Diffusione dei principali virus e nematodi della vite in Sicilia

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1 Distribuzione dei virus, dei funghi e dei nematodi della vite in Sicilia Diffusione dei principali virus e nematodi della vite in Sicilia D. Bica 1, E. Nicolosi 1, A. Costa 1, F. Imperatore 1, A. Colombo 2, E. Buonocore 2 1 Vivaio Governativo di Viti Americane di Palermo 2 O.M.P. di Acireale - Sezione Staccata di Vittoria (RG) Riassunto Nell'ambito del progetto P.O.M. A 32, è stata effettuata un'indagine sulla diffusione e distribuzione dei virus patogeni della vite, nonché dei relativi nematodi vettori, nei campi di Piante Madri Marze (P.M.M.) di categoria "standard" dei vivaisti operanti nei poli di Marsala (TP), Milazzo (ME) e Comiso (RG). La mappatura della diffusione delle virosi della vite, iniziata nel 1999, è stata effettuata tramite sopralluoghi in campagna finalizzati all'osservazione visiva di eventuali anomalie o sintomatologie a presunta origine virale, ricerca bibliografica e saggi immunoenzimatici ELISA su campioni legnosi per i virus GVA, GLRaV-1, GLRaV-3, GFLV e GFkV, utilizzando il kit commerciale dell'agritest di Bari. I dati delle analisi sono stati raggruppati in modo da ottenere il grado di infezione di ciascun virus, valutato come percentuale di piante infette sul totale di piante analizzate, a livello di polo vivaistico e, all'interno di questo, a livello di ciascuna cultivar da vino. Negli stessi i vigneti di P.M.M. monitorati si è proceduto alla raccolta di campioni di terreno sui quali in laboratorio è stata valutata la presenza di eventuali nematodi vettori di virus, con particolare riferimento a Xiphinema index Thorne et Allen. I risultati delle percentuali di infezione dei suddetti cinque virus della vite a livello di polo vivaistico hanno messo in evidenza uno standard sanitario complessivamente superiore nei campi di P.M.M. dei vivaisti di Comiso (RG). A livello di cultivar invece le percentuali più elevate di infezione sono state riscontrate nelle cultivar autoctone rispetto a quelle alloctone. Tra queste ultime il Merlot è risultato il vitigno con la più bassa percentuale di infezione. Per quanto concerne l'indagine nematologica in nessun campo di P.M.M. analizzato è stata riscontrata la presenza del nematode vettore di virus Xiphinema index. Inoltre, è stata studiata l'influenza di alcuni virus a livello di rese di produzioni vivaistiche. A tal fine nel 2000 in barbatellaio sono state poste talee da vivaio tipo "Sicilia" dei portinnesti Rupestris du Lot, 1045 P e 775 P provenienti da piante risultate sane ai saggi arborei e da piante affette da maculatura infettiva, arricciamento e legno riccio. Le rese finali in barbatelle selvatiche non hanno consentito di mettere in evidenza in modo univoco un effetto negativo da parte dei virus nei confronti delle produzioni

