Il Servizio Sociale nelle Aziende Ospedaliere della Regione Lombardia

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Il Servizio Sociale nelle Aziende Ospedaliere della Regione Lombardia"

Transcript

1 Il Servizio Sociale nelle Aziende Ospedaliere della Regione Lombardia indagine relativa all anno 2006

2 Il presente lavoro è stato curato, per conto del Consiglio Regionale Ordine Assistenti Sociali della Lombardia, dalle assistenti sociali Livia Corsi ed Elena Manzoni, referenti del gruppo di lavoro, con la consulenza degli assistenti sociali Ombretta Okely e Vittorio Zanon. Staff di progetto: Claudia Antoni, Antonella Bregantin, Donatella Broggi, Anna Maria Canestrari, Livia Corsi, Anna Ciani Passeri, Michela Imperial, Elena Manzoni, Giulia Minora, Mariagrazia Pariset e Carla Pugnoli, assistenti sociali. Le immagini della Lombardia utilizzate nella Presentazione e nel Capitolo 2 sono tratte dal sito della Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia - Consiglio Regionale Ordine Assistenti Sociali Lombardia via Stampa MILANO telefono: fax: info@ordineaslombardia.it sito internet: Milano - settembre

3 Indice Prefazione...4 Presentazione...6 Il progetto... 6 Il gruppo di lavoro... 7 La scheda di rilevazione: uno strumento di lavoro del progetto di ricerca Un po di storia Il Servizio Sociale e gli assistenti sociali in Ospedale Istituzione del Servizio Sociale negli Ospedali Il Servizio Sociale nei servizi di Salute Mentale e i luoghi dell intervento: dall ospedale psichiatrico al territorio A proposito di altre strutture: le Fondazioni ospedaliere Ambito dell indagine Uno sguardo d insieme La mappatura complessiva Dati relativi alle Aziende Ospedaliere Numero posti letto dei Presidi Numero pazienti in carico nei DSM Dati relativi agli assistenti sociali Gli assistenti sociali per ASL e per tipologia di servizio Anni di presenza nel servizio, anzianità di servizio e presenze orarie L organizzazione del lavoro Vari livelli di dipendenza La suddivisione del lavoro Tipologie degli interventi Manuale di qualità e procedure Un modello organizzativo: l esperienza della Azienda Ospedaliera Sant Anna di Como Rapporto di lavoro Livelli e tipologia contrattuale Situazione dei coordinatori Riflessioni conclusive Fonti Riferimenti normativi nazionali Riferimenti normativi regionali Testi di riferimento Articoli su riviste specializzate Siti Internet Appendice Siglario dei termini Scheda di rilevazione di riferimento Legge Regionale 12 marzo 2008, n

4 Prefazione La ricerca che andiamo a presentare Il Servizio Sociale nelle Aziende Ospedaliere della Regione Lombardia è frutto del lavoro di un gruppo di professionisti realizzata nel corso del 4 mandato consiliare ( ) del nostro Ordine professionale e costituisce l eccellente risultato di un modo di interpretare le finalità delle professioni ordinate che ci piace mettere in premessa. L istituzione ordinistica ha il compito principale di garantire un professionista di qualità al cittadino che ad esso si rivolge; come raggiungere questo obiettivo? L assetto organizzativo che ci siamo dati per tutelare i cittadini e promuovere l immagine professionale si articola su due livelli: attività istituzionali di monitoraggio del comportamento deontologico degli assistenti sociali (tenuta dell albo, competenza disciplinare, formazione di base e formazione continua) e attività di promozione dell immagine e del profilo professionale. A partire dalla riflessione auto ed eterodiretta sulle conoscenze e competenze richieste nei diversi ambiti di intervento e sui valori che guidano le scelte operative, i gruppi di lavoro avviati dall attuale Consiglio Regionale sono lo strumento cardine della promozione professionale; è per questo che sono caratterizzati da una maggior flessibilità ed autonomia nell individuare obiettivi, condurre analisi, fare ricerca, elaborare riflessioni e proposte che mettano il Consiglio Regionale in grado di cogliere le tante e diverse realtà dei Servizi Sociali, creando un circolo virtuoso che ha come scopo finale quello di contribuire al miglioramento della rete del welfare lombardo e italiano. Le professioni sociali (l assistente sociale è inserita tra queste a livello europeo e internazionale) e le professioni sanitarie devono il senso della loro esistenza ad una capacità di stare nel mondo, assumendosi funzioni che si ridefiniscono storicamente all interno dei cambiamenti che avvengono nei mondi vitali. La relazione di aiuto e di cura dell Altro che la nostra professione rappresenta è il supporto alle persone quando, nell affrontare i nodi problematici delle diverse fasi della vita, individuano all esterno della rete primaria e delle relazioni amicali un riferimento competente di fiducia. La più recente definizione internazionale di Servizio Sociale professionale 1, elaborata congiuntamente dall International Association of Schools of Social Work e dall International Federation of Social Workers, approvata al Congresso di Copenhagen nel 2001, conferma e convalida il valore sociale della nostra professione, che in Italia ha già avuto il riconoscimento giuridico con la Legge 84/1993. Le conclusioni che la ricerca ci consegna sono condivise dalla nostra collettività professionale proprio perché sono generate da un percorso partecipato e ora costituiscono un riferimento di 1 DIOMEDE CANEVINI Milena, NEVE Elisabetta (2005) Servizio sociale in DAL PRA PONTICELLI, Maria (diretto da) (2005) Dizionario di Servizio Sociale Carocci Faber, Roma, pp

5 pensiero e di azione comune 2. La presenza storica dell assistente sociale nella cittadella dell intervento sanitario, l ospedale, è caratterizzata da un forte senso di appartenenza al mandato istituzionale delle Aziende Sanitarie ospedaliere, che sembrano invece scarsamente orientate a dare una forma adeguata alla presenza, pur significativa, del gruppo professionale degli assistenti sociali. La rilevanza della dimensione organizzativa e di integrazione nei servizi ospedalieri è materia sulla quale vogliamo aprire un dialogo interlocutorio con le aziende ospedaliere che hanno riconosciuto l opportunità di formazione continua di cui la ricerca è testimonianza. Rivolgiamo un sincero apprezzamento alle colleghe e colleghi che hanno partecipato alla ricerca per l impegno e lo sforzo di analisi delle complesse realtà in cui sono inseriti, allo staff di progetto per la capacità di condurre e facilitare l articolato disegno, a Livia Corsi e Lella Manzoni per aver saputo interpretare esigenze e aspettative del gruppo di lavoro, a Ombretta Okely per la competenza metodologica ed empatia, a Vittorio Zanon per il supporto informatico. Ringraziamo sentitamente i Direttori e Dirigenti delle Aziende Ospedaliere lombarde per la disponibilità concretamente dimostrata; auspichiamo anche di proseguire il confronto avviato a partire dagli elementi messi in rilievo dalla ricerca. Renata Ghisalberti Presidente Ordine degli Assistenti Sociali Regionale Lombardia 2 GUI Luigi (2004) Le sfide teoriche del servizio sociale. I fondamenti scientifici di una disciplina Carocci Faber, Roma, pp.160 5

6 Presentazione Il progetto Nell ambito dell attività programmatica dell Ordine Professionale degli Assistenti Sociali della Lombardia si è previsto di organizzare un gruppo di lavoro sull intervento professionale degli assistenti sociali nelle Aziende Ospedaliere, impegnati sia nell ambito dei presidi che dei servizi psichiatrici, al fine di approfondire aspetti organizzativi e metodologici, anche in riferimento ai cambiamenti della normativa vigente 3 e agli orientamenti espressi nel Piano Socio Sanitario Regionale. Questo approfondimento era stato sollecitato dai colleghi in quanto da un lato l organizzazione che le Aziende Ospedaliere avevano creato con riferimento ai livelli di dipendenza professionale aveva modificato gli assetti precedenti e dall altro, la presenza di assistenti sociali in un'unica azienda, ma impegnati in ambiti lavorativi diversi (psichiatria e presidio), meritava un confronto su contenuti e modelli operativi. Il confronto, la riflessione, la messa a punto e la realizzazione dell indagine hanno dunque avuto origine dall esperienza diretta di assistenti sociali che, nel Presidio come nei servizi psichiatrici dell Azienda Ospedaliera, hanno confrontato analogie, differenze e la comune appartenenza lavorativa ad un ambito sanitario, dedicato in modo specifico, al tema della cura. A differenza delle altre regioni, in Lombardia tutti gli assistenti sociali afferenti alla psichiatria e quelli operanti nel Presidio ospedaliero sono dipendenti dalla stessa azienda, ma con variabili e differenze gestionali, organizzative e tecniche che influenzano profondamente i modelli di riferimento culturale, le modalità operative e le strategie professionali. Nuovo scenario Azienda Ospedaliera assistenti sociali DSM? assistenti sociali presidio 3 Al momento della stesura del report la Legge Regionale 11 luglio 1997 n.31 Norme per il riordino del servizio sanitario regionale e sua integrazione con le attività dei servizi sociali" è stata modificata con l emanazione da parte della Regione Lombardia della Legge Regionale 12 marzo 2008 n.3 Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e socio sanitario, che è riportata in appendice. 6

