I BACINI IDROGRAFICI IN PROVINCIA DI VENEZIA

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1 I BACINI IDROGRAFICI IN PROVINCIA DI VENEZIA APRILE 2012

2 Realizzato a cura di: A.R.P.A.V. Dipartimento Provinciale di Venezia dr. R. Biancotto (Direttore) Servizio Sistemi Ambientali dr.ssa L. Vianello (Dirigente Responsabile) dr.ssa E. Berto (Ufficio Attività Specialistiche) Redatto da dr.ssa Luisa Vianello, dr.ssa Elena Berto Supporto Tecnico dr. Marco Ostoich Supervisione dr. Renzo Biancotto (Direttore) Si ringrazia per la collaborazione Servizio Territoriale Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale non espressamente autorizzata.

3 PREFAZIONE In relazione al complesso sistema di corpi idrici superficiali che caratterizza il territorio provinciale di Venezia, questo Dipartimento ha rilevato la necessità di impegnarsi nella produzione di un documento di sintesi sull argomento, che riporta anche contributi da altri enti o pubblicazioni, da utilizzare sia per supportare le attività sul campo delle proprie strutture operative, sia per documentare alle Amministrazioni locali interessate, le caratteristiche territoriali e le fonti di pressione presenti. Detto quadro è stato completato, per il periodo , con gli aspetti relativi allo stato della Qualità delle Acque Superficiali, valutato mediante la Rete Regionale di Monitoraggio, e con la tendenza evolutiva. Auspichiamo che il contenuto del documento possa essere di supporto anche ai vari decisori locali nella loro azione di pianificazione e definizione degli interventi di protezione e salvaguardia dell ambiente. Il Direttore Dipartimento Provinciale di Venezia dr. Renzo Biancotto

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5 INDICE 1 NORMATIVA Normativa europea Normativa nazionale Normative regionale INQUADRAMENTO TERRITORIALE, GEOLOGICO E AMBIENTALE PROVINCIALE Bacini idrografici principali e corsi d acqua Caratteristiche dei Suoli: capacità protettiva Cuneo salino Zone di particolare pregio ambientale: i Siti di Interesse Comunitario e Zone a Protezione Speciale CARATTERIZZAZIONE CLIMATICA MONITORAGGIO Indici monitoraggio e classificazione dei corsi d acqua in base alla WFD Rete di monitoraggio BACINO IDROGRAFICO DEL FIUME TAGLIAMENTO Caratterizzazione morfologica Stazioni di monitoraggio della rete regionale Arpav Fonti di Pressione Agglomerati, scarichi (civili ed industriali) e depuratori Impianti di gestione rifiuti Carichi inquinanti di origine agro-zootecnica Indici e caratterizzazione dei corsi d acqua LIM IBE SACA Conformità acque alla potabilizzazione La qualità chimica: i parametri principali... 45

6 6 BACINO IDROGRAFICO DEL FIUME LEMENE Caratterizzazione morfologica Stazioni di monitoraggio della rete regionale ARPAV Fonti di Pressione Agglomerati, scarichi (civili e industriali) e depuratori Impianti di gestione rifiuti Carichi inquinanti di origine agro-zootecnica Indici e caratterizzazione dei corsi d acqua LIM IBE SACA Conformità delle acque alla potabilizzazione La qualità chimica: i parametri principali BACINO IDROGRAFICO DEL FIUME LIVENZA Caratterizzazione morfologica Stazioni di monitoraggio della rete regionale ARPAV Fonti di Pressione Aggglomerati, scarichi (civili ed industriali) e depuratori Impianti di gestione rifiuti Carichi inquinanti di origine agro-zootecnica Indici e caratterizzazione dei corsi d acqua LIM IBE SACA Conformità delle acque alla potabilizzazione La qualità chimica: i parametri principali BACINO IDROGRAFICO DEL BACINO SCOLANTE TRA LIVENZA E PIAVE Caratterizzazione morfologica Stazioni di monitoraggio della rete regionale ARPAV Fonti di Pressione Agglomerati, scarichi (civili e industriali) e depuratori Impianti di gestione rifiuti Carichi inquinanti di origine agro-zootecnica Indici e caratterizzazione dei corsi d acqua LIM IBE SACA

7 8.5 Conformità delle acque alla potabilizzazione La qualità chimica: i parametri principali BACINO IDROGRAFICO DEL FIUME PIAVE Caratterizzazione morfologica Stazioni di monitoraggio della rete regionale ARPAV Fonti di pressione Agglomerati, scarichi (civili e industriali) e depuratori Impianti di gestione rifiuti Carichi inquinanti di origine agro-zootecnica Indici e caratterizzazione dei corsi d acqua LIM IBE SACA Conformità delle acque alla potabilizzazione La qualità chimica: i parametri principali BACINO IDROGRAFICO DEL FIUME SILE Caratterizzazione morfologica Stazioni di monitoraggio della rete regionale ARPAV Fonti di Pressione Agglomerati, scarichi (civili ed industriali) e depuratori Impianti di gestione rifiuti Carichi inquinanti di origine agro- zootecnica Indici e caratterizzazione dei corsi d acqua LIM IBE SACA Conformità acque alla potabilizzazione La qualità chimica: i parametri principali BACINO SCOLANTE NELLA LAGUNA DI VENEZIA Caratterizzazione morfologica Stazioni di monitoraggio Fonti di Pressione Agglomerati, scarichi (civili e industriali) e depuratori Impianti di gestione rifiuti Carichi inquinanti di origine agro-zootecnica

8 11.4 Indici e caratterizzazione dei corsi d acqua LIM (livello inquinamento macrodescrittori) IBE (Indice Biotico Esteso) SACA Conformità delle acque alla potabilizzazione La qualità chimica: i parametri principali BACINO IDROGRAFICO DEL BRENTA-BACCHIGLIONE Caratterizzazione morfologica Stazioni di monitoraggio della rete regionale Arpav Fonti di pressione Agglomerati, scarichi (civili e industriali) e depuratori Impianti di gestione rifiuti Carichi inquinanti di origine agro-zootecnica Indici e caratterizzazione dei corsi d acqua LIM IBE SACA Conformità delle acque alla potabilizzzione La qualità chimica: i parametri principali BACINO IDROGRAFICO DEL FIUME ADIGE Caratterizzazione morfologica Stazioni di monitoraggio della rete regionale Arpav Fonti di Pressione Agglomerati, scarichi (civili e industriali) e depuratori Discariche e impianti di trattamento di rifiuti Carichi inquinanti di origine agro-zootecnica Indici e caratterizzazione dei corsi d acqua LIM (livello inquinamento macrodescrittori) IBE (Indice Biotico esteso) SACA Conformità delle acque alla potabilizzazione La qualità chimica: i parametri principali BACINO IDROGRAFICO DEL FISSERO- TARTARO- CANALBIANCO Caratterizzazione morfologica Stazioni di monitoraggio della rete regionale Arpav

9 14.3 Fonti di Pressione Agglomerati e degli scarichi (civili e industriali) e depuartori Discariche e impianti di trattamento di rifiuti Carichi inquinanti di origine zootecnica indici e caratterizzazione dei corsi d acqua APPENDICE

10 1 NORMATIVA 1.1 NORMATIVA EUROPEA Da tempo è ormai universalmente riconosciuto che l acqua è una risorsa indispensabile per la vita dell uomo e come tale deve essere tutelata, ma solo negli ultimi 10 anni, e cioè ben dopo i trattati di Maastricht (1992) e di Amsterdam (1997), la Comunità europea ha iniziato ad attuare direttive atte a proteggere questa risorsa. Il primo grande passo gestito dalla UE è l emanazione della Direttiva 2000/60/CE, Water Framework Directive (WFD), che nell art.1 ribadisce la peculiarità della risorsa acqua e la necessità di un uso sostenibile, e nell art. 4 sancisce la necessità di attuare misure atte a garantire la conservazione dal punto di vista qualitativo e quantitativo della risorsa. La WFD fonda l approccio alla tutela e gestione delle acque su alcuni cardini essenziali: sostenibilità degli usi della risorsa idrica; non disgiunzione degli aspetti qualitativi da quelli quantitativi; definizione degli obiettivi di qualità ambientale; definizione di standard di qualità ambientale per le sostanze chimiche e definizione di valori limite allo scarico per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici; riduzione dell inquinamento chimico attraverso l eliminazione degli scarichi delle sostanze prioritarie pericolose e la riduzione delle sostanze prioritarie; utilizzo di indicatori biologici e morfologici nella valutazione dello stato dei corpi idrici attraverso il confronto con condizioni di riferimento. La Direttiva prevede che sia mantenuto e, laddove necessario, migliorato lo stato dell ambiente acquatico all interno della Comunità Europea per garantire un buono stato di qualità delle acque entro il 22 dicembre 2015 attraverso la determinazione dello Stato ecologico e dello Stato chimico. La stessa direttiva intende per stato ecologico (art. 2, WFD), classificato a norma dell allegato V della Direttiva, l espressione della qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici associati alle acque superficiali. Lo Stato chimico viene valutato sulla base del confronto dei valori degli inquinanti monitorati con gli standard di qualità previsti per gli inquinanti dei corpi idrici. Per inquinante (art. 2, WFD) si intende qualsiasi sostanza che possa alterare lo stato del corpo idrico, in particolare quelle elencate nell allegato VIII. Infine lo Stato dei corpi idrici è l espressione complessiva, determinato dal valore più basso tra lo Stato ecologico e quello chimico. Il rispetto dello standard di qualità ambientale (SQA), cioè il valore massimo ammissibile del parametro inquinante nel corpo idrico, consente la classificazione del Buono Stato chimico. Per la caratterizzazione dell inquinamento significativo da fonti puntuali e diffuse di pressione (allegato II, punto 1.4 della Direttiva) si devono ricercare e misurare le sostanze di cui in allegato Normativa 5

11 VIII, che sostituisce i vecchi elenchi (Liste I e II) introdotti con la direttiva 76/464/CEE e con le direttive figlie derivate. Detti inquinanti, sostanzialmente, erano stati individuati sulla base dei criteri di pericolosità, tossicità e bioaccumulabilità (tab ). Per gli inquinanti chimici, la WFD richiede il raggiungimento del Buono stato chimico delle acque e pone particolare attenzione anche alla riduzione ed all eliminazione rispettivamente delle sostanze prioritarie (P) e delle sostanze prioritarie pericolose (PP). La Direttiva definisce: sostanze pericolose le sostanze o gruppi di sostanze tossiche, persistenti e bioaccumulabili e altre sostanze o gruppi di sostanze che danno adito a preoccupazioni analoghe; sostanze prioritarie le sostanze definite ai sensi dell art. 16, parte 2 della Direttiva, ed elencate nell allegato X della stessa; tra queste sostanze, vi sono sostanze pericolose prioritarie, che sono quelle definite ai sensi dell art. 16, commi 3 e 6 della stessa. Con decisione n. 2455/2001/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio è stato istituito un elenco di sostanze prioritarie in di acque (33 sostanze e classi di sostanze), che modifica l allegato X della Direttiva. In tab si riporta l elenco delle sostanze e classi di sostanze prioritarie individuate dalla Decisione 2455/2001/CE. Recentemente la Direttiva 2008/105/EC ha fissato gli standard di qualità ambientale delle sostanze P e PP nei corpi idrici. Tab Elenco indicativo dei principali inquinanti - Direttiva 2000/60/CE, Allegato VIII (recepito nell allegato VIII parte III D.Lgs. n. 152/2006) 1. Composti organoalogenati e sostanze che possano dare origine a tali composti nell ambiente acquatico. 2. Composti organofosforici. 3. Composti organostannici. 4. Sostanze e preparati, o i relativi prodotti di decomposizione, di cui è dimostrata la cancerogenicità o mutagenicità e che possono avere ripercussioni sulle funzioni steroidea, tiroidea, riproduttiva o su altre funzioni endocrine connesse nell ambiente acquatico o attraverso di esso. 5. Idrocarburi persistenti e sostanze organiche tossiche, persistenti e bioaccumulabili. 6. Cianuri. 7. Metalli e relativi composti. 8. Arsenico e relativi composti. 9. Biocidi e prodotti fitosanitari. 10. Materiali in sospensione. 11. Sostanze che contribuiscono all eutrofizzazione (in particolare nitrati e fosfati). 12. Sostanze che hanno effetti negativi sul bilancio dell ossigeno (e che possono essere misurate con parametri come BOD5, COD, ecc.) Normativa 6

12 Tab Elenco delle sostanze/classi di sostanze prioritarie Decisione 2455/2001/CE Idrocarburi Policiclici Aromatici (benzo(a)pirene, benzo(b)fluoroantene, benzo(g,h,i)perilene, benzo(k)fluoroantene, indeno(1,2,3-cd)pirene, fluoroantene) Naftalene Antracene Fluorantene Pentaclorofenolo Chlorpyrifos Esaclorobenzene Triclorobenzeni Clorfenvinfos Diuron Trifluralin Triclorometano (Cloroformio) Diclorometano 1,2-Dicloroetano Isoproturon Endosulfan (Alfa-Endosulfan) Alaclor Esaclorobutadiene Esaclorocicloesano (Gamma-Esaclorocicloesano, Lindano) Atrazina Simazina C10-13-cloroalcani Benzene Dieftilesilftalato [Ftalato di bis(-etilesile)] (DEHP) Octilfenoli (para-terz-octilfenoli) ilfenoli (4-para-nonilfenolo) Composti del Tributilstagno (Tbt-catione) Pentaclorobenzene Difenileteri bromati Nichel e composti Piombo e composti Cadmio e composti Mercurio e composti. Le finalità presenti nella Direttiva risultano molto ambiziose: l acqua, come più volte sancito negli ultimi anni, è una risorsa e va tutelata; bisogna però adottare tutte le misure per conservarla impedendone l ulteriore deterioramento, prevenendo e riducendo l inquinamento, al fine di migliorarne la qualità anche in funzione degli usi. 1.2 NORMATIVA NAZIONALE A livello nazionale i primi passi per una tutela delle acque iniziano con la L. n. 319/76, ora abrogata, nella quale le caratteristiche delle acque di scarico vengono trattate con un approccio di tipo tabellare (si basa cioè solo sulla concentrazione degli inquinanti e non sulla quantità delle acque scaricate). La prima grande svolta sul piano normativo nazionale si ha con il D.Lgs n. 152/99. In questo Decreto viene raccolta per la prima volta tutta la normativa nazionale riguardante la matrice acqua. Successivamente il D.Lgs n. 152/06, conosciuto come Testo Unico Ambientale, raccoglie nella Parte III sez. II tutta la normativa in di acqua, riprendendo pari passo (in particolare per gli allegati) la precedente Legge e recependo anche la Direttiva europea. Il monitoraggio preesistente, a seguito della 2000/60/CE, definito dal D.Lgs. n. 152/1999, viene ampliato con il D.Lgs. n. 152/2006, attraverso l estensione dei parametri biologici, l aggiunta dei parametri idromorfologici e l estensione della lista degli inquinanti chimici [sostanze pericolose e sostanze prioritarie (P)/prioritarie pericolose (PP)]. Normativa 7

13 1.3 NORMATIVA REGIONALE PTRC La risorsa idrica è di interesse anche per vari piani di programmazione provinciale e regionale. Nel PTRC (Piano Territoriale Regionale di Coordinamento) e nel PTPC (Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento), adottato dalla Provincia di Venezia con deliberazione n. 2008/104 del 05/12/2008, viene riconosciuta alla matrice acqua una valenza molto rilevante, confermata da un analisi sullo stato di fatto e sulle tendenze in atto, che riconoscono l eccessivo stato di sfruttamento di questa risorsa e la presenza di molte fonti di pressione (sia puntuali che diffuse) che ne compromettono un uso più pregiato. L obiettivo per la Provincia è in ogni caso quello di tutelare l aspetto qualitativo della risorsa, promuovendo da un lato un costante monitoraggio, dall altro incentivando nuove tecnologie ed attività a basso impatto, come i processi di auto-depurazione per i nutrienti e l uso di tecnologia avanzata per il riutilizzo delle acque di scarico e per la loro depurazione. La strategia volta alla riduzione del consumo di acqua e del carico di nutrienti e microinquinanti generato in agricoltura e zootecnia è composta da azioni di tipo normativo (riduzione dei consumi di acqua di irrigazione, riduzione dei carichi massimi di fanghi di depurazione e di liquami zootecnici smaltibili su terreno agricolo) e da incentivi di carattere prevalentemente economico per l'adozione di particolari colture e strumenti, in particolare per l'adozione di pratiche ecocompatibili. Piano di Tutela delle Acque Il Piano di Tutela delle Acque (PTA) adottato dalla Regione Veneto con delibera di giunta n del 29/12/2004 e approvato il 05/11/2009 con delibera n. 107 del Consiglio Regionale è lo strumento regionale che definisce tutti gli interventi necessari per la salvaguardia della risorsa idrica, intesi come risanamento e protezione della stessa. Il piano è costituito di tre parti: all. A1 Sintesi degli aspetti conoscitivi; all. A2: Indirizzi di Piano; all. A3 Norme Tecniche. La Sintesi degli aspetti conoscitivi analizza i seguenti punti: - organizzazione attuale e stato della pianificazione nel settore idrico; - descrizione generale dei bacini idrografici; - corpi idrici oggetto del P.T.A.; - sintesi delle pressioni e degli impatti esercitati dall attività antropica sullo stato delle acque superficiali e sotterranee; - reti di monitoraggio e classificazione dei corpi idrici significativi; Normativa 8

14 - analisi delle criticità per bacino idrografico. I punti salienti del Piano sono trattati in forma descrittiva ed approfondita negli Indirizzi del Piano, dove si specificano anche le motivazioni. I vari obiettivi, identificati su scala di distretto, sono individuati per le aree sensibili, le zone vulnerabili e le aree di salvaguardia. Le norme del P.T.A. sono prescrizioni vincolanti per Amministrazioni ed Enti Pubblici, per le autorità d Ambito Territoriale Ottimale e per i soggetti privati: gli strumenti di pianificazione di settore, regionali e degli Enti Locali, anche già vigenti, devono conformarsi al Piano per qualsiasi aspetto che possa interagire con la difesa e la gestione della risorsa idrica. Il Piano di Risanamento Regionale delle Acque (PRRA, Regione Veneto 1989) rimane in vigore solo per la cartografia e per gli schemi fognari. Nel PTA sono considerate anche le aree sensibili e le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola (fig ). Le aree sensibili presenti all interno della provincia di Venezia sono la Laguna di Venezia e tutti corpi idrici ricadenti all interno del Bacino Scolante ad essa afferenti e tutte le acque costiere del mar Adriatico ed i corsi d acqua ad esse recapitanti per un tratto di 10 km dalla linea di costa. Le aree vulnerabili ricadenti nella provincia di Venezia sono tutto il Comune di Cavarzere e il Bacino Scolante nella Laguna di Venezia. Il Veneto è interessato da tre Autorità di bacino di rilievo nazionale (Adige, Fiumi dell Alto Adriatico, Po), due bacini idrografici di rilievo interregionale (Lemene, Fissero-Tartaro-Canalbianco), e tre bacini di rilievo regionale (Laguna di Venezia, Sile e Pianura tra Piave e Livenza, individuati ai sensi della Legge n. 183/89). La provincia di Venezia, oltre all applicazione ed al rispetto del Piano di Tutela delle Acque approvato dalla Regione, ha inserito nel PTCP i Piani di Tutela delle Acque Comunali attraverso cui le varie amministrazioni devono programmare e gestire il problema acque con particolare riferimento alle acque meteoriche. La necessità di inserire questo Piano a livello locale è stata dettata dai problemi sorti con le ultime alluvioni del 2007 e del La classificazione delle acque superficiali nel 2009 per la Regione Veneto si è riferita sia alla vecchia normativa (D.Lgs n. 152/99) che alla nuova (D.Lgs n. 152/06): la prima è stata utilizzata quando la normativa più recente, ancora priva dei decreti di attuazione, non permetteva di giungere alla classificazione del corpo idrico. In particolare il D.Lgs n. 152/06 introduce un innovativo sistema di classificazione modificando radicalmente il concetto stesso di stato ecologico che assume un significato più fedele al termine: vengono evidenziati, per le varie tipologie di acque superficiali, gli elementi qualitativi per la classificazione dello stato ecologico elevato, buono, sufficiente privilegiando elementi biologici rispetto a quelli chimici ed introducendo elementi idromorfologici. Normativa 9

15 Fig : Aree sensibili e vulnerabili nella provincia di Venezia. L acronimo LIMeco, che significa Livello di Inquinamento da Macrodescrittori per lo stato Ecologico, è un singolo descrittore che considerando più parametri come l ossigeno disciolto, l azoto (nitrico e ammoniacale) e il fosforo, viene utilizzato per valutare lo stato ecologico delle acque superficiali. La scala utilizzata per questo indice va da uno stato scarso ad una condizione elevata. Nell iter della normativa in questi anni deve essere ricordato il DM n. 56 del 14/04/2009, decreto attuattivo del D.Lgs n. 152/06, che definisce i Criteri tecnici per il monitoraggio dei corpi idrici e l identificazione delle indicazioni di riferimento. Alla fine del 2010, il DM n. 56/09 è stato aggiornato con il DM n. 260 del 8/11/2010 Regolamento recante i criteri per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali, per la modifica delle norme tecniche del Decreto n. 125/06, recante norme in ambientale, predisposto ai sensi dell art. 75, comma 3 del medesimo decreto legislativo. Normativa 10

16 2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE, GEOLOGICO E AMBIENTALE PROVINCIALE Il territorio provinciale di Venezia appartiene alla zona costiera della bassa pianura veneta, la cui origine è da attribuire all azione deposizionale di importanti corsi d acqua, quali il ramo più settentrionale dei vari paleoalvei del Po, passante per Cona e Pegolotte, l Adige, il Brenta, il Piave, il Livenza ed il Tagliamento, combinata con l azione modellatrice del mare. La presenza dei numerosi corsi d acqua dà all area una forma sostanzialmente a catino, compreso tra la naturale pendenza verso SE e lo sbarramento degli apparati dunali, che comporta la quasi impossibilità di scolo delle acque se non in modo artificiale, divisa in settori dai dossi fluviali (con direzione NW-SE e W-E) e dalle bassure intercluse. Questa morfologia comporta che vaste aree del territorio provinciale siano soggette a rischio idraulico dovuto a fattori diversi: inondazioni provocate dalle piene di fiumi di rilevanza nazionale e da piene di fiumi minori; cedimenti o tracimazioni di arginature; insufficienze o malfunzionamenti di impianti idrovori, o cedimenti per vetustà; assenza o scarsa presenza di pompe di riserva negli impianti idrovori. La fragilità del sistema, l artificialità del suo funzionamento, i costi di manutenzione e la gestione rappresentano criticità di crescente importanza: ne deriva la necessità di una costante azione da parte del soggetto pubblico per la manutenzione e la bonifica del territorio, azione che non può trascurare la vetustà della bonifica, degli impianti idrovori e la quasi completa assenza d impianti di telecontrollo e telecomando di idrovore e manufatti di regolazione. Dette carenze assumono particolare rilevanza, sia per l'estensione delle zone assoggettate a scolo meccanico, sia perché alcuni centri abitati fondano le loro possibilità di difesa dalle inondazioni solo sull efficienza degli impianti di sollevamento. Oltre che al rischio idraulico, il territorio è soggetto anche a fenomeni di dissesto idrogeologico, i cui indicatori sono: l impermeabilizzazione del suolo: si attesta intorno al 20%; ciò si riflette su una riduzione estrema della superficie agricola, problema reso ancor più critico dalla diffusione insediativa e dai condizionamenti dovuti alla realizzazione delle grandi infrastrutture; instabilità geomeccanica e morfologica: subsidenza, eustatismo e rischio idraulico in primis, tra cui anche il rischio di esondazione per insufficienza o mancato funzionamento degli impianti idrovori e possibilità di inondazione dal mare lungo il litorale in occasione di mareggiate violente, concomitanti ad elevati livelli di marea dell Alto Adriatico; intrusione salina di cui successivamente sarà fatto un approfondimento; Inquadramento territoriale, geologico e ambientale provinciale 11

17 subsidenza significativa: fenomeno dovuto a cause naturali, alla mineralizzazione indotta dalla bonifica nei terreni organici superficiali ed all estrazione di fluidi dal sottosuolo, che causa depressurizzazione degli acquiferi. Questo fenomeno è particolarmente sentito in riferimento alla Laguna di Venezia poiché comporta la modifica dell ambiente lagunare e delle aree costiere a seguito dell estrazione di fluidi e/o all effettuazione di una intensa bonifica idraulica. La parte meno interessata alla subsidenza è quella centrale della Provincia, dove i terreni più antichi sono ben consolidati. Per contro nella parte nord-orientale e in quella meridionale la subsidenza si fa sentire maggiormente, data la recente età dei terreni, l intenso sfruttamento degli acquiferi e l intensa attività di bonifica; arginature critiche: vengono realizzate in relazione al rischio di inondazione per rottura o tracimazione delle arginature dei fiumi principali; erosione: il fenomeno erosivo, che interessa alcuni tratti di costa, in questo momento è poco o per nulla compensato da fenomeni di ripascimento dovuti a sedimentazione di origine fluviale; in alcuni casi comporta anche problemi di dissesto idrogeologico e rischi di allagamento per mareggiate dell immediato entroterra. 2.1 BACINI IDROGRAFICI PRINCIPALI E CORSI D ACQUA La provincia di Venezia si estende lungo la costa che va da Chioggia a Bibione, per una lunghezza di circa 110 km e una larghezza media di 25 km: si tratta di un area di pianura costiera ampia 2460 km 2 di cui circa il 22% di superficie lagunare. I bacini idrografici della provincia di Venezia individuati dal Piano di Tutela delle Acque del Veneto sulla base dei loro confini naturali, ossia degli spartiacque, sono i seguenti (fig ): Tagliamento; Lemene; Livenza; Pianura tra Livenza e Piave; Piave; Sile; Laguna di Venezia; Brenta, Bacchiglione, Agno-Guà-Fratta-Gorzone; Adige. Lungo la costa veneta sfociano i seguenti fiumi: - Adige - Brenta - Piave Inquadramento territoriale, geologico e ambientale provinciale 12

18 - Tagliamento (che segna il confine con il Friuli Venezia Giulia) - Livenza - Sile - Lemene - Dese che getta le sue acque nella laguna. Fig : Carta dei bacini idrografici. Esiste inoltre un amplissima rete idrica secondaria composta da canali, navigli e fiumi di piccole dimensioni, che si ramifica in tutto il territorio provinciale. Per la provincia di Venezia, il monitoraggio della qualità dell acqua effettuato da ARPAV ricomprende i seguenti corsi d acqua: i fiumi: Adige, Sile, Brenta, Tagliamento, Reghena, Lemene, Gorzone, Dese, Marzenego, Zero e il Livenza, Loncon e Piave; i canali: Fosson, di Cuori, Morto, Nuovissimo, Maranghetto, taglio di Mirano, Vela, Brian di taglio; gli scoli: Fiumazzo, Pionca, Tergolino, Lusore, Ruviego. A completamento di questo monitoraggio è inserito anche il controllo sullo scarico dell idrovora Campalto. Inquadramento territoriale, geologico e ambientale provinciale 13

19 In relazione alle acque dolci che alimentano il Bacino Scolante della Laguna di Venezia, è stato stimato che quasi il 97% di queste acque dolci che arrivano in Laguna è convogliato dai fiumi di seguito elencati: il fiume Dese i canali: Silone, Vela, Scolmatore, Osellino, Lusore, Naviglio Brenta, Taglio Nuovissimo, Lova, Montalbano e canale nuovo dei Cuori. Di questi il Silone (alimentato dal Sile), il Naviglio Brenta ed il Taglio Novissimo (alimentati dal Brenta) rappresentano circa il 40% degli apporti totali. Il flusso di acqua dolce che entra in Laguna grazie a questi corsi d acqua dipende da svariati fattori: dalle caratteristiche dei suoli, dalla distribuzione delle piogge, dall utilizzo irriguo e dalla generale gestione della risorsa idrica. Il controllo delle acque è gestito dai Consorzi di Bonifica. Questi Enti nel Veneto sono stati recentemente accorpati in 10 consorzi di Bonifica, come previsto dalla DGR n.1408 del 19/05/2009. Si riportano di seguito quelli che interessano la provincia di Venezia: 1. Consorzio Adige Po 2. Delta del Po 3. Adige Euganeo 4. Bacchglione 5. Acque Risorgive 6. Piave 7. Veneto Orientale. 2.2 CARATTERISTICHE DEI SUOLI: CAPACITÀ PROTETTIVA Da I Suoli della Provincia di Venezia, ARPAV 2008 Una delle caratteristiche più importanti dei suoli è la capacità protettiva ossia la sua attitudine a funzionare da filtro naturale nei confronti dei nutrienti apportati con le concimazioni minerali ed organiche, riducendone così le quantità che possono essere potenzialmente immesse nella acque di falda e/o superficiali. Inquadramento territoriale, geologico e ambientale provinciale 14

20 Fig : Capacità protettiva dei suoli I suoli a minor capacità protettiva per la falda risultano essere quelli a tessitura grossolana e ricchi di scheletro (dossi del Tagliamento e le incisioni del Lemene e del Reghena) e quelli ad elevato contenuto di sostanza organica. Questi suoli d altra parte risultano avere una discreta capacità protettiva nei confronti delle acque superficiali (fig ) che sono, invece, più sensibili ad inquinamento in presenza di suoli a tessitura argillosa limosa dove, a causa della scarsa permeabilità, risultano più frequenti fenomeni di lisciviazione e scorrimento superficiale. Dagli studi effettuati da ARPAV i suoli della provincia risultano avere un alta capacità protettiva nei confronti delle acque superficiali, da cui ne consegue una scarsa capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee. 2.3 CUNEO SALINO I fiumi del territorio provinciale sono caratterizzati presso la foce dalla presenza del cuneo salino. La denominazione "cuneo salino" deriva dal fatto che, essendo l'acqua salata più densa dell'acqua dolce, la risalita del salmastro avviene con una geometria a cuneo delimitato nella parte superiore da un piano che fa da separatore fra i 2 tipi d'acqua (interfaccia dolce/salmastro). In particolari condizioni di magra fluviale da una parte (come si può verificare nei mesi estivi) e in condizioni di alta marea dall'altra, si possono constatare lungo l'alveo fluviale delle "ingressioni" anche notevoli dell'acqua salata del mare (alcune decine di Km) (fig ). Inquadramento territoriale, geologico e ambientale provinciale 15

21 Anche nel sottosuolo, soprattutto se in condizioni di scarsi apporti di acque dolci, si verifica l'avanzamento delle acque salmastre, che può essere più evidente lungo zone con caratteristiche idrogeologiche favorevoli (terreni più grossolani => maggior velocità dell'acqua nel terreno), per esempio lungo paleoalvei. Le caratteristiche geologiche ed il peculiare assetto territoriale portano ad un modello di contaminazione salina delle acque superficiali, che può originarsi nei seguenti modi: risalita dell onda di marea lungo le aste fluviali; filtrazione diretta lungo la conterminazione lagunare o lungo la costa; intercettazione di livelli permeabili del sottosuolo da parte di canali in comunicazione idraulica con la rete di bonifica; risalita di acque sotterranee salmastre per azione di mantenimento del franco di bonifica delle idrovore; risalita dell onda di marea lungo la rete di bonifica attraverso manufatti (botti a sifone, porte vinciane, ecc.), e con corpi idrici salati, che periodicamente o perennemente consentono riflusso verso monte. Fig : Carta della salinità dei suoli Inquadramento territoriale, geologico e ambientale provinciale 16

22 Come si evince dalla cartografia sotto riportata, le zone della provincia più sensibili all intrusione salina sono le zone costiere a SW e NE. I fenomeni legati al mescolamento tra le acque dolci e le acque salate per quanto riguarda il Bacino Scolante in Laguna di Venezia sono stati studiati in modo esaustivo. In particolare i fattori principali che regolano questo fenomeno sono le immissioni dei corsi d acqua tributari, la temperatura dell acqua e le maree. Le prime influiscono sulla salinità delle acque lagunari in funzione della portata dei corsi d acqua, che varia con l andamento stagionale; la temperatura è strettamente legata all evaporazione dell acqua mentre le maree, in particolare l alta marea, sono legate all ingresso dell acqua salata sia in Laguna che in corrispondenza delle foci dei fiumi. Come si può notare la salinità stagionale è massima in estate in corrispondenza di elevata temperature e di bassa piovosità. È da rilevare, inoltre, che si è riscontrata una stretta relazione tra la salinità dell acqua lagunare e la concentrazione di azoto e fosforo inorganici: a bassi valori di salinità corrispondono elevate concentrazioni di nutrienti (fig ). Inquadramento territoriale, geologico e ambientale provinciale 17

23 Fig : Carta della salinità stagionale Atlante della Laguna AAVV, ed. Marsilio ZONE DI PARTICOLARE PREGIO AMBIENTALE: I SITI DI INTERESSE COMUNITARIO E ZONE A PROTEZIONE SPECIALE Le aree di rilevante importanza ambientale sono le aree naturali protette (ossia parchi e riserve naturali) e le aree insertite nella Rete Ecologica Europea di Natura In particolare gli ambiti territoriali inseriti in questa rete si distinguono in SIC (Siti di Importanza Comunitaria) ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE, e come ZPS (Zone di Protezione Speciale) in base alla caratteristiche della fauna e della flora presente nel terriorio (Direttiva Uccelli 79/409/CEE). L individuazione delle aree SIC, in Italia, è di competenza delle Regioni che trasmettono i dati secondo Formulari standard al Ministero che a sua volta li trasmette alla Commissione Europea, che decide in merito. Per quanto concerne le aree ZPS, la procedura è molto più semplice in quanto le zone sono individuate dalle Regioni e successivamente convalidate dal Ministero. In provincia di Venezia (fig ) le aree di importanza ambientale si estendono per una superficie complessiva di ha, pari al 24% del territorio provinciale (fonte Regione Veneto 2011). Le aree classificate a Zona di Protezione Speciale sono 19 (tra cui 2 siti interprovinciali) e si Inquadramento territoriale, geologico e ambientale provinciale 18

24 estendono per una superficie pari a ha; le aree SIC sono 20 (tra cui 5 interprovinciali) ed hanno un estensione pari a Spesso molte di dette zone sono classificate sia come SIC che come ZPS. Fig : Carta delle zone SIC e ZPS della provincia di Venezia. 3 CARATTERIZZAZIONE CLIMATICA Dati utilizzati forniti da Ente Zona Industriale di Porto Marghera (2009). Nella provincia di Venezia, a causa della sua morfologia e della presenza del mare, si possono distinguere dal punto di vista climatico due zone con caratteristiche diverse: la fascia costiera e la pianura. Il litorale, nonostante sia caratterizzato da brezze e venti umidi che penetrano nel territorio, risente poco dell azione mitigatrice del mare arrivando a raggiungere basse temperature, seppur mitigate, durante la stagione invernale, in particolare a causa dell inclusione della bora vento freddo e asciutto del NE. L entroterra, invece, assume caratteristiche più continentali con inverni rigidi ed estati calde: caratteristica principale è l elevata umidità che rende afosa l estate e nebbioso l inverno, fenomeno accentuato dall inversione termica che si crea dall assenza di ventosità e dall accumulo di aria fredda al suolo. Caratterizzazione climatica 19

25 Si riportano le temperature medie mensili del 2010 (grafico 3.1). Grafico Temperatura media mensile C media annuale Le precipitazioni si originano da perturbazioni atlantiche durante le stagioni intermedie; l inverno risulta la stagione più secca mentre in estate spesso i temporali si manifestano con elevata intensità e breve durata, assumendo caratteristiche grandigene. La distribuzione delle piogge nel territorio regionale cresce verso nord. Si nota comunque una diminuzione abbastanza generale dei valori negli ultimi anni rispetto a quelli di riferimento storici (grafico 3.2). Grafico 3.2 Precipitazioni totali annuali (anni ) Stazione EZI n linea di tendenza gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic mm Caratterizzazione climatica 20

26 Grafico 3.3 mm Precipitazione totale mensile 2010 m edia annuale gen feb m ar apr mag giu lug ago set ott nov dic Per quanto concerne i venti si riporta la frequenza e provenienza in due periodi dell anno 2010, un semestre freddo e un semestre caldo (da 01/01/2010 al 31/03/2010 e dal 01/04/2010 al 30/09/2010). Nel semestre freddo, grafico 3.4, i venti hanno una predominanza da NNE-NE, quindi venti freddi e umidi, mentre nel semestre caldo, pur mantenendo una presenza di venti da NNE-NE, si evidenziano venti di provenienza SE. Grafico 3.4 Grafico 3.5 ROSA DEI VENTI semestre freddo Stazione EZI n.24 - quota 35 m Anno m/s m/s m/s m/s >12.0 m/s totale ROSA DEI VENTI semestre caldo Stazione EZI n.24 - quota 35 m Anno m/s m/s m/s m/s >12.0 m/s totale NNW N 20 NNE NNW N 16 NNE NW 16 NE NW 12 NE WNW ENE WNW 8 4 ENE W 0 E W 0 E WSW ESE WSW ESE SW SE SW SE SSW S SSE SSW S SSE Caratterizzazione climatica 21

27 4 MONITORAGGIO Il monitoraggio della qualità dell acqua, sia essa superficiale, sotterranea o marino costiera, è di estrema importanza, al fine di tutelare la funzionalità degli ecosistemi acquatici e di rilevare i cambiamenti a breve e a lungo termine dello stato delle acque stesse. La qualità delle acque è un tema che suscita particolare interesse negli amministratori ed in particolare nell opinione pubblica, consapevoli come già detto, che l acqua rappresenta una risorsa ed un bene pubblico scarso, da tutelare e salvaguardare. Peraltro è necessario tenere alto il controllo di un corso d acqua inquinato perché produce effetti che possono non restare circoscritti alla zona in cui l inquinamento è stato prodotto, ma ripercuotersi verso valle lungo tutto il corso del fiume fino a creare possibili problemi anche nel mare in cui sfocia, con impatti anche nel lungo periodo. La normativa stabilisce che i corpi idrici devono raggiungere la qualità ambientale corrispondente allo stato buono entro il Per raggiungere questo risultato le Regioni hanno predisposto un monitoraggio con l obiettivo di verificare lo stato della qualità delle acque e successivamente di attuare le misure necessarie (tramite il Piano di Tutela delle Acque) per migliorare la qualità delle stesse, dove necessario. Il monitoraggio dei corsi d acqua superficiali, in relazione al D.Lgs n. 152/06 e successive modifiche, determina lo stato di salute del corpo idrico e prevede eventuali interventi di risanamento in caso di inquinamento o di non raggiungimento degli stessi obiettivi. In quest ottica, i principali elementi da considerare per valutare gli aspetti qualitativi delle acque superficiali sono: 1. inquinamento diffuso, causato da fonti di inquinamento di origine antropica (nutrienti, microinquinanti organici e metalli pesanti); 2. inquinamento puntiforme, associato a scarichi di acque reflue urbane ed industriali; 3. capacità autodepurativa, strettamente legata alla morfologia, alla litologia del corso d acqua e al regime delle portate; 4. qualità dell ambiente fluviale, legata allo stato ecologico e chimico del corso d acqua; 5. qualità delle acque negli invasi naturali e artificiali, connessa all eutrofizzazione causata da sversamenti impropri; 6. processi di scambio, dipendono dall influenza che l evoluzione morfologica ha sulla interazione falda-fiume; 7. stato delle acque di balneazione, qualità legata alla presenza di E. Coli e Enterococchi intestinali (D.Lgs n. 118/08). Monitoraggio 22

28 4.1 INDICI Per determinare lo stato di salute del corpo idrico vengono utilizzati quattro indici, ognuno dei quali si avvale di parametri precisi. LIM Livello di Inquinamento da Macrodescrittori L indice fornisce una misura diretta del grado d inquinamento di un corpo idrico attraverso la valutazione di parametri di natura chimica, chimico-fisica e microbiologica. Il LIM è calcolato in base all allegato 1 del D.Lgs n. 152/99 e si ottiene sommando i punteggi derivanti dal calcolo del 75 percentile dei sette parametri (macrodescrittori), analizzati con frequenza mensile, come nella seguente tabella. Tab : Riferimenti per il LIM Parametro Livello1 Livello2 Livello3 Livello4 Livello5 100-OD (% sat.) < 10 < 20 < 30 < 50 > 50 BOD 5(O 2 mg/l) <2,5 <4 <8 <15 >15 COD (O 2 mg/l) <5 <10 <15 <25 >25 NH 4 (N mg/l) <0,03 <0,10 <0,50 <1,50 >1,50 NO 3 (N mg/l) <0,3 <1,5 <5,0 <10,0 >10,0 Fosforo totale (P mg/l) <0,07 <0,15 <0,30 <0,60 >0,60 Escherichia coli (UFC/100 ml) <100 <1000 <5000 <20000 >20000 Punteggio LIM <60 Giudizio Ottimo Buono Sufficiente Scarso Pessimo Colore attribuito Blu Verde Giallo Arancio Rosso Il LIM esprime, quindi, lo stato di qualità delle acque utilizzando analisi chimiche e microbiologiche. Questo risultato, comunque, non è sostitutivo dello stato chimico definito in base alla presenza di sostanze pericolose elencate in tabella 1 dell'allegato 1 del D.Lgs 152/99; i macrodescrittori, infatti, forniscono indicazioni utili relative allo stato eutrofico di un corso d'acqua, considerando l'apporto di nutrienti azotati e fosfati, oltre agli aspetti di tipo microbiologico. IBE- Indice Biotico Esteso L'IBE rappresenta lo stato di qualità biologica: permette di stimare il livello d impatto antropico sulle comunità degli ecosistemi acquatici attraverso le modificazioni delle comunità di macroinvertebrati bentonici, basandosi sull'analisi delle comunità di macroinvertebrati secondo i metodi analitici per le acque APAT- CNR 29/2003. Si riporta la classificazione con IBE secondo il D.Lgs n. 152/99. Monitoraggio 23

