Imprese agroalimentari: fabbisogno finanziario e reperimento di risorse finanziarie esterne
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1 Industria e distribuzione Monografiche Imprese agroalimentari: fabbisogno finanziario e reperimento di risorse finanziarie esterne 23 Dicembre 2004 Introduzione L indagine Ismea Imprese agroalimentari: fabbisogno finanziario e reperimento di risorse finanziarie esterne è stata condotta attraverso interviste dirette somministrate agli operatori dell industria di trasformazione agroalimentare afferenti al Panel agroalimentare Ismea. Il field di lavoro è coinciso col mese di luglio Con questa indagine Ismea ha voluto approfondire una tematica particolarmente delicata e importante per il settore agroalimentare. Invero, in ragione del nesso sussistente tra mondo agricolo e industria agroalimentare, questa branca del sistema industriale è stata da sempre caratterizzata da aspetti gestionali e finanziari peculiari, nonché da modalità e canali di accesso al credito più farraginosi di quelli normalmente a disposizione per gli altri operatori del manifatturiero. La crescente sensibilizzazione del legislatore nei confronti di questa problematica è testimoniata dalla recente evoluzione di strumenti assicurativi e finanziari volti proprio ad accrescere e potenziare la competitività del settore agroalimentare. Va ricordato che in questa fase un ruolo determinante è stato affidato proprio ad Ismea, Istituto che, in forza delle ultime leggi finanziarie, è stato chiamato a svolgere una mission di tipo assicurativo e finanziario a favore delle imprese agricole e agroalimentari. Con la piena partecipazione nella Società per la gestione di fondi per l'agroalimentare (SGFA) costituita nel settembre e con la partecipazione al 60% nell Istituto Sviluppo Agroalimentare (ISA) S.p.A. costituito nell ottobre , Ismea è ad oggi un soggetto chiave sia per il rafforzamento del sistema assicurativo preso il modo agricolo, sia per la capitalizzazione delle imprese agroalimentari. Nell ottica, quindi, di approfondire gli aspetti finanziari che caratterizzano il sistema odierno delle imprese agroalimentari, con la presente indagine si è esaminato: se le imprese agroalimentari individuano nelle difficoltà di accesso al credito uno dei principali fattori limitativi di crescita; quali sono state, in riferimento all ultimo esercizio finanziario (anno solare 2003), le diverse fonti finanziarie, sia in riferimento alla spesa per investimenti sia in riferimento al capitale utilizzato nell attività corrente, e in che misura percentuale ciascuna fonte ha partecipato al totale; quali strumenti finanziari gli operatori reputano più idonei alle loro esigenze e facilmente disponibili; le maggiori problematiche che gli operatori incontrano nel reperimento delle fonti finanziarie bancarie e dei contributi pubblici. Composizione del campione I soggetti intervistati sono gli operatori dell industria di trasformazione che costituiscono il Panel agroalimentare Ismea.
2 Complessivamente in numero di 620, essi afferiscono a 6 settori della trasformazione agroalimentare (tabella 1), accludenti, più in dettaglio, 16 segmenti (grafico 1) e distribuiti sull intero territorio nazionale (grafico 2). Tabella 1 - Composizione Panel agroalimentare Ismea per settore d'appartenenza SETTORE CODICE ATECO 2002 NUMERO AZIENDE Trasformazione vitivinicola Trasformazione ortofrutticola Produzione olio Trasformazione cereali 15.6& Trasformazione carni Trasformazione lattiero-casearia TOTALE 620 Grafico 1 - Composizione Panel agroalimentare Ismea per segmento Trasf. vitivinicola Vino DOC 22 Vino altro 68 Trasf. ortofrutticola Pomodoro 30 Patate 10 Succhi 25 Altro 45 Produzione olio 60 Trasf. cereali Molitoria 50 Riso 20 Manigimistica 45 Trasf. carni Bovina 40 Suina 40 Avicola 25 Cunicola 15 Trasf. lattiero-casearia Bovino 100 Ovicaprino 25 Grafico 2 - Ripartizione territoriale Panel agroalimentare Ismea Sud e Isole: 179 Nord Ovest: 124 Centro: 74 Nord Est: 243