2 Introduzione La Sicilia ha una tradizione viticola molto antica, come testimoniano alcuni reperti archeologici di stile miceneo del XIV secolo A.C.. Oggi l'anagrafe vitivinicola regionale rileva in Sicilia circa ha di cui solo poco più del 10% è destinato alla produzione di uve da mensa (dati del Servizio Regionale Repressioni Frodi Vinicole della Regione Siciliana, aggiornati al 31/12/2000). Nell'ambito della viticoltura ad indirizzo enologico, che si estende su circa ha, le province maggiormente vitate sono quelle di Trapani (52,5%), Agrigento (21%), Palermo (14,2%), Caltanissetta (4,6%), Catania (2,3%) e Siracusa (2,3%). Per quanto concerne la piattaforma ampelografica da vino si osserva una forte predominanza delle cultivar a bacca bianca (che si estendono su circa il 77% della superficie totale), tra le quali particolare rilievo assume il gruppo dei Catarratti, seguito dal Trebbiano toscano, Inzolia, Damaschino, Grecanico dorato e Grillo (Tab. 1). In questi ultimi anni però si sta assistendo ad una graduale contrazione del Trebbiano toscano, a favore soprattutto della cultivar Chardonnay, e ad una valorizzazione dei vitigni autoctoni quali Inzolia e Grillo (Di Lorenzo, 1999). L'attuale tendenza è tuttavia quella di incrementare le superfici destinate alle uve nere, sia attraverso la valorizzazione di vitigni autoctoni, come Calabrese o Nero d'avola, Nerello mascalese, Nerello cappuccio e Frappato, che tramite l'introduzione e diffusione di cultivar internazionali quali Cabernet sauvignon, Merlot e Syrah (Tab. 2). Tali cultivar alloctone sono destinate alla produzione di vini monovarietali (come previsto anche in alcune nuove D.O.C. siciliane) o di vini plurivarietali in miscela con alcuni vitigni autoctoni (Bica et al. 1998). Il tentativo di dare un maggiore impulso al comparto vitivinicolo da parte degli operatori del settore trova però un forte ostacolo nella scarsa disponibilità di studi sul comportamento vegeto-produttivo di molti vitigni siciliani, nonché sul loro potenziale enologico. Tale situazione è ulteriormente aggravata da una carente attività di selezione clonale che penalizza non solo i viticoltori, ma anche i vivaisti per i quali spesso è più facile impiantare campi di Piante Madri Marze (P.M.M.) categoria "certificato" di cultivar alloctone piuttosto che di cultivar locali. Quanto detto trova conferma nei dati del Servizio Controllo Vivai dell'istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano Veneto (giugno 2000) dai quali si evidenzia che su un totale di circa 62 ettari di superficie di P.M.M. di cultivar da vino, quasi il 92 % appartiene alla categoria "standard" e la rimanente quota a quella "certificato". Nell'ambito di quest'ultima predominano, inoltre, le cultivar alloctone (Tab. 3). Se andiamo ad analizzare la classificazione dei campi Piante Madri Portinnesto la situazione si ribalta a favore delle categorie "base" e "certificato" (Tab. 4). Tale andamento trova

3 una spiegazione nella presenza sul territorio del Vivaio Governativo di Viti Americane di Palermo (V.G.V.A.) che ha portato all'omologazione di ben 68 cloni di portinnesto, dei quali 44 appartenenti agli ibridi Berlandieri x Rupestris 140 Ru (14 cloni), 1103 P (12 cloni), 779 P (10 cloni) e 775 P (8 cloni), che sono poi quelli più richiesti a livello regionale. In considerazione di quanto detto, si è ritenuto prioritario, nell'ambito del progetto P.O.M. A 32, effettuare un'indagine sulla diffusione e distribuzione dei virus patogeni della vite, nonché dei relativi nematodi vettori, nei campi di P.M.M. di categoria "standard" dei vivaisti operanti nei poli di Marsala (TP), Milazzo (ME) e Comiso (RG). È stata, infine, verificata l'influenza dei diversi agenti virali a livello di rese delle produzioni vivaistiche. Materiali e metodi 1. Virus della vite L'indagine sulla diffusione e relativa distribuzione dei principali virus della vite presso i campi di P.M.M. dei vivaisti operanti nei poli di Marsala (TP), Milazzo (ME) e Comiso (RG) è iniziata nel 1999 con sopralluoghi in loco finalizzati all'osservazione visiva di eventuali anomalie o sintomatologie a presunta origine virale. Contemporaneamente si è proceduto ad una ricerca bibliografica e alla raccolta dei risultati di alcuni saggi ELISA su campioni fogliari e legnosi di vite europea effettuati da altri laboratori siciliani, nonché di qualsiasi altra informazione utile per l'elaborazione della mappa. Nel 1999 e 2000 durante il riposo vegetativo della vite si è proceduto alla raccolta di campioni legnosi di piante presenti nei vigneti P.M.M. dei vivaisti dei tre poli. In particolare, i rilievi sono stati effettuati complessivamente su 15 campi di piante madri marze, 3 relativi al polo di Marsala (TP), 6 a quello di Milazzo (ME) e i rimanenti 6 a quello di Comiso (RG). A tale proposito è importante sottolineare che non sempre tali campi di P.M.M. erano ubicati nelle province dei tre poli vivaistici siciliani. È questo il caso di una cooperativa vivaistica di Comiso (RG) che preleva le marze di alcune cultivar da vino da un campo di piante madri ubicato nel territorio di Menfi (AG). In ciascun campo per ogni cultivar presente sono state campionate, in modo randomizzato, circa 30 viti per ettaro di superficie. Da ogni pianta sono state prelevate cinque porzioni di legno da altrettanti tralci lignificati. In laboratorio, il legno prelevato da ogni singola pianta è stato sottoposto al saggio immunoenzimatico ELISA per i virus GVA (agente del legno riccio), GLRaV-1 e GLRaV-3

