IMPLEMENTAZIONE DELLA DIRETTIVA 2000/60/CE

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1 Assessorato Ambiente e Sviluppo Sostenibile IMPLEMENTAZIONE DELLA DIRETTIVA 2000/60/CE Programma di monitoraggio del Distretto idrografico Appennino Settentrionale ALLEGATO 4 Dicembre 2009

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3 Indice 1. Programma di monitoraggio dei corsi d acqua Monitoraggio di sorveglianza Monitoraggio operativo Rete nucleo Monitoraggio degli elementi chimici Programmazione delle frequenze di campionamento Definizione dei protocolli analitici Programmazione delle attività 5 2. Programma di monitoraggio degli invasi Il monitoraggio 5 3. Programma di monitoraggio delle acque sotterranee Monitoraggio dei corpi idrici sotterranei Monitoraggio quantitativo Monitoraggio chimico Profili analitici Programma delle attività di monitoraggio 5 4. Programma di monitoraggio delle acque di transizione La rete di monitoraggio Il Piano di monitoraggio I campionamenti - Periodo Programma di monitoraggio delle acque marino costiere Rete di monitoraggio degli elementi biologici Composizione, abbondanza e biomassa del fitoplancton. Identificazione della griglia spaziale e temporale di campionamento Composizione, abbondanza dei macroinvertebrati bentonici. Identificazione della griglia spaziale e temporale di campionamento Rete di monitoraggio degli elementi chimico-fisici a sostegno degli elementi biologici Rete di monitoraggio inquinanti specifici 5 2

4 1. Programma di monitoraggio dei corsi d acqua La necessità di individuare una rete di monitoraggio in modo formalmente coerente con i requisiti normativi nazionali e comunitari, che poggia prioritariamente sugli elementi di qualità biologica, ha condotto alla definizione di una rete di prima individuazione che necessita, dopo un primo ciclo di monitoraggio, di una fase di verifica complessiva e di validazione a livello territoriale. Le informazioni e le criticità che emergeranno nel corso del primo triennio di avvio del monitoraggio dovranno essere utilizzate per consolidare/rivedere tale rete, indirizzare ed ottimizzare la programmazione del triennio successivo. In prima analisi, tra gli elementi di probabile criticità si rileva che: l applicazione dei criteri tecnici normativi ha portato alla definizione di un gran numero di stazioni su corpi idrici minori, con scarsa entità dei deflussi, in gran parte non monitorati precedentemente o controllati a livello provinciale, sui quali può essere utile acquisire un primo quadro conoscitivo. In alcuni casi, questi tratti di corsi d acqua sono monitorati in rappresentanza dei raggruppamenti di corpi idrici simili a cui appartengono, per cui si prevede la possibilità di variare negli anni il punto da monitorare come rappresentativo; la realizzazione del primo programma di monitoraggio consentirà comunque di fare delle valutazioni di costi/efficacia in merito al controllo puntuale dei corpi idrici minori, al contrario, la necessità di raggruppare i corpi idrici con l obiettivo di ottimizzare la rete (anche in termini di contenimento dei costi del monitoraggio, come peraltro la direttiva prevede) ha portato, al momento, all esclusione di alcune stazioni significative per il carico inquinante veicolato, come le chiusure di bacino del Rubicone e dell Uso, cha saranno eventualmente monitorate con valenza regionale. 1.1 Monitoraggio di sorveglianza Il primo monitoraggio di sorveglianza da realizzarsi in circa 50 stazioni attiene tutti gli elementi biologici, chimico-fisici e idromorfologici, per la durata di un anno all interno del triennio , con possibilità di stratificazione delle attività per bacini o sottobacini idrografici. In base alle indicazioni del D.M. 14 aprile 2009 n. 56 recante Criteri tecnici per il monitoraggio dei corpi idrici e l'identificazione delle condizioni di riferimento, il rilevamento dei diversi elementi di qualità deve essere effettuato nell arco di un anno con le frequenze riportate in Tabella 1. 3

5 Tabella 1: Frequenze di monitoraggio ELEMENTI DI QUALITÀ FREQUENZE NELL ARCO DI UN ANNO BIOLOGICI Macrofite 2 volte (4) Diatomee Macroinvertebrati 3 volte (7) Pesci 1 volta (8) IDROMORFOLOGICI 2 volte in coincidenza con il campionamento dei macroinvertebrati (6) Continuità 1 volta Idrologia Continuo (11) alterazione morfologica dovuta alla presenza di manufatti aspetti geomorfologici a scala di Morfologia bacino caratterizzazione degli habitat FICO-CHIMICI E CHIMICI Condizioni termiche Ossigenazione Conducibilità Stato dei nutrienti Stato di acidificazione Altre sostanze non appartenenti all elenco di priorità (14) Sostanze dell'elenco di priorità (15) (4) (6) (7) (8) (11) (14) (15) 1 volta 1 volta in coincidenza con la raccolta di ciascun campione di macroinvertebrati Trimestrale e comunque in coincidenza del campionamento dei macroinvertebrati e/o delle diatomee - trimestrale in colonna d acqua. Possibilmente in coincidenza con campionamento dei macroinvertebrati e/o delle diatomee - mensile in colonna d acqua Monitoraggio facoltativo per i fiumi alpini e per i grandi fiumi Aumentata a 3 volte per fiumi ad elevata variabilità idrologica e grandi fiumi Ridotta a 2 volte per i fiumi temporanei mentre è aumentata a 4 volte per fiumi ad elevata variabilità idrologica e grandi fiumi Per i corsi temporanei il monitoraggio è facoltativo Le misurazioni in continuo sono da prevedersi per i siti idrologicamente significativi della rete, è possibile utilizzare interpolazioni per gli altri siti Se scaricate e/o rilasciate e/o immesse e/o già rilevate in quantità significativa nel bacino idrografico o nel sottobacino Se scaricate e/o rilasciate e/o immesse e/o già rilevate nel bacino idrografico o nel sottobacino 4