7 Appariva importante che queste tematiche venissero affrontate in modo collettivo affinché fosse possibile raggiungere alcuni obiettivi: - verificare ed interpretare il disagio creatosi nella pratica quotidiana, ridefinendo la risorsa del lavoro sociale all interno della mission di aziende a prevalenza sanitarie; - avviare e costruire una rete di confronto e supporto fra Servizi Sociali delle Aziende Ospedaliere; - individuare e formulare un ipotesi organizzativa più soddisfacente per gli assistenti sociali, ma ugualmente rispettosa dell organizzazione aziendale; - rendere visibile il Servizio Sociale professionale come valore aggiunto nella pratica quotidiana e all interno della organizzazione. Una prima azione è stata pertanto quella di progettare una indagine che coinvolgesse gli assistenti sociali delle Aziende Ospedaliere in un confronto e in una riflessione comune, allo scopo di facilitare il costituirsi di una rete progettuale e di supporto professionale che consentisse di sviluppare un reale contributo alla mission delle aziende, approfondendo la specificità degli assistenti sociali operanti nei diversi servizi. Il gruppo di lavoro Il progetto è stato condotto e coordinato dalle assistenti sociali Livia Corsi consigliere del CROAS 4 e coordinatore del Servizio Sociale della Azienda Ospedaliera Luigi Sacco di Milano, ed Elena Manzoni, già consigliere del CROAS e assistente sociale del DSM di Niguarda (fino all ottobre 2006). Lo staff di progetto è stato costituito attraverso autocandidature selezionate per favorire la presenza di colleghi di Aziende Ospedaliere presenti sul tutto il territorio lombardo, interessati al tema e che avessero la possibilità di mantenere un impegno di lavoro prolungato nel tempo. Sei le Aziende Ospedaliere rappresentate da dieci assistenti sociali. Si è scelto quindi di mantenere stabilmente questo gruppo in attesa di definire meglio le tematiche da affrontare su tutto il territorio lombardo. Per dare uniformità di rilevazione, in un primo momento, non vennero considerati gli IRCCS 5 e le Fondazioni, in seguito il forte interesse suscitato tra i colleghi ha preso in considerazione alcune realtà disponibili e più facilmente raggiungibili che hanno collaborato alla ricerca. Ritenendo che il lavoro potesse rivestire interesse anche per le aziende, si è scelto di coinvolgerle attraverso una lettera della Presidente del CROAS, che chiedeva l autorizzazione alla partecipazione dei colleghi in orario di servizio, avviando in questo modo un primo riconoscimento formale della attività di ricerca con la costituzione di un gruppo di lavoro specifico. 4 Consiglio Regionale Ordine Assistenti Sociali 5 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico 7

8 STAFF DI PROGETTO Claudia Antoni Antonella Bregantin Donatella Broggi Anna Maria Canestrari Anna Ciani Passeri Livia Corsi referente Michela Imperial Elena Manzoni referente Giulia Minora Mariagrazia Pariset Carla Pugnoli A.O. S. Anna Como A.O. S. Gerardo Monza - DSM A.O. S. Gerardo Monza Fondazione Policlinico A.O. Niguarda A.O. Luigi Sacco A.O. Sesto San Giovanni A.O. Niguarda DSM A.O. Garbagnate A.O. S. Anna Como A.O. Luigi Sacco DSM CONSULENTI Ombretta Okely Vittorio Zanon Nonostante fossero rappresentate solo sei Aziende Ospedaliere la co-presenza di assistenti sociali ospedalieri e assistenti sociali dell area psichiatrica ha inizialmente creato un rallentamento nel lavoro di progettazione in quanto la cultura professionale, le tradizioni di servizio e i percorsi professionali risultavano diversi. I colleghi dei DSM 6 apparivano legati alla loro cultura e tradizione territoriale connotata dal lavoro di équipe interdisciplinare e poco coinvolti nel passaggio alla diversa organizzazione aziendale, mentre i colleghi dei Presidi apparivano statici nelle posizioni acquisite nel corso del tempo nei rispettivi ospedali. Questa differenza è stata anche occasione di stimolo per un approfondimento delle tematiche organizzative e di contenuto professionale e ha consentito l elaborazione di una scheda (allegata in appendice) da proporre ai Servizi Sociali e/o assistenti sociali delle aziende lombarde, che permettesse di fotografare e rilevare la situazione esistente. Il gruppo di lavoro è stato arricchito dall apporto metodologico e di analisi dei dati di Ombretta Okely e dall elaborazione, sistematizzazione e stesura informatica di Vittorio Zanon, che ha saputo integrare la sua competenza informatica con quella tecnica in Servizio Sociale. Un grazie al collega Franco Vernò la cui competenza ha permesso di meglio focalizzare gli obiettivi iniziali della ricerca. Per facilitare la raccolta dei dati relativi ai Servizi Sociali delle Aziende Ospedaliere lombarde, si è costituito uno staff di ricerca formato da assistenti sociali referenti, che collaborassero alla compilazione della scheda. Lo staff di ricerca è stato quindi coinvolto per la compilazione della scheda e per chiarimenti successivi alla compilazione. 6 Dipartimento Salute Mentale 8

9 Nel corso del lavoro sono stati creati dei sottogruppi su aree tematiche rilevanti, utili ad una prima analisi, elaborazione e interpretazione dei dati offerti dalla ricerca. STAFF OPERATIVO DI RICERCA Silvia Accanti Claudia Antoni Silvia Bettega Antonella Bregantin Donatella Broggi Anna Maria Canestrari Giovanna Casiraghi Franco Caspani Anna Ciani Passeri Livia Corsi referente Paola Curioni Ornella Della Valle Sabrina Dolcini Maddalena Fadini Rosaria Fidelio Giannina Fiorani Rita Gianni Michela Imperial Chiara Laratta Losi Chiara Elena Manzoni referente Monica Mazzoni Giulia Minora Laura Morazzoni Lorena Nicetto Gianna Oldani Elisanna Panero Maria Grazia Pariset Silvia Pertici Simona Pezzali Carla Pugnoli Carmela Rauso Giuseppe Ricca Ilaria Ripamonti Stefania Rizzo Donatella Salvi Marta Sardi Francesca Spada Alessandra Spinelli Nicoletta Squartini Sabrina Trevisiol Patrizia Zambon A. O. San Paolo Milano A.O. S. Anna - Como Istituto Tumori - Milano A.O. San Gerardo de Tintori DSM - Monza A.O. San Gerardo de Tintori - Monza Fondazione Policlinico - Milano Istituto Tumori - Milano COF Lanzo d Intelvi - Como A.O. Niguarda - Milano A.O. Luigi Sacco - Milano A.O. Melegnano DSM A.O. Valtellina - Sondalo A.O. San Paolo - DSM Milano A.O. Garbagnate Milanese - DSM Istituto Clinico Santa Rita - Milano A. O. Pavia A.O. Busto Arsizio H. Saronno A.O. Sesto San Giovanni A.O. Legnano DSM - Legnano A.O. Lodi A.O. Niguarda DSM Milano A.O. C. Poma DSM Mantova A.O. Garbagnate Milanese A.O. Niguarda DSM Milano A.O. Fatebenefratelli Milano A.O. Gallarate Brescia A.O. S. Anna - Como Ematologia Pediatrica A.O. San Gerardo de Tintori Monza A.O. C. Poma DSM - Mantova A.O. Luigi Sacco DSM Milano A. O. Istituti Ospedalieri - Cremona A.O. Brescia Ematologia Pediatrica A.O. San Gerardo de Tintori Monza A.O. S.Carlo DSM - Milano A.O. Riuniti Bergamo IRCCS Ospedale San Raffaele - Milano A.O. Melegnano - DSM Fondazione Policlinico - Milano Fondazione Don Carlo Gnocchi Milano Garbagnate Milanese A.O. Busto Arsizio H. Saronno Alcune Aziende e Servizi, pur contattati, non hanno risposto al questionario e non sono quindi compresi nella ricerca, come raffigurato nell Immagine 1. 9

10 Immagine 1 Aziende Ospedaliere rilevate LEGENDA LEGENDA Azienda Azienda Ospedaliera Ospedaliera non non rilevata rilevata La scheda di rilevazione: uno strumento di lavoro del progetto di ricerca A fronte di differenti esperienze professionali degli assistenti sociali dovute alle diverse appartenenze aziendali, la scheda di rilevazione ha permesso di avviare un indagine approfondita sulla condizione e sul legame esistente tra assistenti sociali, Servizi Sociali e contesti organizzativi. In fase di elaborazione delle domande da porre ai colleghi sono emersi diversi quesiti innanzitutto rispetto all istituzione, riconoscimento e valorizzazione del Servizio Sociale di Presidio che ha visto prevalere le esperienze precedenti dei vari direttori generali e/o sanitari, piuttosto che un attento studio dei problemi socio-sanitari e aziendali con l ascolto dei diretti interessati. Interrogativi che hanno attraversato il percorso di ricerca, sono stati: la metodologia di Servizio Sociale, arricchita da esperienze significative, rappresenta un miglioramento della qualità aziendale? Quale è il valore aggiunto che il Servizio Sociale professionale porta all interno dell ospedale, con quale visibilità, con quali riferimenti culturali, storici e normativi? Quali ipotesi organizzative e metodologiche sono possibili e realistiche tra assistenti sociali della stessa azienda ma di diversi servizi? E necessario avere un coordinatore/dirigente di Servizio Sociale e quali sono le funzioni da attribuirgli? Alla luce di queste prime riflessioni si è optato per una scheda 7 di rilevazione i cui capitoli hanno inteso affrontare le seguenti aree: - l Azienda Ospedaliera e le sue caratteristiche; 7 Riportata in appendice 10