4 (agenti dell'accartocciamento), GFLV (agente dell'arricciamento) e GFkV (agente della maculatura infettiva), utilizzando il kit commerciale dell'agritest di Bari. I dati di tali analisi sono stati poi raggruppati in modo da ottenere il grado di infezione di ciascun virus, valutato come percentuale di piante infette sul totale di piante analizzate, a livello di polo vivaistico (Fig. 1, mappa di diffusione delle virosi nei campi di PMM) e, all'interno di questo, a livello di ciascuna cultivar da vino (Tabb. 5, 6 e 7). Contemporaneamente si è voluto studiare l'influenza di alcuni virus a livello di rese di produzioni vivaistiche. A tal fine nel 2000 sono state poste a dimora in barbatellaio talee da vivaio tipo "Sicilia" dei portinnesti Rupestris du Lot (clone 5), 1045 P (Berl. x Aram. x Rup. Ganz. 1, clone 5) e 775 P (clone 4), provenienti da piante sane e da piante con un diverso stato sanitario (in entrambi i casi si è fatto riferimento a saggi biologici con indicatori arborei). In particolare, per i portinnesti Rupestris du Lot e 1045 P le piante malate di provenienza erano risultate affette da maculatura infettiva (FK) e da arricciamento (FL), mentre per il portinnesto 775 P, oltre che dalle suddette malattie, le piante erano risultate affette anche da complesso del legno riccio (RW). Al termine della campagna vivaistica si è calcolato la resa complessiva e per categoria di materiale, in barbatelle selvatiche provenienti da materiale sano e da materiale malato (Tab. 8). 2. Nematodi della vite In tutti i vigneti di P.M.M. monitorati si è valutata la presenza di eventuali nematodi vettori di virus, con particolare riferimento a Xiphinema index Thorne et Allen. I campionamenti sono stati eseguiti prelevando il terreno lungo i filari per mezzo di un sondino in acciaio temperato, del diametro di 2,5 cm. In particolare, per ogni ettaro sono stati effettuati 50 puntiprelievo alla profondità di 25 cm, nella rizosfera di una pianta ogni 10, ripetendo l operazione ogni 5 filari, per ogni portinnesto presente. In laboratorio, la massa di terreno raccolta è stata opportunamente miscelata all interno di un contenitore e da questa si è prelevato un campione di circa 2 kg. Questo, posto in un sacchetto di polietilene trasparente provvisto di etichetta esterna attestante l identificazione dell appezzamento, veniva conservato alla temperatura di 5 C. L estrazione degli stadi mobili dei nematodi presenti (X. index, altri Longidoridi, Meloidogyne spp.) è stata eseguita con il metodo dei setacci di Cobb (Thorne, 1961), prelevando dal campione conservato un subcampione del volume di 100 ml che, dopo agitazione in acqua, è stato travasato in setacci con maglie di diametro via via più strette (da 710 µm a 45 µm).