3 Risultati dell Indagine I risultati dell indagine scaturiscono dalle risposte delle 620 imprese del panel, ponderate per il numero di addetti ed espresse in termini percentuali. In primo luogo, alle imprese è stato chiesto di individuare, tra una rosa di possibilità nell ambito della quale era anche inclusa la difficoltà di accedere al credito, i principali ostacoli alla loro crescita (grafico 3). Dalle risposte, è emerso che l accesso al credito viene considerato un aspetto ostico, e quindi un fattore limitativo di crescita, solo da una parte minoritaria delle imprese del Panel (2,6%). Diversamente, il problema diffusamente riconosciuto (dal 39,7%) come principalmente ostativo del loro sviluppo è la difficoltà a trovare spazio presso i canali della distribuzione. Con considerevole distacco, poi, sono stati indicati quali ostacoli di crescita, in ordine, la dimensione aziendale (6,2%), la capacità di rispondere tempestivamente e in modo adeguato alla domanda (5,6%) e, quindi, la logistica (1,1%). Va tenuto presente che un altra percentuale elevata di operatori (33,7%) ha risposto di individuare in altre cause, non indicate nel questionario loro sottoposto, i principali ostacoli alla loro crescita. Segnatamente, nel novero di queste altre cause sono stati indicati, con più frequenza, la concorrenza dei grandi gruppi produttori nazionali, la concorrenza estera, gli elevati costi di produzione e gestione, l attuale crisi economica e dei consumi, l instabilità e la debolezza del mercato, il carico fiscale, nonché il sistema burocratico nazionale. Grafico 3 - Fattori limitativi per la crescita delle imprese Siamo un azienda troppo piccola E difficile rispondere adeguatamente alla domanda E difficile accedere al credito 6,2% 5,6% 2,6% E difficile trovare spazio nei canali distributivi 39,7% Abbiamo problemi di trasporti e distribuzione 1,1% Altro 33,7% n.r. 11,1% Entrando, quindi, nel merito della gestione finanziaria degli operatori del Panel, sulla base delle loro dichiarazioni è stato verificato che nel corso dell ultimo esercizio (anno solare 2003) l accesso a fonti finanziare esterne è stato più ingente nel caso degli investimenti e più contenuto nell ambito dell attività corrente. Premesso che, nel periodo di riferimento, quasi tutti gli operatori del Panel hanno effettuato investimenti in immobili, impianti, macchinari e attrezzature (92%), di questi l 11% li ha realizzati ricorrendo esclusivamente a risorse finanziarie interne, mentre l 89% avvalendosi anche di finanziamenti esterni. Circa, invece, la gestione corrente, il 75% degli intervistati ha dichiarato di averla condotta esclusivamente con risorse interne e il rimante 25% utilizzando anche risorse finanziarie esterne (tabella 2).
4 Tabella 2 - Fonti di finanziamento per gli investimenti e l'attività corrente (2003) Aziende effettuato investimenti 92 Aziende che non hanno effettuato investimenti 8 Finanziamenti degli investimenti Solo con risorse dell azienda 11 Anche con fonti esterne 89 Non so, n.r. 0 Gestione attività corrente Solo con risorse dell azienda 75 Anche con finanziamenti esterni 25 Non so, n.r. 0 Dalle risposte, poi, di quanti hanno asserito di avere finanziato gli investimenti in modo misto, ossia con fonti sia interne che esterne, è emerso che l utilizzo delle risorse proprie è ancora preponderante, mentre il finanziamento attraverso risorse esterne è moderato e orientato, prevalentemente, verso i debiti bancari di oltre 12 mesi (22%). Poco diffuso è risultato l utilizzo di contributi pubblici (comunitari, statali e regionali) (5%) e quello di strumenti innovativi, quali il leasing e il factoring (inferiore all 1%). Nel caso, invece, della gestione dell attività corrente, tra il 25% degli operatori affermato di ricorrere a risorse finanziarie interne ed esterne, è risultato che gli strumenti di finanziamento esterno più ricorrenti sono i debiti verso le banche di durata inferiore ai 12 mesi (utilizzati dal 77% di questi), mentre quelli di durata superiore vengono contratti meno diffusamente (dal 31%). Inoltre, è emerso che coloro che si avvalgono dei finanziamenti bancari inferiori all anno utilizzano questa fonte per coprire mediamente il 50% delle spese dell attività corrente, mentre