11 - gli assistenti sociali presenti, livelli contrattuali e riconoscimenti professionali; - livelli di dipendenza dei Servizi Sociali e degli assistenti sociali; - organizzazione e qualità del lavoro negli interventi sociali. La ricerca condotta ha presentato una notevole varietà e complessità di dati 8, che sono stati analizzati ed aggregati in base all interesse e agli obiettivi del progetto di ricerca. Principale obiettivo è stato l analisi del Servizio Sociale all interno delle Aziende Ospedaliere, con particolare attenzione alle differenze e alle contiguità del Servizio Sociale nelle due differenti esperienze organizzative: presidio e psichiatria. Si sono, inoltre, rilevati i dati riguardanti altre strutture sanitarie (non Aziende Ospedaliere) nelle quali sono presenti Servizi Sociali e/o assistenti sociali. Nel lavoro di raccolta e rielaborazione, si è cercato di riproporre i dati sia in maniera disaggregata in modo da mantenere una rappresentazione che più si avvicini alle differenti realtà (presentando i singoli dati relativi ai Presidi delle Aziende Ospedaliere, ai Dipartimenti di Salute Mentale e ai Presidi delle altre strutture non Aziende Ospedaliere), sia aggregando i dati tra loro (tra Aziende Ospedaliere e non Aziende Ospedaliere o, trasversalmente, tra Presidi e Dipartimenti di Salute Mentale). In Appendice si è inserita una tabella con sigle utilizzate nel documento e/o individuate nel corso della ricerca. I dati riferiti alle strutture non Aziende Ospedaliere, sono indicati indifferentemente con le seguenti diciture: Altre Strutture, Altre Strutture non Aziende Ospedaliere, non Aziende Ospedaliere. 8 Si ringrazia Franco Caspani della COF Lanzo d Intelvi che ha contribuito all approfondimento dei dati. 11

12 1. Un po di storia Il Servizio Sociale e gli assistenti sociali in Ospedale 1. Prima del 1968 Il Servizio Sociale viene istituito, negli ospedali della Regione Lombardia, a partire dal 1955, il primo è a Milano presso Ospedale Regina Elena, seguito nel 1958 dal Servizio Sociale presso l Ospedale Policlinico sempre a Milano. Seguono gli Ospedali di Monza, Varese, Lecco e Busto Arsizio. Vengono istituiti per volontà delle singole amministrazioni con delibere ad hoc, e restano sotto il controllo di organi amministrativi (Consiglio degli istituti ospitalieri). Il Servizio Sociale è chiamato a coadiuvare il lavoro di cure sanitarie e si colloca nell area di intervento relativa al post dimissione (reinserimento dei pazienti nel normale ambiente di vita, ricerca di altro ricovero, ricoveri in cronicario ). 2. Dal 1968 al 1997 Con la Legge 132/1968 Enti ospedalieri e assistenza ospedaliera, e il successivo DPR 128/1969, il Servizio Sociale trova la sua collocazione nella Direzione Sanitaria come Ufficio di Assistenza Sociale. L articolo 43 del DPR 128/69 ridefinisce, ampliandolo, il mandato istituzionale e professionale dell assistente sociale ospedaliero: L attività dell assistente sociale è rivolta a trattare, in collaborazione con il personale sanitario,con il personale di assistenza diretta e con gli altri servizi ospedalieri, i problemi psico-sociali degli assistiti. Legittimato e riconosciuto dalla normativa il Servizio Sociale si diffonde soprattutto negli ospedali con un alto numero di posti letto, non solo a Milano e Provincia, ma anche nelle province di Como, Bergamo, Varese, Cremona, Brescia e Sondrio. La Legge 833/1978, ma soprattutto l istituzione delle USSL (Unità Socio Sanitarie Locali) nella Regione Lombardia delinea l integrazione tra il sociale e il sanitario di cui l istituzione del Servizio Sociale ospedaliero è stato un timido inizio. La Tabella 1.a evidenzia come la maggior parte dei Servizi Sociali Ospedalieri ha iniziato la propria attività negli anni dal 1968 al Dal 1997 La Legge Regionale 31/1997, istituendo le Aziende Sanitarie Locali e Aziende Ospedaliere, abroga tutta la normativa precedente, in particolare quella relativa alla struttura organizzativa e di funzionamento degli ospedali regionali. Il Servizio Sociale ospedaliero non viene nemmeno citato e non è contemplato nei Piani di Organizzazione Funzionale Aziendale (P.O.F.A.) o Piani Organizzativi Aziendali (P.O.A.), che definiscono la mission e la vision aziendale. Contemporaneamente, con il passaggio dei servizi psichiatrici territoriali alle Aziende Ospedaliere, 12

13 tutti gli assistenti sociali operanti nei Centri Psicosociali, divengono dipendenti dell Azienda Ospedaliera andando ad implementare la presenza di professionisti di Servizio Sociale già operanti nei Presidi ospedalieri. Questo dato di realtà apre nuove problematiche, sia di tipo organizzativo e burocratico amministrativo, che tecnico professionale. A questo proposito (vedi Tabella 1.a) si contraddistinguono le situazioni di due Aziende Ospedaliere (S. Anna di Como e Spedali Civili di Brescia), dove nel 2006 è stato istituito il Servizio Sociale Aziendale, al quale afferiscono sia il Servizio Sociale ospedaliero che quello del DSM. 4. Il Servizio Sociale professionale nelle Aziende Ospedalieri oggi: mission e funzioni Oggi a quasi cinquanta anni dalla nascita dei primi Uffici di Servizio Sociale negli ospedali possiamo individuare la mission perseguita dagli assistenti sociali attraverso la specificità del proprio lavoro professionale. Una mission che, riaffermando la centralità della persona e la necessità di integrare le risorse nel concorrere al suo benessere, si declina nell attuazione di progetti di intervento e di sostegno sociale a favore della persona malata attivando o supportando tutte le sue risorse personali, familiari e della comunità, e nella messa in rete di risorse pubbliche e di privato sociale, garantendo interventi integrati e sinergici. Questa metodologia di lavoro propria dell assistente sociale concorre a promuove all interno dell Azienda Ospedaliera l integrazione tra competenze sociali e sanitarie sino al partecipare alla realizzazione di progetti sociali e socio-sanitari a favore di particolari aree di utenza (anziani, persone disabili o con patologie cronico-degenerative, stranieri ) nell ottica della continuità delle cure e delle dimissioni protette concordate con altri Enti quali Comuni, ASL o realtà del Terzo Settore. Oltre a svolgere un servizio che aumenta la qualità della cura e dell assistenza offerta dall Azienda Ospedaliera, gli assistenti sociali attuano una importante funzione di informazione e orientamento al paziente e ai suoi familiari sull utilizzo delle risorse sociali e socio-sanitarie extraospedaliere, sui requisiti di fruibilità delle stesse e le relative procedure di accesso. Laddove si presentano situazioni di particolare vulnerabilità o emarginazione sociale in cui alla gravità della patologia si assomma la totale assenza di reti primarie, vengono attivati dall assistente sociale interventi di accompagnamento sociale con la collaborazione di operatori degli enti locali, di reti informali e di associazioni del Terzo Settore, o di protezione talvolta su mandato dell Autorità Giudiziaria. La complessità della domanda di cura oggi e la molteplicità e differenziazione dei soggetti che la portano o ne sono coinvolti, richiedono al professionista assistente sociale di impegnare tutta la sua capacità di autonomia tecnico professionale e di giudizio in tutte le fasi dell intervento per la prevenzione, il sostegno e il recupero di persone, famiglie, gruppi e comunità in situazioni di 13