6 Elementi biologici Considerati prioritari per la valutazione ecologica della qualità delle acque, sono da rilevare da 2 a 3-4 volte durante l anno nei periodi idrologici o vegetativi più idonei. Al fine di predisporre l avvio del primo monitoraggio di sorveglianza, nel corso del 2009 sono state condotte da Arpa attività di sperimentazione e formazione sui nuovi metodi biologici, in particolare, sul campionamento delle macrofite acquatiche e del macrobenthos con il metodo multihabitat proporzionale. Dal punto di vista operativo si è evidenziato che molti corpi idrici regionali presentano caratteristiche morfologiche e idrologiche analoghe a quelle dei canali artificiali, con sponde ripide e fondo melmoso, tali da rendere l accesso e l applicazione dei metodi biologici difficoltoso, o comunque possibile soltanto in periodo di magra. La fattibilità del monitoraggio in queste situazioni sarà verificata in corso d opera, anche ricorrendo all applicazione dei metodi per i fiumi non guadabili quando questi saranno disponibili. Per quanto riguarda il monitoraggio della fauna ittica, per il quale al momento non sono disponibili competenze sufficienti all interno dell Agenzia, è in corso di realizzazione un progetto di Arpa e Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con alcuni Istituti Universitari, che ha l obiettivo di raccogliere le informazioni sulla fauna ittica necessarie alla valutazione ecologica delle acque richiesta dalla Direttiva 2000/60/CE. Alla luce di quanto sopra esposto, sarà avviato un monitoraggio sistematico, diviso nel triennio , su tutti i corsi d acqua non temporanei della regione per verificare l applicabilità dell indice ittico richiesto e di effettuare un controllo secondo la metodologia che verrà ufficializzata. Elementi idromorfologici Idrologia A supporto delle indagini relative alla qualità delle acque è necessaria una accurata conoscenza degli aspetti quantitativi, per trarre informazioni utili alla corretta gestione delle risorse idriche. Allo scopo di garantire ed ottimizzare la rete di monitoraggio delle portate dei corsi d acqua del reticolo idrografico ricadente nel territorio della Regione Emilia-Romagna, Arpa-Servizio IdroMeteoClima ha avviato un programma di ricognizione e di attuazione delle misure di portata e di aggiornamento delle scale di deflusso. Sono state individuate sezioni idrometriche strumentate che necessitano della costruzione o ricalibrazione delle scale di deflusso per ottenere i valori di portata misurati; successivamente si procederà ad effettuare le opportune valutazioni modellistiche per estendere la conoscenza dei valori di portata a supporto degli elementi biologici su tutte le stazioni. In particolare, si prevede di procedere gradualmente alla calibrazione per potere disporre di misure in continuo su circa 25 stazioni nel 2010, e di estendere le valutazioni modellistiche progressivamente nel Morfologia Per la valutazione degli aspetti morfologici è prevista l applicazione sperimentale nel 2010 della metodologia proposta nello schema di Decreto riguardante la Classificazione di prossima emanazione (Indice Morfologico); la determinazione della componente morfologica verrà effettuata una volta all anno, secondo quanto definito nel D. M. 56/09, in coincidenza con uno dei campionamenti dei macroinvertebrati. Elementi chimico-fisici La frequenza minima richiesta per il campionamento dei parametri di base è trimestrale, da condurre in coincidenza al monitoraggio biologico; nel caso del programma di sorveglianza tale controllo risulta da eseguire nell arco di almeno un anno ogni sei anni. 5

7 La riduzione da dati mensili, sui quali sono basate le serie storiche disponibili, a dati trimestrali, comporta delle differenze di dimensione del campione rilevanti dal punto di vista statistico per l elaborazione degli indici di qualità. Inoltre l assenza di dati per cinque anni su sei di durata del Piano di gestione rappresenta un limite per la valutazione dell andamento dello stato dei corsi d acqua, almeno rispetto alla scala di dettaglio finora adottata. Lo spirito della Direttiva è quello di utilizzare una maglia temporale più larga sulle situazioni ritenute non a rischio, in una logica di ottimizzazione del rapporto costi/efficacia. L applicazione di questo principio introduce tuttavia una forte discontinuità rispetto al passato, per cui si ritiene utile prevedere una fase di transizione che consenta di caratterizzare i corpi idrici in modo sufficientemente affidabile e di consolidare, al tempo stesso, le nuove procedure di monitoraggio e di classificazione. Per la prima applicazione della direttiva si propone pertanto di: a. replicare le analisi dei macro-descrittori utili per il LIMeco e degli altri parametri chimicofisici di base anche nei campionamenti mensili, dove previsti per l analisi delle sostanze chimiche; b. prevedere in linea generale un ciclo triennale anche per il monitoraggio di sorveglianza, considerando che le prime informazioni raccolte serviranno per indirizzare la programmazione del triennio successivo. Per quanto riguarda il profilo analitico, lo schema del Decreto di classificazione introduce il sistema LIMeco di valutazione degli elementi chimico-fisici a supporto dello Stato ecologico. Si tratta di un indice trofico calcolato in base alla percentuale di ossigeno disciolto e alla presenza di nutrienti sotto la forma di Azoto ammoniacale, Azoto nitrico e Fosforo totale. E inoltre previsto il rilievo e la trasmissione di altri parametri di base, quali Temperatura acqua, Conducibilità, ph, Alcalinità ed ulteriori parametri a supporto delle diverse componenti biologiche quali Cloruri, Azoto totale, Escherichia coli, Solidi sospesi, Calcio, D 5, COD, Solfati, Fosforo ortofosfato. Elementi chimici La selezione degli elementi chimici da monitorare in relazione alle note (14) e (15) di Tabella 1 e la relativa frequenza è trattata estesamente al paragrafo Monitoraggio operativo In assenza di conoscenze pregresse, il monitoraggio operativo andrà ragionevolmente applicato a tutti gli elementi di qualità possibili. Le frequenze previste sono quelle già riportate per il programma di sorveglianza, con l unica differenza che la frequenza del monitoraggio operativo è triennale; inoltre all interno del triennio, il ciclo del monitoraggio chimico-fisico e chimico è annuale. Ciò significa che le stazioni soggette a programma operativo devono essere monitorate tutti gli anni per quanto riguarda il controllo chimico ed almeno un anno su tre per quanto riguarda gli elementi biologici. Anche se il D.M. 56/2009 non prevede esplicitamente la possibilità di stratificare le attività, per operare in modo coerente a livello di bacino idrografico è necessario programmare la stratificazione del monitoraggio in modo coordinato sia sulle stazioni in sorveglianza che su quelle in operativo all interno del ciclo triennale. 1.3 Rete nucleo A seguito dell emanazione del D.M. 56/2009 è necessario definire all interno della rete regionale un sottoinsieme corrispondente alla rete nucleo, composta da siti ritenuti idonei a verificare le variazioni di lungo termine sia legate a fenomeni naturali che relative agli effetti della diffusa attività antropica. 6

