UNIVERSITA PONTIFICIA SALESIANA
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1 UNIVERSITA PONTIFICIA SALESIANA FACOLTA DI SCIENZE DELL EDUCAZIONE Curricolo di Psicologia dell educazione IL VALORE DELLA CONSAPEVOLEZZA NELLA PSICOTERAPIA DELLA GESTALT Tesi di Licenza Studentessa: Annarita LAMARI Relatore: Fiorella CAPPELLINI VERGARA Matricola: 15035E Roma, Anno Accademico
2 INTRODUZIONE La Terapia della Gestalt è attualmente riconosciuta come una delle maggiori forze d avanguardia negli approcci psicoterapeutici. Lo scopo della Terapia della Gestalt è di far scoprire, esplorare e sperimentare alla persona la sua propria forma, il suo modello e la sua interezza, cioè di integrare tutte le parti disparate. In questo modo, è consentito alle persone di diventare quello che già sono, e quello che potenzialmente possono diventare. Questa pienezza di esperienza, pertanto, può essere disponibile per loro sia nel corso della propria vita, sia nell esperienza del singolo momento. L argomento centrale di questo lavoro è il valore della consapevolezza nella terapia della Gestalt. In quest ottica, la consapevolezza è vista come tutto ciò che consente alla persona di focalizzare la propria attenzione su se stessa e sull insieme del proprio vissuto, sia interno che ambientale. Spesso, accade che molte persone non sono in grado di riconoscere le proprie emozioni e i bisogni determinanti del momento, la consapevolezza è annebbiata e di conseguenza non riescono ad integrare pensieri, sentimenti e azioni. Queste persone, inoltre, non riescono neppure ad entrare in contatto con il mondo circostante, sono incapaci di distinguere le cariche energetiche positive e negative e di conseguenza dimostrano una scarsa flessibilità nel modo di agire. Nell approccio gestaltico, il processo di consapevolezza è riferito a quanto sta accadendo nel presente, piuttosto che a quanto si riferisce al passato, che è solo ricordato, per cui essere consapevoli è essere in contatto con i confini di sé e dell ambiente. Ho scelto di trattare questo tema in seguito alla frequentazione del tirocinio Modelli di intervento in psicologia clinica e di comunità in cui nella prima parte del corso, si è parlato della Psicoterapia della Gestalt interessandomi in modo particolare al ruolo della consapevolezza in questo approccio. Nella vita quotidiana, sono molte le Gestalt incompiute, ossia i problemi irrisolti, i disturbi di origine intrapsichica e interpersonale, che generano disfunzioni del contatto, interruzioni e blocco del flusso di consapevolezza. Io credo che, per questi soggetti non esista terapia migliore di quella che, fondata essenzialmente sul presente, consenta alla persona, tramite un incontro umano autentico, di crescere e realizzarsi, di essere consapevole delle proprie esperienze, di 1
3 riconoscere le proprie emozioni, di sciogliere le interruzioni e completare un esperienza incompiuta. Con questo lavoro, mi prefiggo di approfondire i concetti fondamentali della terapia della Gestalt, analizzando il ruolo che occupa la consapevolezza dal punto di vista dei vari autori, il suo rapporto con il contatto e l interruzione del suo libero fluire e, infine, trattare la pratica del continuum di consapevolezza, cioè scoprire come il cliente giunge ad entrare in contatto con se stesso, tramite le varie tecniche d intervento. La metodologia utilizzata in questo lavoro è di tipo descrittivo. La bibliografia si basa su testi recenti e sui Quaderni della Gestalt. Il lavoro è suddiviso in tre capitoli. Nel primo capitolo faccio riferimento alle origini della Gestalt, quali il contesto storico culturale in cui si è sviluppata, qualche dettaglio rilevante della biografia di Fritz Perls, le principali teorie alle quali l approccio gestaltico si ispira quali la teoria lewiniana del campo e la corrente umanistico/esistenziale. Illustro, inoltre, i principali concetti teorici ossia quello di omeostasi, olismo, il rapporto figura/sfondo, il principio del qui ed ora e la teoria del Sé e inoltre, spiego la concezione di salute in ottica gestaltica. Il secondo capitolo, invece è mirato ad approfondire il valore che assume la consapevolezza all interno della terapia della Gestalt: evidenzio il valore dell esperienza come base per la consapevolezza, facendo una distinzione tra consapevolezza, insight e incoscio e descrivendo le diverse concezioni di consapevolezza nei gestaltisti. Nel terzo capitolo, mi occupo di come, in terapia della Gestalt, spesso si verifichi l interruzione di consapevolezza, elencando e descrivendo i principali disturbi del libero fluire della consapevolezza. Concludendo, tratto la pratica del continuum di consapevolezza, descrivo il lavoro sulle resistenze, il lavoro sul corpo e sulle emozioni con le varie tecniche di intervento: tecniche repressive ed espressive, la sedia vuota, la messa in atto, l amplificazione e il lavoro sul sogno. 2
