Controllo delle Priorità per Legionella (CPL): uno strumento comprensivo per il controllo del rischio infettivo di Legionella
|
|
- Agostino Moroni
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Controllo delle Priorità per Legionella (CPL): uno strumento comprensivo per il controllo del rischio infettivo di Legionella nelle strutture sanitarie Università di Udine
2 Ambiti di intervento rischio ambientale/strutturale rischio clinico/infettivo rischio organizzativo Controllo del rischio = risk assessment + risk management + reporting
3 La Legionella nelle strutture sanitarie Complessità nel controllo del rischio: gran numero di attori coinvolti sistema idrico/aeraulico complesso (lavori effettuati in tempi diversi, difficoltà nella documentazione, etc.) azioni prevalentemente di tipo routinario o reattivo (monitoraggio in base a obblighi di legge, priorità in caso di evento, difficile gestione mediatica e giudiziaria)
4 Attori coinvolti nelle strutture sanitarie Gruppo Operativo del CIO Ingegneria clinica Laboratori microbiologia Gestori dell impianto (ditte in appalto) Rappresentanti dell area clinica Consulenti esterni?
5 Gli strumenti esistenti HACCP (identificazione dei Critical Control Points, CCP) Checklist (modalità di lavoro standardizzata e condivisa) Strumenti di Priority Setting (identificazione delle aree su cui agire)
6 CPL: lo strumento (1) Revisione della letteratura in ambito di controllo infettivo per Legionella nelle strutture sanitarie ( ) Identificazione di 3 diverse aree di rischio con relativi Critical Control Points (CCP) Identificazione per ogni CCP di indicatori (Items) per la valutazione del rischio e attribuzione ad ogni item di uno score di rischio (1-4) attraverso consensus
7 CPL: le dimensioni del rischio 3 aree di Fattori di Rischio organizzazione suscettibilità pazienti sistema idrico e aeraulico
8 Attribuzione degli score di rischio AREA SCORE 1 SCORE 2 SCORE 3 SCORE 4 Organizzazione Best practice Inadeguatezza dell organizzazione che possa causare problemi minori per il controllo di Legionella Inadeguatezza dell organizzazione che possa causare problemi maggiori per il controllo di Legionella Mancanza di risposte organizzative per il controllo di Legionella Suscettibilità dei pazienti Prevalenza di pazienti privi di fattori di rischio specifici per Legionella Presenza di fattori di rischio di lieve entità specifici per Legionella Presenza di fattori di rischio medio-elevato specifici per Legionella Presenza di fattori di rischio molto elevato specifici per Legionella Sistema idrico e aeraulico Best practice Basso rischio di contaminazione di Legionella Alto rischio di contaminazione di Legionella Rischio molto alto/evidenza di contaminazione di Legionella
9 CPL: lo strumento (2) Realizzazione di una check list (in forma di questionario cartaceo e foglio excel) con la possibilità di personalizzare lo strumento per il caso specifico e di produrre un report in base alle risposte date
10 Organizzazione 2 CCP: composizione del gruppo di lavoro per il controllo di Legionella attività organizzative per il controllo di Legionella
11 Composizione del gruppo di lavoro per il controllo di Legionella 8 Items: Presenza del responsabile del rischio infettivo Presenza del responsabile per la microbiologia Presenza del responsabile per il laboratorio Presenza del responsabile per lo staff medico/direzione Presenza del responsabile dell'ufficio tecnico Presenza del responsabile per la ditta fornitrice del servizio/ ditta appaltatrice Presenza di 1 solo responsabile per il controllo del rischio da Legionella (specificare) Assenza di un gruppo di lavoro stabilito (nessun responsabile)
12 Attività organizzative per il controllo del rischio per Legionella (1) 20 Item obbligatori (12 Item principali + 8 Item secondari) E' assicurato l'accesso alla richiesta di esami antigene urinario? a. Se sì, è prevista una stesura di un report periodico per l'utilizzo dei test antigene urinario per Legionella?Se sì, è prevista una stesura di un report periodico per l'utilizzo dei test antigene urinario per Legionella? E' assicurato l accesso ai test colturali per Legionella? a. Se sì, le colture sono eseguite secondo standard di qualità? i. Se sì, secondo quale criterio viene effettuata questa valutazione? (a quale standard fa riferimento? La procedura è descritta? Esiste un protocollo che l azienda utilizza?) ii. E' prevista una stesura di un report periodico per l'utilizzo dei test colturali per Legionella? E' prevista una stesura di un report periodico per l'utilizzo dei test colturali per Legionella?
13 Attività organizzative per il controllo del rischio per Legionella (2) E' assicurato un turn-around-time adeguato per i test antigene e colturali? a. Se sì, secondo quale criterio viene effettuata questa valutazione? (a quale standard fa riferimento? La procedura è descritta? Esiste un protocollo che l azienda utilizza?) Esiste un sistema per la comunicazione della notifica dei casi al rischio infettivo? a. Se sì, è prevista la stesura di un report periodico per la sorveglianza di Legionella? Vengono eseguiti il monitoraggio, la manutenzione e la pulizia del sistema idrico e dei suoi componenti (acqua fredda, calda, tecnica e sistemqa aeraulico) e queste attività sono documentate? a. Se sì, si provvede alla stesura di un report periodico per lo stato di manutenzione, di monitoraggio del sistema idrico e delle misure di controllo effettuate? Il campionamento per Legionella è condotto secondo standard di qualità? a. Se sì, secondo quale criterio viene effettuata questa valutazione? (a quale standard fa riferimento? La procedura è descritta? Esiste un protocollo che l azienda
14 Attività organizzative per il controllo del rischio per Legionella (3) Viene effettuato un controllo periodico che ogni misura extra implementata nel sistema idrico intraospedaliero sia in funzione in accordo alle specifiche del produttore e in range efficace per Legionella? Le ristrutturazioni (sia in fase di progettazione sia in fase attuativa e post costruzione) vengono pianificate, dirette e documentate in modo da poter commissionare specifici interventi di sicurezza? L organizzazione ha implementato un Water Safety Plan / action plan per il controllo di Legionella? Viene effettuata una raccolta e discussione periodica (annuale) dei risultati del gruppo di lavoro per Legionella? L organizzazione prevede la formazione di un'unità di crisi per affrontare i casi sospetti/ confermati? L organizzazione possiede una conoscenza aggiornata delle planimetrie/piante delle strutture?
