un termine tra mito e realtà

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1 speciale Le parole dell immigrazione un termine tra mito e realtà di Carola Perillo, Fondazione Centro Studi Emigrazione La L origine del termine parola clandestino deriva dalle parole latine clam e dies che vogliono dire nascondersi, celarsi alla luce del sole. Il glottologo tedesco Karl Abel afferma che l opposto di clam è clamo, con la stessa radice dunque, che invece significa grido, urlo e quindi la volontà di uscire dall ombra, di essere evidenti. L attualità: fra definizione ufficiale e politica Questa interpretazione appare profetica per la valenza che la parola clandestino ha nella società moderna rispetto alle migrazioni: se da un lato la clandestinità esprime l atto di superare dei confini senza documenti o in modo non regolare, dall altro richiama la necessità per gli Stati di prendere provvedimenti rispetto alla necessità di tante persone di essere riconosciute, visibili ed accette nel luogo in cui arrivano. Da un punto di vista più critico, il grido richiama la facile azione politica e dei media di usare la parola clandestino in modo discriminatorio per acquisire facili consensi tramite un termine noto, di facile comprensione, ma anche dalla forte connotazione negativa rispetto all immigrazione. Ufficialmente la Commissione Europea ha specificato l uso del termine clandestino ritenendolo assimilabile ad alcuni status specifici: migranti irregolari (ossia senza uno status regolare/legale dal punto di vista amministrativo del Paese ospitante), undocumented (privi di documenti o con documenti scaduti) e unauthorized ossia non autorizzati (senza permesso legale per l ingresso, il soggiorno o il lavoro). Un caso specifico riguarda il termine illegal (illegale) che è accettato quando ci si riferisce alla condizione di clandestinità (ad esempio, il lavoro illegale o ingresso illegale), ma non in relazione ad una persona. La Commissione Europea ha dovuto analizzare il termine e definirlo perché le differenze normative in Europa richiedono una definizione allarga- 6 VOLONTARIATO INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO

2 unmondopossibile L Italia: il termine fra evoluzione normativa, strategia politica e senso comune Spostando, quindi, l attenzione sull Italia si può dire che l uso del termine clandestino risente di forti connotazioni politiche dovute alle scelte strategiche, susseguitesi nel tempo, di affrontare il tema migratorio come emergenziale e contingente, senza prevedere un afflusso stabile. Come accennato per l uso a livello europeo, il termine non fa riferimento ad una vera e propria condizione giuridica, quanto, piuttosto, ad uno status di irregolarità amministrativa di ingresso e/o presenza sul territorio. L importanza attribuita all ilta che ricomprenda le diverse realtà presenti in ogni Paese. La migrazione irregolare richiede molta attenzione rispetto al linguaggio perché è un fenomeno sfaccettato e ricco di chiaroscuri che possono dar luogo a grandi discriminazioni e fraintendimenti. Se nel linguaggio comune il termine ha un significato ed in quello ufficiale assume un altro valore, ancor di più sono di difficile interpretazione i numeri sull immigrazione clandestina. Le stime statistiche risentono della difficoltà di comparabilità delle varie fonti europee e della disparità di definizione che ogni Paese ha rispetto alla migrazione irregolare e dunque clandestina. Secondo la Commissione Europea del 2008 le principali tipologie a cui sono riconducibili le statistiche sui migranti irregolari sono sostanzialmente due: residenti stranieri irregolari e lavoratori stranieri irregolari. I numeri: statistiche ufficiali fra realtà e comunicazione I dati ufficiali sono di Frontex, l agenzia di sorveglianza delle frontiere della UE, che raccoglie i dati di attraversamenti non regolari delle cosiddette frontiere esterne della UE (fra Paesi membri e Paesi terzi quindi). Nel 2014 si sono registrati arrivi come arrivi marittimi e come attraversamenti di confini terrestri in Europa, con un aumento di quasi tre volte rispetto al 2013: l incremento è dovuto all arrivo di persone provenienti da Siria, Afghanistan ed Eritrea, per le note tragedie che riguardano questi Paesi. Nel 2014 il passaggio marittimo e terreste attraverso Italia e Malta è stato il più utilizzato con persone individuate come migranti non regolari, quindi per questa rotta si è avuto un aumento di più di quattro volte rispetto al Nel 2015, in base a Frontex, sono arrivati in Europa circa un milione e migranti, un dato inaspettato e più di sei volte maggiore del precedente dato del Nel 2015 la rotta privilegiata cambia e diviene il Mediterraneo orientale, in particolare le isole greche del mar Egeo registrano il maggior numero di rilevamenti; dalla Grecia poi, come noto, la rotta prosegue verso la Macedonia e continua attraverso i Balcani occidentali. Meglio nota come crisi migratoria in Europa, l esodo dei clandestini verso i confini europei sposta l attenzione dall azione illegale dell attraversamento dei confini alla crisi umanitaria dei richiedenti asilo, sconvolgendo quelle che fino ad oggi sono state le politiche europee sulla gestione del fenomeno migratorio. Nonostante la tanto declamata invasione di immigrati clandestini da parte dei media e dei politici italiani, la rotta del Mediterraneo centrale, quindi anche dell Italia, ha subito una diminuzione del 10% degli arrivi previsti.

