Imprese grandi/imprese piccole

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1 Imprese grandi/imprese piccole La sensazione diffusa, non corroborata da dati statistici, è che l adozione delle misure di sicurezza sia disomogenea: migliore nelle grandi opere, dove sono coinvolte imprese di costruzione strutturate ; peggiore nelle piccole opere, dove sono coinvolte imprese piccole e piccolissime. Tutti gli interventi susseguitesi in questi ultimi anni sembrano, di fatto, aver trovato migliore applicazione soprattutto nella prima tipologia di cantieri e di imprese. Ciò significa che il numero degli infortuni è inversamente proporzionale al livello di strutturazione ed organizzazione dell impresa.

2 Come possiamo migliorare l organizzazione della sicurezza? Con l INTRODUZIONE DI STRUMENTI GESTIONALI E PROCEDURE Possiamo avere tre livelli: 1. ORGANIZZAZIONE DI BASE 2. ORGANIZZAZIONE CON ADOZIONE DI MODELLI SGSL 3. ORGANIZZAZIONE CON SGSL CERTIFICATO

3 ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA 1. ORGANIZZAZIONE DI BASE Si intende quella per il rispetto dei requisiti essenziali di sicurezza, sostanzialmente derivanti dagli adempimenti di legge. Per esempio: la presenza di tutte le nomine introdotte prima dalla 626/494 e perfezionate poi con il testo unico. La presenza della sorveglianza sanitaria La formazione degli operatori La gestione delle emergenze La presenza di attrezzature ed apprestamenti a norma La valutazione e qualifica delle ditte in subappalto

4 ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA 2. ORGANIZZAZIONE CON ADOZIONE DI MODELLI BASATI SU SGSL Si intende l adozione su base volontaria di modelli validi e riconosciuti, come le linee guida UNI INAIL, linee guida ANCE, norme OHSAS 18001:2007, adozione di sistemi sicurezza come il BOLLINO BLU approvati da protocolli bilaterali, parti sociali ed organismi di vigilanza

5 ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA 3. ORGANIZZAZIONE CON SGSL CERTIFICATO Si intende l adozione su base volontaria di un SGSL implementato in conformità alle norme OHSAS 18001:2007, certificato da un organismo accreditato

6 SISTEMI DI GESTIONE PER LA SICUREZZA Risulta utile oggi per l azienda adottare un approccio sistematico e graduale atto a garantire e ad assicurare il progressivo coinvolgimento di tutto il personale in una nuova metodologia comportamentale. Implementare un sistema di gestione per la sicurezza, significa adottare un insieme di procedimenti, mezzi, risorse ed attività che portano ad un effettivo controllo dei rischi ed alla propensione, da parte di tutta l impresa, verso la prevenzione. LE PRINCIPALI MOTIVAZIONI PER ADOTTARE UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA DIVENTANO: DIMINUIRE LA PROBABILITA CHE POSSANO ACCADERE DEGLI INFORTUNI MAGGIOR COINVOLGIMENTO DEI PREPOSTI E DEI LAVORATORI E QUINDI DELLL INTERA ORGANIZZAZIONE TENERE SOTTO CONTROLLO I COSTI TENERE AGGIORNATO IL SISTEMA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI RISOLVERE PROBLEMI SPECIFICI DI SICUREZZA AGGIORNARSI SUI NUOVI OBBLIGHI LEGISLATIVI MAGGIOR EFFICACIA PER LA SORVEGLIANZA SANITARIA EVITARE LE EVENTUALI PESANTI SANZIONI IN CASO DI GRAVE INFORTUNIO

7 I vantaggi di un SGSL Fornire un approccio sistematico ed efficiente alla salute e sicurezza sul lavoro Identificare i pericoli e valutare i rischi per l'ambiente di lavoro Sviluppare metodi per eliminare i pericoli e gestire i rischi Sviluppare misure per valutare possibilità di miglioramento Diminuzione del numero degli incidenti e riduzione dei costi Operazioni affidabili Immagine SANA e RESPONSABILE sul mercato Conformità alle regole, alla legislazione, allo standard e alle pratiche dell organizzazione Basso turnover

8 MODELLI DI SGSL LINEE GUIDA UNI INAIL PER UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (S.G.S.L.) Dalle linee guida definite nel luglio 2001 da UNI su elaborazione di un gruppo di lavoro composto da INAIL, OO.SS, Associazioni datoriali : L efficace gestione della SSL richiede il sostegno e l impegno dei dipendenti e le conoscenze e l esperienza dei lavoratori, essi sono una risorsa necessaria allo sviluppo di un SGSL. Linee Guida UNI INAIL costituiscono indicazioni specifiche per l applicazione nelle aziende. Queste pubblicazioni non possono essere considerate una norma o una specifica tecnica da utilizzare a scopo di certificazione di parte terza, né per attività di vigilanza da parte delle Autorità di controllo in materia di sicurezza ed igiene del lavoro.