15
16 Suscettibilità dei pazienti 2 CCP: patologie e fattori di rischio maggiori per Legionella pazienti sottoposti a trattamenti medici a rischio per Legionella I reparti devono avere una casistica sufficientemente elevata a seconda del tipo di paziente indicativo (valutazione a carico del responsabile del rischio infettivo)
17 Patologie e fattori di rischio maggiori per Legionella 5 Items obbligatori + 1 facoltativo: BPCO Diabetici Paziente con tumore maligno solido o ematologico Over 65 Pazienti immunocompromessi Altro (specificare) Da valutare preferibilmente in collaborazione con responsabili di area clinica
18 Pazienti sottoposti a trattamenti medici a rischio per Legionella 5 Item obbligatori + 1 facoltativo: Neonatologia Trapiantati Terapia intensiva Dialisi Chirurgia ORL Altro (specificare)
19
20 Sistema idrico/aeraulico Diviso in 4 diversi sistemi: 1. Sistema di distribuzione acqua fredda 5 CCP: captazione, distribuzione, trattamento, utenze, sorveglianza 2. Sistema di distribuzione acqua calda 4 CCP: distribuzione, trattamento, utenze, sorveglianza 3. Sistema di distribuzione acqua tecnica 2 CCP: captazione, distribuzione 4. Sistema aeraulico 4 CCP: distribuzione, trattamento, utenze, sorveglianza
21 Sistema di distribuzione acqua calda: Distribuzione 8 Items obbligatori + 2 facoltativi: Isolamento delle tubazioni Presenza di sistemi di riscaldamento delle tubature Tipologia materiali tubazioni (specificare materiali) Conflitti tra materiali tubazioni Età dei materiali delle tubazioni Presenza di connessioni crociate Presenza di rami morti/ punti di stagnazione Presenza di dispositivi che prevengono il reflusso di acqua? (varie possibilità) Presenza di sezioni di tubature per il monitoraggio della corrosione (Quando sarà effettuata la prossima verifica dello stato di corrosione delle tubature) Tipologia di rete
22 Sistema di distribuzione acqua calda: Utenze 7 Items obbligatori + 1 facoltativo: Presenza e numero di lavatrici (documentata manutenzione delle lavatrici; frequenza di manutenzione) Presenza e numero di lavapadelle (...) Presenza e numero di lavandini (...) Presenza e numero di lavandini elettrici (no-touch) (...) Presenza e numero delle docce (...) Presenza e numero delle vasche per balneoterapia (...) Presenza e numero di torri di raffreddamento (...) Presenza e numero di altre utenze di acqua calda (specificare)? (...)
23
24 Calcolo della priorità di azione Score di Priorità organizzativa= Score organizzazione X Score fattibilità Score di Priorità rispetto alle strutture= Score sucettibilità pazienti X Score sistema idrico/aeraulico X Score fattibilità
25 Fattibilità dell intervento lo score di fattibilità messa in opera di misure correttive praticamente impossibile nella propria organizzazione (al momento non è posibile la realizzazione di piani specifici di investimento per la risoluzione del problema identificato) necessità di investimenti rilevanti, ma sostenibili per l organizzazione (necessità di specifici piani e di messa a regime in un arco di tempo superiore ad 1 anno) interventi che richiedono investimenti e uso di risorse a medio-breve termine (meno di 1 anno) interventi con possibilità di implementazione facile e pressoché immediata (entro 1 mese)
26 Reporting
27 Le nuove linee guida viene ribadita l importanza di realizzare ogni anno una valutazione del rischio per Legionella non definito in pratica cosa deve fare l organizzazione per una completa valutazione del rischio (allegato 12 rappresenta una valutazione superficiale, che non sostituisce la necessità della redazione di una più completa ed approfondita valutazione del rischio legionellosi )
28 Utilizzo dello strumento CPL gestori dell impianto Water Safety Plan rappresentanti area clinica/ reparti CIO (gruppo operativo) laboratori / microbiologia Ingegneria clinica
29 Limiti dello strumento Necessita del contributo di tutti gli attori dell organizzazione Dipendente dal tempo a disposizione per effettuare la valutazione del rischio (richiede tempo per una valutazione approfondita) Necessita di un aggiornamento periodico in base a nuove evidenze e nuove linee guida Si presenta con un interfeccia poco evoluta (check list su foglio excel o cartaceo) Allo stato attuale lo strumento è applicato solo a livello sperimentale
30 Limiti dello strumento Necessita del contributo di tutti gli attori dell organizzazione Dipendente dal tempo a disposizione per effettuare la valutazione del rischio (richiede tempo per una valutazione approfondita) Necessita di un aggiornamento periodico in base a nuove evidenze e nuove linee guida Si presenta con un interfeccia poco evoluta (check list su foglio excel o cartaceo) Allo stato attuale lo strumento è applicato solo a livello sperimentale Sono tutti dei limiti?