coloro che fanno ricorso al finanziamento bancario più lungo lo utilizzano più comunemente o per finanziare appieno le spese correnti (nel 33% dei casi) o per coprirle nella misura del 20% circa (nel 30% dei casi). Da un analisi, poi, più approfondita delle modalità di finanziamento delle singole voci dell attività corrente, si evince che le risorse aziendali sono utilizzate per finanziare sempre almeno l 80% delle spese delle tre voci relative a Salari e stipendi, Oneri finanziari e Altre spese correnti (energia elettrica, telefono, ecc.). Nel caso, invece, delle spese per materie prime e semilavorati, l utilizzo delle risorse interne si riduce al 68%, e diventa maggiore il ricorso al prestito bancario, segnatamente nella misura del 24% per i finanziamenti inferiori ai 12 mesi e del 5% per quelli di durata superiore (tabella 3). Il rintracciare ulteriori risorse finanziarie attraverso l apporto di nuovi soci investitori è invece una pratica pressoché assente tra gli operatori del Panel. Tabella 3 - Fonti di finanziamento per singole voci dell'attività corrente MP, semilavorati Salari e stipendi Oneri Altre spese finanziari correnti Risorse dell'azienda Debiti verso banche ( 12 mesi) Debiti verso banche (> 12 mesi) Contributi comunitari, statali e regionali Apporto nuovi soci investitori Altro n.r
5 Chiamati, quindi, gli operatori utilizzatori di fonti finanziarie esterne ad esprimersi sulla loro adeguatezza e disponibilità, questi hanno dato giudizi prevalentemente positivi sia nel caso dei prestiti bancari, sia nel caso dei contributi pubblici (tabella 4). Tabella 4 - Parere degli operatori sull'adeguatezza e sulla disponibilità dei diversi strumenti finanziari esterni Operatori utilizzatori di Scarso tale strumento Mediocre Suffic. Buono Ottimo (%) Debiti verso banche ( 12 mesi) Debiti verso banche (> 12 mesi) Contributi comunitari, statali e regionali Coloro che invece hanno espresso un giudizio negativo sulle fonti di finanziamento bancario (parere Scarso o Mediocre ), hanno motivato il loro parere adducendo un eccessiva burocratizzazione del sistema o, piuttosto, il favoreggiamento per le aziende di maggiore dimensione, come anche condizioni troppo rigide e non convenienti, o ancora la concessione di somme inferiori a quelle richieste. Allo scopo, infine, di individuare i maggiori problemi che le aziende incontrano nel ricorrere ai finanziamenti bancari e ai contributi pubblici, è stato chiesto agli intervistati di indicare, nell ambito di una tassonomia dettagliata di motivazioni, quelle che essi considerano veramente difficili da affrontare, secondo un ordine decrescente di importanza. Le risposte, in questo caso, sono state dapprima ponderate per il numero di addetti ed espresse in misura percentuale; quindi, nell ambito di ogni modalità di risposta è stata estrapolata la percentuale di quanti la hanno indicata come la più importante; infine - con un algoritmo che ha attribuito peso 4 ai primi posti, peso 3 ai secondi posti, peso 2 ai terzi posti, peso 1 ai quarti posti e peso 0 alle mancate citazioni nei primi 4 posti - è stato calcolato un punteggio medio di importanza per ciascuna diversa problematica. Grazie a questo punteggio è stato così possibile stilare una graduatoria e individuare i maggiori/minori problemi incontrati dalle imprese per accedere tanto al finanziamento bancario come ai contributi pubblici (tabelle 5 e 6). Tabella 5 - Problemi incontrati nel ricorso alle banche (Ripartizione percentuale delle risposte, già ponderate in base al numero degli addetti) % di imprese problema % di imprese problema al primo posto punteggio medio di importanza del problema tasso di interesse 42,6 70,1 3,6 garanzie richieste 25,7 18,9 3,1 tempi per le procedure e le concessioni 10,9 4,3 2,7 limitazione locale del numero di banche a cui rivolgersi 0,1 0,0 2,7 informazioni richieste dalle banche 6,0 1,1 2,6 limitaz. degli strumenti finanziari offerti 3,1 0,6 2,6 importo del prestito 6,9 4,1 2,5 durata del prestito 4,3 0,1 2,2 altro 0,3 0,4 3,4 n.r. 0,1 0,4 4,0