14 bisogno e di disagio 9 ; questo dato di realtà ripropone ancora una volta l interrogativo sulla pertinenza di una sua dipendenza nelle Aziende Ospedaliere da un servizio che gestisce personale prevalentemente infermieristico e sanitario così come emerge dai risultati della ricerca. Istituzione del Servizio Sociale negli Ospedali Ad integrazione di quanto riportato più sopra, ci è parso interessante documentare la nascita del servizio Sociale negli ospedali rilevandone, dove possibile, la data della delibera di istituzione. Rispetto agli anni di istituzione del Servizio Sociale ospedaliero e alla eventuale presenza di delibere di istituzione, risulta che delle 19 Aziende Ospedaliere con Servizio Sociale nei Presidi, sono 16 quelle che hanno indicato l anno di istituzione del Servizio Sociale. Dalla Tabella 1.a si osserva che l Azienda Ospedaliera con la presenza più vecchia di Servizio Sociale, è l Azienda Ospedaliera Niguarda Ca Granda, con data di istituzione al 1958, mentre la più recente data di istituzione va riferita alla Azienda Ospedaliera San Paolo (1988) 10. Se si considerano anche le altre strutture non Aziende Ospedaliere (vedi Tabella 1.b), la prima istituzione del Servizio Sociale nel Presidio risale al 1955, con la Fondazione Policlinico Mangiagalli Regina Elena di Milano, mentre la più recente è del 1989 con l IRCCS San Raffaele di Milano. Tabella 1.a Anno di istituzione del Servizio Sociale all interno dei Presidi delle Aziende Ospedaliere con delibera di istituzione del servizio denominazione A.O. comune ASL anno Niguarda Ca' Granda Milano (MI) Città di Milano 1958 San Gerardo dei Tintori Monza (MI) Milano Fondazione Macchi Varese (VA) Varese 1960 Ospedale di Lecco Lecco (LC) Lecco 1967 Ospedale di Circolo di Busto Arsizio Busto Arsizio (VA) Varese 1968 Sant'Anna Como (CO) Como 1969/2006* Istituti Clinici di Perfezionamento Milano (MI) Città di Milano 1969 G. Salvini Garbagnate Milanese (MI) Milano Fatebenefratelli Milano (MI) Città di Milano 1972 Ospedali Riuniti di Bergamo Bergamo Bergamo 1973 Sant'Antonio Abate Gallarate Varese 1973 Istituti Ospitalieri di Cremona Cremona Cremona 1974 Luigi Sacco Milano Città di Milano 1975 Ospedale Civile di Vimercate Vimercate Milano Spedali Civili di Brescia Brescia Brescia 1977/2006** San Paolo Milano Città di Milano 1988 Ospedale di Circolo di Melegnano Melegnano Milano 2 NR San Carlo Borromeo Milano Città di Milano NR Azienda Ospedaliera della Valtellina e della Valchiavenna Sondrio Sondrio NR * nel luglio 2006 è stato istituito con delibera il Servizio Sociale Aziendale al quale afferiscono il servizio sociale ospedaliero e quello del DSM ** nel 2006 è stato istituito il Servizio Sociale Aziendale 9 Articolo 1 della Legge 23 marzo 1993, n.84 Ordinamento della professione di assistente sociale e istituzione dell'albo professionale 10 Non si considerano però in questo caso le istituzioni del Servizio Sociale Aziendale che hanno accorpato il Servizio Sociale Ospedaliero e il Servizio Sociale del DSM, che sono avvenute nel 2006 in due Aziende Ospedaliere (Sant Anna di Como e Spedali Civili di Brescia). 14

15 Tabella 1.b Anno di istituzione del Servizio Sociale all interno del Presidio nelle Altre Strutture con delibera di istituzione del servizio denominazione A.O. comune ASL anno Fondazione Policlinico Mangiagalli Regina Elena Milano (MI) Città di Milano 1955 Fondazione IRCCS San Matteo Pavia (PV) Pavia 1973 Fondazione Don Carlo Gnocchi ONLUS IRCCS Santa Maria Nascente Milano (MI) Città di Milano 197_* COF - Lanzo Hospital Lanzo Intelvi (CO) Como 1986 IRCCS San Raffaele Milano (MI) Città di Milano 1989 Istituto Clinico Santa Rita Milano (MI) Città di Milano NR Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori Milano (MI) Città di Milano NR * non specificato anno, ma indicato comunque anni 70 Il Servizio Sociale nei servizi di Salute Mentale e i luoghi dell intervento: dall ospedale psichiatrico al territorio La legge 36/1904 Disposizione sui manicomi e sugli alienati che normava la vita in queste istituzioni, definendone processi di ammissione e a chi erano destinate, non conteneva indicazioni sul personale che doveva essere impiegato negli Istituti di cura. Una maggiore presenza degli assistenti sociali in queste strutture viene rilevata intorno agli anni 50 quando la professione comincia ad affermarsi in Italia. I compiti del Servizio Sociale all interno degli ospedali psichiatrici in questi anni consistevano in attività di segretariato di reparto (stesura relazioni, inchieste sociali) e di burocrazia varia. Gli assistenti sociali tenevano i contatti con la famiglia del malato, approfondendone la storia socio-familiare. Nel rapporto con il malato dovevano lavorare per favorire il suo adattamento all istituzione, cercando di attivarlo e riducendone l isolamento e l apatia. Gli assistenti sociali, in contrasto con la loro formazione professionale, si confrontano in questi anni con una logica estremamente ospedalocentrica e con poche possibilità di reale lavoro nel territorio. Negli anni successivi il mandato istituzionale inizia a cambiare (sfoltimento delle persone ricoverate negli ospedali) e all assistente sociale viene richiesto di iniziare a lavorare per le dimissioni dei malati, individuando nel territorio le risorse necessarie. Cominciano a nascere in alcune province i primi Centri di Igiene Mentale, con l obiettivo di dare assistenza prima e dopo il ricovero in ospedale psichiatrico. Con la Legge 431/1968 Provvidenze per l assistenza psichiatrica tali obiettivi vengono rafforzati anche attraverso la definizione in dotazione organica di personale sia negli ospedali stessi che nei centri di igiene mentale: l assistente sociale è previsto come membro dell equipe multiprofessionale. Prevedere la presenza delle diverse figure professionali ha ufficialmente riconosciuto la necessità di comprendere, riabilitare e reinserire i malati aprendo spazi di intervento al lavoro degli assistenti sociali. Il definitivo cambiamento di approccio è segnato (e preparato negli anni precedenti) dall entrata in 15

16 vigore della Legge 180/78 che identifica nel territorio il luogo degli interventi terapeutici. Compito del Servizio Sociale, in linea con il mandato professionale, è quello di reperire, stimolare, facilitare le risorse dell ambiente con una funzione di mediazione tra le risorse stesse (istituzionali e non) e i diversi bisogni portati dal singolo o dai gruppi. L assistente sociale dei servizi psichiatrici lavora nell attualità in equipe con un ruolo preciso di collegamento, di tessitura di legami tra interno ed esterno (servizio e territorio-comunità di appartenenza). Tale attività di linking può essere realizzata secondo differenti modalità: - sostenendo reti sovraccariche ma che continuano a svolgere un ruolo di supporto; - sostituendo reti non funzionanti; - inserendo il soggetto in reti artificiali; - creando reti o attivandone di potenziali. Esempi di attività di linking nei servizi psichiatrici, di cui si occupa l assistente sociale con l equipe di riferimento della persona interessata, sono: - gli interventi di allontanamento temporaneo dalla famiglia del soggetto non autosufficiente, nel momento in cui il carico assistenziale non è tollerabile; - le informazioni sui servizi di sostegno attivabili per alleviare il carico assistenziale quando la rete, seppur a fatica, continua a funzionare; - gli interventi diretti di sostegno economico temporaneo, in attesa che la rete si organizzi; - le informazioni previdenziali; - l inserimento della persona in una struttura diurna; l attivazione di risorse di volontariato; - il sostegno a chi si fa carico delle attività di cura anche attraverso l attivazione di gruppi multifamiliari. Proprio l assistente sociale, per le caratteristiche specifiche del suo ruolo e della sua formazione, può assumere il compito di individuare e coordinare le risorse del territorio favorendo la programmazione degli interventi, leggendo i fenomeni e i problemi sociali in un ottica di rete. In questo ruolo di catalizzatore delle risorse formali ed informali l assistente sociale si rivolge al soggetto portatore di una domanda riconoscendogli una personale competenza nella soluzione del problema stesso. Anche nelle situazioni più complesse dove la relazione può essere più tormentata a causa di un importante disturbo psichico, l assistente sociale può tendere alla condivisione dell intervento proposto, recuperando tutte le risorse personali presenti e potenziando le capacità residue, in un circuito relazionale di aiuto con la persona e non sulla persona. I comportamenti di sostegno sociale individuale e collettivo stimolano la promozione di interventi orientati al cambiamento, che possono identificarsi con interventi di empowerment ossia un processo individuale e organizzativo attraverso il quale le persone, a partire da qualche condizione di svantaggio e di dipendenza non emancipante, vengono rese potenti (empowered), ovvero rafforzando la propria capacità di scelta, autodeterminazione e autoregolazione, sviluppando parallelamente il sentimento del proprio valore e del controllo sulla situazione di lavoro, la propria autostima ed autoefficacia, riducendo parimenti i sentimenti di impotenza, sfiducia e paura, l ansietà, la tensione negativa e l alienazione ZINI Maria, Teresa MIODINI Stefania (1995) Il Gruppo Carocci Editore, Roma, pp