31 Punti di forza dello strumento permette decisioni condivise con uno strumento di reporting integrato facilmente utilizzabile all interno dell attuale contesto tecnologico utilizzabile sia come strumento reattivo (evento) che come proattivo (WSP) permette di effettuare una valutazione comparata delle priorità per diverse strutture adattabile a qualsiasi tipologia di struttura sanitaria adattabile alle disponibilità dell organizzazione (score di fattibilità) la definizione dell impossibilità nel raggiungimento di determinati standard porta l organizzazione a dover considerare metodi alternativi per superare questi limiti in modo da garantire un ambiente il più sicuro possibile per il paziente
32 Grazie dell attenzione
Water Safety Plan: il termometro della salute dell acqua (applicazione dello schema dell OMS alla Prevenzione della Legionellosi in Ospedale)
Water Safety Plan: il termometro della salute dell acqua (applicazione dello schema dell OMS alla Prevenzione della Legionellosi in Ospedale) Oscar Di Marino Direttore Sanitario Ospedale E. Bassini Cinisello
DettagliL ESPERIENZA NEGLI STABILIMENTI TERMALI DEL DISTRETTO EUGANEO
Aggiornamento su prevenzione e controllo della legionellosi nelle strutture sanitarie ed alberghiere del Veneto L ESPERIENZA NEGLI STABILIMENTI TERMALI DEL DISTRETTO EUGANEO Dott. Alberto Lalli - Ing.
DettagliALLEGATO 12: LISTA DI CONTROLLO PER IL SOPRALLUOGO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO LEGIONELLOSI
ALLEGATO 12: LISTA DI CONTROLLO PER IL SOPRALLUOGO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO LEGIONELLOSI NOTA INTRODUTTIVA - FINALITA DELL ALLEGATO 12 La presente lista di controllo è redatta al fine di mettere a disposizione,
DettagliPAICA PIANO ANNUALE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA PRESIDIO CASA DI CURA RSA POLICLINICO ITALIA
PAICA PIANO ANNUALE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSTENZA PREDIO CASA DI CURA RSA POLICLINICO ITALIA ANNO 2019 Sommario 1. PREMESSA 2 1.1. CONTESTO ORGANIZZATIVO 2 1.2. RESOCONTO DELLE ATTIVITÀ DEL PAICA
DettagliL accreditamento del percorso cure primarie
WORKSHOP La governance delle cure primarie per la gestione delle cronicità: framework e strumenti il ruolo del middle management L accreditamento del percorso cure primarie Dott. Marco Farnè UF Cure Primarie
DettagliLa Valutazione del Rischio Legionella. Significato e modalità corrette
La Valutazione del Rischio Legionella. Significato e modalità corrette Fai clic per aggiungere del testo Camurri Cinzia Tecnico della Prevenzione - Servizio Igiene e Sanità Pubblica - AUSL Reggio Emilia
Dettaglimini-hta delle Tecnologie
mini-hta delle Tecnologie DATI PRELIMINARI 1. Proponente Azienda Dipartimento- Struttura ASL 5 spezzino CAD, assistenza integrativa per diabetici 2. Identificazione della tecnologia proposta me, tipo,
DettagliObiettivi. Osservato 2012 Atteso 2013 indicatori 2013* peso osservato 2013 differenza %
Elaborazione criteri di appropriatezza condivisi per le prestazioni interne elaborazione del documento Documento contenete i criteri di condiviso e sottoscritto dai appropriatezza condiviso inerenti responsabili
DettagliPROTOCOLLO RISCHIO LEGIONELLA. Allegato n. 3
APPALTO PER L ESECUZIONE DEL SERVIZIO DI BONIFICA E SANIFICAZIONE AI FINI DELLA PREVENZIONE DEL RISCHIO LEGIONELLOSI DEI PRESIDI OSPEDALIERI CITTA DI SESTO SAN GIOVANNI, BASSINI DI CINISELLO BALSAMO. E
Dettaglimini-hta delle Tecnologie
mini-hta delle Tecnologie DATI PRELIMINARI 1. Proponente Azienda Dipartimento- Struttura ASL 5 spezzino CAD, assistenza integrativa per diabetici 2. Identificazione della tecnologia proposta me, tipo,
DettagliMETODOLOGIA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO LEGIONELLOSI NEL PO DI PIACENZA, SPERIMENTAZIONE AUSL PC
43 CONGRESSO NAZIONALE ANMDO, Firenze 25-27 Ottobre 2017 METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO LEGIONELLOSI NEL PO DI PIACENZA, SPERIMENTAZIONE AUSL PC V.Trabacchi 1, F.Federici 2, G.Delfanti 3,G.Pedrazzini
DettagliCosa si intende per validazione o qualifica?
Cosa si intende per validazione o qualifica? Validazione (o qualifica nel caso di apparecchiature o di ambienti) significa la produzione di prove documentate, in grado di garantire con un elevato livello
DettagliALLEGATO N. 2. mini-hta delle Tecnologie
ALLEGATO N. 2 mini-hta delle Tecnologie DATI PRELIMINARI 1. Proponente Azienda Dipartimento- Struttura 2. Identificazione della tecnologia proposta Nome, tipo, campo di applicazione 3. La tecnologia proposta
DettagliALLEGATO A. Raccomandazioni per la realizzazione di un programma di Antibiotic Stewardship in ospedale
ALLEGATO A Raccomandazioni per la realizzazione di un programma di Antibiotic Stewardship in ospedale Premessa In Toscana, negli ospedali durante il 2014 sono stati consumati 88,9 DDD di antibiotici per
DettagliTitolo: Piano di Salvaguardia del ciclo idrico integrato
Titolo: Piano di Salvaguardia del ciclo idrico integrato Sommario: Il Piano di Sicurezza dell Acqua, introdotto dall Organizzazione Mondiale della Salute, ha lo scopo di garantire la salvaguardia di un
DettagliLinee Guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi (Approvato in Conferenza Stato-Regioni, nella seduta del 07 maggio 2015)
Linee Guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi (Approvato in Conferenza Stato-Regioni, nella seduta del 07 maggio 2015) Dr. Fulgenzio Ferri Direttore Servizio Igiene Sanità Pubblica,
DettagliOverlapping areas that must be addressed together
Overlapping areas that must be addressed together Health-careassociated infections (HAI) Antimicrobial resistance (AMR) Usually associated with a weak health care system 359 Ospedali 114853 pazienti 6%
DettagliLa Formazione Aziendale per il Governo Cinico
Il Governo Clinico nelle Aziende Sanitarie. Quale Formazione? Bologna, 14 novembre 2008 La Formazione Aziendale per il Governo Cinico GIMBE - Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze Clinical
DettagliPROCEDURA AZIENDALE PER LA CORRETTA GESTIONE DEL PROGRAMMA OPERATORIO
SOC RISCHIO CLINICO PROCEDURA AZIENDALE PER LA CORRETTA GESTIONE DEL PROGRAMMA OPERATORIO Codice: AL.RCRI.020.2010.00 Revisione Data Oggetto della revisione 00 02.12.2010 Prima Emissione nome, cognome
DettagliSurvey La Formazione Aziendale per il Governo Cinico
Il Governo Clinico nelle Aziende Sanitarie. Quale Formazione? Bologna, 14 novembre 2008 Survey La Formazione Aziendale per il Governo Cinico GIMBE - Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze
Dettaglia. Manca un analisi di benchmark con altre Regioni in quanto, come stabilito da AGENAS, NON è questo lo scopo! (e non deve esserlo!) Ogni regione deve
a. Manca un analisi di benchmark con altre Regioni in quanto, come stabilito da AGENAS, NON è questo lo scopo! (e non deve esserlo!) Ogni regione deve migliorare rispetto a se stessa e non in relazione
DettagliPROGETTO S.I.S.I.O.V.
