Interazione tra forze verticali e longitudinali: effetti anti 5.5 aggiornato

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Interazione tra forze verticali e longitudinali: effetti anti 5.5 aggiornato 19-11-2013"

Transcript

1 Interazione tra forze verticai e ongitudinai: effetti anti 5.5 aggiornato Ne piano frontae si studia interazione tra forze verticai Fz e forze aterai Fy sviuppate a iveo de impronta a terra. Tae interazione è egata a cinematismo dea sospensione, e in particoare aa posizione de Centro di oio. In modo anaogo, ne piano aterae si studia interazione tra Fz e e forze ongitudinai Fx, atrettanto egata aa caratteristiche cinematiche dea sospensione. Definizioni m = h CG = h CB = h CI = q e d r F z F X z x massa vettura atezza baricentro vettura da terra atezza Centro di Beccheggio da terra atezza CI sospensione da terra passo distanza CI sospensione da piano verticae passante per i punto a terra incinazione dea retta d azione incinazione dea risutante su ostacoo a gradino atezza de ostacoo a gradino ripartizione di frenata raggio ruota momento agente su braccio sospensione trasferimento di carico ongitudinae forza ongitudinae di frenata o acceerazione scuotimento ruota variazione di passo (spazzoamento ongitudinae) Frenata: equiibrio vettura Le forze ongitudinai di frenata Fx vengono ripartite tra gi assi in funzione dea ripartizione F X / F X () come neo studio dea cosiddetta zona dee ripartizioni ammissibii in dinamica ongitudinae. Se invece a ripartizione viene espressa in percentuae: FX FX FX vae a reazione* 1 er equiibrio ongitudinae vae a m a F F (B) x X X Sostituendo () in (B): m a F F x X X 1 marco.gadoa@ing.unibs.it

2 F F X X m ax ( 1 ) (C) m ax FX (1 ) (D) La forza d inerzia appicata a baricentro determina un trasferimento di carico ongitudinae: m ax hcg FZ (E) ove i peso statico dea vettura viene equiibrato dae azioni dee moe; entrambi i termini non compaiono per comodità. I trasferimento di carico ongitudinae va dunque a comprimere a sospensione anteriore ed estendere quea posteriore, generando beccheggio. Frenata: equiibrio dee singoe sospensioni Normamente i termini proporzionai a F z prevagono, ed i beccheggio avviene come sopra descritto. Tuttavia, anche ne piano aterae si può ipotizzare a presenza di un Centro di Istantanea otazione (CI) per ciascuna sospensione. Cacoando i momenti agenti sui bracci rispetto a CI, rispettivamente per a sospensione anteriore e per a posteriore: FX q FZ e (F) F q F e (G) X Z I momenti proporzionai a F Z tendono a comprimere a sospensione anteriore ed estendere quea posteriore, generando quindi beccheggio. I momenti proporzionai ae F X agiscono invece con verso opposto: a forza di frenata anteriore tende ad estendere a sospensione, quea posteriore tende a comprimera, contrastando così i beccheggio. 2 marco.gadoa@ing.unibs.it

3 Tai effetti vengono chiamati nti-dive (anti-affondamento, per a sospensione anteriore) ed nti-lift (anti-soevamento, per a sospensione posteriore) rogettando opportunamente a cinematica dee sospensioni è quindi possibie sfruttare gi effetti anti per imitare o addirittura annuare i beccheggio conseguente a trasferimento di carico ongitudinae. Sostituendo (C) ed (E) in (F) equazione di equiibrio si può scrivere m ax m ax hcg 1 hcg q e m ax q e (1 ) (1 ) e per a ruota posteriore, sostituendo (D) ed (E) equiibrio (G) diviene hcg m ax q e (1 ) Ove ed vengono equiibrati dae moe di ciascuna sospensione. etta d azione anteriore ed effetto ntidive in frenata L angoo di incinazione dea retta d azione si definisce anche angoo di ntidive: q antidive e Ne caso in cui a retta d azione sia orizzontae (q =0 oppure e = ) non si ha effetto ntidive: 0 0 antidive mentre se F X q F Z e 0 a sospensione anteriore non si comprime ed i muso non affonda. Tae caso si definisce come ntidive = 100 e si verifica quando 1 hcg q e (1 ) q hcg 1 e con h CG antidive La retta d azione in questo caso è i uogo dei CI che annuano affondamento dea sospensione anteriore in frenata. Si definisce a percentuae di ntidive anteriore come antidive ntidive 100 antidive etta d azione posteriore ed effetto ntilift in frenata In questo caso si para di angoo di ntilift: 3 marco.gadoa@ing.unibs.it

4 q antiift e Ne caso in cui a retta d azione sia orizzontae (q =0 oppure e = ) non si ha effetto ntilift: 0 0 antiift mentre se FX q FZ e 0 a sospensione posteriore non si estende e a coda non si aza. Tae caso si definisce come ntilift = 100 e si verifica quando hcg q e (1 ) q hcg 1 e con h CG antiift La retta d azione in questo caso è i uogo dei CI che annuano i soevamento dea sospensione posteriore in frenata. Si definisce a percentuae di ntilift posteriore come antiift ntilift 100 antiift I Centro di Beccheggio in frenata In modo de tutto anaogo a Centro di oio, grazie a Teorema di Chases è possibie definire intersezione dee rette d azione anteriore e posteriore come Centro di Beccheggio (CB), ovvero i Centro di Istantanea otazione dea massa sospesa (o scocca, cassa vettura, teaio ) rispetto a suoo durante i beccheggio. La risutante dee forze ongitudinai di frenata è appicata aa scocca ne CB. Su ciascuna ruota, a risutante dee forze a terra si può anche scomporre sua retta d azione: una componente perpendicoare aa retta d azione, che genera momento attorno a CI e passa attraverso a moa, o megio viene equiibrata da azione dei componenti eastici dea sospensione una componente ungo a retta d azione, che viene trasmessa rigidamente aa massa sospesa attraverso i bracci dea sospensione 4 marco.gadoa@ing.unibs.it

