Il centro estetico: principi generali

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1 Il centro estetico: principi generali Un centro estetico deve essere semplice, luminoso e accogliente; dovrà risultare, nel suo insieme, tranquillo e familiare. Quando la cliente entra in istituto, dovrà sentirsi piacevolmente colpita da un ambiente che trasmetta tranquillità, un senso di benessere e che la faccia sentire a proprio agio. Sarà, per primo, l'ambiente a far percepire la serietà, la qualità e la discrezione del centro estetico. Il centro estetico deve mirare sempre al miglioramento, sia dell'immagine, sia della qualità del servizio offerto. È fondamentale al riguardo che l'estetista sia sempre disponibile a nuove esperienze nel senso di provare cose nuove, essere disponibile ad osare per innovare e migliorare sempre i servizi del centro; che abbia di conseguenza un buon senso pratico nell'organizzazione. La cabina. La cabina è il luogo-simbolo del centro estetico. Rappresenta la «terra promessa» per i desideri di cambiamento e di gratificazione estetica della cliente cd è anche il «piccolo tempio» dove l'estetista esercita tutte le sue abilità manuali, mette in pratica il suo sapere tecnico e le sue capacità di relazione con la cliente. È opportuno, ove possibile, dare una destinazione precisa alle cabine; vale a dire che ogni cabina deve avere una sua funzione specifica; ad esempio: trattamento viso, trattamento corpo, ecc. Questo anche per sfruttare in modo ottimale gli spazi e dislocare al meglio gli strumenti e le fasi di lavoro. Infatti, la cabina per il trattamento viso può essere anche più piccola di quella per il trattamento corpo; nel primo caso, per esempio, il lettino può essere sostituito da una poltrona adatta allo scopo e gli apparecchi sono meno ingombranti di quelli usati per il trattamento corpo. Il lavoro risulterà semplificato dal fatto che gli attrezzi e i prodotti, in linea di massima, saranno già pronti nella cabina. L'ordine e la disposizione dei prodotti e degli strumenti vengono subito notati dalla cliente entrando in cabina. Essi, oltretutto, facilitano il lavoro dell'estetista e lo rendono più scorrevole. In cabina si possono esporre display e prodotti disposti in cabina seguendo una strategia. E' bene non esagerare perché il luogo deputato per il materiale pubblicitario e la vendita e' la reception. La suddivisione delle cabine però non può essere rigida. Poniamo il caso della cliente che nella stessa seduta deve ricevere un trattamento corpo e un trattamento viso: sarebbe inopportuno farle cambiare cabina tra un trattamento e l'altro. Deve essere sempre prevista elasticità pur restando nell'ambito di una buona organizzazione prestabilita. Occorre ricordare che la cliente che si reca nel centro estetico, non ricerca solo trattamenti per il proprio corpo, ma anche una pausa di distenzione e di evasione da tutti gli assilli e le tensioni quotidiane. Per cui l'agio, il comfort, la piacevole euforia che in cabina, l'estetista sa creare per la cliente sono fattori coessenziali del trattamento estetico.

