LA PARTECIPAZIONE NEI PROCESSI DI PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO E DEL PAESAGGIO. Conclusioni

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1 LA PARTECIPAZIONE NEI PROCESSI DI PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO E DEL PAESAGGIO Conclusioni Attilia Peano Presidente Commissione INU Paesaggio e Qualità del Progetto attilia.peano@polito.it

2 1. Il paesaggio non sfugge alla partecipazione A partire dalla definizione di paesaggio della CEP la percezione del proprio territorio da parte delle popolazioni viene chiamata in causa. Le popolazioni sono individuate come attori primari del proprio paesaggio. Già nel preambolo, considerato il paesaggio come elemento chiave del benessere individuale e sociale, ne vengono attribuiti diritti e responsabilità di salvaguardia, gestione e pianificazione a ciascun individuo. Tra i provvedimenti generali (art.5 c) viene richiesto a ogni parte di avviare procedure di partecipazione del pubblico, delle autorità locali e regionali e degli altri soggetti coinvolti nella definizione e nella realizzazione delle politiche paesaggistiche.. La stessa articolazione delle politiche in azioni di salvaguardia, gestione e pianificazione richiede l intervento attivo e dinamico di diversi soggetti. Per consentire la partecipazione, la CEP richiama le parti ad individuare misure specifiche per sensibilizzare la società civile, per formare specialisti nel settore, a promuovere programmi pluridisciplinari e insegnamenti di formazione. Il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio trascura questa specifica considerazione del coinvolgimento delle popolazioni nella determinazione dei propri paesaggi richiesta dalla CEP.

3 2. Esigenza di revisione delle tradizionali politiche e pratiche Se la partecipazione è insita nello stesso concetto di paesaggio e quindi deve permearne le azioni, si rende necessario rivedere e anche modificare le forme ordinarie di relazione tra piani, programmi e progetti e attori istituzionali e non. Non bastano di certo le tradizionali osservazioni di tradizione urbanistica ai piani, ma neanche solo le conferenze dei servizi e le stesse procedure valutative - VIA e VAS - devono superare le attuali forme ancora pesantemente burocratiche. Il coinvolgimento del pubblico alle scelte per il paesaggio ha bisogno di essere istituzionalizzato, e non più affidato esclusivamente al volontariato di singole situazioni. Questo coinvolgimento richiede di svilupparsi fin dall inizio dei processi decisionali, e di non ridursi a semplice informazione-comunicazione con il pubblico che pure rappresenta un attività necessaria.

4 3. Le diverse forme della partecipazione Nel nostro paese la partecipazione assume ancora forme sperimentali mentre in altri paesi europei si presenta in forma più istituzionalizzata (come ad es. in Francia - Référendum décisionnel publique per la costruzione di scelte paesaggistiche condivise, Olanda - dal Polder Model ai processi di pianificazione -, Gran Bretagna - Community Actions - ). Si sviluppa con diversi gradi di coinvolgimento sia degli attori istituzionali che delle popolazione (dalla semplice comunicazione, all ascolto attivo, alla negoziazione, all attivazione di progetti di sviluppo condivisi). Ciascuna di queste forme presenta molte difficoltà a svilupparsi anche se si assiste sempre di più a tentativi di azioni che stentano a tradursi in reali processi di partecipazione alle decisioni.

5 4. Partecipazione nella pianificazione e nei progetti Esempi interessanti di sperimentazione Il PPTR della Regione Puglia - coinvolgimento e partecipazione pubblica alla formazione del piano paesaggistico La VAS del Piano di Bacino del Po - coinvolgimento delle istituzioni locali nelle decisioni relative agli aspetti ambientali, economici e sociali L esperienza spontanea della Rete degli Osservatori del paesaggio in Piemonte L Atlante del paesaggio piemontese - i valori riconosciuti Il Contratto di fiume del Sangone - coinvolgimento degli attori pubblici locali per ri-progettare il proprio territorio La gestione comunitaria del verde - Gli orti urbani nella periferia sud-ovest Milano Esperienze di progetti locali che nella maggior parte dei casi non derivano dalla pianificazione ma che ad essa talvolta ritornano come stimoli alla stessa. Nel Rapporto dal Territorio 2010 ne erano stati individuati alcuni tra cui: Centro storico di Chiavenna, Bellaria Igea Marina, Baraggia Vercellese, Comune di Aci Catena. Queste forme articolate mostrano un apertura al dialogo e un campo di attori molto diverso dal passato ed un confronto che coinvolge aspetti ambientali, socio-culturali ma anche segnatamente economici.

