Dalla regione alle province. Le politiche del lavoro a livello locale

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1 Dalla regione alle province. Le politiche del lavoro a livello locale III modulo parte seconda Convenzione Elba Regione Lombardia Progetto E Analisi e studio di modelli di intervento a favore delle imprese artigiane CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA

2 LODI

3 LODI LA SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA La performance generale del sistema economico lodigiano è positiva. Ciononostante la quota dell export sul fatturato delle imprese rimane molto inferiore a quella registrata a livello regionale (36% contro il 28% della provincia). Pertanto occorre: - Aumentare la capacità dell imprenditoria locale di mediare con i grandi movimenti e gli attori del mercato globale. - Fare emergere nuove specializzazioni produttive. - Attivare di reti di relazioni e alleanze tra operatori di piccole dimensioni, in modo da aumentarne la capacità di penetrazione dei mercati. - Sviluppare di reti di acquisto e vendita sempre più allargate. Integrazione delle filiere di subfornitura attivate dai big player internazionali.

4 LODI LE POLITICHE PASSIVE Il Lodigiano esce in questi mesi da una crisi di durata biennale che ha visto l intervento degli ammortizzatori in deroga come un aiuto alla soluzione dei casi più gravi. I settori cui destinare gli ammortizzatori non sono stati scelti attraverso procedure particolari, che restringessero i confini e le aree di intervento. Questo approccio è stato d altra parte espressamente richiesto dalle parti sociali. Il Lodigiano presentava una sofferenza generalizzata, difficilmente riconducibile a un settore specifico. In questo caso, l accordo è stato unanime sia da parte sindacale sia da parte datoriale. In fase di progetto esecutivo, si sarebbero di volta in volta individuati i settori che necessitano di interventi

5 LODI LE POLITICHE ATTIVE Azioni di politica attiva del lavoro realizzate: 1 - Orientamento al lavoro Il fondo nazionale per l occupazione Progetti in avvio Progetti in avvio Attraverso il piano 411, la Provincia intende avviare le seguenti azioni: 1 - azioni di orientamento informativo; 2 - azioni di formazione; 3 - accompagnamento all inserimento lavorativo; 4 - incentivi economici alle imprese; 5 - interventi di partecipazione al programma.

6 MANTOVA

7 MANTOVA LA SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA Punti di forza: Elevata ricchezza di risorse ambientali, culturali e produttive Alta competitività del territorio (sopra i livelli espressi dalle altre province lombarde) Sviluppo del turismo culturale Apertura verso mercati esteri Tasso di occupazione superiore al dato medio lombardo e a quello nazionale Punti di debolezza: Punti di debolezza: Insoddisfacente dotazione infrastrutturale L agricoltura registra una fase di difficoltà

8 MANTOVA LE POLITICHE PASSIVE Accordi firmati sugli ammortizzatori in deroga: Accordo del 13 luglio settore tessile abbigliamento e calzaturiero. Accordo del 9 febbraio estende i benefici ad altre aziende in difficoltà Accordo del 21 settembre estensione a tutti i settori produttivi.

9 MANTOVA LE POLITICHE ATTIVE Interventi previsti nel piano provinciale del ) Ricollocazione di 55 lavoratori del settore tessile 20 lavoratori del settore legno azioni di sostegno a cittadini extracomunitari attuazione dell ob. 3 del Fse rivolto a fasce deboli della popolazione 2) Interventi da avviare col Fondo nazionale per l occupazionel azioni mirate all inserimento di persone disabili monitoraggio di questo inserimento attivazione di borse lavoro per disoccupati over 40 attivazione di moduli professionalizzanti per donne in difficoltà occupazionale 3) Liste di mobilità Attivazione della lista di mobilità della Provincia, al fine di rendere possibili azioni di supporto e ricollocazione

10 MILANO

11 MILANO LA SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA Il mercato del lavoro milanese è già da oggi sostanzialmente allineato gli obiettivi occupazionali previsti dalla strategia di Lisbona per 2010 (tasso di occupazione totale del 70%, tasso di occupazione femminile del 60%, tasso di disoccupazione del 4%).

12 MILANO LE POLITICHE PASSIVE Attivazione degli ammortizzatori in deroga 2 aprile La Commissione Provinciale per le Politiche per il Lavoro ha approvato la richiesta al Ministero del Lavoro di trattamenti di Cigs e mobilità in deroga a favore di lavoratori operanti nel territorio provinciale e appartenenti alla filiera del tessile, abbigliamento e calzature, pellettieri e comparti affini.

13 MILANO LE POLITICHE ATTIVE Azioni finanziate con il Fondo nazionale per l occupazione: Azione A. Supporto alla gestione delle crisi aziendali, attraverso azioni di outplacement. Azione B. Incentivi all assunzione, con contratto a tempo indeterminato o determinato della durata non inferiore a 9 mesi, di disoccupati e disoccupate di età superiore a 45 anni. Azione C. Azione C. Promozione dell occupazione per soggetti ristretti nella libertà, per incentivare l occupabilità di soggetti ammessi a regime esterno ed ex detenuti.

14 MILANO LE POLITICHE ATTIVE IN AVVIO La Provincia di Milano ha presentato un Piano provinciale per l attuazione di programmi di reimpiego per disoccupati e disoccupate (L. 266/06 art. 1 comma 411). Il piano è destinato a lavoratori e lavoratrici, in Cigs, in mobilità senza indennità, con una priorità di intervento rivolta ai destinatari degli accordi sugli ammortizzatori sociali in deroga (progetti di emergenza), nonché agli over 45 e alle donne in reinserimento (progetti individuali).