8 L individuazione di tali siti risulta una operazione molto complessa sulla base delle conoscenze attuali. Nel caso dell Emilia-Romagna, per la prima definizione della rete nucleo ci si avvale del potenziale informativo derivante dalle sperimentazioni sui metodi biologici condotte e tuttora in corso sul territorio regionale. In particolare, sulla base delle verifiche finora effettuate ed in attesa di ulteriori approfondimenti, sono stati selezionati per la costituzione della rete nucleo poco più di una ventina di siti sperimentali, suddivisi in due gruppi a diversa valenza: le stazioni che sono state individuate in contesti il più possibile inalterati (quindi per lo più montani) con valenza potenziale di siti di riferimento, sulla base della conoscenza territoriale e del giudizio esperto, sono soggette a monitoraggio di sorveglianza e costituiscono la parte della rete nucleo per il controllo della variazione naturale di lungo termine (REF); le stazioni individuate all interno della sperimentazione nei bacini di valle, con l obiettivo di trovare situazioni il meno alterate possibile in tipologie fluviali di pianura, ricadono in corpi a rischio e sono quindi soggette a monitoraggio operativo; queste ultime possono essere inserite nella rete nucleo per il controllo delle variazioni di lungo termine di origine antropica (DAA). Su tutte le stazioni della rete nucleo, il monitoraggio avrà ciclo triennale. Tabella 2: Composizione della rete nucleo per il Distretto dell Appennino settentrionale Asta Toponimo Valenza Tipizzazione T.Limentra A monte Bac. Suviana REF 10 SS 2 N T. Samoggia A monte di Savigno REF 10 IN 8 N T. Senio Ponte Peccatrice (extra rete) REF 10 SS 2 N T. Sintria Fornazzano REF 10 SS 1 N T. Lamone Castellina Via Ponte REF 10 SS 3 N F.Rabbi Castel dell'alpe REF 10 SS 1 N F. Bidente-Ronco Mulino Tre Fonti REF 10 SS 2 N F. Reno Casalecchio chiusura bacino montano DAA 6 SS 4 D-10 F. Lamone P.te Mulino Rosso - Brisighella DAA 6 SS 3 F-10 F. Ronco Vicinanze Via Tibano, Forlimpopoli DAA 6 SS 3 F-10 T. Conca P.te strada per Marazzano DAA 12 IN 8 D-10 T. Conca 200 m a monte invaso DAA 12 IN 8 D-10 Legenda: REF Sito di riferimento DAA Sito di valutazione di lungo termine della diffusa attività antropica 1.4 Monitoraggio degli elementi chimici Ai sensi della Direttiva 2000/60/CE, gli elementi chimici da monitorare nei corsi d acqua si distinguono in: sostanze a supporto dello Stato Ecologico; sostanze prioritarie che concorrono alla valutazione dello Stato Chimico. Questi elementi sono specificati nel D.M. 56/09, Allegato 1, rispettivamente alla Tabella 1B e Tabella 1A. All interno del programma di sorveglianza, il controllo delle sostanze chimiche è previsto nell anno di monitoraggio: trimestralmente per le sostanze a supporto dello stato ecologico (Tab. 1B) se scaricate e/o rilasciate e/o immesse e/o già rilevate in quantità significativa nel bacino idrografico o sottobacino (sulla base dell analisi delle pressioni e/o dei dati pregressi); 7

9 mensilmente per le sostanze a supporto dello stato chimico (Tab. 1A) se scaricate e/o rilasciate e/o immesse nel bacino idrografico o sottobacino (a seguito di un analisi delle pressioni e degli impatti, effettuata per ciascuna singola sostanza dell elenco di priorità). All interno del programma operativo il controllo delle sostanze chimiche è da condurre analogamente a quanto previsto per la sorveglianza ma a livello di corpo idrico, ovvero: trimestralmente per le sostanze a supporto dello stato ecologico (Tab. 1B) se scaricate e/o rilasciate e/o immesse e/o già rilevate in quantità significativa nel corpo idrico (sulla base dell analisi delle pressioni e/o dei dati pregressi); mensilmente per le sostanze a supporto dello stato chimico (Tab. 1A) se scaricate e/o rilasciate e/o immesse nel corpo idrico. Il decreto precisa che: La quantità significativa è intesa come quantità che potrebbe compromettere il raggiungimento di uno degli obiettivi; ad esempio uno scarico si considera significativo qualora abbia impattato un area protetta o ha causato superamenti di qualsiasi standard. La selezione delle sostanze chimiche da controllare nell ambito del monitoraggio di sorveglianza si basa sulle conoscenze acquisite attraverso l analisi delle pressioni e degli impatti. Anche i dati di monitoraggio pregressi costituiscono un supporto per la selezione delle sostanze chimiche da monitorare. Qualora non vi siano informazioni sufficienti per effettuare una valida e chiara selezione delle sostanze dell elenco di priorità, a fini precauzionali e di indagine, sono da monitorare tutte le sostanze di cui non si possa escludere a priori la presenza nel bacino o sottobacino. Al contrario, per le sostanze chimiche dell elenco di priorità e per tutte le altre sostanze chimiche per le quali nel primo monitoraggio di sorveglianza vengono riscontrate concentrazioni che garantiscono il rispetto dello standard di qualità, le frequenze di campionamento nei successivi monitoraggi di sorveglianza possono essere ridotte. In tal caso le modalità e le motivazioni delle riduzioni sono riportate nel piano di gestione e nel piano di tutela delle acque.. Sulla base di queste considerazioni è stato condotto uno studio per la valutazione degli elementi chimici da ricercare sul territorio regionale, a partire dalle informazioni disponibili in termini di dati di qualità pregressi e di analisi delle pressioni. In particolare questi dati sono stati utilizzati per ottimizzare la programmazione del monitoraggio chimico sia in termini di differenziazione dei profili analitici che di riduzione delle frequenze di campionamento dove ritenuto opportuno. ANALI DEI DATI PREGRES: i dati disponibili fanno riferimento ad una serie storica sufficientemente omogenea dal 2002 al 2008 su 25 punti di monitoraggio all interno del Distretto dell Appennino settentrionale, già stazioni significative e di interesse ai sensi del Piano di Tutela delle Acque e appartenenti anche alla nuova rete. Sono state valutate le criticità derivanti dal superamento degli standard previsti dal D.M. 56/09 per i parametri chimici rilevati. Per il monitoraggio di sorveglianza il criterio è stato estrapolato a livello di bacino idrografico, considerando ad esempio che, dove in chiusura di bacino montano esistono dati che segnalano l assenza di sostanze chimiche prioritarie, essa possa essere a maggior ragione estesa ai corpi idrici afferenti al bacino sotteso dalla stazione, soprattutto se situati in contesti montani e/o poco antropizzati. ANALI DELLE PRESONI: è stata eseguita la ricognizione delle eventuali fonti di pressione incidenti sul corpo idrico sotteso dalla stazione, considerando siti contaminati, depuratori, scarichi industriali e discariche, in modo da verificare la coerenza con le informazioni derivanti dall analisi dei dati e confermare la riduzione/sospensione del monitoraggio nelle situazioni non a rischio. In alcuni casi la verifica è stata approfondita a livello locale sulla base delle conoscenze territoriali delle Sezioni provinciali Arpa. 8