4 CAPITOLO I LA TERAPIA DELLA GESTALT: ORIGINI E CONCETTI FONDAMENTALI Gestalt è una parola tedesca che indica una totalità organizzata. Il verbo gestalten significa dare una struttura significante e il suo risultato, la Gestalt appunto, è una forma strutturata, completa e dotata di senso. Secondo la Psicologia della Gestalt, la percezione umana si organizza spontaneamente sottoforma di insiemi strutturali e significativi (buone forme ossia Gestalt forti e pregnanti) (Ginger, 2004, 15). La teoria della Gestalt afferma che il tutto è diverso dalla somma delle sue parti, quindi, per comprendere un comportamento è importante, non solo analizzarlo, ma cercare di percepirlo nell'insieme del contesto globale. La Gestalt afferma che ogni individuo è costantemente tempestato da una serie di stimoli, ma il sistema percettivo ne seleziona solo alcuni, organizzandoli in strutture significative. In termini psicologici questo significa che gli individui percepiscono se stessi e il mondo come il risultato di un insieme di stimoli selezionati dal proprio sistema percettivo, in quanto esso costruisce una figura definita rispetto ad uno sfondo indifferenziato. Gli stimoli, considerata tale ipotesi, vengono organizzati in modo da far collimare i bisogni dell individuo con quelli dell ambiente. Lo scopo di questo primo capitolo è di presentare la parte relativa alle origini della Gestalt: il contesto storico culturale, qualche aspetto importante della vita del fondatore della Terapia della Gestalt, Fritz Perls, le principali correnti filosofiche e psicologiche alle quali la Gestalt si ispira, i principali concetti teorici come quello di omeostasi, olismo, rapporto figura/sfondo, principio del qui ed ora, la teoria del Sé e il contatto. In questo capitolo, si presenta ancora la parte riguardante la salute e la relazione terapeutica. 1. Il contesto storico-culturale La Psicologia della Gestalt è una corrente psicologica nata e sviluppata in Germania agli inizi del Novecento, precisamente nel periodo tra gli anni Dieci e gli anni Trenta in un epoca storica caratterizzata dalle due guerre mondiali e dall avvento del nazismo e del 3
5 fascismo (Ploetz, 1962, 766). La Psicologia della Gestalt afferma che la persona ha bisogno di dare un significato alle sue percezioni, alle sue esperienze e alla sua esistenza; essa prende spunto dalla fenomenologia, dall esistenzialismo, dalla teoria del campo. La fenomenologia è una corrente di pensiero che fa riferimento a una scienza che descrive ciò che realmente appare, ed è considerata un alternativa al pensiero positivistico. Tale corrente privilegia il come rispetto al perché, enfatizzando il vissuto immediato percepito a livello corporeo, nel processo che si svolge nel qui ed ora. La fenomenologia afferma, inoltre, che la percezione del mondo circostante è caratterizzata da fattori soggettivi irrazionali che variano da persona a persona, evidenziando, così una presa di coscienza del proprio corpo e del tempo vissuto, vista come esperienza unica e singolare di qualsiasi essere umano, a prescindere dalle teorie stabilite (Ginger, 2004, 40). Husserl, approfondì il metodo fenomenologico, mettendo in risalto alcuni concetti principali: - il riconoscimento del carattere intenzionale della psiche ; - lo studio del fenomeno che si manifesta e che non è riconducibile a qualcosa di ancora più evidente ; - il superamento della suddivisione tra soggetto e oggetto al fine di giungere a una convergenza fondata sul fenomeno di consapevolezza ; - il valore universale della natura delle cose che possono essere colte solo individualmente e l intuizione di esse, la quale si presume sia individuale ; - il concetto di epochè che richiede il mettere da parte giudizi comuni e teorie scientifiche per fare in modo che il fenomeno si manifesti nella sua sostanza (Giusti - Rosa, 2006, 53). L esistenzialismo è una corrente filosofica nata dopo la prima guerra mondiale, in seguito alla quale l uomo aveva dovuto assistere passivamente allo spettacolo sconfortante che lui stesso aveva creato: distruzioni materiali, gravi crisi familiari e profonde ferite delle coscienze individuali. L'uomo si trovava dinanzi ad una realtà caratterizzata da forti tensioni sociali, da paure croniche per un futuro sempre più incerto e da una grave crisi dei 4