15 PAVIA

16 PAVIA LA SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA Punti di forza: Incremento produttivo generalizzato: Domanda di lavoro: incremento del numero di avviamenti (+17%), e contenuto aumento del numero di cessazioni (+11,3%) Punti di debolezza: Punti di debolezza: Incremento dei lavoratori in stato di disoccupazione (+ 9,4%) in particolare donne, di età superiore ai 25 anni ed anzianità di iscrizione superiore ai 12 mesi ( 40,9% sul totale iscritti). Elevato numero dei lavoratori presenti nella lista di mobilità (9,7% sul totale iscritti), distribuiti per oltre il 50% nell ambito territoriale della lomellina.

17 PAVIA LE POLITICHE PASSIVE Accordo 8 febbraio 2005 Applicazione degli ammortizzatori sociali in deroga la filiera produttiva tessile, abbigliamento, calzature (Distretto della Lomellina) Accordo 26 giugno 2006 pur mantenendo la limitazione nell applicazione dell accordo alla filiera produttiva tessile, abbigliamento e calzature (TAC), si conviene che ai medesimi provvedimenti possano avere accesso anche le imprese industriali e artigiane che svolgono attività produttiva di fornitura o subfornitura di componenti, di supporto o di servizio, a favore di imprese operanti nei suddetti settori Accordo territoriale 5 ottobre 2006 Accordo territoriale 5 ottobre 2006 Destinazione di 4 milioni per l attuazione dei programmi di reimpiego.

18 LE POLITICHE ATTIVE PAVIA

19 LE POLITICHE ATTIVE PAVIA

20 SONDRIO

21 SONDRIO LA SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA La situazione socio-economica della provincia di Sondrio risente innanzitutto della composizione del tessuto produttivo, composto per lo più da piccole e piccolissime imprese, spesso a conduzione familiare. I comparti presenti sono principalmente quello del turismo e i settori quelli a prevalenza artigiana.

22 SONDRIO LE POLITICHE PASSIVE Gli accordi che hanno permesso l attivazione degli ammortizzatori sociali in deroga in provincia di Sondrio sono stati due: a) l accordo del 6 febbraio 2006 Rileva la presenza di difficoltà in settori quali il tessile, il metalmeccanico ed elettrotecnico e l insieme delle attività che afferiscono al settore cooperativistico. b) l accordo del 27 giugno 2006 I settori di interesse per l applicazione degli ammortizzatori sociali in deroga sono stati più numerosi dei tradizionali tessile e meccanotessile. Si tratta infatti di estendere questi benefici a settori (oltre il tessile) quali metalmeccanici, elettrotecnico, chimico, cartario e alimentare.

23 SONDRIO LE POLITICHE ATTIVE PARI: Il Programma si è proposto di coinvolgere direttamente il sistema delle imprese, attivando una serie di misure e di incentivi finalizzati all assunzione di lavoratori percettori e/o non percettori di altra indennità o sussidio legati allo stato di disoccupazione.

24 VARESE

25 VARESE LA SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA MERCATO DEL LAVORO Nel complesso ha superato le difficoltà evidenziate nel Restano alcune aree di miglioramento: si registrano difficoltà per le donne over 45 (il tasso di occupazione femminile crolla dall 85% delle giovani donne dai 25 ai 34 anni al 60% per le 45-54enni); i livelli di partecipazione e occupazione dei lavoratori anziani (55-64 anni) sono particolarmente bassi, come tipicamente accade nel nostro Paese (Italia 31,4%).

26 VARESE LA SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA I SETTORI PRODUTTIVI PREVALENTI Settore metalmeccanico che occupa quasi 45mila addetti Settore tessile abbigliamento - oltre 21mila addetti (18%), Industria chimica e della gomma e materie plastiche - 19mila addetti (16%) Industria elettrica e elettronica - 12mila addetti (10%) (grafico 2.2). Nel terziario la maggioranza degli addetti si concentra nelle attività commerciali (quasi 48mila, ovvero il 40%), seguono i servizi alle imprese con quasi 20mila addetti (16%), i trasporti e le comunicazioni con oltre 18mila addetti (15%) e i servizi alle persone (sanità, istruzione e altri servizi alle persone) con quasi 17mila addetti.

27 VARESE LE POLITICHE PASSIVE Gli accordi che hanno permesso l attivazione degli ammortizzatori sociali in deroga sono: - Accordo del 1 aprile 2005, destinato ai settori tessile, abbigliamento, meccano-tessile, calzature e moda. Tale accordo ha stanziato di euro, di cui gli accordi del 17 febbraio 2006 e del 19 settembre 2006 hanno previsto che vengano dedicate alle Politiche attive del lavoro una quota di di euro. - Accordo del 25 marzo 2007 ha approvato il documento Ammortizzatori sociali in deroga Prime Linee Programmatiche per le Azioni di reimpiego, dedicato alle politiche attive del lavoro.

28 VARESE LE POLITICHE ATTIVE La provincia di Varese ha messo in campo una serie di progetti e iniziative in materia di politiche attive del lavoro. Il progetto più importante per quanto riguarda l area degli ammortizzatori è quello denominato Rilancia Lavoro, che è stato finanziato per due annualità dal Fondo Nazionale per Occupazione.

29 Materiali di approfondimento: Capitolo 3 rapporto di ricerca Analisi e studio dei modelli di intervento per le Imprese artigiane

30 TEST 3 Prima di passare al IV MODULO del corso verificate le conoscenze acquisite compilando il TEST 3

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