre gli opportuni adattamenti in modo da esaltare la loro efficacia. Bisognerà, inoltre, favorire la conservazione dei vecchi esemplari di faggio anche se deperienti, al fine di tutelare la presenza degli insetti xilofagi e dei saprofiti. Ai fini della conservazione di tutte le componenti ornitiche presenti nel sito bisognerà tutelare i biotopi erbacei presenti nelle chiarie e nelle piccole radure distribuite in maniera irregolare all interno del sito. Ben si prestano per tale fine anche i vuoti presenti nella pineta rada. A questo scopo è necessario evitare azioni che portino a interruzioni della continuità del cotico erboso e mettano allo scoperto il suolo minerale sottostante, in quanto sono proprio queste situazioni quelle che favoriscono la rinnovazione delle specie arboree. DIPARTIMENTO DI ECOLOGIA UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA fonte:

8 Misure di Conservazione per i siti Natura 2000 inclusi nel Parco Nazionale della Sila 23 IT PINETA DEL CUPONE Verifica dei perimetri e dei vincoli esistenti Il perimetro del SIC ha subito variazioni minime finalizzate all adeguamento ad una base cartografica di maggiore dettaglio (carta tecnica regionale) ed ad una migliore riconoscibilità dei limiti sul territorio (tracciati stradali, crinali, corsi d acqua. Il SIC coincide in parte con la Riserva Naturale Biogenetica Golia Corvo - Cupone, istituita con decreto ministeriale Agricoltura e Foreste del 13 luglio 1977, con lo scopo di proteggere il patrimonio genetico di determinati popolamenti di specie forestali inscritti nel libro nazionale dei boschi da seme. L area è posta per la quasi totalità a quote superiori a 1200 m e, pertanto, è sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi della Legge n 431 del 8 agosto 1985, così come è soggetta a vincolo idrogeologico ai sensi del Regio Decreto n 3267 del 30 dicembre Inoltre, prima di essere inclusa nel Parco Nazionale della Sila, costituiva uno dei settori più importanti del Parco Nazionale della Calabria. Attualmente ricade nella zona B di Riserva Generale Orientata. All interno dell area psic non è ammesso il pascolo. DIPARTIMENTO DI ECOLOGIA UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA fonte:

9 Misure di Conservazione per i siti Natura 2000 inclusi nel Parco Nazionale della Sila 24 IT PINETA DEL CUPONE MONITORAGGIO Considerate le caratteristiche naturalistiche del sito e gli obiettivi di conservazione, le attività di monitoraggio saranno basate sugli indicatori di seguito elencati secondo le linee metodologiche indicate nelle schede di monitoraggio riportate in allegato. Struttura della pineta, dinamismo e fluttuazioni delle fitocenosi forestali, con particolare riferimento alla interpretazione dei rapporti dinamici e catenali tra pineta e faggeta (scheda monitoraggio n. 1) Censimento della florula nemorale, rivulare e delle sponde lacustri (scheda monitoraggio n. 2) Censimento degli alberi vetusti Diversità lichenica Composizione e dinamismo dell habitat 3130 in relazione alle variazioni del livello dell acqua (scheda monitoraggio n. 1) Distribuzione, consistenza, struttura e dinamica delle popolazioni presenti di artropodofauna degli ambienti forestali, con particolare riferimento alle specie di maggior interesse conservazionistico (scheda monitoraggio n. 5).; Distribuzione e consistenza numerica delle specie di avifauna, con particolare riferimento a quelle di maggiore interesse conservazionistico (scheda monitoraggio n.16) Distribuzione e consistenza delle popolazioni di Bombina pachypus. (scheda monitoraggio n.7) Distribuzione e verifica del successo riproduttivo di Lacerta bilineata e Anguis fragilis. (schede monitoraggio n.13,16) Distribuzione e consistenza numerica delle specie di mammiferi, con particolare riferimento a quelle di maggiore interesse conservazionistico (Chirotteri, Scoiattolo meridionale, Lupo) (Scheda monitoraggio n 22, 23, 27). DIPARTIMENTO DI ECOLOGIA UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA fonte:

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