9 MODELLI DI SGSL La norma OHSAS (Occupational Health and Safety Assessment Series) 18001, ufficialmente rilasciata in Gran Bretagna nell aprile 1999, e revisionata nel 2007 con le British Standard oggi nella versione BS OHSAS 18001: 2007 applica i concetti dei sistemi di gestione, nati inizialmente in ambito ISO per la qualità e per l ambiente, ai temi della sicurezza. La norma è stata redatta da un gruppo di lavoro, costituito dai principali enti di certificazione, da organismi di normazione internazionali e da consulenti specialisti, allo scopo di pervenire finalmente a uno standard armonizzato per il quale potesse essere richiesta la certificazione.

10 IL CONTRIBUTO DELLA CERTIFICAZIONE ALLA CONFORMITA LEGISLATIVA Sulla sicurezza sul lavoro, il D.Lgs. n. 231/2001 e la legge n. 123/2007 hanno chiarito le responsabilità delle Aziende, prevedendo esenzioni per le aziende, in caso di effettiva attuazione di modelli organizzativi e di gestione idonei a prevenire reati gravi. Da questo punto di vista, l adozione di un sistema di gestione conforme ad un modello certificabile risulta determinante: infatti, le aziende certificate OHSAS (o che adottano modelli basati sulle linee guida UNI-INAIL) sono già predisposte in termini organizzativi all attribuzione e formalizzazione di ruoli e responsabilità, alla formazione del personale, alla documentazione delle attività svolte e al controllo del rispetto delle procedure aziendali.

11 MODELLI DI SGSL NELLA LEGISLAZIONE ITALIANA DAL DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81 TESTO UNICO «modello di organizzazione e di gestione»: modello organizzativo e gestionale per la definizione e l'attuazione di una politica aziendale per la salute e sicurezza, ai sensi dell'articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, idoneo a prevenire i reati di cui agli articoli 589 e 590, terzo comma, del codice penale, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela della salute sul lavoro;

12 Art. 30. SGSL nel TESTO UNICO Modelli di organizzazione e di gestione 1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l'adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi: a) al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici,fisici e biologici; b) alle attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti; c) alle attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; d) alle attività di sorveglianza sanitaria; e) alle attività di informazione e formazione dei lavoratori; f) alle attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori; g) alla acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge; h) alle periodiche verifiche dell'applicazione e dell'efficacia delle procedure adottate. 2. Il modello organizzativo e gestionale di cui al comma 1 deve prevedere idonei sistemi di registrazione dell'avvenuta effettuazione delle attività di cui al comma 1.

13 SGSL nel TESTO UNICO 3. Il modello organizzativo deve in ogni caso prevedere, per quanto richiesto dalla natura e dimensioni dell'organizzazione e dal tipo di attività svolta, un'articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche e i poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio, nonchè un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello. 4. Il modello organizzativo deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo sull'attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate. Il riesame e l'eventuale modifica del modello organizzativo devono essere adottati, quando siano scoperte violazioni significative delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e all'igiene sul lavoro, ovvero in occasione di mutamenti nell'organizzazione e nell'attività in relazione al progresso scientifico e tecnologico. 5. In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi ai requisiti di cui al presente articolo per le parti corrispondenti. Agli stessi fini ulteriori modelli di organizzazione e gestione aziendale possono essere indicati dalla Commissione di cui all'articolo 6. 5-bis. La commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro elabora procedure semplificate per la adozione e la efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza nelle piccole e medie imprese. Tali procedure sono recepite con decreto del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. 6. L'adozione del modello di organizzazione e di gestione di cui al presente articolo nelle imprese fino a 50 lavoratori rientra tra le attività finanziabili ai sensi dell'articolo 11.