29 Tab : Riferimenti per IBE CLASSI DI QUALITÀ VALORE DI I.B.E. Classe I Classe II 8-9 GIUDIZIO DI QUALITÀ Ambiente non inquinato o comunque non alterato in modo sensibile Ambiente con moderati sintomi di inquinamento o di alterazione COLORE RELATIVO ALLA CLASSE DI QUALITÀ Azzurro Verde Classe III 6-7 Ambiente molto inquinato o comunque alterato Giallo Classe IV 4-5 Classe V Ambiente molto inquinato o comunque molto alterato Ambiente fortemente inquinato e fortemente alterato Arancione Rosso SECA Stato Ecologico di un Corso d Acqua Dall'incrocio del risultato dei macrodescrittori e di quello biologico (LIM e IBE) e considerando il peggiore dei due, si ottiene il SECA (Stato Ecologico del Corso d'acqua, ai sensi del D.Lgs 152/99) considerato come espressione della complessità degli ecosistemi acquatici, della loro natura chimica e fisica e delle caratteristiche idrologiche. Il calcolo del SECA viene elaborato seguendo la tabella riportata. Tab : Riferimenti per il SECA Classe IBE >10-10/9 8/7-8-8/99-9/10 6/5-6-6/7-7-7/8 4/3-4-4/5-5-5/ LIM <60 Giudizio Ottimo Buono Sufficiente Scarso Pessimo Blu Verde Giallo Arancio Rosso Sono opportuni alcuni accorgimenti nel trattare i dati, in particolare quando si verificano situazioni del tipo: valore analitico espresso come "minore del limite di rivelabilità del metodo": in questi casi si adotta la convenzione di dividere a metà il valore; corrispondenza LIM-IBE: il prelievo del campione per analisi chimica e biologica dovrebbe essere eseguito nello stesso punto fisico, compatibilmente con le difficoltà oggettive riscontrate sul territorio (il campionamento biologico, infatti, implica la discesa nel letto del fiume da parte dell'operatore). Laddove questa corrispondenza non si può verificare si devono valutare i dati dei siti disponibili scelti più vicini tra loro. SACA Stato Ambientale dei Corsi d Acqua Ulteriore indice è il SACA, Stato Ambientale dei Corsi d'acqua, derivato dall'incrocio dello stato ecologico con i risultati dei parametri previsti in tabella 1 dell'allegato 1 del D.Lgs n. 152/99. Monitoraggio 24

30 Si tratta delle sostanze pericolose (come vengono definite nella Direttiva Quadro Europea per le Acque 2000/60/CE), che comprendono gli inquinanti chimici inorganici (metalli pesanti) e organici (aldrin, dieldrin, DDT, ecc.). I principali inquinanti chimici da ricercare sono elencati nella tabella che segue. Tab : Inquinanti chimici per SACA INORGANICI (disciolti) µg/l ORGANICI (sul tal quale) µg/l Cadmio 2.5 aldrin 0.01 Cromo tot 20 Dieldrin 0.01 Mercurio 0.5 Endrin 0.76 Nichel 75 Isodrin Piombo 10 DDT 25 Rame 40 Esaclorobenzene 0.03 Zinco 300 Esaclorocloesano 0.05 Esaclorobutadiene 0.1 1,2 dicloroetano 10 Tricoloroetilene 10 Triclorobenzene 0.4 Cloroformio 12 Tetracloruro di carbonio Percloroetilene 10 pentaclorofenolo MONITORAGGIO E CLASSIFICAZIONE DEI CORSI D ACQUA IN BASE ALLA WFD Le categorie di acque da proteggere e monitorare in base alla Direttiva di riferimento, sono: 1. acque superficiali (fiumi e laghi); 2. acque sotterranee; 3. acque di transizione; 4. acque marino-costiere. Per la valutazione dello «Stato ecologico» e dello «Stato chimico» dei corpi idrici l allegato V del WFD, prevede tre tipi di monitoraggio delle acque: monitoraggio di sorveglianza; monitoraggio operativo; monitoraggio di indagine. Monitoraggio di sorveglianza Gli obiettivi sono: supportare e validare la procedura di analisi di impatto descritta nell allegato II della Direttiva; Monitoraggio 25

31 supportare la programmazione efficace ed efficiente dei programmi di monitoraggio futuri; valutare i cambiamenti di lungo periodo che avvengono nell ambiente in condizioni naturali; valutare i cambiamenti di lungo periodo associati alle attività antropiche. Il monitoraggio di sorveglianza va condotto: nei punti caratterizzati da flusso d acqua consistente o da volume significativo per il bacino del fiume (inclusi laghi e bacini di riserva), o in fiumi che coprano un bacino di più di km 2 ; nei corpi d acqua significativi che attraversano confini statali; nei siti nei quali l inquinamento si sposta da uno Stato all altro o viene trasferito in mare. Il monitoraggio di sorveglianza si intraprende nell ambito di validità temporale di ogni «Piano di Gestione del Bacino Fluviale» (RBMP) per il periodo di un anno. I campionamenti devono essere condotti ogni mese per le sostanze prioritarie ed ogni 3 mesi per le altre sostanze. Intervalli più ampi devono essere giustificati da ragioni tecnico-scientifiche. Monitoraggio operativo Gli obiettivi sono: stabilire lo stato di qualità dei corpi d acqua identificati come a rischio per quanto riguarda gli obiettivi di qualità; valutare i cambiamenti del corpo d acqua che avvengono in seguito al programma di interventi. Il monitoraggio operativo va condotto per tutti i corpi d acqua per i quali la valutazione ambientale ed il monitoraggio di sorveglianza hanno evidenziato rischi di degrado e nei corpi d acqua nei quali vengono scaricate sostanze prioritarie. Per altre sostanze inquinanti, non normate nella Direttiva, i punti di monitoraggio si selezionano sulla base della presenza di una o più sorgenti puntuali e della presenza di sorgenti diffuse. Il «monitoraggio operativo» può essere modificato durante l attuazione del «Piano di Gestione del Bacino Fluviale» (RBMP), in particolare riducendone la frequenza se non si evidenziano modificazioni della qualità ambientale associate alle attività antropiche. Monitoraggio di indagine Gli obiettivi sono: raccogliere informazioni sui rischi di superamento degli Standard di Qualità Ambientale (SQA); valutare le cause per cui non è possibile raggiungere gli SQA in un corpo d acqua, se non è ancora stato previsto un monitoraggio operativo; valutare la magnitudo e l impatto di inquinamenti accidentali. Monitoraggio 26

32 Il monitoraggio di indagine serve per programmare gli interventi per raggiungere un Buono stato di qualità e per porre in atto azioni di ripristino in seguito ad inquinamenti accidentali. Con il DM n. 260/2010, in recepimento della WFD, il sistema di monitoraggio e classificazione dei corpi idrici superficiali cambia radicalmente. L obiettivo di qualità ambientale fa riferimento allo stato dell intero ecosistema acquatico, sia sotto l aspetto qualitativo sia sotto quello quantitativo, ed è legato alla capacità dei corpi idrici di mantenere i processi naturali di autodepurazione e di supportare comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate. L obiettivo ambientale da raggiungere entro il 22 dicembre 2015 come detto è lo stato di Buono, nel quale i valori degli elementi biologici possono discostarsi solo lievemente da quelli di norma associati al tipo di corpo idrico superficiale inalterato corrispondente. Agli obiettivi di qualità ambientale si affiancano gli obiettivi per specifica destinazione, atti a garantire l idoneità del corpo idrico ad una particolare utilizzazione da parte dell uomo (acque destinate alla produzione di acqua potabile, acque destinate alla balneazione), alla vita dei pesci o dei molluschi. Qualora il raggiungimento degli obiettivi di qualità fissati per il singolo corpo idrico richieda livelli di presenza più bassi, è previsto che le Regioni possano stabilire valori limite più restrittivi rispetto a quelli stabiliti dalla normativa statale. Tale determinazione deve avvenire in funzione della capacità di autodepurazione e, quindi, di sopportazione dell inquinante (provenga esso da fonti puntuali o diffuse nel bacino idrografico) ossia del carico massimo ammissibile. Si ricorda che lo Stato Ecologico viene definito, sulla base della Direttiva 2000/60/CE, dall allegato I D.Lgs. n. 152/2006 come modificato dal DM n. 260/2010, attraverso gli elementi biologici, gli elementi idromorfologici e gli elementi chimici e chimico-fisici a sostegno degli elementi biologici (si veda la tab ). A questi elementi si aggiungono gli inquinanti specifici costituiti da altre sostanze non appartenenti all elenco di priorità (inquinanti di sintesi e non di sintesi di cui alla tabella 1/B dell allegato I). Lo Stato chimico viene, invece, definito con riferimento al superamento o meno degli standard di qualità ambientale (SQA) per le sostanze prioritarie (P) e le sostanze pericolose prioritarie (PP), elencate in tabella 1/A (elenco di priorità), allegato 1, D.Lgs. n. 152/2006. In tab si riporta il quadro (di cui al D.Lgs. n. 152/2006 allegato I come modificato dal D.M. n. 260/2010) relativo agli elementi di qualità per definire lo Stato ecologico dei fiumi. Monitoraggio 27

33 Tab Elementi di qualità per la definizione dello Stato Ecologico dei fiumi - D.Lgs. n. 152/2006 come mod. con D.M. n. 260/2010. Elementi di qualità Parametri/indicatori Parametri/indicatori ELEMENTI BIOLOGICI ELEMENTI IDROMORFOLOGICI A SOSTEGNO DEGLI ELEMENTI BIOLOGICI ELEMENTI CHIMICI E CHIMICO-FISICI A SOSTEGNO DEGLI ELEMENTI BIOLOGICI Regime idrologico Regime di marea Condizioni morfologiche Elementi generali Composizione e abbondanza della flora acquatica. Composizione e abbondanza dei macroinvertebrati bentonici. Per le acque marine-costiere segnalazione anche dei taxa sensibili. Composizione e abbondanza della fauna ittica. Per i fiumi e i laghi individuazione anche della struttura di età della fauna ittica. Composizione abbondanza e biomassa del fitoplancton. Per le acque marino-costiere segnalazione inoltre di fioriture di specie potenzialmente tossiche o nocive. Composizione e abbondanza dell'altra flora acquatica. Per le acque marino-costiere individuazione anche della copertura della flora e segnalazione di taxa sensibili. Volume e dinamica del flusso idrico. Connessione con il corpo idrico sotterraneo. Escursioni di livello. Tempo di residenza. Continuità fluviale. Flusso di acqua dolce. Scambio con il mare. Regime correntometrico. Variazione della profondità e della larghezza del fiume. Struttura e substrato dell'alveo. Struttura della zona ripariale, e per i laghi anche della costa Variazione della profondità. Struttura e tessitura del sedimento per i laghi. Natura e composizione del substrato per transizione e marinocostiere. Profondità. Struttura della zona intertidale. Morfologia del fondale. Trasparenza. Condizioni termiche Temperatura per marino-costiere. Condizioni di ossigenazione Ossigeno disciolto per marino-costiere. Conducibilità. Stato di acidificazione. Condizioni dei nutrienti. Salinità. Inquinamento da altre sostanze non appartenenti INQUINANTI SPECIFICI all elenco di priorità di cui è stato accertato lo scarico nel corpo idrico in quantità significative* *Questi inquinanti costituiscono l elenco della tabella 1/B; nella direttiva 2000/60/CE, in quanto inquinanti di cui all allegato VIII della WFD, concorrono alla definizione dello Stato chimico. Lo Stato ecologico del corpo idrico è classificato in base alla classe più bassa, risultante dai dati di monitoraggio, relativi a: elementi biologici, elementi fisico-chimici a sostegno (ad eccezione di quelli indicati, nel decreto, come utili ai fini interpretativi), elementi chimici a sostegno (altre sostanze non appartenenti all elenco di priorità). Qualora lo stato complessivo risulti Elevato, è Monitoraggio 28

34 necessario provvedere ad una conferma mediante l esame degli elementi idromorfologici. Se tale conferma risultasse negativa, il corpo idrico è declassato allo stato Buono. La determinazione dello Stato delle acque superficiali avviene attraverso due fasi: la prima consiste nella integrazione tra gli elementi biologici, fisico-chimici e idromorfologici (distinguendo i fiumi, i laghi/invasi e le acque marino costiere/acque di transizione; si evidenzia che la tab è riferita solo ai fiumi); la seconda consiste nell integrazione dei risultati della prima fase con gli elementi chimici a sostegno (tab ). Tab Integrazione tra gli elementi biologici, fisico-chimici e idromorfologici per i fiumi D.Lgs. n. 152/2006 come mod. con D.M. n. 260/2010. Elementi fisico-chimici a sostegno Giudizio peggiore da Elementi Biologici Elevato Buono Sufficiente Scarso Cattivo Elevato Elevato(1) Buono Sufficiente Scarso Cattivo Buono Buono Buono Sufficiente Scarso Cattivo Sufficiente, Sufficiente Sufficiente Sufficiente Scarso Cattivo Scarso e Cattivo (1) Lo stato elevato deve essere confermato dagli elementi idromorfologici a sostegno Tab Integrazione tra i risultati della fase I con gli elementi chimici (altri inquinanti specifici) - D.Lgs. n. 152/2006 come mod. con D.M. n. 260/2010. Elementi chimici a sostegno (altri inquinanti specifici) Giudizio della fase I Elevato Buono Sufficiente Scarso Cattivo Elevato Elevato Buono Sufficiente Scarso Cattivo Buono Buono Buono Sufficiente Scarso Cattivo Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente Scarso Cattivo 4.3 RETE DI MONITORAGGIO La rete di monitoraggio delle acque superficiali del Veneto (anno 2010) è composta da 269 stazioni di monitoraggio di cui 48 (tab e fig.4.2.1) monitorate dal Dipartimento Provinciale ARPAV di Venezia. Tab : Elenco delle stazioni di monitoraggio della provincia di Venezia. Staz. Corpo idrico Cod. Tipo di Numero Prov. Comune Località bac. controllo campioni 40 T. Reghena I017 VE Cinto Caomaggiore Sega - PonteE SS. 251 AC 1 + ERB 2 + IR F. Piave N007 VE Fossalta di Piave Ponte di Barche AC + ERB C. Loncon I017 VE Concordia AC + ERB + Ponte sul Loncon Sagittaria SSP 4 + IR 4 70 Taglio Nuovo I017 VE Portogruaro Lugugnana - Ponte AC + ERB + Madonnetta IR 4 71 C. Maranghetto I017 VE Caorle Ponte al Maranghetto AC + ERB + IR 4 72 F. Livenza N006 VE Torre di Mosto Bocca Fossa - Acq. AC + ERB + Basso Piave POT Lemene I017 VE Caorle Ponte Levatoio Marango AC base 4 Monitoraggio 29

35 Cod. Tipo di Staz. Corpo idrico Prov. Comune Località bac. controllo 123 F. Marzenego R001 VE Noale Casino di Noale AC + ERB Numero campioni 128 S. Ruviego R001 VE Venezia Zelarino - Ponte AC + IR S. Lusore R001 VE Mirano Scaltenigo - Ponte AC + IR + BSL C. Taglio di Mirano R001 VE Mira Marano - Case Battaglia AC + BSL R. Serraglio R001 VE Mira Ponte Ca' Dandolo - AC + IR + Idrovora BSL Naviglio Brenta R001 VE Mira Malcontenta - Ponte SS. AC + ERB BSL Naviglio Brenta R001 VE Stra Ponte a Valle Confl. S. Veraro AC C. Vela R001 VE Quarto d Altino Ponte della Vela AC + IR + BSL F. Zero R001 VE Quarto d Altino Poian - Ponte AC + ERB + BSL Scarico idrovora Campalto 148 Sile R002 VE Jesolo R001 VE Venezia Campalto c/o Idrovora AC + BSL 12 Banchina Ponte (ultimo pontile) vicino S.P. Jesolo-Cavallino AC base S. Fiumazzo R001 VE Campagna Lupia Lova AC + IR + BSL Brenta N003/01 VE Chioggia Brondolo - Ponte SS 309 AC base F. Adige N001 VE Cavarzere Ponte S.S. Piovese - ca. AC + ERB M a valle presa POT acquedotto F. Adige N001 VE Chioggia Canavella D'A.- Presa ACQ. (zattera adiacente argine) AC + ERB + POT 237 F. Sile R002 VE Quarto d Altino Derivazione C. Fossa AC + ERB + d`argine POT F. Sile R002 VE Jesolo Torre Caligo- Presa Acq. AC + ERB + Basso P. POT Canaletta Ca' Solaro - Presa AC + ERB + R002 VE Venezia VE.S.T.A. acquedotto POT C. Loncon I017 VE Annone Veneto Ponte sulla ferrovia VP C. Fosson I017 VE Annone Veneto Imp. idrovoro S. Osvaldo VP F. Reghena I017 VE Portogruaro Ponte SS. 14 VP F. Tagliamento N009 VE Sotto Ponte Autostr. A4 San Michele al AC + ERB + in corrispon. manufatti in Tagliamento SSP CEM F. Lemene I017 VE Concordia Pontile 500m sud P.te AC + ERB + Sagittaria Concordia IR C. Brian Taglio R003 VE Torre di Mosto Ponte Loc. Stretti AC + ERB F. Brenta N003/01 VE Chioggia Ca' Pasqua - Ponte AC + ERB + Nuovo SSP F. Gorzone N003/02 VE Cavarzere Valcerere Dolfina AC + ERB + IR S. Pionca R001 VE Mirano Botte del Pionca a Mirano AC + BSL S. Tergolino R001 VE Mira Botte del Serraglio a Mira AC + BSL F. Dese R001 VE Marcon Dese c/o Ponte AC + BSL C. dei Cuori R001 VE Chioggia Idrovora di Ca' bianca AC + BSL F. Marzenego R001 VE Venezia Ponte Tangenziale di Mestre AC + BSL F. Dese R001 VE Scorzè Mulino Pavanetto AC + BSL F. Marzenego Venezia R001 VE Osellino 1A FO Mestre Viale Vespucci AC + BSL Monitoraggio 30

36 Cod. Tipo di Numero Staz. Corpo idrico Prov. Comune Località bac. controllo campioni 490 S. Lusore R001 VE Venezia Marghera AC + BSL C. Scolmatore R001 VE Venezia Tessera c/o Paratoia AC + BSL C. dei Cuori R001 VE Chioggia c/o imbocco canale Trezze AC + BSL C. Morto R001 VE Chioggia Priula c/o sostegno idraulico AC + BSL C. Nuovissimo R001 VE Campagna Lupia Lova AC + BSL C. Lugugnana I017 VE Portogruaro - AC + MICRO + ERB + 4 PEST 1043 C. Lison Nuovo I017 VE Portogruaro - AC + ERB + PEST Draganziolo R001 VE Noale Strada Spagnolo AC + MICRO + ERB + PEST 4 1: AC controllo acque 2: ERB - controllo degli erbicidi 3: IR - irrigazione 4: SSP sostanze sperimentali pericolose 5: POT - potabilizzazione 6: BSL Bacino scolante in laguna di Venezia 7: VP acque destinate al controllo per la vita pesci Di seguito verranno illustrati gli approfondimenti sui bacini idrografici che interessano la provincia di Venezia. I vari capitoli iniziano da una descrizione del bacino e dell idrografia che lo attraversa, segue la rete di monitoraggio Arpav con le stazioni. I parametri analizzati e la frequenza sono stabiliti dal D.Lgs. n.152/06 in base alla tipologia del corpo idrico (se ad es. è a specifica destinazione d uso o se rientra in un area protetta). Nel presente lavoro si forniscono i dati di classificazione sviluppati sulla base del D.Lgs 152/99; in quanto la classificazione dei corpi idrici in base al DM 260 è stata adottata la prima volta nel 2010, anno in cui per poter consentire un confronto con la banca dati storica presente in ARPAV si è deciso di classificare con entrambi i metodi. Monitoraggio 31

37 Fig : Rete di monitoraggio provinciale ARPAV (nelle stazioni indicate due volte si effettua anche monitoraggio IBE) Monitoraggio 32

38 5 BACINO IDROGRAFICO DEL FIUME TAGLIAMENTO Il Tagliamento nasce in Veneto, in provincia di Belluno, a passo Mauria (1.195 m), vicino al confine tra Veneto e Friuli V. G., e sfocia nel mar Adriatico tra Lignano Sabbiadoro e Bibione (fig. 5.1). Fig. 5.1: Bacino idrografico del fiume Tagliamento, in provincia di Venezia Il bacino idrografico complessivo di circa km 2, si espande tra il Friuli V. G. e il Veneto. In particolare il fiume segna il confine tra la regione Veneto e il Friuli V. G. e in Veneto sviluppa un bacino imbrifero alla sinistra idrografica di ha, per lo più in provincia di Venezia. La pianura originata dal fiume Tagliamento ha un estensione molto vasta che va dal corso attuale del fiume fino a spingersi al bacino del Lemene. In base al periodo in cui si è originato il bacino, i suoli che lo compongono hanno differenti livelli di carbonatazione. Attualmente il bacino idrografico si espande su suoli della bassa pianura recente del fiume. Le aree a ridosso dell alveo sono composte da suoli con una tessitura sabbiosa o limoso grossolana, che diventa più limosa allontanandosi dal fiume con conseguente diminuzione del drenaggio. Il fiume non riceve in provincia di Venezia nessun tributario. Il territorio veneto attraversato è un area agricola, dove, fatta eccezione per il Comune di San Michele al Tagliamento e alcune frazioni (come ad esempio Bibione e Cesarolo) sono presenti poche case isolate. Bacino idrografico del fiume Tagliamento 33

39 I Consorzi di bonifica che gestiscono le acque di questo bacino idrografico sono il Consorzio Ledra, (per il bacino del Friuli V. G.), e il Consorzio di bonifica Veneto Orientale (costituito con la fusione tra il Consorzio Medio Piave e il Consorzio Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento). 5.1 CARATTERIZZAZIONE MORFOLOGICA Il fiume Tagliamento, è il maggior fiume friulano e il dodicesimo fiume italiano per importanza e lunghezza. L alveo principale del fiume si estende per una lunghezza di 178 km, raggiungendo una larghezza molto variabile che va da un massimo di circa m (Pinzano) a 150 m in alcuni tratti. La caratteristica del suo letto e quella del territorio attraversato, che passa dalle pendenze montane alle rocce carsiche, fa assumere al fiume un andamento prevalentemente torrentizio con portate molto variabili (portata media 92 m 3 /s). Complessivamente le acque del Tagliamento irrigano una superficie di ha e i Consorzi di bonifica deviano una portata massima di 23,9 m 3 /s. La foce è a delta e il le che il fiume trasporta a valle, a causa delle correnti marine, viene accumulato prevalentemente nei litorali veneti. Fig. 5.2: Rete idrica principale del bacino del Tagliamento Bacino idrografico del fiume Tagliamento 34

40 Gli affluenti principali del Tagliamento si trovano in Friuli V. G. e sono il Lumiei, il Degano, il But, il Fella e il Ledra alla sinistra idrografica; il Leale, l Arzino e il Cosa alla destra idrografica. Di questi tributari nessuno parte dal Veneto (fig. 5.2). Per quanto concerne in particolare la provincia di Venezia, il bacino idrografico che si estende nell ultimo tratto del fiume è percorso da una rete di canali. 5.2 STAZIONI DI MONITORAGGIO DELLA RETE REGIONALE ARPAV Il corso del Tagliamento in provincia di Venezia coincide con un unico tratto omogeneo, come riportato nella seguente tabella 5.1. Tab. 5.1: Tratti omogenei del fiume Tagliamento in provincia di Venezia Tipo Nome corso d acqua Codice corso d acqua Codice bacino Codice tratto omogeneo Lungh. Metri FIUME TAGLIAMENTO 1 N009_Tagliamento foce TGL Lungo il corso del fiume è presente solo un punto di monitoraggio, a circa 3 km dal confine con la regione F. V. Giulia: n. 432 presso il Comune di San Michele al Tagliamento (fig 5.3). Fig. 5.3: Stazione di monitoraggio fiume Tagliamento Bacino idrografico del fiume Tagliamento 35

41 Dal 2012, a seguito di accordi intercorsi per la razionalizzazione delle rete di monitoraggio della qualità delle acque tra ARPA Veneto e ARPA Friuli Venezia Giulia, i campioni in questo punto vengono prelevati ed analizzati da ARPA Friuli Venezia Giulia. L Arpa del Friuli V.G. nel 2009 ha svolto una prima indagine per quanto concerne la risalita del cuneo salino lungo il corso d acqua ma i dati a disposizione sono ancora insufficienti per tipizzare queste acque (Fonte: Piano di Bacino delle Alpi Orientali). Per quanto riguarda le acque di transizione del bacino del Tagliamento in Veneto è presente la Laguna di Baseleghe, un area di 5000 m 2 con caratteristiche microtidali (DM n. 131/2008), ossia con un escursione di marea maggiore di 50 cm. 5.3 FONTI DI PRESSIONE La Regione Veneto, per l esame delle potenziali fonti di pressione sui corpi idrici, si è avvalsa delle analisi effettuate nell ambito dell elaborazione del Piano di Tutela delle Acque (anno 2009), in relazione a : agglomerati, scarichi (civili e industriali) e depuratori impianti di gestione rifiuti carichi inquinanti di origine agro-zootecnica Si ricorda che il fiume Tagliamento oltre a segnare il confine tra due regioni, scorre prevalentemente nella regione del F.V. Giulia che quindi è sede di possibili altre fonti di pressione. Di seguito vengono riportate le fonti di pressione sopra citate, ricadenti nella provincia di Venezia AGGLOMERATI, SCARICHI (CIVILI ED INDUSTRIALI) E DEPURATORI Il PTA riporta i carichi industriali e civili che insitono sui più importanti bacini idrografici. Nella tabella 5.2 si riportano i carichi stimati per il bacino del Tagliamento. Tab. 5.2: Carichi civili ed industriali Carichi industriali potenziali Bacino idrografico Tagliamento Settore ind. in fognatura (AE) Settore ind. in corpo idrico sup. (AE) BOD5 (t/a) 127 N (t/a) 103 P (t/a) 10 BOD5 (t/a) 86 N (t/a) 9 P (t/a) 2 Carichi civili potenziali Bacino idrografico Popolazione residente (AE) Popolazione fluttuante (AE) Tagliamento FONTE: Piano Tutela delle Acque (Regione Veneto, 2009) Bacino idrografico del fiume Tagliamento 36

42 Come si evince in tabella, nel bacino idrografico del fiume Tagliamento in Veneto i carichi apportati sono molto bassi. Questo è sicuramente dovuto sia alla scarsa estensione che il bacino ha nella regione che alla ridotta urbanizzazione. L uso del suolo è prevalentemente agricolo e l area più densamente abitata, oltre alla città di S. Michele al Tagliamento, risulta essere la frazione di Bibione. Dalle autorizzazioni allo scarico, oggi in essere, rilasciate dalla Provincia di Venezia non risultano punti di scarico in corpo idrico superficiale nel bacino del fiume Tagliamento (Fonte: Provincia di Venezia, 2008). Nel territorio veneto interessato non sono presenti industrie IPPC, mentre risultano 48 aziende soggette ad autorizzazione AIA nel Friuli V. G.. Nel bacino idrografico del Tagliamento è presente un solo depuratore, come riportato in tab. 5.3: Tab. 5.3: Depuartori Comune Categoria Capacità Corpo idrico recettore San Michele al Tagliamento- Bibione Fonte: Piano di Bacino delle Alpi Orientali (Aprile 2011) 1^ Categoria> AE AE Canale Maestro fiume Tagliamento Nello stesso Piano di Gestione sono stati individuati i seguenti punti di sfioro (tab. 5.4): Tab. 5.4: Punti di sfioro A.T.O. ATO Interregionale Lemene ATO Interregionale Lemene ATO Interregionale Lemene ATO Interregionale Lemene ATO Interregionale Lemene ATO Interregionale Lemene ATO Interregionale Lemene ATO Interregionale Lemene ATO Interregionale Lemene ATO Interregionale Lemene ENTE GESTORE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO CAIBT SpA CAIBT SpA CAIBT SpA CAIBT SpA CAIBT SpA CAIBT SpA CAIBT SpA CAIBT SpA CAIBT SpA CAIBT SpA COMUNE San Michele al Tagliamento loc. Pozzi San Michele al Tagliamento loc. Pozzi San Michele al Tagliamento loc. San Giorgio al Tagliamento San Michele al Tagliamento San Michele al Tagliamento San Michele al Tagliamento San Michele al Tagliamento San Michele al Tagliamento loc. Cesarolo San Michele al Tagliamento loc. Cesarolo San Michele al Tagliamento loc. UBICAZIONE Via Molinovo Via Pozzi Via Montalbano Via della Pianca Via Bassa Via A. Moro Via Marango Via Manuzza Via Conciliazione Via Bevazzana CORPO IDRICO RECETTORE Canale Secondario Terreni Alti- Canale Taglio (litoranea Veneta- laguna) Canale Secondario Terreni Alti- Canale Taglio (litoranea Veneta- laguna) Canale Secondario Terreni Alti- Canale Taglio (litoranea Veneta- laguna) Canale Secondario Terreni Alti- canale Taglio (litoranea Veneta- laguna) Canale Fanotti- Canale Taglio- (litoranea Venetalaguna) Canale Fanotti- Canale Taglio- (litoranea Venetalaguna) Canale Fanotti- Canale Taglio- (litoranea Venetalaguna) Canale Fossadello- Canale Lugugnana- (litoranea Veneta- laguna) Canale Fossadello- Canale Lugugnana- (litoranea Veneta- laguna) Canale Lugugnana- (litoranea Veneta- laguna) Bacino idrografico del fiume Tagliamento 37

43 A.T.O. ATO Interregionale Lemene ATO Interregionale Lemene ATO Interregionale Lemene ENTE GESTORE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO CAIBT SpA CAIBT SpA CAIBT SpA Fonte: Piano di Bacino delle Alpi Orientali, Aprile 2011 COMUNE UBICAZIONE CORPO IDRICO RECETTORE Bevazzana San Michele al Tagliamento- loc. Canale Maestro- Fiume Bibione Corso del Sole Tagliamento San Michele al Tagliamento- loc. Canale Maestro- Fiume Bibione Via Parenzo Tagliamento San Michele al Tagliamento- loc. Bibione Via Baseleghe Litorale Veneta- Laguna IMPIANTI DI GESTIONE RIFIUTI Al fine di fornire un quadro completo della gestione dei rifiuti a livello del bacino considerato si è fatto riferimento al database Arpav_Catasti delle fonti di pressione. ARPAV dispone della georeferenziazione solo delle ditte soggette a procedure IPPC, in quanto sottoposte a controlli periodici da parte di personale tecnico interno. Per tutte le altre tipologie di impianti sotto elencati non è disponibile la georeferenziazione e quindi può essere fatta solamente una stima di massima della localizzazione a livello di Comune (tab. 5.5). Tab. 5.5: Tipologie di impianti per il trattamento di rifiuti sit_id Num. Registro Denominazione impianto Comune SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO Calcestruzzi Zillo S.P.A. Canevarolo Vittorio Canevarolo Vittorio Canevarolo Vittorio Canevarolo Vittorio Canevarolo Vittorio Canevarolo Vittorio Indirizzo via della pianca via Prati Nuovi Cesarolo foglio 56 mapp. 162 via Prati Nuovi - Cesarolo via prati nuovi - Cesarolo foglio 54 mapp. 76 via prati nuovi - Cesarolo foglio 56 mapp. 58 via capodistria via del faro Tipo impianto Qtà trattata (t/a) Qtà max inizial e (t) Qtà max messa in riserv a (t) Tipo rifiuto pericol oso pericol oso pericol oso pericol oso pericol oso pericol oso pericol oso Bacino idrografico del fiume Tagliamento 38

44 sit_id Ecocentri Num. Registro Denominazione impianto Canevarolo Vittorio Canevarolo Vittorio Canevarolo Vittorio Canevarolo Vittorio - fgl 56 mapp. 157 (ex 51) Ecos Soluzioni Ecologiche Ecos Soluzioni Ecologiche di Bellotto Nello Pietro Ecos Soluzioni Ecologiche di Bellotto Nello Pietro Canevarolo Vittorio Autodemolizioni S. Michele S.N.C. di Gandolfi Luca & C. Ecologica Service S.R.L.* Indirizzo via prati nuovi 3 fog. 56 mapp. 148 via prati nuovi n. 3 fog. 56 mapp. 86 via prati nuovi 3 foglio 56 mapp. 155 via prati nuovi 3 foglio 56 mapp. 157 via redipuglia 1 via fornace vecchia via ampezzo - San Giorgio al Tagliamento via litoranea 2, Bibione via dell industria 17 via molinovo 4 Tipo impianto Autodemolizi one veicoli a motore Qtà trattata (t/a) Qtà max inizial e (t) Qtà max messa in riserv a (t) Tipo rifiuto pericol oso pericol oso pericol oso pericol oso pericol oso pericol oso pericol oso pericol oso Ecocentro via parenzo Fonte ARPAV, 2011 * Aziende IPPC L indagine effettuata non ha evidenziato, nel bacino idrografico del Tagliamento, impianti di termovalorizzazione e discariche CARICHI INQUINANTI DI ORIGINE AGRO-ZOOTECNICA Come precedentemente accennato, il bacino del fiume Tagliamento attraversa la provincia di Venezia in un territorio agricolo. Nella tab. 5.6 si riporta l apporto di azoto di origine zootecnica utilizzata all interno del bacino del fiume. Va precisato che in questo caso, poiché in Veneto il bacino interessa solo la provincia di Venezia, gli apporti si riferiscono a tutto il bacino. La superficie agricola è utilizzata per lo più a seminativo, irrigato nei mesi estivi con interventi a carattere di soccorso. Scarsa in queste aree è anche la presenza di vigneti e frutteti. Tab. 5.6: Apporto di azoto di origine zootecnica Bacino idrografico del fiume Tagliamento 39

45 Apporto di azoto di origine zootecnica Azoto Azoto Bacino idrografico SAU Min./org. (t) Zoot. (t) Tot. apportato Surplus (kg/ha) (kg/ha) Tagliamento FONTE: Piano Tutela delle Acque, 2009 Si evidenzia che il carico di azoto di origine zootecnica è pari al 19% dell azoto totale distribuito (623 t) e il surplus al 39%, un valore abbastanza alto. Si sottolinea che per un informazione più corretta sul carico di azoto organico distribuito sul bacino, bisognerebbe conoscere anche i PUA (Piani di Utilizzazione Agronomica) nei quali sono indicati i terreni interessati alla concimazione organica. Mediante collaborazione con l Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie, è stato possibile conoscere il numero di capi totale potenziale per tipologia di allevamento delle aziende presenti nel territorio interessato. Il carico potenziale totale (tab. 5.7) indica il numero di capi potenziali allevabile per ciclo. Nelle tabelle riportate si considera un solo ciclo per tipo di allevamento, mentre per quanto concerne i bovini (sia da che da riproduzione) il numero di capi indicato coincide con quello realmente presente nell allevamento al momento del censimento (anno 2010), in quanto per questi l aggiornamento dell anagrafe viene fatto in tempo reale. Tab. 5.7: Carico potenziale degli allevamenti. Tipologia di allevamento /numero potenziale di capi Allevamento Comune Suini Avicoli Avicoli da Hobbies* Bovini da riproduzione Bovini da Conigli Equini Ovini/ Caprini S. Michele al Tagliamento /39 FONTE: Dati estratti dall'anagrafe Bovina Regione Veneto 2010, Zooprofilattico delle Tre Venezie, * sono considerati avicoli da esposizione o da hobbystica es. cigni, razze particolari per concorsi ecc. Il numero della capacità potenziale di capi allevati è più bassa rispetto agli altri bacini, in parte perché l estensione è minore in parte perché l allevamento è, probabilmente, poco diffuso. Anche il numero di allevamenti, che qui insistono in un solo Comune, è più basso. sono ad oggi a disposizione i dati georeferenziati delle aziende zootecniche presenti nella provincia di Venezia (in Allegato 1 si riporta l elenco per Comune); conoscendo solo l anagrafica e le caratteristiche generali dell attività non è possibile determinare il carico che insiste sul bacino. Di seguito (fig e fig. 5.5) vengono riassunte tutte le fonti di pressione che si trovano in prossimità del bacino del fiume Tagliamento nella provincia di Venezia e quindi viene riportata la mappa dell uso del suolo all interno dello stesso bacino. Bacino idrografico del fiume Tagliamento 40

46 Fig. 5.4: Fonti di pressione, bacino del Tagliamento Bacino idrografico del fiume Tagliamento 41

47 Come si può notare, l unica fonte di pressione ricadente all interno del bacino idrografico è il depuratore di Bibione. Tutti gli altri scarichi indicati nella figura sono fuori del bacino idrografico considerato. Fig. 5.5: Uso del suolo, bacino del Tagliamento Bacino idrografico del fiume Tagliamento 42

48 L uso del suolo è per lo più agricolo. Gli unici centri ad uso urbano sono San Michele al Tagliamento e la sua frazione, Bibione che presenta una densità abitativa a carattere stagionale. 5.4 INDICI E CARATTERIZZAZIONE DEI CORSI D ACQUA. Vengono di seguito presentate le elaborazioni effettuate utilizzando gli indici di qualità per le acque superficiali in relazione ai punti di monitoraggio della rete ARPAV 2010, utilizzando come decreto attuattivo il D.Lgs. n. 152/99, a questo viene aggiunto il nuovo indice LIMeco per quanto precedentemente detto. Per questo punto di monitoraggio non sono stati calcolati tutti gli indici LIM Si ricorda che il Livello di Inquinamento da Macrodescrittori definisce il grado di inquinamento di origine chimica, chimico- fisica e microbiologica del corpo idrico ottimo buono Classe di Qualità mediocre scadente pessimo Staz. 432 Si può rilevare che l indice raggiunge buoni livelli per tutto il periodo considerato LIMeco Per quanto concerne l indice LIMeco, calcolato nel 2010, questo corso d acqua raggiunge un elevato stato di qualità. Bacino idrografico del fiume Tagliamento 43

49 5.4.2 IBE L IBE registra l impatto antropico sulle comunità degli ecosistemi acquatici ottimo buono Classe di Qualità mediocre scadente pessimo Staz. 432 I dati a disposizione per questo indice sono parziali. Come si può notare i valori registrati indicano una scarsa pressione antropica sull ecosistema acquatico SACA Il SACA definisce lo stato ambientale dei corpi idrici mettendo in relazione il SECA (Stato Ecologico del Corso d Acqua) con alcuni parametri chimici. 5 elevato 4 buono Classe di Qualità 3 2 sufficiente scadente 1 pessimo Staz. 432 I dati per questo indice, pur essendo parziali nel periodo considerato, indicano uno stato ambientale buono. Bacino idrografico del fiume Tagliamento 44

50 5.5 CONFORMITÀ ACQUE ALLA POTABILIZZAZIONE I campioni prelevati nella stazione di campionamento del bacino idrografico del Tagliamento non sono controllati per la conformità delle acque alla potabilizzazione. 5.6 LA QUALITÀ CHIMICA: I PARAMETRI PRINCIPALI Si presentano di seguito le elaborazioni grafiche dei principali parametri monitorati nel bacino del fiume Tagliamento. Tali parametri sono stati scelti in quanto inclusi nella normativa in vigore tra i parametri macrodescrittori utilizzati insieme all IBE, per la classificazione dello stato ecologico dei corpi idrici. Per ognuna delle serie storiche annuali considerate, è stato calcolato e rappresentato il 75 percentile. Azoto Il ciclo dell azoto prevede la trasformazione dell azoto, organico o minerale che sia, in ammoniacale, nitriti e nitrati. La presenza di azoto è spesso indice di decomposizione di sostanze organiche o di inquinamento di origine agricola. Il limite della concentrazione di azoto, considerato come ione nitrato per le acque potabili, è 50 mg/l, quindi molto superiore ai valori riscontrati. N-NH4 N-NO mg/l mg/l Staz. 432 Staz. 432 Dal monitoraggio effettuato si osserva che le concentrazioni di azoto ammoniacale e nitrico riscontrate nei vari campioni non raggiungono mai livelli critici. BOD 5 e COD Il BOD 5 è un parametro che indica la presenza di sostanza organica biodegradabile nel campione d acqua. Generalmente si ritiene che un acqua incontaminata abbia un BOD 5 <1 mg/l, mentre un campione moderatamente inquinato registra un BOD 5 tra 2 mg/l e 8 mg/l. Il COD è utilizzato per stimare l inquinamento da sostanza organica civile e industriale. Bacino idrografico del fiume Tagliamento 45

51 BOD5 COD mg/l mg/l Staz. 432 Staz. 432 I campioni d acqua del monitoraggio prelevati dal fiume Tagliamento hanno riscontrato valori di BOD 5, tra il 2005 e il 2009, inferiori a 2 mg/l indicando che l attività batterica era nella norma. Nel 2010 si registra un peggioramento della qualità delle acque (BOD 5 passa da 1.1 mg/l a 4 mg/l). Il COD, che evidenza sempre valori inferiori a 10 mg/l, sottolinea livelli di inquinamento bassi, pur registrando valori più alti nell ultimo anno di campionamento, passando da 3 mg/l a 6 mg/l. Escherichia Coli L E. Coli è un indicatore molto importante in quanto la sua presenza nei corpi idrici è indice di inquinamento di origine fecale. Escherichia coli ufc/100 ml Staz. 432 Dal monitoraggio emerge una scarsa presenza del batterio, sebbene nel 2009 si siano registrati valori più alti rispetto al 2008 (la concentrazione incrementa da un 245 UFC/100 ml a 665 UFC/100 ml). Nel 2010 la presenza del batterio è leggermente diminuita. Bacino idrografico del fiume Tagliamento 46