10 1.4.1 Programmazione delle frequenze di campionamento In base a tutte le informazioni raccolte è stata formulata la seguente proposta di riduzione differenziata delle frequenze di campionamento per l analisi delle sostanze chimiche prioritarie/non prioritarie (Tabella 3) sul territorio regionale all interno del Distretto dell Appennino settentrionale: Per le 20 stazioni in monitoraggio di sorveglianza nessuna frequenza su 6 stazioni dove non sono emerse criticità nei dati a livello di bacino, né criticità di pressioni, anche in base al confronto con le Sezioni provinciali Arpa; frequenza trimestrale su 12 stazioni dove non sono disponibili dati a livello di bacino ma non sussistono criticità di pressioni, o viceversa i dati pregressi sono buoni ma è stata segnalata la presenza di alcune criticità di pressione, oppure si tratta di corpi probabilmente a rischio ; frequenza mensile su 2 stazioni per criticità evidenziate dalla analisi delle pressioni, anche in base al confronto con le Sezioni provinciali Arpa. Per le 65 stazioni in monitoraggio operativo, trattandosi comunque di corpi definiti a rischio frequenza trimestrale su 16 stazioni dove non sono emerse criticità nei dati a livello di corpo idrico, oppure dove i superamenti hanno riguardato solo i parametri di supporto allo Stato ecologico; frequenza mensile sulle rimanenti 49 dove non sono disponibili dati pregressi a livello di corpo idrico oppure dove si sono verificati superamenti per i parametri relativi allo Stato chimico. Tabella 3: Prospetto di frequenza per analisi delle sostanze chimiche prioritarie/non prioritarie: Numero di stazioni Frequenza di monitoraggio per le sostanze chimiche Nessuna Trimestrale Mensile Totale Monitoraggio sorveglianza Monitoraggio operativo Totale Definizione dei protocolli analitici Il protocollo di analisi degli elementi chimici da associare ai campionamenti che saranno effettuati sui corsi d acqua a partire dal 2010 è stato definito sulla base delle richieste normative introdotte dal D.M. 56/09, Allegato 1, alla Tabella 1A (sostanze prioritarie che concorrono allo Stato Chimico) e Tabella 1B (sostanze non prioritarie a supporto dello Stato Ecologico). Oltre alla possibilità di riduzione delle frequenze minime di campionamento (da mensile a trimestrale, a nessuna) in relazione ai diversi livelli di criticità evidenziate, la normativa consente una declinazione puntuale del profilo analitico per ogni corpo idrico in base allo studio delle pressioni e della dimostrata presenza/assenza di specifici gruppi di sostanze. Questa opzione richiede però conoscenze approfondite che non sono disponibili per tutti gli elementi; inoltre operare con un grande numero di profili analitici diversi presenta una elevata complessità dal punto di vista gestionale. Per questi motivi si è scelto di definire in linea generale per tutti i corpi idrici un protocollo analitico omogeneo (Profilo 2), che prevede l analisi di un ampio spettro di elementi chimici rispondenti alla domanda normativa derivante dalle Tabelle 1A e 1B. Esse comprendono infatti sostanze diverse ma appartenenti a tipologie omogenee di inquinanti, la cui determinazione risulta spesso associata a livello di processo analitico. Questo profilo sarà associato a tutti i campionamenti programmati per l analisi degli elementi chimici con le frequenze indicate alla Tabella 3. 9

11 Considerando che la determinazione di tutti gli elementi chimici previsti dal decreto, di cui alcuni non precedentemente monitorati da Arpa, risulta alquanto onerosa e complessa dal punto di vista laboratoristico, si è reso necessario adottare alcune strategie per calibrare il carico di lavoro analitico in relazione alla potenzialità e alle specificità organizzative dell Agenzia. In particolare, stante anche l attuale processo di riorganizzazione del sistema laboratoristico di Arpa, alcune specifiche tipologie di inquinanti saranno determinate dai rispettivi Riferimenti Analitici Regionali (RAR Acque Interne a Reggio Emilia, RAR Fitofarmaci a Ferrara, RAR Microinquinanti a Ravenna) secondo le specializzazioni di propria competenza. In questi casi la ricerca dovrà essere orientata, nell ottica della ottimizzazione delle risorse disponibili, in modo mirato rispetto alla presenza di pressioni correlate sul territorio o dove ritenuto strategico per il controllo del trasferimento degli inquinanti in mare Adriatico. Nello specifico, i seguenti microinquinanti: Cloroalcani, Difenileteri bromurati, Clorofenoli, Cloroaniline, Cloronitrobenzeni, Cloronitrotolueni saranno analizzati nel 2010 prioritariamente sul fiume Po e su tutte le chiusure di bacino montano e idrografico di valle (Profilo 3). A seguito dei risultati del primo anno di monitoraggio, la ricerca potrà essere ricalibrata negli anni seguenti, approfondendo le indagini dove ritenuto necessario. Analogamente per i composti Organostannici di nuova introduzione, utilizzati nell ambito della cantieristica navale, la ricerca sarà orientata per il 2010 prioritariamente sulle aste navigabili, quali la chiusura del fiume Reno ed eventualmente altri canali navigabili del territorio regionale (Profilo 4). Per quanto riguarda il controllo dei fitofarmaci, in accordo con la Regione Emilia-Romagna, sulla base dell analisi di rischio è stato scelto un protocollo minimo di analisi già adottato nel corso del 2009, che verrà applicato anche nel 2010, con le frequenze previste; sarà valutata inoltre l opportunità di limitare, esclusivamente al periodo stagionale d uso del prodotto fitosanitario, l analisi di alcuni principi (diserbanti acidi), che richiedono una metodologia di preparazione del campione particolarmente complessa e onerosa. Sulla base degli esiti del monitoraggio oltre che dell aggiornamento in itinere delle analisi di rischio sugli ecosistemi acquatici, si procederà ad ottimizzare la scelta dei principi attivi da ricercare. E inoltre previsto il controllo di alcuni parametri chimici aggiuntivi, non strettamente richiesti dal D.M.56/09, ma per i quali, sulla base di monitoraggi precedenti o per una migliore caratterizzazione degli elementi di qualità biologica, si ritiene opportuno mantenere il monitoraggio (Profilo 1). In definitiva, per l attuazione del monitoraggio chimico e chimico-fisico ai sensi della direttiva quadro sui corsi d acqua regionali sono individuati i protocolli sotto riportati. 10