2 Il Microclima Il microclima e' l'insieme dei parametri fisici climatici (temperatura, umidità relativa, velocità dell'aria) di un ambiente confinato. Un microclima incongruo e' spesso indicato dai lavoratori presenti come principale fonte di disagio. La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all'organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori. Nei locali confinati l'aria dev'essere frequentemente rinnovata; qualunque sia il sistema adottato per il ricambio dell'aria, si deve evitare che le correnti d'aria colpiscano direttamente i lavoratori addetti a postazioni fisse di lavoro. Le attrezzature di lavoro presenti negli uffici non devono produrre un eccesso di calore che possa essere fonte di disturbo per i lavoratori. Benessere termico Il benessere termico e' una sensazione soggettiva, quella situazione in cui il lavoratore non e' costretto ad attivare i propri meccanismi di termoregolazione (sudore, brividi) per mantenere costante la temperatura interna del corpo. E' evidente che tale situazione dipende dall'attività svolta (dispendio metabolico), dal tipo di vestiario indossato (impedenza termica) e da sensazioni puramente soggettive influenzabili da parametri ambientali quali la temperatura, la velocità dell'aria e l'umidità relativa. PERIODO/TEMPERATURA DELL'ARIA ESTATE gradi C 22 gradi C valore raccomandato INVERNO gradi C 19.5 gradi C valore raccomandato Zona di benessere termico in condizioni di lavoro sedentario e vestiario di stagione Illuminazione La luce naturale, per quanto fondamentale, non e' sufficiente a garantire in un luogo confinato un'adeguata illuminazione, in quanto subordinata a diversi fattori, tra cui l'ora della giornata, le stagioni, le situazioni meteorologiche e la stessa realizzazione architettonica del locale. In caso di carente illuminazione naturale occorre pertanto supplire con una corretta illuminazione artificiale. L'illuminazione di un ambiente confinato deve svolgere tre funzioni: -consentire lo svolgimento dell'attività ed il movimento in condizioni di sicurezza; - consentire lo svolgimento del compito visivo in condizioni di prestazioni ottimali, - garantire un ambiente interno confortevole. La luce artificiale all'interno di una cabina estetica sarà una luce calda, la cui direzione della stessa non sarà diretta alla cliente o all'operatrice. La cabina per i Trattamenti Viso È importante che l'arredamento, l'ambiente, gli accessori ed il materiale necessario per effettuare la pulizia al viso siano funzionali per chi deve lavorare ma allo stesso tempo, gradevoli e confortevoli per la cliente. Create il più possibile un angolo di lavoro riservato, pulito, ordinato che permetta facilmente il rilassamento e personalizzatelo con un'idea tutta vostra che riveli l'individualità di chi ci lavora.

3 Il materiale d'arredamento strettamente necessario sarà il seguente: - Un lettino da massaggio con schienale reclinato o in alternativa si può utilizzare una poltrona professionale, reclinabile, ad altezza regolabile, dotata di poggiapiedi e poggiatesta. Preferire materiale facilmente lavabile (ad es. vinilpelle) e colori che si armonizzano con pareti e nobili. - Una lente d'ingrandimento su stativo con fonte luminosa. - Mensole e/o carrelli, in materiale facilmente lavabile, su cui appoggiare cosmetici ed accessori. Consigliamo di coprirli con teli, da cambiare dopo ogni cliente. - Un lavandino per il cambio d'acqua (evita uscite frequenti dalla cabina). - Un appendiabiti su cui appoggiare gli indumenti. La biancheria potrà essere in cotone o in spugna, oppure in TNT (Tessuto Non Tessuto) usa e getta. Proponiamo lenzuolini per il lettino o per la poltrona; teli per coprire il seno; fascette o cuffie per proteggere i capelli della cliente. Possono essere altresì utili, accappatoi per le clienti che preferiscono spogliarsi in modo da non sgualcire i vestiti, tappeto, ciabattine (materiale anche in TNT) e una coperta o piumino leggero. L'estetista indosserà una divisa o un camice, che le permetta liberi movimenti; se possibile fisserà alla cintura o all'elastico della vita un piccolo asciugamano per le mani (che, in ogni modo, deve trovarsi in una posizione facilmente raggiungibile, per evitare "sgocciolamenti" poco professionali). Gli accessori per effettuare i trattamenti saranno: - Manopole in TNT per struccare o spugnette. - Cotone. - Cotton fioc -Kleenex, fazzolettini di carta e forbici per tagliarli. -Garze della dimensione di un viso. -Pinzette. - Spatole di plastica per prelevare i prodotti senza contaminarli. - Una pennellessa grande e una pennellessa piccola. - Bacinelle o vaschette per l'acqua o per miscelare vari prodotti. Infine, per offrire un servizio veramente completo alle vostre clienti, fornite la cabina di un angolo in cui mettere a loro disposizione specchio, pettine e/o spazzola, lacca o gel per capelli e calzascarpe (mantenere il tutto igienicamente pulito). Sterilizzazione e disinfezione Per la pulizia del viso, cosi come per ogni altra operazione estetica, è fondamentale che l'ambiente e gli attrezzi siano perfettamente puliti e sterilizzati. Non dobbiamo mai, in nessun caso, essere un possibile veicolo d'infezione: la vera professionista si distingue anche per questi elementi ed una cliente tornerà certamente nel vostro Istituto, se sarete in grado di garantirle un'accurata igiene. Tramite la spremitura dei comedoni o apparecchiature non disinfettate possiamo infatti trasmettere infezioni da una persona all'altra, se non contagiare addirittura noi stesse! Dovremo avere perciò cautele particolari dopo aver lavorato su pelli acneiche ed in ogni caso laddove ci sia stato un sanguinamento. Ma è un'ottima norma sterilizzare e disinfettare sempre, perché in questi casi la precauzione non è mai troppa. Infatti alcune gravi patologie non sono certamente visibili ad occhio nudo (come epatite ed AIDS), né la cliente può essere sempre così corretta da rivelarvi di esserne affetta, o forse può esserne all'oscuro persino lei stessa. Ricordiamo allora brevemente la differenza tra: - Sterilizzazione eliminazione di tutte le forme microbiche presenti. - Disinfezione distruzione di microrganismi patogeni.