52 Cloruri Con il termine cloruri nelle acque ci si riferisce generalmente ai sali (come ad esempio quello di sodio o di potassio) in esse disciolti. La loro concentrazione nell acqua è abbastanza costante, raramente al di sopra di 50 mg/l, e in natura dipende dalla loro presenza nel suolo. Un improvviso aumento della concentrazione di cloruri nell acqua può essere indice d inquinamento antropico, causato ad esempio da acque di scarico industriali o civili. Nelle acque potabili un alta concentrazione di cloruri può corrodere i metalli della rete acquedottistica. Cloruri mg/l Staz. 432 Dal grafico si evince che le concentrazioni rilevate nei monitoraggi effetuati sono pressoché costanti e ad un valore molto basso. Conducibilità elettrica La conducibilità indica il grado di mineralizzazione dell acqua. La maggior parte delle acque tende ad avere una conducibilità conpresa tra 100 e µscm -1 a 20 C. Conducibilità elettrica micros/cm Staz. 432 Dal monitoraggio effettuato si evidenziano bassi e costanti valori anche per la conducibilità. Bacino idrografico del fiume Tagliamento 47

53 6 BACINO IDROGRAFICO DEL FIUME LEMENE Il bacino idrografico del fiume Lemene si estende nel territorio compreso tra la parte Sud- Occidentale della regione Friuli-Venezia Giulia e la parte Nord-Orientale della Regione Veneto. Esso copre una superficie complessiva di 870 km 2 di cui 515 km 2 nel Veneto (Stato delle acque superficiali del Veneto, 2010 ARPAV). Il bacino confina ad ovest con il bacino del Livenza seguendo per lo più l argine sinistro del fiume Meduna, ad est confina con il fiume Tagliamento in coincidenza con il suo argine destro ed a sud con il mare Adriatico (fig. 6.1). Quasi tutto il bacino idrografico ricade nella bassa pianura antica del Tagliamento, in particolare all altezza di due incisioni scavate dallo stesso e in seguito nel corso dei secoli occupate dai Lemene e Reghena. In queste aree il suolo si presenta abbastanza omogeneo con tessitura superficiale fine (da argillosa a franco limosa), ed il drenaggio varia in base alla tipologia di deposizioni: è buono in corrispondenza di deposizioni grossolane, un po più lento dove queste sono più fini. Per una descrizione più accurata dei suoli si rimanda alla carta dei suoli della Provincia di Venezia, pubblicata da ARPAV. All interno di questo bacino del Lemene, scorrono altri corsi d acqua importanti: i fiumi Loncon e Reghena, il canale Maranghetto e il Canale Taglio Nuovo. Fig. 6.1: Bacino idrografico del fiume Lemene, in provincia di Venezia Bacino idrografico del fiume Lemene 48

54 Tutta l area in prossimità del bacino che si affaccia alla parte nord-ovest della Laguna e la parte che si espande a cavallo tra i Comuni di Quarto d Altino e Roncade (area a nord del bacino idrografico) viene classificata con un livello di pericolosità idraulica medio/alta. È presente anche un area nel Comune di Concordia Sagittaria, a nord-ovest dello stesso, con un livello di pericolosità moderato. Il resto del territorio che ricade all interno del bacino non presenta caratteristiche tali da essere considerato a rischio alluvioni (fig. 6.2). Fig. 6.2: Pericolosità idraulica per inondazioni, bacino del Lemene (Fonte: Per quanto concerne la regimazione delle acque, quasi tutto il territorio ricadente nel bacino fluviale è soggetto a scolo meccanico, come evidenziato in fig Bacino idrografico del fiume Lemene 49

55 Fig. 6.3: Aree soggette a scolo meccanico ed a scolo misto, bacino del Lemene (Fonte: La rete di canali che si espande in questo bacino è gestita dai Consorzi di bonifica Basso Piave, Pedemontano Sinistra Piave e Consorzio Veneto tra Livenza e Tagliamento. 6.1 CARATTERIZZAZIONE MORFOLOGICA Il Lemene è un fiume di risorgiva che nasce in Friuli V.G., a Casarsa. In provincia di Venezia, dopo un percorso di 45 km, sfocia a Caorle, nell omonima laguna. Lungo il suo tragitto a nord segna il confine tra Gruaro e Teglio V.to, entra a Portogruaro, Concordia Saggittaria, S. Stino di Livenza e Caorle. La portata media di 30 m 3 /s è costante lungo tutto il suo percorso, garantendone la navigabilità da Portogruaro a Caorle. Il sistema idrografico del bacino è articolato nel seguente modo: il fiume principale è il Lemene che, alla sua destra idrografica, riceve le acque del fiume Reghena e, più a valle, dal fiume Loncon. Dal Lemene si staccano due importanti canali, il Sindacale e il Maranghetto, che lo mettono in comunicazione con la Laguna di Caorle (fig. 6.4). Bacino idrografico del fiume Lemene 50

56 Fig. 6.4: Rete idrica principale e secondaria del bacino del Lemene I fiumi Reghena e Loncon sono sicuramente gli affluenti più importanti, sia per le loro dimensioni che per la loro portata. Essi attraversano i seguenti Comuni: Il Loncon attraversa Pramaggiore, segna i confini tra i Comuni di Portogruaro e Annone V.to, tra S. Stino di Livenza e Concordia Sagittaria e si immette nel Lemene a nord del Comune di Caorle; Il Reghena segna i confini tra i Comuni di Gruaro e Cinto Caomaggiore, e nel Comune di Portogruaro si immette nel Lemene. Il Loncon, in provincia di Venezia, scorre per 26,4 km prima di immettersi nel Lemene. Questo riceve a destra le acque del canale Fosson (che a sua volta ha come affluente il canale Malgher) e quindi del Lison. Il Reghena nasce in Friuli Venezia Giulia, tra San Vito al Tagliamento e Casarsa, e percorre una lunghezza di 25 km, di cui 8,8 km in provincia di Venezia, prima di immettersi nel Lemene. Il Reghena, a sua sinistra idrografica, riceve le acque del canale Versiola. Nella parte più orientale del bacino la rete idrografica è per lo più formata da un intreccio di canali tra i quali i due principali sono il Taglio Nuovo e il Lugugnana. Bacino idrografico del fiume Lemene 51

57 6.2 STAZIONI DI MONITORAGGIO DELLA RETE REGIONALE ARPAV Il corso del Lemene, del Loncon e del Reghena sono divisi in tratti omogenei (PTA, Regione Veneto, 2009), tratti che presentano caratteristiche idro-morfologiche simili, come riportato nella seguente tab. 6.1: Tab. 6.1: Tratti omogenei Tipo FIUME Nome corso d acqua LEMENE Codice del corso d acqua Codice bacino Codice tratto omogeneo Lunghezza metri 1 I017- VERSA- LEMENE LEM I017- VERSA- LEMENE LEM I017- VERSA- LEMENE LEM I017- VERSA- LEMENE LEM REGHENA 2 I017- VERSA- LEMENE REG LONCON 2 I017- VERSA- LEMENE LON I017- VERSA- LEMENE LON MARANGHETTO 2 I017- VERSA- LEMENE CMR NICESSOLO 2 I017- VERSA- LEMENE NC CANALE NICESSOLO 2 I017- VERSA- LEMENE NC TAGLIO NUOVO 2 I017- VERSA- LEMENE CTN TAGLIO NUOVO 2 I017- VERSA- LEMENE CTN LOVI 2 I017- VERSA- LEMENE LOV Sono dunque presenti i seguenti punti di monitoraggio (fig. 6.5): Corso d acqua Comune 429 Fiume Loncon Pramaggiore; 430 Canale Fosson Annone V.to; 69 Fiume Loncon Concordia Sagittaria; 40 Fiume Reghena Cinto Caomaggiore; 431 Fiume Reghena Portogruaro; 433 Fiume Lemene Concordia Sagittaria 71 Canale Maranghetto Caorle 76 Fiume Lemene Caorle 70 Canale Taglio Nuovo Portogruaro Di questi punti, i due sul Reghena (stazione n. 40 e 431), il 429 sul Loncon e il 433 sul Lemene, sono anche punti di monitoraggio IBE. Bacino idrografico del fiume Lemene 52

58 Dal 2012, a seguito di accordi intercorsi per la razionalizzazione delle rete di monitoraggio della qualità delle acque tra ARPA Veneto e ARPA Friuli Venezia Giulia, i campioni nel punto di monitoraggio n. 40 vengono prelevati ed analizzati da ARPA Friuli Venezia Giulia. Fig. 6.5: Punti di monitoraggio presenti nel bacino del Lemene Tutto il corso del fiume è classificato come zona SIC-ZPS; inoltre, a nord, sono presenti altri piccoli siti SIC-ZPS (fig 6.6). In particolare lungo il primo tratto del Reghena e del Lemene, ci sono due aree, una a Cinto Caomaggiore e una a Portogruaro, che, sommate a tutto il tratto che segue il corso del fiume, occupano una superficie di 640 ha. La laguna di Caorle, con un estensione di circa ha, e la foce del Tagliamento sono aree protette. Bacino idrografico del fiume Lemene 53

59 Fig 6.6: Aree SIC e ZPS. 6.3 FONTI DI PRESSIONE La Regione Veneto, per l esame delle potenziali fonti di pressione sui corpi idrici, si è avvalsa delle analisi effettuate nell ambito dell elaborazione del Piano di Tutela delle Acque (anno 2009), in relazione a : agglomerati, scarichi (civili e industriali) e depuratori impianti di gestione rifiuti carichi inquinanti di origine agro-zootecnica. Si ricorda che il bacino idrografico del Lemene è soggetto ad ulteriori fonti di pressione a monte del territorio del veneziano. Di seguito vengono approfondite le fonti di pressione sopra citate, ricadenti in provincia di Venezia AGGLOMERATI, SCARICHI (CIVILI E INDUSTRIALI) E DEPURATORI Il PTA (Regione Veneto, 2009) riporta i carichi industriali e civili che insitono sui più importanti bacini idrografici. Nella tabella 6.2 si riportano i carichi stimati per il bacino del Lemene. Bacino idrografico del fiume Lemene 54

60 Tab. 6.2: Carichi civili ed industriali. Carichi industriali potenziali Bacino idrografico Lemene Settore ind. in fognatura (AE) Settore ind. in corpo idrico sup. (AE) BOD5 (t/a) N (t/a) P (t/a) BOD5 (t/a) 664 N (t/a) 70 P (t/a) 12 Carichi potenziali civili Bacino idrografico Popolazione residente (AE) Popolazione fluttuante (AE) Lemene FONTE: Piano Tutela delle Acque, 2009 Il territorio considerato non presenta un elevata densità abitativa, i grossi insediamenti corrispondono ai capoluoghi comunali, mentre le località isolate e le case sparse nel territorio sono poche. Le autorizzazioni allo scarico attive nel 2008, rilasciate dalla Provincia di Venezia, riguardano 24 ditte come sintetizzato in tab Bacino idrografico del fiume Lemene 55

61 Tab. 6.3: Elenco delle ditte autorizzate allo scarico Nome Tipo di scarico Corpo idrico Tipo di corpo idrico Stato Bacini interessati Impresa Acco U. SAS di Acco Fossato- canale Ronchi interno- Lemene tra inizio corso e Reghena- Lemene- Bacino Ac. reflue industriali canale attivo U. &C. Ronchi esterno- fiume Lemene scolante nella laguna di Caorle Adiacente- Rio san Giacomo- attivo Lemene tra inizio corso e Reghena- Lemene- Bacino Valerio Dino e Rino snc Ac. reflue industriali fosso fiume Lemene- Mare scolante nella laguna di Caorle attivo Lemene tra scarico idrov. Casere e la Foce nel MU. VI. Soc. autotrasporti di Colleoni I- scolo S. Antonio- scolo Ac. reflue industriali scolo comune di Caorle- Lemene- Bacino scolante nella murer Silvano &C. snc principale- fiume Lmene laguna di Caorle Cantine Produttori Riuniti del Veneto Orientale SAC ATVO SpA Saccon Maurizio Nestlè Purina petcare Italia SpA* F.lli Demo Costruzione Canale S. Osvaldo F.lli Zambon snc Az. Agr. di Marcante Anna e C. sas Ac. reflue industriali Ac. reflue industriali e meteoriche Ac. reflue industriali Ac. meteoriche Ac. reflue industriali Ac. reflue industriali Ac. reflue industriali G. & G. Bus Soc. Coop. Ac. reflue industriali ATVO SpA Adiacente- canale consorziale S. Giusto- fiume Reghena- fiume Lemene- Mare Canale consorziale S. Giustofiume Reghena- fiume Lemene- Mare Fossato- fiume Reghena- Fiume Lemene- mare A sud insediamento- canale bassie- canale Ta Bandoquerelle- Fiume Loncon- Fiume Lemene fossato- canale Ta - Fiume Loncon- Fiume Lemene Melonetto- Idrovora canale Fosson- Canale Loncon Canale Saviedo S. Giovanni di mezzo- canle Loncon fosso canale fosso fosso fosso fosso canale Ac. da pescicoltura Lemene- mare fiume Ac. meteoriche Canale principale Campejo- Fiume Reghena- fiume Lemene- mare Consorziale S. Giusto- fiume Reghena- mare fosso canale Canale parall. via Banduzza- attivo Eurocartex SpA Ac. reflue industriali canale consorz. di Summagafiume Reghena- fiume Lemenemare canale Magaraci Emanuele Ac. reflue industriali Parallelo a via Banduzza- fiume canale attivo attivo attivo attivo attivo attivo attivo attivo attivo attivo attivo Reghena tra Campeio e scolmatore Lemene- fiume Reghena Fiume Lemene Reghena tra Campeio e scolmatore Lemene- fiume Reghena Fiume Lemene Reghena tra Campejo e inizio scolmatore- fiume Lemene- bacino scolante bacino scolante della laguna di Caorle Bandiquerelle- fiume Lemene- bacino scolante della laguna di Caorle Bandiquerelle- fiume Lemene- bacino scolante della laguna di Caorle Loncon tra inizio corso e Lison nuovo- fiume Loncon fiume Lemene- bacino scolntedella laguna di caorle Lemene tra inizio corso e Reghena- fiume Lemenebacino scolante della laguna di Caorle. Reghena tra inizio corso e Campejo- fiume reghena- Fiume Lemene- Bacino scolante della laguna di Caorle Reghena tra campejo e scolmatore Lemene- fiume Reghena- fiume Lemene- bacino scolante della laguna di Caorle Bacino idrografico del fiume Lemene 56

62 Nome Tipo di scarico Corpo idrico Tipo di corpo idrico Stato Bacini interessati Reghena- fiume Lemene Acquarama rent SpA Ac. reflue industriali attivo Reghena tra inizio corso e Campejo- fiume Reghena- Tombato adiacente proprietàfosso Fiume Lemene- Bacino scolante della laguna di fiume Reghena- fiume Lemene Caorle Pivetta Roberto Ac. di dilavamento attivo Reghena tra inizio corso e Campejo- fiume reghena- Canale principale Campejo- Fiume canale Fiume Lemene- Bacino scolante della laguna di Reghena- fiume Lemene- mare Caorle Romano Otello Ac. reflue industriali Canale Comugne- Fossa Nuova- attivo Fiume Loncon- Fiume Lemene- bacino scolante canale fiume Loncon fiume Lemene laguna di Caorle Mekanotech snc di Persinotto attivo Malgher- canale Fosson- Loncon lemene- bacino Ac di dilavamento Canale Melonetto canale Gianfranco & C. scolante Az. Agr. Cav. D. attivo Loncon tra inizio corso e Lison nuovo- Loncon- Musaragnodei f.lli Musaragno Ac. reflue industriali Fiume Loncon fiume Lemene- Bacino scolante della laguna di Caorle sas Zeni Armando Lavorazione attivo Lemene tra inizio corso e Reghena- Lemene- bacino Ac. reflue industriali Carziola- fiume Lemene- mare canale Carni scolante della laguna di Caorle Az. Agr. Guida Luigi Bigatton produzione snc Ac. reflui industriali Ac. industriali e di raffreddamenteo A confine della proprietà- canale carbonari- fiume Loncon- fiume Lemene canale S. Giacomo- fiume Lemene- mare canale Infanti & De Faveri snc Ac. meteoriche Consortile adiacente a proprietà canale Fonte: Provincia di Venezia, 2008 attivo attivo attivo Lison II- fiume Loncon- fiume Lemene- bacino scolante della laguna di Caorle Canale S. giacomo- Sindacale- Bacino sclante della laguna di Caorle Bandiquerelle- fiume Lemene- bacino scolante della laguna di Caorle Bacino idrografico del fiume Lemene 57

63 Sul bacino idrografico del Lemene insistono i seguenti depuratori (tab. 6.4): Tab. 6.4: Depuratori Agglomerato Categoria AE Corpo idrico recettore Portogruaro _ V.le Venezia _ via E. Tito _ via Attigliana _ via P. della Francesca _ via A. Moro _via Zanella _ via Pirandello Concordia Sagittaria _ via Gabriela _ via Basse _ via Bravin Annone Veneto _ via Lorenzaga Pramaggiore _ via Blessaglia Cinto Caomaggiore _ via dei Prati Caorle 2^ Cat. Tipo A da 1000 a AE 2^ Cat. Tipo C fino a 1000 AE 2^ Cat. Tipo C fino a 1000 AE 2^ Cat. Tipo C fino a 1000 AE 2^ Cat. Tipo C fino a 1000 AE 2^ Cat. Tipo C fino a 1000 AE 2^ Cat. Tipo C fino a 1000 AE 2^ Cat. Tipo A da 1000 a AE 2^ Cat. Tipo A da 1000 a AE 2^ Cat. Tipo C fino a 1000 AE 2^ Cat. Tipo A da 1000 a AE 2^ Cat. Tipo A da 1000 a AE 2^ Cat. Tipo A da 1000 a AE 8400 AE Fiume Reghena 400 AE Fiume Lemene 125 AE Fiume Lemene 250 Ae Fiume Lemene 450 AE Canale s. Giacomo> Lemene 75 AE Fossato adiacente 50 AE Canale s. Giacomo> Lemene 3000 AE Fossato Pavanella Piccola> Lemene 3000 AE Canale Mutoron -basse 200 AE Fosso a sud della lotizzazione 2000 AE Canale Fosson 2500 AE Fiume Loncon 2000 AE Fiume Reghena Vecchio e fiume Caomaggiore _ loc. IIX Presa 2^ Cat. Tipo C fino a 1000 AE 400 AE Fosso Parallelo a via Fortuna _ Srtada Nuova loc. S. Giorgio di Livenza Canale consortile superiore _ via traghete 1^ Cat. >13000 AE AE Canale Traghete> XCAnale Saetta S. Stino di Livenza Canaletta _ via Veronese _ via Lino Zecchetto Teglio Veneto _ Loc.. Cintello 2^ Cat. Tipo A da 1000 a AE 2^ Cat. Tipo A da 1000 a AE 2^ Cat. Tipo A da 1000 a AE 2^ Cat. Tipo A da 1000 a AE 2^ Cat. Tipo C fino a 1000 AE Fonte: Piano di Bacino delle Alpi Orientali, Aprile AE Canale Melgher- Loncon- Lemene 2500 AE Canale Veronese 900 AE Canale Consortile Loncon 800 AE Roggia Lugugnana 300 AE Canal Bagnador (affluente Roggia Royale) Bacino idrografico del fiume Lemene 58

64 Il depuratore più grande si trova nel Comune di Caorle, dove la popolazione ha una fluttuazione stagionale molto alta. Tutti i depuratori sono in prossimità dei maggiori centri abitati. Oltre ai depuratori nel territorio sono presenti anche molte vasche Imhoff (tab. 6.5): Tab. 6.5: Vasche Imhoff Agglomerati Capacità Corpo idrico recettore Portogruaro _ via Quercini 100 AE Condotta fognaria_ fossato _ via A. Moro 230 AE Fossato tombinato _ via Campania 40 AE Fossato tombinato _ via Villanova 180 AE Fossato _ via Roncade 180 AE Canale consorziale _ via Marmolada 200 AE Fosso limitrofo _ via Bertaldo -- AE Fossato tombinato _ via Capuana 200 AE Altro fossato _ via Campejo 150 AE Condotta fognaria_ fossato _ via Zappetti 100 AE Fiume Lemene _ via Torressella 170 AE Fossato _ via Gai 50 AE Fosso limitrofo _ via Gessi 150 AE Condotta fognaria_ fossato _ via Richiero 100 AE Condotta fognaria_ fossato _ via Montecassino 80 AE Fossato Concordia Sagittaria _ via Arrio lottiz. Teson 100 AE Scolo prospiciente via Arrio Pramaggiore _ via Lison 400 AE Fossato>Canale Loncon _ via Lison 200 AE Fossato>Canale Loncon _ via Belfiore 400 AE Canale Loncon _ via Comugne (2) 200 AE _ std Prabedoi 200 AE Loncon _ via Bisciola 300 AE Canale Saviedo Vat delle Fossidielle esterno _ via Postumia 200 AE Canale Saviedo S. Giovanni Annone Veneto _ Loc. Loncon 500 AE Canale Consorziale Melonetto Fonte: Piano di Bacino delle Alpi Orientali, Aprile 2011 Le vasche Imhoff sono localizzate prevalentemente a nord del bacino idrografico, mentre la parte centro sud dello stesso è un area più agricola. Bacino idrografico del fiume Lemene 59

65 6.3.2 IMPIANTI DI GESTIONE RIFIUTI Al fine di fornire un quadro completo della gestione dei rifiuti a livello del bacino considerato si è fatto riferimento al database ARPAV_Catasti delle fonti di pressione. ARPAV dispone della georeferenziazione solo delle ditte soggette a procedure IPPC, in quanto sottoposte a controlli periodici da parte di personale tecnico interno. Per tutte le altre tipologie di impianti sotto elencati non è disponibile la georeferenziazione e quindi può essere fatta solamente una stima di massima della localizzazione a livello di Comune (tab. 6.6). Per quanto concerne gli impianti di trattamento di rifiuti e di deposito, sono individuabili gli impianti nei Comuni di seguito elencati: Tab. 6.6: Tipologie di impianti. sit_id Num. Registro Denominazione impianto Indirizzo Tipo impianto Comune CAORLE Agrifer S.r.l. via Triangolo Z.I. S. Giorgio di Livenza Brol Angelo via Triangolo 8/D Impresa Acco Umberto S.A.S. di Acco Umberto & C. Impresa Manutenzioni Giro Luciano Guerrino & C. S.N.C. Rossi Mario Pietro & C. S.N.C. Comune CINTO CAOMAGGIORE Ecocentri Ecocentro Comune di Cinto Caomaggiore Comune CONCORDIA SAGGITTARIA Adriatica Fertilizzanti di Fuin Andrea e Fabio & C. S.N.C. via Altanea via Trieste, Ottava Presa Strada Sansonessa via Dei Prati via Della Torba Calcestruzzi Zillo S.P.A. via F.lli Cervi Ecocentro Comune di Concordia Sagittaria Gestore A.S.V.O. via Gabriela Mazzon Francesco via Levada 125/127 Compost di qualità Qtà trattata (t/a) Qtà max inizi ale (t) Qtà max messa in riserv a (t) Tipo rifiuto pericolos o pericolos o pericolos o pericolos o pericolos o pericolos o pericolos o Bacino idrografico del fiume Lemene 60

66 sit_id Num. Registro Denominazione impianto Indirizzo Tipo impianto Pin Adriana via Aquileia 157/B Comune FOSSALTA DI PORTOGRUARO General Beton Triveneta S.P.A Printerself di Rui Massimo La Fossaltese S.R.L. - Con Socio Unico Impianti di stoccaggio Zignago Vetro S.P.A. - Z.V S.P.A.* Ecocentri via M. L. King via Thomas Edison 30 via M. L. king 9/L via Ita Marzotto Ecocentro via dell'industria Comune di GRUARO Ecocentri Ecocentro via Belfiore Comune di PORTOGRUARO Berica Impianti Energia S.R.L. F.lli Demo Costruzioni - S.R.L. Localita' Centa - Taglio Via Casai del Tau' Gubitta S.R.L. Via Cavariol Pivetta Roberto Viale Pordenone Superbeton S.P.A. via S. Isidoro Trevisan Carlo & C. S.N.C. via Fossalato Infanti & de Faveri S.N.C. via Bassie Z.A.I. S.R.L.* Discariche via Tangenziale E. Mattei * A.S.V.O. S.P.A. Loc. Centa Taglio Impianti di stoccaggio A.S.V.O. - Ambiente Servizi 4313 Loc. Centa Taglio Venezia Orientale - S.P.A. Impianto di trattamento meccanico/biologico A.S.V.O. S.P.A. Discarica 5116 Loc. Centa Taglio rifiuti non pericolosi (ex 1 Autodemolizione veicoli a motore Stoccaggio provvisorio Produzione energia Selezione e frantumazione Discarica rifiuti non pericolosi (ex 1 cat.) Qtà trattata (t/a) Qtà max inizi ale (t) Trattamento chimicofisico 250 Qtà max messa in riserv a (t) Volume di progetto m 3 Tipo rifiuto pericolos o pericolos o pericolos o pericolos o pericolos o pericolos o pericolos o pericolos o Bacino idrografico del fiume Lemene 61

67 sit_id Ecocentri Num. Registro Denominazione impianto Indirizzo Tipo impianto cat.)* 9970 Ecocentro Loc. Centa Taglio 5116 Ecocentro di Portogruaro - A.S.V.O. S.P.A. Comune di PRAMAGGIORE Ecocentri 9974 Ecocentro via Callalta Comune di S. STINO DI LIVENZA Calcestruzzi Zillo S.P.A. via I Maggio Crosariol Sandra via Annone Veneto Euro Recycle S.A.S. via L. Grassi Kada S.R.L Rossi Mario Pietro & C. S.N.C. via Lino Zecchetto 6, Zona Industriale via Lino Zecchetto 5230 CO.MET.FER. S.R.L. via Interporto Ecolfer S.R.L Ecolfer S.R.L. Ecocentri via Lino Zecchetto 8, Z. I. - La Salute via Lino Zecchetto 29/31, La Salute di Livenza Ecocentro via Canaletta Comune di TEGLIO VENETO Nadalin Claudio via Teglio, Pars Re Vittorino e Aldo S.N.C. Fonte: ARPAV, 2011 * Aziende IPPC via dell'artigianato 18 Produzione energia Qtà trattata (t/a) 760 Selezione e frantumazio ne Qtà max inizi ale (t) Demolizione rottami metallici Qtà max messa in riserv a (t) Tipo rifiuto pericolos o pericolos o pericolos o pericolos o pericolos o pericolos o L unica discarica presente nel bacino idrografico si trova a Portogruaro: è una discarica di rifiuti non pericolosi (ex 1^ categoria), soggetta a IPPC, con un volume potenziale di ,00 m 3 e con lo scarico delle acque reflue trattate localizzato nel canale secondario di Lugugnana. risultano presenti altri impianti di trattamento di rifiuti urbani. Bacino idrografico del fiume Lemene 62

68 6.3.3 CARICHI INQUINANTI DI ORIGINE AGRO-ZOOTECNICA Il territorio considerato ha una vocazione agricola più evidente nella parte meridionale, dove la coltura principale è il seminativo e sono presenti anche allevamenti. Nelle aree settentrionali del bacino, come Pramaggiore, è molto sviluppata la viticoltura (area con produzione di vini DOC). L irrigazione è prevalentemente estiva e ha carattere di soccorso. Questa vocazione agricola, a ridosso delle grandi città e delle località turistiche in prossimità dei litorali, va pian piano perdendosi a scapito di una edificazione spinta. La tab. 6.7 riporta l apporto di azoto di origine agro-zootecnica nel bacino del fiume Lemene. Va ricordato che tali apporti si riferiscono a tutto il bacino e quindi anche alla parte che si estende nella provincia di Treviso. Tab. 6.7 Apporto di azoto di origine zootecnica Apporto di azoto di origine zootecnica Azoto Azoto Bacino idrografico SAU Min./org. (t) Zoot. (t) Tot. apportato Surplus Lemene FONTE: Piano Tutela delle Acque, 2009 L azoto utilizzato per l attività agricola circa 80% è di origine prevalentemente chimica, mentre il restante 20% è di origine zootecnica; il surplus di azoto apportato è circa il 43%. Si sottolinea che per un informazione più corretta sul carico di azoto organico distribuito sul bacino, bisognerebbe conoscere anche i PUA (Piani di Utilizzazione Agronomica) nei quali sono indicati i terreni interessati alla concimazione organica. Tramite la collaborazione con l Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie è stato possibile conoscere il carico totale potenziale (tab. 6.8), per tipologia di allevamento, delle aziende presenti nel territorio interessato. Il carico potenziale totale indica il numero potenziale di capi allevabile per ciclo. Nelle tabelle di seguito riportate si considera un solo ciclo per tipo di allevamento mentre per quanto concerne i bovini (sia da che da riproduzione) il numero di capi indicato coincide con quello realmente presente nell allevamento al momento del censimento (anno 2010), in quanto l aggiornamento dell anagrafe avviene in tempo reale. Tab. 6.8: Carico potenziale degli allevamenti Comune Tipologia di allevamento /numero potenziale di capi Allevamento Suini Avicoli Avicoli da Hobbies* Bovini da riproduzione Bovini da Conigli Equini Ovini/ Caprini Pramaggiore /3 Portogruaro /21 Gruaro /- S. Stino di Livenza /30 Bacino idrografico del fiume Lemene 63

69 Comune Tipologia di allevamento /numero potenziale di capi Allevamento Suini Avicoli Avicoli da Hobbies* Bovini da riproduzione Bovini da Conigli Equini Ovini/ Caprini Concordia Sagittaria /- Annone V.to /- Cinto Caomaggiore /11 Caorle /6 Teglio V.to /4 TOTALE /4 FONTE: Dati estratti dall'anagrafe Bovina Regione Veneto 2010, Zooprofilattico delle Tre Venezie, * sono considerati avicoli da esposizione o da hobbystica es. cigni, razze particolari per concorsi ecc. Gli allevamenti più numerosi per numero di capi potenziale sono gli avicoli e i cunicoli. Valutando la percentuale di allevamenti presenti nei singoli Comuni va evidenziato che a S. Stino di Livenza sono presenti il 28% degli allevamenti di avicoli a livello provinciale mentre a Caorle, per i cunicoli, il 24%. Alcuni allevamenti avicoli, considerate le loro dimensioni, sono soggetti a procedura AIA, (tab. 6.9) Tab. 6.9: Allevamenti soggetti a procedura AIA Ragione Sociale Capacità Comune Azienda Agricola Pascotto Rina polli> Teglio Veneto Azienda Agricola Malocco Lucio polli> Pramaggiore PX3 Società Agricola a srl polli> Pramaggiore Agricola Gruaro srl dei f.lli Nizzetto polli> Gruaro Azienda Agricola FriuliTacchini polli> Gruaro FONTE: ARPAV, 2011 Sono presenti anche allevamenti ittici che si affacciano sulla laguna di Caorle, di cui però non si hanno conoscenze in dettaglio. sono ad oggi a disposizione i dati georeferenziati delle aziende zootecniche presenti nella provincia; conoscendo solo l anagrafica e le caratteristiche generali dell attività non è possibile determinare il carico puntuale che insiste sul bacino. In Allegato 1 viene riportato l elenco per Comune e di seguito (fig. 6.7 e fig. 6.8) si riassumono tutte le fonti di pressione che si trovano in prossimità del bacino del fiume Lemene in provincia di Venezia; si riporta anche la mappa dell uso del suolo relativamente al bacino citato. Si precisa infine che la rete fognaria riportata è aggiornata al Bacino idrografico del fiume Lemene 64

70 Fig. 6.7: Fonti di pressione, bacino del Lemene Bacino idrografico del fiume Lemene 65

71 Nella cartina le fonti di pressione di origine antropica (scarichi industriali, depuratori e vasche imhoff, impianti di gestione rifiuti urbani) all interno del bacino sono concentrate prevalentemente nella zona del centro abitato di Portogruaro. La stessa riflessione può essere fatta per quanto riguarda la rete fognaria che risulta sviluppata prevalentemente in prossimità dei centri abitati. Bacino idrografico del fiume Lemene 66

72 Fig. 6.8: Uso del suolo, bacino del Lemene Bacino idrografico del fiume Lemene 67

73 6.4 INDICI E CARATTERIZZAZIONE DEI CORSI D ACQUA. Vengono di seguito presentate le elaborazioni effettuate utilizzando gli indici di qualità per le acque superficiali in relazione ai punti di monitoraggio della rete ARPAV, utilizzando come decreto attuattivo il D. Lgs. n. 152/99, a questo viene aggiunto il nuovo indice LIMeco per quanto precedentemente detto LIM Si ricorda che il Livello di Inquinamento da Macrodescrittori definisce il grado di inquinamento di origine chimica, chimico-fisica e microbiologica del corpo idrico. Lemene Reghena 560 ottimo 560 ottimo 480 buono 480 buono Classe di Qualità mediocre Classe di Qualità mediocre 80 0 scadente pessimo scadente pessimo Staz. 76 Staz. 433 Staz. 40 Staz. 431 Loncon Taglio Nuovo 560 ottimo 560 ottimo 480 buono 480 buono Classi di Qualità mediocre scadente pessimo Classe di Qualità mediocre scadente pessimo Staz. 69 Staz. 70 Canale Maranghetto 560 ottimo 480 buono Classe di Qualità mediocre 80 0 scadente pessimo Staz. 71 Bacino idrografico del fiume Lemene 68

74 Nel corso del decennio si può notare che l indice tende ad avere la stessa classe di qualità lungo i tratti del Lemene, del Reghena e del Loncon, mentre livelli di qualità leggermente inferiori sono raggiunti nel tratto del Taglio Nuovo e nel canale Maranghetto LIMeco Con il nuovo livello di classificazione, l indice LIMeco raggiunge livelli di sufficienti nelle stazioni n. 71, 69 e 76, mentre per le stazioni n. 70 e 40 e 433 raggiunge livelli buoni IBE L IBE registra l impatto antropico sulle comunità degli ecosistemi acquatici. Nel bacino idrografico del fiume Lemene che interessa la provincia di Venezia sono presenti cinque stazioni abilitate al monitoraggio dell IBE. Lemene Reghena 12 ottimo 12 ottimo 10 buono 10 buono Valore di I.B.E mediocre scadente pessimo Valore di I.B.E mediocre scadente pessimo Staz. 433 Staz. 40 Staz. 431 Loncon 12 ottimo 10 buono Valore di I.B.E mediocre scadente 2 pessimo Staz. 430 Staz. 429 Dal monitoraggio risulta che solo poche stazioni all interno di questo bacino idrografico hanno raggiunto livelli di qualità almeno mediocri (la n. 431 sul Reghena fino a metà degli anni 2000 e la 429 sul Loncon) mentre le altre, localizzate più a valle, oscillano tra una classe di valutazione mediocre/scadente. Complessivamente va rilevato, che eccetto la stazione n. 429, in tutte le altre stazioni l IBE tende a peggiorare. Bacino idrografico del fiume Lemene 69

75 6.4.3 SACA Il SACA definisce lo stato ambientale dei corpi idrici mettendo in telazione il SECA (Stato Ecologico dei Corsi d Acqua) con alcuni parametri chimici (sostanze pericolose). Lemene Reghena 5 elevato 5 elevato 4 buono 4 buono Classe di Qualità 3 2 sufficiente scadente Classe di Qualità 3 2 sufficiente scadente 1 pessimo 1 pessimo Staz. 433 Staz. 40 L indice ha evidenziato nell arco del decennio monitorato un sufficiente livello di qualità che tende a peggiorare nell ultimo anno di monitoraggio. 6.5 CONFORMITÀ DELLE ACQUE ALLA POTABILIZZAZIONE Nel bacino idrografico del Lemene in provincia di Venezia non vi sono punti monitorati per la conformità delle acque alla potabilizzazione. 6.6 LA QUALITÀ CHIMICA: I PARAMETRI PRINCIPALI Si presentano di seguito le elaborazioni grafiche dei principali parametri monitorati nel bacino del fiume Lemene. Tali parametri sono stati scelti in quanto inclusi nella normativa in vigore tra i parametri macrodescrittori utilizzati insieme all IBE, per la classificazione dello stato ecologico dei corpi idrici. Per ognuna delle serie storiche annuali considerate, è stato calcolato e rappresentato il 75 percentile. Azoto Il ciclo dell azoto prevede la trasformazione dell azoto, organico o minerale, in ammoniacale, nitriti e nitrati. La presenza di azoto è spesso indice di decomposizione di sostanze organiche o di inquinamento di origine agricola. Il limite della concentrazione di azoto, considerato come ione nitrato per le acque potabili, è 50 mg/l, quindi molto superiore ai valori riscontrati. Bacino idrografico del fiume Lemene 70

76 N-NH4 N-NO mg/l mg/l Staz. 69 Staz. 76 Staz. 40 Staz. 433 Staz. 71 Staz. 70 Staz. 69 Staz. 76 Staz. 40 Staz. 433 Staz. 71 Staz. 70 Dal monitoraggio si osserva che le concentrazioni di azoto ammoniacale e nitrico riscontrate nei vari campioni non raggiungono mai livelli preoccupanti. Tra tutte le stazioni presenti nel bacino quelle che presentano valori mediamente più alti di azoto nitrico sono la stazione n. 71 (canale Maranghetto) e la n. 76 (fiume Lemene). BOD 5 e COD Il BOD5 è un parametro che indica la presenza di sostanza organica biodegradabile nel campione d acqua. Generalmente si ritiene che un acqua incontaminata abbia un BOD5 <1 mg/l, mentre un campione moderatamente inquinato registra un BOD5 tra 2 mg/l e 8 mg/l. Il COD è utilizzato per stimare l inquinamento da sostanza organica sia civile che industriale. BOD5 COD mg/l 5.0 mg/l Staz. 69 Staz. 76 staz. 40 Staz. 433 Staz. 71 Staz. 70 Staz. 69 Staz. 76 Staz. 40 Staz. 433 Staz. 71 Staz. 70 Dal monitoraggio i campioni d acqua prelevati nel bacino per il BOD 5 mostrano una discreta variabilità tra i vari punti di campionamento. Si può notare che solo due stazioni presentano valori tendenzialmente omogenei negli anni, la n. 433 (Lemene) e la n. 69 (Loncon). Nella stazione n. 71 (Maranghetto) l indicatore raggiunge valori molto alti nel 2006 (= 9.4 mg/l). Questo può indicare un aumento eccezionale della sostanza organica biodegradabile nel corso d acqua. Bacino idrografico del fiume Lemene 71

77 Il COD presenta sempre valori inferiori a 20 mg/l, eccetto nel 2008, raggiungendo nella stazione n. 76 un valore pari a 21 mg/l. Escherichia Coli L E. Coli è un indicatore molto importante in quanto la sua presenza nei corpi idrici è indice di inquinamento di origine fecale. Escherichia coli ufc/100 ml Staz. 69 Staz. 76 Staz. 40 Staz. 433 Staz. 71 Staz. 70 Dal monitoraggio emerge una scarsa variabilità del parametro per tutte le stazioni, eccetto per la n. 70 (Canale Taglio Nuovo) dove solo nel 2008 è stato registrato un valore molto superiore alla media. Tale valore è da considerarsi anomalo poiché negli anni precedenti e successivi la concentrazione del batterio tende a zero. Cloruri Con il termine cloruri nelle acque ci si riferisce generalmente ai sali (come ad esempio quello di sodio o di potassio) in esse disciolti. La loro concentrazione nell acqua è abbastanza costante, raramente al di sopra di 50 mg/l, e in natura dipende dalla loro presenza nel suolo. Un improvviso aumento della concentrazione di cloruri nell acqua può essere indice d inquinamento antropico, causato ad esempio da acque di scarico industriali o civili. Bacino idrografico del fiume Lemene 72

78 Nelle acque potabili un alta concentrazione di cloruri può corrodere i metalli della rete acquedottistica. Cloruri mg/l Staz. 69 Staz. 76 Staz. 40 Staz. 433 Staz. 71 Staz. 70 La concentrazione di cloruri rilevata dai monitoraggi è sempre molto bassa e costante nel tempo. Conducibilità elettrica La conducibilità indica il grado di mineralizzazione dell acqua. La maggior parte delle acque tende ad avere una conducibilità conpresa tra 100 e µscm -1 a 20 C. Conducibilità elettrica micros/cm Staz. 69 Staz. 76 Staz. 40 Staz. 433 Staz. 71 Staz. 70 Dal monitoraggio effetuato si evidenzia che cloruri e conducibilità elettrica registrano valori molto bassi. Bacino idrografico del fiume Lemene 73

79 7 BACINO IDROGRAFICO DEL FIUME LIVENZA Il Livenza nasce in provincia di Pordenone, a Polcenigo, a 40 m s.l.m., da sorgenti di tipo carsico (Gorgazzo e Santissima) e quindi il bacino imbrifero apparente non coincide con quello effettivo in quanto tali sorgenti sono alimentate dalle acque provenienti dall Altopiano del Cansiglio (fig. 7.1). Il bacino idrografico, che interessa il Veneto ed il Friuli V. G. bagnando le province di Pordenone, Belluno, Treviso e Venezia, si estende su una superficie di circa km 2, confina ad Ovest con il Piave e ad Est con il fiume Tagliamento. Risulta così che il bacino idrografico nel territorio veneto ha un estensione di 669 km 2, estendendosi sopratutto nell ultimo tratto in prossimità della foce. Fig. 7.1: Bacino idrografico fiume Livenza in provincia di Venezia La gestione delle acque è del Consorzio di Bonifica Veneto Orientale, che devia una portata massima di 13 m 3 /s. 7.1 CARATTERIZZAZIONE MORFOLOGICA L alveo principale del fiume si estende per una lunghezza di 112 km con una portata, per lo più costante, di circa 85 m3/sec. Bacino idrografico del fiume Livenza 74