17 L idea affermata è quella di interventi che tendano al rafforzamento e potenziamento della comunità e di ogni singolo componente, che stimolino la presa di coscienza di problemi e insieme del potere di fronteggiarli. In quest ottica le linee d intervento vanno nella direzione di riconoscere e valorizzare le competenze del portatore del problema, promuovere le reti informali esistenti e la loro estensione attivando nuovi soggetti formali ed informali. Il Centro Psico Sociale si collocava più ampiamente fino agli anni 90 nelle USSL, poi trasformatesi in ASL. L applicazione della L.R. 31/97 ha trasferito l afferenza del Servizio Psichiatrico dalla ASL all Azienda Ospedaliera. Questo ha determinato il passaggio di un servizio tradizionalmente multidisciplinare e territoriale, caratterizzato da una rilevante componente sociale, ad una organizzazione sanitaria. Questa trasformazione organizzativa, avvenuta dal 1998 in poi con l applicazione della L.R. 31/97, è stata particolarmente complessa e controversa per le figure sociali. A differenza dei Presidi, per l area dei servizi psichiatrici non si può parlare di delibera che sancisce la presenza dell assistente sociale ma di inserimento della professione prima negli Ospedali psichiatrici (vedi note storiche) e successivamente nei servizi psichiatrici territoriali post Legge Basaglia 12 seguito dal primo Piano Obiettivo Salute Mentale del Dal 1997 la presenza dell assistente sociale, insieme ad altre figure professionali, è prevista per l accreditamento secondo la L.R.31/97. Si è verificato un passaggio dal Servizio V della ASL, luogo di coordinamento gerarchico e di riferimento professionale per assistenti sociali, Educatori e Psicologi, alla competenza delle Aziende Ospedaliere dove le figure sociali sono confluite nell ambito organizzativo/contrattuale del comparto all interno del quale le figure apicali sono di formazione infermieristica. Quindi, all interno del servizio territoriale dove operano gli assistenti sociali, ovvero i Centri Psico Sociali, il riferimento gerarchico era rappresentato dalla figura del caposala. Tale dipendenza ha creato situazioni organizzative diversificate, dove la determinante è stata condizionata dalle caratteristiche personali di chi ricopriva questo ruolo organizzativo. In alcuni casi l ingerenza della figura sanitaria nell autonomia professionale dell assistente sociale ha creato malumori, se non conflitti. Non a caso l Ordine Professionale è stato investito di numerosi quesiti anche deontologici su questa situazione, considerata anomala ed ingiusta. È proprio da queste considerazioni che in alcuni assistenti sociali si faceva largo l idea che fosse opportuno verificare il significato della presenza degli assistenti sociali nelle Aziende Ospedaliere includendo in questa riflessione anche i colleghi operanti nei Presidi. A proposito di altre strutture: le Fondazioni ospedaliere La Legge Regionale n.3/2003 che fa riferimento al Piano Sanitario Nazionale (P.S.N.), sancisce la possibilità di trasformare l Azienda ospedaliera in Fondazione ospedaliera, garantendo negli organi di indirizzo la presenza maggioritaria di membri designati da soggetti pubblici. Negli 17

18 intenti del legislatore non si tratta di privatizzare gli ospedali, ma di adottare un modello di gestione che, perseguendo sempre i fini garantiti dalla Costituzione Italiana, consenta maggiore flessibilità, efficienza ed economicità. Le Fondazioni di partecipazione I.R.C.C.S. come l Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena fanno riferimento alla normativa nazionale e generalmente si realizzano per reperire risorse private in particolar modo per il sostegno alla ricerca. Il consiglio di amministrazione prevede la presenza di rappresentanti dell istituzione, ossia Ministero della Salute, Regione Lombardia e Comune, ed identifica la presenza degli Enti Locali con una funzione strategicodecisionale in modo particolare per le attività sanitarie e di ricerca. Fanno parte comunque del consiglio di amministrazione anche finanziatori privati come le Fondazioni Bancarie o, come nel caso del Policlinico, l Ente Fiera Milano, che possono apportare capitali, fermo restando la natura pubblica degli Enti. Ad oggi non è chiaro quanto la presenza come finanziatori di privati, anche se minoritari, influisca sulle scelte strategiche delle Fondazioni stesse. Per quanto riguarda invece il personale dipendente, questo tipo di fondazioni ha adottato il contratto di lavoro di diritto pubblico disciplinato dagli accordi collettivi nazionali. Anche gli assistenti sociali sia come inquadramento contrattuale che come mandato istituzionale sono assimilabili al tipo di dipendenza e alla qualità di lavoro svolto dal Servizio Sociale all interno delle Aziende Ospedaliere. Alcune altre esperienze di Fondazioni di partecipazione sono collegate invece ad una normativa di carattere regionale, la DGR VII/18575 del 5 Agosto che disciplina le proposte di sperimentazione gestionali, cioè le esperienze di gestione mista di attività di diagnosi e cura e la collaborazione tra Aziende Sanitarie pubbliche e soggetti privati. In genere vengono attuate per esigenza degli Enti Locali di reperire fondi privati per salvare e consolidare gli ospedali presenti sul proprio territorio. Risulta difficile capire al momento attuale gli aspetti positivi e le aree critiche che le Fondazioni ospedaliere pongono, in primo luogo perché le poche esperienze presenti sono molto recenti ed un giudizio sarebbe del tutto prematuro. In particolare è difficile capire se e quanto la gestione strategica sarà condizionata dalla presenza di soggetti privati, che potrebbero interferire sulla necessità di dare prioritariamente risposte adeguate al bisogno di salute e di cura della popolazione. 12 Legge 13 maggio 1978, n Deliberazione di Giunta Regionale VII/18575 del 5 Agosto 2004 Linee Guida per l attivazione di collaborazioni tra Aziende Sanitarie pubbliche e soggetti privati 18

19 2. Ambito dell indagine Uno sguardo d insieme L ambito dell indagine evidenzia la complessità e l intreccio della tipologia dei dati che si sono raccolti: si sono rilevati ed analizzati gli assistenti sociali della Regione Lombardia presenti nei Presidi e nei Dipartimenti di Salute Mentale sia delle Aziende Ospedaliere che di alcune Altre Strutture non Aziende Ospedaliere. Nello specifico si sono rilevati con la ricerca i seguenti dati: - le Aziende Ospedaliere raggiunte sono 25, mentre le Altre Strutture non Aziende Ospedaliere sono 7; - i Presidi con la presenza di assistenti sociali rilevati sono 19 nelle Aziende Ospedaliere e 7 nelle Altre Strutture; - i Dipartimenti di Salute Mentale sono 23 nelle Aziende Ospedaliere e 1 nelle Altre Strutture; - gli assistenti sociali sono complessivamente 236: 208 inseriti nelle Aziende Ospedaliere e 28 nelle Altre Strutture; la loro collocazione operativa risulta essere di 146 nei Dipartimenti di Salute Mentale e 87 nei Presidi (2 operano a scavalco tra Presidi e Dipartimenti di Salute Mentale e 1 non è stato rilevato). - per quanto riguarda l Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione delle Stiviere (AO Carlo Poma di Mantova), vista la particolarità della struttura (rispetto a modalità di accesso, tipologia di utenza, vincoli e rapporti con Autorità Giudiziaria ecc.), si è valutato, in sede di analisi dei dati, di non includere nella rielaborazione finale la scheda che si riferisce all OPG. Va quindi tenuto presente che le tabelle ed i grafici non si riferiscono all OPG. Si precisa comunque che in tale Presidio, che è stato istituito nel 1969 ed ha una capienza di 370 posti letto complessivi, operano 3 assistenti sociali. Addentrandoci nella lettura dei dati raccolti e osservando la Tabella 2.a le Aziende Ospedaliere che non hanno dato una restituzione al questionario sono indicate con il carattere corsivo e sono 4 sulle 29 totali: 2 sono Aziende Ospedaliere nell ASL di Bergamo, 1 nell ASL di Cremona ed 1 nell ASL della Città di Milano. Lo studio quindi si riferisce alle 25 Aziende Ospedaliere che hanno risposto alla rilevazione. La ricerca ha raccolto dati da tutte le 14 ASL lombarde in cui sono presenti Aziende Ospedaliere; si è rilevato che nella ASL Vallecamonica Sebino non sono presenti Aziende Ospedaliere. La presenza del Servizio Sociale, o comunque della figura dell assistente sociale, è stata rilevata all interno di 19 Presidi ospedalieri. Per quanto riguarda la presenza del Servizio Sociale all interno dei Dipartimenti di Salute Mentale, la rilevazione si riferisce a 23 Aziende Ospedaliere, in quanto in un caso non è presente il DSM (Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano), mentre in un altro caso la scheda è stata restituita compilata solo per quanto riguarda la parte relativa al Servizio Sociale del Presidio (Fondazione Macchi di Varese]. Nella Tabella 2.a è indicato il numero degli assistenti sociali rilevati. Come meglio dettagliato nel capitolo 4, il dato si riferisce agli assistenti sociali di ruolo e non di ruolo, con diversa presenza oraria nel servizio. Sono inoltre riportati la media dei posti letto dell anno 2006 di ciascuna Azienda Ospedaliera (estrapolati dai dati della Regione Lombardia) e il numero dei pazienti dei DSM (come rilevato dalla ricerca). 19