PROGETTO S.I.S.I.O.V. Sistema Integrato Sorveglianza Infezioni Ospedaliere Titolare del Progetto : CRRC- SER - Regione Veneto Inizio raccolta dati : 01.01.2003 Risultati disponibili : 2003, 2004, 2005
DettagliCONA: RISULTATI ATTIVITA DI AUTOCONTROLLO E AZIONI DI CONTRASTO LEGIONELLA. ANNO I TRIMESTRE.
CONA: RISULTATI ATTIVITA DI AUTOCONTROLLO E AZIONI DI CONTRASTO LEGIONELLA. ANNO 2017. I TRIMESTRE. Aree ed edifici di campionamento WSP A. Ingresso: punto WSP dopo il contatore, Centrale idrica B. Torri
DettagliVADEMECUM PER ADEGUARSI ED OPERARE SECONDO I REQUISITI DEL DCA 469/2017 REGIONE LAZIO
PREPARARE GLI STRUMENTI L'informatizzazione anche su file excel facilita la gestione a) dei documenti come file b) dello stato di conformità e adeguamento c) l'accesso alle evidenze negli audit interni
DettagliBIOEVOLUTION. laboratorio chimico batteriologico
BIOEVOLUTION laboratorio chimico batteriologico Azienda Nata nel 1971, Byolact si evolve e cambia nome in Bioevolution, società operante nel campo dell igiene alimentare ed ambientale, garantendo consulenza
DettagliVALUTAZIONE DEL RISCHIO
21/11/213 Università degli Studi di Genova University of Genoa DISSAL Dipartimento di Scienze della Salute Department of Health Sciences Laboratorio di Igiene Ospedaliera ed Ambientale Healthcare and Environmental
DettagliLa documentazione infermieristica e/o integrata quale strumento per la qualità e la gestione del rischio.
La documentazione infermieristica e/o integrata quale strumento per la qualità e la gestione del rischio. Il sistema sanitario è un sistema complesso in cui interagiscono molteplici fattori: prestazioni
DettagliPERCORSO INTEGRATO TERRITORIO-OSPEDALE Roviano - 6 giugno La cura per le persone con malattie croniche. Il Progetto IGEA
PERCORSO INTEGRATO TERRITORIO-OSPEDALE Roviano - 6 giugno 2011 La cura per le persone con malattie croniche Il Progetto IGEA Marina Responsabile Progetto IGEA Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza
DettagliIl ruolo della Sanità Pubblica regionale a tutela della salute della popolazione
Convegno regionale ACQUA E SALUTE responsabilità e innovazione nel monitoraggio e gestione delle acque Danila Tortorici Giunta Regionale Il ruolo della Sanità Pubblica regionale a tutela della salute della
Dettagli«AZIENDA OSPEDALIERA SS. ANTONIO E BIAGIO E C. ARRIGO» «IL RICHIO CLINICO IN RADIOLOGIA: METODO, STRUMENTI E RISULTATI RAGGIUNTI»
«AZIENDA OSPEDALIERA SS. ANTONIO E BIAGIO E C. ARRIGO» «IL RICHIO CLINICO IN RADIOLOGIA: METODO, STRUMENTI E RISULTATI RAGGIUNTI» Il gruppo di lavoro M.L. Ferretti*, V. Declame*, D. Valentini*, R. Bellini*,
DettagliCapitolato speciale per la FORNITURA DI MATERIALE PER TERAPIA INFUSIONALE PARENTERALE ED ENTERALE
Lotto 1 ALLEGATO 3.1 questionario dei servizi di supporto e formazione per Sistemi Infusionali per Rianimazione e Terapia Intensiva Caratteristiche generali FORNITORE PRODUTTORE MODELLO 1 QUALIFICAZIONE
DettagliPiano Operativo Nazionale per la Prevenzione degli Effetti del Caldo sulla Salute
Ministero della Salute Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie Dipartimento della Protezione Civile - DPC Centro di Competenza Nazionale di Prevenzione degli Effetti del Caldo
DettagliPIANO ANNUALE 2019 DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA (PAICA)
PIANO ANNUALE 2019 DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA (PAICA) CASA DI CURA SANTA TERESA L Amministratore Unico Adriana Mattei INDICE 1) SCOPO E APPLICABILITA pag. 3 2) RIFERIMENTI pag. 3 3) MATRICE
DettagliLa gestione dei tempi di attesa: la presa in carico del paziente è una soluzione?