5 I nematodi trattenuti sono stati raccolti con l aiuto di un debole getto di acqua e posti in capsule a fondo reticolato per procedere all individuazione ed all eventuale conta al binoculare da dissezione. In Fig. 1 sono riportate le percentuali di presenza del nematode vettore di virus X. index, riferite a ciascuno dei poli vivaistici. Risultati e discussione 1. Virus della vite Dall'analisi delle percentuali di diffusione dei cinque virus saggiati (GVA, GLRaV-1, GLRaV-3, GFLV e GFkV) nei campi di P.M.M. categoria "standard" dei vivaisti appartenenti ai poli siciliani presi in considerazione si è evidenziato un differente livello di infezione, variabile in funzione del tipo di virus e in funzione del polo vivaistico di appartenenza (Fig. 1). In generale, i valori maggiori di campioni positivi al saggio ELISA sono stati riscontrati per il closterovirus GLRaV-3 e per il vitivirus GVA, mentre quelli più bassi per closterovirus GLRaV-3 e per il nepovirus GFLV. Per quanto concerne quest'ultimo virus, agente dell'arricciamento, il più alto livello di infezione è stato riscontrato nei campi di piante madri marze dei vivaisti del polo di Milazzo (ME), mentre nessun campione legnoso proveniente dal polo di Marsala (TP) è risultato positivo ai saggi ELISA. Nell'ambito dell'accartocciamento fogliare, per il quale è stata sempre riscontrata una maggiore frequenza del closterovirus GLRaV-3 rispetto al GLRaV-1, il polo vivaistico della Sicilia occidentale è risultato complessivamente quello con il più elevato grado di infezione. Medesimo andamento è stato messo in evidenza per la maculatura infettiva (GFkV). Infine, per quanto concerne il complesso del legno riccio, le più alte percentuali di diffusione del vitivirus GVA sono state riscontrate nei campioni legnosi prelevati nei campi di P.M.M. dei vivaisti dei poli di Marsala (TP) e di Milazzo (ME). Nelle tabelle 5, 6 e 7 sono riportate le percentuali di infezione dei cinque virus della vite per ciascuna cultivar. Nell'ambito del polo vivaistico di Marsala (TP) il Merlot è risultato il vitigno con uno standard sanitario superiore a quello riscontrato in tutti gli altri. Le cultivar autoctone, complessivamente, hanno messo in evidenza livelli di infezioni piuttosto elevati relativamente ai virus GFkV, GLRaV-3 e GVA, ad eccezione della cultivar Grillo per quanto concerne il GVA (Tab. 5).

