SARDEGNA RESORTS SRL Il modello di organizzazione e gestione ai sensi del D. Lgs. 8 giugno 2001, N. 231

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1 SARDEGNA RESORTS SRL Il modello di organizzazione e gestione ai sensi del D. Lgs. 8 giugno 2001, N. 231 Porto Cervo, 22 febbraio 2012 Presentazione ai dipendenti

2 Il decreto legislativo 231/2001: la responsabilità amministrativa degli enti collettivi In data 4 luglio 2001 è entrato in vigore il D. Lgs. N. 231 dell 8 giugno 2001, recante la «Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica. Le organizzazioni possono essere ritenute responsabili di reati commessi da un proprio esponente e possono essere soggette a gravi sanzioni pecuniarie ed interdittive. Pertanto nel caso in cui venga commesso uno dei reati specificamente indicati dalle disposizioni del D.Lgs. 231/2001, alla responsabilità penale della persona fisica che ha posto in essere il fatto si aggiunge - se ed in quanto sussistano tutti gli altri presupposti normativi - anche la responsabilità amministrativa dell Ente. 2

3 Responsabilità amministrativa dell ente: presupposti Realizzazione di un reato tra quelli tassativamente indicati dal D. Lgs. 231 da parte di una persona fisica legata all ente da un rapporto funzionale. Realizzazione di un reato nell interesse o a vantaggio dell ente (esclusione della responsabilità dell ente se il reato è stato commesso nell interesse esclusivo dei soggetti che lo hanno posto in essere o nell interesse di terzi). Rapporto funzionale tra l autore del reato (persona fisica) e l ente: soggetti in posizione «apicale», ovvero con funzioni direttive (amministratori e dirigenti) e loro subordinati. Rileva non la qualifica formale ma la funzione effettivamente svolta dalla persona all interno dell ente. 3

4 Categorie di reato Il D. Lgs. 231, integrato nel corso degli anni con l inserimento di nuove categorie, prevede oltre 100 fattispecie di reati, tra cui: Reati contro l Amministrazione Pubblica (indebita percezione di erogazioni, truffa a danno dello Stato o di ente pubblico per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode informatica a danno dello Stato di un ente pubblico) ; Concussione e corruzione; Delitti informatici e di trattamento di illecito dei dati; Reati societari; Delitti della criminalità organizzata; Reati contro la fede pubblica; Delitti contro l industria e il commercio; Delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell ordine democratico; Delitti contro la personalità individuale; Abusi di mercato (insider trading e aggiotaggio); Omicidio colposo e lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro; Reati transnazionali, ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita; Delitti in materia di violazione del diritto d autore; Induzione e non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all autorità giudiziaria; Reati ambientali. 4

5 Sanzioni per l ente PECUNIARIE INTERDITTIVE Prevista in tutte le ipotesi per cui è configurata la responsabilità dell Ente e va da un minimo di Euro ad un massimo di Euro interdizione dall esercizio dell attività; sospensione o revoca di autorizzazioni, licenze o concessione; divieto di contrattare con la P.A.; esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e revoca di quelli concessi; divieto di pubblicizzare beni o servizi; Pubblicazione della sentenza. CONFISCA Del prezzo o del profitto del reato o di somme di denaro, beni o altre utilità avente valore equivalente al prezzo o al profitto del reato. 5

6 Esonero da responsabilità L Ente è esonerato da responsabilità se dimostra che: prima della commissione del reato ha adottato un modello di organizzazione e di gestione idoneo a prevenire gli illeciti verificatisi; ha affidato ad un Organismo di Vigilanza (O.d.V), dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo, il compito di vigilare sul funzionamento e l osservanza di detto modello e di curare il suo aggiornamento; a fronte del reato è stata riscontrata l elusione fraudolenta del modello di organizzazione, gestione e controllo; l Organismo di Vigilanza ha espletato correttamente le sue funzioni. 6

7 Gli adempimenti posti in essere da Sardegna Resorts Srl ai sensi del D. Lgs. 231/2001 Il Consiglio di Amministrazione di Sardegna Resorts S.r.l. del 18 gennaio 2011 ha deliberato: l adozione del proprio il modello di organizzazione e gestione ex D.Lgs. 8 giugno 2001 n. 231 (di seguito il «Modello») che: Identifica le attività poste in essere dagli esponenti della società nell esercizio dei propri incarichi nel cui ambito possono essere commessi dei reati; Prevede specifiche regole di comportamento e un sistema di controllo interno ragionevolmente in grado di prevenire o ridurre il rischio di commissione di illeciti; Prevede un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle procedure indicate nel modello. la nomina di un organismo, autonomo e indipendente, incaricato di vigilare sul funzionamento e l osservanza del modello (di seguito «Organismo di Vigilanza» o «OdV») 7

8 Il Modello Il modello adottato da Sardegna Resorts Srl si compone dei seguenti documenti: Parte generale Codice etico Regolamento dell Organismo di Vigilanza Parte speciale Tutta la documentazione è a disposizione per la consultazione: Sul sito internet In forma cartacea presso la sede legale [Ufficio legale] 8