80 Nessuno degli affluenti del fiume interessa la provincia di Venezia: in Veneto ha solo due tributari, il Meschio ed il Monticano, entrambi nella provincia di Treviso. Va comunque rilevato che dopo il centro abitato di Meduna (PN), sull antico alveo dell omonimo tributario, il canale Postumia si collega al canale Malgher: in questo modo il Livenza viene deviato parzialmente nel Lemene. Più a valle, a Motta di Livenza riceve le acque del Monticano, affluente che scende dalle colline di Conegliano. Il fiume entra in provincia di Venezia a Corbolone, bagnando lungo il suo percorso il centro di Santo Stino aumentando poi la sua sinuosità da Torre di Mosto alla Salute di Livenza, per poi proseguire in rettilineo fino a Ca Cottoni e terminando con meandri alla foce di Porto Santa Margherita (fig 7.2). Da Motta di L. al mare, sulla destra idrografica, insistono molti canali di bonifica e in particolare va ricordato il collettore (il Piavon) che va da Oderzo fino a Cittanova, dove si unisce ai canali Bidoggia e Grassaga a formare il canale Brian. Il Brian entrando nel territorio di Torre di Mosto cambia nome in Taglio, prosegue fino a Caorle dove prende il nome di Livenza Morta. In località Brian, riprende il nome originario e sfocia nella stesso Livenza ormai prossimo al suo sbocco al mare. Tutto questo canale è navigabile. Il Livenza sfocia nell Adriatico con due rami: uno a Santa Margherita, dividendo il litorale di Eraclea da quello di Caorle, e un ramo secondario, chiamato canale Riello, che si unisce al Lemene collegandosi al canale Nicesolo, sfociando al Porto di Falconera, e al canale Saetta, che sfocia a Caorle alla Madonna dell Angelo. Bacino idrografico del fiume Livenza 75

81 Fig. 7.2: Rete idrica principale 7.2 STAZIONI DI MONITORAGGIO DELLA RETE REGIONALE ARPAV Il tratto del fiume che attraversa il territorio veneziano è stato suddiviso in 5 tratti omogenei, ossia tratti che presentano caratteristiche idro-morfologiche omogenee (tab. 7.1; PTA, Regione Veneto, 2009). Tab. 7.1: Tratti omogenei del fiume Livenza in Provincia di Venezia Tipo Nome corso d acqua Codice corso d acqua Codice bacino Codice tratto omogeneo Lunghezza. Metri FIUME LIVENZA 1 N006- LIVENZA LIV N006- LIVENZA LIV N006- LIVENZA LIV N006- LIVENZA LIV N006- LIVENZA LIV Lungo il corso del fiume Livenza sono presenti complessivamente 11 punti di monitoraggio: 10 in provincia di Treviso e 1 in provincia di Venezia (fig. 7.3): n. 72 presso il Comune di Torre di Mosto, Loc. Bocca Fossa Bacino idrografico del fiume Livenza 76

82 Fig. 7.3: Punti di monitoraggio, bacino del fiume Livenza Lungo il corso del fiume è presente un area SIC, che coincide con il letto del fiume stesso senza estendersi nel territorio circostante. 7.3 FONTI DI PRESSIONE La Regione Veneto, per l esame delle potenziali fonti di pressione sui corpi idrici, si è avvalsa delle analisi effettuate nell ambito dell elaborazione del Piano di Tutela delle Acque (anno 2009), in relazione a : agglomerati, scarichi (civili e industriali) e depuratori impianti di gestione rifiuti carichi inquinanti di origine agro-zootecnica Si ricorda che il fiume Livenza è soggetto anche ad alcune fonti di monitoraggio a monte del territorio del veneziano. Di seguito vengono approfondite le fonti di pressione sopra citate, ricadenti in provincia di Venezia. Bacino idrografico del fiume Livenza 77

83 7.3.1 AGGGLOMERATI, SCARICHI (CIVILI ED INDUSTRIALI) E DEPURATORI. Il PTA riporta i carichi industriali e civili che insitono sui più importanti bacini idrografici. Nella tabella 7.2 si riportano i carichi stimati per il bacino del Livenza. Tab. 7.2: Carichi civili ed industriali. Carichi industriali potenziali Bacino idrografico Livenza Settore ind. in fognatura (AE) Settore ind. in corpo idrico sup. (AE) BOD5 (t/a) N (t/a) P (t/a) 199 BOD5 (t/a) N (t/a) 498 P (t/a) 125 Carichi potenziali civili Bacino idrografico Popolazione residente (AE) Popolazione fluttuante (AE) Livenza FONTE: Regione del Veneto, Piano Tutela delle Acque, 2009 Il bacino idrografico del Livenza, in provincia di Venezia, si sviluppa in prossimità della foce mentre i carichi considerati sono a livello regionale e quindi comprendenti anche le provincie di Treviso e di Belluno. Valutando comunque tutta la pianura alla destra e alla sinistra idrografica del Livenza, anche se rientrante in altri bacini idrografici, si può notare che l urbanizzazione si concentra in prossimità dei grossi centri o delle località turistiche, dove il flusso di popolazione ha andamento stagionale. A prescindere dai limiti provinciali, in Veneto nel bacino del Livenza sono presenti 8 attività soggette ad AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), tutte nella provincia di Treviso. Per quanto concerne l autorizzazione allo scarico, rilasciate dalla Provincia di Venezia, nel 2008 di attive ne risultano 6, come riportato nella tab Tab. 7.3: Elenco delle ditte autorizzate allo scarico Nome Tipo di scarico Corpo idrico Tipo di corpo idrico Stato Bacini interessati Az. Agr. Ca Corniani Ac da Livenza tra Livenza Fiume Attivo pescicoltura Commessera e Foce Co.Met.Fer Bacino scolante della Ac. di Livenza Fiume Attivo laguna di Caorledilavamento Lemene- Loncon Cantine Produt. Bacino scolante della Ac. reflue Fosso confinante- canale Riuniti Veneto Fosso Attivo laguna di Caorleindustriali Zola- Livenza Orientale Lemene- Loncon Canale Fossato->Canale Bacino scolante della Roof & Wall Panel Ac. reflue Cernetta->fiume Livenza- Canale Attivo laguna di Caorle- S.P.A. industriali >mare Lemene- Loncon Nagy Gyorgyi Ac. reflue Fossato adiacente> Fosso Attivo Bacino scolante della Bacino idrografico del fiume Livenza 78

84 Nome Edilizia Doretto & Buoso S.R.L. Tipo di scarico industriali Ac. meteoriche Corpo idrico Canale Cernetta->fiume Livenza->mare Canale consorziale- >tramite idrovora canale Largon>fiume Livenza Tipo di corpo idrico Canale Stato Attivo Bacini interessati laguna di Caorle- Lemene- Loncon Pianura tra Livenza e Piave/ Revedoli/ Idrov. Valli Tagli Fonte: Provincia di Venezia, 2008 Nel bacino idrografico insiste un solo depuratore (tab. 7.4): Tab. 7.4: Depuratori Comune AE agglomerato Depuratore AE a progetto Corpo idrico recettore Depuratore di Caorle- Canale Traghete -> Caorle Palangon canale Saetta Fonte: Piano di Bacino delle Alpi Orietali, Aprile 2011 A monte del territorio veneziano, nelle provincia di Treviso, sono presenti altri 10 depuratori che scaricano in corsi d acqua collegati al Livenza (Fonte Bacino Idrografico Alpi Orientali, Aprile 2011). Lo stesso vale per gli sfioratori (34) che sono presenti solo nella provincia di Treviso IMPIANTI DI GESTIONE RIFIUTI Al fine di fornire un quadro completo della gestione dei rifiuti a livello del bacino considerato si è fatto riferimento al database Arpav_Catasti delle fonti di pressione. ARPAV dispone della georeferenziazione solo delle ditte soggette a procedure IPPC, in quanto sottoposte a controlli periodici da parte di personale tecnico interno. Per tutte le altre tipologie di impianti sotto elencati non è disponibile la georeferenziazione e quindi può essere fatta solamente una stima di massima della localizzazione a livello di Comune. Per quanto concerne gli impianti di trattamento di rifiuti e di deposito, sono individuabili gli impianti nei Comuni di seguito elencati (tab. 7.5). Tab. 7.5: Tipologie di impianti sit_id N. Registr o Comune di CAORLE Agrifer S.r.l. Denominazione impianto Indirizzo via Triangolo Z.I. S. Giorgio di Livenza Brol Angelo via Triangolo 8/D Impresa Acco Umberto S.A.S. di Acco Umberto & via Altanea Tipo impianto Qtà trattata (t/a) Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) Tipo rifiuto pericol oso pericol oso pericol Bacino idrografico del fiume Livenza 79

85 sit_id N. Registr o Denominazione impianto Indirizzo Tipo impianto Qtà trattata (t/a) Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) C. oso Impresa Manutenzioni Giro Luciano Guerrino & C. S.N.C. Rossi Mario Pietro & C. S.N.C. Comune di SANTO STINO DI LIVENZA via Trieste, Ottava Presa Strada Sansonessa Calcestruzzi Zillo S.P.A. via I Maggio Crosariol Sandra via Annone Veneto Euro Recycle s.a.s. via L. Grassi Kada S.R.L Rossi Mario Pietro & C. S.N.C. via Lino Zecchetto 6, Zona Industriale via Lino Zecchetto 5230 CO.MET.FER. S.R.L. via Interporto Ecolfer S.R.L Ecolfer S.R.L. Ecocentri via Lino Zecchetto 8, Z. I. - La Salute via Lino Zecchetto 29/31, La Salute di Livenza Ecocentro via Canaletta Comune di TORRE DI MOSTO Compost di qualità Produzion e energia Selezione e frantumaz. Demoliz. rottami metallici Tipo rifiuto pericol oso pericol oso pericol oso pericol oso pericol oso pericol oso Calcestruzzi S.P.A. via Confin via Boccafossa Superbeton S.P.A Giglio S.r.l. via Triestina Impianti di stoccaggio Stoccaggi Malocco Vittorio & Figli via Confin 94 o 3099* S.P.A provvisori o Ecocentri Ecocentro via Xola Fonte: ARPAV, 2011 *Aziende IPPC L indagine effettuata non ha evidenziato, nel bacino idrografico considerato, discariche ed altri impianti di gestione di rifiuti urbani attivi (come i termovalorizzatori). Bacino idrografico del fiume Livenza 80

86 7.3.3 CARICHI INQUINANTI DI ORIGINE AGRO-ZOOTECNICA Come precedentemente accennato il bacino si estende a livello della foce, in prossimità del litorale di Caorle. Nella tabella di seguito riportata (tab. 7.6) si evidenzia l apporto di azoto di origine zootecnica e chimica utilizzato all interno del bacino esaminato. Va ricordato che tali apporti si riferiscono a tutto il bacino e quindi anche alla parte che insiste nella provincia di Treviso. Tab. 7.6: Apporto di azoto di origine zootecnica Apporto di azoto di origine zootecnica Azoto Azoto Bacino idrografico SAU Min./org. (t) Zoot. (t) Tot. Apportato Surplus Livenza FONTE: Regione del Veneto, Piano Tutela delle Acque, 2009 Come si può rilevare il 34% dell azoto totale apportato (7206 t) è di origine zootecnica e il surplus di azoto totale è pari al 54%. Si sottolinea che per un informazione più corretta sul carico di azoto organico distribuito sul bacino, bisognerebbe conoscere anche i PUA (Piani di Utilizzazione Agronomica) nei quali sono indicati i terreni interessati alla concimazione organica. Tramite la collaborazione con l Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie è stato possibile conoscere il carico potenziale, per tipologia di allevamento, delle aziende presenti nel territorio interessato. Il carico potenziale totale indica il numero potenziale di animali allevabile per ciclo. Nelle tabelle di seguito riportate si considera un solo ciclo per tipo di allevamento mentre per quanto concerne i bovini (sai da che da riproduzione) il numero di capi indicato coincide con quello realmente presente nell allevamento al momento del censimento (anno 2010), in quanto l aggiornamento dell anagrafe avviene in tempo reale (tab. 7.7). Tab. 7.7: Allevamenti. Comune Tipologia di allevamento /numero potenziale di capi Allevamento Suini Avicoli Avicoli da hobbies* Bovini da riproduzione Bovini da Conigli Equini Ovini/ Caprini Torre di Mosto /35 S. Stino di Livenza /30 Caorle /- Totale /65 FONTE: Dati estratti dall Anagrafe Bovina Regione Veneto 2010, Zooprofilattico delle Tre Venezie. * sono considerati avicoli da esposizione o da hobbystica es. cigni, razze particolari per concorsi ecc. Dalla tabella si può notare che la tipologia di allevamento più diffuso è quello avicolo, in particolare a Santo Stino di Livenza. Le altre tipologie di allevamenti hanno una capacità abbastanza ridotta rispetto ad altre realtà presenti nella provincia. Tutto il carico potenziale è distribuito in un numero Bacino idrografico del fiume Livenza 81

87 basso di allevamenti (1.48% di avicoli e 0.22% di conigli) rispetto al totale provinciale, quindi le potenziali fonti di inquinamento non hanno una distribuzione frammentaria. sono ad oggi a disposizione i dati geoferenziati delle aziende zootecniche presenti nella provincia. In Allegato 1 si riporta l elenco completo per Comune; conoscendo solo l anagrafica e le caratteristiche generali dell attività, non è possibile determinare il carico puntuale che insiste sul bacino e di seguito (fig. 7.4 e 7.5) si riassumono tutte le fonti di pressione che si trovano in prossimità del fiume Livenza in provincia di Venezia. Si riporta la mappa dell uso del suolo relativamente al bacino idrografico considerato. Si precisa infine che la rete fognaria riportata è aggiornata al Bacino idrografico del fiume Livenza 82

88 Fig. 7.4: Fonti di pressione, bacino del Livenza Bacino idrografico del fiume Livenza 83

89 Fig 7.5: Uso del suolo, bacino del Livenza Bacino idrografico del fiume Livenza 84

90 7.4 INDICI E CARATTERIZZAZIONE DEI CORSI D ACQUA. Vengono di seguito presentate le elaborazioni effettuate utilizzando gli indici di qualità per le acque superficiali in relazione ai punti di monitoraggio della rete ARPAV, utilizzando come decreto attuattivo il D. Lgs. n. 152/99, a questo viene aggiunto il nuovo indice LIMeco per quanto precedentemente detto LIM Si ricorda che il Livello di Inquinamento da Macrodescrittori definisce il grado di inquinamento di origine chimica, chimico-fisica e microbiologica del corpo idrico ottimo buono Classe di Qualità mediocre scadente pessimo Staz. 72 Il grafico evidenzia che l andamento dell indice, pur oscillando negli anni, rientra sempre in un livello di qualità buono per tutto il periodo monitorato LIMeco Per quanto riguarda l indice LIMeco, utilizzato nel nuovo sistema di classificazione, vengono raggiunti livelli di qualità buono. Bacino idrografico del fiume Livenza 85

91 7.4.2 IBE L IBE registra l impatto antropico sulle comunità degli ecosistemi acquatici. 12 ottimo 10 buono Valore di I.B.E mediocre scadente pessimo Staz. 72 L IBE, fatta eccezione per gli anni 2007/08 si attesta su una classe di qualità mediocre per quasi tutto il decennio. Il peggioramento evidenziabile per gli anni potrebbe essere stato causato da diversi interventi antropici, come i lavori effetuati sul letto del fiume; una volta finite dette lavorazioni l indice si è riportato a condizioni di normalità SACA Il SACA definisce lo stato ambientale dei corpi idrici mettendo in relazione il SECA (Stato Ecologico del Corso d Acqua) con alcuni parametri chimici (sostanze pericolose). 5 elevato 4 buono Classe di Qualità 3 2 sufficiente scadente 1 pessimo Staz. 72 Si evidenzia come nel corso degli anni lo stato ecologico sia peggiorato, passando da un livello sufficiente, confermato per la prima metà del decennio, ad uno stato pessimo nell ultimo anno di rilevamento. Bacino idrografico del fiume Livenza 86

92 7.5 CONFORMITÀ DELLE ACQUE ALLA POTABILIZZAZIONE Nella stazione di monitoraggio (n. 72, Boccafossa Acquedotto Basso Piave) le acque prelevate sono controllate da ARPAV e valutate in base alla loro conformità alla potabilizzazione. Per questa stazione le analisi effettuate riguardano la classificazione dell idoneità alla potabilizzazione secondo la D.G.R. n del 19/12/1989 (dal 1999 al 2007) e secondo la D.G.R. n. 211 del 12/02/2008 (nel 2008 e 2009). Va segnalato che i campioni prelevati ed analizzati rientrano in una classificazione A3, che indica la necessità che le acque del fiume siano sottoposte a trattamento chimico e fisico spinto, ad affinazione e disinfezione. 7.6 LA QUALITÀ CHIMICA: I PARAMETRI PRINCIPALI Si presentano di seguito le elaborazioni grafiche dei principali parametri monitorati, scelti in quanto inclusi nella normativa in vigore tra i parametri macrodescrittori utilizzati insieme all IBE, per la classificazione dello stato ecologico dei corpi idrici. Per ognuna delle serie storiche annuali considerate, è stato calcolato e rappresentato il 75 percentile. Azoto Il ciclo dell azoto prevede la trasformazione dell azoto, organico o minerale che sia, in ammoniacale, nitriti e nitrati. La presenza di azoto è spesso indice di decomposizione di sostanze organiche o di inquinamento di origine agricola. Il limite della concentrazione di azoto, considerato come ione nitrato per le acque potabili è 50 mg/l, quindi molto superiore ai valori riscontrati. N-NH4 N-NO mg/l mg/l Staz.. 72 Staz. 72 Dal monitoraggio si osserva che le concentrazioni di azoto ammoniacale e nitrico, rilevate nei vari campioni, sono state sempre ridotte. Bacino idrografico del fiume Livenza 87

93 BOD 5 e COD Il BOD 5 è un parametro che indica la presenza di sostanza organica biodegradabile nel campione d acqua. Generalmente si ritiene che un acqua incontaminata abbia un BOD 5 <1 mg/l, mentre un campione moderatamente inquinato registri valori di BOD 5 tra 2 mg/l e 8 mg/l. Il COD è utilizzato per stimare l inquinamento da sostanza organica sia civile che industriale. BOD5 COD mg/l mg/l Staz. 72 Staz. 72 Dal monitoraggio effettuato i campioni d acqua prelevati dal Livenza registrano valori di BOD 5 sempre inferiori (o uguali) a due, indicando che l acqua del fiume è poco contaminata. Anche il COD, che evidenza sempre valori minori di 10 mg/l, conferma i livelli di inquinamento bassi. Escherichia Coli L E. Coli è un indicatore molto importante in quanto la sua presenza nei corpi idrici è indice di inquinamento di origine fecale. Escherichia coli ufc/100 ml Staz. 72 Bacino idrografico del fiume Livenza 88

94 Dal monitoraggio emerge scarsa variabilità, tra l altro sempre bassa, della presenza del batterio durante il periodo considerato, ad eccezione dell ultimo anno di campionamento, dove la concentrazione del batterio passa da 900 UFC/100 m a UFC/100ml. Cloruri Con il termine cloruri nelle acque ci si riferisce generalmente ai sali (come ad esempio quello di sodio o di potassio) in esse disciolti. La loro concentrazione nell acqua è abbastanza costante, raramente al di sopra di 50 mg/l, e in natura dipende dalla loro presenza nel suolo. Un improvviso aumento della concentrazione di cloruri nell acqua può essere indice d inquinamento antropico, causato ad esempio da acque di scarico industriali o civili. Nelle acque potabili un alta concentrazione di cloruri può corrodere i metalli della rete acquedottistica. Cloruri mg/l Staz. 72 Dal monitoraggio emerge che la concentrazione di cloruri risulta irrilevante. Bacino idrografico del fiume Livenza 89

95 Conducibilità elettrica La conducibilità indica il grado di mineralizzazione dell acqua. La maggior parte delle acque tende ad avere una conducibilità conpresa tra 100 e µscm -1 a 20 C. Conducibilità elettrica micros/cm Staz. 72 La conducibilità rilevata è risultata costante durante tutto il monitoraggio. Bacino idrografico del fiume Livenza 90

96 8 BACINO IDROGRAFICO DEL BACINO SCOLANTE TRA LIVENZA E PIAVE Questo bacino idrografico interessa un territorio che, fino ad un secolo fa, era completamente paludoso e che grazie a una serie di opere di bonifica è stato strappato al mare (fig. 8.1); si estende su una superficie di circa 450 Km 2, compresa tra il Livenza ed il Piave, senza però riceverne le acque (fig. 8.1). Fig. 8.1: Bacino scolante nella pianura tra il Livenza e il Piave In questo complesso sistema i canali si intrecciano, seguendo percorsi che sono stati più volte alterati e modificati dall attività umana con opere idrauliche ed altri manufatti, soprattutto dopo le due guerre durante le quali è stata distrutta la gran parte degli impianti idrovori. Complessivamente la rete idrografica è composta dal Canale Brian, che è il corso d acqua principale, e da una serie di canali secondari interconnessi: canale Grassaga canale Piavon canale Revedoli Livenza morta Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 91

97 La peculiarità del territorio viene messa in evidenza anche dalle seguenti cartografie dove si rappresenta la pericolosità per inondazioni, il rischio idraulico e le aree soggette a scolo meccanico (l area di interesse è evidenziata da un cerchio nelle fig. 8.2 e 8.3). Fig. 8.2: Pericolosità idraulica, bacino tra Livenza e Piave (Fonte: Fig. 8.3: Aree soggette a scolo meccanico, bacino tra Livenza e Piave (Fonte: Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 92

98 Come si può vedere alcune aree all interno del bacino presentano una pericolosità prevalentemente media- moderata, situazione che viene confermata dal tempo di ritorno previsto per queste zone che è lungo (almeno 100 anni). Tutte le acque sono governate da impianti idrovori di diversa potenza. Di conseguenza anche il rischio idraulico, ossia la possibilità di verificarsi di un evento di inondazione che provochi danni misurabili, risulta moderato in corrispondenza delle stesse aree. Questo bacino rientra prevalentemente nella bassa pianura del Piave. La parte nord orientale del bacino rientra nella zona del dosso naturale del fiume Piave, che a San Donà di Piave si divide in due tracciati distinti (Piave Vecchia e Piave di Cortellazzo), e del dosso percorso dal Canale Piavon tra Ceggia e Torre del Mosto. I suoli sono a moderata od a scarsa differenziazione del profilo ed il drenaggio è buono nella parte a monte e mediocre nelle parti più a valle del dosso. Alcune aree sono caratterizzate dall appartenere alla bassa pianura recente del Piave a drenaggio difficoltoso. Queste zone un tempo erano occupate da paludi e attualmente sono destinate quasi interamente all attività agricola. Sono suoli ad elevato contenuto di sostanza organica, con orizzonti superficiali caratterizzati da colore scuro. Il resto del territorio, che si sviluppa prevalentemente nelle zone costiere, è formato da un terreno alluvionale che si origina da fiumi diversi dal Piave, e sono classificati come pianura lagunare e palustre bonificata. Questi terreni hanno un drenaggio molto difficoltoso e spesso il livello di falda, causato dallo scolo meccanico, ha aumentato il fenomeno di subsidenza. Le quote di questi terreni sono comprese tra 0 e -2 m s.l.m. e la pendenza media è del 0.05%. Parte del territorio è utilizzato per l agricoltura (seminativi) e le acque sono gestite dal Consorzio di Bonifica Veneto Orientale. 8.1 CARATTERIZZAZIONE MORFOLOGICA La rete idrica complessiva (fig. 8.4) è formata da una serie di canali artificiali, i cui livelli delle acque sono controllati da idrovore. Di questi corsi d acqua non è stato possibile reperire molti dati, in particolare la portata è presente solo per alcuni di essi. - Canale Revedoli collega il Piave con il Livenza ed è stato costruito per convogliare parte delle acque del Piave nel Livenza. - Canale Grassaga e Canale Bidoggia questi due canali si uniscono a Cittanova con il Piavon formando il canale Brian. - Canale Brian Taglio e Livenza Morta Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 93

99 tratto di canale compreso tra l impianto idrovoro di Staffolo in comune di Torre di Mosto e il cimitero di San Giorgio di Livenza in comune di Caorle. Complessivamente il canale è lungo 8,4 km. Il Brian, entrando nel territorio di Torre di Mosto, cambia nome in Taglio, prosegue fino a Caorle, dove prende il nome di Livenza Morta. In località Brian, riprende il nome originario e sfocia nel Livenza ormai prossimo al suo sbocco al mare. Questo canale è navigabile per tutta la sua lunghezza. Il tratto della Livenza Morta ricalca l antico alveo del fiume Livenza, prima che questo venisse deviato nel XVII sec. dalla Serenissima per consentire lo scarico delle acque del fiume Piave fuori dalla Laguna di Venezia. Fig. 8.4: Rete idrica principale, bacino tra il Livenza e il Piave 8.2 STAZIONI DI MONITORAGGIO DELLA RETE REGIONALE ARPAV La classificazione di tutti i corsi d acqua della provincia in base alla tipologia di tratto omogeneo non è ad oggi ancora completa. In questo bacino idrografico è stato individuato solo il seguente tratto omogeneo (PTA, Regione Veneto, 2009) riportato nella tab Tab. 8.1: Tratti omogenei Tipo Nome corso d acqua Codice corso d acqua Codice bacino Codice tratto omogeneo Lunghezza metrii CANALE BRIAN DI TAGLIO 2 R003 BRT Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 94

100 La rete dei corsi d acqua afferenti a questo bacino, pur essendo molto estesa è composta da un solo punto di campionamento manuale (fig. 8.5): 435 Canale Brian di Taglio, Torre di Mosto Fig. 8.5: Stazioni di monitoraggio, bacino tra Livenza e Piave. 8.3 FONTI DI PRESSIONE La Regione Veneto, per l esame delle potenziali fonti di pressione sui corpi idrici, si è avvalsa delle analisi effettuate nell ambito dell elaborazione del Piano di Tutela delle Acque (anno 2009), in relazione a : agglomerati, degli scarichi (civili e industriali) e depuratori; impianti di gestione rifiuti; carichi inquinanti di origine agro-zootecnica. Si ricorda che il bacino considerato è soggetto ad ulteriori fonti di pressione distribuite a monte del territorio del veneziano. Di seguito vengono approfondite le fonti di pressione sopra citate, ricadenti in provincia di Venezia. Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 95

101 8.3.1 AGGLOMERATI, SCARICHI (CIVILI E INDUSTRIALI) E DEPURATORI Il PTA riporta i carichi industriali e civili che insitono sui più importanti bacini idrografici. Nella tabella 8.2 si riportano i carichi stimati per il bacino scolante nella pianura tra Livenza e Piave. Tab. 8.2: Carichi civili ed industriali Carichi industriali potenziali Bacino idrografico Bacino scolante nella pianura tra Livenza e Piave Settore ind. in fognatura (AE) Settore ind. in corpo idrico sup. (AE) BOD5 (t/a) N (t/a) P (t/a) 151 BOD5 (t/a) 641 N (t/a) 70 P (t/a) 7 Carichi potenziali civili Bacino idrografico Popolazione residente (AE) Popolazione fluttuante (AE) Bacino scolante nella pianura tra Livenza e Piave FONTE: Piano Tutela delle Acque, I carichi del settore industriale sia in corpo idrico che in fognatura sono complessivamente modesti e risultano i più bassi tra i bacini regionali. Dal punto di vista urbanistico i centri principali (S. Donà di Piave, Ceggia, Caorle, Eraclea, Noventa di Piave, e Torre di Mosto) risultano i punti più densamente abitati e serviti da rete fognaria o da vasche Imhoff. Oltre a questi grossi centri esiste una realtà, più o meno diffusa, di piccole località sparse nel territorio non servite da fognatura. Le ditte autorizzate allo scarico in corpo idrico superficiale, attive nel 2008, risultavano 18 in base ai provvedimenti rilasciati dalla Provincia di Venezia (tab. 8.3). Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 96

102 Tab. 8.3: Elenco delle ditte autorizzate allo scarico. Nome Tipo di scarico Corpo idrico Tipo di corpo idrico Sacofin S.P.A. Acque meteoriche Piavon -> Canale Brian -> Livenza Canale Attivo Edilizia Doretto & Buoso S.R.L. Acque meteoriche consorziale->tramite idrovora canale Largon>fiume Livenza NDF Gruma Europe S.R.L. Acque reflue industriali Taglietto Canale Attivo Vianello Luigi Gas S.R.L. Acque reflue industriali e Ac. di dilavamento a confine proprietà->canale Collettore Stradata->imp.idrovoro Grassaga- >Canale Brian Canale Fosso Stato Bacini interessati Attivo Attivo Bidoggia- Grassaga- Brian- Livenza morta/ navisiego Piavon Bidoggia- Grassaga- Brian- Livenza morta/navisiego- Piavon Bidoggia- Grassaga- Brian- Livenza morta/navisiego- Piavon Bidoggia- Grassaga- Brian- Livenza morta/idrov. Grassaga Tanzi Aurelio Petroli S.R.L. Acque reflue industriali lungo la bretella Fosso Attivo Revedoli/ Idrov Valle Tagli/ Ramo Terzo Ongaro Tanzi Aurelio Petroli S.R.L. Acque reflue industriali lungo La Bretella Fosso Attivo Revedoli/ Idrov Valle Tagli/ Ramo Terzo Ongaro Pollo Piave di Bisiol Giovanni S.R.L. Acque reflue industriali Fossato tombinato adiacente la proprietà Fosso Attivo Revedoli/ Idrov Valle Tagli/ Ramo Terzo Ongaro VI.BE. S.N.C. di Visentin Andrea e Bertocco Daniele ATVO SPA Acque reflue industriali Acque reflue industriali e Ac. di dilavamento Fossato adiacente proprietà-canale Piveran-Canale Brian-fiume Livenza-mare La Gastronomica SRL Acque reflue industriali Collettore Consortile Monta' -> Piovego Canale Attivo Revedoli/ Idrov Valle Tagli/ Ramo Terzo Ongaro Piveran Canale Attivo Revedoli/ Idrov Valle Tagli/ Ramo Terzo Ongaro Corso d'acqua sup. Attivo Revedoli/ Idrov Valle Tagli/ Cavanella Superbeton S.P.A. Acque reflue industriali Senzielli Canale Attivo Revedoli/ Idrov Valle Tagli/ Cavanella Punto Bianco S.N.C. di Prata Franco e C. Acque reflue industriali Terzo Canale Attivo Revedoli/ Idrov Valle Tagli/ Ramo-Terzo Ongaro Stazione di Servizio Ies di Marinello Domenico Lavanderia Eraclea S.R.L. ENI S.P.A. Acque reflue industriali Stretti Sud -> Piave -> mare Canale Attivo Revedoli/ Idrov Valle Tagli/ Ramo-Terzo Ongaro Acque reflue industriali Acque reflue industriali e Ac. meteoriche Canale Terzo->Canale Revedoli->fiume Piave->mare Consortile Fossa Persegheri Collettore Attivo Maritan Zefferino Acque meteoriche Canale Piva Fosso Attivo Canale Attivo Revedoli/ Idrov Valle Tagli/ Ramo Terzo Ongaro Bidoggia- Grassaga- Brian- Livenza morta/circogno Navigabile Bidoggia- Grassaga- Brian- Livenza morta/idrov. Grassaga I Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 97

103 Nome Tipo di scarico Corpo idrico Malocco Lucio.* Cantine Produttori Riuniti del Veneto Orientale - S.A.C. Acque reflue industriali Fonte: Provincia di Venezia, 2008 * Azienda IPPC corsortile Polison -> Fosso caseratta -> Canale Brian -> Fiume Livenza -> mare Tipo di corpo idrico Canale Stato Bacini interessati Attivo Acque reflue industriali confinante - Canale Zola - Livenza Fosso Attivo Bidoggia- Grassaga- Brian- Livenza morta/ Brian- Livenza morta tra Piavon e C. Termini Bidoggia- Grassaga- Brian- Livenza morta/ Brian- Livenza morta tra Piavon e C. Termini Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 98

104 I depuratori che insistono sul bacino idrografico sono riportati in tab Tab. 8.4: Depuratori Agglomerato AE aggl. Cod.Dep. Stretti Oderzo Eraclea Motta di Livenza Brian Stretti La Salute - SanGiorgio di Livenza Depuratore depuratore di Eraclea - Stretti - via Ancillotto depuratore di Oderzo - loc. Rustigne depuratore di Eraclea - Eraclea mare - via dei Pioppi depuratore di Motta di Livenza - loc. Malintrada depuratore di Eraclea - loc. Brian depuratore di Eraclea - Stretti - via Braida depuratore di Caorle - San Giorgio di Livenza AE (progetto) Tipo di corpo idrico 200 Collettore Corpo idrico reccettore Acque Bianche >canale Brian il Taglio 900 Canale Bidoggia Fosso 120 Fosso 500 Canale Canale Primo Colatore Magnadola Collettore valle Tagli 400 Canale Consorziale Canale Consorziale superiore del bacino foresto Fossa Formosa Salgareda-Chiarano depuratore di Chiarano - loc. Fossalta 750 Canale Salgareda-Chiarano depuratore di Salgareda - via degli Alpini -Campo di Pietra 500 Canale Grassaga Salgareda-Chiarano depuratore di Salgareda - via Guizza Canale Grassaga San Donà di Piave depuratore di Noventa di Piave - capoluogo via torino Canale Guaiane Oderzo depuratore di Oderzo - Spine' Canale Navisego Salgareda-Chiarano depuratore di Chiarano - via Benzona 900 Canale Piavon Cessalto depuratore di Cessalto - via Pascoli Canale Piavon Crepaldo depuratore di Eraclea - ponte Principale Collettore Crepaldo Terzo Principale Ca' Turcata depuratore di Eraclea - Ca' Terzo 600 Canale Turcata canale Mutera San Donà di Piave Ceggia Motta di Livenza Torre di Mosto Fonte: Piano di Bacino delle Alpi Orientali, Aprile 2011 depuratore di San Dona' di Piave - via Tronco depuratore di Ceggia - capoluogo depuratore di Motta di Livenza - via Callunga Z.I. sud depuratore di Torre di Mosto - via Xola Canale Tabina Canale Taglietto Canale Villanova Canale Xola Vale la pena ricordare che il bacino della pianura tra Livenza e Piave recapita per il 50% nel fiume Piave attraverso il canale Revedoli e per il restante 50% afferisce al Livenza attraverso il canale Commessera (Fonte: Piano di Bacino delle Alpi Orientali, 2011). Oltre a questi depuratori sono Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 99

105 presenti delle vasche Imhoff (elenco in tab. 8.5). Gli sfioratori di piena ricadenti nel bacino considerato sono localizzati tutti nella provincia di Treviso. Tab. 8.5: Vasche Imhoff Comune Indirizzo AE BOD Punto di scarico Stato San Donà di Piave Via dei GirasoliI g/d Fossa Attivo San Donà di Piave Via della Ginestre g/d Canale Attivo San Donà di Piave Via Varsavia g/d Fosso Attivo Noventa di Piave Via San Pio X g/d Canale Attivo Torre di Mosto Via Staffolo g/d Canale Attivo Fonte: Piano di Bacino delle Alpi Orientali, Aprile IMPIANTI DI GESTIONE RIFIUTI Al fine di fornire un quadro completo della gestione dei rifiuti a livello del bacino considerato si è fatto riferimento al database Arpav_Catasti delle fonti di pressione. Arpav dispone di una georefrenziazione solo delle ditte soggette a procedure IPPC, in quanto sottoposte a controlli periodici da parte di personale tecnico interno. Per tutte le altre tipologie di impianti sotto elencati non è disponibile la georeferenziazione e quindi può essere fatta solamente una stima di massima della localizzazione a livello di Comune. Per quanto concerne la gestione dei rifiuti, sono individuabili gli impianti nei Comuni di seguito elencati (tab. 8.6): Tab. 8.6: Tipologie di impianti sit_id N. Registr o Comune di CAORLE Agrifer S.r.l. Denominazione impianto Indirizzo via Triangolo Z.I. S. Giorgio di Livenza Brol Angelo via Triangolo 8/D Impresa Acco Umberto S.A.S. di Acco Umberto & C. Impresa Manutenzioni Giro Luciano Guerrino & C. S.N.C. via Altanea via Trieste, Ottava Presa Tipo impianto Compost di qualità Qtà trattata (t/a) Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) Tipo rifiuto pericol oso pericol oso pericol oso Rossi Mario Pietro & C. Strada Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 100

106 sit_id N. Registr o Denominazione impianto Indirizzo Tipo impianto Qtà trattata (t/a) Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) Tipo rifiuto S.N.C. Sansonessa pericol oso Comune di CEGGIA Pasquon Stefano via Formighe Pasquon Stefano via Pra D Arca Tras-Eco S.r.l. via Tagliamento Zago S.R.L. Ecocentri Ecocentro Comune DI Ceggia Comune di ERACLEA Ecocentri Edilizia Doretto & Buoso S.R.L. General Beton Triveneta S.P.A. Impresa Costruzioni Edili Zanchetto S.R.L. via delle Industrie 28 via Noghera via Turati 57 via delle Industrie via delle Industrie Ecocentro via Colombo Comune di NOVENTA DI PIAVE General Beton Triveneta S.P.A. via Nobel Superbeton S.P.A. via Copernico 4379 Eco-Energy S.P.A.* via Maiorana Poletto Aldo S.R.L. via Pacinotti 6 Comune di SAN DONÀ DI PIAVE Consorzio Inerti Materie Prime Secondarie S.R.L. - C.I.M.P.S. S.R.L. via Trezza Ilsa Pacifici Remo S.P.A. via Trezza Maritan Zefferino via Grassaga 37 - Grassaga Olearia Adriatica S.P.A. via Kennedy 21 Messa in riserva Selezione e frantumaz ione Messa in riserva Produz. energia pericol oso pericol oso pericol oso pericol oso pericol oso pericol oso pericol oso pericol oso pericol oso pericol oso pericol oso Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 101

107 sit_id N. Registr o Impianti di stoccaggio Denominazione impianto 4315 SE.FI. Ambiente S.R.L.* Discariche 5630 ISE Italiana Servizi Ecologici S.R.L. Drahtzug Stein Divisione Omim Divisione COME S.R.L. * Comune di San Dona' di Piave Indirizzo via Argine di Mezzo 25 via della Francesca 56 via Kennedy 8 loc. Silos Impianto di trattamento meccanico/biologico Comune di San Dona' di 5630 Piave - Discarica rifiuti non pericolosi (ex 1 cat.) * loc. Silos Ecocentri Ecocentro di San Dona di Piave - A.S.I. S.p.A. Comune di TORRE DI MOSTO Tipo impianto Stoccaggi o provvisori o Deposito preliminar e Discarica rifiuti non pericolosi (ex 1 cat.) Trattam. chimicofisico Qtà trattata (t/a) Volume di progetto m3 Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) Tipo rifiuto Calcestruzzi S.P.A. via Confin via Boccafossa Superbeton S.P.A Giglio S.r.l. via Triestina Impianti di stoccaggio Stoccagg. Malocco Vittorio & Figli via Confin provvisori S.P.A o Ecocentri Ecocentro via Xola Fonte: ARPAV (2011) * Aziende IPPC Di seguito viene riportato l elenco dei siti contaminati presenti nel bacino: Comune Localizzazione Natura della contaminazione Delibera Ceggia Via Ponte Romano Ex base logistica IPA - Metalli DGR n del 17/11/2009 Via Ponte Romano - Ex base lancio IPA Metalli DGR n del 17/11/2009 Via Noghera Ex discarica RSU DGR n del 17/11/2009 Fonte: ARPAV, 2011 All interno del bacino considerato non risultano presenti impianti di termovalorizzatori. Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 102

108 8.3.3 CARICHI INQUINANTI DI ORIGINE AGRO-ZOOTECNICA Nella tabella di seguito riportata si evidenzia l apporto di azoto di origine zootecnica e chimica all interno del bacino esaminato (tab. 8.9). Va ricordato che tali apporti si riferiscono a tutto il bacino regionale e quindi anche alla parte che si estende nella provincia di Treviso. Tab. 8.9: Apporto di azoto di origine zootecnica Apporto di azoto di origine zootecnica Azoto Azoto Bacino idrografico SAU Min.o org. (t) Zoot. (t) Tot. apportato Kg/ha Surplus kg/ha Bacino scolante nella pianura tra Livenza e Piave FONTE: Piano Tutela delle Acque, Si evidenzia che complessivamente la quantità di azoto apportato per ettaro non raggiunge valori elevati. Anche il surplus di azoto sull unità di superficie non ha valori cospicui. Si sottolinea che per un informazione più corretta sul carico di azoto organico distribuito sul bacino, bisognerebbe conoscere anche i PUA (Piani di Utilizzazione Agronomica) nei quali sono indicati i terreni interessati alla concimazione organica. Tramite la collaborazione con l Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie è stato possibile conoscere il carico totale potenziale, per tipologia di allevamento, delle aziende presenti nel territorio interessato. Il carico potenziale totale fa riferimento al numero di capi potenzialmente allevabili per ciclo (tab. 8.10). Nelle tabelle di seguito riportate si considera un solo ciclo per tipo di allevamento mentre per quanto concerne i bovini (sia da che da riproduzione) il numero di capi indicato coincide con quello realmente presente nell allevamento al momento del censimento (anno 2010), in quanto per questi l aggiornamento dell anagrafe avviene in tempo reale. Come per altri bacini, gli allevamenti di avicoli e di conigli evidenziano un carico potenziale maggiore. Osservando i numeri totale dei capi allevati si può presumere che l allevamento intensivo non rappresenta un attività diffusa, si ricorda che l azoto di origine zootecnica è di 21 kg/ha pari al 16% dell azoto totale apportato (Fonte: Piano di Tutela delle Acque, 2009). Tab. 8.10: Carico potenziale degli allevamenti Comune Tipologia di allevamento /numero potenziale di capi Allevamento Suini Avicoli Avicoli da Hobbies Bovini da riproduzione Bovini da Conigli Equini Ovini/ Caprini Eraclea /12 Caorle /- Ceggia /220 Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 103