14 DALL OBBLIGO ALLA SCELTA CONSAPEVOLE La scelta volontaria di un azienda di intraprendere il percorso di adesione a un sistema SGSL è una scelta strategica. Funziona se tutte le componenti dell azienda vengono informate e coinvolte: richiede la formalizzazione delle conoscenze anche empiriche di tutti lavoratori. L efficacia è data dalla comprensione del significato da parte dei lavoratori di ciò che sta avvenendo e dal loro consenso diffuso.

15 Che cosa si intende per Sistema di Gestione? STABILIRE DELLE POLITICHE E DEGLI OBIETTIVI, METTERE IN CAMPO DEGLI ELEMENTI (come mezzi, persone, risorse) PER POTER RAGGIUNGERE QUEGLI OBIETTIVI, SIGNIFICA METTERE IN ATTO UN SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA! Sistema di gestione SSL Parte del sistema di gestione generale che facilita lo sviluppo e l implementazione della politica e della gestione dei rischi dell OH&S correlati all attività dell organizzazione. (OHSAS 18001, punto 3.13)

16 Scopo principale di un SGSL Gli estensori della norma hanno ribadito che la OHSAS costituisce un modello basato sulla metodologia PDCA finalizzata all efficace raggiungimento degli scopi di un Sistema di Gestione Salute e Sicurezza sul Lavoro, vale a dire : Schematizzare il processo di identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi associati Vincolare la conformità alle disposizioni di legge Favorire la corretta gestione e mitigazione dei rischi legati alla salute e alla sicurezza Misurare le prestazioni del Sistema Assicurare opportune azioni di follow-up Act Check Plan Do SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA

17 I requisiti della norma OHSAS Premessa Sezione 1 Scopo Compatibile con ISO 9001 e ISO 14001, incoraggia l integrazione Contiene i requisiti di sistema Non stabilisce nessun criterio specifico di performace Tutti i requisiti devono essere compresi nel SG SSL Necessità di accordo sullo scopo Non riguarda la sicurezza di servizio/prodotto Sezione 2 Pubblicazioni di riferimento Raccomandato utilizzo ultima edizione di OHSAS 18002:2000, ILO 2001 Sezione 3 Termini e definizioni Sezione 4 Requisiti di un SG SSL Rischio accettabile Miglioramento continuo Pericolo e rischio Evento indesiderato Risk assessment Malattia (tecnopatia) Prestazione SSL 4.1 Requisiti generali 4.2 Politica SSL 4.3 Pianificazione 4.4 Attuazione e funzionamento 4.5.Verifica 4.6 Riesame della Direzione Allegati Corrispondenza tra OHSAS 18001, ISO 9001 e ISO

18 I requisiti Sezione 4 Requisiti del sistema di gestione SSL 4.1 Requisiti generali 4.2 Politica del sistema di gestione OH&S 4.3 Pianificazione Identificazione del pericolo, valutazione del rischio e definizione delle misure di prevenzione e protezione Prescrizioni legali e altre Obiettivi e programmi 4.4 Attuazione e funzionamento Risorse, ruoli, responsabilità, e autorità Formazione, consapevolezza e competenza Comunicazione, partecipazione e consultazione Documentazione Controllo dei Documenti Controllo Operativo Preparazione e risposta alle emergenze SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA

19 Struttura della norma OHSAS Sezione 4 Requisiti del sistema di gestione SSL 4.5 Verifica Misurazione e monitoraggio delle prestazioni Verifica di conformità Analisi degli incidenti, non conformità ed azioni correttive e preventive Controllo delle registrazioni Verifiche ispettive interne 4.6 Riesame della Direzione Riesame della Direzione Politica Salute e Sicurezza Verifica e azioni correttive Pianificazione Attuazione e funzionamento SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA

20 AUDIT SICUREZZA Verifiche ispettive interne L organizzazione deve definire, attuare e mantenere attive procedure per la pianificazione e attuazione di verifiche ispettive interne del sistema di gestione OH&S, allo scopo di determinare se il sistema di gestione OH&S sia o no: o o o o o conforme alle disposizioni pianificate per la gestione OH&S, inclusi i requisiti della Norma OHSAS; adeguatamente attuato e mantenuto attivo; efficace nell applicare la politica e nel conseguire gli obiettivi dell organizzazione; riesaminare i risultati degli audit precedenti; fornire alla direzione informazioni sui risultati degli audit.