9 Il Modello: Parte generale Illustra i contenuti e le finalità del D. Lgs. 231/2001; Elenca i reati a cui si applica la disciplina del Decreto, ovvero che implicano la responsabilità amministrativa dell ente; Informa in merito alle finalità e funzioni del Modello, nonché i principi ispiratori e la struttura; Descrive in sintesi le funzioni dell Organismo di Vigilanza; Descrive il sistema disciplinare e i meccanismi di applicazione delle sanzioni. 9

10 Il Codice Etico Definisce l insieme dei valori che SR riconosce, accetta e condivide e i principi di comportamento cui devono attenersi i destinatari nello svolgimento quotidiano delle proprie attività e dei propri incarichi. DESTINATARI Amministratori Membri del collegio sindacale Dirigenti Dipendenti Collaboratori Fornitori Consulenti 10

11 Il Codice Etico - segue IN NESSUNA CIRCOSTANZA, LA PRETESA DI AGIRE NELL INTERESSE DELLA SOCIETA GIUSTIFICA L ADOZIONE DI COMPORTAMENTI CONTRARI A QUELLI ENUNCIATI DAL CODICE ETICO E, IN GENERE, A TUTTE LE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE E/O REGOLAMENTI APPLICABILI IL CODICE ETICO ENUNCIA E ILLUSTRA: 1) GLI OBBLIGHI DEI DESTINATARI NELLO SVOLGIMENTO DEI PROPRI INCARICHI: Responsabilità; Correttezza; Riservatezza; Segnalazione di eventuali conflitti di interesse; Tutela del patrimonio aziendale; Tutela dell immagine aziendale; Tutela dei dati personali. 11

12 Il Codice Etico - segue 2) LE REGOLE DI CONDOTTA NEI CONFRONTI DI SOGGETTI TERZI: Clienti; Fornitori e collaboratori esterni; Partner commerciali/fornitori; Pubblica amministrazione; Istituzioni pubbliche; Partiti, organizzazioni sindacali e associazioni; Authority e organi di vigilanza e controllo. 3) LE REGOLE DI CONDOTTA NELLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE: Assunzione e gestione del personale; Integrità e tutela della persona; Salute, sicurezza e ambiente. 12

13 Organismo di Vigilanza Ha funzioni di vigilanza e controllo relativi al funzionamento, all efficacia e all osservanza del Modello allo scopo di prevenire la commissione dei reati dai quali possa derivare la responsabilità amministrativa della società ai sensi del D. Lgs. 231/2001. E costituito da tre soggetti esterni esperti in materia legale, societaria e sistemi di controllo interni. PRESIDENTE Davide Rossetti (Dottore Commercialista e già sindaco della società) Franco Valmori Dottore commercialista Pablo Guerra Consulente aziendale 13

14 Organismo di Vigilanza segue COMPITI DELL ODV Agevolare la diffusione e formazione relativa al Modello. Vigilare sull osservanza del Modello da parte di tutti i Destinatari. Proporre all organo amministrativo correzioni e aggiornamenti al Modello in base all evoluzione normativa e alla dinamica dell attività e della struttura aziendale. Segnalare agli amministratori il mancato rispetto dei principi del Codice Etico o delle procedure del Modello ai fini degli opportuni provvedimenti disciplinari. POTERI DI ACCESSO L odv ha poteri di accesso presso tutte le unità organizzative e funzioni aziendali, senza necessità di consenso preventivo, per ottenere informazioni e dati (anche se classificati «confidenziali») ritenuti necessari per lo svolgimento dei propri compiti, fermo l obbligo al rispetto della normativa in materia di «privacy». 14

15 Organismo di Vigilanza - segue E possibile inviare comunicazioni e segnalazioni all Odv inerenti l ambito di applicazione del D.Lgs. N. 231/2001 ai seguenti indirizzi: Per ODVsardegnaresorts@hotelscostasmeralda.com Per posta prioritaria: all attenzione del dott. Davide Rossetti, P.zza Eleonora Duse n Milano LE SEGNALAZIONI ANONIME NON SONO PRESE IN CONSIDERAZIONE 15

16 Organismo di Vigilanza - segue INFORMAZIONI OBBLIGATORIE DA INVIARE ALL ODV DA PARTE DI SOGGETTI FACENTI PARTE DELL ORGANICO AZIENDALE Provvedimenti provenienti da organi di vigilanza pubblici di ogni tipo dai quali si evinca lo svolgimento di indagini per reati in cui è coinvolta a qualsiasi titolo Sardegna Resorts Srl, i suoi dipendenti, consulenti, fornitori, consiglieri e sindaci; Richieste di assistenza legale inoltrate dai dipendenti in caso di avvio di procedimenti giudiziari per reati; Rapporti di soggetti preposti ad attività di controllo interno dai quali potrebbero emergere fatti, atti, eventi con profili critici rispetto al D. Lgs. 231/2001; Procedimenti disciplinari e provvedimenti verso i destinatari del Modello. 16