5 dottando geometria anteriore con ntidive 100 a risutante dee forze a terra è aineata con a retta d azione, e viene trasmessa aa massa sospesa interamente tramite i cinematismo. In atre paroe, in frenata a sospensione diventa rigida e a moa non si comprime. dottando geometrie con ntidive 100 ed ntilift 100 i beccheggio in frenata si annua. In questo caso i CB è aa quota de baricentro: hcb100 h CG e a risutante dee forze di frenata non genera momento di beccheggio: Quaora anche soo una sospensione abbia effetto anti = 0 i CB è a iveo de terreno. Suspension derivatives: variazione di passo a scuotimento L effetto antidive si può descrivere con espressione basata sui triangoi simii: dx dz q e TTENZIONE! per scuotimenti positivi, a di à dee convenzioni di segno: a anteriore, se ntidive >0 i punto a terra si sposta in avanti a posteriore, se ntilift >0 i punto a terra si sposta indietro La variazione di passo (equivaente ao spazzoamento in direzione ongitudinae) è quindi proporzionae aa percentuae di effetto anti ed è in direzione perpendicoare aa retta d azione. 5 marco.gadoa@ing.unibs.it

6 cceerazione ed effetti anti I trasferimento di carico ongitudinae generato dae forze di trazione va ad estendere a sospensione anteriore e comprimere quea posteriore, generando beccheggio. er e vetture a trazione integrae vagono considerazioni anaoghe ae precedenti, ove aa ripartizione di frenata si sostituisce a ripartizione di coppia tra gi assi m. In questo caso però, a posto di m FX / FX è più comodo usare FX FX m FX FX m ax da cui F m a X m x X m a x 1 m F In acceerazione a sospensione vede a forza F X traente appicata a centro ruota, e non a iveo de terreno. La retta d azione passa quindi per i centro ruota ed i CI: differenza de caso di frenata infatti a sospensione vede soo a forza ongitudinae e non a coppia di trasporto, ovvero a coppia motrice, che viene direttamente trasmessa aa ruota da gruppo differenziae mediante i semiasse e non passa per i bracci dea sospensione. Ciò vae anche in frenata, quaora i freni siano entrobordo (pinze freno montate sua massa sospesa e non su portamozzo). Cacoando nuovamente i momenti agenti sui bracci rispetto a CI, rispettivamente per a sospensione anteriore e per a posteriore: FX q r FZ e F q r F e X p Z Da cui m ax m m ax m q r CG 1 q r e h h CG e er asse anteriore in acceerazione si para di geometria o effetto ntilift, che contrasta a tendenza a soevamento de muso: 6 marco.gadoa@ing.unibs.it

7 antiift 100 antiift q r e hcg 1 m mentre per i posteriore si para di geometria ntisquat, che contrasta a tendenza dea coda ad abbassarsi: q r antisquat e h 100 antisquat CG m naogamente a caso di frenata, adottando entrambe e geometrie con effetto nti pari a 100 i beccheggio in acceerazione si annua. In questo caso però i Centro di Beccheggio è a quota hcb100 hcg r e a risutante dee forze di acceerazione genera un momento di beccheggio bianciato daa reazione aa coppia motrice, che viene vista direttamente daa massa sospesa. Normamente però a trazione è presente su un asse soo. Su asse non traente, in assenza di forze ongitudinai non è possibie generare acun effetto anti. d esempio, per una trazione anteriore: FX m 0 F F X X h CG 100antiift e non esiste acun effetto ntisquat, mentre per una trazione posteriore: 7 marco.gadoa@ing.unibs.it

8 1 m h CG 100antisquat e non esiste acun effetto ntiift. Effetti anti, dinamica verticae e comfort E intuitivo comprendere come interazione tra forze ongitudinai Fx e verticai Fz egata ae geometrie anti abbia un impatto sua rigidezza verticae effettiva a terra dee sospensioni. Un eevata percentuae ntidive a anteriore rende di fatto a sospensione più rigida durante a frenata, imitandone a capacità di fitrare e irregoarità de fondo stradae e peggiorando i comfort. Un eevata percentuae ntilift a posteriore, a contrario, può migiorare i comfort. Ciò è intuibie anche osservando a variazione di passo a scuotimento. er questo motivo, per imitare i beccheggio in frenata tavota si adottano percentuai di ntidive imitate a anteriore, e percentuai di ntilift eevate (anche > 100) a posteriore. Superamento di ostacoo Un ostacoo di atezza d impone aa ruota e attraverso a sospensione, aa massa sospesa- una forza e di conseguenza un acceerazione verticae proporzionae a d ed aa veocità de veicoo. Ciò è intuitivo e viene affrontato durante o studio dea dinamica verticae o ride con modei tradizionai de tipo massa-moa-smorzatore, vedi figura sotto. In questa sede viene piuttosto discussa infuenza dea geometria dea sospensione -nonché de raggio ruota- sua trasmissione dei disturbi egati ae irregoarità stradai verso a massa sospesa e gi occupanti dea vettura. Consideriamo ad esempio a ruota anteriore, di raggio r: L ostacoo appica una forza F aa ruota in direzione radiae (atrimenti genererebbe coppia). La componente verticae tende a soevare a ruota e comprimere a sospensione, favorendo assorbimento de gradino attraverso e azioni di moa ed ammortizzatore, mentre a componente ongitudinae viene 8 marco.gadoa@ing.unibs.it

9 trasmessa aa scocca attraverso i cinematismo dea sospensione (rigido) ed eventuamente fitrata mediante e caratteristiche eastocinematiche di cedevoezza ongitudinae o compiance: F Z F X F sen F cos ove d r 1 sen da cui d arcsen1 con 0 d r r Un gradino d di atezza ridotta viene fitrato agevomente daa sospensione, mentre a parità di d, ruote grandi favoriscono assorbimento dee asperità stradai riducendo anche a trasmissione di disturbi in direzione ongitudinae: d 0 r 90 F Z F F X 0 entre un gradino importante, oppure un raggio ruota ridotto, otre ad imprimere necessariamente acceerazioni verticai eevate, trasmette un sensibie disturbo ongitudinae: d r 0 F Z 0 F X F Superamento di ostacoo a gradino con geometria anteriore ntidive Se non è presente acceerazione ongitudinae dovuta a frenata o acceerazione i trasferimento di carico è nuo: m a x hcg FZ 0 La retta d azione passa per i bordo de gradino. Considerando a sospensione anteriore, e cacoando i momenti agenti su braccio sospensione rispetto a CI: 9 marco.gadoa@ing.unibs.it