6 Nell'ambito del polo di Milazzo (Tab. 6) sono state riscontrate elevate percentuali di infezione dei virus dell'arricciamento (GFLV) nelle cultivar Albano, Carricante, Gaglioppo e Malvasia bianca lunga, e della maculatura infettiva (GFkV) nella Malvasia bianca di Candia e nel Moscato di Terracina. Tali valori fanno innalzare il dato finale riferito all'intero polo vivaistico (Fig. 1). Al contrario l'elevato tasso di diffusione del GVA osservato a livello dell'intero polo rispecchia il grado di infezione riscontrato in tutte le cultivar prese in considerazione, ad eccezione soltanto dei vitigni Sangiovese e Trebbiano toscano (Fig. 1 e Tab. 6). Infine, relativamente ai due closterovirus GLRaV-1 e GLRaV-3 sono stati riscontrati valori piuttosto variabili tra le diverse cultivar. Per quanto concerne il polo vivaistico di Comiso (RG), anche in questo caso i dati di infezione riferiti alle singole cultivar forniscono un'informazione più completa ed esatta rispetto a quelli complessivi. Nel caso infatti del virus GFLV, gli unici casi di campioni positivi ai saggi ELISA sono stati quelli della cultivar Frappato (65,3 %), mentre nel caso del GVA sono state le cultivar Inzolia, Calabrese, Fiano e Aglianico ad innalzare il valore medio di infezione a livello di polo. Medesimo andamento è stato riscontrato per i virus GFkV, GLRaV-1 e GLRaV-3 ma con diversi vitigni (Tab. 7). Anche in questo caso il migliore standard sanitario è stato riscontrato nella cultivar Merlot, i cui campioni legnosi analizzati sono risultati tutti negativi al saggio sierologico ELISA. Per quanto riguarda la prova di confronto in barbatellaio tra materiale di propagazione sano e virosato, nell'ambito dei portinnesti Rupestris du Lot e 1045 P non è stato possibile mettere in evidenza un effetto negativo delle malattie della maculatura infettiva (FK) e dell'arricciamento (FL) sulle rese vivaistiche. Al contrario, nel caso del Rupestris du Lot il materiale virosato ha fatto evidenziare maggiori rese in barbatelle selvatiche sia in termini di valori complessivi che di barbatelle di 1 a scelta (Tab. 8). All'interno del 775 P la resa in barbatellaio ottenuta dalle talee da vivaio provenienti da piante sane è invece risultata superiore a quella delle talee provenienti da viti affette da legno riccio (RW), maculatura infettiva e arricciamento. 2. Nematodi della vite Nei tre poli vivaistici siciliani non sono stati riscontrati esemplari di X. index. Altri Longidoridi [X. pachtaicum (Tulanagov) Kirjanova] sono stati estratti dal terreno prelevato nei vivai del polo di Comiso; in ogni caso si è trattato di pochi esemplari per campione di un nematode non riportato quale vettore di virus della vite.

7 Piccole quantità di larve di 2 a età di Meloidogyne spp. sono state rilevate nei tre poli vivaistici, anche se con diversi valori percentuali di diffusione. Nel polo di Milazzo la presenza è stata riscontrata nel 100% dei casi; in quello di Comiso nel 50% dei campi di P.M.M. sono stati estratti pochi esemplari per campione, ma nel 16% dei casi (un vigneto P.M.M.) è stata rilevata una notevole carica di larve infestanti. Nel polo di Marsala solo nel 50% dei campioni si è evidenziata la presenza di qualche esemplare di nematodi galligeni. Conclusioni Il lavoro di mappatura della diffusione delle virosi della vite e dei relativi nematodi vettori nei campi di P.M.M. dei tre poli di Marsala (TP), Comiso (RG) e Milazzo (ME) si è rivelato di notevole importanza perché ha permesso di avere un'idea sul livello di infezione delle barbatelle innestate di categoria "standard" prodotte dal vivaismo regionale. Rappresenta inoltre un primo importante passo verso una futura mappatura di tutte le aree viticole siciliane. I dati delle percentuali di infezione dei virus GVA, GLRaV-1, GLRaV-3, GFLV e GFkV a livello di polo vivaistico hanno messo in evidenza uno stardard sanitario complessivamente superiore nei campi di P.M.M. dei vivaisti di Comiso (RG). È importante tuttavia fare riferimento ai dati di infezione riscontrati all'interno di ciascuna cultivar analizzata per avere un'informazione più puntuale e completa sul materiale di propagazione prodotto. Nell'ambito dell'indagine nematologica i risultati ottenuti sono piuttosto incoraggianti poiché in nessun campo di P.M.M. analizzato è stata riscontrata la presenza del nematode vettore di virus Xiphinema index. Anche per quanto concerne i nematodi galligeni il numero di esemplari ritrovati in alcuni casi è praticamente irrilevante, ad eccezione di un campo di P.M.M. del polo di Comiso (RG). Bibliografia Bica D., Collesano G Contributo alla conoscenza di vitigni da vino siciliani a bacca colorata. Atti Convegno Nazionale "Biodiversità: Germoplasma locale e sua valorizzazione". Alghero, 8-11 settembre, Di Lorenzo R Present status e prospects of wine and table grape viticulture in Sicily. Atti XI Giornate Gesco, Marsala 6-12 Giugno, Thorne G Principles of Nematology. McGraw-Hill Book Company, London, 553 pp.