4 Laddove sarà possibile sterilizzeremo, mentre ricorreremo a strumenti o ad accessori monouso. Diamo di seguito alcune indicazioni pratiche, ma rimandiamo per un esame più dettagliato dell'argomento al capitolo ' Profilassi, di Igiene disinfezione e sterilizzazione e al capitolo Sterilizzazione e disinfezione del Manuale di Cosmetologia, editi dalla BCM. - Spugnette: lavarle con sapone per eliminare gli aloni di sporco e sciacquarle bene. Portarle in ebollizione. Successivamente immergerli in liquidi appositi, esempio Napisan (preferire il monouso). - Levacomedoni: utilizzare autoclave o sterilizzatore al quarzo (più veloce). - Pennelli: stessa procedura delle spugnette. - Bacinelle: lavare e disinfettare con prodotti specifici (es. Candeggina). - Elettrodi vari: disinfettare con liquidi chimici. - Biancheria: lavare alle più alte temperature possibili, aggiungendo eventualmente al detersivo prodotti specifici. - Superfici varie: mensole, lavabi, pavimenti ed ecc., vanno lavati accuratamente, utilizzando detergenti ad azione disinfettante (ad es. Lisoform, Candeggina, Alcool denaturato). Gli apparecchi per la cura del viso Nella nostra epoca abbiamo a disposizione ormai vari tipi di apparecchi che supportano il lavoro pratico dell'estetista e le permettono di raggiungere risultati prima insperati. La legge n. 1 dei gennaio '90 e le varie normative europee definiscono con precisione le caratteristiche e gli standard di queste attrezzature, ma sarà sempre solo l'abilità e la professionalità dell'estetista che sceglie ed applica le più disparate tecnologie a consolidare gli obiettivi prefigurati dai fornitori. Il primo articolo della legge n.1/90 pertanto recita: 1. L'attività di estetista comprende tutte le prestazioni ed i trattamenti eseguiti sulla superficie del corpo umano il cui scopo esclusivo o prevalente sia quello di mantenerlo in perfette condizioni, di migliorarne e proteggerne l'aspetto estetico,modificandolo attraverso l'eliminazione o l'attenuazione degli inestetismi presenti. 2. Tale attività può essere svolta con l'attuazione di tecniche manuali, con l'utilizzazione degli apparecchi elettromeccanici per uso estetico, di cui all'elenco allegato alla presente legge, e con l'applicazione dei prodotti cosmetici definiti tali dalla legge 11 ottobre 1986, n Sono escluse dall'attività di estetista le prestazioni dirette in linea specifica ed esclusiva a finalità di carattere terapeutico. I macchinari utilizzati dall'estetista possono impiegare energia termica, elettrica, meccanica o luminosa: descriveremo qui di seguito due tra i piu' noti nel trattamento viso semplicemente offrendo una panoramica basata sulle caratteristiche tecniche, gli effetti, le controindicazioni e sulle conoscenze derivate dalla nostra esperienza professionale. Vaporizzatore E' l'apparecchio basilare per i trattamenti estetici: fa parte dei macchinari che utilizzano energia termica. Esso e' costituito da una caldaia sul cui fondo e' sistemata una resistenza elettrica, un braccio terminante in una testina orientabile per l'uscita del vapore ed un dispositivo per l'ozonizzazione del vapore. Il passaggio della corrente nella resistenza riscalda l'acqua contenuta nella caldaia, portandola ad ebollizione e trasformandola così in vapore. Prima che il vapore raggiunga il foro d'uscita, può essere sottoposto ad ozonizzazione tramite una piccola lampada a raggi ultravioletti o per mezzo di scariche ad alta frequenza.