109 Noventa di Piave S. Donà di Piave Torre del Mosto / / /35 TOTALE /269 FONTE: dati estratti ed elaborati dall Anagrafe Bovina Regionale Veneto 2010, Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie. * sono considerati avicoli da esposizione o da hobbystica es. cigni, razze particolari per concorsi ecc. Le aziende agricole soggette ad autorizzazione AIA nel bacino sono riportate in tab Tab. 8.11: Aziende zootecniche soggette ad AIA Ragione sociale Comune Attività Malocco Lucio Ceggia Allevamento di pollame e altri volatili Pollame> capi Pavan Mirella Eraclea Coltivazione di barbabietola da zucchero Pollame> capi Zootecnica Fossa San Donà di Piave Esercizio dell attività agricola e zootecnica in genere più specificatamente allevamento avicunicolo Pollame> capi FONTE: ARPAV, 2011 sono ad oggi a disposizione i dati georeferenziati delle aziende zootecniche presenti nella provincia; conoscendo solo l anagrafica e le caratteristiche generali dell attività non è possibile determinare il carico puntuale che insiste sul bacino. In Allegato 1 viene riportato l elenco per Comune, quindi di seguito (fig. 8.6 e 8.7) si riassumono tutte le fonti di pressione che si trovano all interno ed in prossimità del bacino considerato in provincia di Venezia. Si riporta la mappa dell uso del suolo di bacino idrografico citato. Si precisa in fine la fognatura riportata è aggiornata al Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 104

110 Fig 8.6: Fonti di pressione, bacino tra il Livenza e il Piave Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 105

111 Fig. 8.7: Uso del suolo, bacino tra il Livenza e il Piave Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 106

112 8.4 INDICI E CARATTERIZZAZIONE DEI CORSI D ACQUA. Vengono di seguito presentate le elaborazioni effettuate utilizzando gli indici di qualità per le acque superficiali in relazione ai punti di monitoraggio della rete ARPAV, utilizzando come decreto attuattivo il D. Lgs. n. 152/99, a questo viene aggiunto il nuovo indice LIMeco per quanto precedentemente detto LIM Si ricorda che il Livello di Inquinamento da Macrodescrittori definisce il grado di inquinamento di origine chimica, chimico-fisica e microbiologica del corpo idrico ottimo buono Classe di Qualità mediocre scadente pessimo Staz. 435 In questo punto di monitoraggio l indice raggiunge livelli di qualità di poco superiori al mediocre solo per due anni (2003 e 2008), mentre per tutti gli altri anni considerati si attesta su suddetto livello LIMeco Nel 2010, in base al nuovo metodo di classificazione, il corso d acqua raggiunge classe LIMeco sufficiente. Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 107

113 8.4.2 IBE L IBE registra l impatto antropico sulle comunità degli ecosistemi acquatici. 12 ottimo 10 buono Valore di I.B.E mediocre scadente pessimo Staz. 435 Come si può riscontrare nel grafico, l indice ha avuto un andamento scadente per quasi tutto il decennio, evidenziando un leggero miglioramento (verso un livello mediocre) tra il 2005 e il 2008 per poi scendere ad un livello pessimo nel SACA Il SACA definisce lo stato ambientale dei corpi idrici mettendo in relazione il SECA (Stato Ecologico dei Corsi d Acqua) con alcuni parametri chimici (sostanze pericolose). 5 elevato 4 buono Classi di Qualità 3 2 sufficiente scadente 1 pessimo Staz. 435 L indice mantiene un livello di qualità sufficiente costante dal 2005 in poi. Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 108

114 8.5 CONFORMITÀ DELLE ACQUE ALLA POTABILIZZAZIONE I campioni prelevati nella stazione di monitoraggio delle acque superficiali del bacino idrografico tra il Livenza e il Piave non sono controllati per la conformità delle acque alla potabilizzazione. 8.6 LA QUALITÀ CHIMICA: I PARAMETRI PRINCIPALI Si presentano di seguito le elaborazioni grafiche dei principali parametri monitorati nel bacino del scolante nella pianura tra Livenza e Piave. Tali parametri sono stati scelti in quanto inclusi nella normativa in vigore tra i parametri macrodescrittori utilizzati insieme all IBE, per la classificazione dello stato ecologico dei corpi idrici. Per ognuna delle serie storiche annuali considerate, è stato calcolato e rappresentato il 75 percentile. Azoto Il ciclo dell azoto prevede la trasformazione dell azoto, organico o minerale che sia, in ammoniacale, nitriti e nitrati. La presenza di azoto è spesso indice di decomposizione di sostanze organiche o di inquinamento di origine agricola. Il limite della concentrazione di azoto, considerato come ione nitrato per le acque potabili, è 50 mg/l, quindi molto superiore ai valori riscontrati. N-NH4 N-NO mg/l mg/l Staz. 435 Staz. 435 Dal monitoraggio si osserva che le concentrazioni di azoto ammoniacale riscontrate nei vari campioni hanno superato la concentrazione di 0.5 mg/l solo nel I dati per l azoto nitrico mostrano un picco di 6.7 mg/l raggiunto nel 2006, e quindi negli anni successivi, valori che si attestano, pur oscillando, sempre inferiori a 4 mg/l. BOD 5 e COD Il BOD 5 è un parametro che indica la presenza di sostanza organica biodegradabile nel campione d acqua. Generalmente si ritiene che un acqua senza inquinamento organico biodegradabile abbia un BOD 5 <1 mg/l, mentre un campione moderatamente inquinato registra un BOD 5 tra 2 mg/l e 8 mg/l. Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 109

115 Il COD è utilizzato per stimare l inquinamento da sostanza organica sia civile che industriale. BOD5 COD mg/l mg/l Staz. 435 Staz. 435 Dal monitoraggio effettuato i campioni d acqua prelevati dal canale Brian di Taglio registrano valori di BOD 5 che oscillano tra 1.9 mg/l (anno 2006) e 5 mg/l (anno 2010) indicando, che la presenza batterica risulta comunque normale. Anche il COD, che evidenza sempre valori inferiori di 20 mg/l, non sottolinea livelli di inquinamento. Escherichia Coli L E. Coli è un indicatore molto importante in quanto la sua presenza nei corpi idrici segnala inquinamento di origine fecale. Escherichia coli ufc/100 ml Staz. 435 Dal monitoraggio emergono dei valori più elevati nel 2006, anno in cui anche per il nitrato si erano registrate concentrazioni maggiori, mentre negli anni successivi si registrano valori bassi. Cloruri Con il termine cloruri nelle acque ci si riferisce generalmente ai sali (come ad esempio quello di sodio o di potassio) in esse disciolti. La loro concentrazione nell acqua è abbastanza costante, raramente al di sopra di 50 mg/l, e in natura dipende dalla loro presenza nel suolo. Un improvviso Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 110

116 aumento della concentrazione di cloruri nell acqua può essere indice d inquinamento antropico, causato ad esempio da acque di scarico industriali o civili. Nelle acque potabili un alta concentrazione di cloruri può corrodere i metalli della rete acquedottistica. Cloruri mg/l Staz. 435 Come si evince dal grafico la concentrazione di cloruri dopo un aumento trazione nel 2008 (da 47 mg/l a 56.5 mg/l), nel 2009 ha registrato una notevole diminuzione (30 mg/l), anche a di sotto delle concentrazioni precedenti. Conducibilità elettrica La conducibilità indica il grado di mineralizzazione dell acqua. La maggior parte delle acque tende ad avere una conducibilità conpresa tra 100 e µscm -1 a 20 C. Conducibilità elettrica micros/cm Staz. 435 I valori registrati risultano relativamente costanti. Bacino idrografico del bacino scolante tra Livenza e Piave 111

117 9 BACINO IDROGRAFICO DEL FIUME PIAVE Il bacino idrografico del fiume Piave è prevalentemente montano e si estende per km 2, di cui circa km 2 in territorio veneto. Oltre al territorio montano include anche un territorio di bassa pianura di circa 510 km 2, compreso approssimativamente tra i Comuni di S. Donà di Piave e di Eraclea, che recapita le proprie acque di drenaggio attraverso le opere di bonifica poco a monte della foce del fiume Sile (fig. 9.1). Il bacino nel territorio veneziano è interamente un bacino scolante in area sensibile (Adriatico settentrionale), interamente in bassa pianura. Fig. 9.1: Bacino idrografico del fiume Piave Allo sbocco in pianura il letto del Piave è costituito da li granulari molto permeabili (sabbie e ghiaie); conseguentemente gran parte della portata idrica s infiltra nel sottosuolo e va ad alimentare l acquifero indifferenziato, che più a valle restituisce parte della portata sottoforma di risorgive, alimentando contemporaneamente lo stesso corso d acqua. Il fiume che in provincia di Venezia bagna i Comuni di Fossalta di Piave, Noventa di Piave, San Donà di Piave, Musile di Piave, Eraclea, Jesolo presenta un bacino molto ridotto (pari all 1%) e corrispondente all area di foce, rispetto al suo intero percorso sviluppato anche nei territori provinciali di Treviso e Belluno. Bacino idrografico del fiume Piave 112

118 L originario quadro idrologico del bacino è stato profondamente modificato nel corso di quest ultimo secolo, a causa degli usi irrigui e idroelettrici delle acque. Tali massicci utilizzi hanno generato un vero e proprio reticolo parallelo, costituito da opere di presa, condotte di carico e scarico, invasi e centrali ed hanno determinato modifiche nel paesaggio e nell equilibrio ambientale degli ecosistemi acquatici interessati. Nel veneziano in particolare, il Piave ha subito profonde modificazioni per opera dell uomo. In particolare, nel 1600, la Repubblica di Venezia realizzò la deviazione del tratto terminale del fiume dallo sbocco naturale a quello attuale, al fine di mitigare gli effetti prodotti dalla portata solida nei territori posti alla foce. Il territorio in prossimità del fiume presenta una pericolosità idraulica moderata solo in alcune aree di modesta dimensione (fig. 9.2, v. cerchio). Fig. 9.2: Pericolosità idraulica, fiume Piave (Fonte: Il Piave nella provincia di Venezia scorre su un territorio dove la regimazione delle acque è totalmente a scolo meccanico (fig. 9.3). Infatti oltre metà della provincia si trova al di sotto del livello medio marino e viene mantenuta emersa grazie alle idrovore ed agli argini fluviali (che sono più alti del piano campagna) e lagunari. Bacino idrografico del fiume Piave 113

119 Fig. 9.3: Scolo meccanico, fiume Piave (Fonte: Il Consorzio di bonifica che ha il compito di regimare e gestire i manufatti idraulici presenti nel territorio è il Consorzio Veneto Orientale. Nel tratto terminale del fiume, in provincia di Venezia, viene interessata l unità geologica di San Donà di Piave. Tale unità è composta da depositi alluvionali legati al dosso principale pre-romano a monte di San Donà ed ai dossi delle attuali direttrici del Piave. Le tessiture prevalenti sono sabbie, sabbie limose, limi sabbioso-argillosi e limi, corrispondenti a depositi di canale, di argine e ventaglio di rotta fluviale. La presenza di argille e argille limose, talora con sostanza organica, è connessa ai depositi di piana di esondazione. Il modello geologico generale prevede un corpo dossivo sabbioso-limoso, di spessore ed ampiezza variabili, allineato lungo le direttrici fluviali. In profondità, dove si incontrano le unità di Caorle e di Meolo, più corpi di canale si alternano a sedimenti fini di piana alluvionale. È un territorio di pianura, plasmato dall azione dei fiumi Tagliamento, Piave e Brenta con importanti differenze nella mineralogia e nel contenuto dei carbonati dei sedimenti deposti; in particolare, i carbonati presenti nei sedimenti aumentano notevolmente passando dal settore Meridionale a quello Nord-Orientale, con una percentuale del 20-35% nel Brenta, del 50-70% nel Piave fino al 65-85% nel Tagliamento. Bacino idrografico del fiume Piave 114

120 9.1 CARATTERIZZAZIONE MORFOLOGICA Il Piave sfocia nel mare Adriatico presso la località Cortellazzo, dopo un percorso di circa 222 km. Le sorgenti si identificano con alcuni orizzonti sorgentiferi posti alle pendici del Monte Peralba, ad una quota di m s.l.m (fig. 9.4). Dal punto di vista morfologico, il tratto di Piave da Nervesa della Battaglia (78 m s.l.m.) alla foce viene considerato di pianura ed ha una lunghezza complessiva di circa 64 km di cui 30 km in provincia di Venezia. L andamento planimetrico è caratterizzato da una notevole tortuosità che si interrompe solo per alcuni chilometri a valle di Musile di Piave, in corrispondenza del Taglio Nuovo di Piave, che è stato realizzato attraverso una serie di interventi operati dalla Repubblica di Venezia, allo scopo di evitare l interramento del porto di Venezia e del bacino Nord della Laguna. Il Piave quindi risulta arginato da Musile di Piave alla foce e pensile rispetto al piano di campagna. La profondità media del Piave nel tratto tra Zenson di Piave ed Eraclea è di circa 5 m. La morfologia del fondo è piuttosto accidentata con frequenti e repentini abbassamenti del fondale (fino a profondità superiori a 10 m) non solo nella parte esterna dei meandri, ma anche nel tratto rettilineo. Tale variabilità è dovuta non solo a processi erosivi legati alla dinamica del corso d acqua, ma anche presumibilmente all estrazione di inerti in alveo, che è prevalentemente costituito da sabbie fini e limo. Nei tratti rettilinei la forma dell alveo è trapezoidale. Nessun impianto idrovoro scarica direttamente nel tratto di pianura del Piave. Il fiume è in comunicazione con il Sile attraverso due canali di collegamento: il primo è il vecchio alveo situato fra le località di Intestadura (San Donà di Piave) e la frazione Caposile (Musile di Piave); il secondo è il canale Cavetta che unisce i due fiumi fra Jesolo Paese e la località di Cortellazzo, presso la foce del Piave. Nel primo collegamento scaricano tre impianti idrovori del Consorzio di bonifica Veneto Orientale, Croce Nord e Croce Sud (Bacino Caposile 6750 l/s, 1474 ha) e l impianto denominato Postazione Chiesanuova (Bacino Cavazuccherina, 1000 l/s, 185 ha). Tuttavia questi impianti sono tributari del Sile in quanto il livello normale del Piave all Intestadura è superiore a quello del Sile a Caposile (infatti si tratta di una parte del vecchio alveo) e, inoltre, l ingresso delle acque del Piave è regimato attraverso porte vinciane che vengono aperte solo per consentire l immissione di acque del Piave sufficiente a mantenere un flusso ridotto nel vecchio alveo. In caso di piena del fiume dette porte vengono chiuse per eliminare il collegamento con il Sile. Sul secondo collegamento, il canale Cavetta, presso la foce del Piave, esiste una conca di navigazione che impedisce alle acque del fiume di raggiungere il canale. Sempre presso la foce, in località Revedoli presso l argine sinistro del Piave, si apre la Litoranea Veneta, che la colleghi con il fiume Livenza attraverso una conca di navigazione. Il flusso delle acque nel Canale Revedoli, primo tratto della Litoranea che si diparte dal Piave, avviene in direzione della foce del Livenza. La foce del Piave è esposta al riflusso provocato dall anomalo aumento del livello di marea che si instaura quando sono presenti alte pressioni sul basso Adriatico e basse pressioni sulla Laguna di Bacino idrografico del fiume Piave 115

121 Venezia. Poiché le condizioni di alta marea eccezionale possono coincidere con le piene del fiume, in quanto generate dalla stessa perturbazione, le condizioni di deflusso possono essere pregiudicate. Fig. 9.4: Rete idrica principale in prossimità del bacino del Piave 9.2 STAZIONI DI MONITORAGGIO DELLA RETE REGIONALE ARPAV Il Piave lungo tutto il suo percorso è diviso in 21 tratti omogenei, di cui solo due tratti sono in provincia di Venezia (tab. 9.1; PTA, Regione Veneto, 2009) Tab. 9.1: Tratti omogenei Tipo FIUME Nome corso d acqua PIAVE Codice del corso d acqua Codice bacino Codice tratto omogeneo Lunghezza metri 1 N007 PVE N007 PVE Nella provincia di Venezia il fiume percorre circa 34 km ed è presente solo un punto di monitoraggio per le acque superficiali (fig. 9.5) 65 a Fossalta di Piave Bacino idrografico del fiume Piave 116

122 Fig 9.5: Punti di monitoraggio, bacino del Piave. 9.3 FONTI DI PRESSIONE La Regione Veneto, per l esame delle potenziali fonti di pressione sui corpi idrici, si è avvalsa delle analisi effettuate nell ambito dell elaborazione del Piano di Tutela delle Acque (anno 2009), in relazione a : agglomerati, scarichi (civili e industriali) e depuratori impianti di gestione rifiuti carichi inquinanti di origine agro-zootecnica. Si ricorda che il fiume Piave, scorrendo anche lungo le provincie di Treviso e di Belluno, è soggetto ad ulteriori fonti di pressione distribuite nel territorio a monte. Di seguito vengono rappresentate le fonti di pressioni sopra citate in provincia di Venezia AGGLOMERATI, SCARICHI (CIVILI E INDUSTRIALI) E DEPURATORI Il PTA (Regione Veneto, 2009) riporta i carichi industriali e civili che insitono sui più importanti bacini idrografici. Nella tabella 9.2 si riportano i carichi stimati per il bacino del Piave. Bacino idrografico del fiume Piave 117

123 Tab. 9.2: Carichi civili ed industriali Carichi industriali potenziali Bacino idrografico Piave Settore ind. in fognatura (AE) Settore ind. in corpo idrico sup. (AE) BOD5 (t/a) N (t/a) P (t/a) 444 BOD5 (t/a) N (t/a) 542 P (t/a) 62 Carichi potenziali civili Bacino idrografico Popolazione residente (AE) Popolazione fluttuante (AE) Piave FONTE: Piano Tutela delle Acque, 2009 I dati sopra riportati si riferiscono a tutto in bacino idrografico Veneto, e quindi ad una superficie molto più ampia rispetto a quella che ricade nella provincia di Venezia. I carichi maggiori per il settore industriale si hanno in fognatura, mentre i carichi che si originano dalla presenza di popolazione fluttuante sono circa il 16% rispetto a quelli stimati per la popolazione residente. Le autorizzazioni allo scarico rilasciate nel 2008 dalla provincia di Venezia riguardano solo due ditte di seguito riportate (tab. 9.3). Tab. 9.3: Elenco ditte autorizzate allo scarico in acque superficiali Nome Tipo di scarico Corpo Idrico Stazione di Servizio IES di Marinello Domenico Lavanderia Eraclea srl Ac. reflue industriali Ac. reflue industriali Fonte: Provincia di Venezia, 2008 Stretti Sud Piave - Mare Canale Terzocanale Revedoli- Fiume Piave- mare Tipo di corpo idrico Stato Bacini interessati Canale Attivo Sile- Millepertiche Canale Attivo Revedoli- Pianura tra Livenza e Piave Nel bacino idrografico considerato, insiste un solo depuratore che scarica nel fiume (tab. 9.4). risultano esserci vasche Imhoff nel territorio. Tab. 9.4: Depuratori Agglomerato Categoria AE (progetto) Corpo idrico recettore Musile di Piave_ via Rovigo 2^ Cat.Tipo A AE 9640 Fiume Piave Fonte: ARPAV, IMPIANTI DI GESTIONE RIFIUTI. Al fine di fornire un quadro completo della gestione dei rifiuti a livello del bacino considerato si è fatto riferimento al database Arpav_Catasti delle fonti di pressione. ARPAV dispone della Bacino idrografico del fiume Piave 118

124 georeferenziazione solo per le ditte soggette a procedure IPPC, in quanto sottoposte a controlli periodici da parte di personale tecnico interno. Per tutte le altre tipologie di impianti sotto elencati non è disponibile la georeferenziazione e quindi può essere fatta solamente una stima di massima della localizzazione a livello di Comune. Sono individuabili gli impianti di gestione di rifiuti nei Comuni di seguito elencati (tab. 9.5). Tab. 9.5: Tipologie di impianti sit_id Num. Registr o Comune di Eraclea Denominazione impianto Indirizzo Edilizia Doretto & Buoso S.R.L. via Turati General Beton via delle Triveneta S.P.A. Industrie Impresa Costruzioni via delle Edili Zanchetto Industrie S.R.L. Ecocentri Ecocentro via Colombo Comune di Fossalta di Piave Pivetta S.R.L. via Duca d'aosta 40 Comune di Jesolo ASJA Ambiente Italia S.P.A. via Pantiera Rizzetto Livio via Meucci Superbeton S.P.A. via Bartolomeo Cristofori Tagliapietra S.R.L. via Meucci 7 Sari Gianni S.R.L Autodemolizione Impianti di stoccaggio Stazione di Travaso di Jesolo - Alisea S.P.A. Discariche 5550 Alisea S.P.A.* Comune di Musile di Piave via Correr 72 via la Bassa via Pantiera loc. Piave Nuovo AGRO T. E C S.N.C. di Trevisan & Casagrande via Mutilati AGROTEC 2 S.S. via Mutilati Societa Agricola Agrotec 2 S.S. di via Fossetta 75 Tipo impianto Selezione e frantumaz. Qtà trattata (t/a) Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) Produzione energia Autodemolizione veicoli a motore Deposito preliminare Discarica rifiuti non pericolosi (ex 1 cat.) Volume di progetto m Tipo rifiuto pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso Bacino idrografico del fiume Piave 119

125 sit_id Num. Registr o Denominazione impianto Casagrande Samuele e Trevisangiovanni Ecopiave S.r.l Venetafusti di Maritan Walter & C. S.N.C. Ecocentri Eco-Ink Recuperi S.R.L. Ecocentro - A.S.I S.p.A. Comune di Noventa di Piave General Beton Triveneta S.P.A. Indirizzo via dell Artigianato 41 via Emilia 8 via delle Industrie 14 via dell'artigianato via Nobel Superbeton S.P.A. via Copernico 4379 Eco-Energy S.P.A. via Maiorana Poletto Aldo S.R.L. via Pacinotti 6 Comune di S. Donà di Piave Consorzio Inerti Materie Prime Secondarie S.R.L. - C.I.M.P.S. S.R.L Ilsa Pacifici Remo S.P.A Maritan Zefferino Olearia Adriatica S.P.A. Impianti di stoccaggio 4315 SE.FI. Ambiente S.R.L ISE Italiana Servizi * Discariche 5630 Ecologici S.R.L. Drahtzug Stein Divisione Omim- Divisione Come S.r.l. * Comune di San Dona' di Piave via Trezza 11 via Trezza 19 via Grassaga 37 - Grassaga via Kennedy 21 via Argine di Mezzo 25 via della Francesca 56 via Kennedy 8 Loc. Silos Impianto di trattamento meccanico/biologico Comune di San Dona' di Piave Discarica rifiuti non pericolosi (ex 1 cat.) Loc. Silos Tipo impianto Ecocentro consortile Messa in riserva Produzione energia Stoccaggio provvisorio Deposito preliminare Discarica rifiuti non pericolosi (ex 1 cat.) Qtà trattata (t/a) Trattamento chimicofisico Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) Volume di progetto m3 Tipo rifiuto pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso Bacino idrografico del fiume Piave 120

126 sit_id Ecocentri Num. Registr o Denominazione impianto Ecocentro di San Dona di Piave - A.S.I. S.p.A. Indirizzo via Maestri del Lavoro Tipo impianto Qtà trattata (t/a) Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) Tipo rifiuto Fonte: ARPAV, 2011 *Azienda IPPC Tra le attività produttive solo la discarica di Jesolo è sottoposta a procedura AIA. L indagine effettuata non ha evidenziato impianti di termovalorizzazione CARICHI INQUINANTI DI ORIGINE AGRO-ZOOTECNICA Il territorio che si estende a destra e a sinistra del fiume Piave presenta dei grossi centri abitati prevalentemente nella prima parte del suo tragitto nella provincia. Nella parte più a Sud del territorio percorso presenta delle caratteristiche più agricole, con superfici coltivate a seminativo e presenza di allevamenti. Nella tabella di seguito riportata (tab. 9.6) si evidenzia l apporto di azoto di origine zootecnica utilizzato all interno del bacino del fiume. Il surplus di azoto, se confrontato con le stime degli altri bacini è poco più di 1/3 sul totale apportato, mentre il carico di azoto di origine zootecnica è più del 50% dell azoto apportato di origine minerale. Tab. 9.6: Apporto di azoto di origine zootecnica Apporto di azoto di origine zootecnica Azoto Azoto Bacino idrografico SAU Min./org. (t) Zoot. (t) Tot. apportato Surplus (kg/ha) (kg/ha) Piave FONTE: Piano Tutela delle Acque, 2009 Si sottolinea che per un informazione più corretta sul carico di azoto organico distribuito sul bacino, bisognerebbe conoscere anche i PUA (Piani di Utilizzazione Agronomica) nei quali sono indicati i terreni interessati alla concimazione organica. Tramite la collaborazione con l Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie, è stato possibile conoscere il carico totale potenziale, per tipologia di allevamento delle aziende presenti nel territorio interessato (tab. 9.7). Il carico potenziale totale indica il numero potenziale di capi allevabile per ciclo. Nelle tabelle riportate si considera un solo ciclo per tipo di allevamento mentre, per quanto concerne i bovini (sia da che da riproduzione), il numero di capi indicato coincide con quello realmente presente nell allevamento al momento del censimento (anno 2010), in quanto l aggiornamento dell anagrafe avviene in tempo reale. Bacino idrografico del fiume Piave 121

127 Tab. 9.7 Carico potenziale degli allevamenti Comune Tipologia di allevamento /numero potenziale di capi Allevamento Suini Avicoli Avicoli da Hobbies* Bovini da riproduzione Bovini da Conigli Equini Ovini/ Caprini Eraclea /12 Ceggia /220 Fossalta di /- Piave Noventa di Piave /2 Musile di P /40 S. Donà di P /- Jesolo /74 TOTALE /348 FONTE: dati estratti dall Anagrafe Bovina Regione Veneto 2010, Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie. * sono considerati avicoli da esposizione o da hobbystica es. cigni, razze particolari per concorsi ecc. È evidenziabile come il carico maggiore di capi potenziali per gli allevamenti di avicoli insiste nel Comune di Musile di Piave, seguito subito dopo da Jesolo. Per quanto concerne gli allevamenti di conigli si evidenzia che il numero potenziale più elevato si registra a S. Donà di Piave. Nei pressi del bacino del fiume Piave in provincia di Venezia sono presenti tre allevamenti soggetti a procedura AIA (tab. 9.8). Tab. 9.8: Aziende AIA Ragione Sociale Capacità Comune Azienda Agricola Baron Filippo Manfredi di Blasis polli> Fossalta di Piave Azienda Agricola Plavis polli> Musile di Piave Pavan Mirella polli> Eraclea FONTE: ARPAV, 2011 sono ad oggi a disposizione i dati georeferenziati delle aziende zootecniche presenti nella provincia di Venezia; conoscendo solo l anagrafica e le caratteristiche generali dell attività non è possibile determinare il carico puntuale che insiste sul bacino. In Allegato 1 si riporta l elenco completo per Comune; conoscendo solo l anagrafica e le caratteristiche generali dell attività, non è possibile determinare il carico puntuale che insiste sul bacino e di seguito (fig. 9.6 e 9.7) si riassumono tutte le fonti di pressione che si trovano in prossimità del fiume Livenza in provincia di Venezia. Si riporta la mappa dell uso del suolo relativamente al bacino idrografico considerato. Si precisa infine che la rete fognaria riportata è aggiornata al Bacino idrografico del fiume Piave 122

128 Fig. 9.6: Fonti di pressione, bacino fiume Piave Bacino idrografico del fiume Piave 123

129 Fig. 9.7: Uso del suolo, bacino fiume Piave Bacino idrografico del fiume Piave 124

130 9.4 INDICI E CARATTERIZZAZIONE DEI CORSI D ACQUA. Vengono di seguito presentate le elaborazioni effettuate utilizzando gli indici di qualità per le acque superficiali in relazione ai punti di monitoraggio della rete ARPAV, utilizzando come decreto attuattivo il D. Lgs. n. 152/99, a questo viene aggiunto il nuovo indice LIMeco per quanto precedentemente detto LIM Si ricorda che il Livello di Inquinamento da Macrodescrittori definisce il grado di inquinamento di origine chimica, chimico-fisica e microbiologica del corpo idrico ottimo buono Classe di Qualità mediocre scadente pessimo Staz. 65 La qualità delle acque del fiume che entra in provincia di Venezia si attesta su un livello buono, confermato ormai da diversi anni LIMeco Il corso d acqua, in base al nuovo metodo di classificazione LIMeco, nel 2010 presenta una classe di qualità buona. Bacino idrografico del fiume Piave 125

131 9.4.2 IBE L IBE registra l impatto antropico sulle comunità degli ecosistemi acquatici. 12 ottimo 10 buono Valore di I.B.E mediocre scadente pessimo Staz. 65 L indice evidenzia che per questo tratto del fiume per anni l impatto delle attività antropiche ha sempre avuto un effetto negativo sugli ecosistemi acquatici. La classificazione si è attestata su un livello scadente per quasi tutto il decennio, presentando solo nel 2009 valori migliori (livello mediocre) SACA Il SACA definisce lo stato ambientale dei corpi idrici, mettendo in relazione il SECA (Stato Ecologico dei Corsi d Acqua) con alcuni parametri chimici (sostanze pericolose). 5 ottimo 4 buono Classe di Qualità 3 2 sufficiente scadente 1 pessimo Staz. 65 Detto indice, dopo un sensibile miglioramento nel 2006, passando da un livello scadente ad uno sufficiente, negli ultimi anni ha registrato un peggioramento raggiungendo un livello pessimo. Bacino idrografico del fiume Piave 126

132 9.5 CONFORMITÀ DELLE ACQUE ALLA POTABILIZZAZIONE I campioni prelevati nella stazione di campionamento del bacino idrografico del Piave non sono controllati per la conformità delle acque alla potabilizzazione. 9.6 LA QUALITÀ CHIMICA: I PARAMETRI PRINCIPALI Si presentano di seguito le elaborazioni grafiche dei principali parametri monitorati nel fiume Piave. Tali parametri sono stati scelti in quanto inclusi nella normativa in vigore tra i parametri macrodescrittori utilizzati assieme all IBE, per la classificazione dello stato ecologico dei corpi idrici. Per ognuna delle serie storiche annuali considerate è stato calcolato e rappresentato il 75 percentile. Azoto Il ciclo dell azoto prevede la trasformazione dell azoto organico o minerale che sia, in ammoniacale, nitriti e nitrati. La presenza di azoto è spesso indice di decomposizione di sostanze organiche o di inquinamento di origine agricola. Il limite della concentrazione di azoto, considerato come ione nitrato per le acque potabili è di 50 mg/l. N-NH4 N-NO mg/l mg/l Staz. 65 Staz. 65 Dal monitoraggio si osserva che le varie concentrazioni di azoto ammoniacale e nitrico riscontrate hanno livelli molto bassi (se l ammoniacale non supera i 0,5 mg/l il nitrico raggiunge solo una volta i 2 mg/l, nel 2005). Bacino idrografico del fiume Piave 127

133 BOD 5 e COD Il BOD 5 è un parametro che indica la presenza di sostanza organica biodegradabile nel campione d acqua. Generalmente si ritiene che un acqua incontaminata abbia un BOD 5 <2 mg/l, mentre un campione moderatamente inquinato registra un BOD 5 tra 2 mg/l e 8 mg/l. Il COD è utilizzato per stimare l inquinamento da sostanza organica, sia civile che industriale. BOD5 COD mg/l mg/l Staz. 65 Staz. 65 Dal monitoraggio effttuato i campioni d acqua prelevati dal Piave registrano valori di BOD 5 che oscillano tra 3 mg/l e 1 mg/l indicando che l attività batterica non è elevata. Il COD evidenza sempre valori inferiori a 10 mg/l, confermando livelli di inquinamento bassi. Escherichia Coli L E. Coli è l indicatore principale per rilevare una contaminazione di origine fecale dei corpi idrici. Escherichia coli ufc/100 ml Staz. 65 Dal monitoraggio effettuato si osserva che, dopo un leggero calo tra il , negli ultimi anni la concentrazione del batterio rilevata dalle analisi di laboratorio effettuate è in aumento. Bacino idrografico del fiume Piave 128

134 Cloruri Con il termine cloruri nelle acque ci si riferisce generalmente ai sali (come ad esempio quello di sodio o di potassio) in esse disciolti. La loro concentrazione nell acqua è abbastanza costante, raramente al di sopra di 50 mg/l, e in natura dipende dalla loro presenza nel suolo. Un improvviso aumento della concentrazione di cloruri nell acqua può essere indice d inquinamento antropico, causato ad esempio da acque di scarico industriali o civili. Nelle acque potabili un alta concentrazione di cloruri può corrodere i metalli della rete acquedottistica. Cloruri mg/l Staz. 65 Ad eccezione del primo anno di monitoraggio, dove la concentrazione è risultata più elevata, negli anni successivi, dal 2006 al 2009, questa si è presentata sempre molto bassa. Conducibilità elettrica La conducibilità indica il grado di mineralizzazione dell acqua. La maggior parte delle acque tende ad avere una conducibilità conpresa tra 100 e µscm -1 a 20 C. Conducibilità elettrica micros/cm Staz. 65 Anche i valori di conducibilità, come per i cloruri, eccezion fatta per il 2005, dove è stato raggiunto un livello più elevato presumibilmente legato alla risalita del cuneo salino, registrano per tutti gli anni monitorati valori considerati normali per le acque superficiali. Bacino idrografico del fiume Piave 129

135 10 BACINO IDROGRAFICO DEL FIUME SILE Il Sile è un fiume di risorgiva che nasce in provincia di Treviso, nei pressi del Comune di Vedelago e sfocia nel mar Adriatico in località Porta Vecchia, dividendo Jesolo da Cavallino (fig. 10.1). Fig 10.1: Bacino idrografico, fiume Sile in provincia di Venezia Il bacino idrografico di circa 650 km 2, si estende tra le provincie di Treviso, Padova e Venezia, dove interessa un area di 184 km 2. Questo bacino è detto apparente, in quanto viene determinato considerando solo lo spartiacque superficiale senza tener conto di eventuali apporti e spostamenti di volumi d acqua legati a particolari formazioni geologiche. Il territorio interessato dal percorso del fiume è composto, dal punto di vista idrografico, da una fitta rete di corsi naturali che s intreccia con la rete di canali artificiali. si deve sottovalutare che la parte del bacino idrografico del Sile ricadente nella provincia di Venezia comprende un territorio bonificato che presenta criticità dal punto di vista idraulico (fig e 10.3). Tutta l area in prossimità del bacino, che si affaccia alla parte nord-est della Laguna e l area a cavallo tra i Comuni di Quarto d Altino e Roncade (TV), raggiunge un livello di pericolosità idraulica medio/alta, come si evince dalle figure riportate sulla base degli studi dell Autorità di bacino del Sile. Bacino idrografico del fiume Sile 130

136 Fig. 10.2: Pericolosità idraulica, bacino del fiume Sile (fonte: Le aree soggette a scolo meccanico comprendono quasi completamente tutto il bacino, ne rimane esclusa una piccola parte del Comune di Meolo. I Consorzi di bonifica che gestiscono le acque di questo bacino idrografico sono il Consorzio Acque Risorgive (costituito dalla fusione tra i consorzi Dese-Sile e Sinistra Medio Brenta), il Consorzio di bonifica Piave (costituito dalla fusione tra il Consorzio Destra Piave, il Pedemontano Brentella di Pederobba ed il Pedemontano Sinistra Piave) ed il Consorzio di bonifica Veneto Orientale (costituito dalla fusione tra il Consorzio Basso Piave ed il Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento). Bacino idrografico del fiume Sile 131

137 Fig. 10.3: Aree soggette a scolo meccanico, bacino del Sile (fonte: CARATTERIZZAZIONE MORFOLOGICA La sorgente del Sile si trova in un area dove la falda freatica, entrando in contatto con lo strato argilloso impermeabile, risale in superficie originando le risorgive, dette fontanassi. Il Sile ricade all interno dei bacini sedimentari dei fiumi Piave e Brenta, ed esercita una scarsa azione erosiva lungo alveo, fenomeno più evidente nel tratto veneziano dove, da Quarto d Altino, il fiume diventa pensile. L alveo principale del fiume si estende per una lunghezza di 95 km, di cui circa 41 km solo in provincia di Venezia, con un dislivello complessivo di 30 m e raggiunge una larghezza massima di circa 30 m; la portata media è circa 6 m 3 /sec a Quinto di Treviso e circa 55 m 3 /sec a Casier (con portata massima, sempre a Casier, di 128 m 3 /sec). Il Sile, in provincia di Venezia nel primo tratto, mantiene la sua caratteristica di fiume sinuoso per buona parte del tragitto percorso ed assume un andamento rettilineo e pensile solo nel tratto centrale (Taglio di Sile), che costeggia la laguna sul lato orientale. Originariamente il Sile sfociava direttamente in Laguna nei pressi di Torcello ma, a causa del progressivo impaludamento di quella zona lagunare, la Serenissima, nel XVII secolo, ne deviò il corso verso la penisola del Cavallino, facendolo sfociare nel mar Adriatico. Molti degli affluenti principali del Sile si trovano in provincia di Treviso. Bacino idrografico del fiume Sile 132

138 Per quanto concerne la provincia di Venezia, gli affluenti consistono prevalentemente in una rete di canali artificiali che si uniscono al Sile alla sua sinistra idrografica. Partendo da Nord del corso d acqua, lungo il tratto che segna il confine con la provincia di Treviso, si hanno: il fiume Musestre, il canale Collettore Principale ed il canale Fossetta, poco dopo il quale parte la deviazione veneziana del Taglio di Sile. Lungo il tratto rettilineo del Taglio si inseriscono il canale Vela ed il canale Nuovo; alla fine del tratto del Taglio si ha la confluenza delle acque del Sile con il fiume Piave Vecchia, ossia con le acque apportate attraverso il vecchio letto del Piave. Subito dopo riprende una fitta rete di canali (Pesarona, Rosa, Cavetta) e di collettori che si uniscono al fiume lungo il tratto rimanente (fig. 10.4). Del suo vecchio percorso, che lo portava a sfociare con un delta nella Laguna, rimane ancora una traccia nei canali Silone e Siloncello, che sfociano ancor oggi all altezza di Portegrandi. Fig. 10.4: Rete idrica principale del bacino del Sile Bacino idrografico del fiume Sile 133

139 10.2 STAZIONI DI MONITORAGGIO DELLA RETE REGIONALE ARPAV Complessivamente tutto il corso del fiume è stato diviso in 13 tratti omogenei, ossia in tratti che presentano caratteristiche idro-morfologiche simili, di cui 5 identificati in provincia di Venezia (tab. 10.1, PTA, Regione Veneto, 2009). Tab. 10.1: Tratti omogenei Tipo Nome corso d acqua Codice corso d acqua Codice bacino Codice tratto omogeneo Lunghezza metri FIUME SILE 1 R002- SILE SIL R002- SILE SIL R002- SILE SIL R002- SILE SIL R002- SILE SIL Lungo il corso del fiume sono presenti complessivamente nove punti di monitoraggio: 6 in provincia di Treviso e 3 in provincia di Venezia. La rete di monitoraggio regionale ARPAV per le acque superficiali ha individuato in provincia di Venezia tre punti di monitoraggio (fig. 10.5): n. 237 presso il comune di Quarto d Altino n. 238 e 148 nel comune di Jesolo Nel bacino idrografico del fiume Sile è compreso un altro punto di campionamento: n. 351 presso il comune di Venezia, vicino alla presa dell acquedotto Ca Solaro. Lungo il corso del fiume è presente il Parco Naturale del Fiume Sile, che in provincia di Venezia è localizzato solo nel primo tratto, ai confini con la provincia di Treviso. Bacino idrografico del fiume Sile 134

140 Fig. 10.5: punti di monitoraggio presenti nel bacino del Sile 10.3 FONTI DI PRESSIONE La Regione Veneto, per l esame delle potenziali fonti di pressione sui corpi idrici, si è avvalsa delle analisi effettuate nell ambito dell elaborazione del Piano di Tutela delle Acque (anno 2009), in relazione a : agglomerati, scarichi (civili e industriali) e depuratori impianti di gestione rifiuti carichi inquinanti di origine agro-zootecnica Si ricorda che il fiume Sile, scorrendo anche lungo la provincia di Treviso, è soggetto ad ulteriori fonti di pressione distribuite a monte del territorio del veneziano. Di seguito vengono approfondite le fonti di pressione sopra citate, ricadenti in provincia di Venezia AGGLOMERATI, SCARICHI (CIVILI ED INDUSTRIALI) E DEPURATORI Il PTA (Regione Veneto, 2009) riporta i carichi industriali e civili che insitono sui più importanti bacini idrografici. Nella tabella 10.2 si riportano i carichi stimati per il bacino del Sile. Bacino idrografico del fiume Sile 135

141 Tab. 10.2: Carichi civili ed industriali. Carichi industriali potenziali Bacino idrografico Sile Settore industriale in fognatura (AE) Settore industriale in corpo idrico sup. (AE) BOD5 (t/a) N (t/a) P (t/a) 495 BOD5 (t/a) N (t/a) 833 P (t/a) 94 Carichi civili potenziali Bacino idrografico Popolazione residente (AE) Popolazione fluttuante (AE) Sile FONTE: Piano Tutela delle Acque, Regione Veneto 2009 L area attraversata dal Sile in provincia di Venezia interessa più Comuni: Quarto d Altino, Musile di P., Meolo, S. Donà di P. e Jesolo. Questi Comuni presentano una densità abitativa moderata. Il Comune di Jesolo, per la sua vocazione turistica, presenta un aumento di popolazione stagionale molto elevato, fatto che comporta consistenti oscillazioni dei carichi civili. Il servizio di fognatura all interno del bacino è ben distribuito nei centri abitati; rimangono comunque scoperti gli agglomerati di piccole dimensioni sparsi nel territorio. L urbanizzazione e la tipologia di copertura del suolo in questi territori assume un aspetto molto importante se vengono presi in considerazione i pericoli di inondazione. In particolare, nonostante la cementificazione si concentri nei centri abitati più grossi, sono presenti molti piccoli agglomerati, sparsi abbastanza uniformemente su tutto il bacino. Le autorizzazioni allo scarico attive nel 2008 rilasciate dalla Provincia di Venezia riguardano 16 ditte che scaricano acque reflue industriali nel Sile o nel bacino ad esso afferente, come sintetizzato in tab Bacino idrografico del fiume Sile 136