21 AUDIT SICUREZZA Il SGSL si regge sugli AUDIT È importante utilizzare degli strumenti che aiutino ad effettuare delle verifiche ispettive interne: CHECK-LIST per le verifiche di cantiere CHECK-LIST per le verifiche del sistema CHECK-LIST per le verifiche legislative Occorre avere del personale appositamente formato AUDITOR: UNI EN ISO 19011

22 Il progetto BOLLINO BLU del CPT Una lente di ingrandimento per la sicurezza nel cantiere Il progetto del BOLLINO BLU parte proprio dalla necessità di individuare uno strumento efficace, capace di intervenire nel processo di qualificazione dell organizzazione della sicurezza delle imprese ed essere in grado, quindi, di risolvere le criticità presenti, regolarità e competenza professionale e, nello stesso tempo, fornire un giusto e forte riconoscimento alle imprese più virtuose.

23 Il BOLLINO BLU è un percorso, che raccoglie un sottoinsieme di elementi del sistema di gestione della sicurezza (SGSL), che porta al miglioramento dell organizzazione aziendale.

24 CANTIERE IMPRESA AFFIDATARIA IMPRESE IN APPALTO Verifica Formazione: RSGS, dirigenti, preposti, lavoratori Verifica condizioni sicurezza, procedure operative, controllo operativo Verifica documentazione cantiere: PSC; POS, PiMUS, piani di demolizione, verifiche periodiche impianti e macchine Scuola Edile CPT Verifiche periodiche di mantenimento Supporto per la verifica della regolarità contributiva Cassa Edile

25 LA PROCEDURA PER L'ACCERTAMENTO La verifica si basa su check-list create a livello nazionale, da gruppi di lavoro formati da rappresentanti dei CPT di tutta Italia, che stanno lavorando a livello centrale, coordinati dal Comitato Nazionale dei CPT: Le singole voci rappresentano gli argomenti rispetto ai quali il tecnico esegue la propria verifica. Ogni rilievo effettuato deve essere ricondotto ad una delle voci elencate. Per ogni contenuto di verifica, sia tecnico che di sistema, è indicato il grado di pericolosità, definito a priori su una scala che va da 1 (minimo) a 5 (massimo). È invece compito del tecnico, qualora rilevi delle irregolarità relative ad una specifica voce determinarne l intensità, su una scala che va da 1 (minima) a 3 (massima).

26 VERIFICHE Il CPT esegue una verifica documentale e del rispetto dei requisiti legislativi, utilizzando le apposite check-list:

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28 Se vengono riscontrate anomalie durante questa prima fase esse verranno classificate secondo l intensità: Grado 1: osservazione Grado 2: non conformità minore Grado 3: non conformità maggiore Il grado 3 (NC maggiore) interrompe l iter di ottenimento del BOLLINO BLU, che sarà ripreso solo dopo una verifica della messa in atto di ciò che mancava (follow up). Gli altri due gradi obbligano le imprese a mettere in atto azioni correttive nel breve periodo, la cui efficacia sarà verificata durante la successiva visita.

29 BOLLINO BLU Si passa poi alla verifica del livello di sicurezza operativo e sostanziale delle attività lavorative del cantiere:

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31 BOLLINO BLU Si passa infine alla: Verifica della formazione Verifica della regolarità contrattuale, lavorativa e contributiva Se non ci sono anomalie di grado 3 alla fine delle verifiche: Ci sono tutte le condizioni per il rilascio del BOLLINO BLU La chiusure delle eventuali anomalie minori saranno poi verificate nelle verifiche di mantenimento

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34 LA PROCEDURA PER IL MANTENIMENTO prima del rilascio del BOLLINO BLU, verrà effettuato, in relazione al grado di complessità del cantiere, il PIANO DI MANTENIMENTO. Nel quale vengono fissati il numero e le frequenze delle verifiche, in relazione anche ad eventuali fasi critiche.

35 BOLLINO BLU Pertanto la procedura per il mantenimento sarà simile a quella del rilascio: ogni volta i tecnici CPT eseguiranno una verifica delle condizioni di sicurezza del cantiere sia dal punto di vista sostanziale che documentale, utilizzando le medesime check-list, che daranno anche un punteggio qualitativo al cantiere. Condizioni per il ritiro del BOLLINO BLU: 1. Rilevazione di non conformità maggiori non sanate secondo i tempi e modi consigliati dai tecnici CPT; 2. Non rispetto delle prescrizioni legislative; 3. Presenza di infortuni gravi, sospensioni, sanzioni per gravi inadempienze

36 C.P.T. DI PADOVA SEGRETERIA TECNICA Via Basilicata, Padova (Camin Z.I.) Tel.: FAX: Web:

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