10 F X q d F e e' Z con d r 1 sen e ' r cos I momento F Z e e' tende a comprimere a sospensione, agevoando assorbimento de ostacoo e dunque a funzione di fitro che a sospensione è chiamata a svogere: isoare a massa sospesa dae irregoarità de fondo stradae. I momento F X q d tende invece ad estendere a sospensione, rendendoa di fatto più rigida suo sconnesso. icordando a definizione di angoo di ntidive: q effettivo e si concude che a aumentare dea percentuae di ntidive a capacità dea sospensione di fitrare e irregoarità de fondo stradae peggiora, e con esso i comfort. Inotre, a causa dea variazione di passo positiva in compressione è necessario prevedere eevata compiance ongitudinae mediante opportuna progettazione dee caratteristiche eastocinematiche dea sospensione. posteriore invece entrambi i momenti tendono a comprimere a sospensione, inotre a variazione di passo positiva fornisce questa vota una compiance indipendente dae caratteristiche eastocinematiche dea sospensione. Eevate percentuai di ntilift quindi non pregiudicano o addirittura migiorano i comfort dea vettura suo sconnesso. iassunto E possibie sfruttare opportunamente a geometria dee sospensioni per imitare i beccheggio dea vettura in acceerazione e soprattutto in frenata, situazione in cui acceerazione massima è potenziamente eevata in vaore assouto (spesso superiore a 1G anche per e auto stradai). Tuttavia, a anteriore una geometria anti spinta rende di fatto a sospensione più rigida in presenza di forze ongitudinai di frenata e/o suo sconnesso, peggiorando a capacità di fitrare e irregoarità de fondo stradae, con conseguenze negative sia su comfort sia sua generazione di forze a iveo de impronta a terra deo pneumatico. posteriore ciò non avviene e si utiizzano percentuai anti taora estreme per contrastare i beccheggio in frenata. Infine, in acceerazione vanno ribatate e considerazioni su interazione tra effetti anti e rigidezza effettiva dea sospensione: ad esempio, una vettura da competizione con geometria ntisquat pari a 100 vedrà annuato affondamento dea coda in acceerazione con potenziai effetti benefici sua 10 marco.gadoa@ing.unibs.it

11 stabiità aerodinamica, ed effetti negativi su aderenza in quanto a sospensione diventa rigida. Sue vetture normai, e considerazioni anaoghe su interazione tra forze verticai e ongitudinai in acceerazione hanno rievanza minore per via dea potenza motrice di gran unga inferiore aa potenza frenante disponibie. *ipartizione dea frenata er passare daa definizione di a : F X / F X FX FX FX da cui F F F X X ove sostituendo FX F X F F infine 1 1 ovvero 1 X 11 marco.gadoa@ing.unibs.it

Effetti anti 4.2 23-2-2012

Effetti anti 4.2 23-2-2012 Effetti anti 4.2 23-2-2012 Ne piano frontae si studia interazione tra forze verticai Fz e forze aterai Fy sviuppate a iveo de impronta a terra. Tae interazione è egata a cinematismo dea sospensione, e

Dettagli

Risoluzione di travature reticolari iperstatiche col metodo delle forze. Complemento alla lezione 43/50: Il metodo delle forze II

Risoluzione di travature reticolari iperstatiche col metodo delle forze. Complemento alla lezione 43/50: Il metodo delle forze II Risouzione di travature reticoari iperstatiche co metodo dee forze ompemento aa ezione 3/50: I metodo dee forze II sercizio. er a travatura reticoare sotto riportata, determinare gi sforzo nee aste che

Dettagli

Esercizi di dinamica 2

Esercizi di dinamica 2 Esercizi di dinaica ) Un corpo di assa.0 kg si trova su un piano orizzontae scabro. I coefficiente di attrito statico tra corpo e piano è s 0.8. I corpo è sottoposto a azione di una forza orizzontae 7.0

Dettagli

Definizione Statico-Cinematica dei vincoli interni

Definizione Statico-Cinematica dei vincoli interni Definizione Statico-Cinematica dei vincoi interni Esempi deo schema strutturae di una struttura in cemento armato e di due strutture in acciaio in cui sono presenti dei vincoi interni cerniera. Vincoo

Dettagli

5. Limiti di funzione.

5. Limiti di funzione. Istituzioni di Matematiche - Appunti per e ezioni - Anno Accademico / 6 5. Limiti di funzione. 5.. Funzioni imitate. Una funzione y = f(x) definita in un intervao [ a b] imitata superiormente in tae intervao

Dettagli

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,

Dettagli

bensì una tendenza a ruotare quando vengono applicate in punti diversi di un corpo

bensì una tendenza a ruotare quando vengono applicate in punti diversi di un corpo Momento di una forza Nella figura 1 è illustrato come forze uguali e contrarie possono non produrre equilibrio, bensì una tendenza a ruotare quando vengono applicate in punti diversi di un corpo esteso.

Dettagli

GEOMETRIA DELLE MASSE

GEOMETRIA DELLE MASSE 1 DISPENSA N 2 GEOMETRIA DELLE MASSE Si prende in considerazione un sistema piano, ossia giacente nel pian x-y. Un insieme di masse posizionato nel piano X-Y, rappresentato da punti individuati dalle loro

Dettagli

. Si determina quindi quale distanza viene percorsa lungo l asse y in questo intervallo di tempo: h = v 0y ( d

. Si determina quindi quale distanza viene percorsa lungo l asse y in questo intervallo di tempo: h = v 0y ( d Esercizio 1 Un automobile viaggia a velocità v 0 su una strada inclinata di un angolo θ rispetto alla superficie terrestre, e deve superare un burrone largo d (si veda la figura, in cui è indicato anche

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare

L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare Cap.4 giroscopio, magnetismo e forza di Lorentz teoria del giroscopio Abbiamo finora preso in considerazione le condizionidi equilibrio

Dettagli

3 GRAFICI DI FUNZIONI

3 GRAFICI DI FUNZIONI 3 GRAFICI DI FUNZIONI Particolari sottoinsiemi di R che noi studieremo sono i grafici di funzioni. Il grafico di una funzione f (se non è specificato il dominio di definizione) è dato da {(x, y) : x dom

Dettagli

CORPO GIREVOLE ATTORNO AD UN ASSE E MOMENTI. TORNA ALL'INDICE

CORPO GIREVOLE ATTORNO AD UN ASSE E MOMENTI. TORNA ALL'INDICE CORPO GIREVOLE ATTORNO AD UN ASSE E MOMENTI. TORNA ALL'INDICE Consideriamo adesso un corpo esteso, formato da più punti, e che abbia un asse fisso, attorno a cui il corpo può ruotare. In questo caso l

Dettagli

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Forza CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Cos è una forza? la forza è una grandezza che agisce su un corpo cambiando la sua velocità e provocando una deformazione sul corpo 2 Esempi

Dettagli

MACCHINE MOTRICI COSA TRATTEREMO

MACCHINE MOTRICI COSA TRATTEREMO LE MACCHINE MOTRICI MACCHINE MOTRICI COSA TRATTEREMO TRATTRICI: FUNZIONI E TIPOLOGIE DISPOSITIVI DI ACCOPPIAMENTO ORGANI DI PROPULSIONE BILANCIO DINAMICO CRITERI TECNICI, OPERATIVI ED ECONOMICI SUDDIVISIONE