6 Il PPTR della Regione Puglia come sperimentazione di partecipazione alla formazione del piano paesaggistico La produzione sociale del PPTR Conferenze d'area Progetti integrati Il Bando Regionale sulle Buone Pratiche del Paesaggio Ecomusei e Mappe di comunità Comunicazione del PPTR. La copianificazione come produzione sociale del piano: comunità locali e fruitori

7 Il sito web interattivo per la gestione sociale del paesaggio Atlante delle segnalazioni integrato con l Osservatorio del Paesaggio Regionale la Puglia vista dagli abitanti

8 La VAS del Piano di Bacino del Po come processo di coinvolgimento nelle decisioni relative agli aspetti ambientali, economici e sociali The design of evaluation network

9 La Rete degli Osservatori del paesaggio in Piemonte come esperienza costruita completamente dal basso che per ora ha ottenuto effetti di diffusione della conoscenza, di sensibilizzazione e di proposta di alcuni programmi locali operativi Osservatorio del Paesaggio dei Parchi del Po e della Collina torinese Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l Astigiano

10 Atlante del Paesaggio Piemontese - il gioco delle preferenze Identità e partecipazione: i valori riconosciuti

11 Il Contratto di fiume del Sangone. Si è allargato al coinvolgimento degli attori pubblici locali per ri-progettare il proprio territorio Il MASTERPLAN Il fiume parco del territorio

12 Livelli e attori diversi per tutela e valorizzazione Integrazione tra spazi costruiti, vuoti, naturali, rurali, urbani

13 La gestione comunitaria del verde Corridoio ecologico sopraelevato 2,5 Km di Tetto verde su Manhattan, New York La High Line a Green Line, 2009

14 Gli orti urbani nella periferia sud-ovest Milano ai confini del parco agricolo sud Milano. Dagli orti urbani ai giardini di comunità

15 Casi di progetti locali (RdT, 2010, INU) Esperienze di progetti locali: Centro storico di Chiavenna, Bellaria Igea Marina, Baraggia Vercellese, Comune di Aci Catena IL PROGETTO PILOTA del CENTRO STORICO DI CHIAVENNA a partire dal Progetto Interreg IIIB Spazio Alpino CulturALP: Convenzione tra Regione, Comune e Consorzio di promozione turistica della Valchiavenna per il censimento del patrimonio edilizio del Centro Storico Guida per la qualità degli interventi nel Centro storico UNA NUOVA CITTA PER LE COLONIE DI BELLARIA IGEA MARINA: rapporto tra progetto paesaggistico e pianificazioni ai diversi livelli accordi pubblici e privati per una gestione sostenibile e condivisa del paesaggio supporto al turismo e servizio per i residenti (recupero delle Colonie come incubatori ) per costruire sinergie tra turisti e comunità residenti Le colonie a mare nella costa romagnola Ambito della Città delle Colonie Il masterplan paesaggio

16 IL PIANO DI VALORIZZAZIONE DELLA BARAGGIA VERCELLESE come traduzione PTCP a partire dal Progetto SSTILE Interreg III C e dal Piano di valorizzazione per i centri storici e i beni culturali: accordi di pianificazione linee guida comuni a supporto dei processi decisionali e definizione di un percorso operativo condiviso attivazione di uno Sportello informativo Il paesaggio di risaia nel mese di Maggio PTCP Ipotesi di tracciati per l innesto dell asse pedemontano con l abitato di Gattinara LO STUDIO PAESAGGISTICO COMUNALE DI ACI CATENA come attuazione del Piano Paesaggistico Provinciale: studio conoscitivo di guida con il piano locale per il progetto di paesaggio, in sinergia con il piano provinciale compatibilità con le risorse e qualificazione dei quadri di vita Una Timpa tra l Etna e il mare Le Timpe coltivate

17 5. Conclusioni Un modello di governo del territorio molto diverso da quello tradizionale impositivo e deterministico affidato al primato del pubblico che ha segnato il nostro passato, ma che si rende necessario con riferimento ai nuovi valori che si stanno affermando nella società e alle nuove condizioni ambientali, economiche e culturali dell abitare il territorio. Il paesaggio come dimensione strutturale del progetto in urbanistica: un concetto intersettoriale che apre all interazione con le pratiche consensuali innovando sia il piano che il progetto di territorio.