12 Profilo 1: Protocollo chimico-fisico di base trimestrale da rilevare in coincidenza con i monitoraggi biologici Parametro Temperatura acqua ( C) Conducibilità (µs/cm a 20 C ) ph Alcalinità (Ca(HCO 3 ) 2 mg/l) Ossigeno disciolto (mg/l) / Ossigeno disciolto alla saturazione (%) Azoto ammoniacale (N-NH 4 mg/l) Azoto nitrico (N-NO 3 mg/l) Azoto totale (mg/l) D 5 (mg/l) COD (mg/l) Fosforo totale (µg/l) Fosforo reattivo (P-PO 4 µg/l) Cloruri (mg/l) Solfati (mg/l) Solidi sospesi (mg/l) Escherichia coli (UFC/100 ml) Ca 2+ (mg/l) Per classificazione LIMeco Profilo 2: Protocollo generale per analisi elementi chimici (Tab.1A e Tab.1B) (1) Sostanza Tab 1/A Tab 1/B 1,1,1 Tricloroetano (µg/l) E Tricloroetilene (µg/l) E Tetracloroetilene (percloroetilene) (µg/l) 1,2 Diclorobenzene (µg/l) P 1,2 Dicloroetano (µg/l) P Triclorobenzeni (1,2,4 Triclorobenzene) (µg/l) 1,3 Diclorobenzene (µg/l) 1,4 Diclorobenzene (µg/l) 2-Clorotoluene (µg/l) 3-Clorotoluene (µg/l) 4-Clorotoluene (µg/l) PP Antracene (µg/l) P Benzene (µg/l) PP Benzo(a)pirene (µg/l) PP Benzo(b)fluorantene (µg/l) PP Benzo(k)fluoranthene (µg/l) PP Benzo(g,h,i)perylene (µg/l) PP Indeno(1,2,3- cd)pyrene (µg/l) Clorobenzene (µg/l) PP Esaclorobutadiene (µg/l) P Fluorantene (µg/l) P Naftalene (µg/l) 11

13 Xileni (o,m,p) (µg/l) E Tetracloruro di carbonio (tetraclorometano) (µg/l) Toluene (µg/l) P Triclorometano (µg/l) P Diclorometano P Di(2-etilesilftalato) Durezza (mg CaCO 3 /L) a supporto valutazione del Cadmio Metalli Tab 1/A Tab 1/B Arsenico (µg/l) PP Cadmio e composti (µg/l) Cromo totale (µg/l) PP Mercurio e composti (µg/l) P Nichel e composti (µg/l) P Piombo e composti (µg/l) Rame Zinco Boro aggiuntivo Pesticidi (µg/l) Tab 1/A Tab 1/B 2,4 D (Acido 2,4 diclorfenossiacetico) (µg/l) 3,4-Dicloroanilina (µg/l) P Alaclor (µg/l) P Atrazina (µg/l) Atrazina Desetil (µg/l) Atrazina Desisopropil (µg/l) Pesticidi singoli Azinfos metile (µg/l) Azoxystrobin (µg/l) Benfluralin (µg/l) Pesticidi singoli Bensulfuron Metile Bentazone (µg/l) Buprofezin (µg/l Carbofuran (µg/l) Pesticidi singoli Clorotoluron (µg/l P Clorpirifos (Clorpirifos etile) (µg/l) Clorpiryphos metile (µg/l) P Clorfenvinfos (µg/l) Cloridazon (µg/l) Diazinone (µg/l) Pesticidi singoli Dicloran (µg/l) Diclorvos (µg/l) Dimetenamide-P (µg/l) Pesticidi singoli Dimetoato (µg/l) P Diuron (µg/l) PP Endosulfan (µg/l) PP Esaclorocicloesano (γ HCH Lindano) (µg/l) Etofumesate (µg/l) Pesticidi singoli Fenitrotion (µg/l) 12

14 Fosalone (µg/l) Imidacloprid (µg/l) Pesticidi singoli P Isoproturon (µg/l) Lenacil (µg/l) Pesticidi singoli Linuron (µg/l) Malation (µg/l) MCPA (Acido 2,4 MetilCloroFenossiAcetico) (µg/l) Mecoprop (µg/l) Metalaxil (µg/l) Metamitron (µg/l) Metazaclor (µg/l Metidation (µg/l) Metobromuron (µg/l) Pesticidi singoli Metolaclor (µg/l) Metribuzin (µg/l) Molinate (µg/l) Oxadiazon (µg/l) Paration (µg/l) Penconazolo (µg/l) Pendimetalin (µg/l) Pesticidi singoli Pirimetalin (µg/l) Procimidone (µg/l) Propaclor (µg/l) Propanil (µg/l) Propazina (µg/l) Propiconazolo (µg/l) Propizamide µg/l) P Simazina (µg/l) Terbutilazina (µg/l) Terbutilazina Desetil (µg/l) Tiobencarb (µg/l) Pesticidi singoli P Trifluralin (µg/l) 13

15 Profilo 3: Protocollo aggiuntivo per analisi elementi chimici nelle chiusure di bacino (1) Sostanza (µg/l) Tab 1/A Tab 1/B PP Alcani, C10-13, cloro PP Difeniletere bromato (sommatoria congeneri 28, 47, 99, 100, 153 e 154) PP 4-Nonilfenolo P Ottilfenolo (4-(1,1,3,3 -tetrametilbutil-fenolo) P Pentaclorofenolo (µg/l) 2-Cloroanilina 3-Cloroanilina 4-Cloroanilina 2-Clorofenolo 3-Clorofenolo 4-Clorofenolo 1-Cloro-2-nitrobenzene 1-Cloro-3-nitrobenzene 1-Cloro-4-nitrobenzene Cloronitrotolueni (singoli isomeri) 2,4-Diclorofenolo 2,4,5-Triclorofenolo 2,4,6-Triclorofenolo Profilo 4: Protocollo aggiuntivo per analisi elementi chimici (campionamenti mensili e trimestrali dove previsti) sulle aste navigabili (1) Sostanza Tab 1/A Tab 1/B PP Tributilstagno composti Composti del Trifenilstagno (1) Le sostanze contraddistinte dalla lettera P e PP sono, rispettivamente, le sostanze prioritarie e quelle pericolose prioritarie individuate ai sensi della Decisione n. 2455/2001/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio e della Proposta di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio n. 2006/129 relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque e recante modifica della Direttiva 2000/60/CE. Le sostanze contraddistinte dalla lettera E sono le sostanze incluse nell elenco di priorità individuate dalle direttive figlie della Direttiva 76/464/CE. 1.5 Programmazione delle attività Nella Tabella 4 è riportato un quadro di sintesi della distribuzione territoriale delle reti di monitoraggio dei corsi d acqua all interno del Distretto dell Appennino settentrionale. Per ogni Sezione provinciale Arpa di competenza è indicato il numero di stazioni della rete ambientale, suddivise tra programma di sorveglianza e operativo, ed il numero di stazioni residue delle reti funzionali da monitorare per l idoneità alla vita dei pesci (attiva fino al 2013) e per la produzione di acqua potabile. 14