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10 Tabella 1. Diffusione delle cultivar da vino a bacca bianca in Sicilia CULTIVAR SUPERFICIE (HA) % Catarratto b. comune ,32% Trebbiano toscano ,10% Ansonica o Inzolia ,29% Grecanico dorato ,16% Grillo ,03% Zibibbo ,29% Chardonnay ,61% Damaschino ,48% Catarratto b. lucido ,32% Malvasia bianca ,23% Muller - Thurgau ,08% Carricante ,07% Vernaccia di S. Gimignano ,03% Pinot bianco ,03% Altre uve bianche ,96% TOTALE % Fonte: Servizio Regionale Repressione Frodi Vinicole Assessorato Agricoltura e Foreste - Regione Siciliana. Tabella 2. Diffusione delle cultivar da vino a bacca nera in Sicilia CULTIVAR SUPERFICIE (HA) % Calabrese o Nero d'avola ,44% Nerello mascalese ,00% Nerello cappuccio ,56% Sangiovese ,70% Frappato ,37% Merlot ,83% Cabernet sauvignon ,42% Syrah ,98% Barbera ,75% Perricone ,64% Ciliegiolo ,72% Cabernet franc ,34% Alicante ,25% Catanese nero ,14% Altre uve nere ,86% TOTALE % Fonte: Servizio Regionale Repressione Frodi Vinicole Assessorato Agricoltura e Foreste - Regione Siciliana.

11 Tabella 3. Superficie Piante Madri Marze in Sicilia per cv. (Giugno 2000) ETTARI MARZA Certificato Standard Totale Albana B. 0,01 0 0,01 Alicante N. 0 0,005 0,005 Ansonica B. 0 9,0164 9,0164 Barbera N. 0,025 0,013 0,038 Bombino bianco B. 0 0,007 0,007 Cabernet sauvignon N. 0,04 0,2 0,24 Calabrese N. 0 10, ,8754 Canaiolo nero N. 0,01 0 0,01 Cannonao N. 0, ,025 Catarratto b. comune B. 0,23 14, ,4935 Catarratto b. lucido B. 0 7,1491 7,1491 Chardonnay B. 0 0,2 0,2 Damaschino B. 0,08 0,5 0,58 Frappato N. 0,29 2,155 2,445 Gaglioppo N. 0 0,072 0,072 Garganega B. 0,027 0,015 0,042 Grecanico dorato B. 0 4,614 4,614 Grillo B. 0 1,8352 1,8352 Malvasia bianca B. 0, ,085 Malvasia bianca lunga B. 0, ,0605 Malvasia di Candia aromatica B. 0 0,015 0,015 Malvasia di Lipari B. 0 0,05 0,05 Malvasia N. 0 0,015 0,015 Malvasia nera di Brindisi N. 0,01 0,005 0,015 Malvasia nera di Lecce N. 0, ,007 Matilde B. 0 0,21 0,21 Merlot N. 0,18 0,2 0,38 Michele Palieri N. 0 0,03 0,03 Monica N. 0, ,025 Montepulciano N. 0,14 0 0,14 Moscato bianco B. 2,5 0 2,5 Moscato di Terracina B. 0 0,0243 0,0243 Nerello mascalese N. 0,08 1,042 1,122 Pascale N. 0, ,025 Perricone N. 0 0,51 0,51 Pinot bianco B. 0,02 0 0,02 Pinot grigio G. 0,02 0 0,02 Pinot nero N. 0,02 0 0,02 Sangiovese N. 0,327 0,205 0,532 Sauvignon B. 0,06 0 0,06 Syrah N. 0,75 2,2612 3,0112 Trebbiano toscano B. 0,148 0,188 0,336 Turca N. 0 0,005 0,005 Zibibbo B. 0 1,2105 1,2105 TOTALE P.M.M. 5, , ,0861 Fonte: Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano Veneto (TV) - M.I.P.A.