3 speciale Le parole dell immigrazione legalità della presenza sul territorio, alla cosiddetta immigrazione clandestina, è dovuta ad un approccio ai flussi migratori incentrato sul controllo del fenomeno migratorio in modo da limitarlo al massimo, ponendo anche pesanti sanzioni penali per chi lo favorisse e sulla regolamentazione delle presenze prima con la legge Martelli (28 febbraio 1990, n. 39) e poi con la legge Turco-Napolitano (legge 6 marzo 1998, n. 40). Il giro di vite sostanziale prende forma, però, con la nota legge Bossi-Fini (30 luglio 2002, n. 189) che volle restringere ancora di più le possibilità di immigrazione in Italia rafforzando le sanzioni penali sul favoreggiamento dell immigrazione clandestina e sull atto stesso. Più recentemente un tassello fondamentale, fortemente dibattuto, è stato piantato in Italia con c.d. pacchetto sicurezza (la legge 94 del 2 luglio 2009) che formalmente introduce il reato contravvenzionale di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato a livello penale. Molti sono i giuristi che denunciano la forte instabilità della normativa italiana rispetto alla gestione del fenomeno migratorio, sostenendo che dal 1998 in poi c è stato un susseguirsi di normative volte a restringere, controllare, sanzionare l immigrazione e definire nuove forme di espulsione, strumenti di allontanamento, individuare tipologie di reati amministrativi e/o penali, dando vita ad una schizofrenia normativa che non ha ancora trovato una via univoca di regolamentazione e interpretazione. Infatti la stessa Corte Costituzionale ha dichiarato illegittime alcune interpretazioni della normativa italiana sullo status di clandestinità o meglio irregolarità della presenza dello straniero, così come la stessa normativa europea obietta alcuni punti della legislazione italiana. Una possibile analisi è che, per ragioni di gestione emergenziale e di natura politico elettorale, le leggi che si sono susseguite sono state guidate da una sorta di gioco al rialzo di misure repressive e in una qualche misura segregazioniste, che hanno alimentato l immagine immigrato clandestino criminale e hanno trasformato una irregolarità di possesso o rinnovo di documenti, per lo più temporanea, in un azione criminale. Conclusioni: l immigrazione irregolare fra diritto e dignità umana La domanda che è necessario porsi, e che riguarda anche l attualità della crisi migratoria in Europa, è se sia legittimo e razionale concentrarsi sull emergenzialità, sulla chiusura delle frontiere, sull inasprimento delle pene per l immigrazione clandestina, piuttosto che su una visione condivisa dagli Stati europei di programmi di sviluppo economico-sociale e di pace per i Paesi di provenienza, di una politica di revisione del diritto di asilo e di concrete politiche di inclusione sociale. La possibile risposta al fenomeno della migrazione irregolare (clandestina) e alle tragedie che porta con sé risiede nella gestione del fenomeno e nella tutela della dignità umana e non nel controllo repressivo, nell innovazione dell approccio al tema del diritto d asilo e non nelle storiche tendenze xenofobe di chiusura, nel pensare un Europa che sia la comunità inclusiva e dei diritti democratici e civili per cui è nata, piuttosto che una fortezza rinchiusa in sé stessa. 8 VOLONTARIATO INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO

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