La gestione dei tempi di attesa: la presa in carico del paziente è una soluzione? Agenzia per la Tutela della Salute della Città Metropolitana di Milano BISOGNO-DOMANDA-OFFERTA DETERMINANTI BISOGNO-DOMANDA-OFFERTA
DettagliRELAZIONE ANNUALE di RISK MANAGEMENT (ai sensi dell art.2 c.5 legge 8 marzo 2017 n. 24, legge Gelli ) ANNO 2018 IRCCS Neuromed
RELAZIONE ANNUALE di RISK MANAGEMENT (ai sensi dell art.2 c.5 legge 8 marzo 2017 n. 24, legge Gelli ) ANNO 2018 IRCCS Neuromed 1. IL PROGETTO RISK MANAGEMENT: GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO NEUROMED Il Risk
DettagliIII CONGRESSO CONGIUNTO DI ORTOPEDIA TECNICA
III CONGRESSO CONGIUNTO DI ORTOPEDIA TECNICA Bologna 17/18/19 aprile 2018 Le linee guida nelle Tecniche Ortopediche: come si scrivono e come si consolidano nell attività quotidiana T.O. Lorenzo Michelotti
DettagliProgetto Life 08 MAN-GMP-ITA
Progetto Life 08 MAN-GMP-ITA Action A.2 Inventory of existing monitoring networks Valeria Giovannelli Dipartimento Difesa della Natura ISPRA Roma 28 settembre 2010 Normativa (I) Direttiva n.2001/18/ce
DettagliPAICA ANNO RSA LA TERESIANA srl. Unità di Risk Management Responsabile dott. Raffaele Mostarda
PAICA ANNO 2019 RSA LA TERESIANA srl Unità di Risk Management Responsabile dott. Raffaele Mostarda 1 INDICE 1.PREMESSA.P3 2.MATRICE DELLE RESPONSABILITA..P4 3.ATTIVITA E MATRICE DELLE RESPONSABILITA.P5
DettagliDIPARTIMENTO CHIRURGICO Scheda Obiettivi A.O. Ordine Mauriziano S.C. CHIRURGIA PLASTICA E RICOSTRUTTIVA
dirigenti medici compreso il direttore S.C. CHIRURGIA PLASTICA E RICOSTRUTTIVA Osservato anno 2014 Osservato anno 2015 Peso Verifica 6 A.O. Ordine Mauriziano A PRODUZIONE Importi n. Importi n. diff. %
DettagliAzienda Sanitaria Firenze
Azienda Sanitaria Firenze I Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro in relazione al D.Lgs. 231/01 DALLA VERIFICA DELL APPLICAZIONE FORMALE ALLA VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DEL
DettagliL'attività di prevenzione e controllo nell'azienda Ospedaliera Universitaria Federico II. Dott.ssa Emma Montella
L'attività di prevenzione e controllo nell'azienda Ospedaliera Universitaria Federico II Dott.ssa Emma Montella Sorveglianza Ambientale Procedure e check-list Sorveglianza clinica Prevenzione e controllo
DettagliIl Rischio Legionella. numero
Il Rischio Legionella numero Copyright 2019 BETAM Technology Tutti i diritti riservati IL RISCHIO LEGIONELLA Alla luce di quanto occorso nello scorso anno in alcune aree dell hinterland milanese (Comune
DettagliStrategie per l applicazione delle pratiche per la sicurezza del paziente in pediatria
Seminario Europeo sulla sicurezza delle cure in ambito pediatrico Napoli 30-31 ottobre 2013 Strategie per l applicazione delle pratiche per la sicurezza del paziente in pediatria La Rete OPBG 2 Lazio:
DettagliSMART ASSET 3 SERVIZI DI ENTERPRISE ASSET MANAGEMENT
SMART ASSET 3 SERVIZI DI ENTERPRISE ASSET MANAGEMENT SERVIZI DI ENTERPRISE ASSET MANAGEMENT 2 10 Durante le diverse fasi del ciclo di vita di un progetto, dalla fase di concept, allo studio di fattibilità,
DettagliThe Italian guidelines for Water Safety Plan (WSP) system implementation.
ECOMONDO 2014 05.08 Novembre 2014 The Italian guidelines for Water Safety Plan (WSP) system implementation. Laura Achene, Ennio Cadum, Rossella Colagrossi, Valentina Fuscoletti, Federica Nigro Di Gregorio,
DettagliLe principali attività che se non correttamente gestite possono generare errori di sistema riguardano:
La DGR del 31 03 2008 n 14 8500 fornisce indicazioni per la gestione del rischio clinico in tutte le Aziende Sanitarie della Regione Piemonte, e dispone l attivazione dell Unità di gestione del rischio
DettagliAcque potabili: la rete per la qualità
Seminario Acque potabili: la rete per la qualità Verso un sistema integrato di sorveglianza, monitoraggio e gestione del rischio: il modello Water Safety Plans Tolmezzo, 12 maggio 2016 T.d.P. Claudia STEFANUTTI
DettagliGestione del rischio clinico nelle rete Onco Ematologica Piemontese
Gestione del rischio clinico nelle rete Onco Ematologica Piemontese Assessment sull applicazione della raccomandazione per la prevenzione degli errori in terapia con farmaci antineoplastici nell ambito
DettagliPrevenzione e controllo legionellosi negli impianti idrosanitari
Prevenzione e controllo legionellosi negli impianti idrosanitari Indicazioni per la progettazione, la realizzazione e la gestione degli impianti idrosanitari alla luce delle linee guida del 2015 Introduzione
DettagliWater Safety Plan (Piani di Sicurezza dell Acqua) Applicazione in ACEA. 28 Febbraio 2019
Water Safety Plan (Piani di Sicurezza dell Acqua) Applicazione in ACEA 28 Febbraio 2019 Piani di Sicurezza dell Acqua (PSA) Il modo più efficiente di assicurare la qualità di una fornitura di acqua potabile
DettagliLa responsabilità nelle attività ispettive e nelle Commissioni di appropriatezza prescrittiva
La responsabilità nelle attività ispettive e nelle Commissioni di appropriatezza prescrittiva Direttore UOCC Area Assistenza Farmaceutica Convenzionata e Farmacovigilanza ASL Napoli 1 Scenario Efficacia
DettagliLa valutazione di esito dei trattamenti psicologici: la cultura e la prassi Ordine degli Psicologi della Sardegna Cagliari 15 febbraio 2013 Dott. Gian