12 Tabella 4. Superficie Piante Madri Portinnesto in Sicilia per clone (Giugno 2000) ETTARI PORTINNESTO BASE CERTIFICATO STANDARD 1045 Paulsen 0, , Paulsen 1, , Ruggeri 1, ,7627 0, Paulsen 0, C. 0,14 0, C. 0,07 0,2 0,1 225 Ruggeri 0,0863 0,3922 0, E.M. 0,14 1,5082 0,06 41 B 0, A 0,1037 0,36 0, Paulsen 1, , Paulsen 1, , Rupestris du lot 0,0307 0,036 0,035 S.O.4 0 0, ,0637 0, TOTALE P.M.P. 6, ,3967 0,7586 Fonte: Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano Veneto (TV) - M.I.P.A. Tabella 5. Diffusione % dei principali virus della vite per cv. presso i campi di P.P.M del Polo di Trapani CULTIVAR % INFEZIONE GFkV GLRaV-1 GLRaV-3 GVA GFLV Catarratto b. comune B. 83,3 4,1 95,8 70,8 0 Cabernet sauvignon N ,5 87,5 0 Grillo B. 83,3 0 41,6 16,6 0 Grecanico dorato B. 60,8 13,05 73,9 78,2 0 Merlot N Calabrese N. 62,5 0 87,5 75 0

13 Tabella 6. Diffusione % dei principali virus della vite per cv. presso i campi di P.P.M Del Polo di Milazzo (ME) % INFEZIONE CULTIVAR GFkV GLRaVI GLRaVIII GVA GFLV Albano B. 22,2 0 77, ,4 Barbera N. 16,7 16,7 66, ,7 Carricante B. 28,5 0 42, ,1 Catarratto b. comune B. 6,6 6, ,3 20 Gaglioppo N , Inzolia B. 14, ,7 0 Malvasia b. di Candia B. 66,6 16,6 33, ,6 Malvasia b. lunga B. 22,2 0 77, ,4 Minnella B. 14, ,2 Moscato di Terracina B. 71,4 14,3 71, Nerello mascalese N Sangiovese N. 0 6,2 75 6,2 0 Trebbiano toscano B. 0 15,7 73,6 36,8 0 Tabella 7. Diffusione % dei principali virus della vite per cv. presso i campi di P.P.M del Polo di Comiso (RG) % INFEZIONE CULTIVAR GFkV GLRaVI GLRaVIII GVA GFLV Aglianico N Cabernet sauvignon N. 5,5 0 5,5 5,5 0 Fiano N Frappato N. 53,8 7,6 15,3 34,6 65,3 Inzolia B. 0 22,2 22,2 88,8 0 Malvasia di Candia B Merlot N Calabrese N. 32,5 16,2 68,7 73,7 0 Syrah N. 43, ,7 0

14 Tabella 8. Rese in barbatellaio ottenute nell ambito della prova di confronto tra materiale di propagazione sano (-) e virosato (+) Resa in barbatelle (%) PORTINNESTO CLONE RW FK LR FL Totale 1^ Scelta 2^ Scelta Rup. du Lot ,7% 85,7% 14,3% Rup. du Lot ,0% 82,0% 18,0% 1045 P ,0% 78,0% 22,0% 1045 P ,0% 81,0% 19,0% 775 P ,7% 75,0% 25,0% 775 P ,5% 83,5% 16,5% Legenda: RW = Legno riccio FK = Maculatura infettiva LR = Accartocciamento fogliare FL = Arricciamento

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