6 Tabella 6 - Problemi incontrati nell utilizzo di contributi pubblici (Ripartizione percentuale delle risposte, già ponderate in base al numero degli addetti) % di imprese problema % di imprese problema al primo posto punteggio medio di importanza del problema conoscenza/divulgazione del bando di gara per l accesso 22,5 24,9 3,3 procedure per l accesso 26,8 37,3 3,3 adeguatezza degli importi 20,8 28,1 3,3 ritardi nella concessione 23,7 6,8 3,3 tempi della concessione delle tranche 4,6 1,9 2,8 controlli legati all accesso ai contributi 1,5 0,0 2,0 altro 0,0 0,0 3,5 n.r. 0,2 1,0 4,0 Dai dati riportati in tabella 5 si evince che i problemi incontrati nel ricorso alle banche vanno principalmente individuati nei tassi di interesse praticati e nelle garanzie richieste. Seguono, a pari livello di importanza, i tempi e le procedure di concessione, nonché il numero limitato di banche presenti sul territorio a cui rivolgersi. Con un punteggio medio di importanza appena poco inferiore è stata indicata una serie di motivazioni riconducili tutte alla poca flessibilità dell offerta bancaria (informazioni richieste, tipologia limitata di soluzioni offerte, durata e importo dei finanziamenti). Dai dati, invece, della tabella 6 emerge che i fattori considerati quali problemi primari di accesso ai contributi pubblici vanno individuati nella poca pubblicità che viene data ai bandi di gara, nelle procedure previste per accedervi, nella scarsa adeguatezza degli importi e, quindi, nei lassi temporali medi di concessione. Anche le altre modalità operative, ossia i controlli previsti per l accesso e i tempi di concessione delle tranche intermedie, sono diffusamente reputate fattori limitanti dell utilizzo di questa precipua fonte di finanziamento. Conclusioni Lo scenario finanziario della trasformazione agroalimentare che viene delineato dai risultati dell indagine è caratterizzato essenzialmente da una tendenza all autofinanziamento specie nel caso della gestione corrente e da formule esterne poco innovative. Invero, il fatto che l accesso al credito non sia largamente reputato dagli operatori intervistati uno dei principali fattori limitativi per la loro crescita, testimonia che nella nostra realtà sono ancora altri i fattori reputati ostativi per lo sviluppo del settore agroalimentare, quali la piena integrazione con gli altri operatori della filiera (specie quelli della distribuzione), nonché la poca flessibilità a rispondere prontamente alle esigenze e ai cambiamenti della domanda. Secondo gli operatori del panel, poi, il ricorso al finanziamento esterno è più in uso per gli investimenti e meno diffuso per la gestione dell attività corrente. Risultano, inoltre, molto poco diffuse formule di finanziamento innovative, come il leasing ed il factoring, dato che gli operatori sono soliti rivolgersi al sistema bancario. Di questo, tuttavia, lamentano sia le condizioni di concessione (tassi, garanzie e tempi procedurali), sia la mancata presenza capillare sul territorio e la limitatezza dei prodotti e delle soluzioni finanziarie offerte. Davvero marginale, poi, è risultato il ricorso ai contributi pubblici (5%), imputabile primariamente alla poca pubblicità che viene data ai relativi bandi di gara, nonché alle modalità operative con cui vengono gestiti e alla spesso poca adeguatezza degli importi stanziati.
7 Per rilanciare, quindi, la competitività del settore agroalimentare è necessario che anche nel nostro Paese vengano diffusi strumenti finanziari innovativi, flessibili e adeguati, tali da garantire la solidità strutturale e operativa del modo imprenditoriale, chiamato ad affrontare prontamente qualsivoglia fase ciclica economica sia essa di espansione o di recessione e sollecitato a confrontarsi con un mercato sempre più internazionalizzato. Come sopra detto, la recente crescente sensibilizzazione del nostro legislatore nei confronti del potenziamento degli strumenti finanziari e assicurativi per il settore agroalimentare lascia ben sperare per dei cambiamenti significati a breve. Unità operativa Osservatori e Panel : (+39) (06) Responsabile Unità : Franca Ciccarelli Redazione: Giovanna Maria Ferrari
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