Dettagli

2. Limite infinito di una funzione in un punto

2. Limite infinito di una funzione in un punto . Limite infinito di una funzione in un punto Consideriamo la funzione: fx ( ) = ( x ) definita in R {}, e quindi il valore di non è calcolabile in x=, che è comunque un punto di accumulazione per il dominio

Dettagli

28360 - FISICA MATEMATICA 1 A.A. 2014/15 Problemi dal libro di testo: D. Giancoli, Fisica, 2a ed., CEA Capitolo 6

28360 - FISICA MATEMATICA 1 A.A. 2014/15 Problemi dal libro di testo: D. Giancoli, Fisica, 2a ed., CEA Capitolo 6 28360 - FISICA MATEMATICA 1 A.A. 2014/15 Problemi dal libro di testo: D. Giancoli, Fisica, 2a ed., CEA Capitolo 6 Lavoro, forza costante: W = F r Problema 1 Quanto lavoro viene compiuto dalla forza di

Dettagli

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre

Dettagli

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Visione d insiee DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Ce cos è inerzia? L inerzia è a tendenza di un corpo a antenere i proprio stato di quiete o di oto rettiineo unifore (prio principio dea dinaica). L inerzia

Dettagli

Sistema di diagnosi CAR TEST

Sistema di diagnosi CAR TEST Data: 30/09/09 1 di 7 Sistema di diagnosi CAR TEST Il sistema di diagnosi CAR TEST venne convenientemente utilizzato per: - verificare che la scocca di un veicolo sia dimensionalmente conforme ai disegni

Dettagli

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale La Distribuzione Normale o Gaussiana è la distribuzione più importante ed utilizzata in tutta la statistica La curva delle frequenze della distribuzione Normale ha una forma caratteristica, simile ad una

Dettagli

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R Studio di funzione Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R : allo scopo di determinarne le caratteristiche principali.

Dettagli

Consideriamo due polinomi

Consideriamo due polinomi Capitolo 3 Il luogo delle radici Consideriamo due polinomi N(z) = (z z 1 )(z z 2 )... (z z m ) D(z) = (z p 1 )(z p 2 )... (z p n ) della variabile complessa z con m < n. Nelle problematiche connesse al

Dettagli

La solarità nelle varie zone italiane per il fotovoltaico

La solarità nelle varie zone italiane per il fotovoltaico Energia e Ambiente La soarità nee varie zone itaiane per i fotovotaico Modena 5 marzo 2008 Gianni Leanza Energia e Ambiente QUANTA ENERGIA ARRIVA DAL SOLE? Da Soe, si iberano enormi quantità di energia

Dettagli

I NUOVI AMMORTIZZATORI SOCIALI

I NUOVI AMMORTIZZATORI SOCIALI I NUOVI AMMORTIZZATORI SOCIALI CIGO, CIGS, CdS, Fondi biaterai Roberto Benagia - Giugno 2015 Lavoratori beneficiari Operai, impiegati, quadri + apprendisti in professionaizzante per Cigo e Cigs crisi aziendae

Dettagli

Controllo del Differenziale e Dinamica del Veicolo

Controllo del Differenziale e Dinamica del Veicolo e Dinamica del Veicolo Funzione del differenziale 1) Svincolare cinematicamente tra loro gli alberi condotti ) Ripartire convenientemente la coppia motrice Differenziale autobloccante meccanico Tipi di

Dettagli

TRAVE SU SUOLO ELASTICO

TRAVE SU SUOLO ELASTICO Capitolo 3 TRAVE SU SUOLO ELASTICO (3.1) Combinando la (3.1) con la (3.2) si ottiene: (3.2) L equazione differenziale può essere così riscritta: (3.3) La soluzione dell equazione differenziale di ordine

Dettagli

GIRO DELLA MORTE PER UN CORPO CHE ROTOLA

GIRO DELLA MORTE PER UN CORPO CHE ROTOLA 0. IL OETO D IERZIA GIRO DELLA ORTE ER U CORO CHE ROTOLA ell approfondimento «Giro della morte per un corpo che scivola» si esamina il comportamento di un punto materiale che supera il giro della morte

Dettagli

Cap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton

Cap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton Parte I Cap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton Cap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton 3.1-3.2-3.3 forze e principio d inerzia Abbiamo finora studiato come un corpo cambia traiettoria

Dettagli

IL FORMULARIO DI FISICA PER LE CLASSI DI 3 E 4 LICEO SCIENTIFICO Di Pietro Aceti

IL FORMULARIO DI FISICA PER LE CLASSI DI 3 E 4 LICEO SCIENTIFICO Di Pietro Aceti IL FORMULARIO DI FISICA PER LE CLASSI DI 3 E 4 LICEO SCIENTIFICO Di Pietro Aceti ATTENZIONE Quest opera è stata scritta con l intenzione di essere un comodo strumento di ripasso, essa non dà informazioni

Dettagli

Nome..Cognome.. Classe 4G 4 dicembre 2008. VERIFICA DI FISICA: lavoro ed energia

Nome..Cognome.. Classe 4G 4 dicembre 2008. VERIFICA DI FISICA: lavoro ed energia Nome..Cognome.. Classe 4G 4 dicembre 8 VERIFIC DI FISIC: lavoro ed energia Domande ) Energia cinetica: (punti:.5) a) fornisci la definizione più generale possibile di energia cinetica, specificando l equazione

Dettagli

I tre concetti si possono descrivere in modo unitario dicendo che f e iniettiva, suriettiva, biiettiva se e solo se per ogni b B l equazione

I tre concetti si possono descrivere in modo unitario dicendo che f e iniettiva, suriettiva, biiettiva se e solo se per ogni b B l equazione Lezioni del 29 settembre e 1 ottobre. 1. Funzioni iniettive, suriettive, biiettive. Sia f : A B una funzione da un insieme A ad un insieme B. Sia a A e sia b = f (a) B l elemento che f associa ad a, allora

Dettagli

Esercitazione 5 Dinamica del punto materiale

Esercitazione 5 Dinamica del punto materiale Problema 1 Un corpo puntiforme di massa m = 1.0 kg viene lanciato lungo la superficie di un cuneo avente un inclinazione θ = 40 rispetto all orizzontale e altezza h = 80 cm. Il corpo viene lanciato dal

Dettagli

Aprile (recupero) tra una variazione di velocità e l intervallo di tempo in cui ha luogo.

