Ing.. Giuseppe Romano. Comandante Provinciale Vigili del del Fuoco Firenze
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1 Corpo Nazionale Vigili del Fuoco
2 Ing.. Giuseppe Romano Comandante Provinciale Vigili del del Fuoco Firenze
3 I I nostri prodotti : soccorso tecnico urgente e protezione civile servizi ispettivi di prevenzione incendi servizi di formazione legge 626/94 servizi di vigilanza antincendio Istruttorie attività a rischio di di incidente rilevante
4 Il corpo normativo: direttive Seveso Direttiva CEE 82/501 DPR 577/82 e DPR 175/88 Direttiva 96/82/CE (Seveso II) Introduce il rischio d area D. L.vo 334/89 Direttiva 2003/105/CE (Seveso III) Corregge alcuni errori e imprecisioni della 96/82/CE, per aggiornarne l'applicazione agli episodi incidentali, quali il versamento di cianuro nel Danubio del 2000 da depositi e lavorazioni nell'industria mineraria, l'incidente di materiale pirotecnico avvenuto a Enschede, nei Paesi Bassi, nel maggio 2000 e l'esplosione in uno stabilimento di fertilizzanti avvenuta a Tolosa nel settembre Sono inoltre stati approfonditi elementi per la redazione dei Piani di Emergenza, gli elementi per agevolare una cooperazione rafforzata negli interventi di soccorso della protezione civile e le procedure di consultazione della popolazione. D. L.vo 238/2005
5 Perché: Perché si è giunti alla definizione di una normativa specifica? alcuni grossi incidenti avvenuti in impianti industriali in Europa, con gravi effetti all esterno degli stabilimenti, indicavano la necessità di definire nuovi strumenti per studiare gli impianti e per migliorarne la sicurezza particolarmente rispetto ad incidenti catastrofici. 3
6 Gli incidenti che hanno provocato la normativa: Flixborough (Inghilterra): nel giugno 1974 una esplosione distrusse un impianto della Nytro Ltd, 28 lavoratori furono uccisi e 36 feriti. Vi furono numerosi feriti e gravi danni anche all esterno dello stabilimento. 4
7 Gli incidenti che hanno provocato la normativa: Seveso (Italia): il 10 luglio 1976 a causa di una reazione sfuggita al controllo si produsse una nube tossica e una piccola quantità di diossina sostanza altamente tossica, cancerogena, mutagena - si sparse nel territorio di alcuni comuni della Brianza, 5
8 Occorreva fare qualcosa... Si fece ricorso alle metodologie più moderne (perciò più giovani) disponibili per la valutazione ingegneristica della sicurezza degli impianti. 6
9 Il nuovo approccio dell ingegneria della sicurezza Intorno agli anni 40 era stata formulata una nuova metodologia detta affidabilistica che si riferiva a particolari missioni, era un passo avanti rispetto ai coefficienti di sicurezza che nascondevano spesso l incertezza della valutazione. 7
10 Per il successo delle missioni... Lusser e Petruska per fare arrivare le V1 su Londra. La NASA per arrivare con l Apollo sulla luna. La Boeing Company ne estese l applicazione al campo aeronautico. 8
11 E dall industria nucleare... Nel 1976 Farmer, per la prima volta, collegava la probabilità di insuccesso per una centrale nucleare, cioè di accadimento di un incidente con rilascio di I131, con la valutazione del danno prodotto. Era stato valutato per la prima volta quantitativamente il rischio di un impianto industriale. 9
12 Per misurare il ilrischio prima occorre definirlo R = F x M M = magnitudo F = frequenza attesa
13 ...poi occorre stabilire le le unità di dimisura Le unità di misura sono conseguenti al tipo di rischio che voglio misurare [M] ha la la dimensione del danno in in esame ( ( per il ildanno economico) [F] è un tempo -1-1 (inverso del tempo di di ritorno) [RISCHIO] = [DANNO]/[TEMPO]
14 Come si sivaluta la la frequenza attesa F nel settore industriale es.: albero dei guasti albero degli eventi HAZOP analisi storica se si dispone di sufficiente esperienza da casi analoghi (banche dati)
15 Come si sivaluta la la magnitudo M nel settore industriale es.: analisi storica per le sorgenti di rilascio (di materia o di energia) modelli fisico-matematici per valutare la diffusione modelli di vulnerabilità per valutare il ildanno
16 E nell analisi dei rischi naturali? F viene generalmente valutato come tempo medio di ritorno dell evento (analisi storica) M viene generalmente valutato in termini di superficie dell area coinvolta in linea teorica possono essere applicate tecniche di tipo analitico anche per i rischi naturali
17 Dopo Flixoborough... In Inghilterra le metodologie del nucleare furono applicate con successo, seppure con rilevanti difficoltà, alle industrie chimiche ed uno degli studi maggiori fu condotto per l area industriale alle foci del Tamigi (1 e 2 Rapporto Canvey) e, in seguito anche nell area industriale del porto di Rotterdam (Rapporto Rijmond). 11
18 RISCHIO D AREA Con la terminologia rischio d area ci si riferisce abitualmente al rischio d incidente indotto su di un territorio dalla presenza di un area industriale caratterizzata da un alta concentrazione di stabilimenti. E questo il caso ad esempio dei poli industriali chimici costituiti da più impianti in cui possono avvenire incidenti rari ma potenzialmente di elevata magnitudo (i cosiddetti incidenti rilevanti).