16 Tabella 4: Distribuzione territoriale delle reti di monitoraggio dei corsi d acqua Sez. Prov Arpa Tipo monitoraggio Residuo funzionali Sorveglianza Operativo Totale Pesci Potabile RA FC RN * Totale * Per quanto riguarda la provincia di Rimini, si fa presente che con Legge n. 117 del 3 agosto 2009 sono stati annessi alla Regione Emilia-Romagna sette comuni della Valmarecchia della ex- provincia di Pesaro-Urbino; recentemente la normativa nazionale è stata recepita dalla Regione Emilia-Romagna con l emanazione della Legge regionale n.17 del 4 novembre In tempi brevi, completata la tipizzazione, nel 2010 si procederà con l individuazione dei corpi idrici, l analisi delle pressioni, con gli stessi criteri utilizzati per la rete dell Emilia-Romagna; si potranno così individuare le stazioni da inserire nella rete di monitoraggio e i relativi protocolli di controllo (sorveglianza /operativo) secondo la tipologia richiesta. Sulla base dei diversi programmi di monitoraggio definiti in base all analisi del rischio, delle frequenze individuate per il controllo degli elementi chimici e tenendo conto del criterio di stratificazione è stata programmata l attività di monitoraggio dei corsi d acqua per il prossimo triennio. Il decreto richiede il monitoraggio completo di tutti gli elementi per un solo anno all interno del triennio, il quale può variare in base alla possibilità di stratificazione. Per le stazioni di monitoraggio operativo inoltre, essendo il ciclo del chimismo annuale, è da prevedere il controllo chimico e chimico-fisico anche negli anni rimanenti. Le attività sono pianificate nei diversi anni con l obiettivo di bilanciare quanto più possibile i carichi di lavoro, mantenendo però le stazioni aggregate in modo coerente a livello di bacino o sottobacino. In generale, dove possibile, è stata mantenuta un ipotesi più cautelativa per il primo anno per agevolare il consolidamento delle procedure di campionamento e classificazione. In Tabella 5 sono riportate le stazioni di cui si prevede il monitoraggio nel 2010, 2011 e 2012, contrassegnate rispettivamente dal colore rosa, giallo e verde, in modo da rispettare il criterio di omogeneità all interno del bacino/sottobacino di appartenenza. Per i bacini che interessano più territori provinciali è necessario coordinare le attività tra le Sezioni Arpa di competenza. Sui corpi idrici artificiali e sui siti naturali (indicati nella Tabella 5 alla colonna Art.) che per le caratteristiche idromorfologiche non risultano accessibili o guadabili non sarà possibile applicare i normali protocolli di campionamento degli elementi biologici: in questi casi sarà valutata la possibilità/fattibilità di analisi delle comunità di diatomee e/o dei macroinvertebrati attraverso l utilizzo di substrati artificiali. Dal momento che i metodi per la valutazione del macrobenthos nei corsi d acqua non guadabili sono ancora in fase di emanazione, il monitoraggio biologico per il fiume Po è stato programmato per il Al contrario è stato pianificato nel 2010 il monitoraggio dei siti appartenenti alla rete nucleo, sui quali sono previste ulteriori attività sperimentali per la raccolta di informazioni sugli elementi biologici ed idromorfologici. 15

17 Tabella 5: Programma di monitoraggio dei corsi d acqua della Regione Emilia-Romagna per il triennio Distretto Appennino settentrionale Codice Asta Toponimo Frequenza Sez. prov Programma Nucleo Art elementi chimici T.Silla Mulino di Gaggio Sorveglianza tutto trimestrale T.Limentra A monte Bac. Suviana Sorveglianza REF tutto nessuna T.Limentra Chiusura Bac. Limentra Operativo tutto ch ch mensile F. Reno Vergato (America - Europa) Operativo ch tutto ch trimestrale F. Reno Lama di Reno Operativo ch tutto ch mensile T.Setta P.te Cipolla Sorveglianza tutto nessuna T.Setta Sasso Marconi - Acoser Operativo ch tutto ch mensile F. Reno Casalecchio chiusura bacino montano Operativo DAA ch tutto ch trimestrale F. Reno Vicinanze Via Bagno 7 Operativo * ch (tutto) ch mensile T. Samoggia A monte di Savigno Sorveglianza REF tutto trimestrale T. Samoggia A monte T. Ghiaia - loc. Stiore Operativo tutto ch ch mensile T. Lavino A valle di Monte Pastore Sorveglianza * (tutto) trimestrale T. Lavino Sacerno Operativo * (tutto) ch ch mensile T. Samoggia Nv. P.te s.p. trasv. di pianura-forcelli Operativo * (tutto) ch ch trimestrale Canale Navile Castelmaggiore a valle scarico Bologna Operativo si ch (tutto) ch mensile Canale Navile Malalbergo chiusura bacino Operativo si ch (tutto) ch trimestrale C.le Savena Abbandonato Gandazzolo chiusura bacino Operativo si ch (tutto) ch trimestrale F. Reno S.Maria Codifiume a valle Navile-Savena Operativo * ch (tutto) ch mensile Scolo Riolo Chiavica Beccara Nuova Operativo si ch (tutto) ch trimestrale C.le Lorgana Argenta centrale di Saiarino Operativo si ch (tutto) ch trimestrale T. Idice Pizzocalvo - San Lazzaro di Savena Operativo ch ch tutto mensile T. Zena La Mura S.Carlo Attrav. V.Seminario Operativo ch ch tutto mensile T. Savena Via del Pozzo, Loc. Fornacione, San Lazzaro Operativo * ch ch (tutto) mensile T. Savena Caselle chiusura bacino Operativo * ch ch (tutto) mensile T. Idice Ponte Str. Com. Rabuina, Budrio Operativo * ch ch (tutto) mensile 1+2 Profilo chimico 16