La valutazione di esito dei trattamenti psicologici: la cultura e la prassi Ordine degli Psicologi della Sardegna Cagliari 15 febbraio 2013 Presentazione del CORE SYSTEM Ordine degli Psicologi della Sardegna
DettagliCLINICOLE INFEZIONI ASSOCIATE ALL ASSISTENZA
GESTIONE DEL RISCHIO CLINICOLE INFEZIONI ASSOCIATE ALL ASSISTENZA Il ruolo del Direttore Medico di Presidio e del Direttore Sanitario Aziendale Giuseppe Matarazzo 2012 Telese 28 settembre Ministero della
DettagliI flussi ministeriali: conoscerli e governarli per migliorare
I flussi ministeriali: conoscerli e governarli per migliorare https://egas.sanita.fvg.it/it/are e-tematiche/rete-cure-sicurefvg/ Luca Arnoldo Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine Barbara
DettagliCRA STRUTTURE RESIDENZIALI PER ANZIANI: ASPETTI TECNICI DEL SISTEMA DI AUTOCONTROLLO NELLA PREVENZIONE DEL RISCHIO LEGIONELLOSI
CRA STRUTTURE RESIDENZIALI PER ANZIANI: ASPETTI TECNICI DEL SISTEMA DI AUTOCONTROLLO NELLA PREVENZIONE DEL RISCHIO LEGIONELLOSI CORRETTA GESTIONE DI IMPIANTI NELLE STRUTTURE CON OSPITI A RISCHIO Relatore:
DettagliEnterobatteri resistenti ai carbapenemi
Seminario SIMPIOS Bologna 17 gennaio 2012 Enterobatteri resistenti ai carbapenemi Organizzazione e sorveglianza Patrizia Farruggia Responsabile UOC Igiene, Presidente Comitato Infezioni Aziendale AUSL
DettagliLa valutazione della qualità delle strutture ospedaliere secondo la prospettiva del cittadino Sperimentazione di un sistema di valutazione regionale
La valutazione della qualità delle strutture ospedaliere secondo la prospettiva del cittadino Sperimentazione di un sistema di valutazione regionale 1^ INCONTRO DEI REFERENTI AZIENDALI Bologna, 27 Settembre
DettagliREGIONE VENETO / Segreteria regionale Sanità e Sociale- ARSS Agenzia Regionale Sanitaria e Sociosanitaria
1 - FASE PREANALITICA LABANA.XX.1.1 Accesso al prelievo LABANA.AC.1.1.1 Nella documentazione informativa per i pazienti e per gli operatori sanitari, che descrive le modalità di accesso e i diritti tutelati,
Dettagli5 a Conferenza Nazionale GIMBE Dall'Evidence-based Practice alla Clinical Governance
5 a Conferenza Nazionale GIMBE Dall'Evidence-based Practice alla Clinical Governance Bologna, 5 febbraio 2010 Il caso del malato urologico nel continuum fra territorio e ospedale Una esperienza di sviluppo
DettagliVilma Rigobello, Carla M. Zotti Presidio sanitario Ospedale Cottolengo Dipartimenti di Sanità Pubblica dell Università di Torino
Igiene delle mani come indicatore di qualità: l esperienza della Regione Piemonte Vilma Rigobello, Carla M. Zotti Presidio sanitario Ospedale Cottolengo Dipartimenti di Sanità Pubblica dell Università
DettagliIl Sistema informativo: Quali soluzioni per l Abruzzo
REGIONE ABRUZZO ASSESSORATO ALLA SANITA III Convegno PREVENIRE LE COMPLICANZE DEL DIABETE: DALLA RICERCA DI BASE ALL ASSISTENZA ROMA 16 FEBBRAIO 2009 Il Sistema informativo: Quali soluzioni per l Abruzzo
DettagliIl capitolato tecnico è il primo atto per la prevenzione della Legionellosi. Dr. Oscar Di Marino Direttore Medico P.O. Bassini ASST NORD MILANO
Il capitolato tecnico è il primo atto per la prevenzione della Legionellosi Dr. Oscar Di Marino Direttore Medico P.O. Bassini ASST NORD MILANO Il capitolato tecnico: primo atto per la prevenzione della
DettagliPIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE
REGIONE LIGURIA Dipartimento Salute e Servizi Sociali Settore Prevenzione, Igiene e Sanità Pubblica PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE PROGRAMMA DI SCREENING PER IL CARCINOMA CERVICO-VAGINALE Anno 2009
DettagliPOLITICHE E PROGRAMMI NAZIONALI E REGIONALI SULLA SICUREZZA DELLE CURE
POLITICHE E PROGRAMMI NAZIONALI E REGIONALI SULLA SICUREZZA DELLE CURE OTTAVIO NICASTRO Servizio Assistenza Ospedaliera Regione Emilia-Romagna Sub Area Rischio Clinico Commissione Salute SICUREZZA DELLE
DettagliRELAZIONE ANNUALE CONSUNTIVA SUGLI EVENTI AVVERSI
Direzione Generale Responsabile Clinical Governance Qualità Appropriatezza Rischio Clinico Dott.ssa Margherita BIANCHI tel. 0323/868301-541535 Sede Operativa: Via Fiume, 18 Pallanza (VB) e-mail: margherita.bianchi@aslvco.it
DettagliLISTA DI RISCONTRO PER GLI AUDIT INTERNI
INTEGRATI QUALITA E SICUREZZA Data: Unità Operativa: Cognome e Nome Auditor Firma Personale contattato: Cognome e Nome Ruolo Area/ processi auditati: Considerazioni Complessive Pagina 1 di 9 Modalità di
DettagliDIPARTIMENTO DI PREVENZIONE SERVIZIO IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE. Water Safety Plans. Omegna, 18/12/2017. Dr.ssa Renza Berruti
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE SERVIZIO IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE Water Safety Plans Omegna, 18/12/2017 Dr.ssa Renza Berruti L OMS, già nella terza edizione delle linee guida per la qualità dell acqua
DettagliEsperienze sul campo: ATS di Brescia nel recente episodio di Cazzago San Martino. Dott. Antonio Piro
Esperienze sul campo: ATS di Brescia nel recente episodio di Cazzago San Martino Dott. Antonio Piro CAZZAGO SAN MARTINO BORNATO FRAZIONE DI CAZZAGO S.MARTINO BORNATO FRAZIONE DI CAZZAGO S.MARTINO INDICE
DettagliParte terza! Sanità pubblica veterinaria e igiene degli alimenti!! CAPITOLO 8 IL CONTROLLO UFFICIALE!