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21 Quali sono i vantaggi di una valutazione quantitativa? la misurabilità il confronto con altri tipi di rischi possibilità di valutare separatamente gli interventi prevenzione da quelli di protezione migliore valutazione del rapporto costi/benefici valutazione delle modifiche per migliorare la sicurezza 14
22 Il Il Rischio Individuale A2 B A1
23 Il Il Rischio Individuale Area Frequenza B 10-4 A1 0.7*10-3 A2 0.3*10-3
24 Il Il Rischio Individuale Si fa riferimento ad un tipo di danno definito Esprime la probabilità che un dato individuo (o elemento) in un luogo definito, nell intervallo di tempo di riferimento, subisca quel tipo di danno [TEMPO] -1-1
25 I limiti del Rischio Individuale il RI non esprime la dimensione complessiva del danno subìto dalla collettività il RI non indica il ilnumero di persone che subiscono il ildanno il RI non tiene conto del grado di occupazione antropica territorio
26 Il Il Rischio Sociale A1 A2 B
27 Il Il Rischio Sociale Area Frequenza Danno B A1 0.7* A2 0.3*
28 Il Il Rischio Sociale Magnitudo Frequenza >= ( )* >= * >= *10-3
29 Il Il Rischio Sociale (scala bi-log) magnitudo >=10 >=20 >=12 Frequenza attesa
30 Il Il Rischio Sociale dà delle informazioni in più è definito da due parametri: il il valore del danno e la relativa probabilità (frequenza attesa) dipende dalle caratteristiche del territorio si rappresenta sul piano F-M rappresenta la probabilità di avere danno di entità uguale o superiore al valore di riferimento
31 Il Il problema dell accettabilità Possiamo misurare I I rischi, possiamo allora decidere se accettarlo o no! Purtroppo in in ambito industriale il il problema dell accettabilità non è ancora risolto, né in in Italia né in in Europa (es.: direttiva Seveso II). Solo alcuni paesi (es.: Olanda) hanno adottato dei criteri di diaccettabilità del rischio, ma l esempio non è stato seguito.
32 Il Il problema dell accettabilità In realtà l accettabilità, lasciata fuori della porta rientra dalla finesta... Tutte le volte che un organo tecnico si esprime su un insediamento,, lo fa rispetto a criteri di accettabilità che si è dato da se
33 Esempio di criterio di accettabilità del Rischio Individuale Un limite superiore al di sopra del quale l impianto non viene accettato Un limite inferiore al di sotto del quale l impianto viene accettato Tra i due limiti si valuta caso per caso
34 Esempio di criterio di accettabilità del Rischio Individuale Probabilità > L1 il rischio è troppo elevato Probabilità > L2 e < L1 il rischio deve essere ridotto al minimo ragionevolmente possibile Probabilità < L2 il rischio è sufficientemente basso
35 Esempio di criterio di accettabilità del Rischio Sociale Sul piano F-M i due limiti L1 e L2 diventano due curve (rette in scala bi-log) corrispondenti a valori di rischio costante F x M = L1 F x M = L2
36 Esempio di criterio di accettabilità del Rischio Sociale (scala bi-log R = costante) INACCETTABILE magnitudo MRP ACCETTABILE 1/t1 1/t1 + 1/t2 1/t1 + 1/t2 + 1/t3 frequenza attesa
37 Esempio di criterio di accettabilità del Rischio Sociale INACCETTABILE magnitudo MRP ACCETTABILE 1/t1 1/t1 + 1/t2 1/t1 + 1/t2 + 1/t3 frequenza attesa
38 Criterio di accettabilità dei rilasci da reattori di Farmer (1976) la curva rappresenta la quantità di I131 rilasciato in funzione degli anni reattore e corrisponde a 0,001-0,003 morti/anno
39 La Valutazione Economica del Rischio L accettabilità presenta notevoli difficoltà perché è connessa a problemi di carattere etico, morale, sociale,... Le difficoltà diminuiscono considerevolmente se ci si limita alle sole valutazioni economiche I I criteri di accettabilità possono essere strumenti utili a tal fine
40 La Valutazione Economica del Rischio Il Rischio Individuale può essere assunto come danno medio per unità di ditempo Se, in in una completa politica di di valutazione dei rischi, la la perdità di di valore viene tenuta in in conto (come costo), potrebbero essere rese disponibili risorse (produrre in in aree a rischio dovrebbe costare di dipiù)
41 La Valutazione Economica del Rischio Il criterio di accettabilità a rischio costante per il ilrischio Sociale può essere un criterio per definire priorità nell impiego di risorse limitate Gli investimenti potrebbero essere indirizzati li lidove ci discosta di più dalla curva R=costante
42 La Valutazione Economica del Rischio magnitudo 1/t1 1/t1 + 1/t2 1/t1 + 1/t2 + 1/t3 frequenza attesa
43 I rischi d area in Italia ARIPAR ARTIS ARIPAL - Ravenna - Trieste - Livorno
44 Gli obiettivi degli studi di rischi d area Canvey Island: orientare modifiche impiantistiche Rijmond: stato dell arte ed un approfondito esame dei metodi disponibili per valutare frequenze e conseguenze degli incidenti nell esempio di sei stabilimenti ARTIS: valutare i rischi e pianificare l entità dei trasporti di sostanze infiammabili (benzina, GPL,...) nella zona triestina ARIPAR e ARIPAL: dalla identificazione delle principali misure di prevenzione in termini sia di progettazione di infrastrutture sia di interventi impiantistici alla definizione dei presupposti per la gestione dell emergenza.
45 L accettabilità e la praticabilità dei Piani di Emergenza
46 Concludendo La valutazione quantitativa del Rischio consente di effettuare confronti I I criteri di accettabilità non sono ancora impiegabili per prendere decisioni definitive su un insediamento o su un area (almeno in Italia) I I criteri di accettabilità sono utili per valutazioni economiche
47 Fine
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