17 Sistema disciplinare LA VIOLAZIONE DELLE NORME DEL CODICE ETICO E DEI PRINCIPI CONTENUTI NEL MODELLO E NELLE PROCEDURE DI COMPORTAMENTO COMPORTA, A CARICO DEI DESTINATARI, L APPLICAZIONE DI SANZIONI. PERSONALE DIPENDENTE (inclusi DIRIGENTI): L osservanza delle procedure e delle regole previste dal Modello costituisce adempimento degli obblighi gravanti sui dipendenti ai sensi dell art. 2104, comma II del codice civile. L inosservanza sarà considerata ILLECITO DISCIPLINARE, indipendentemente dall instaurazione di un giudizio penale nel caso in cui il comportamento del dipendente integri una fattispecie di illecito. PROVVEDIMENTO DISCIPLINARE 17

18 Sistema disciplinare - segue Richiamo, ammonizione scritta, multa, sospensione In caso di violazione delle procedure previste dal Modello o Adozione di comportamenti non conformi la Modello nell espletamento di attività nel cui ambito potrebbero essere commessi reati. Licenziamento (con o senza preavviso) Adozione di un comportamento palesemente in violazione delle prescrizioni del Modello, tale da determinare la concreta applicazione a carico della società di misure previste dal D. Lgs. 231/2001 (slide n. 6). L accertamento dell infrazione, l apertura e lo svolgimento del procedimento disciplinare nonché l irrogazione e l applicazione della sanzione avverranno nel rispetto dello statuto dei lavoratori e del CCNL applicato. 18

19 Sistema disciplinare - segue LA SANZIONE SARA COMMISURATA ALLA GRAVITA E ALLA REITERAZIONE DELL INFRAZIONE Tenendo altresì in considerazione: l intenzionalità della condotta, il grado di negligenza, imperizia o imprudenza; la prevedibilità dell evento dannoso; la condotta generale del lavoratore e recidività; le mansioni specifiche del dipendente; la posizione funzionale delle persone coinvolte nei fatti costituenti l infrazione e/o omissione. 19

20 Sistema disciplinare - segue AMMINISTRATORI In caso di inosservanza delle procedure e delle regole previste dal Modello l ODV informerà l intero consiglio di amministrazione e il collegio sindacale i quali prenderanno gli opportuni provvedimenti. SINDACI In caso di inosservanza delle procedure e delle regole previste dal Modello l ODV informerà l intero collegio sindacale e il consiglio di amministrazione i quali prenderanno gli opportuni provvedimenti. CONSULENTI O FORNITORI In caso di inosservanza delle procedure e delle regole previste dal Modello da parte di consulenti o fornitori esterni si farà riferimento alle specifiche clausole contrattuali, salvo il danno maggiore. 20

21 Modello parte speciale Descrive la specifica attività svolta da Sardegna Resorts S.r.l. Analizza i singoli processi, identificando i rischi di commissione dei reati di cui al D. Lgs. 231/2001 Definisce le procedure di controllo implementate dall organizzazione della società per la prevenzione dei reati contemplati dal D. Lgs. 231/2001 Verifica l esistenza delle condizioni necessarie, anche se non sufficienti, che consentono al sistema di controllo interno di essere efficace (per es. separazione delle funzioni, procedura scritta, supervisione, rispetto della normativa in vigore ecc.). Acquisto di beni e servizi Contabilità generale Processi analizzati Risorse umane Tesoreria Gestione alberghiera Servizi tecnici 21

22 Modello parte speciale - segue Per singola fattispecie di reato prevista dal D. Lgs. 231/2001, si è proceduto ad una valutazione del rischio di commissione da parte degli esponenti aziendali POTENZIALE: possibilità di commissione del reato tenuto conto del settore di attività della società. RISCHIO INERENTE: valutazione del rischio di effettiva commissione del reato da parte dei destinatari del Modello Inesistente Basso Medio Alto DI CONTROLLO: valutazione del rischio che il sistema di controllo interno non sia in grado di arginare la commissione dei reati previsti dal D. Lgs. 231/2001 Inesistente Basso Medio Alto 22

23 Modello parte speciale - segue PROCEDURE VOLTE A RIDURRE IL RISCHIO POTENZIALE DI COMMISSIONE DI ALCUNI REATI Contro la pubblica amministrazione In materia di sicurezza sul lavoro 23

24 Prossimi incontri e partecipazione GLI APPROFONDIMENTI SU RISCHI SPECIFICI E PROCEDURE DA PORRE IN ESSERE E RINVIATA AD ULTERIORI E SUCCESSIVI INCONTRI A CUI SARETE INVITATI A PARTECIPARE LA PARTECIPAZIONE AGLI INCONTRI RELATIVI AL MODELLO DI CUI AL D. LGS. 231/2001 NON E FACOLTATIVA 24

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