142 Tab. 10.3: Elenco delle ditte autorizzate allo scarico Nome Tipo di scarico Corpo idrico Tipo di corpo idrico Stato Bacini interessati Latteria Soligo Ac. reflue industriali Sile Fiume Attivo Finotto SNC Delta Lubrificanti snc Ac. meteoriche Ac. reflue industriali Consortile adiacente la proprietà confinante Canale Francescata- canale pesarona- Sile- mare Tanzi Aurelio Ac. reflue industriali Idrovora Lanzoni- Slie- Mare Fosso Attivo Az. Agricola Lunardelli Ac. reflue industriali Sub-irrigazione Suolo Attivo Sammontana SpA Ac. di raffreddamento Confinante con la proprietà Fosso Attivo Canella Giuseppe Ac. reflue industriali Mincio- Sile - Mare Fosso Attivo Venetafusti Ac. meteoriche Cromatura Piavense Ac. reflue industriali Mincio di levante- Piave vecchia-- mare Bonato Giuseppe Ac. reflue industriali Millepertiche- Sile- mare Fosso Attivo Q8 petroleum italia SpA Cantine produttori riuniti del veneto orientale Ac. reflue industriali e meteoriche Ac. di dilavamento SS 14- idrovora Lanzoni- Sile- mare Confinante- collettore principale- canale Fossetta- Sile- mare Canale Fosso Canale Attivo Attivo Attivo Fosso Attivo Ossida srl Ac. reflue industriali Canale Canale Attivo Casa Vinicola Botter Carlo e C. Ac. reflue industriali Canale Attivo Bardella e Furlan snc Ac. reflue industriali Fossato- idrovore- Sile Fosso Attivo Cavetta Stazione di Servizio Fratelli Strazzera Ac. reflue industriali Bonci- Canale delle Dune- Sile- mare Canale Attivo Cavetta Fonte: Provincia di Venezia, 2008 Fosso Attivo Sile tra Piave vecchia e Cavetta Sile tra Piave vecchia e Cavetta Sile tra Piave vecchia e Cavetta Sile tra principale di bonifica e Piave vecchio Sile tra principale di bonifica e Piave vecchio Sile tra principale di bonifica e Piave vecchio Sile tra principale di bonifica e Piave vecchio Sile tra principale di bonifica e Piave vecchio Sile tra principale di bonifica e Piave vecchio Sile tra principale di bonifica e Piave vecchio Pressina - principale di bonifica Pressina - principale di bonifica Bacino idrografico del fiume Sile 137

143 I depuratori che insistono sul bacino idrografico del Sile sono i seguenti (tab. 10.4): Tab 10.4: Depuratori Agglomerato Categoria AE (progetto) Corpo idrico recettore Fossalta di Piave 2^ Categ., Tipo A Canale consorziale Palombetto Musile di Piave 2^ Categ., Tipo C 175 Canale consortile Millepertiche di Levante Musile di Piave Vasca Imhoff 60 Canale Nuovo Meolo_ via Marteggia 2^ Categ., Tipo A Canale Meolo _ Loc Marteggia 2^ Categ., Tipo C 400 Colatore Marteggia Quarto d Altino_ via Marconi Canale di via Agozzo Jesolo 1^ Categ Fiume Sile Fonte: Piano di Bacino delle Alpi Orientali, Aprile 2011 Il depuratore più importante si trova nel Comune di Jesolo, dove la popolazione, come già ricordato, presenta una fluttuazione stagionale molto marcata. Va precisato che per il depuratore di Meolo di via Marteggia è previsto un ampliamento fino a AE, mentre per quello presente in località Marteggia è prevista la chiusura (Fonte: PAT di Meolo, anno 2011) IMPIANTI DI GESTIONE RIFIUTI Al fine di fornire un quadro completo della gestione dei rifiuti a livello del bacino considerato si è fatto riferimento al database Arpav_Catasti delle fonti di pressione. ARPAV dispone della georeferenziazione solo delle ditte soggette a procedure IPPC, in quanto sottoposte a controlli periodici da parte di personale tecnico interno. Per tutte le altre tipologie di impianti sotto elencati non è disponibile la georeferenziazione e quindi può essere fatta solamente una stima di massima della localizzazione a livello di Comune; si ricorda, a tale proposito, che solo il comune di Jesolo, tra quelli bagnati dal Sile, si estende completamente all interno del bacino idrografico considerato (tab. 10.5). Per quanto concerne la gestione dei rifiuti, sono individuabili gli impianti nei Comuni di seguito elencati: Tab. 10.5: Tipologie di impianti sit_id Num. Registro Denominazione impianto Indirizzo Tipo impianto Qtà trattata (t/a) Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) Tipo rifiuto Comune di JESOLO Asja Ambiente Italia S.P.A. via Pantiera Produzione energia pericolos Bacino idrografico del fiume Sile 138

144 sit_id Num. Registro Denominazione impianto Indirizzo Rizzetto Livio via Meucci Superbeton S.P.A. via Bartolomeo Cristofori Tagliapietra S.R.L. via Meucci Sari Gianni S.R.L. - Autodemolizione Impianti di stoccaggio Stazione di Travaso di Jesolo - Alisea S.P.A. Discariche 5550 Alisea S.P.A. Comune di MEOLO Fingas S.R.L. via Correr 72 via la Bassa via Pantiera loc. Piave Nuovo via delle Industrie II Lazzarato Gianluca & Stefano S.N.C. via Roma 220 Ecocentro Ecocentro via Marteggia 1 Comune di MUSILE DI PIAVE AGRO T. E C. S.N.C. di Trevisan & Casagrande via Mutilati Agrotec 2 S.S. via Mutilati Soc. Agricola Agrotec 2 S.S. di Casagrande Samuele e Trevisan Giovanni Ecopiave S.r.l Venetafusti di Maritan Walter & c. s.n.c. Ecocentri Eco-Ink recuperi S.R.L. Ecocentro - A.S.I S.p.A. Comune di SAN DONÀ DI PIAVE via Fossetta 75 via dell Artigianato 41 via Emilia 8 via delle industrie 14 via dell'artigianato Tipo impianto Autodemoli z. veicoli a motore Deposito preliminare Discarica rifiuti non pericolosi (ex 1 cat.) Ecocentro consortile Qtà trattata (t/a) Qtà max iniziale (t) Volume di progetto m Qtà max messa in riserva (t) o Tipo rifiuto pericolos o pericolos o pericolos o pericolos o pericolos o pericolos o pericolos o Bacino idrografico del fiume Sile 139

145 sit_id Num. Registro Denominazione impianto Consorzio Inerti Materie Prime Secondarie S.R.L. - C.I.M.P.S. S.R.L. ILSA Pacifici Remo S.P.A Maritan Zefferino Olearia Adriatica S.P.A. Impianti di stoccaggio SE.FI. Ambiente 4315 S.R.L.* ISE Italiana Servizi Ecologici S.R.L. Drahtzug Stein Divisione Omim Divisione come S.r.l. * Discariche 5630 Comune di San Dona' di Piave Indirizzo via Trezza 11 via Trezza 19 via Grassaga 37 - Grassaga via Kennedy 21 via Argine di Mezzo 25 via della Francesca 56 via Kennedy 8 Loc. Silos Impianto di trattamento meccanico/biologico Comune di San Dona' di Piave Discarica rifiuti non pericolosi (ex 1 cat.) * Loc. Silos Ecocentri Ecocentro di San via Maestri del Dona di Piave - Lavoro A.S.I. S.p.A. Fonte: ARPAV, 2011 *Azienda soggetta a controlli IPPC Tipo impianto Messa in riserva Produzione energia Stoccaggio provvisorio Deposito preliminare Discarica rifiuti non pericolosi (ex 1 cat.) Trattament o chimicofisico Qtà trattata (t/a) Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) Volume di progetto m3 Tipo rifiuto pericolos o pericolos o pericolos o L indagine effettuata non ha evidenziato impianti di termovalorizzazione CARICHI INQUINANTI DI ORIGINE AGRO- ZOOTECNICA Il territorio considerato ha una buona vocazione agricola; parte della superficie è coltivata a seminativo e sono presenti aziende zootecniche. Nella tabella di seguito riportata (tab. 10.6) si evidenzia l apporto di azoto di origine zootecnica utilizzato all interno del bacino. Va ricordato che tali apporti si riferiscono a tutto il bacino e quindi anche alla parte che si estende nella provincia di Treviso. Bacino idrografico del fiume Sile 140

146 Tab. 10.6: Apporto di azoto di origine zootecnica Apporto di azoto di origine zootecnica Azoto Azoto Bacino idrografico SAU Min./org. (t) Zoot. (t) Tot. apportato Surplus Sile FONTE: Piano Tutela delle Acque, 2009 Come si può rilevare, il surplus di azoto è pari al 51% dell azoto totale apportato, e l azoto di origine zootecnica è il 33% rispetto all azoto totale. Il surplus di azoto, se confrontato con le stime degli altri bacini è poco più di 1/3 sul totale apportato, mentre il carico di azoto di origine zootecnica è più del 50% dell azoto apportato di origine minerale. Si sottolinea che per un informazione più corretta sul carico di azoto organico distribuito sul bacino, bisognerebbe conoscere anche i PUA (Piani di Utilizzazione Agronomica) nei quali sono indicati i terreni interessati alla concimazione organica. Tramite la collaborazione con l Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie è stato possibile conoscere il carico totale potenziale, per tipologia di allevamento, delle aziende presenti nel territorio interessato. Il carico potenziale totale indica il numero potenziale di capi allevabile per ciclo (tab. 10.7). Nelle tabelle di seguito riportate si considera un solo ciclo per tipo di allevamento mentre per quanto concerne i bovini (sia da che da riproduzione) il numero di capi indicato coincide con quello realmente presente nell allevamento al momento del censimento (anno 2010), in quanto l aggiornamento dell anagrafe avviene in tempo reale. Tab. 10.7: Carico potenziale degli allevamenti. Comune Tipologia di allevamento /numero potenziale di capi Allevamento Suini Avicoli Avicoli da Hobbies* Bovini da riproduzione Bovini da Conigli Equini Ovini/ Caprini Meolo Musile di P S. Donà di P Jesolo TOTALE FONTE: Dati estratti dall'anagrafe Bovina Regione Veneto 2010, Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie, * sono considerati avicoli da esposizione o da Hobbystiscaes. Cigni, razze particolari per concorsi ecc. È evidenziabile che il carico maggiore di allevamenti, per quanto concerne il numero di capi, insiste sul Comune di Musile di Piave, dove allevamenti di suini, conigli e avicoli hanno un carico potenziale elevato, con una conseguente produzione di reflui maggiore rispetto ad altre aree. In particolare nel Comune di San Donà sono presenti il 13% degli allevamenti regionali di avicoli ed a Musile il 12%. Bacino idrografico del fiume Sile 141

147 Numerosi sono anche gli allevamenti ittici che si affacciano in prossimità dell alveo del fiume o sono situati in vicinanza dello stesso, di cui però non si hanno conoscenze di dettaglio. Tra gli allevamenti zootecnici le aziende soggette a controlli AIA sono: Tab. 10.8: Aziende AIA Ragione Sociale Capacità Comune Azienda Agricola al Bosco SNC di Zoggia Leri&C. polli> Musile di Piave Azienda Agricola Plavis polli> Musile di Piave FONTE: ARPAV, 2011 sono ad oggi a disposizione i dati georeferenziati delle aziende zootecniche presenti nella provincia di Venezia; conoscendo solo l anagrafica e le caratteristiche generali dell attività non è possibile determinare il carico puntuale che insiste sul bacino. In Allegato 1 si riporta l elenco completo per Comune; conoscendo solo l anagrafica e le caratteristiche generali dell attività, non è possibile determinare il carico puntuale che insiste sul bacino e di seguito (fig e 10.7) si riassumono tutte le fonti di pressione che si trovano in prossimità del fiume Livenza in provincia di Venezia. Si riporta la mappa dell uso del suolo relativamente al bacino idrografico considerato. Si precisa infine che la rete fognaria riportata è aggiornata al Bacino idrografico del fiume Sile 142

148 Fig. 10.6: Fonti di pressione, bacino del Sile Bacino idrografico del fiume Sile 143

149 Fig. 10.7: Uso del suolo, bacino del Sile Bacino idrografico del fiume Sile 144

150 10.4 INDICI E CARATTERIZZAZIONE DEI CORSI D ACQUA. Vengono di seguito presentate le elaborazioni effettuate utilizzando gli indici di qualità per le acque superficiali in relazione ai punti di monitoraggio della rete ARPAV, utilizzando come decreto attuattivo il D. Lgs. n. 152/99, a questo viene aggiunto il nuovo indice LIMeco per quanto precedentemente detto. Va precisato che nelle elaborazioni effettuate viene considerato anche il punto di campionamento n. 329 situato nella provincia di Treviso; questa scelta viene giustificata dal fatto che questo punto si trova tra le stazioni 237 e 238 e quindi risulta necessario per poter valutare al meglio la qualità delle acque del Sile nella provincia di Venezia LIM Si ricorda che il Livello di Inquinamento da Macrodescrittori definisce il grado di inquinamento di origine chimica, chimico-fisica e microbiologica del corpo idrico. ottimo 500 buono 400 Calssi di Qualità mediocre 100 scadente pessimo Staz. 237 Staz. 329 Staz. 238 Staz. 148 Staz. 351 Dal grafico rappresentato è possibile evidenziare che la stazione più a monte in territorio trevigiano (staz. 329) presenta valori tendenzialmente peggiori rispetto alla stazione a valle (n. 238). Ciò evidenzia una spiccata attività autodepurativa del Sile, in quanto verso valle l indice migliora; in particolare, nell anno 2009 le due stazioni in provincia di Venezia non solo raggiungono la stessa classe di qualità ma, complessivamente, migliorano rispetto all anno precedente. Per quanto concerne la stazione 351, i valori confermanno sempre un livello di qualità buono LIMeco L indice di classificazione LIMeco raggiungene una classe di qualità buona per il punto di monitoraggio n. 351 e sufficiente per gli altri punti. Bacino idrografico del fiume Sile 145

151 IBE L IBE registra l impatto antropico sulle comunità degli ecosistemi acquatici. 12 ottimo 10 buono Valore di I.B.E mediocre scadente pessimo Staz. 329 Staz. 238 Come si può riscontrare dal grafico riportato, l indice associato alla stazione in provincia di Venezia (staz. 238) nell ultimo decennio è risultato mediamente scadente, peggiore quindi rispetto a quella posizionata in territorio trevigiano (staz. 329), il cui giudizio è tendenzialmente mediocre. Si registra un segno di miglioramento nell ultimo anno monitorato (2008) SACA Il SACA definisce lo stato ambientale dei corpi idrici mettendo in relazione il SECA con alcuni parametri chimici (sostanze pericolose). 5 elevato 4 buono Classi di Qualità 3 2 sufficiente scadente 1 pessimo Staz. 329 Staz. 238 Può essere evidenziato che è stata raggiunta con maggior frequenza, nelle due stazioni monitorate, la classe di qualità sufficiente e che la stazione ricadente nel territorio di Treviso in Bacino idrografico del fiume Sile 146

152 particolare ha presentato anche dei valori buoni. Nel 2008 l indice evidenzia segni di miglioramento anche per la stazione nel territorio veneziano CONFORMITÀ ACQUE ALLA POTABILIZZAZIONE In tre posizioni del bacino idrografico del Sile (n. 237_Derivazione C. Fossa D'Argine; n. 351_Ca' Solaro - Presa Acquedotto e la n 238 _Torre Caligo-Presa Acquedotto Basso Piave) le acque sono controllate da ARPAV per la conformità alla potabilizzazione. Per queste stazioni le analisi effettuate riguardano la classificazione dell idoneità alla potabilizzazione secondo la D.G.R. n del 19/12/1989 (dal 1999 al 2007) e secondo la D.G.R. n. 211 del 12/02/2008 (nel 2008 e 2009). Va segnalato che tutte le stazioni rientrano in una classificazione A3, che indica la necessità che le acque siano sottoposte a trattamento chimico e fisico spinto, ad affinazione e disinfezione LA QUALITÀ CHIMICA: I PARAMETRI PRINCIPALI Si presentano di seguito le elaborazioni grafiche dei principali parametri monitorati nel bacino del fiume Sile. Tali parametri sono stati scelti in quanto inclusi nella normativa in vigore tra i parametri macrodescrittori utilizzati insieme all BE, per la classificazione dello stato ecologico dei corpi idrici. Per ognuna delle serie storiche annuali considerate, è stato calcolato e rappresentato il 75 percentile. Azoto Il ciclo dell azoto prevede la trasformazione dell azoto, organico o minerale che sia, in ammoniacale, nitriti e nitrati. La presenza di azoto è spesso indice di decomposizione di sostanze organiche o di inquinamento di origine agricola. N-NH4 N-NO3 3,0 8,0 2,5 7,0 6,0 2,0 5,0 mg/l 1,5 mg/l 4,0 1,0 3,0 2,0 0,5 1,0 0, , Staz. 148 Staz. 238 Staz. 329 Staz. 237 Staz. 351 Staz. 148 Staz. 238 Staz. 329 Staz. 237 Staz. 351 Bacino idrografico del fiume Sile 147

153 Dal monitoraggio si osserva che le concentrazioni di azoto ammoniacale e nitrico riscontrate nei vari campioni non raggiungono mai livelli preoccupanti. Il limite della concentrazione di azoto, considerato come ione nitrato per le acque potabili, è 50 mg/l, quindi molto superiore ai valori riscontrati. BOD5 e COD Il BOD 5 è un parametro che indica la presenza di sostanza organica biodegradabile nel campione d acqua. Generalmente si ritiene che un acqua incontaminata abbia un BOD 5 <1 mg/l, mentre un campione moderatamente inquinato registra un BOD 5 tra 2 mg/l e 8 mg/l. Il COD è utilizzato per stimare l inquinamento da sostanza organica sia civile che industriale. BOD5 COD 10,0 60,0 8,0 50,0 mg/l 6,0 4,0 2,0 mg/l 40,0 30,0 20,0 10,0 0, , Staz. 148 Staz. 238 Staz. 329 Staz. 237 Staz. 351 Staz. 148 Staz. 238 Staz. 329 Staz. 237 Staz. 351 Dal monitoraggio i campioni d acqua prelevati registrano valori di BOD 5 che oscillano tra 3 mg/l e 1.6 mg/l indicando che l attività batterica è nella norma. Il COD presenta sempre valori inferiori ai 20 mg/l, evidenziando situazioni di normalità. Escherichia Coli L E. Coli è un indicatore molto importante in quanto la sua presenza nei corpi idrici è indice di inquinamento di origine fecale. Escherichia coli ufc/100 ml Staz. 148 Staz. 238 Staz. 329 Staz. 237 Staz. 351 Bacino idrografico del fiume Sile 148

154 Dal monitoraggio emerge una variabilità tra le stazioni a monte (237 e 329) e le stazioni più a valle (238 e 148), per le quali sono stati registrati valori inferiori ma con differenza non significativa. La stazione 351 registra valori irrilevanti. Cloruri I cloruri nelle acque sono generalmente i sali (come ad esempio quello di sodio o di potassio) in esse disciolti. La loro concentrazione nell acqua è abbastanza costante, in natura dipende dalla loro presenza nel suolo; raramente al di sopra dei 50mg/L. Un improvviso aumento della concentrazione di cloruri nell acqua può essere indice d inquinamento antropico, causato ad esempio da acque di scarico industriali o civili. Nelle acque potabili un alta concentrazione di cloruri può corrodere i metalli della rete acquedottistica. Cloruri mg/l Staz. 237 Staz. 329 Staz. 238 Staz. 148 Staz. 351 Dal monitoraggio effettuato, i valori più elevati di cloruri si registrano nella stazione 148, ad indicare la risalita del cuneo salino (la stazione 148 è infatti la stazione in prossimità della foce). Bacino idrografico del fiume Sile 149

155 Conducibilità elettrica La conducibilità indica il grado di mineralizzazione dell acqua. La maggior parte delle acque tende ad avere una conducibilità conpresa tra 100 e µscm -1 a 20 C. Conducibilità elettrica micros/cm Staz. 237 Staz. 329 Staz. 238 Staz. 148 Staz. 351 I dati del monitoraggio indicano che i valori più elevati di conducibilità si registrano nella stazione 148, a indicare la risalita del cuneo salino (la stazione 148 è infatti, come detto, la stazione in prossimità della foce). La risalita dell acqua salata verso l entroterra è evidenziabile solo per questa stazione; negli anni analizzati per la stazione più a monte (n. 238) non si evidenziano valori rilevanti di conducibilità e nemmeno scostamenti tra un anno e l altro. Bacino idrografico del fiume Sile 150

156 11 BACINO SCOLANTE NELLA LAGUNA DI VENEZIA I corsi d acqua di seguito considerati appartengono tutti al Bacino Scolante nella Laguna di Venezia (BSL). Il BSL è un bacino che si estende sul territorio che tocca quattro province: Vicenza, Padova, Treviso e Venezia e ha un estensione di circa km 2, suddiviso tra entroterra, isole lagunari, valli da pesca e litorali lagunari. In questo territorio tutta la rete idrica superficiale scarica le acque nella Laguna di Venezia, in un bacino compreso tra il fiume Gorzone (a Sud), la linea dei colli Euganei a Ovest, le Alpi Asolane e il fiume Sile a Nord. Il BSL si estende prevalentemente nella provincia di Venezia, e in questo territorio può essere a sua volta scomponibile in più sottobacini (fig 11.1): Fig. 11.1: Bacino Scolante nella Laguna di Venezia (Fonte ARPAV) Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 151

157 In questo complesso sistema fiumi e canali si intrecciano lungo un percorso più volte alterato e modificato nel corso dei secoli dall attività umana con opere idrauliche e altri manufatti. Negli ultimi anni il Bacino Scolante nella Laguna di Venezia è stato anche oggetto di particolari leggi di salvaguardia, come precedentemente accennato. La rete idrografica del BSLV è classificabile in base al regime di deflusso delle acque che può essere naturale, meccanico o misto. Si possono individuare e suddividere così i corsi d acqua: a deflusso naturale: - Dese - Zero - Marzenego-Osellino - Lusore - Muson vecchio - Tergola - Scolo Soresina - Scolo Fiumazzo - Canale Montalbano a deflusso controllato (meccanico o misto): - Naviglio Brenta - Canale di Mirano - Taglio Nuovissimo Oltre a questi corsi d acqua è presente anche una fitta rete di collettori, che garantisce il drenaggio del territorio che, in alcune aree, risulta essere a deflusso misto. La regimazione delle acque in un territorio così vasto è di competenza di più Consorzi di bonifica: - Consorzio di bonifica Brenta (che comprende il territorio dell ex Consorzio Pedemontano Brenta): le acque di questo territorio ricadono nella fascia delle risorgive che alimentano le acque sotterranee; - Consorzio di bonifica Bacchiglione (che comprende anche l ex Consorzio Bacchiglione- Brenta): le acque di queste terre sono a deflusso misto. I recettori principali sono lo scolo Fiumicello e lo scolo Cornio, che scaricano in Laguna attraverso le botti a sifone di Lova, sotto il Canale Nuovissimo. - Consorzio di bonifica Acque Risorgive (comprende l ex Consorzio Dese Sile e il Sinistra Medio-Brenta): l area si trova quasi completamente in una zona depressa e quindi sono Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 152

158 presenti molti manufatti idraulici. In particolare lo scolo è solo meccanico tra Mestre e il Sile mentre è misto nel territorio compreso tra Mestre e Scorzè. - Consorzio di bonifica Piave (Comprende l ex consorzio Destra-Piave e Pedemontano Brentella di Pederobba): il territorio gestito da questo Consorzio interessa una piccola parte del BSL; - Consorzio di bonifica Veneto Orientale (comprende l ex Consorzio Basso Piave): questo Consorzio interessa l area del bacino del Cavallino; - Consorzio di bonifica Euganeo-Berico (comprende l ex Consorzio Adige-Bacchiglione): la parte del Consorzio che ricade all interno del BSL è quasi completamente a scolo meccanico: le acque si immettono in due collettori che costituiscono le aste principali del comprensorio (il canale Altipiano e il canale dei Cuori) che afferiscono al canal Morto e defluiscono successivamente in Laguna attraverso la botte a sifone delle Trezze CARATTERIZZAZIONE MORFOLOGICA (Fonte: Piano di Bacino della Alpi Orientali) La rete idrica complessiva sfocia in Laguna in 27 punti distribuiti da Valle di Brenta al litorale del Cavallino (fig. 11.2). Di questi vengono considerati corsi d acqua tributari principali: 1. Dese 2. Zero (affluente del Dese) 3. Lusore 4. Marzenego 5. Tergola- Rio Serraglio 6. Naviglio Brenta 7. Taglio di Mirano 8. Taglio Nuovissimo Ai corsi d acqua tributari vanno aggiunti i seguenti canali e corsi d acqua: - Canale dei Cuori - Canal morto - Scolo Pionca (e il suo tributario Tergolino) Viene di seguito presentata una breve descrizione di questi corpi idrici (Fonte Piano di Bacino idrografico della Alpi Orientali) Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 153

159 Dese Il Dese nasce nella provincia di Treviso, tra Resana e Castelfranco V.to. È un fiume di risorgiva e le sue falde sotterranee sono ricaricate dal fiume Piave. Il Dese percorre 52,2 km attraversando anche la provincia di Padova, sfociando poi in Laguna vicino all aeroporto Marco Polo. Il suo bacino idrografico interessa una superficie di km 2. La portata in regime normale del fiume varia da un minimo di 0.5 m 3 /s a un massimo di 3.8 m 3 /s; alla foce è di circa 3 m 3 /s. La velocità della corrente si mantiene lenta e torbida lungo tutto l intero corso ed i substrati sono prevalentemente limoso-sabbiosi. Le acque del Dese sono in comunicazione con il Siloncello e con il Silone attraverso il canale di Santa Maria. Zero È il principale affluente del Dese. Questo fiume nasce vicino a Resana (TV), lungo la fascia delle risorgive, e rispetto al Dese scorre sulla sua sinistra idrografica. Nel 1532 il corso del fiume è stato modificato, portandolo a sfociare nel Dese, poco prima della Laguna di Venezia (prima era un affluente del Sile). Lo Zero percorre la pianura veneta per circa 43 km, interessando le provincie di Treviso e Venezia e presenta un bacino idrografico di 70 Km 2. Lusore Nasce nei pressi di Borgoricco (PD), e prosegue in direzione Sud-Est toccando Campocroce, Scaltenigo, Marano Veneziano, Borbiago e Oriago. Sfocia infine nella Laguna di Venezia presso Porto Marghera, dopo aver percorso 31.7 km. Marzenego È un fiume di risorgiva che nasce a sud di Castelfranco V.to. Arriva in laguna dopo aver percorso 35,06 Km, sfociando all altezza di Tessera con il nome modificato in Osellino nel tratto terminale. In provincia di Venezia bagna i Comuni di Noale, Salzano, Martellago e Venezia-Mestre. Il bacino idrografico afferente a questo fiume ha un estensione di 62,9 km 2, presenta un territorio prevalentemente agricolo (circa 80% della superficie) e lo scolo delle acque è per lo più naturale. Il suo affluente principale è il Draganziolo, che si immette nel Marzenego a valle di Noale. La pendenza media del fiume è di Muson Vecchio È un fiume di risorgiva che nasce a San Martino di Lupari (PD) e si immette nel Naviglio Brenta dopo un percorso di 19,2 km, interessando un bacino idrografico di circa 25 km 2. La pendenza del bacino è molto ridotta e il deflusso delle acque è molto influenzato dall utilizzo del suolo. Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 154

160 Tergola- Rio Serraglio Il Tergola nasce dalle risorgive a sud di Cittadella. Il percorso di questo fiume a Stra, loc. Salgarelli in corrispondenza della chiusa di regolazione, si divide in due rami pensili: il canale Varano e il rio Serraglio. Il primo dopo un breve tragitto si immette a Stra nel Naviglio Brenta, mentre il Serraglio, segue il percorso naturale del Tergola e dopo aver sottopassato il Taglio di Mirano si immette nel Naviglio Brenta a valle di Mira con un percorso di 43,19 km. Il bacino idrografico complessivo del fiume Tergola ricade in provincia di Padova, e le portate (storiche) variano: per il Tergola da 1 m 3 /s a 4,28 m 3 /s, per il Serraglio da 0,1 m 3 /s a 4,76 m 3 /s e per il canale Varano da 1.09 m 3 /s a 2,14 m 3 /s. Naviglio Brenta. Il Naviglio Brenta corrisponde all alveo naturale del fiume Brenta. Si origina a Stra, in corrispondenza dell immissione del fiume Piovego (che arriva da Padova) con il Brenta. Percorrendo la pianura veneziana per una lunghezza di 27,3 km, snodandosi con ampie anse, arriva alla Laguna di Venezia dove sfocia a Fusina. Le acque del Naviglio, bagnando i Comuni di Stra, Fiesso d Artico, Dolo, Mira, Oriago e Malcontenta, attraversano una della zone più famose e caratteristiche della regione Veneto: la Riviera del Brenta. Le acque sono gestite dal Genio Civile Regionale che, attraverso quattro conche di navigazione (a Stra, Dolo, Mira e Malcontenta) rende il canale una via navigabile di seconda classe. Va ricordato che la navigabilità è impossibile senza le conche in quanto il dislivello tra l inizio del corso d acqua a Stra e la sua foce a Fusina è di 8 m. E composto da quattro tronchi: il primo da Stra fino alla chiusa di Dolo, il secondo da Dolo fino alle chiuse di Mira Porte, il terzo da Mira a Malcontenta e da qui alla foce. Gli affluenti, tutti di sinistra idrografica, sono: Scolo Veraro, che deriva parte della portata convogliata dal Tergola e dal rio Fiumicello. Va ricordato che in condizioni di magra (per differenza del dislivello che si crea da monte a valle) il Veraro può funzionare anche in senso opposto, ossia deviare le acque del Naviglio verso il Tergola. Taglio di Mirano, che devia le acque del Muson Vecchio. Rio Serraglio, la cui immissione nel Naviglio avviene a circa 1,2 km a valle del Taglio di Mirano. Scolo Pionca, l ultimo affluente. Taglio Novissimo Scavato nel 1610 convoglia le acque del Taglio Nuovo da Mira Taglio alla foce nelle valli della Laguna di Venezia a nord di Chioggia, passando per Porto Menai, Lugo e Lova (frazioni di Campagna Lupia) e Valli di Chioggia. All altezza di Campagna Lupia riceve le acque dello scolo Fiumazzo. Ha una lunghezza totale di 28 Km ed è navigabile. Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 155

161 Canale di Mirano o Taglio Nuovo È un canale artificiale che convoglia le acque del Muson Vecchio al Naviglio Brenta. Di tipo pensile, fu scavato tra il 1604 e il 1612, tagliando letteralmente in senso ortogonale sei altri corsi d'acqua (Menegon, Lusore, Cesenego, Comunetto, Pionca, Serraglio) le cui acque passano da allora al di sotto del suo letto per mezzo di sifoni. Dopo la sua realizzazione il vecchio letto del Muson è stato occupato dal Rio Cimetto. Ha una lunghezza di 5,6 km e non ha bacino idrografico in quanto questo canale artificiale scorre per lo più all interno del bacino idrografico del Lusore. Canale dei Cuori È uno dei maggiori canali di bonifica della bassa veneziana, con una lunghezza di 23.6 Km. Questo canale è molto importante perché a monte raccoglie tutte la acque di Fossa Monselesana, riceve lungo il percorso le acque dei vari bacini costituenti il Foresto Generale, sollevate con numerosi impianti idrovori. Tutte la acque del comprensorio si immettono naturalmente o a scolo meccanico mediante idrovore, in due collettori arginati che costituiscono le aste principali del comprensorio: il canale Altopiano e il Canale dei Cuori. Le acque di questi due canali confluiscono nel Canal Morto rispettivamente attraverso il sostegno Priula e l idrovora Ca Bianca. Dal canal Morto il defluisso in laguna avviene attraverso la botte a sifone delle Trezze, sottopassante i fiume Bacchiglione e Brenta STAZIONI DI MONITORAGGIO I corsi d acqua del BSL sono stati divisi per tratti omogenei (tab. 11.1, PTA, Regione Veneto, 2009) ossia in tratti che presentano caratteristiche idromorfologiche simili. Si riportano di seguito i vari Tab. 11.1: Tratti omogenei Tipo Nome del corso d acqua ZERO Codice del corso d acqua Codice del bacino Codice del tratto omogeneo Lunghezza metri 1 R001 ZER R001 ZER02* FIUME DESE 1 R001 DES R001 DES R001 DES03* 7451 TERGOLA 1 R001 TRE01 RIO SERRAGLIO 1 R001 SRR Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 156

162 Tipo Nome del corso d acqua Codice del corso d acqua Codice del bacino Codice del tratto omogeneo Lunghezza metri NAVIGLIO CANALE NAVIGLIO BRENTA 1 R001 NBR R001 NBR R001 NBR R001 NBR R001 NBR R001 NBR R001 NBR R001 NBR TAGLIO NUOVISSIMO 2 R001 NR NR Fig. 11.2a: Rete idrica principale e secondaria del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia. La rete di monitoraggio è molto estesa e composta da una serie di punti di campionamento manuale e da una rete di stazioni a campionamento continuo (fig. 11.2a, 11.2b e 11.3). Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 157

163 Fig. 11.2b: Rete idrica principale e secondaria del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia. Cod. staz. Corso d acqua Comune 481 Fiume Dese Marcon 484 Scorzè 143 Fiume Zero Quarto d Altino 123 Fiume Marzenego Noale 483 Venezia 489 Marzenego-Osellino foce Venezia 137 Naviglio Brenta Malcontenta- Mira 139 Stra 504 Canale Nuovissimo Campagna Lupia 135 Rio Serraglio Mira 178 Scolo Boligo Campagna Lupia 179 Scolo Fiumazzo Campagna Lupia 131 Scolo Lusore Mirano Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 158

164 Cod. staz. Corso d acqua Comune 490 Venezia 479 Scolo Pionca Mirano 128 Scolo Ruviego Venezia 480 Scolo Tergolino Mira 147 Scarico Idrovora Campalto Venezia 491 Canale scolmatore Venezia 132 Canale Taglio di Mirano Mira 142 Canale Vela Quarto d Altino 492 Canale dei Cuori Chioggia 482 Chioggia 493 Canale Morto Chioggia Tutta l area del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia e nel mare antistante è identificata come area sensibile, ai sensi della Direttiva 91/271/CEE e dell art. 91 del D.Lgs n. 152/06. Si evidenzia, inoltre, che lo stesso Bacino è considerato area vulnerabile da nitrati di origine agricola, ai sensi della direttiva 91/676/CEE, recepita dalla Regione Veneto con DGR n. 2495/06, e dall art. 92 del D.Lgs n. 152/06. Fig. 11.3: Stazioni di monitoraggio presenti nei corsi d acqua del BSLV Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 159

165 11.3 FONTI DI PRESSIONE La Regione Veneto nell ambito dell elaborazione del Piano di Tutela delle Acque (anno 2009) per l esame delle potenziali fonti di pressione sui corpi idrici, ha preso in esame: gli agglomerati, gli scarichi (civili e industriali) ed i depuratori; gli impianti di gestione rifiuti; gli carichi inquinanti di origine agro-zootecnica. Si ricorda che il Bacino Scolante nella Laguna di Venezia interessa anche le province di Padova e di Treviso, dove è soggetto ad ulteriori fonti di pressione distribuite a monte del territorio veneziano. Di seguito vengono approfondite le fonti di pressione sopra citate, ricadenti in provincia di Venezia AGGLOMERATI, SCARICHI (CIVILI E INDUSTRIALI) E DEPURATORI Il PTA (Regione Veneto, 2009) riporta i carichi industriali e civili che insistono sui più importanti bacini idrografici. Nella tabella 11.2 si riportano i carichi stimati per il Bacino Scolante nella Laguna di Venezia. Tab. 11.2: Carichi civili e industriali. Carichi industriali potenziali Bacino idrografico Bacino Scolante Settore ind. in fognatura (AE) Settore ind. in corpo idrico sup. (AE) BOD5 (t/a) N (t/a) P (t/a) BOD5 (t/a) N (t/a) P (t/a) 382 Carichi potenziali civili Bacino idrografico Popolazione residente (AE) Popolazione fluttuante (AE) Bacino Scolante FONTE: Piano Tutela delle Acqua, 2009 Il Bacino Scolante nella Laguna di Venezia si espande su un territorio molto vasto, che comprende aree molto diverse tra di loro, basti pensare che la parte centrale che segue il percorso del Naviglio Brenta e di tutti i fiumi che nascono all altezza della linea delle risorgive è un area densamente abitata, con prevalenti attività industriali ed artigianali, mentre le parti più a Sud del Bacino e quella più a Est sono aree dove ad oggi l agricoltura è ancora diffusa. Le autorizzazioni allo scarico attive nel 2008 e rilasciate dalla Provincia di Venezia sono sintetizzate in tab Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 160

166 Tab. 11.3: Elenco delle ditte autorizzate allo scarico NOME Tipo di scarico Tipo corpo idrico Corpo idrico Acetificio Lenzi di Artusi Mario Acque reflue ind. Fosso Naviglio Brenta Attivo Acqua Minerale S. Bendetto S.p.A. Acqua Minerale S. Bendetto S.p.A. Acqua Minerale S. Bendetto S.p.A. Stato Acque di raffredd. Rio S. Martino Attivo Acque reflue ind. Rio S. Martino Attivo Acque meteoriche Rio S. Martino Attivo ACTV S.P.A. Acque meteoriche Collettore di Bonifica "Acque Basse" Attivo Alcoa Trasformazioni S.R.L. Acque di raffredd. e meteoriche Canale Fondi Est - Scolo Lusore - Laguna Attivo Alcoa Trasformazioni S.R.L. Acque di raffredd. Canale Fondi Est - Scolo Lusore - Laguna Attivo Alcoa Trasformazioni S.R.L. Acque meteoriche Canale Fondi Est - Scolo Lusore - Laguna Attivo Alcoa Trasformazioni S.R.L. Acque di raffredd. e meteoriche Aeronavali S.P.A. Acque reflue ind. Canale Arcdue S.A.S. di Brusegan A.& C. Acque reflue ind. Canale Fondi Est - Scolo Lusore - Laguna Attivo Fosso Artuso S.R.L. Acque di dilavamento Scolo Pagliaghetta ->Collettore Acque Medie->Dese- >Laguna Fossato tombinato ->Scolo Brentoncino->Scolo Seriola->Naviglio Brenta->Laguna Abbinati -> Acque Alte Campalto -> Canale Osellino -> Laguna Biotto Mario e Figlio SNC Acque reflue industriali Fosso adiacente insediamento (scolo Brentella) Attivo Bonazza S.p.A. Acque reflue industriali Collettore Bovo Cristian Acque reflue industriali Fosso Bozzo S.N.C. di Bozzo M. & C. - Stazione di Servizio AGIP 3743 Acque reflue industriali e meteoriche Collettore Brusutti S.r.l. Acque reflue ind. Collettore Acque Medie Cattal -Dese (confluente in Laguna di Venezia) Fossato->Scolo Suda-Foscarina->Canale Giare->Idrovora Consorz.->Laguna Collettore "Acque Basse" ->Canale Osellino- >Laguna Pagliaghetta ->Collettore Acque Medie->Dese- >Laguna Attivo Attivo Attivo Attivo Attivo Attivo Attivo Bacino interessato Naviglio Brenta- Bondante/ Asta naviglio Brenta tra scaricatore Molino di Dolo e taglio di Mirano Ruviego- Scolmatore/ diramazione Marzenego Osellino Lusore/ Lusore tra Mengon e la foce nella laguna di Venezia Lusore/ Lusore tra Mengon e la foce nella laguna di Venezia Lusore/ Lusore tra Mengon e la foce nella laguna di Venezia Lusore/ Lusore tra Mengon e la foce nella laguna di Venezia Dese/ Acque Alte Cattal e Acque Medie Cattal Marzenego/ Acque alte Campalto Orsaro- Fiumicello- Fiumazzo/ Galta- Cornio vecchio- Cornio di campagna Lupia Dese/ Acque Alte Cattal e Acque Medie Cattal Giare (Idrov. Dogaletto)/ Giare Ruviego- Scolmatore/ diramazione Marzenego Osellino Dese/ Acque Alte Cattal e Acque Medie Cattal Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 161

167 NOME Tipo di scarico Tipo corpo idrico Corpo idrico Brusutti S.r.l. Acque di dilavamento Collettore Pagliaghetta Attivo Busolin S.R.L. Acque reflue ind. Fosso C.A.M. - Conservificio Allevatori Molluschi - S.R.L. C.A.M. - Conservificio Allevatori Molluschi - S.R.L. Cantine Riviera del Brenta Soc. Cooperativa Acque reflue ind. Acque reflue ind. specificato specificato Casa dell auto S.r.l. Acque di dilavamento Fosso Centrale Termoelettrica di Fusina - ENEL Produzione S.P.A. Centrale Termoelettrica di Fusina - ENEL Produzione S.P.A. tombinato adiacente - Scolmatore Bazzera - Laguna scarico lato sud della ditta scarico lato nord della ditta Stato Attivo Attivo Attivo Acque reflue ind. Scolo Brentoncino (Settima Presa) Attivo Fossato laterale di via Marconi -> Fossa Storta- >Dese Attivo Acque di raffreddamento Laguna Laguna di Venezia Attivo Acque meteoriche Canale Industriale Sud della Laguna di Venezia Attivo Bacino interessato Dese/Acque Alte Cattal e Acque Medie Cattal Ruviego- scolmatore/ Scolmatore tra Storto e Bazzera Bassa Laguna di Venezia Laguna di Venezia Laguna di Venezia Laguna di Venezia Cooperativa Ortolani Sottomarina S.c.a.r.l. Colombara SRL Acque di dilavamento Canale Fondi a Sud -> fiume Lusore -> Laguna Attivo Lusore/ lusore tra Menengon e la foce nella laguna di Venezia Commerciale Rottami S.R.L. Acque meteoriche Scolo Naviglio Brenta- Bondante / Pionchetta Fossato->Scolo Cavin Maggiore->Scolo Attivo Nord- Pionca / Pionchetta N- Pionca inizio Pionca->Naviglio Brenta->Laguna corso e Volpin Cooperativa Ortolani Cooperativa Ortolani Sottomarina Acque reflue ind. Canale Fossetta->Brenta Attivo Sottomarina S.c.a.r.l. S.c.a.r.l. Cosmo Ambiente S.R.L. Acque meteoriche Canale di raccolta -> Rio Storto Attivo Ruviego- scolmatore / Storto / Storto tra inizio corso e Combi Da Lio S.p.A. Acque reflue ind. Collettore Acque bianche afferenti al fiume Dese Attivo Dese/ Dese tra S. Ambrogio e S. Martino Da Lio S.p.A. Acque reflue ind. Collettore Acque bianche afferenti al fiume Dese Attivo Dese/ Dese tra S. Ambrogio e S. Martino Da Lio S.p.A. Acque reflue ind. Collettore Acque bianche afferenti al fiume Dese Attivo Dese / Dese tra S. Ambrogio e S. Martino Dainese Moreno Acque di dilavamento Scolo Consorziale Lietoli Attivo Orsaro- Fiumicello- Fiumazzo/ Noventana- Piovego - Cornio Nuovo Dainese Rottami SNC Acque di dilavamento Fosso Fossato adiacente ->Consorziale Lietoli Attivo Orsaro- Fiumicello- Fiumazzo/ Noventana- Piovego - Cornio Nuovo De Bei & Bonacic S.A.S. di Laguna di Venezia Acque di raffreddamento Laguna Canale lagunare Attivo Aldo De Bei & C. De Rossi Alessio s.n.c. di A. De Cavinello (Lusore) - Scolo Pionca - Naviglio- Naviglio Brenta- Bondante / Pionchetta Acque reflue ind. Scolo Attivo Rossi & C. Brenta - Laguna Nord- Pionca / Pionchetta N- Pionca inizio Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 162