18 Codice Asta Toponimo Frequenza Sez. prov Programma Nucleo Art elementi chimici T. Quaderna Ponte Via Stradelli Guelfi, Ozzano Operativo ch ch tutto mensile T. Idice S. Antonio chiusura bacino Operativo * ch ch (tutto) trimestrale T. Sillaro Castel S. Pietro Terme Operativo ch ch tutto mensile T. Sillaro Porto Novo chiusura bacino Operativo * ch ch (tutto) mensile F. Reno Bastia valle confluenza Idice Sillaro Operativo * ch (tutto) ch trimestrale F. Santerno Codrignano Operativo ch tutto ch mensile F. Santerno Via Maduno, Imola Operativo * ch (tutto) ch mensile F. Santerno A valle p.te Mordano - Bagnara di R. RA Operativo * ch (tutto) ch trimestrale F. Santerno Ponte Via Reale Voltana, Alfonsine RA Operativo * ch (tutto) ch mensile T. Senio P.te Riolo Terme RA Operativo tutto ch ch mensile T. Sintria Fornazzano RA Sorveglianza REF tutto nessuna T. Sintria Zattaglia RA Sorveglianza tutto trimestrale T. Senio P.te Tebano - Castelbolognese RA Operativo tutto ch ch mensile Profilo chimico F. Reno Volta Scirocco - Ravenna RA Operativo * ch (tutto) ch mensile C.le Dx Reno La Frascata - Conselice RA Operativo si ch (tutto) ch mensile C.le Dx Reno P.te Madonna del Bosco - Alfonsine RA Operativo si ch (tutto) ch mensile C.le Dx Reno P.te Zanzi - Ravenna RA Operativo si ch (tutto) ch trimestrale T. Lamone Castellina Via Ponte RA Sorveglianza REF tutto trimestrale F. Lamone P.te Mulino Rosso - Brisighella RA Operativo DAA ch ch tutto trimestrale T. Tramazzo Campatello FC Sorveglianza tutto trimestrale R. Albonello Ponte Via Albonello, Brisighella RA Sorveglianza * (tutto) trimestrale T. Marzeno P.te Verde - Faenza RA Operativo ch ch tutto trimestrale F. Lamone P.te Ronco - Faenza RA Operativo * ch ch (tutto) mensile F. Lamone P.te Cento Metri - Ravenna RA Operativo * ch ch (tutto) mensile C.le Candiano Canale Candiano RA Operativo si ch ch (tutto) mensile F. Montone Rocca San Casciano FC Sorveglianza tutto trimestrale

19 Codice Asta Toponimo Frequenza Sez. prov Programma Nucleo Art elementi chimici F. Montone Tangenziale Castrocaro FC Operativo tutto ch ch mensile F.Rabbi Castel dell'alpe FC Sorveglianza REF tutto nessuna F.Rabbi Predappio FC Sorveglianza tutto nessuna T. Rabbi Vecchiazzano FC Operativo tutto ch ch trimestrale F. Bidente-Ronco Mulino Tre Fonti FC Sorveglianza REF tutto nessuna F. Bidente Ponte del Gualdo FC Sorveglianza tutto mensile T. Voltre Voltre Conf. Bidente FC Sorveglianza tutto trimestrale F. Ronco Vicinanze Via Tibano, Forlimpopoli FC Operativo DAA ch tutto ch mensile F. Ronco Via Borgo Sisa, vic. Cà Cimatti, Forlì FC Operativo ch tutto ch mensile F. Ronco Ponte Coccolia FC Operativo * ch (tutto) ch mensile F. Uniti Ponte Nuovo - Ravenna RA Operativo * ch (tutto) ch mensile T. Bevano Casemurate FC Operativo ch ch tutto mensile T. Bevano Ponte S.S. 16, Ravenna RA Operativo * ch ch (tutto) mensile F. Savio S. Piero in Bagno FC Sorveglianza tutto trimestrale T. Para Mte LagoQuarto FC Sorveglianza tutto trimestrale T. Borello Borello FC Operativo ch ch tutto mensile F. Savio San Carlo FC Operativo ch ch tutto trimestrale F. Savio Ponte Matellica FC Operativo ch ch tutto mensile F. Savio Ponte S.S. Adriatica, Cervia RA Operativo * ch ch (tutto) mensile C.le Fossatone Cesenatico FC Operativo si ch (tutto) ch mensile Rio Baldona Capanni - Rio Baldona FC Operativo * ch (tutto) ch mensile T. Pisciatello Ponte Str. Prov. Sala, Cesena FC Operativo * ch (tutto) ch mensile F. Uso Pietra dell'uso FC Sorveglianza tutto trimestrale T. Uso Ponte S.P. 73 RN Operativo ch ch tutto mensile F. Marecchia Ponte Verucchio RN Operativo ch tutto ch mensile F. Marecchia P.te S.P. 49 via Traversa Marecchia RN Operativo ch tutto ch mensile 1+2 Profilo chimico 18

20 Codice Asta Toponimo Frequenza Sez. prov Programma Nucleo Art elementi chimici T. Ausa km 4 SS 72 - a valle f.ausella RN Operativo * ch (tutto) ch mensile T. Ausa P.te via Marecchiese - Rimini RN Operativo * ch (tutto) ch mensile F. Marecchia A monte cascata via Tonale RN Operativo * ch (tutto) ch trimestrale T. Marano P.te via Salina RN Sorveglianza tutto mensile T. Marano P.te S.S. 16 S. Lorenzo RN Operativo * (tutto) ch ch mensile T. Conca P.te strada per Marazzano RN Operativo DAA tutto ch ch mensile T. Conca 200 m a monte invaso RN Operativo DAA tutto ch ch mensile R. Ventena P.te via Emilia-Romagna RN Operativo * ch ch (tutto) mensile Legenda: Art: si = corpi artificiali; * = siti non accessibili/non guadabili dove non è possibile applicare il monitoraggio biologico con i metodi ordinari di campionamento Nucleo: REF siti di riferimento/per la valutazione di lungo termine delle variazioni naturali; DAA siti per la valutazione di lungo termine delle variazioni da diffusa attività antropica Monitoraggio: tutto = tutti gli elementi di qualità; tutto = tutti gli elementi di qualità possibili date le caratteristiche di non accessibilità/guadabilità; ch = solo elementi chimco-fisici e chimici Profilo chimico 19