Aprile (recupero) tra una variazione di velocità e l intervallo di tempo in cui ha luogo. Febbraio 1. Un aereo in volo orizzontale, alla velocità costante di 360 km/h, lascia cadere delle provviste per un accampamento da un altezza di 200 metri. Determina a quale distanza dall accampamento

Dettagli

COME SI RISOLVE UN PROBLEMA DI DINAMICA ROTAZIONALE (punto materiale ovvero corpo puntiforme )

COME SI RISOLVE UN PROBLEMA DI DINAMICA ROTAZIONALE (punto materiale ovvero corpo puntiforme ) COME SI RISOLVE UN PROBLEMA DI DINAMICA ROTAZIONALE (punto materiale ovvero corpo puntiforme ) 1. Caso dell'osservatore inerziale: l'analisi del problema procede in modo analogo a quanto fatto per la dinamica

Dettagli

DINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA. Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi

DINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA. Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi DINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi 1 Forza Si definisce forza una qualunque causa esterna che produce una variazione dello stato

Dettagli

Forze come grandezze vettoriali

Forze come grandezze vettoriali Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due

Dettagli

LA RETTA. Retta per l'origine, rette orizzontali e verticali

LA RETTA. Retta per l'origine, rette orizzontali e verticali Retta per l'origine, rette orizzontali e verticali LA RETTA Abbiamo visto che l'equazione generica di una retta è del tipo Y = mx + q, dove m ne rappresenta la pendenza e q il punto in cui la retta incrocia

Dettagli

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo Energia e Lavoro Finora abbiamo descritto il moto dei corpi (puntiformi) usando le leggi di Newton, tramite le forze; abbiamo scritto l equazione del moto, determinato spostamento e velocità in funzione

Dettagli

Statica del corpo rigido: esercizi svolti dai compitini degli anni precedenti

Statica del corpo rigido: esercizi svolti dai compitini degli anni precedenti Statica de corpo riido: eercizi voti dai compitini dei anni precedenti II COMPITIO 00 003 Un ae di eno orizzontae omoenea, di maa M0 k e unhezza L m, è appoiata u due cavaetti. L ae pore di 60 cm otre

Dettagli

Trasformazioni Geometriche 1 Roberto Petroni, 2011

Trasformazioni Geometriche 1 Roberto Petroni, 2011 1 Trasformazioni Geometriche 1 Roberto etroni, 2011 Trasformazioni Geometriche sul piano euclideo 1) Introduzione Def: si dice trasformazione geometrica una corrispondenza biunivoca che associa ad ogni

Dettagli

BIOMECCANICA A A 2 0 11-2 0 1 2. P r o f. s s a M a r i a G u e r r i s i D o t t. P i e t r o P i c e r n o

BIOMECCANICA A A 2 0 11-2 0 1 2. P r o f. s s a M a r i a G u e r r i s i D o t t. P i e t r o P i c e r n o A A 2 0 11-2 0 1 2 U N I V E R S I TA D E G L I S T U D I D I R O M A T O R V E R G ATA FA C O LTA D I M E D I C I N A E C H I R U R G I A L A U R E A T R I E N N A L E I N S C I E N Z E M O T O R I E

Dettagli

A A 2 0 1 2-2 0 1 3 BIOMECCANICA. P i e t r o P i c e r n o, P h D

A A 2 0 1 2-2 0 1 3 BIOMECCANICA. P i e t r o P i c e r n o, P h D A A 2 0 1 2-2 0 1 3 U N I V E R S I TA D E G L I S T U D I D I R O M A T O R V E R G ATA FA C O LTA D I M E D I C I N A E C H I R U R G I A L A U R E A T R I E N N A L E I N S C I E N Z E M O T O R I E

Dettagli

Sussidi didattici per il corso di COSTRUZIONI EDILI. Prof. Ing. Francesco Zanghì TRAVI RETICOLARI AGGIORNAMENTO DEL 7/11/2011

Sussidi didattici per il corso di COSTRUZIONI EDILI. Prof. Ing. Francesco Zanghì TRAVI RETICOLARI AGGIORNAMENTO DEL 7/11/2011 Sussidi didattici per il corso di COSTRUZIONI EDILI Prof. Ing. Francesco Zanghì TRAVI RETICOLARI AGGIORNAMENTO DEL 7/11/2011 Le travi reticolari sono strutture formate da aste rettilinee, mutuamente collegate

Dettagli

FRENI Informazioni per i conducenti Il meglio dalla vostra auto

FRENI Informazioni per i conducenti Il meglio dalla vostra auto FRENI i Informazioni per i conducenti Il meglio dalla vostra auto SISTEMA FRENANTE DALLE PRIME FASI Per esercitare l attrito frenante sulle ruote, i freni di precedente costruzione utilizzavano un sistema

Dettagli

1. calcolare l accelerazione del sistema e stabilire se la ruota sale o scende [6 punti];

1. calcolare l accelerazione del sistema e stabilire se la ruota sale o scende [6 punti]; 1 Esercizio Una ruota di raggio R = 15 cm e di massa M = 8 Kg può rotolare senza strisciare lungo un piano inclinato di un angolo θ 2 = 30 0, ed è collegato tramite un filo inestensibile ad un blocco di

Dettagli

Nome: Nr. Mat. Firma:

Nome: Nr. Mat. Firma: Fondamenti di Controlli Automatici - A.A. 7/8 4 Dicembre 7 - Esercizi Compito A Nr. Nome: Nr. Mat. Firma: a) Determinare la trasformata di Laplace X i (s) dei seguenti segnali temporali x i (t): x (t)

Dettagli

Grandezze scalari e vettoriali

Grandezze scalari e vettoriali Grandezze scalari e vettoriali Esempio vettore spostamento: Esistono due tipi di grandezze fisiche. a) Grandezze scalari specificate da un valore numerico (positivo negativo o nullo) e (nel caso di grandezze

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

Esempi di funzione. Scheda Tre

Esempi di funzione. Scheda Tre Scheda Tre Funzioni Consideriamo una legge f che associa ad un elemento di un insieme X al più un elemento di un insieme Y; diciamo che f è una funzione, X è l insieme di partenza e X l insieme di arrivo.

Dettagli

Quarta Lezione. Il prospettografo. Il vetro è dotato di una griglia che permette al pittore di riportare il punto traguardato su un foglio di carta.