20 Tabella 2.a Numero assistenti sociali nelle Aziende Ospedaliere rilevati, per ASL, con presenza del Servizio Sociale all interno di Presidi e DSM Azienda Ospedaliera Comune ASL Presidio DSM a.s. Media letti+ a.s. Pazienti++ Ospedali Riuniti di Bergamo Bergamo (BG) Bergamo Bolognini Seriate (BG) Bergamo 774 Ospedale Treviglio Caravaggio Treviglio (BG) Bergamo 739 Mellino Mellini Chiari (BS) Brescia Spedali Civili di Brescia Brescia (BS) Brescia NR Desenzano del Garda Desenzano del Garda (BS) Brescia Sant'Anna * Como (CO) Como Ospedale Maggiore Crema (CR) Cremona 768 Istituti Ospitalieri di Cremona Cremona (CR) Cremona Ospedale di Lecco Lecco (LC) Lecco Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi Lodi (LO) Lodi NR Istituti Ospitalieri "C. Poma" ** Mantova (MN) Mantova Fatebenefratelli Milano (MI) Città di Milano G. Pini Milano (MI) Città di Milano 432 Istituti Clinici di Perfezionamento Milano (MI) Città di Milano L. Sacco Milano (MI) Città di Milano Niguarda Ca' Granda Milano (MI) Città di Milano San Carlo Borromeo Milano (MI) Città di Milano San Paolo Milano (MI) Città di Milano G. Salvini Garbagnate Milanese (MI) Milano Ospedale Civile di Legnano Legnano (MI) Milano Ospedale di Circolo di Melegnano Melegnano (MI) Milano San Gerardo dei Tintori Monza (MI) Milano Ospedale Civile di Vimercate Vimercate (MI) Milano Azienda Ospedaliera della Provincia di Pavia Pavia (PV) Pavia Azienda Ospedaliera della Valtellina e della Valchiavenna Sondrio (SO) Sondrio Sant'Antonio Abate *** Gallarate (VA) Varese Ospedale di Circolo di Busto Arsizio Busto Arsizio (VA) Varese Fondazione Macchi Varese (VA) Varese rilevate su 29 esistenti**** (su 14)**** 19 (11 ASL ) 23 (14 ASL) * non sono indicati 2 assistenti sociali che lavorano sia nel Presidio che nel DSM ** non sono indicati i 3 assistenti sociali del Presidio dell OPG di Castigliane delle Stiviere *** non è riportato 1 assistente sociale per il quale non è stato indicato se è inserito presso il Presidio o il DSM **** non esistono Aziende Ospedaliere nell ASL Vallecamonica Sebino NB numero totale di assistenti sociali in servizio con varie tipologie di contratto e diverso monte ore settimanale + media da dati regionali ++ numero dei pazienti del DSM rilevati nella ricerca 20

21 La Tabella 2.b si riferisce invece alle altre tipologie di strutture rilevate non Aziende Ospedaliere (Case di Cura Private Accreditate, Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico privati e Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico pubblici), che sono state inserite grazie al coinvolgimento nel gruppo di lavoro di colleghi assistenti sociali che non appartengono alle Aziende Ospedaliere. In questo caso non è stata fatta una ricognizione a tappeto su tutte le realtà presenti in Lombardia, ma ci si è limitati a raccogliere i dati di alcune di esse; pertanto, pur essendo limitata e parziale, la rappresentazione prodotta non potrà essere considerata che una prima parziale raffigurazione di una realtà da approfondire ulteriormente, specialmente come presenza del Servizio Sociale ospedaliero. Nel caso di queste strutture il Servizio Sociale è presente come era anche prevedibile in maniera quasi esclusiva all interno dei Presidi, infatti in un solo caso rispetto alle 7 strutture contattate è presente anche il Dipartimento di Salute Mentale. Tabella 2.b Numero assistenti sociali nelle Altre Strutture rilevate, per ASL, con presenza di Servizio Sociale all interno di Presidi e DSM Nominativo Comune ASL Presidio DSM a.s. Media letti+ a.s. Pazienti++ C.O.F. - Lanzo Hospital Lanzo Intelvi (CO) Como Fondazione Don Carlo Gnocchi ONLUS IRCCS Santa Maria Nascente Milano (MI) Milano Istituto Clinico Santa Rita Milano (MI) Milano IRCCS San Raffaele Milano (MI) Milano Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori Fondazione Policlinico Mangiagalli Regina Elena Milano (MI) Milano Milano (MI) Milano Fondazione IRCCS San Matteo Pavia (PV) Pavia (su 11) media da dati regionali ++ numero dei pazienti del DSM rilevati nella ricerca La mappatura complessiva Nella Regione Lombardia esistono 29 Aziende Ospedaliere, presenti in tutte le ASL ad eccezione della ASL Vallecamonica Sebino. Sul totale delle 29 Aziende Ospedaliere presenti in Regione, ne sono state rilevate 25, come raffigurato nella Immagine 2. 21

22 Immagine 2 Aziende Ospedaliere rilevate sulle esistenti LEGENDA LEGENDA A.O. rilevate A.O. rilevate A.O. A.O. esistenti esistenti Sono state rilevate complessivamente 32 differenti organizzazioni (25 Aziende Ospedaliere e 7 non Aziende Ospedaliere), con la presenza di assistenti sociali in 24 DSM (23 di Aziende Ospedaliere e 1 non Aziende Ospedaliere) e in 26 Presidi ospedalieri (19 di Aziende Ospedaliere e 7 non Aziende Ospedaliere). Si riportano infine alcune immagini che aiutano a raffigurare la distribuzione dei servizi rilevati nel territorio regionale. Vengono indicati con il colore azzurro e verde le Aziende Ospedaliere e con il colore rosso e rosa le altre strutture non Aziende Ospedaliere. Per quanto riguarda il Servizio Sociale nei DSM, sono stati rilevati in tutte le ASL della Regione, come visivamente raffigurato nella Immagine 3. 22

Protocollo H1.2015.0023092 del 30/07/2015 Firmato digitalmente da CHIARA PENELLO Alla cortese attenzione dei Direttori Generali:

Protocollo H1.2015.0023092 del 30/07/2015 Firmato digitalmente da CHIARA PENELLO Alla cortese attenzione dei Direttori Generali: Regione Lombardia - Giunta DIREZIONE GENERALE SALUTE PROGRAMMAZIONE E GOVERNO DEI SERVIZI SANITARI SISTEMA INFORMATIVO SANITARIO E PROGETTI DI SANITA' INTERNAZIONALE Piazza Città di Lombardia n.1 20124

Dettagli

Regione Lombardia - Giunta DIREZIONE GENERALE SALUTE. Piazza Città di Lombardia n.1 20124 Milano. Tel 02 6765.1

Regione Lombardia - Giunta DIREZIONE GENERALE SALUTE. Piazza Città di Lombardia n.1 20124 Milano. Tel 02 6765.1 Regione Lombardia - Giunta DIREZIONE GENERALE SALUTE Piazza Città di Lombardia n.1 20124 Milano www.regione.lombardia.it sanita@pec.regione.lombardia.it Tel 02 6765.1 Protocollo H1.2015.0008706 del 18/03/2015

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI i.so.di. CARTA DEI SERVIZI CARTA DEI SERVIZI Progetto integrazione sociale disabili i.so.di. SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA

Dettagli

Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS

Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è promuovere un processo di cambiamento

Dettagli

CHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO

CHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO 1 CHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO L Auto Mutuo Aiuto è una metodica semplice e spontanea, un approccio sociale, una cultura, una filosofia, sicuramente una risorsa. E un modo di trattare i problemi che ciascuno

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA Provincia di Roma Dipartimento III - Servizio I Politiche del Lavoro e Servizi per l Impiego - SILD e Dipartimenti di Salute Mentale della ASL della Provincia di Roma e Associazioni

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

Modalità e requisiti per la definizione delle forme di partecipazione e rappresentanza nei tavoli di programmazione partecipata inerenti il Piano di

Modalità e requisiti per la definizione delle forme di partecipazione e rappresentanza nei tavoli di programmazione partecipata inerenti il Piano di Modalità e requisiti per la definizione delle forme di partecipazione e rappresentanza nei tavoli di programmazione partecipata inerenti il Piano di Zona delle Politiche sociali dell Ambito territoriale

Dettagli

La multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute

La multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute III GIORNATA NAZIONALE DELLE CURE A CASA Qualità, tecnologie e sostenibilità nelle cure domiciliari Ospedale S. Giovanni Calibita Fatebenefratelli, Sala Assunta Isola Tiberina, Roma 12 settembre 2011 -

Dettagli

Nel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari

Nel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari L Amministrazione di Sostegno. Il Ruolo del Servizio Sociale. Parto dall esperienza del Servizio Sociale dei 4 Ambiti Distrettuali (S. Vito, Pordenone, Cividale e Tarcento), soffermandomi in particolare

Dettagli

PROFESSIONISTI DELL'AIUTO E SICUREZZA SUL LAVORO: IL RISCHIO DI VIOLENZA E AGGRESSIONE VERSO GLI ASSISTENTI SOCIALI II EDIZIONE

