Il percorso dell osservatorio e la costruzione dell archivio partecipato. Emanuela Coppola

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1 Il percorso dell osservatorio e la costruzione dell archivio partecipato Emanuela Coppola

2 Compito di un Osservatorio sul Consumo di Suolo è

3 Il percorso dell osservatorio campano Numero speciale UI 261

4 L istituzione dell osservatorio Convegno L Osservatorio sul consumo di suolo in Campania 09 luglio 2015 Napoli presso Palazzo Gravina

5 Articolo di M.G. Caputo, E. Coppola, F.D. Moccia Urbanizzazione delle campagne dell area metropolitana di Napoli. Rilevamento delle costruzioni in zona agricola tra il Rapporto CRCS 2016

6 Convegno Consumo di suolo, rischio territoriale e infrastrutture verdi

7 consumo di suolo e rischio territoriale in Campania

8 Consumo di suolo e rischio territoriale in Campania

9 L osservatorio sul consumo di suolo al XXIX congresso INU

10 L impegno dell osservatorio sul consumo di suolo campano per la pianificazione comunale

11 L attività di supporto dell Osservatorio

12 Compito di un Osservatorio sul Consumo di Suolo è

13 Le segnalazioni e l archivio di buone pratiche confluiranno nell archivio partecipato che troverà spazio nel sito dell osservatorio: Il progetto di archivio partecipato sarà aperto a tutti coloro i quali vorranno fornire il loro prezioso contributo. In primis gli Ordini degli Architetti e dei Geologi, la Federazione Regionale degli Agronomi, il corso di laurea PTUPA, i soci dell Inu Campania e i Circoli di Legambiente. Coloro i quali non avessero dimestichezza con lo strumento informatico, potranno, avvalersi della mediazione del facilitatore locale ruolo dei circoli di Legambiente. Tramite l app OPS (Osservatorio Paesaggio Suolo) sarà possibile segnalare elementi/aspetti di valore o di degrado del territorio, facendo così emergere informazioni note solo localmente e/o eventuali situazioni di rischio, indicando pure buone e/o cattive pratiche in atto.

14 IL RUOLO DELLA PARTECIPAZIONE La finalità principale del processo di partecipazione intorno al tema del paesaggio riguarda in particolare il rafforzamento, in qualche caso anche la riscoperta, del senso del luogo, inteso nella sua valenza sia individuale sia collettiva, tanto di piccola comunità - riconducibile ad un ristretto gruppo di cittadini - quanto di grande comunità, comprensiva dell intera popolazione di un area territoriale. I significati dei luoghi di vita - di residenza, di lavoro, di studio, di abituale frequentazione - possono costituire dei riferimenti estremamente significativi per immaginare e ridisegnarele possibili evoluzioni dei quadri paesaggistici. Il suo obiettivo è raccogliere elementi informativi positivi e negativi che altrimenti potrebbero sfuggire e utili a intraprendere - nel medio-lungo periodo- un percorso di pianificazione ambientale.

15 PERCORSI VIRTUOSI DI PARTECIPAZIONE In particolare: la Regione Puglia, successivamente alla fase della raccolta delle segnalazioni, con il coinvolgimento degli ecomusei e delle comunità locali ha realizzato mappe di comunità a supporto del piano paesaggistico. La Regione Toscana sempre nel processo di avvio del piano paesaggistico ha messo a punto workshop informativi sul territorio regionale (denominati Tour del Paesaggio ) che hanno previsto il coinvolgimento diretto di comitati e associazioni regionali e l avvio del portale Anche il Friuli Venezia Giulia, nel percorso proposto per il Piano Paesaggistico Regionale, mette fondamentalmente in atto i primi due livelli: informazione e coinvolgimento/ascolto attraverso la costruzione di un archivio partecipato e una mappa di comunità.