Quarta Lezione. Il prospettografo. Il vetro è dotato di una griglia che permette al pittore di riportare il punto traguardato su un foglio di carta. Quarta Lezione I prospettografo La ezione inizia facendo e prime esperienze pratiche co prospettografo. I prospettografo è uno strumento di uso rinascimentae che aiuta a studiare a geometria dea proiezione

Dettagli

Corrispondenze e funzioni

Corrispondenze e funzioni Corrispondenze e funzioni L attività fondamentale della mente umana consiste nello stabilire corrispondenze e relazioni tra oggetti; è anche per questo motivo che il concetto di corrispondenza è uno dei

Dettagli

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO DI ORDINAMENTO 2004

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO DI ORDINAMENTO 2004 ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO DI ORDINAMENTO 004 Il candidato risolva uno dei due problemi e 5 dei 10 quesiti in cui si articola il questionario. PROBLEMA 1 Sia f la funzione definita da: f

Dettagli

L ET DI UN CERCHIO. Il corretto valore dell'et è estremamente importante poiché consente di mantenere la carreggiata corretta del veicolo.

L ET DI UN CERCHIO. Il corretto valore dell'et è estremamente importante poiché consente di mantenere la carreggiata corretta del veicolo. L ET DI UN CERCHIO Il valore di ET (altrimenti detto compensazione o offset ) è di norma misurato in millimetri ed indica la distanza tra il center-line (la mezzeria del canale) del cerchio e la faccia

Dettagli

Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012

Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012 Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012 Problema 1 Due carrelli A e B, di massa m A = 104 kg e m B = 128 kg, collegati da una molla di costante elastica k = 3100

Dettagli

FISICA DELLA BICICLETTA

FISICA DELLA BICICLETTA FISICA DELLA BICICLETTA Con immagini scelte dalla 3 SB PREMESSA: LEGGI FISICHE Velocità periferica (tangenziale) del moto circolare uniforme : v = 2πr / T = 2πrf Velocità angolare: ω = θ / t ; per un giro

Dettagli

Il potenziale a distanza r da una carica puntiforme è dato da V = kq/r, quindi è sufficiente calcolare V sx dovuto alla carica a sinistra:

Il potenziale a distanza r da una carica puntiforme è dato da V = kq/r, quindi è sufficiente calcolare V sx dovuto alla carica a sinistra: 1. Esercizio Calcolare il potenziale elettrico nel punto A sull asse di simmetria della distribuzione di cariche in figura. Quanto lavoro bisogna spendere per portare una carica da 2 µc dall infinito al

Dettagli

VOLUME 3 CAPITOLO 1 MODULO D LE VENTI REGIONI ITALIANE. Alla fine del capitolo scrivi il significato di queste parole nuove: ... ... ... ... ... ...

VOLUME 3 CAPITOLO 1 MODULO D LE VENTI REGIONI ITALIANE. Alla fine del capitolo scrivi il significato di queste parole nuove: ... ... ... ... ... ... IL SOLE VOLUME 3 CAPITOLO 1 MODULO D LE VENTI REGIONI ITALIANE 1. Paroe per capire Aa fine de capitoo scrivi i significato di queste paroe nuove: Soe... fotosintesi corofiiana. stagioni... pianeti... orbita...

Dettagli

6. Moto in due dimensioni

6. Moto in due dimensioni 6. Moto in due dimensioni 1 Vettori er descriere il moto in un piano, in analogia con quanto abbiamo fatto per il caso del moto in una dimensione, è utile usare una coppia di assi cartesiani, come illustrato

Dettagli

Insiemi di livello e limiti in più variabili

Insiemi di livello e limiti in più variabili Insiemi di livello e iti in più variabili Insiemi di livello Si consideri una funzione f : A R, con A R n. Un modo per poter studiare il comportamento di una funzione in più variabili potrebbe essere quello

Dettagli

Forze, leggi della dinamica, diagramma del. 28 febbraio 2009 (PIACENTINO - PREITE) Fisica per Scienze Motorie

Forze, leggi della dinamica, diagramma del. 28 febbraio 2009 (PIACENTINO - PREITE) Fisica per Scienze Motorie Forze, leggi della dinamica, diagramma del corpo libero 1 FORZE Grandezza fisica definibile come l' agente in grado di modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo. Ci troviamo di fronte ad una

Dettagli

Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale

Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo Scelta

Dettagli

LICEO SCIENTIFICO STATALE MARIE CURIE Savignano s. R. (FC) CLASSE 3C ESERCIZI SU MOMENTO ANGOLARE-ROTOLAMENTO. Esercizio.

LICEO SCIENTIFICO STATALE MARIE CURIE Savignano s. R. (FC) CLASSE 3C ESERCIZI SU MOMENTO ANGOLARE-ROTOLAMENTO. Esercizio. LICEO SCIENTIFICO STATALE MARIE CURIE Savignano s. R. (FC) CLASSE 3C ESERCIZI SU MOMENTO ANGOLARE-ROTOLAMENTO Esercizio Esercizio Esercizio Dati esercizio: I 1 =5,0 Kg m 2 I 2 =10 Kg m 2 ω i =10giri/sec

Dettagli

Studio di una funzione. Schema esemplificativo

Studio di una funzione. Schema esemplificativo Studio di una funzione Schema esemplificativo Generalità Studiare una funzione significa determinarne le proprietà ovvero Il dominio. Il segno. Gli intervalli in cui cresce o decresce. Minimi e massimi

Dettagli

Scelta intertemporale: Consumo vs. risparmio

Scelta intertemporale: Consumo vs. risparmio Scelta intertemporale: Consumo vs. risparmio Fino a questo punto abbiamo considerato solo modelli statici, cioè modelli che non hanno una dimensione temporale. In realtà i consumatori devono scegliere

Dettagli

DOMINIO E LIMITI. Esercizio 3 Studiare gli insiemi di livello della funzione f, nei seguenti casi: 1) f(x,y) = y2 x 2 + y 2.

DOMINIO E LIMITI. Esercizio 3 Studiare gli insiemi di livello della funzione f, nei seguenti casi: 1) f(x,y) = y2 x 2 + y 2. FUNZIONI DI DUE VARIABILI 1 DOMINIO E LIMITI Domini e disequazioni in due variabili. Insiemi di livello. Elementi di topologia (insiemi aperti, chiusi, limitati, convessi, connessi per archi; punti di

Dettagli

Matematica e Statistica

Matematica e Statistica Matematica e Statistica Prova d esame (0/07/03) Università di Verona - Laurea in Biotecnologie - A.A. 0/3 Matematica e Statistica Prova di MATEMATICA (0/07/03) Università di Verona - Laurea in Biotecnologie

Dettagli

Macroeconomia, Esercitazione 2. 1 Esercizi. 1.1 Moneta/1. 1.2 Moneta/2. 1.3 Moneta/3. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.