168 NOME Deppieri Andrea Distributore Carburanti SHELL Ecocentro di S. Maria di Sala Comune Tipo di scarico Tipo corpo idrico Corpo idrico Stato Acque reflue ind. Scolo Finarda - Idrovia VE-PD - Laguna Attivo Acque meteoriche Scolo Consortile Lusore Attivo Ecosider S.R.L. Acque di dilavamento Scolo Pionca->Naviglio Brenta->Laguna Attivo Bacino interessato corso e Volpin Idrovia Padova Venezia/ Finarda Naviglio Brenta- Bondante / Pionchetta Nord- Pionca / Pionchetta N- Pionca inizio corso e Volpin Laguna di Venezia Acque reflue ind.e Edilvenezia S.P.A. Canale Tessera Attivo meteoriche Elio's s.a.s. di Donatelli Elisa & Acque reflue ind.e Ruviego- scolmatore / Dosa Rio Dosa Attivo C. meteoriche Acque reflue industriali e Laguna di Venezia Enel Produzione S.P.A. Laguna di Venezia Attivo di raffreddamento ENI S.P.A. Acque reflue ind. Canale Pagliaghetta Attivo Laguna di Venezia ENI S.P.A. - Divisione Refining Dese/Acque Alte Cattal e Acque Medie Acque reflue ind. Canale Pagliaghetta Attivo e Marketing Cattal Acque reflue ind.e Dese/ Acque Alte Cattal e Acque Medie Esso Italiana S.r.l. Canale Altro Attivo meteoriche Cattal F.lli Artuso Group S.R.L. Acque meteoriche Collettore Acque Alte Campalto Attivo Marzenego/ Acque Alte Campalto F.lli Vianello di Iivano S.A.S. di Fossato, scolo Boetta->Canale Menegon - Acque reflue ind. Fosso Attivo Mario Vianello & C. >fiume Lusore ->Laguna Fiorin S.N.C. di Fiorin Roberto confinante - Scolo Cognaro - Naviglio Brenta - Naviglio Brenta- Bondante / Pionchetta Acque reflue ind. Fosso Attivo & C. Laguna Nord- Pionca / Volpin Fiorital S.R.L. Acque reflue ind. Canale Columbuola Attivo Laguna di Venezia Gamnato Luca Acque reflue ind. Fosso confinante - Canale Desolina - Dese - Laguna Attivo Gasoline di Olfeni Angelo e C. S.N.C. Acque reflue ind. Fosso Adiacente Proprietà-> Scolo Cornio Nuovo Attivo Grassato S.N.C. di Grassato Pagliaghetta - Collettore Acque Medie- Dese- Acque reflue ind. Canale Davide e Bentivoglio Laguna Attivo I.L.N.O.R. s.p.a. Acque reflue ind. Fosso Parallelo alla Via Moglianese->Scolo Pianton- >Dese - Laguna Attivo I.L.N.O.R. s.p.a. Acque di raffreddamento Fosso Parallelo alla Via Moglianese->Scolo Pianton- >Dese - Laguna Attivo Italcementi Fabbriche Ruinite Cemento S.P.A. Bergamo Acque reflue miste Laguna Canale Industriale Sud Attivo Kuwait Petroleum Italia S.P.A. Acque meteoriche Canale Pagliaghetta ->Collettore Acque Medie->Dese- >Laguna Attivo Orsaro- Fiumicello- Fiumazzo/ Noventana- Piovego - Cornio Nuovo Dese/ Acque Alte Cattal e Acque Medie Cattal Dese Dese Dese/ Acque Alte Cattal e Acque Medie Cattal Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 163

169 NOME La Sosta S.R.L. Tipo di scarico Acque reflue ind.e meteoriche Tipo corpo idrico Corpo idrico Stato Scolo Pionca Attivo La Sosta S.R.L. Acque di dilavamento Scolo Pionca Attivo Lavanderia L.S.G. S.R.L. Acque reflue ind. Fosso MA.MI.MA. S.R.L. c/o Consorzio Rizzante Autotrasporti La Sosta S.R.L. Acque di dilavamento Acque reflue ind. e di raffreddamento Fosso interno alla proprietà e confluente nel canale Menegon adiacente ovest - Rio S. Martino - Dese - Laguna Attivo Attivo Canale Cesenego ->Lusore ->Laguna Attivo Marchi Industriale S.p.A. Acque meteoriche Canale Cesenego ->Lusore ->Laguna Attivo Marchi Industriale S.p.A. Acque di raffreddamento Canale Cesenego ->Lusore ->Laguna Attivo Marchi Industriale S.p.A. Acque reflue ind. Canale Cesenego ->Lusore ->Laguna Attivo Monico S.P.A. Acque meteoriche Collettore Attivo Monico S.P.A. Acque reflue ind. Collettore Consortile Acque Basse - Osellino - Laguna Attivo Noaoil S.P.A. Acque meteoriche Fosso Off. Meccanica - MDM - S.N.C. DI Moretto Danilo - Asti Marino A nord - Rio Draganziolo - Fiume Marzenego - Laguna Attivo Acque reflue ind. Roggia La vecchia - Lusore - Laguna Attivo Bacino interessato Naviglio Brenta- Bondante / Pionchetta Nord- Pionca / Pionchetta N- Pionca inizio corso e Volpin Naviglio Brenta- Bondante / Pionchetta Nord- Pionca / Pionchetta N- Pionca inizio corso e Volpin Lusore/ Veternigo- Mirano- Caltressetta- Menegon Dese/ Dese tra S. Ambrogio e s. Martino Naviglio Brenta Bondante/ Pionchetta Nord- Pionca/ Pionchetta Nord Pionca tra inizio corso e Volpin Lusore/ Lusore tra botte sul taglio di Mirano e Cesenego Lusore/ Lusore tra botte sul taglio di Mirano e Cesenego Lusore/ Lusore tra botte sul taglio di Mirano e Cesenego Ruviego- Scolmatore/ diramazione Marzenego Osellino Ruviego- Scolmatore/ diramazione Marzenego Osellino Off. Bolgan S.r.l. Acque reflue ind. Fosso Adiacente via Mandricardo - Colettore Acque Alte - Osellino - Laguna Attivo OrtovalliI S.a.s. Acque reflue ind. Scolo Pascolon -> laguna Attivo Scarpion (Trezze- Bonifica del Brenta) Ossida S.r.l. Acque reflue ind. Canale Palumbo Attivo Vallio- Vela Nuovo taglietto- Silone/ Correggio Fossetta Pavanetto Giovanni Acque reflue ind. Collettore Condotta acque bianche->dese->laguna Attivo Dese/ Dese tra S. Ambrogio e s. Martino Pesca - Mar di Ballarin Marco & C. S.A.S. Point Service sas di Gallo Daniele & C. Acque reflue ind. Laguna Laguna Attivo Acque reflue ind. Fosso Adiacente perimetro aziendale Attivo Laguna di Venezia Marzenego/ Draganziolo Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 164

170 NOME Tipo di scarico Tipo corpo idrico Corpo idrico Stato Reckitt Binckiser Italia S.p.a. Acque reflue ind. Canale Naviglio Brenta Attivo Bacino interessato Reckitt Binckiser Italia S.p.a. Acque di raffreddamento Canale Naviglio Brenta Attivo S.I.LA.N. Società- Industriale Lavaggio e Nolegio S.R.L. Acque reflue ind. Fosso di guardia SS 516 "Piovese" Attivo (CON SIGLA S.I.LA.N. S.R.L.) Sapio Iindustrie S.R.L. Acque reflue miste Canale Brentella Attivo Service Gas S.R.L. Acque reflue ind. Fosso Rio Storto - Scolmatore Marzenego - Ruviego- Scolmatore- Storto Attivo Scolmatore Bazzera Service Gas S.R.L. Acque reflue ind. Canale Brenta->Laguna Attivo Ruviego Scolmatore/ Storto Service Gas S.R.L. Acque meteoriche Canale Brenta->Laguna Attivo Ruviego Scolmatore/ Storto SHELL Italia S.p.a. Deposito Dese/ Acque Alte Cattal e Acque Medie Acque di dilavamento Canale Paglighetta - Laguna Attivo Avio Cattal Silvestrin Metello Stazione DI Naviglio Brenta- Bondante / Seriola Acque reflue ind. Canale Seriola Attivo Servizio Esso (Ex Ardit Marco) Veneta Speedline S.r.l. Acque reflue ind. Fosso Scolo Volpino - Lusore - Laguna Attivo Naviglio brenta- Bondante / Pionchetta Nord- Pionca / Pionchetta N- Volpin Speedline S.r.l. Acque di raffreddamento Fosso tombato - Lusore - Laguna Attivo Naviglio Brenta- Bondante -> Pionchetta Nord- Pionca / Pionchetta N- Volpin Stazione di Servizio Api di Lusore/ Lusore tra botte sul Taglio e di Acque reflue ind. Fiume Lusore Attivo Zampieri Alberto Mirano e Cesenego/ Stazione di Servizio Api di Lusore/ Lusore tra botte sul Taglio e di Acque meteoriche Fiume Lusore Attivo Zampieri Alberto Mirano e Cesenego/ Stazione Q8 di Rocco Pietro Acque reflue ind. Fosso Fossato ->Scolo Vernice Fossato->Scolo Vernice>Muson Vecchio->Canale Taglio- >Naviglio Brenta->Laguna Attivo Naviglio Brenta- Bondante/ Muson Vecchio- Taglio di Mirano/ Vernice- Refosso- Vallona Stea S.R.L. Acque meteoriche Fosso a confine proprietó Attivo Ruviego scolmatore/ Scolmatore tra Struzziero Guido Acque reflue ind. Fosso Rio Storto - Scolmatore Marzenego - Scolmatore Bazzera Superbeton S.p.A. Acque meteoriche Collettore Cattal->Dese Attivo SYNDIAL S.P.A. - Stabilimento di Porto marghera - Reparto CS23 SYNDIAL S.P.A. - Stabilimento di Porto marghera - Reparto CS30 Attivo Acque reflue ind. Altro Impianto SG31 -> Laguna Attivo Acque reflue ind. Laguna di Venezia (da Impianto SG31) Attivo allaccianti di levante e di ponente Ruviego- Scolmatore- Storto Dese/ Acque Alte Cattal e Acque Medie Cattal Laguna di Venezia Laguna di Venezia Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 165

171 NOME Tipo di scarico Tipo corpo idrico Corpo idrico T & T S.R.L. Acque reflue ind. Fosso confinante - Fossa Storta - Dese - Laguna Attivo T.E.R.NA. S.P.A. GruppoENEL Sezione di Dolo Termovalorizzatore di Venezia Vesta S.P.A. Terraeal Italia S.R.L. Acque reflue ind. Fosso TI.ESSE Triveneta Servizi S.R.L. TRE ESSE S.N.C. di Bastia Cluadio & C. Stato Acque di dilavamento Scolo Brentasecca-> laguna Attivo Acque di dilavamento Canale industriale sud Attivo Acque reflue ind. Fosso Fossato interno proprietà->fiume Marzenego- >Laguna Fossato ->Scolo Palombo ->Scolo Correggio- >Canale Fossetta ->Laguna Attivo Attivo Acque reflue ind. Altro (Dese) Attivo Bacino interessato Dese/ Storta/ Storta tra inizio morfologia naturale e Dese Laguna di Venezia Valio- Vela- Nuovo Taglietto- Silone/ Correggio-Fossetta Trevisan S.R.L. Acque meteoriche Rio Roviego Attivo Ruviego Scolmatore/ Ruviego tra inizio corso e deriv. Piovego Trevisan S.R.L. Acque meteoriche Rio Roviego Attivo Ruviego Scolmatore/ Ruviego tra inizio corso e deriv. Piovego Vaccari Giovanni S.p.A. Acque di dilavamento Fosso consorziale "Fondi a Sud" - Lusore - laguna Attivo Versuro Doriano Acque reflue ind. Canale Seriola Attivo Idrovia Padova Venezia/ Finarda VESTA - Mercato Ittico all ingrosso Acque reflue ind. Canale del Tronchetto Attivo Vetreria S.O.I.V.A. - S.R.L. Acque reflue ind. Scolo Caltana Attivo Lusore/ Caltana Vivian Gianni S.A.S. di Vivian Comuna - Scolo Pionca - Naviglio Brenta - Lusore/ Cesenego vecchio - Comuna Acque meteoriche Scolo Attivo Gianni e Michele Laguna Zilio Denis & Zilio Tiziano Self Acque reflue industriali e Condotta acque bianche,canale Bastiette, Idrovia Padova Venezia/ Finarda Canale Attivo Wash S.N.C. meteoriche Laguna Fonte: Provincia di Venezia, 2008 Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 166

172 Oltre a queste ditte autorizzate dalla Provincia di Venezia allo scarico in acque superficiali di acque reflue, meteoriche e di dilavamento, all interno della Laguna sono presenti altri 23 punti di scarico autorizzati dal Magistrato alle Acque di Venezia. I depuratori che insistono in questo bacino idrografico e sono localizzati in Provincia di Venezia sono sette (tab. 11.4) e tre sono le vasche Imhoff (tab. 11.5). Tab. 11.4: Depuratori Agglomerato AE Agglomerato Depuratore AE (progetto) Stato Tipo Corpo Idrico Nome Corpo idrico Mestre-Mirese Depuratore di Venezia-Campalto Attivo Canale Osellino - Laguna Mestre-Mirese Depuratore di Venezia -Fusina via dei Cantieri Attivo Laguna -- Venezia- Lido Depuratore di venezia- via Galba 10, Lido > Attivo Mare Mare Adriatico Quarto d'altino Depuratore di S. Biagio di Callalta - via Roma 500 Attivo Fosso laterale via Roma Quarto d'altino Depuratore di Monastier-Grimani 7400 Attivo Fiume Meolo Fossalta di Piave Depuratore di Fossalta di Piave- Cadorna 3600 Attivo Canale Palumbo Albarea 259 Depuratore di Pianiga- via Miglio 80 Attivo Fosso Prospiciente via Montello Cona Depuratore di Cona-Pegolotte 2700 Attivo Canale Rebosola > Laguna 4551 Depuratore di Correzzola (PD)- via Giusti, Villa del bosco 400 Attivo Scolo Canale Barberaga 4551 Depuratore di Correzzola (PD)- via Monsone, Concadalbero 350 Attivo Canale Rebosola 4551 Depuratore di Correzzola (PD)- via papa Giovanni XXIII, loc. Civè 700 Attivo Canale Spinarella Fonte: Piano di Bacino delle Alpi Orientali, Aprile 2011 Tab. 11.5: Vasche Imhoff Comune Indirizzo AE BOD Punto di scarico Stato Chioggia Np Np Fiume Bacchiglione Cessato Cona Loc. Foresto G/d Suolo Attivo Pianiga Via Miglio G/d Fosso prospiciente via Montello Attivo Fonte: Piano di Bacino delle Alpi Orientali, Aprile 2011 Tutto il territorio è servito dalla rete fognaria; rimangono esclusi agglomerati di piccole dimensioni e case sparse IMPIANTI DI GESTIONE RIFIUTI Al fine di fornire un quadro completo della gestione dei rifiuti a livello del bacino considerato si è fatto riferimento al database Arpav_Catasti delle fonti di pressione. ARPAV dispone della georeferenziazione solo delle ditte soggette a procedure IPPC, in quanto sottoposte a controlli periodici da parte di personale tecnico interno. Per tutte le altre tipologie di impianti sotto elencati non è disponibile la georeferenziazione e quindi può essere fatta solamente una stima di massima della localizzazione a livello di Comune. Si ricorda che i territori dei comuni di Cavarzere, Chioggia, Jesolo, Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 167

173 Fossalta di Piave, Meolo e Musile di Piave appartengono parzialmente al Bacino Scolante nella Laguna di Venezia. Per quanto concerne la gestione dei rifiuti sono individuabili gli impianti nei Comuni di seguito elencati in tab Tab. 11.6: Tipologia di impianti sit_id Num. Registro Denominazione impianto Comune di CAMPAGNA LUPIA Baldan Recuperi E Trattamenti S.R.L. Indirizzo via Marzabotto IDEA S.R.L. via Marzabotto Laguna Pallet S.N.C. di Favero S. E D. via dell'industria 18 Tipo impianto Qtà trattata (t/a) Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) Tipo rifiuto pericoloso pericoloso pericoloso Menin & Busatto S.n.c. via I Maggio * Salgaim Ecologic S.P.A. Servizi Ecologici Brenta S.a.s. di Bozzato Rossano e C. (S.E.B. S.a.s.) Superbeton S.P.A Veneta Fer-Cart S.N.C. di Canton P.I. Marileno & C. G.S. Rottami di Gobbato Simone 4302 Toniolo Ugo Comune di CAMPONOGARA 4303 Gobbi S.n.c. di Gobbi Giovanni & C. Metal S.N.C. di Ditadi Moreno & Refellato Matteo Tav Rottami di Tassetto Vanni via Cristoforo Colombo 1 via Colombo 1, Lugo via Marzabotto 122/F, Lughetto via XXV Aprile 13 via G. Marconi 18 via Lova 147, Santa Maria Assunta via Nuova 23 via Dante Alighieri via dell'industria Zara Franco via dell industria Azienda Florovivaistica Zinato Alessandro Comune di CAVALLINO TREPORTI Verde Ambiente di Angiolin Adriano & c. s.n.c. via Roma, 112 via Fausta pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 168

174 sit_id Num. Registro Denominazione impianto Verde Ambiente di Angiolin Adriano & C. S.N.C. Verde Ambiente di Angiolin Adriano & C. S.N.C. Comune di CAVARZERE Calcestruzzi Zillo S.P.A I.L.CE.V. S.P.A. Societa Agricola Agriverde S.S. Tommasin Angelo Agricola Immobiliare S Pietro di Arndt Cristina & C. - S.A.S. Ecocentri Ecocentro Comune di Cavarzere Comune di CHIOGGIA Calcestruzzi S.P.A Doria Servizi Ecologici SRL Guascor Italia S.P.A Ecocentri 5553 Discariche 5182* Cod. IPPC 5.4 Comune di CONA Scavi E Trasporti Meo di Boscolo Marino Meo & C. S.N.C. Ecocentro di Chioggia - Veritas S.P.A. VERITAS S.p.A. (A.S.P. S.p.A.)* Bermar 2 S.R.L Ecocentri Veneta Ecorecuperi S.A.S. di Miotto Leopoldo Fernando & C. Zanellato Francesco di Zanellato Maurizio E C. S.A.S. Indirizzo via Sette Casoni 14, Ca' Ballarin via Fausta Tipo impianto via Fenilon 7 viale Regina Margherita 81/1 via Ca Negra 1/D via dell'artigianato 5/1 via Revoltante 17 via dell'artigianato Strada Statale Romea 520 Borgo san Giovanni 248 Argine Destro Brenta - Zona Discarica Comunale Localita' Val Dal Rio Produzione energia Localita' Sacca Casale, Borgo San Giovanni via Argine Destro Brenta Ca Rossa Localita' Cordenazzo via Valletta Cantarana - Zona PIP via Valletta Ecocentro Comune di via Carducci Discarica rifiuti non pericolosi (ex I cat.) Qtà trattata (t/a) Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) Demolizione rottami metallici Tipo rifiuto pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso Potenzialità di progetto t (200 t/g). Volume di progetto m 3. Superficie di progetto m pericoloso Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 169

175 sit_id Num. Registro Comune di DOLO Ecocentri Denominazione impianto Cona Indirizzo Ecosider S.R.L. via del lavoro F.lli Lazzarin S.R. via dell'industria 1 Mondial di Lazzarin Salvatore S.P.A. Comune di FOSSALTA DI PIAVE Pivetta S.R.L. Comune di FOSSO Maniero gianni Compagno Emilio 4235 Ecolando S.R.L.* Edilizia Bert di Berto Giovanni & Orlando S.N.C. NEC S.R.L. New 5163 Ecology (CON SIGLA NEC SRL) Nuova Ecologica S.R.L. S.I.R.A. Sistemi 5212 Integrati di Ambientale S.R.L. Impianti di stoccaggio Compagno Emilio Invemet - S.R.L. Comune di MARCON via dell'industria 1 via Duca D'Aosta 40 via Alessandro Volta 7 via 4 Novembre 24 zona Industriale IX Strada 109 via Callesette 58 Zona Industriale IX Strada 115 Zona Industriale VII Strada 9 via IX Strada 22 via 4 Novembre 24 via VIII Strada Biasuzzi Concrete S.P.A. via Pialoi Marcon Recycling via delle industrie S.R.L. 72 Societa' Agricola Andretta Ivano E Bizzotto Antonietta S.S. via Poianon 26 di Andretta Ivano & C 5170 Europambiente S.R.L. via Fornace 44 Impianti di stoccaggio 14064* Galentis S.R.L.* Ecocentri via delle Industrie Ecocentro Comunale via Praello Comune di MARTELLAGO Tipo impianto Qtà trattata (t/a) Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) Selezione e frantumazione Trattamento beni durevoli Stoccaggio provvisorio Stoccaggio provvisorio Deposito preliminare Tipo rifiuto pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 170

176 sit_id Num. Registro Denominazione impianto Guerra Renato Azienda Agricola Le Sac di Tavella Luciana NI.CE S.A.S. di Ceolin Nico & C Pellizzon Agriservice S.N.C. Pellizzon Giampaolo, Gianluca e Pierantonio e Rino S.S Fassina Diego & C. S.N.C * Pometon SPA* Ecocentri Indirizzo via Morosini via Francesco Baracca 28/A via I Maggio 5 via Boschi 10 via Roviego via Olmo 93 via Circonvallazione Ecocentro via Roviego Comune di MEOLO Fingas S.R.L Comune di MIRA Lazzarato Gianluca & Stefano S.N.C Plastic-One S.R.L San Leone Giardini di Busana Paolo via delle industrie II 27 via Roma 220 via Maestri del Lavoro 10 via Bastiette C & C S.P.A. via Foscara Ecoprogetto Venezia S.R.L Euroveneta Fusti S.R.L. via Bastiette 23 via Maestri del Lavoro Marin Danilo via XXV Aprile 82 Comune di MIRANO Ballarin S.N.C. di Ballarin Giuseppe, Paolo e Gino Marcopolo Engineering S.P.A. Sistemi Ecologici via Taglio Sinistro 63/H Localita' Ca Perale Tipo impianto Messa in riserva Compost di qualità Produzione energia Qtà trattata (t/a) Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) Zanetti Narciso via Don Orione Zanetti Narciso impianto di recupero via Don Orione 10 rifiuti biodegradabili in ACQ 4308 Centro Plastica S.r.l. via Galileo Galilei * Impianto Complesso - via Venezia 3 Selezione Tipo rifiuto pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 171

177 sit_id Num. Registro Denominazione impianto VERITAS S.P.A.(EX A.C.M. S.P.A.) L.P.C. - Di Savoia Sergio e C. S.N.C. Vivian Gianni S.A.S. di 2480 Vivian Gianni E Michele Impianti di stoccaggio VERITAS S.P.A. (EX 5025 ACM SPA) Ecocentri Indirizzo via Galileo Galilei 12 via Taglio Sinistro 159/a via Scaltenigo Ecocentro Viale Venezia 3 Impianto di trattamento meccanico/biologico Impianto Complesso * Veritas S.P.A.(Ex A.C.M. S.P.A.) via Venezia 3 Comune di NOALE Tipo impianto Qtà trattata (t/a) secco riciclabile 120 Autodemolizione veicoli a motore Deposito preliminare Produzione CDR Qtà max iniziale (t) Antonello - S.N.C. di via Vernice 5 Antonello Abramo & C Betonrossi S.P.A. via Pacinotti Scantamburlo Pietro via Brugnole Cosmo Ambiente via Mestrina 46/X S.R.L Matteazzi S.R.L. via E. Fermi Trevisan S.R.L. via A. Meucci 15 Selezione multile 85 Ecocentri Ecocentro VIA MESTRINA 38 Comune di PIANIGA Co.Ma.Tess S.N.C. dei F.lli Lazzarin Adriano Andrea & Giulio Commerciale Rottami S.R.L. Logycop Societa A Responsabilita Limitata Salvagnin Paolo E C. S.N.C Rossato Fortunato S.R.L. Impianti di compostaggio Rossato Fortunato s.r.l impianto di compostaggio Ecocentri via dell'industria 25 via Cavin Maggiore 213/A via Veneto 5/7 via Baluello via Marinoni 80 via Marinoni Ecocentro via Po Mellaredo Comune di QUARTO D ALTINO Qtà max messa in riserva (t) Selezione multile Compost di qualità Linea V.Z. S.R.L. via Abbate Tipo rifiuto pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 172

178 sit_id Num. Registro Denominazione impianto Comune di SANTA MARIA DI SALA Ecorottami S.N.C. di Livieri Camillo E Domenico Indirizzo Tipo impianto Qtà trattata (t/a) Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) Tipo rifiuto Tommaso 90 pericoloso via Ferraris Mac Beton S.P.A. via Pacinotti Rexpol S.R.L. via Fermi Riviera Rottami di Gianpietro Livieri & C. S.N.C. Viale Ferraris * 340 Speedline S.R.L. via Salgari Ecocentri Stocco & Tognon Fonderie S.R.L. via Grandi Ecocentro Viale Ferraris Comune di SCORZE Azienda Agricola Tosatto Luciana E Guerra Renato S.S. Azienda Agricola Tosatto Luciana e Guerra Renato S.S Guerra Renato Azienda Agricola Kit Ufficio S.N.C. di Codato Michele & C. via San Paolo 35/B Spangaro via San Paolo 35, Peseggia via Treviso Longato Luciano via Onaro Mac Beton S.P.A. via G. Rossa Tronchin S.R.L. via Canaletto Tronchin Francesco via Tiziano Ecocentri Tronchin Francesco - Compostaggio 2 via Canaletto Ecocentro via Marmolada Comune di SPINEA Calcestruzzi S.P.A Femio Luca & C. S.N.C Filog S.R.L. Ecocentri Viale Delle Industrie 40 via Negrelli 34 via Delle Industrie 10/D Ecocentro via Pascoli Comune di VENEZIA ambientale Produzione energia pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 173

179 sit_id Num. Registro Denominazione impianto Indirizzo Tipo impianto Alcoa Trasformazioni via dell'elettronica S.R.L.* 31/33 Bergamo Cesare di Bergamo Sauro & c. - via Malamocco 94 s.n.c. Biasuzzi Concrete via della Tecnica S.P.A. 6 Boscolo Bielo Ivano Canale Della S.R.L. Scomenzera 1 Strada della Busolin S.R.L. Motorizzazione Civile Calcestruzzi S.P.A. via Paganello 9 Centro Intermodale via dell Elettricita Adriatico S.P.A. 21 via della Chimica Messa in Chemnet S.R.L. 4 riserva via dell'elettronica Demont - S.R.L Strada Statale F.M.S. - F.lli Michieletto Romea - n. 309, Strade S.R.L Ferrarese S.R.L. via Bottenigo I.L.E.S.A. S.P.A. via Malamocco Ecoservizi di Gorinati via San Giuliano Messa in Pierpaolo 6 riserva Italo Regazzo - S.R.L. via Malamocco Ma.Ba. Snc di Marchiori Franco & Manca Maurizio Maccatrozzo Arduino E C. S.A.S. Marghera Portuale S.P.A. - Unipersonale - via Santa Barbara 13 Qtà trattata (t/a) Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) via Triestina via del Commercio 15 via Martiri della Prevato Leonida Liberta 155 Simar - Societa Metalli via delle Industrie Marghera s.p.a.* Superbeton S.P.A. via Triestina via della Tecnica Superbeton S.P.A Artuso S.R.L. Strada Romea - Autodemolizione veicoli a Artuso S.R.L. angolo via motore bottenigo Autodemolizioni Moretti Autodemolizione veicoli a via Orlanda 45 S.R.L. motore 6900 Colombara Srl F.lli Artuso Group via Martiri della Autodemolizione veicoli a Tiso Alfredo & Figli via Martiri della via Malcontenta via Malamocco Autodemolizione veicoli a S.R.L. Liberta /a motore Tipo rifiuto pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 174

180 sit_id Num. Registro Denominazione impianto Indirizzo Tipo impianto S.R.L. Liberta 373 motore Impianto a Tecnologia Complessa - Ecoprogetto Venezia S.R.L.* Impianto di Inertizzazione Rtn - Veritas S.P.A.* via della Geologia 31 Localita' Fusina 5231 Marchiori S.P.A. via Triestina 14027* Syndial S.P.A. - Stabilimento di Porto Marghera - Reparto Cs23-25* Tecnoecology Srl 4326 Volpato - S.R.L. via della Chimica 5 via della Geologia 33 via della Tecnica Z.A. S.R.L. via degli Abeti 17 Impianti di incenerimento Dow Italia Divisione 3130 Commerciale S.R.L. Ecoprogetto Venezia 4174 S.P.A. Servizi Porto Marghera S.C.R.L. - Sg31* Syndial S.P.A. - Stabilimento di Porto Marghera - Reparto Cs28* Termovalorizzatore di Venezia - Veritas S.P.A. (Ex Vesta S.P.A.) Discariche 5741 Solvay Flour Italia S.P.A.* via della Chimica 5 via dell Elettronica 9 via della Chimica 5 via della Chimica 5 Della Geologia Loc. Fusina Fiaccole Compost di qualità Qtà trattata (t/a) Selezione multile Autodemolizione veicoli a motore Incenerimento Incenerimento Incenerimento Incenerimento Potenzialità di progetto: 96 t/g Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) Incenerimento Potenzialità di progetto: 175 t/g Discarica per rifiuti speciali non pericolosi (ex 2B) - Impianti di stoccaggio Centrale Termoelettrica di "Marghera Levante" - Edison S.P.A.* via della Chimica 16, Porto Marghera 3115 Enel Produzion*E via dell'elettricita' S.P.A. 23, Marghera Enel Produzione via dei Canteri 5, S.P.A.* Marghera 3137 Montefibre Spa* via della Chimica 11, Porto Marghera Nord Est Cementi Porto Commerciale - Terminal S.R.L. Multi Service - Molo Sali 3138 Petroven S.R.L.* via dei Petroli, 14/A-1, Marghera 3139 via della Chimica Polimeri Europa S.P.A.* 5, Marghera Tipo rifiuto Volume residuo m3. Volume di progetto m3. Superficie di progetto m2 Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 175

181 sit_id Num. Registro Denominazione impianto S.G.S. - Societa "Gestione Sacche" A Responsabilita Limitata Impianti di trattamento meccanico/biologico Indirizzo Localita' Sacca San Mattia, Murano Tipo impianto Qtà trattata (t/a) 3155 Aim Bonifiche S.R.L.* via Righi 10 Trattamento chimico-fisico Alles - Azienda Lavori via Lagunari Escavo Trattamento chimico-fisico dell Elettronica 5 Smaltimenti S.R.L.* Guardie ai Fuochi del Porto di Venezia - Societa' Cooperativa per Azioni* Impianto a Tecnologia Complessa - Ecoprogetto Venezia S.R.L.* Impianto di Inertizzazione Rtn - Veritas S.P.A.* Insula S.P.A Servizi Porto Marghera S.C.R.L. - Sg31 Syndial S.P.A. - Stabilimento di Porto Marghera -Reparto Cs Trenitalia S.P.A. Ecocentri VERITAS S.p.A VERITAS S.p.A. Comune di VIGONOVO Imball Nord S.A.S. di Giantin Giovanni & C Imball Nord S.A.S. di Giantin Giovanni & C. Maniero Valentino S.N.C. di Maniero Andrea E Gaetano 4327 L.M. Livieri Migliorini Servizi Ecologici S.R.L. Ecocentri via dell'elettronica 7 via della Geologia 31 Localita' Fusina Localita' Sacca Serenella via della Chimica 5 via della Chimica 5 via Parco Ferroviario 59 Loc. Malamocco 18, Lido Terre Perse via Porto di Cavergnago 69, Mestre via dell Artigianato 12 via del Lavoro Localita' I^ Strada 17 - Zona Artigianale via Seconda Strada Ecocentro via Silvio Pellico Trattamento chimico-fisico Produzione CDR Trattamento chimico-fisico Potenzialità di progetto t/a Potenzialità di progetto t/a Trattamento chimico-fisico Trattamento chimico-fisico Superficie totale 5790 m2 Trattamento chimico-fisico Trattamento chimico-fisico Ecocentro Ecocentro Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) Tipo rifiuto pericoloso pericoloso pericoloso FONTE: ARPAV, 2011 * Aziende IPPC Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 176

182 Per la discarica di Malcontenta-Moranzani è in corso un operazione di bonifica ed ampliamento, in quanto raccoglierà parte dei fanghi ottenuti dal dragaggio dei canali di Porto Marghera, nell ambito dell Accordo di Programma Vallone Moranzani. Lungo il tratto tra il Brenta ed il Bacchiglione sono presenti due discariche presso il Comune di Chioggia, una vicino a Conche, con un estensione di circa 23 ha e una più piccola vicino alla frazione di S. Anna, di circa 3,5 ha. Nella parte più a Nord del BSL, risultano esserci altre discariche di piccole dimensioni (Fonte: Uso del suolo della provincia di Venezia, 2006): - a Pianiga 1,51 ha - a Noale 9,20 ha - a Spinea 4,98 ha CARICHI INQUINANTI DI ORIGINE AGRO-ZOOTECNICA Il territorio considerato, a causa della spinta urbanizzazione, presenta una scarsa vocazione agricola mantenuta per lo più dalla coltivazione del seminativo seminativo e sono presenti anche molti allevamenti intensivi (tab. 11.7). Nella tabella di seguito riportata si evidenzia l apporto di azoto di origine zootecnica utilizzato all interno del BSL. Va ricordato che tali apporti si riferiscono a tutto il Bacino e quindi anche alla parte che si estende nelle altre province interessate. Tab. 11.7: Apporto di azoto di origine zootecnica Apporto di azoto di origine zootecnica Azoto Azoto Bacino idrografico SAU Min./org. (t) Zoot. (t) Tot. apportato Surplus Bacino Scolante FONTE: Piano Tutela delle Acque, 2009 L inquinamento da nitrati di origine agricola assume particolare importanza in questo Bacino in quanto quest area è classificata interamente come zona vulnerabile da nitrati (Dir. 91/676/CEE recepita con DGRV n del 7 Agosto 2006) dove vige la limitazione a 170 kg/ha la quantità di azoto distribuibile mentre rimane a 340 kg/ha al di fuori dell area vulnerabile. Come si può rilevare, l attività agrozootecnica è una fonte di pressione molto rilevante in questo Bacino: il surplus di azoto è del 53% dell azoto totale apportato. Si sottolinea che per un informazione più corretta sul carico di azoto organico distribuito sul bacino, bisognerebbe conoscere anche i PUA (Piani di Utilizzazione Agronomica) nei quali sono indicati i terreni interessati alla concimazione organica. Tramite la collaborazione con l Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie è stato possibile conoscere il carico totale potenziale, per tipologia di allevamento, delle aziende presenti nel territorio interessato. Il carico potenziale totale indica il numero potenziale di capi allevabile per ciclo (tab. 11.8). Nelle tabelle di seguito riportate si considera un solo ciclo per tipo di allevamento mentre per quanto concerne i Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 177

183 bovini (sia da che da riproduzione) il numero di capi indicato coincide con quello realmente presente nell allevamento al momento del censimento (anno 2010), in quanto l aggiornamento dell anagrafe avviene in tempo reale. Tab. 11.8: Carico potenziale degli allevamenti. Comune Tipologia di allevamento /numero potenziale di capi Allevamento Suini Avicoli Avicoli da Hobbies** Bovini da riproduzione Bovini da Conigli Equini Ovini/ Caprini Campagna Lupia Camponogara Campolongo Maggiore Cavallino Treporti Cavarzere* Chioggia* Cona Dolo Fiesso D Artico Fossò Marcon Martellago Meolo* Mira Mirano Noale Pianiga Quarto d Altino S. Maria di Sala Salzano Scorzè Spinea Stra Venezia Vigonovo FONTE: Dati estratti dall'anagrafe Bovina Regione Veneto 2010, Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie, *Comuni la cui superficie ricade parzialmente all interno del BSL ** sono considerati avicoli da esposizione o da hobbistica es. cigni, razze particolari per concorsi ecc. Delle precedenti aziende zootecniche citate le seguenti sono soggette a procedura IPPC, tab. 11.8: Tab. 11.8: Aziende zootecniche soggette a procedure AIA Ragione sociale Capacita Comune Suini >2000 capi (oltre 30 Azienda Agricola Polato Fiorenzo, Fabiano & C. Societa Semplice kg) Campagna Lupia Guzzo s.a.s. di Guzzo Luigino & c. Suini >2000 capi Cona FONTE: ARPAV, 2011 Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 178

184 sono ad oggi a disposizione i dati georeferenziati delle aziende zootecniche presenti nella provincia di Venezia; conoscendo solo l anagrafica e le caratteristiche generali dell attività non è possibile determinare il carico puntuale che insiste sul bacino. In Allegato 1 viene riportato l elenco per Comune e di seguito (fig e 11.5) si riassumono tutte le fonti di pressione che si trovano in prossimità del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia; si riporta anche la mappa dell uso del suolo relativamente al bacino citato. Si precisa che la rete fognaria riportata è aggiornata al Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 179

185 Fig. 11.4: Fonti di pressione nel BSLV Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 180

186 Fig. 11.5: Uso del suolo nel BSLV Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 181

187 11.4 INDICI E CARATTERIZZAZIONE DEI CORSI D ACQUA. Vengono di seguito presentate le elaborazioni effettuate utilizzando gli indici di qualità per le acque superficiali in relazione ai punti di monitoraggio della rete ARPAV, utilizzando come decreto attuattivo il D. Lgs. n. 152/99, a questo viene aggiunto il nuovo indice LIMeco per quanto precedentemente detto. Gli indici di qualità ambientale sono stati calcolati per tutte le stazioni sotto riportate LIM (LIVELLO INQUINAMENTO MACRODESCRITTORI) Si ricorda che il Livello di Inquinamento da Macrodescrittori definisce il grado di inquinamento di origine chimica, chimico-fisica e microbiologica del corpo idrico. Va precisato che per alcuni corsi d acqua (per il Naviglio Brenta la 118 e la 353, e la 122 per lo Zero) sono state considerate anche stazioni localizzate più a monte al di fuori territorio provinciale e quindi monitorate da altri Dipartimenti ARPAV. Fiume Dese Fiume Zero 560 ottimo 560 ottimo 480 buono 480 buono Classe di Qualità mediocre Classi di Qualità mediocre 80 0 scadente pessimo scadente pessimo Staz. 484 Staz. 125 Staz.481 Staz. 122 Staz. 143 Fiume Marzenego Naviglio Brenta 560 ottimo 560 ottimo 480 buono 480 buono Classe di Qualità mediocre scadente pessimo Classe di Qualità mediocre scadente pessimo Staz. 123 Staz. 483 Staz. 489 Stazione 118 Stazione 353 Stazione 139 Stazione 137 Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 182

188 Taglio di Mirano Canale Vela 560 ottimo 560 ottimo 480 buono 480 buono Classe di Qualità mediocre scadente pessimo Classe di Qualità mediocre scadente pessimo Staz. 132 Staz. 142 Canale dei Cuori Canale Morto 560 ottimo 560 ottimo 480 buono 480 buono Classe di Qualità mediocre scadente pessimo Classe di Qualità mediocre scadente pessimo Staz. 216 Staz. 482 Staz. 192 Staz. 493 Canale Nuovissimo Scolo Pionca 560 ottimo 560 ottimo 480 buono 480 buono Classe di Qualità mediocre Classe di Qualità mediocre 80 0 scadente pessimo scadente pessimo Staz. 504 Staz. 479 Scolo Lusore Scolo Ruviego 560 ottimo 560 ottimo 480 buono 480 buono Classi di Qualità mediocre scadente pessimo Classe di Qualità mediocre scadente pessimo Staz. 131 Staz. 490 Staz. 128 Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 183