PROFESSIONISTI DELL'AIUTO E SICUREZZA SUL LAVORO: IL RISCHIO DI VIOLENZA E AGGRESSIONE VERSO GLI ASSISTENTI SOCIALI II EDIZIONE PROFESSIONISTI DELL'AIUTO E SICUREZZA SUL LAVORO: IL RISCHIO DI VIOLENZA E AGGRESSIONE VERSO GLI ASSISTENTI SOCIALI II EDIZIONE 24 maggio 2013 Il contributo dell Ordine dell Emilia Romagna Report dei questionari

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori. I Servizi Educativi del Comune di Trieste rappresentano una tradizione storica, un patrimonio di tradizione culturale di cui la città e le famiglie vanno orgogliose. Un patrimonio storico che negli anni

Dettagli

Premessa alle Raccomandazioni e direttrici sperimentali per i servizi di consulenza psicologica nelle Farmacie del FVG

Premessa alle Raccomandazioni e direttrici sperimentali per i servizi di consulenza psicologica nelle Farmacie del FVG CONSIGLIO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA 34121 TRIESTE - Piazza Niccolò Tommaseo, 2 Tel. 040 366 602 e-mail ordinepsicologifvg@pec.aruba.it Premessa alle Raccomandazioni e direttrici sperimentali per i servizi

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Ecco la proposta della Fondazione Maruzza Lefebvre D Ovidio, della fondazione Livia Benini, di altre Fondazioni ed Associazioni Italiane e successivamente

Dettagli

L infermiere al Controllo di Gestione

L infermiere al Controllo di Gestione L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di

Dettagli

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni Milano, 9 novembre 2013 Vincenzo Saturni 1 La carta etica: perché e per chi? Avis opera da 86 anni per diffondere una cultura solidale tra i cittadini su tutto il territorio nazionale. E sin dal momento

Dettagli

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Obiettivi specifici Per il generale, si individuano

Dettagli

COMMISSIONE FORMAZIONE

COMMISSIONE FORMAZIONE COMMISSIONE FORMAZIONE ORDINE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI Componenti Barbara Giacconi Silvia Eugeni Michela Bomprezzi Orazio Coppe N. incontri 12 Obbiettivi inizi 1. Dialogo e confronto con gli iscritti.

Dettagli

So-Stare Con Voi Progetto di affido di persone adulte con disagio psichico

So-Stare Con Voi Progetto di affido di persone adulte con disagio psichico So-Stare Con Voi Progetto di affido di persone adulte con disagio psichico Via Montecassino, 8 Monza sostare-con-voi@novomillennio.it innovazione@novomillennio.it Chi siamo So-stare Con Voi Inserimento

Dettagli

Andrea Petromilli Ordine degli Psicologi del Veneto. andrea.petromilli@psyveneto.it

Andrea Petromilli Ordine degli Psicologi del Veneto. andrea.petromilli@psyveneto.it L Ordine degli Psicologi del Veneto ed il processo di valutazione del rischio stress nella prospettiva delle azioni di miglioramento e lo sviluppo del benessere organizzativo. Andrea Petromilli Ordine

Dettagli

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana Dall evidenza all azione Politiche di governance per una scuola sana Un mandato impegnativo Risulta ormai evidente che per conciliare e soddisfare i bisogni di salute nel contesto scolastico, gli orientamenti

Dettagli

Il sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio

Il sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Il sistema di governo della programmazione Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Gli organismi coinvolti nel processo programmatorio Assemblea Distrettuale

Dettagli

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Rel. sig. Giancarlo Cavallin Volontarinsieme Coordinamento delle Associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Gruppo Salute, ospedale

Dettagli

Piazza Città di Lombardia n.1 20124 Milano. Tel 02 6765.1

Piazza Città di Lombardia n.1 20124 Milano. Tel 02 6765.1 Giunta Regionale DIREZIONE GENERALE SANITA' GOVERNO DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI E POLITICHE DI APPROPRIATEZZA E CONTROLLO Piazza Città di Lombardia n.1 20124 Milano www.regione.lombardia.it sanita@pec.regione.lombardia.it

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013 FAMIGLIE AL CENTRO: funzioni di ascolto, orientamento e accompagnamento sociale delle famiglie all interno dei gruppi associati dei Medici di Medicina Generale Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013 Il contesto

Dettagli

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Prof. Lucio Moderato Psicologo Psicoterapeuta - Direttore Servizi Diurni e Territoriali Fondazione

Dettagli

IL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO

IL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO IL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO - da operatore a promotore sociale - Dott. Marcello Candotto L IDENTITÀ DELL ASSISTENTE SOCIALE L assistente sociale è un operatore sociale

Dettagli

Progetto TRA CASA E CITTA : PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE

Progetto TRA CASA E CITTA : PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE Progetto TRA CASA E CITTA : PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE PREMESSA I concetti di cura e territorio sono al centro di iniziative ed interventi realizzati da più enti che aderiscono al sotto tavolo sulla

Dettagli

Prove Esame di Stato

Prove Esame di Stato Prove Esame di Stato 2012 SEZ. A 1 Prova L Assistente Sociale specialista responsabile di un servizio sociale riceve dal proprio riferimento politico (Assessore alle politiche sociali) l incarico di redigere

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato Casalese Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l Astigiano Osservatorio del Paesaggio Alessandrino Osservatorio del Paesaggio

Dettagli

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell

Dettagli

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Area Disabilità La politica regionale lombarda in quest area è particolarmente attiva, con servizi ed interventi a carattere educativo, formativo

Dettagli

2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG

2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG 2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI 2013-2014 1 CARTA DEI SERVIZI La carta dei servizi costituisce una rappresentazione organica e trasparente dei servizi offerti dall Agenzia

Dettagli

INNOVATION LAB DISABILITY MANAGEMENT

INNOVATION LAB DISABILITY MANAGEMENT INNOVATION LAB DISABILITY MANAGEMENT Sommario Storia e Struttura... 2 Oggetto di indagine dell Innovation Lab... 3 A chi è indirizzato l Innovation Lab... 3 Metodologia di lavoro... 3 Obiettivi e output...

Dettagli

PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016

PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016 PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016 PREMESSA A partire dal 2012 la Valsugana e Tesino e l San Lorenzo e Santa Maria della Misericordia di Borgo Valsugana, in stretta sinergia con l Comitato per

Dettagli

RACCOLTA ABSTRACT E PUBBLICAZIONI

RACCOLTA ABSTRACT E PUBBLICAZIONI Indice PREFAZIONE INTRODUZIONE La Consulta dei Medici in Formazione Specialistica SItI L attività della Consulta Normativa MATERIALI E METODI Studi inclusi RISULTATI Competenze teoriche - Attività didattica

Dettagli

Progetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30

Progetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30 Progetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30 Da dove siamo partiti La Diocesi e la Caritas hanno cercato sempre più di configurarsi come

Dettagli

DELIBERAZIONE N X / 3612 Seduta del 21/05/2015

DELIBERAZIONE N X / 3612 Seduta del 21/05/2015 DELIBERAZIONE N X / 3612 Seduta del 21/05/2015 Presidente ROBERTO MARONI Assessori regionali MARIO MANTOVANI Vice Presidente VALENTINA APREA VIVIANA BECCALOSSI SIMONA BORDONALI MARIA CRISTINA CANTU' CRISTINA

Dettagli

Protocollo d Intesa. tra

Protocollo d Intesa. tra Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,

Dettagli

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DI BASILICATA SEDE

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DI BASILICATA SEDE Consiglio Regionale della Basilicata - Gruppo LB / FRATELLI D ITALIA ALLEANZA NAZIONALE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DI BASILICATA SEDE PROPOSTA DI LEGGE ISTITUZIONE DEL SERVIZIO REGIONALE PER

Dettagli

VISTI. Il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali ;

VISTI. Il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali ; PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA PROMOZIONE DI PROGETTI DI INSERIMENTO LAVORATIVO E STABILIZZAZIONE DEI RAPPORTI DI LAVORO DI PERSONE IN STATO DI DISAGIO SOCIALE (PROGRAMMA PARI) VISTI Il Decreto Legislativo

Dettagli

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Delibera di Giunta - N.ro 2004/1016 - approvato il 31/5/2004 Oggetto: LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Prot. n. (SAM/03/27628) LA GIUNTA DELLA REGIONE

Dettagli

La rete per la promozione della salute in Lombardia

La rete per la promozione della salute in Lombardia La differenza che vale Gli ospedali di ANDREA: amici del bambino e della sua famiglia Bosisio Parini (LC) - 12-14 Novembre 2009 - IRCCS E. MEDEA La rete per la promozione della salute in Lombardia Giancarlo

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 Approvato con delibera del CdA num. 39 del 13 ottobre 2014 Il presente programma fa riferimento alle deliberazioni di Consiglio di

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI ALLEGATO 6 ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: INTER_ AZIONE SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI OBIETTIVI DEL PROGETTO Con il presente progetto