Macroeconomia, Esercitazione 2. 1 Esercizi. 1.1 Moneta/1. 1.2 Moneta/2. 1.3 Moneta/3. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo. acroeconomia, Esercitazione 2. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.it) 1 Esercizi. 1.1 oneta/1 Sapendo che il PIL reale nel 2008 è pari a 50.000 euro e nel 2009 a 60.000 euro, che dal 2008 al

Dettagli

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004 ESAME DI STAT DI LICE SCIENTIFIC CRS SPERIMENTALE P.N.I. 004 Il candidato risolva uno dei due problemi e 5 dei 0 quesiti in cui si articola il questionario. PRBLEMA Sia la curva d equazione: ke ove k e

Dettagli

Progetto e costruzione di macchine Joseph E. Shigley, Charles R. Mischke, Richard G. Budynas Copyright 2005 The McGraw-Hill Companies srl

Progetto e costruzione di macchine Joseph E. Shigley, Charles R. Mischke, Richard G. Budynas Copyright 2005 The McGraw-Hill Companies srl Copyright 2005 The Companies srl Esercizi aggiuntivi capitolo 13 Analisi 13-4 Un pignone cilindrico a denti dritti di 21 denti ingrana con una ruota da 28 denti. Il passo diametrale è di 3 denti/in e l

Dettagli

INTEGRALI DEFINITI. Tale superficie viene detta trapezoide e la misura della sua area si ottiene utilizzando il calcolo di un integrale definito.

INTEGRALI DEFINITI. Tale superficie viene detta trapezoide e la misura della sua area si ottiene utilizzando il calcolo di un integrale definito. INTEGRALI DEFINITI Sia nel campo scientifico che in quello tecnico si presentano spesso situazioni per affrontare le quali è necessario ricorrere al calcolo dell integrale definito. Vi sono infatti svariati

Dettagli

Ricordiamo ora che a è legata ad x (derivata seconda) ed otteniamo

Ricordiamo ora che a è legata ad x (derivata seconda) ed otteniamo Moto armonico semplice Consideriamo il sistema presentato in figura in cui un corpo di massa m si muove lungo l asse delle x sotto l azione della molla ideale di costante elastica k ed in assenza di forze

Dettagli

Seconda Legge DINAMICA: F = ma

Seconda Legge DINAMICA: F = ma Seconda Legge DINAMICA: F = ma (Le grandezze vettoriali sono indicate in grassetto e anche in arancione) Fisica con Elementi di Matematica 1 Unità di misura: Massa m si misura in kg, Accelerazione a si

Dettagli

Per prima cosa si determinano le caratteristiche geometriche e meccaniche della sezione del profilo, nel nostro caso sono le seguenti;

Per prima cosa si determinano le caratteristiche geometriche e meccaniche della sezione del profilo, nel nostro caso sono le seguenti; !""##"!$%&'((""!" )**&)+,)-./0)*$1110,)-./0)*!""##"!$%&'((""!" *&)23+-0-$4--56%--0.),0-,-%323 -&3%/ La presente relazione ha lo scopo di illustrare il meccanismo di calcolo che sta alla base del dimensionamento

Dettagli

APPLICATION SHEET Luglio

APPLICATION SHEET Luglio Indice 1. Descrizione dell applicazione 2. Applicazione - Dati 3. Selezione del prodotto e dimensionamento 4. Soluzione Motovario 1. Descrizione dell applicazione Gli schermi per campi da cricket fanno

Dettagli

Un mondo di vantaggi. Un offerta personalizzata. Là dove i Papi vanno in vacanza CREVALMAGAZINE SOCIOINCREVAL TECNOLOGIA PER IL CLIENTE

Un mondo di vantaggi. Un offerta personalizzata. Là dove i Papi vanno in vacanza CREVALMAGAZINE SOCIOINCREVAL TECNOLOGIA PER IL CLIENTE ECONOMIA CULTURA SOLIDARIETÀ TERRITORIO SPORT PLEIADI N 62 - Semestrae - Aprie 2013 CREVALMAGAZINE SOCIOINCREVAL Un mondo di vantaggi TECNOLOGIA PER IL CLIENTE Un offerta personaizzata CASTELLI ROMANI

Dettagli

MOTO DI UNA CARICA IN UN CAMPO ELETTRICO UNIFORME

MOTO DI UNA CARICA IN UN CAMPO ELETTRICO UNIFORME 6. IL CONDNSATOR FNOMNI DI LTTROSTATICA MOTO DI UNA CARICA IN UN CAMPO LTTRICO UNIFORM Il moto di una particella carica in un campo elettrico è in generale molto complesso; il problema risulta più semplice

Dettagli

RETTE, PIANI, SFERE, CIRCONFERENZE

RETTE, PIANI, SFERE, CIRCONFERENZE RETTE, PIANI, SFERE, CIRCONFERENZE 1. Esercizi Esercizio 1. Dati i punti A(1, 0, 1) e B(, 1, 1) trovare (1) la loro distanza; () il punto medio del segmento AB; (3) la retta AB sia in forma parametrica,

Dettagli

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI LE FONDAZIONI Generalità sulle fondazioni Fondazioni dirette Plinti isolati Trave rovescia Esecutivi di strutture di fondazione Generalità Le opere di fondazione hanno il compito di trasferire le sollecitazioni

Dettagli

RPE X - HPE X 5 17 Refrigeratori e pompe di calore aria/acqua con ventilatori assiali

RPE X - HPE X 5 17 Refrigeratori e pompe di calore aria/acqua con ventilatori assiali RPE X HPE X 5 7 Caratteristiche tecniche e costruttive mod. RPE X 5 HPE X 5 mod. RPE X 0 HPE X 0 GS ECOLOGICO FUNZIONE UTODTTIV SCMITORE PISTRE VENTILTORI SSILI MONOFSE 5 8,5 MONO E TRIFSE 0 7 LT EFFICIENZ

Dettagli

Moto circolare uniforme

Moto circolare uniforme Moto circolare uniforme 01 - Moto circolare uniforme. Il moto di un corpo che avviene su una traiettoria circolare (una circonferenza) con velocità (in modulo, intensità) costante si dice moto circolare

Dettagli

11.2 Software Calcolo Energia di Deformazione

11.2 Software Calcolo Energia di Deformazione 11.2 Software Calcolo Energia di Deformazione 61 il software calcola l energia di deformazione di un veicolo o di una coppia di veicoli che si sono urtati a partire dalla conoscenza del coefficiente di

Dettagli

ENERGIA. Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica

ENERGIA. Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica 1 ENERGIA Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica 2 Energia L energia è ciò che ci permette all uomo di compiere uno sforzo o meglio

Dettagli

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE STUDIO DI FUNZIONE Passaggi fondamentali Per effettuare uno studio di funzione completo, che non lascia quindi margine a una quasi sicuramente errata inventiva, sono necessari i seguenti 7 passaggi: 1.