Parte terza Sanità pubblica veterinaria e igiene degli alimenti CAPITOLO 8 IL CONTROLLO UFFICIALE Regolamento (CE) 854/2004 Relativo all organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale
DettagliI programmi per il controllo delle IOS ed il buon uso degli antibiotici - L esperienza del Friuli Venezia Giulia
I programmi per il controllo delle IOS ed il buon uso degli antibiotici - L esperienza del Friuli Venezia Giulia Luca Arnoldo Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine Dott. Luca Arnoldo, Da dove
DettagliPrevenzione e controllo della trasmissione di enterobatteri produttori di carbapenemasi nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie
Roma, 27 gennaio 2012 Prevenzione e controllo della trasmissione di enterobatteri produttori di carbapenemasi nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie Roberta Suzzi Responsabile Area Omogenea Assistenziale
DettagliDIPARTIMENTO CHIRURGICO Scheda Obiettivi 2017
dirigenti medici compreso direttore al 31 dicembre A PRODUZIONE Importi n. Importi n. Importi n. DIPARTIMENTO 900.000 obiettivo non raggiunto 600.000-143.089 Ricoveri Ordinari 1.204.476 64 1.469.431,00
Dettagliduemila Scopri il nostro impegno per la tua salute
19 duemila Informazione sul rispetto delle procedure Informazione sulle attrezzature Informazione su test e verifiche Informazione sulle nostre azioni nel rispetto delle leggi Informiamo i nostri pazienti
DettagliCONVEGNO. FACILITY MANAGEMENT: LA GESTIONE INTEGRATA DEI PATRIMONI PUBBLICI Innovazioni, esperienze & best practice
Università degli Studi di Genova Facoltà di Architettura Dipartimento di Scienze per l'architettura Dottorato di Ricerca in "Recupero Edilizio ed Ambientale" CONVEGNO Provincia di Genova FACILITY MANAGEMENT:
DettagliPercorso chirurgico Pre operatoria. Fase 10: Trasferimento in blocco operatorio
Percorso chirurgico Pre operatoria. Fase 10: Trasferimento in blocco operatorio Ci sono 33 domande all'interno di questa indagine. Inadeguata, errata, ritardata identificazione del paziente Eventi indesiderati:
DettagliPatient Safety and Infection Risk Control Walkarounds: il Modello implementato dalla ASL di Pescara
8 Forum Risk Management in Sanità 29 Novembre 2013 - Arezzo : il Modello implementato dalla ASL di Pescara - Gestire la Sicurezza in una Organizzazione Sanitaria individuare i rischi connessi con l attività
DettagliCome da scheda di budget. SI 40/100 13,33/40. Assenza di rilievi relativamente all inosservanza.
SCHEDA DI VALUTAZIONE INDIVIDUALE : SOGGETTO INDICATORE (Eccetto le UU.OO. Area di Staff) Predisposizione piano lavoro comprensivo del programma dei turni lavorativi, nel da inviare al Direttore Dipartimento
DettagliL integrazione dei servizi tecnico-gestionali per l Azienda Ospedaliera Universitaria
CONVEGNO FACILITY MANAGEMENT: LA GESTIONE INTEGRATA DEI PATRIMONI PUBBLICI. Innovazioni, esperienze & best practice. Genova, 6 luglio 2010 L integrazione dei servizi tecnico-gestionali per l Azienda Ospedaliera
DettagliPROCEDURA Gestione della manutenzione e delle verifiche elettriche Apparecchiature Elettromedicali
PROCEDURA N. REV. DESCRIZIONE MODIFICHE 0 Prima emissione Tutte le copie cartacee sono ritenute di lavoro per le quali non si garantisce l aggiornamento. Le copie aggiornate sono archiviate a cura del
DettagliREGIONE PIEMONTE BU48 27/11/2014
REGIONE PIEMONTE BU48 27/11/2014 Codice DB2000 D.D. 7 agosto 2014, n. 699 Azioni 18.1.1 e 18.1.2 del Programma 18 dei Programmi Operativi 2013-2015, approvati con DGR n. 25-6992 del 30 dicembre 2013. Integrazione
DettagliVigilanza e controllo dell'ausl.