Dettagli

Sviluppo di comunità

Sviluppo di comunità Sviluppo di comunità Rendere la comunità locale un attore del cambiamento sociale S e per comunità si intende un gruppo sociale (comunità locale, scuola, organizzazione, associazione), nel quale relazioni,

Dettagli

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non

Dettagli

La mediazione sociale di comunità

La mediazione sociale di comunità La mediazione sociale di comunità Percorso di formazione destinato agli operatori e alle operatrici del numero verde contro la tratta della Provincia di Milano Elvio Raffaello Martini Agosto 2008 MartiniAssociati

Dettagli

COMUNE DI MONTESPERTOLI

COMUNE DI MONTESPERTOLI OGGETTO: Questionario sul benessere organizzativo 2012 - Report Il presente documento è finalizzato all analisi dei dati scaturiti dalla compilazione dei questionari in oggetto, da parte dei dipendenti

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO 1. Finalità degli interventi emblematici 2 2. Ammontare delle assegnazioni e soggetti destinatari 2 3. Aree filantropiche di pertinenza

Dettagli

Referente per l'istruttoria della pratica: Mario Cassani Tel. 02/6765.3825 Nadia Rossella Da Re Tel. 02/6765.3393

Referente per l'istruttoria della pratica: Mario Cassani Tel. 02/6765.3825 Nadia Rossella Da Re Tel. 02/6765.3393 Regione Lombardia - Giunta DIREZIONE GENERALE SALUTE PROGRAMMAZIONE E GOVERNO DEI SERVIZI SANITARI ACCREDITAMENTO, APPROPRIATEZZA E CONTROLLI Piazza Città di Lombardia n.1 20124 Milano www.regione.lombardia.it

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 Oggetto: LR 20/ 97, art. 3. Finanziamento di progetti d intervento a favore di persone con disturbo mentale e di persone con disabilità intellettive.

Dettagli

Ambito Distrettuale 6.1

Ambito Distrettuale 6.1 Ambito Distrettuale 6.1 Piano di Zona 2013-2015 AREE DI INTERVENTO: OBIETTIVI STRATEGICI, PRIORITA DEL PDZ, AZIONI, TEMPI E RISORSE 4.2 AREA DISABILITA PREMESSA. Negli ultimi anni l azione progettuale

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili. Comune di Sondrio LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE del coordinamento territoriale per l integrazione dei servizi a favore dell inclusione scolastica degli alunni con disabilità PREMESSA Il Comune di

Dettagli

LE LEGGI CHE DISCIPLINANO L ADOZIONE E L AFFIDO FAMILIARE

LE LEGGI CHE DISCIPLINANO L ADOZIONE E L AFFIDO FAMILIARE LE LEGGI CHE DISCIPLINANO L ADOZIONE E L AFFIDO FAMILIARE Legge 184/83 E la prima normativa specifica che disciplina l adozione e l affidamento dei minori. Legge 28 marzo 2001 n.149 Disciplina dell adozione

Dettagli

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso

Dettagli

Centro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus

Centro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus Centro di Accoglienza di Cittiglio Centro Polifunzionale di Gavirate Fondazione FELICITA MORANDI Associazione IL PASSO onlus Luglio 2012 FONDAZIONE FELICITA MORANDI Servizi e interventi a favore dei minori

Dettagli

REGOLAMENTO del Centro Territoriale di Supporto Istituto Comprensivo Calcedonia

REGOLAMENTO del Centro Territoriale di Supporto Istituto Comprensivo Calcedonia Centro Territoriale di Supporto Calcedonia Istituto Comprensivo Calcedonia Via A. Guglielmini, 23 - Salerno Tel: 089792310-089792000/Fax: 089799631 htpp//www.icscuolacalcedoniasalerno.gov.it REGOLAMENTO

Dettagli

UN FARO A SALVAGUARDIA DELL INFANZIA (Diritti dell infanzia e dell adolescenza)

UN FARO A SALVAGUARDIA DELL INFANZIA (Diritti dell infanzia e dell adolescenza) IO, NOI Associazione di Volontariato per la Solidarietà e l integrazione Sociale Sede legale - Sede Operativa: via delle Meduse, 63a 00054 Fiumicino Tel. 3208594921 066520591 Fax: 0665499252 E.Mail: infoline@ionoi.org

Dettagli

Progetto Volontariato e professionalità

Progetto Volontariato e professionalità Progetto Volontariato e professionalità Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati www.unaie.it - info@unaie.it ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE CULTURA AMBIENTALE E LAVORO SOLIDALE www.aikal.eu -

Dettagli

L'ASSISTENTE SOCIALE NEI SERVIZI PSICHIATRICI

L'ASSISTENTE SOCIALE NEI SERVIZI PSICHIATRICI L'ASSISTENTE SOCIALE NEI SERVIZI PSICHIATRICI Ass. Sociale Anna Castellini Assistente Sociale Dottoressa Anna Castellini Percorso storico (1) La figura dell'assistente sociale nelle istituzioni psichiatriche

Dettagli

L uso e il significato delle regole (gruppo A)

L uso e il significato delle regole (gruppo A) L uso e il significato delle regole (gruppo A) Regole organizzative: devono essere rispettare per far sì che la struttura possa funzionare e che si possa vivere in un contesto di rispetto reciproco; Regole

Dettagli

«Fare Rete in Psichiatria»

«Fare Rete in Psichiatria» EXPO 2015 - Nutrire, Potenziare, Curare - Il futuro della Salute Mentale Milano 19-20 giugno 2015 «Fare Rete in Psichiatria» Il Case Manager nel percorso della presa in carico del paziente grave nel Servizi

Dettagli

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità

Dettagli

FORUM P.A. SANITA' 2001

FORUM P.A. SANITA' 2001 FORUM P.A. SANITA' 2001 Azienda Sanitaria Locale della provincia di Como Direzione Sanitaria, Dipartimento Attività Socio Sanitarie Integrate (A.S.S.I.) Dipartimento Servizi Sanitari di Base, Staff Educazione

Dettagli

IL VOLONTARIATO E IL SISTEMA DI PORTEZIONE GIURIDICA. Seminari di formazione per responsabili ed operatori del Terzo Settore in Lombardia

IL VOLONTARIATO E IL SISTEMA DI PORTEZIONE GIURIDICA. Seminari di formazione per responsabili ed operatori del Terzo Settore in Lombardia Istituto Regionale lombardo di Formazione per l amministrazione pubblica IL VOLONTARIATO E IL SISTEMA DI PORTEZIONE GIURIDICA Seminari di formazione per responsabili ed operatori del Terzo Settore in Lombardia

Dettagli

PROGETTO ITACA ONLUS. Per la mente, con il cuore. *i dati citati all interno della presentazione sono riferiti alla sola sede di Milano

PROGETTO ITACA ONLUS. Per la mente, con il cuore. *i dati citati all interno della presentazione sono riferiti alla sola sede di Milano PROGETTO ITACA ONLUS Per la mente, con il cuore *i dati citati all interno della presentazione sono riferiti alla sola sede di Milano Progetto Itaca: chi siamo Progetto Itaca Onlus è oggi l Associazione

Dettagli

Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo

Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo L esperienza dell Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese ALCUNE CONSIDERAZIONI La creazione

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO NELL ISTITUZIONE SCOLASTICA DELLA PROVINCIA DI CATANIA TRA

PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO NELL ISTITUZIONE SCOLASTICA DELLA PROVINCIA DI CATANIA TRA PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO NELL ISTITUZIONE SCOLASTICA DELLA PROVINCIA DI CATANIA TRA Il Prefetto di Catania rappresentato dalla Dott.ssa Anna

Dettagli

La Scuola di Volontariato. Il tema: gratuità e felicità. Metodologia didattica

La Scuola di Volontariato. Il tema: gratuità e felicità. Metodologia didattica La Scuola di Volontariato La Scuola di Volontariato è promossa dal Coge Emilia Romagna e dal Coordinamento Centri di Servizio per il Volontariato Emilia Romagna con l intento di stimolare riflessioni sugli

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 OLBIA DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 466 DEL 22/04/2015

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 OLBIA DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 466 DEL 22/04/2015 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 OLBIA DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 466 DEL 22/04/2015 OGGETTO: Approvazione "Progetto di Sviluppo delle cure domiciliari

Dettagli

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze

Dettagli

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato Ministero) E DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A (di seguito denominata Casa Editrice) VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e

Dettagli

Il Sistema di Sorveglianza PASSI D ARGENTO: una risposta ai bisogni di informazione agli operatori di Distretto

Il Sistema di Sorveglianza PASSI D ARGENTO: una risposta ai bisogni di informazione agli operatori di Distretto Il Sistema di Sorveglianza PASSI D ARGENTO: una risposta ai bisogni di informazione agli operatori di Distretto Dr. Luigi Barbero Distretto di Cuneo Borgo San Dalmazzo CARD Piemonte Ma, che cos è il Distretto?

Dettagli

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ; Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi

Dettagli

MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO

MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO Allegato A alla deliberazione n. 11 dell 08/06/2012 MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO 1. COMPITI E FINALITA

Dettagli

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso

Dettagli

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 40 del 30 ottobre 2012 1 REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

Dettagli