Dettagli

Dimensionamento delle strutture

Dimensionamento delle strutture Dimensionamento delle strutture Prof. Fabio Fossati Department of Mechanics Politecnico di Milano Lo stato di tensione o di sforzo Allo scopo di caratterizzare in maniera puntuale la distribuzione delle

Dettagli

FAM. 1. Sistema composto da quattro PM come nella tabella seguente

FAM. 1. Sistema composto da quattro PM come nella tabella seguente Serie 11: Meccanica IV FAM C. Ferrari Esercizio 1 Centro di massa: sistemi discreti Determina il centro di massa dei seguenti sistemi discreti. 1. Sistema composto da quattro PM come nella tabella seguente

Dettagli

Sistemi di gestione per la qualità UNI EN ISO 9001. (edizione 2015)

Sistemi di gestione per la qualità UNI EN ISO 9001. (edizione 2015) Sistemi di gestione per a quaità UNI EN ISO 9001 (edizione 2015) 1 4) CONTESTO DELL'ORGANIZZAZIONE 4.1 Comprendere 'organizzazione e i suo contesto L'organizzazione deve determinare i fattori esterni ed

Dettagli

MOMENTI DI INERZIA. m i. i=1

MOMENTI DI INERZIA. m i. i=1 MOMENTI DI INEZIA Massa Ad ogni punto materiale si associa uno scalare positivo m che rappresenta la quantità di materia di cui è costituito il punto. m, la massa, è costante nel tempo. Dato un sistema

Dettagli

J yy > Jxx. l o H A R A R B

J yy > Jxx. l o H A R A R B oitecnico di Torino I cedimento di una struttura soggetta a carichi statici può avvenire in acuni casi con un meccanismo diverso da queo di superamento dei imiti di resistena de materiae. Tae meccanismo

Dettagli

Oscillazioni: il pendolo semplice

Oscillazioni: il pendolo semplice Oscillazioni: il pendolo semplice Consideriamo il pendolo semplice qui a fianco. La cordicella alla quale è appeso il corpo (puntiforme) di massa m si suppone inestensibile e di massa trascurabile. Per

Dettagli

MATEMATICA 2001. p = 4/6 = 2/3; q = 1-2/3 = 1/3. La risposta corretta è quindi la E).

MATEMATICA 2001. p = 4/6 = 2/3; q = 1-2/3 = 1/3. La risposta corretta è quindi la E). MATEMATICA 2001 66. Quale fra le seguenti affermazioni è sbagliata? A) Tutte le funzioni ammettono la funzione inversa B) Una funzione dispari è simmetrica rispetto all origine C) Una funzione pari è simmetrica

Dettagli

ELEMENTI DI GEOMETRIA ANALITICA: LA RETTA.

ELEMENTI DI GEOMETRIA ANALITICA: LA RETTA. ELEMENTI DI GEOMETRIA ANALITICA: LA RETTA. Prerequisiti I radicali Risoluzione di sistemi di equazioni di primo e secondo grado. Classificazione e dominio delle funzioni algebriche Obiettivi minimi Saper

Dettagli

Forze Conservative. Il lavoro eseguito da una forza conservativa lungo un qualunque percorso chiuso e nullo.

Forze Conservative. Il lavoro eseguito da una forza conservativa lungo un qualunque percorso chiuso e nullo. Lavoro ed energia 1. Forze conservative 2. Energia potenziale 3. Conservazione dell energia meccanica 4. Conservazione dell energia nel moto del pendolo 5. Esempio: energia potenziale gravitazionale 6.

Dettagli

Svolgimento 1 Scriviamo la funzione f(x) che rappresenta la spesa totale in un mese: Figura 2 Il grafico di f(x).

Svolgimento 1 Scriviamo la funzione f(x) che rappresenta la spesa totale in un mese: Figura 2 Il grafico di f(x). Problema 1 Il piano tariffario proposto da un operatore telefonico prevede, per le telefonate all estero, un canone fisso di euro al mese, più centesimi per ogni minuto di conversazione. Indicando con

Dettagli

Analisi di sospensioni attive e passive con Matlab-Simulink

Analisi di sospensioni attive e passive con Matlab-Simulink Analisi di sospensioni attive e passive con Matlab-Simulink Appunti di Controlli Automatici Versione 1.0 Ing. Alessandro Pisano Miglioramento del comfort Iniziamo analizzando una sospensione passiva. Riferiamoci

Dettagli

Modellistica e Simulazione del Comportamento Dinamico di Beccheggio di un Trattore Agricolo

Modellistica e Simulazione del Comportamento Dinamico di Beccheggio di un Trattore Agricolo Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Facoltà di Ingegneria Modellistica e Simulazione del Comportamento Dinamico di Beccheggio di un Trattore Agricolo Relatore: Prof. Roberto Zanasi Correlatori:

Dettagli

Verifica finale corso di Guida sicura

Verifica finale corso di Guida sicura Verifica finale corso di Guida sicura NOTA BENE: le soluzioni si trovano in fondo al documento 1. Quali sono gli scopi di una buona posizione di guida? (barrare tutte le risposte corrette) A) evitare che

Dettagli

19 Il campo elettrico - 3. Le linee del campo elettrico

19 Il campo elettrico - 3. Le linee del campo elettrico Moto di una carica in un campo elettrico uniforme Il moto di una particella carica in un campo elettrico è in generale molto complesso; il problema risulta più semplice se il campo elettrico è uniforme,

Dettagli

BLOCCO TEMATICO DI ESTIMO. Standard Internazionali di Valutazione (IVS) Market Comparison Approach (MCA) calcolo dei prezzi marginali

BLOCCO TEMATICO DI ESTIMO. Standard Internazionali di Valutazione (IVS) Market Comparison Approach (MCA) calcolo dei prezzi marginali BLOCCO TEMATICO DI ESTIMO Standard Internazionai di Vautazione (IVS) Market Comparison Approach (MCA) cacoo dei prezzi marginai Docente: geom. Antonio Eero CORSO PRATICANTI 205 I PREZZI MARGINALI I prezzo

Dettagli

CONCETTO DI LIMITE DI UNA FUNZIONE REALE

CONCETTO DI LIMITE DI UNA FUNZIONE REALE CONCETTO DI LIMITE DI UNA FUNZIONE REALE Il limite di una funzione è uno dei concetti fondamentali dell'analisi matematica. Tramite questo concetto viene formalizzata la nozione di funzione continua e

Dettagli