Vigilanza e controllo dell'ausl. SIP: Presentazione delle check-list utilizzate nell'attività Strutture Ricettive Reverberi Maria grazia Tecnico della Prevenzione Servizio Igiene e Sanità Pubblica AUSL
DettagliTavolo tecnico Prevenzione delle Infezioni in Comunità
Tavolo tecnico Prevenzione delle Infezioni in Comunità Intervento a cura di: Stefania Boncinelli e Francesca Visco Sc Accreditamento e Vigilanza Area Socio Sanitaria Premessa 11,8 infezioni per 1000 person-day
DettagliLa realizzazione di un percorso di accoglienza per il paziente in sovrappeso: l esperienza dell Azienda USL 12 di Viareggio
Lucca 11 ottobre 2008 La realizzazione di un percorso di accoglienza per il paziente in sovrappeso: l esperienza dell Azienda USL 12 di Viareggio Dott.ssa Giovanna Camarlinghi Responsabile Unità Funzionale
DettagliROVIGO 31 GENNAIO 2013
Telelaboratorio nella Regione Veneto: dall esperienza del progetto Health Optimum all applicazione nel contesto organizzativo e gestionale dell Azienda ULSS 12 Veneziana Saverio Stanziale ROVIGO 31 GENNAIO
DettagliKit Documentale Qualità UNI EN ISO 9001:2015. Templates modificabili di Manuale, Procedure e Modulistica. Nuova versione 3.
Premessa Il sistema di gestione per la qualità conforme alla norma internazionale UNI EN ISO 9001:2015 dovrebbe essere implementato nell ordine di seguito indicato, che riporta le clausole della norma
DettagliPriorità di Governo Clinico. Esempio. Glossario. Glossario. Esempio. Survey. Progetti. Indicatori
Convention Nazionale Clinical Governance e Management Aziendale Sostenibilità delle innovazioni organizzative nell era del federalismo sanitario Bologna, 15-16 ottobre 2010 OBIETTIVI Survey Priorità di
DettagliINCONTRI AZIENDA APERTA QUALITA E SICUREZZA: IMPEGNO COMUNE
INCONTRI AZIENDA APERTA DOTT. Vero Luciano SERVIZIO Qualità - Risk Management - Relazione con gli Utenti QUALITA E SICUREZZA: IMPEGNO COMUNE Pollenzo, Aula magna Università degli studi di Scienze Gastronomiche
DettagliEmanuele Ferretti Istituto Superiore di Sanità
Emanuele Ferretti Istituto Superiore di Sanità PSA: Overview I Piani di Sicurezza dell Acqua (Water Safety Plans, WSPs) sono stati introdotti dall OMS nelle Linee Guida per la Qualità delle Acque destinate
DettagliDelibera del Direttore Generale n del 30/12/2014. Oggetto: Piano di attività biennale per la gestione del rischio clinico,
Servizio Sanitario Nazionale - Regione dell Umbria AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE UMBRIA N. 2 Sede Legale Provvisoria: Viale Donato Bramante 37 Terni Codice Fiscale e Partita IVA 01499590550 Delibera del
DettagliAlla Commissione interaziendale Dispositivi medici da consegnarsi alla Farmacia del p.o. di riferimento
PROPONENTE Dipartimento Struttura complessa Struttura semplice o a livello dipartimentale Alla Commissione interaziendale Dispositivi medici da consegnarsi alla Farmacia del p.o. di riferimento Tel. Fax
DettagliCONA: RISULTATI ATTIVITA DI AUTOCONTROLLO E AZIONI DI CONTRASTO LEGIONELLA. III TRIMESTRE - LUGLIO
CONA: RISULTATI ATTIVITA DI AUTOCONTROLLO E AZIONI DI CONTRASTO LEGIONELLA. III TRIMESTRE - LUGLIO 2017. Nel II TRIMESTRE non sono stati effettuati campionamenti per consentire l implementazione per un
DettagliL infermiere in sala operatoria tra cultura, tecnologia e clima organizzativo Pesaro, Aprile 2015
L infermiere in sala operatoria tra cultura, tecnologia e clima organizzativo Pesaro, 17-18 Aprile 2015 Patient Safety in sala operatoria: il modello Joint Commission Internationale 1 Dott. Enrico Malinverno
DettagliEfficienza Energetica. Implementazione di un Sistema di Monitoraggio Energia
Efficienza Energetica Implementazione di un Sistema di Monitoraggio Energia Il Contesto Indicatori Legislativi Europei Politica Europea sul Cambiamento Climatico co 2 Emissioni 20% Efficienza 20% Rinnovabili
DettagliSCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE AZIENDALE STRESS LAVORO-CORRELATO. a) Azioni preparatorie al percorso di valutazione del rischio
SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE AZIENDALE STRESS LAVORO-CORRELATO 1.1 Documento di valutazione del rischio stress lavoro-correlato a) Azioni preparatorie al percorso di valutazione del rischio Sono state effettuate
DettagliXI Corso Nazionale Società Italiana Banche degli Occhi
XI Corso Nazionale Società Italiana Banche degli Occhi 01 Aprile 2017 - Sede congressuale Circolo Sersanti Imola Validazione dei liquidi Home Made Dr. Claudio Giannarini Centro Conservazione Cornee Piero
DettagliIL SISTEMA DI RISK MANAGEMENT APPLICATO NEI LAVORI ALL ESTERO
IL SISTEMA DI RISK MANAGEMENT APPLICATO NEI LAVORI ALL ESTERO Esperienze AICQ Centro Insulare ANCE TRATTA FERROVIARIA ALTA VELOCITÀ IN ALGERIA TUNNEL FERROVIARIO IN SVIZZERA COLLEGAMENTO FERROVIARIO IN
DettagliTempi di attesa: DGR 272 del 15/02/2017
Tempi di attesa: DGR 272 del 15/02/2017 Indice Stato dell arte Road map CAPITOLO 1 Stato dell arte GANTT 1 Nomina del RUA 2 Completamento del sistema unico informatizzato centralizzato 2 Monitoraggio volumi
DettagliIl programma regionale Che cosa abbiamo acquisito I focus dell anno corrente I prossimi passi
I programmi per la sicurezza della cure in Friuli Venezia Giulia Silvio Brusaferro L intervento Il programma regionale Che cosa abbiamo acquisito I focus dell anno corrente I prossimi passi L intervento
Dettagli