6 valori morali. L'esistenzialismo, di fronte a tutto questo vuole interrogarsi sul significato dell esistenza umana e proporre nuove soluzioni che restituiscano all uomo la fiducia in se stesso e la dignità che nel periodo della grande Guerra era compromessa (Abbagnano, 2006, 389). L epoca in cui l esistenzialismo è nato, è caratterizzata da un periodo di grande crisi, si interessa della singolarità e irripetibilità dell uomo, considerando l esistenza una possibilità, ossia un poter essere, affermando, inoltre, che l uomo sarà la persona che ha scelto e deciso di voler essere. L uomo, affinché possa riscoprire se stesso, dovrebbe privilegiare l'essere rispetto all'avere, nonostante le esigenze della società contemporanea, la quale valorizza coloro che possiedono molto. Il mondo della categoria dell'avere è caratterizzato da sentimenti di alienazione e preoccupazione, quindi la metafisica dovrebbe liberare l'uomo dal piacere del possesso delle cose ed esortarlo alla disponibilità all'essere. La psicologia della Gestalt è nata per mezzo dei lavori dei tre psicologi gestaltisti: Marx Wertheimer ( ), Kurt Koffka ( ), Wolfgang Kohler ( ), i quali si servirono dei lavori di Christian von Ehrenfels ( ), uno dei promotori della Gestalt, il quale inizialmente affermava: il tutto è una realtà diversa dalla somma delle parti (Ginger, 2004, 43). Questi autori, essendosi inizialmente occupati dei meccanismi fisiologici e psicologici della percezione e dell esperienza, estesero i loro lavori anche alla memoria, all intelligenza, all espressione e infine alla personalità totale, evidenziando l isomorfismo tra la fisica e la psiche; secondo tale ipotesi, ci sarebbe piena corrispondenza tra le esperienze del soggetto e i processi fisiologici che ne stanno alla base. Secondo la psicologia della Gestalt, qualsiasi campo percettivo è caratterizzato dalla relazione tra la figura, ossia una forma chiusa e strutturata e lo sfondo, il contesto. La percezione, a volte dipende da fattori sia oggettivi, che soggettivi, con la tendenza della persona a isolare delle buone forme (forme pregnanti) che guidano le relazioni reciproche tra organismo e ambiente circostante (Ginger, 2004, 43). Uno degli argomenti di maggiore rilievo in Gestalt è la teoria del campo di Kurt Lewin, il quale definisce campo l interdipendenza tra l individuo e ambiente. Il campo non 5
7 riguarda soltanto la percezione soggettiva, ma comprende anche quella riguardante il mondo circostante; secondo tale teoria esiste un legame molto stretto e complesso tra individuo e ambiente, il soggetto percepisce e individua nel campo alcuni elementi che in seguito tende a modificare in funzione dei suoi obiettivi e del benessere personale. Il bisogno individuale organizza il campo, quindi, secondo Lewin, qualsiasi cosa la persona percepisce, può essere sia negativa che positiva. In poche parole, ogni individuo può essere considerato tale solo in relazione con il suo ambiente vitale, in quanto, egli mette in atto una sorta di problem solving che permette di identificare la forma buona, utile alla soddisfazione dei bisogni (Palmonari - Cavazza, 2003, 48). Lewin tende ad esaminare le modalità con le quali le situazioni e le impressioni possono influenzare i processi cognitivi e percettivi di una persona, affermando che per spiegare il comportamento umano è essenziale valutarlo in base alla circostanza concreta in cui esso si attua. Egli, contestando il principio dell associazionismo, il quale preso singolarmente non riesce a spiegare la dinamica dei processi mentali, ha potuto dimostrare come la persona possa agire energicamente e in modo volontario durante i vari processi dinamici, sia percettivi che cognitivi, non soltanto per guidarli ma anche per, eventualmente bloccarli (Palmonari - Cavazza, 2003, 50) Il campo psicologico è definito come l'insieme dei fatti coesistenti, considerati reciprocamente interdipendenti per l'individuo in un particolare momento (Palmonari Cavazza, 2003, 51), quindi la motivazione di un'azione, si può ritrovare nelle relazioni tra le diverse forze presenti in esso. Da qui, prende vita un modello dinamico, secondo il quale le caratteristiche del comportamento vanno ricercate proprio negli schemi mentali che la persona o il gruppo si costruisce di tutti quei fattori interdipendenti e influenti. 2. Fritz Perls: cenni biografici La Psicoterapia della Gestalt nasce nel 1951 ad opera di Frederich Salomon Perls, nato nel 1893 a Berlino e morto a Chicago nel La vita di Perls fu abbastanza movimentata, per quanto riguarda i sentimenti, i comportamenti e le relazioni sociali. La sua vita familiare è stata caratterizzata da un 6
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