16 Processo partecipato del piano paesaggistico del Friuli Venezia Giulia «La mappa di comunità è uno strumento con cui gli abitanti di un determinato luogo hanno la possibilità di rappresentare il patrimonio, il paesaggio, i saperi in cui si riconoscono e che desiderano trasmettere alla nuove generazioni. Evidenzia il modo con cui la comunità locale vede, percepisce, attribuisce valore al proprio territorio, alle sue memorie, alle sue trasformazioni, alla sua realtà attuale e come vorrebbe che fosse in futuro»

17 Le modalità di coinvolgimento per la creazione dell archivio partecipato saranno due: i tavoli di lavoro e lo strumento on-line. LIVELLO 1 - INFORMAZIONE L informazione è un processo a carattere unidirezionale e costituisce sempre la prima fase di un processo di consultazione/partecipazione. Nel quadro del PPR, esso si articolerà come segue: - Sito internet della Regione su cui reperire tutte le informazioni;. - workshop su tutto il territorio regionale relativi ad approfondire il rapporto tra identità locali e valori paesaggistici, le problematiche legate al consumo di suolo e di territorio, la percezione del paesaggio rurale con particolare attenzione alle politiche comunitarie, le reti del Piano paesaggistico, le questioni energetiche. l- Pubblicazioni a carattere divulgativo, relative alle tematiche trattate all interno del workshop, uno successivo relativo alla sintesi del Piano e del processo condotto per la sua realizzazione e una pubblicazione, a carattere tecnico, sarà dedicata alla ricognizione e delimitazione dei beni paesaggistici. a ciò può aggiungersi un Vademecum a supporto delle amministrazioni comunali che intraprenderanno il processo di consultazione per il PPR. -una Newsletter a cadenza bimestrale. LIVELLO 2 - CONSULTAZIONE/ASCOLTO questa fase prevede: - il coinvolgimento di gruppi di aree locali omogenee e il coinvolgimento delle scuole; - una attività di sensibilizzazione dei cittadini attraverso canali di informazione locale ( giornalino, sito, social network ecc.); - tavoli di confronto con testimoni qualificati e cittadini; - la compilazione on-line dell archivio partecipato; -la presentazione pubblica dei risultati e la raccolta di eventuali nuove informazioni; - la stesura di un report finale da consegnare alla Regione. Fasi del processo partecipato del piano paesaggistico del Friuli Venezia Giulia

18 l identità di luogo è una parte essenziale dell identità personale che, tramite l interazione con gli spazi, «permette ai soggetti di iscriversi all appartenenza a un determinato luogo». Le interrelazioni/interdipendenze tra individui/gruppi e loro luoghi di vita, e i paesaggi che li esprimono, si concretizzano in ciò che viene chiamato effetto specchio, a cui si legano ad evidenza il senso del luogo e quindi l appartenenza e le radici. È altrettanto evidente che tale conoscenza deve essere la più estesa tra la popolazione/cittadinanza così da giungere a scelte condivise. È possibile sintetizzare questo percorso con l espressione sostenibilità responsabile. Più è larga, profonda e condivisa la conoscenza dei processi socio-territoriali/paesaggistici più gli interventi, progetti e azioni che incidono sull assetto del territorio e quindi del paesaggio saranno sostenibili. In tal modo si ridurranno i rischi di depauperare questo patrimonio comune e di recidere il legame con esso, contrastando e/o invertendo quegli esiti di sradicamento e spaesamento oggi tanto presenti e diffusi.

19 «Il riconoscimento di un ruolo attivo dei cittadini nelle decisioni che riguardano il loro paesaggio può offrir loro l occasione di meglio identificarsi con i territori e le città in cui lavorano e trascorrono i loro momenti di svago. Se si rafforzerà il rapporto dei cittadini con i luoghi in cui vivono, essi saranno in grado di consolidare sia le loro identità, che le diversità locali e regionali, al fine di realizzarsi dal punto di vista personale, sociale e culturale». (Convenzione europea del Paesaggio, Relazione esplicativa, 2000).

20 Grazie per l attenzione! E firmate la petizione: Salviamo il suolo!

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