21 2. Programma di monitoraggio degli invasi Nella Regione Emilia Romagna i corpi idrici lacustri sottoposti a tipizzazione sulla base delle indicazioni della normativa sono rappresentati da invasi; un lago/invaso è identificato come corpo idrico se l area della sua superficie è > 0,5 km², quindi tutti gli invasi tipizzati sono singoli corpi idrici su base dimensionale. Pertanto la rete di prima individuazione, rivista ai sensi della Direttiva 2000/60/CE, per il Distretto dell Appennino settentrionale, prevede 3 invasi da monitorare: il Lago di Suviana, il Lago Brasimone e l Invaso di Ridracoli, con 3 stazioni di monitoraggio. 2.1 Il monitoraggio Sulla base dei dati storici e della classificazione ecologica effettuata ai sensi del Dlgs 152/99 si propone il monitoraggio di sorveglianza. In Tabella 6 si riportano le stazioni degli invasi della regione Emilia- Romagna da controllare. Tabella 6: Stazioni di monitoraggio Corpo idrico Proposta Codice Regionale Direttiva 2000/60/CE Monitoraggio X WGS84 (fuso 32) Y WGS84 (fuso 32) Distretto Appennino Settentrionale Lago di Suviana S 1 ER Suviana Sorveglianza Lago Brasimone S 1 ER Brasimone Sorveglianza Invaso di Ridracoli S 1 ER Ridracoli Sorveglianza La necessità di progettare il monitoraggio in modo coerente con i requisiti normativi nazionali e comunitari, ha condotto alla definizione di un piano di monitoraggio che necessita di ulteriori fasi di validazione, in considerazione anche del fatto che non è tuttora definitivo il Decreto relativo la classificazione. Le informazioni e le criticità che emergeranno nel corso del primo triennio di avvio del monitoraggio dovranno essere utilizzate per consolidare la rete di controllo nonché indirizzare ed ottimizzare la programmazione del triennio successivo. Si prevede una stazione di monitoraggio al centro dell invaso, comunque in corrispondenza del punto di massima profondità che non deve essere influenzato dalle opere di prelievo e/o di immissione idraulica. Presso ogni stazione verranno effettuati due tipologie di campioni: campioni a più profondità per la determinazione dei parametri chimico-fisici a sostegno degli elementi biologici; un campione integrato della zona eufotica per il monitoraggio del fitoplancton. La Tabella 7 mostra le frequenze di monitoraggio che si ritiene di effettuare secondo quanto previsto dal D.M. 56/09 per il triennio Il monitoraggio di sorveglianza prevede almeno un anno di controllo nell arco dei sei anni di vita di un piano di gestione; per ilo monitoraggio operativo il controllo dei parametri chimici e chimico-fisici è annuale. Si ritiene pertanto per gli invasi di Suviana e Brasimone, dove al momento risultano maggiori le criticità per il campionamento, di valutare, in funzione dei risultati del primo anno di monitoraggio completo, la frequenza di controllo per il 2011 e

22 Tabella 7: Frequenza di monitoraggio ELEMENTI DI QUALITÀ FREQUENZE NELL ARCO DI UN ANNO BIOLOGICI Fitoplancton 6 volte IDROMORFOLOGICI Idrologia (livello dell invaso) In continuo Morfologia (alterazione morfologica) 1 volta FICO-CHIMICI E CHIMICI (#) Condizioni termiche Ossigenazione Conducibilità Stato dei nutrienti Stato di acidificazione Altre sostanze non appartenenti all elenco di priorità Bimestrale e comunque in coincidenza del campionamento del fitoplancton trimestrale in colonna d acqua Sostanze dell'elenco di priorità mensile in colonna d acqua Legenda: (#) il ciclo degli elementi chimici è annuale per il monitoraggio operativo, ogni sei anni per il monitoraggio di sorveglianza Elementi biologici Per quanto riguarda gli elementi biologici, per gli invasi il D.M.56/09 richiede obbligatoriamente il monitoraggio del fitoplancton mentre non prevede il monitoraggio delle diatomee e delle macrofite; non si ritiene inoltre di condurre al momento il monitoraggio dei pesci in quanto facoltativo. Elementi idromorfologici Idrologia: sarà valutata la metodologia di misura del livello utilizzata dai gestori e si verificherà l opportunità di controlli ad hoc o di validazione dei controlli dei gestori avvalendosi del Servizio IdroMeteoClima di Arpa. Morfologia: in attesa di definizione delle metodiche ufficiali e della formazione adeguata si sposta al 2011 o Elementi chimici e chimico /fisici Al fine di ottimizzare le risorse disponibili, per la scelta dei parametri da monitorare, stante la complessità del monitoraggio delle sostanze di Tabella 1A e 1B, valgono le stesse considerazioni già presentate per i corsi d acqua. In particolare, si è scelto di definire in linea generale un protocollo analitico omogeneo, che prevede l analisi di un ampio spettro di elementi chimici rispondenti alla domanda normativa derivante dalle Tabelle 1A e 1B. Esse comprendono, infatti, sostanze diverse ma appartenenti a tipologie omogenee di inquinanti, la cui determinazione risulta spesso associata a livello di processo analitico. A seguito dei risultati del primo anno di monitoraggio, la ricerca potrà essere ricalibrata negli anni seguenti, approfondendo le indagini dove ritenuto necessario. 21

23 Per quanto riguarda il controllo dei fitofarmaci, in accordo con la Regione Emilia-Romagna e sulla base delle analisi di rischio è stato scelto un protocollo minimo di analisi già adottato nel corso del 2009, che verrà applicato anche nel 2010, con le frequenze previste; sarà valutata inoltre l opportunità di limitare esclusivamente al periodo stagionale d uso del prodotto fitosanitario l analisi di alcuni principi (diserbanti acidi), che richiedono una metodologia di preparazione del campione particolarmente complessa e onerosa. Sulla base degli esiti del monitoraggio oltre che dell aggiornamento in itinere delle analisi di rischio sugli ecosistemi acquatici, si procederà ad ottimizzare la scelta dei principi attivi da ricercare. E inoltre previsto il controllo di alcuni parametri chimici aggiuntivi, non strettamente richiesti dal D.M. 56/09, ma per i quali, sulla base di monitoraggi precedenti o per una migliore caratterizzazione del corpo idrico, si ritiene opportuno mantenere il monitoraggio. Si ritiene di condurre per due anni il monitoraggio secondo le frequenze e i protocolli di seguito indicati: si definiscono quindi 3 profili analitici: Profilo 1 Parametri di base ad integrazione del monitoraggio biologico del fitoplancton (sono considerate anche le indicazioni del decreto classificazione di prossima emanazione). Il monitoraggio biologico del fitoplancton è previsto bimestrale. Profilo 2 Protocollo generale per analisi elementi chimici (Tab. 1A e Tab. 1B): tre volte /anno Profilo 3 Protocollo aggiuntivo: tre volte /anno Profilo 1: Sostanze Chimiche di base da effettuare in coincidenza del campionamento del fitoplancton PARAMETRO Temperatura C Ossigeno disciolto (% sat) ph Trasparenza (m) Conducibilità a 20 C (µs/cm) Alcalinità totale (mg/l) Azoto ammoniacale (mg/l) Azoto nitrico (µg/l) Azoto Totale (mg/l) Clorofilla α (µg/l) Fosforo (µg/l) Fosforo totale (µg/l) Silice FREQUENZA bimestrale bimestrale bimestrale bimestrale bimestrale bimestrale bimestrale bimestrale bimestrale bimestrale bimestrale bimestrale bimestrale Nota: la clorofilla a verrà analizzata dal subcampione ottenuto dal campione integrato 22

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