5 Il vaporizzatore deve sempre essere riempito con acqua distillata. Se si è nell'impossibilita' di usare questo particolare tipo di acqua, aggiungere del prodotto anticalcare e procedere ad una pulizia periodica con acqua ed aceto. Un'altra avvertenza e' quella di non usare l'apparecchio senza acqua perché si causerebbe l'immediata bruciatura della resistenza. Si consiglia, infine, cautela nell'utilizzo dell'ozono. Quest'ultimo e' un gas incolore, che viene assorbito dall'organismo per via respiratoria e può produrre effetti tossici se inalato ad alte concentrazioni. I primi segni sono a carico dell'apparato cardiocircolatorio: i sintomi sono bradicardia (minor numero dì battiti cardiaci) ed ipotensione (pressione bassa). Infatti l'ozono combinatosi col sangue, può formare ossiemoglobina, una sostanza tossica e dannosa. A carico dell'apparato respiratorio appaiono fenomeni irritativi delle prime vie aeree, con bradipnea (respiro rallentato) e senso di oppressione del torace. È frequente la comparsa di cefalea con senso di peso alla regione occipitale. I polmoni diventano edematosi e si danneggiano gli alveoli polmonari, le cavità cardiache sono dilatate e piene di sangue ed anche reni, fegato e milza appaiono congesti. È chiaro quindi che, se la cliente accusa fastidi come senso di nausea, vertigini, difficoltà di respirazione, mal di testa o altro, bisognerà immediatamente sospendere l'erogazione di ozono e non riproporla nel futuro. Inalato pochi minuti, quando non vi sia un'ipersensibilità del soggetto, questo gas risulta invece benefico per il suo effetto batteriostatico. ELENCO DEGLI APPARECCHI ELETTROMECCANICI PER USO ESTETICO (ALLEGATO ALLA LEGGE 1/90) Vaporizzatore con vapore normale e ionizzato non surriscaldato Stimolatori ad ultrasuoni e stimolatori a micro correnti Disincrostante per pulizia con intensità non superiore a 4 ma Apparecchio per l'aspirazione dei comedoni con cannule e con azione combinata per la levigatura della pelle con polvere minerale o fluidi o materiali equivalenti Doccia filiforme ad atomizzatore con pressione non superiore a 80 kpa Apparecchi per massaggi meccanici al solo livello cutaneo, per massaggi elettrici con oscillazione orizzontale o rotazione Rulli elettrici e manuali Vibratori elettrici oscillanti Apparecchi per massaggi meccanici o elettrici picchiettanti Solarium per l'abbronzatura con lampade UV-A o con applicazioni combinate o indipendenti di raggi ultravioletti (UV) ed infrarossi (IR) Apparecchi per massaggio ad aria o idrico con aria a pressione non superiore a 80 kpa Scaldacera per ceretta Attrezzi per ginnastica estetica Attrezzature per manicure e pedicure Apparecchi per il trattamento di calore totale o parziale tramite radiofrequenza restiva o capacitiva Apparecchio per massaggio aspirante con coppe di varie misure e applicazioni in movimento, fisse e ritmate e con aspirazione non superiore a 80 kpa Apparecchi per ionoforesi estetica sulla placca di 1 ma ogni 10 centimetri quadrati Depilatori elettrici ad ago, a pinza o accessorio equipollente o ad impulsi luminosi per foto depilazione Apparecchi per massaggi subacquei Apparecchi per presso - massaggio

6 Elettrostimolatore ad impulsi Apparecchi per massaggio ad aria compressa con pressione superiore a 80 kpa Soft laser per trattamento rilassante, tonificante della cute o fotostimolante delle aree riflessogene dei piedi e delle mani Laser estetico defocalizzato per la depilazione Saune e bagno di vapore

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