189 Scolo Fiumazzo Scolo Tergolino 560 ottimo 560 ottimo 480 buono 480 buono Classe di Qualità mediocre Classe di Qualità mediocre 80 0 scadente pessimo scadente pessimo Staz. 179 Staz. 480 Dal monitoraggio effettuato risulta che solo per il fiume Zero e per il Naviglio Brenta l indice raggiunge per alcuni anni una classe di qualità buona, mentre in tutti gli altri corsi d acqua la classe di qualità oscilla tra scadente e mediocre LIMeco Considerando il nuovo sistema di classificazione (LIMeco), i corsi d acqua qui descritti raggiungono livelli di qualità sufficiente e in alcuni casi (Lusore, scolo Pionca, Serraglio Fiumazzo, Taglio di Mirano, Tergolino, Fiumazzo e canal Morto) un livello di qualità scarso IBE (INDICE BIOTICO ESTESO) L IBE registra l impatto antropico sulle comunità degli ecosistemi acquatici. Fiume Dese Fiume Zero 12 ottimo 12 ottimo 10 buono 10 buono Valore di I.B.E mediocre scadente Valore di I.B.E mediocre scadente 2 pessimo 2 pessimo Staz. 484 Staz. 125 Staz. 481 Staz. 122 Staz. 143 Fiume Marzenego Naviglio Brenta 12 ottimo 12 ottimo 10 buono 10 buono Valore di I.B.E mediocre scadente Valore di I.B.E mediocre scadente 2 pessimo 2 pessimo Staz. 123 Staz. 483 Staz. 118 Staz.137 Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 184

190 Taglio di Mirano Canale Vela 12 ottimo 12 ottimo 10 buono 10 buono Valore di I.B.E mediocre scadente Valore di I.B.E mediocre scadente 2 pessimo 2 pessimo Staz. 132 Staz. 142 Canale dei Cuori Canale Nuovissimo 12 ottimo 12 ottimo 10 buono 10 buono Valore di I.B.E mediocre scadente Valore di I.B.E mediocre scadente 2 pessimo 2 pessimo Staz. 216 Staz. 482 Staz. 504 Scolo Lusore Scolo Ruviego 12,0 ottimo 12,0 ottimo 10,0 buono 10,0 buono Valore di I.B.E. 8,0 6,0 4,0 mediocre scadente Valore di I.B.E. 8,0 6,0 4,0 mediocre scadente 2,0 pessimo 2,0 pessimo 0, , Staz. 131 Staz. 128 Dal monitoraggio effettuato si evidenzia che la classe di qualità raggiunta è quasi sempre la IV (=scadente), indice di un ambiente molto inquinato. Solo i fiumi Dese e Zero riescono per alcuni anni a raggiungere una classe di qualità buona. Si precisa che per gli scoli Tergolino e Pionca l indice raggiunge un livello scadente. Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 185

191 SACA Il SACA definisce lo stato ambientale dei corpi idrici mettendo in relazione il SECA con alcuni parametri chimici (sostanze pericolose). Fiume Dese Fiume Zero 5 ottimo 5 ottimo 4 buono 4 buono Classe di Qualità 3 2 sufficiente scadente Classi di Qualità 3 2 sufficiente scadente 1 pessimo 1 pessimo Staz. 484 Staz. 125 Staz. 481 Staz. 122 Staz. 143 Fiume Marzenego Naviglio Brenta 12 ottimo 5 ottimo 10 buono 4 buono Valore di I.B.E mediocre scadente Classi di Qualità 3 2 sufficiente scadente 2 pessimo 1 pessimo Staz. 123 Staz Stazione 118 Stazione 137 Taglio di Mirano Canale Vela 5 ottimo 5 ottimo 4 buono 4 buono Classe di Qualità 3 2 sufficiente scadente Classi di Qualità 3 2 sufficiente scadente 1 pessimo 1 pessimo Staz. 132 Staz. 142 Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 186

192 Canale dei Cuori Canale Nuovissimo 5 ottimo 5 ottimo 4 buono 4 buono Classe di Qualità 3 2 sufficiente scadente Classe di Qualità 3 2 sufficiente scadente 1 pessimo 1 pessimo Staz. 216 Staz. 482 Staz. 504 Scolo Lusore Scolo Ruviego 5 elevato 5 elevato 4 buono 4 buono Classe di Qualità 3 2 sufficiente scadente Classe di Qualità 3 2 sufficiente scadente 1 pessimo 1 pessimo Staz. 131 Staz. 128 Lo stato ambientale dei corpi idrici oscilla tra le classi scadente e sufficiente, raggiungendo solo nel fiume Zero il livello buono che, in ogni caso, non risulta sempre mantenuto lungo tutto il tratto considerato CONFORMITÀ DELLE ACQUE ALLA POTABILIZZAZIONE I campioni prelevati nelle stazioni del bacino idrografico scolante nella Laguna di Venezia non sono controllati per la conformità delle acque alla potabilizzazione LA QUALITÀ CHIMICA: I PARAMETRI PRINCIPALI Si presentano di seguito le elaborazioni grafiche dei principali parametri monitorati nel bacino scolante nella laguna di Venezia. Tali parametri sono stati scelti in quanto inclusi nella normativa in vigore tra i parametri macrodescrittori utilizzati insieme all IBE, per la classificazione dello stato ecologico dei corpi idrici. Per ognuna delle serie storiche annuali considerate, è stato calcolato e rappresentato graficam,ente il 75 percentile. Azoto Il ciclo dell azoto prevede la trasformazione dell azoto, organico o minerale che sia, in ammoniacale, nitriti e nitrati. La presenza di azoto è spesso indice di decomposizione di sostanze organiche o di inquinamento di origine agricola. Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 187

193 N-NH4 N-NO mg/l mg/l Staz. 482 Staz. 492 Staz. 493 Staz. 504 Staz. 491 Staz. 132 Staz. 142 Staz. 481 Staz. 484 Staz. 123 Staz. 483 Staz. 489 Staz. 143 Staz. 137 Staz. 139 Staz. 135 Staz. 179 Staz. 131 Staz. 490 Staz. 128 Staz. 480 Staz. 147 Dal monitoraggio effettuato si osserva che le concentrazioni di azoto ammoniacale per quasi tutte le stazioni è inferiore a 1,0 mg/l. Si registrano valori più alti nella stazione n. 490, che raggiunge una concentrazione di 2.7 mg/l nel 2006 ma che successivamente torna a diminuire, e per la stazione n. 147 che raggiunge nel 2009 una concentrazione pari a 3.1 mg/l. Per quanto concerne l azoto nitrico le concentrazioni registrate risultano quasi tutte inferiori a 4 mg/l tranne che per stazione 482 che supera i 7 mg/l. Va evidenziato che negli ultimi anni in tutte le stazioni le concentrazioni tendono ad aumentare. Il limite della concentrazione di azoto, considerato come ione nitrato per le acque potabili, è 50 mg/l, quindi molto superiore ai valori riscontrati. BOD 5 e COD Il BOD 5 è un parametro che indica la presenza di sostanza organica biodegradabile nel campione d acqua. Generalmente si ritiene che un acqua incontaminata abbia un BOD 5 <1 mg/l, mentre un campione moderatamente inquinato registra un BOD 5 tra 2 mg/l e 8 mg/l. Il COD è utilizzato per stimare l inquinamento da sostanza organica sia civile che industriale. BOD5 COD mg/l mg/l Staz. 482 Staz. 492 Staz. 493 Staz. 504 Staz. 491 Staz. 132 Staz. 142 Staz. 481 Staz. 484 Staz. 123 Staz. 483 Staz. 489 Staz. 143 Staz. 137 Staz. 139 Staz. 135 Staz. 179 Staz. 131 Staz. 490 Staz. 128 Staz. 480 Staz. 147 Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 188

194 Dal monitoraggio effettuato si evidenzia che i valori di BOD 5 sempre superiori a 2 mg/l, superando in alcune stazioni anche il valore di 8 mg/l. Il Bacino quindi risulta moderatamente inquinato, con evidenza di maggiore sostanza organica nelle stazioni più a valle (n. 493 e 482). Il COD evidenza sempre valori entro a 20 mg/l. Escherichia Coli L E. Coli è un indicatore molto importante in quanto la sua presenza nei corpi idrici è indice di inquinamento di origine fecale. Escherichia coli ufc/100 ml Staz. 482 Staz. 492 Staz. 493 Staz. 504 Staz. 491 Staz. 132 Staz. 142 Staz. 481 Staz. 484 Staz. 123 Staz. 483 Staz. 489 Staz. 143 Staz. 137 Staz. 139 Staz. 135 Staz. 179 Staz. 131 Staz. 490 Staz. 128 Staz. 480 Staz. 147 Dal monitoraggio effettuato risulta che la maggior parte delle stazioni ha registrato valori simili e costanti nel corso degli anni. Il valore registrato nel 2006 nella stazione n. 490 è da considerasi un caso isolato. Cloruri Con il termine cloruri nelle acque ci si riferisce generalmente ai sali (come ad esempio quello di sodio o di potassio) in esse disciolti. La loro concentrazione nell acqua è abbastanza costante, raramente al di sopra di 50 mg/l, e in natura dipende dalla loro presenza nel suolo. Un improvviso aumento della concentrazione di cloruri nell acqua può essere indice d inquinamento antropico, causato ad esempio da acque di scarico industriali o civili. Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 189

195 Nelle acque potabili un alta concentrazione di cloruri può corrodere i metalli della rete acquedottistica. Cloruri mg/l Staz. 482 Staz. 492 Staz. 493 Staz. 504 Staz. 491 Staz. 132 Staz. 142 Staz. 481 Staz. 484 Staz. 123 Staz. 483 Staz. 489 Staz. 143 Staz. 137 Staz. 139 Staz. 135 Staz. 179 Staz. 131 Staz. 490 Staz. 128 Staz. 480 Staz. 147 Il livello dei cloruri per la maggior parte delle stazioni si mantiene pressoché costante negli anni. Le variazioni maggiori della concentrazione si hanno nell stazioni 490 (Lusore) e 179 (Fiumazzo), dove nel corso degli anni tende a diminuire. Conducibilità elettrica La conducibilità indica il grado di mineralizzazione dell acqua. La maggior parte delle acque tende ad avere una conducibilità conpresa tra 100 e µscm -1 a 20 C. Conducibilità elettrica micros/cm Staz. 482 Staz. 492 Staz. 493 Staz. 504 Staz. 491 Staz. 132 Staz. 142 Staz. 481 Staz. 484 Staz. 123 Staz. 483 Staz. 489 Staz. 143 Staz. 137 Staz. 139 Staz. 135 Staz. 179 Staz. 131 Staz. 490 Staz. 128 Staz. 480 Staz. 147 Dal monitoraggio effettuato si evidenziano delle differenze solo per quanto concerne le stazioni 490 (Lusore) e la stazione 179 (Fiumazzo), mentre tutte le altre non sono presenti particolari oscillazioni. La risalita dell acqua salata verso l entroterra è evidenziabile solo per questa stazione. Va inoltre ricordato che valori costanti di conducibilità sono associabili ad uno scarso livello d inquinamento poiché la presenza di ioni risulta essere pressoché costante. Bacino Scolante nella Laguna di Venezia 190

196 12 BACINO IDROGRAFICO DEL BRENTA-BACCHIGLIONE Il bacino idrografico del fiume Brenta è formato dall unione di tre bacini idrografici: il bacino del fiume Brenta, quello del fiume Bacchiglione e quello fiume Fratta-Gorzone (fig 12.1). Complessivamente questi tre bacini si estendono su una superficie di km 2, di cui 900 km 2 nella regione Veneto. Il fiume Brenta nasce dal lago di Caldonazzo (TN) a 450 m s.l.m. e dopo un percorso di 174 km attraverso le province venete di Vicenza, Padova e Venezia, sfocia nel mar Adriatico, presso Brondolo, dopo aver ricevuto le acque del Bacchiglione e del Fratta-Gorzone. Il Brenta entra in provincia di Venezia a Stra, punto in cui il fiume riceve alla destra idrografica le acque del canale Piovego (che arriva da Padova) e alla sinistra si ha la deviazione controllata delle acque verso il Naviglio Brenta. Il ramo del fiume che parte da questo punto è il ramo principale, opera finale delle varie diversioni idrauliche degli alvei compiute in sette secoli di interventi ed ultimate ai primi anni del Questo ramo prosegue per Vigonovo, Corte di Piove di Sacco, Codevigo, Valli di Chioggia. Le acque del Brenta intersecano quelle del Bacchiglione in località Ca' Pasqua a Chioggia; più a valle, in località Punta Gorzone, si unisce al fiume Fratta-Gorzone e al Canal di Valle in località Punta Molin, generando un grosso alveo molto largo. Fino in prossimità della foce il bacino del fiume, in provincia di Venezia, è pensile, espandendosi solo nell ultimo tratto. Il fiume Bacchiglione è un fiume di risorgiva; il suo bacino idrografico si estende per km 2 e diventa più complesso nella zona di pianura dove si collega ed articola con una serie di canali (soprattutto in provincia di Padova) per unirsi al Brenta a 5 km dal mare. Il bacino del Fratta- Gorzone si estende poco nella provincia di Venezia, interessando, di fatto, solo un piccolo tratto prima dell immissione del fiume nel Brenta. Le acque di questo bacino sono gestite prevalentemente dal Consorzio Adige Euganeo e solo in minor misura dal Consorzio Bacchiglione CARATTERIZZAZIONE MORFOLOGICA Il Brenta percorre la provincia di Venezia per circa 40 km, quasi tutti rettilinei con una portata media di 93 m 3 /s. Gli affluenti principali del Brenta (fig. 12.2) sono: il Piovego, che arriva da Padova il Canale Taglio Nuovo, diversione del fiume Muson Vecchio, presso Mira Taglio il fiume Bacchiglione, a sud di Chioggia, prima della foce Bacino idrografico del Brenta-Bacchiglione 191

197 il canale Fratta-Gorzone a sud di Chioggia, prima della foce, presso Cà Pasqua. Fig. 12.1: Bacino scolante Brenta - Bacchiglione Fig. 12.2: Il Brenta e i suoi affluenti Bacino idrografico del Brenta-Bacchiglione 192

198 12.2 STAZIONI DI MONITORAGGIO DELLA RETE REGIONALE ARPAV I corpi idrici sono divisi in tratti omogenei, ossia in tratti che presentano caratteristiche idromorfologiche simili (tab. 12.1, PTA, Regione Veneto, 2009). Il Brenta, lungo il suo tragitto nella regione Veneto, è stato diviso in 16 tratti omogenei; il Bacchiglione in 13 tratti, ed il Gorzone in 5. Nella tab si indicano per ognuno dei tre corpi idrici considerati i tratti omogenei (PTA, Regione Veneto, 2009). Tab. 12.1: Tratti omogenei Tipo FIUME Nome corso d acqua BRENTA Codice corso d acqua FIUME BACCHIGLIONE 1 CANALE GORZONE Codice bacino Codice tratto omogeneo Lunghezza metri N003- BRENTA BACCHIGLIONE BRE N003- BRENTA BACCHIGLIONE BRE N003- BRENTA BACCHIGLIONE BRE N003- BRENTA BACCHIGLIONE BAC N003- AGNO- GUÀ- FRATTA- GORZONE FGO La rete di monitoraggio ARPAV per le acque superficiali ha individuato lungo questi corsi d acqua complessivamente 3 punti di monitoraggio (fig. 12.3): - fiume Brenta, loc. Brondolo (n. 212) e foce (n. 436); - canale Gorzone, a Cavarzere (n. 437) FONTI DI PRESSIONE La Regione Veneto nell ambito dell elaborazione del Piano di Tutela delle Acque (anno 2009) per l esame delle potenziali fonti di pressione sui corpi idrici, ha preso in esame: gli agglomerati, gli scarichi (civili e industriali) ed i depuratori; gli impianti di gestione rifiuti; gli carichi inquinanti di origine agro-zootecnica. Si ricorda che il Brenta, il Bacchiglione e il Fratta-Gorzone, scorrendo anche attraverso altre province sono soggetti ad ulteriori fonti di pressioni distribuite a monte del territorio veneziano. Di seguito vengono approfondite le fonti di pressioni sopra citate, ricadenti in provincia di Venezia. Bacino idrografico del Brenta-Bacchiglione 193

199 Fig. 12.3: Stazioni di monitoraggio presenti nel bacino idrografico Brenta- Bacchiglione AGGLOMERATI, SCARICHI (CIVILI E INDUSTRIALI) E DEPURATORI Il PTA (Regione Veneto, 2009) riporta i carichi industriali e civili che insitono sui più importanti bacini idrografici. Nella tab si riportano i carichi stimati per il bacino del Brenta, unico dei tre bacini che presenta questa tipologia di fonte di pressione in territorio veneziano. Tab. 12.2: Carichi civili e industriali Carichi industriali potenziali Bacino idrografico Settore ind. in fognatura (AE) Settore ind. in corpo idrico sup. (AE) Brenta Carichi potenziali civili Bacino idrografico Popolazione residente (AE) Popolazione fluttuante (AE) Brenta FONTE: Piano Tutela delle Acque, 2009 Per quel che concerne i carichi potenziali industriali, la situazione del bacino idrografico del Brenta è critica con oltre 3,5 milioni di AE che confluiscono in fognatura, cui si somma quasi un milione di AE scaricati direttamente in corpi idrici. Va precisato che la tabella sopra riportata considera i carichi insistenti su tutto il bacino regionale e non solo provinciale. Il percorso del Brenta attraversa un area agricola, eccetto che per il tratto di Vigonovo e di Chioggia, dove passa a ridosso dei centri abitati. Bacino idrografico del Brenta-Bacchiglione 194

200 Per il tratto che arriva fino alla foce, il tessuto urbano è composto da agglomerati più piccoli, ma più diffusi nel territorio. La rete fognaria copre i centri medio-grandi, lasciando completamente non servite le case sparse e i piccoli agglomerati. La carenza di una rete fognaria interessa per lo più le abitazioni civili, mentre le varie zone artigianali e industriali presenti sono quasi completamente servite. Le autorizzazioni allo scarico, attive al 2008, rilasciate dalla Provincia di Venezia (tab. 12.3) riguardano 7 ditte che scaricano acque reflue industriali in corsi d acqua afferenti al bacino interessato. Tab. 12.3: Elenco delle ditte autorizzate allo scarico Nome Coop. Ortolani Sottomarina scarl. F.lli Garbin ss F.lli Garbin ss Fasiolo snc Di Tiozzo M. Fasiolo E. C. Nordio I. & C. snc di Nordio G. & F.lli Self Wash 3T di Tegon Valentina & C. sas Tiozzo Pierino Gobetto Valli srl Fonte: Provincia di Venezia, 2008 Tipo di scarico Ac. reflue industriali Ac. reflue industriali Ac. reflue industriali Ac. reflue industriali Ac. reflue industriali Ac. reflue industriali Ac. reflue industriali Ac. reflue industriali Corpo Idrico Tipo di Corpo idrico Stat o Fossetta-Brenta Canale attivo Consortile Padovani - Canale di Valle - fiume Brenta mare Consortile Padovani - Canale di Valle - fiume Brenta - mare Fossato Consortile "Brenta Vecchio" -Canale Busiolafiume Brenta-Mare Brenta e Bacchiglione (tronco comune) Scolo Scolo Fosso Fiume attivo attivo Bacini Interessati Brenta / Conca di navigazione del Fossetta Brenta / Canale di Valle / Principale San Pietro- -Bebba - Mandracchio Brenta / Canale di Valle / Principale San Pietro- -Bebba Mandracchio attivo Brenta / Busiola attivo Brenta / Asta Brenta tra Bacchioglione e Gorzone Busiola Canale attivo Brenta / Busiola Fossato-Canale Bisiola-fiume Brenta mare Scolo "Romea"-Centrale Idrovora Cà Lino-canale Busiola-fiume Brenta-mare Fosso Scolo attivo Brenta / Busiola attivo Brenta / Busiola Nel bacino Brenta- Bacchiglione sono presenti tre depuratori (tab. 12.4) Tab. 12.4: Depuratori Depuratore Categoria AE (progetto) Corpo idrico recettore Depuratore di Chioggia ASP SpA 1^ categoria tipo A> AE Fiume Brenta Depuratore di Cavarzere-Polesine Rottanova 2^ categoria tipo C fino a 1000 AE 1000 Fiume Gorzone Depuratore di Codevigo 1^ categoria tipo A> AE Fiume Brenta Fonte: Piano di Bacino della Alpi Orientali, Aprile 2011 Si precisa che il depuratore di Codevigo si trova in provincia di Padova ed è stato inserito come fonte di pressione per la provincia di Venezia perché si trova a 5 km dai confini provinciali. Bacino idrografico del Brenta-Bacchiglione 195

201 IMPIANTI DI GESTIONE RIFIUTI Al fine di fornire un quadro completo della gestione dei rifiuti a livello del bacino considerato si è fatto riferimento al database Arpav_Catasti delle fonti di pressione. ARPAV dispone di una georeferenziazione solo delle ditte soggette a procedure IPPC, in quanto sottoposte a controlli periodici da parte di personale tecnico interno. Per tutte le altre tipologie di impianti sotto elencati non è disponibile la georeferenziazione e quindi può essere fatta solamente una stima di massima della localizzzione a livello di Comune. Per quanto concerne la gestione dei rifiuti, sono individuabili gli impianti nei Comuni di seguito elencati (tab. 12.5). Tab. 12.5: Tipologie di impianti sit_id Num. Registro Denominazione impianto CAMPAGNA LUPIA Baldan Recuperi e Trattamenti S.R.L IDEA S.R.L Laguna Pallet S.N.C. di Favero S. E D. Menin & Busatto S.N.C. Salgaim Ecologic S.P.A. Servizi Ecologici Brenta S.A.S. di Bozzato Rossano e C. (S.E.B. S.A.S.) Superbeton s.p.a. Veneta Fer-Cart S.N.C. di Canton P.I. Marileno & C. CAMPOLONGO MAGGIORE G.S. Rottami di Gobbato Simone 4302 Toniolo Ugo CAVARZERE Calcestruzzi Zillo S.P.A I.L.CE.V. S.P.A Societa Agricola Agriverde S.S. Tommasin Angelo Agricola Immobiliare S. Indirizzo via Marzabotto 28 via Marzabotto 18 via dell'industria 18 via I Maggio 110 via Cristoforo Colombo 1 via Colombo 1, Lugo VIA Marzabotto 122/F, Lughetto via xxv Aprile 13 via G. Marconi 18 via Lova 147, Santa Maria Assunta via Fenilon 7 viale Regina Margherita 81/1 via Ca Negra 1/D via dell'artigianato 5/1 via Revoltante 17 Tipo impianto recupero Qtà trattata (t/a) Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) Tipo rifiuto pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso Bacino idrografico del Brenta-Bacchiglione 196

202 sit_id Num. Registro Denominazione impianto Pietro di Arndt Cristina & C. - S.A.S. Ecocentri Ecocentro Comune di Cavarzere CHIOGGIA Calcestruzzi S.P.A Ecocentri 5553 Discariche Doria Servizi Ecologici Srl Guascor Italia S.P.A. Scavi E Trasporti Meo di Boscolo Marino Meo & C. S.N.C. Ecocentro di Chioggia -Veritas S.P.A. Indirizzo via dell'artigianato Strada Statale Romea 520 Borgo San Giovanni 248 Argine Destro Brenta - Zona Discarica Comunale Loc. Val Dal Rio Loc. Sacca Casale, Borgo San Giovanni Tipo impianto Produzione energia Qtà trattata (t/a) 2999 Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) Tipo rifiuto pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso 5182 Cod. IPPC 5.4 VERITAS S.p.A. (A.S.P. S.p.A.)* Via Argine Destro Brenta Ca Rossa Discarica rifiuti non pericolosi (ex I cat.) Potenzialità di progetto t (200 t/g). Vol. di progetto m 3. Sup. di progetto m 2 Fonte: ARPAV, 2011 * Aziende IPPC L indagine effettuata non ha evidenziato, nel bacino idrografico del Brenta-Bacchiglione, impianti di termovalorizzazione CARICHI INQUINANTI DI ORIGINE AGRO-ZOOTECNICA Nel territorio della provincia di Venezia, come del resto in molte zone delle altre province venete, sono presenti numerosi allevamenti. L uso del suolo, in questa parte della provincia, ha un inclinazione agricola più spinta rispetto ad altre zone: l attività industriale/artigianale è scarsa. Nella tabella di seguito riportata (tab. 12.6) si evidenzia l apporto di azoto di origine zootecnica utilizzato all interno del bacino Brenta-Bacchiglione. Va ricordato che tali apporti si riferiscono a tutto il bacino. Bacino idrografico del Brenta-Bacchiglione 197

203 Tab. 12.6: Apporto di azoto di origine zootecnica Apporto di azoto di origine zootecnica Azoto Azoto Bacino idrografico SAU Min./org. (t) Zoot. (t) Tot. apportato Surplus Brenta FONTE: Piano Tutela delle Acque, 2009 L inquinamento da nitrati di origine agricola assume particolare importanza in questo bacino in quanto parte di esso è classificato come zona vulnerabile da nitrati (Dir. 91/676/CEE regolamentata in Veneto con DGRV n del 7 Agosto 2006). In tale area si limita a 170 kg/ha la quantità di azoto distribuibile, mentre rimane a 340 kg/ha al di fuori dell area vulnerabile. Come si nota, l attività agro-zootecnica è una fonte di pressione rilevante: il surplus di azoto è del 52% e quasi due terzi dell apporto totale è di origine agro-zootecnica. Si sottolinea che per un informazione più corretta sul carico di azoto organico distribuito sul bacino, bisognerebbe conoscere anche i PUA (Piani di Utilizzazione Agronomica) nei quali sono indicati i terreni interessati alla concimazione organica. Tramite la collaborazione con l Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie è stato possibile conoscere il carico totale potenziale per tipologia di allevamento delle aziende presenti nel territorio interessato. Il carico potenziale totale indica il numero potenziale dei capi allevabili per ciclo. Nella tab seguente si considera un solo ciclo per tipo di allevamento mentre, per quanto concerne i bovini (sia da che da riproduzione), il numero di capi indicato coincide con quello realmente presente nell allevamento nel momento in cui si è fatto il censimento (anno 2010) in quanto per questi l aggiornamento dell anagrafe avviene in tempo reale. Tab. 12.7: Carico potenziale degli allevamenti. Tipologia di allevamento/numero potenziale di capi allevati Comune Suini Avicoli CAMPAGNA LUPIA CAMPOLONGO MAGGIORE Avicoli (hobby ed esposizione)* Bovini da riproduzione Bovini da Conigli Equini Ovini/ Caprini CAVARZERE CHIOGGIA VIGONOVO TOTALE FONTE: Dati estratti dall Anagrafe Bovina Regione Veneto 2010, Zooprofilattico delle Tre Venezie. * sono considerati avicoli da esposizione o da hobbystica es. cigni, razze particolari per concorsi ecc. Bacino idrografico del Brenta-Bacchiglione 198

204 Dai dati disponibili si può notare che il carico potenziale maggiore insiste principalmente nella zona Cavarzere-Chioggia; in particolare a Cavarzere sono presenti circa il 15% degli allevamenti di maiali a livello provinciale e il 9% di conigli. Nel Comune di Campolongo Maggiore è situato l allevamento di polli di maggiori dimensione tra i Comuni considerati. sono ad oggi a disposizione i dati georeferenziati delle aziende zootecniche presenti nella provincia di Venezia; conoscendo solo l anagrafica e le caratteristiche generali dell attività non è possibile determinare il carico puntuale che insiste sul bacino. In Allegato 1 viene riportato l elenco per Comune e di seguito (fig e 12.5) si riassumono tutte le fonti di pressione che si trovano in prossimità del bacino del Brenta-Bacchiglione; si riporta anche la mappa dell uso del suolo relativamente al bacino citato. Si precisa che la rete fognaria riportata è aggiornata al Bacino idrografico del Brenta-Bacchiglione 199

205 Fig. 12.4: Fonti di pressione, bacino idrografico del Brenta- Bacchiglione Bacino idrografico del Brenta-Bacchiglione 200

206 Fig. 12.4: Uso del suolo, bacino Brenta- Bacchiglione Bacino idrografico del Brenta-Bacchiglione 201

207 12.4 INDICI E CARATTERIZZAZIONE DEI CORSI D ACQUA Vengono di seguito presentate le elaborazioni effettuate utilizzando gli indici di qualità per le acque superficiali in relazione ai punti di monitoraggio della rete ARPAV, utilizzando come decreto attuattivo il D. Lgs. n. 152/99, a questo viene aggiunto il nuovo indice LIMeco per quanto precedentemente detto. Si descrivono di seguito gli indici per i diversi corsi. Nei grafici sotto illustrati sono state considerate le seguenti stazioni: - n. 436 e 212 per il Brenta - n. 437 per il fiume Gorzone Oltre a queste stazioni è sembrato d interesse considerare anche le due stazioni di monitoraggio a monte situate nella provincia di Padova: la n. 118 lungo il Brenta e la n. 353 lungo il Canale Piovego LIM Si ricorda che il Livello di Inquinamento da Macrodescrittori (LIM) definisce il grado di inquinamento di origine chimica, chimico-fisica e microbiologica del corpo idrico ottimo buono Classe di Qualità mediocre scadente pessimo Staz. 118 Staz. 353 Staz. 436 Staz. 437 Staz. 212 Il grafico sopra riportato evidenzia l andamento della qualità delle acque in base all indice LIM nell arco di tempo dal 2000 al 2010, considerato per stazione di monitoraggio. Dalla media dei dati registrati si può notare che, dopo un sensibile calo nel per gli anni successivi esso ha avuto un costante miglioramento raggiungendo nel 2009 livelli buoni in quasi tutte le stazioni. Nel 2010 si nota un peggioramento delle stazioni più a valle. Bacino idrografico del Brenta-Bacchiglione 202

208 LIMeco La classe di qualità raggiunta dall indice LIMeco è sufficiente per le stazioni n. 212 e 436, sul fiume Brenta, mentre per la stazione n. 437, sul fiume Gorzone, è scarsa IBE L IBE registra l impatto antropico sulle comunità degli ecosistemi acquatici. 12 ottimo 10 buono Valore di I.B.E mediocre scadente pessimo Staz. 118 Staz. 437 Come si può notare dal grafico sopra riportato, la stazione n. 437 (Gorzone) nel decennio considerato non raggiunge mai livelli di qualità buoni. L ultima stazione in provincia di Padova (n. 118) evidenzia un valore di IBE scadente. Va evidenziato che l andamento registrato negli ultimi anni tende leggermente a peggiorare SACA sono a disposizione dati per l elaborazione di questo indice CONFORMITÀ DELLE ACQUE ALLA POTABILIZZZIONE Il bacino idrografico del Brenta Bacchiglione non presenta in provincia di Venezia punti di prelievo controllati per la conformità delle acque alla potabilizzazione. Bacino idrografico del Brenta-Bacchiglione 203

209 12.6 LA QUALITÀ CHIMICA: I PARAMETRI PRINCIPALI Si presentano di seguito le elaborazioni grafiche dei principali inquinanti monitorati nel bacino Brenta Bacchiglione. Tali parametri sono stati scelti in quanto inclusi nella normativa in vigore tra i parametri macrodescrittori utilizzati insieme all IBE, per la classificazione dello stato ecologico dei corpi idrici. Per ognuna delle serie storiche annuali considerate è stato calcolato e rappresentato il 75 percentile. Azoto Il ciclo dell azoto prevede la trasformazione dell azoto, organico o minerale che sia, in ammoniacale ed in nitriti e nitrati. La presenza di azoto è spesso indice di decomposizione di sostanze organiche o di inquinamento di origine agricola. N-NH4 N-NO mg/l mg/l Staz. 436 Staz. 437 Staz. 212 Staz. 436 Staz. 437 Staz. 212 Dal monitoraggio effettuato si osserva che nel periodo considerato l azoto ammoniacale ha presentato concentrazioni molto basse nelle tre stazioni considerate, con un andamento molto simile. Per l azoto nitrico si registrano delle concentrazioni maggiori nelle stazioni n. 437 (Canale Gorzone) e n. 212 (fiume Brenta dopo l affluenza del canale Bacchiglione e canale Gorzone). Il limite della concentrazione di azoto, considerato come ione nitrato per le acque potabili è 50 mg/l, quindi molto superiore ai valori riscontrati. Bacino idrografico del Brenta-Bacchiglione 204

210 BOD 5 e COD Il BOD 5 è un parametro che indica la presenza di sostanza organica biodegradabile nel campione d acqua. Generalmente si ritiene che l acqua incontaminata abbia un BOD 5 <1 mg/l, mentre un campione moderatamente inquinato registra un BOD 5 tra 2 mg/l e 8 mg/l. BOD5 COD mg/l mg/l Staz. 436 Staz. 437 Staz. 212 Staz. 436 Staz. 437 Staz. 212 Dal monitoraggio effettuato si osserva che la stazione più a monte del Brenta (n. 436) presenta valori sempre più elevati, pari ad una concentrazione di 3 mg/l dal 2005 al 2010, con un leggero miglioramento solo nel 2009 (2.5 mg/l). La stazione più a valle, la n. 212, per la quale il BOD 5 è stato calcolato solo dal 2007, presenta una concentrazione che oscilla tra i 2 mg/l e i 3mg/l. I risultati ottenuti dai campioni prelevati sul Gorzone (n. 437) indicano che l indice ha costantemente registrato fino al 2009 una concentrazione pari a 2 mg/l, mentre solo nel 2010 la concentrazione è risultata superiore (3 mg/l). Le concentrazioni di COD, sempre nettamente inferiori a 15 mg/l, sottolineano livelli di inquinamento bassi. Escherichia Coli L E. Coli è un indicatore molto importante in quanto la sua presenza nei corpi idrici è indice di inquinamento di origine fecale. Escherichia coli ufc/100 ml Staz. 436 Staz. 437 Staz. 212 Bacino idrografico del Brenta-Bacchiglione 205

211 Dal monitoraggio effettuato si osserva un andamento identico per la due stazioni sul Brenta (n. 436 e 212), mentre un livello di concentrazione leggermente inferiore si registra nella stazione n 437, nel fiume Gorzone. Cloruri I cloruri nelle acque sono generalmente sali (come ad esempio quello di sodio o di potassio) in esse disciolti. La loro presenza nell acqua ha una concentrazione abbastanza costante, raramente supera i 50mg/l e in natura dipende dalla loro presenza e concentrazione nel suolo. Un brusco aumento della concentrazione di cloruri nell acqua può essere considerata indice d inquinamento antropico sia di tipo industriale che civile. Nelle acque potabili un alta concentrazione di cloruri può corrodere i metalli della rete acquedottistica. Cloruri mg/l Staz. 436 Staz. 437 Staz. 212 Dal monitoraggio effettuato si osserva che le tre stazioni mostrano un andamento abbastanza differenziato. La concentrazione più alta di cloruri si è rilevata nella stazione più vicina alla foce (n. 212) e nella stazione lungo il fiume Bacchiglione (n. 436) che, pur presentando un andamento decrescente negli ultimi anni, ha sempre valori maggiori rispetto alla stazione sul canale Gorzone. Bacino idrografico del Brenta-Bacchiglione 206

212 Conducibilità elettrica La conducibilità indica il grado di mineralizzazione dell acqua. La maggior parte delle acque tende ad avere una conducibilità conpresa tra 100 e µscm -1. Conducibilità elettrica micros/cm Staz. 436 Staz. 437 Staz. 212 L andamento della conducibilità registra ugualmente valori maggiori nella stazione n I valori di conducibilità costanti della stazione n. 437 sono riconducibili ad uno scarso livello di inquinamento poiché la presenza di ioni risulta essere costantemente bassa. Bacino idrografico del Brenta-Bacchiglione 207

213 13 BACINO IDROGRAFICO DEL FIUME ADIGE L Adige nasce nei pressi del Lago di Resia (1550 m s.l.m.) e sfocia a Cavanella d Adige (VE) nel mar Adriatico dopo aver percorso circa 410 km e attraversato le province di Bolzano, Trento, Verona, Vicenza e Venezia. Il bacino idrografico di circa km 2 (fig. 13.1) si espande prevalentemente in Provincia di Bolzano (circa il 60%) ed in provincia di Trento. In Veneto il bacino si estende solo per il 10% ed interessa le province di Verona e di Vicenza, dove il fiume chiude il suo bacino tributario. In provincia di Venezia il bacino idrografico è pressoché nullo in quanto il fiume è pensile. Fig. 13.1: Bacino idrografico, fiume Adige in provincia di Venezia Negli ultimi decenni si è registrato un aumento della risalita del cuneo salino, in particolare a causa della subsidenza del territorio. Infatti a seguito della maggior estrazione di inerti e della minor portata media del fiume, si è registrata una risalita media del cuneo salino di 3 km; peraltro si registrano valori di elevata salinità anche a 20 km dalla foce CARATTERIZZAZIONE MORFOLOGICA La pianura alluvionale dell Adige occupa la maggior parte dell area meridionale della provincia di Venezia, circa 215 km 2, tra Cona, Cavarzere e Chioggia. La maggior parte del territorio è costituita Bacino idrografico del fiume Adige 208

214 da aree depresse, con quote sotto il livello del mare che richiedono costanti interventi di regimazione delle acque. L area, oltre ad avere un drenaggio molto difficoltoso, presenta suoli con abbondante sostanza organica, caratteristica dei terreni bonificati, e molto calcarei. La bassa pianura recente dell Adige presenta suoli a moderata differenziazione del profilo, a granulometria sabbiosa/franco grossolana ed una buona permeabilità. L agricoltura è l attività prevalente in tutto il territorio ed è spesso collegata all attività zootecnica. Il fiume percorre la provincia di Venezia per un tratto di circa 36 km, la pendenza di fondo va da un 0.19 a Cavarzere, ad un 0.1 all altezza della foce dove la portata media è di 235 m 3 /s. Nel tratto che attraversa la provincia veneziana il fiume è in collegamento con i seguenti canali (fig. 13.2): - Lezze, - canale di Valle, - Busiola - Bacucco alla sinistra idrografica. Fig. 13.2: Rete idrografica principale, bacino dell Adige Bacino idrografico del fiume Adige 209

215 13.2 STAZIONI DI MONITORAGGIO DELLA RETE REGIONALE ARPAV Il corso del fiume è stato diviso in 13 tratti omogenei, ossia in tratti che presentano caratteristiche idro-morfologiche simili, di cui 4 identificati in provincia di Venezia (tab. 13.1; PTA, Regione Veneto, 2009). Tab. 13.1: Tratti omogenei Tipo FIUME Nome corso d acqua ADIGE Codice corso d acqua Codice Bacino Codice tratto omogeneo Lunghezza Metri 1 N001- ADIGE ADI N001- ADIGE ADI N001- ADIGE ADI N001- ADIGE ADI Lungo il corso dell Adige sono presenti tre i stazioni di monitoraggio: n. 217 e 218 nel Comune di Cavarzere n. 222 presso il Comune di Chioggia ai confini con la Provincia di Rovigo. Il Dipartimento ARPAV Provinciale di Venezia, per accordi intercorsi con il Dipartimento di Rovigo, svolge attività di monitoraggio solo per le stazioni n. 217 e 222, mentre la stazione n. 218 (che è la seconda evidenziata da valle) è monitorata dal Dipartimento provinciale di Rovigo. Lungo il corso del fiume è presente una zona di particolare pregio ambientale, il Bosco Nordio, una riserva integrale naturale di 157 ha. Fig. 13.3: Punti di monitoraggio, bacino dell Adige Bacino idrografico del fiume Adige 210

216 13.3 FONTI DI PRESSIONE La Regione Veneto nell ambito dell elaborazione del Piano di Tutela delle Acque (anno 2009) per l esame delle potenziali fonti di pressione sui corpi idrici, ha preso in esame: gli agglomerati, gli scarichi (civili e industriali) ed i depuratori; gli impianti di gestione rifiuti; gli carichi inquinanti di origine agro-zootecnica. Nel valutare le fonti di pressioni che gravano lungo l asta del fiume Adige, si deve considerare che il fiume in provincia di Venezia segue un percorso pensile e che il suo bacino idrografico si sviluppa modestamente a livello della foce. Si ricorda che il fiume Adige scorre anche nella provincia di Verona e segna successivamente il confine tra la provincia di Venezia e di Rovigo. Di seguito vengono approfondite le fonti di pressioni sopra citate, ricadenti in provincia di Venezia AGGLOMERATI, SCARICHI (CIVILI E INDUSTRIALI) E DEPURATORI Il PTA (Regione Veneto, 2009) riporta i carichi industriali e civili che insitono sui più importanti bacini idrografici. Nella tabella 12.2 si riportano i carichi stimati per il bacino del fiume Adige. Tab. 13.2: Carichi civili ed industriali Carichi industriali potenziali Bacino idrografico Adige Settore ind. in fognatura (AE) Settore ind. in corpo idrico sup. (AE) BOD 5 (t/a) N (t/a) P (t/a) 466 BOD 5 (t/a) N (t/a) P (t/a) 192 Carichi potenziali civili Bacino idrografico Popolazione residente (AE) Popolazione fluttuante (AE) Adige FONTE: Piano Tutela delle Acque, 2009 L area attraversata interessa tre Comuni: Cavarzere, Cona e Chioggia. Questi Comuni presentano una densità abitativa bassa ed i centri urbanizzati sono serviti da fognatura pubblica mentre rimangono scoperte dal servizio le abitazioni sparse nel territorio. Le autorizzazioni allo scarico attive nel 2008 e rilasciate dalla provincia di Venezia riguardano due ditte, come sintetizzato in tabella 13.3: Bacino idrografico del fiume Adige 211

217 Tab. 13.3: Elenco delle ditte autorizzate allo scarico Nome Tipo di scarico Corpo idrico Impianto di potabilizzazione di Chioggia Ortofrutticola Panzin SAS di Boscolo Marino Panzin & C. Tipo di corpo idrico Stato Ac. reflue industriali Adige Fiume attivo Ac. reflue industriali Fonte: Provincia di Venezia, 2008 Canale Brenta Vecchio- Canale Adigetto- Fiume Adige - Mare Canale attivo Bacino interessato Brenta - Busiola Brenta - Busiola Dei vari depuratori che insistono sul bacino idrografico considerato nessuno scarica acque reflue lungo il corso dell Adige. Confermano questa situazione anche i dati a disposizione di Arpav: Comune di Cona: 1. depuratore gestito da ACEGAS APS scarica nel Canale Rebosola, che è collegato direttamente con la Laguna; 2. vasca IMHOFF di Loc. Foresto scarica le acque reflue nel suolo. Comune di Cavarzere: la Polesine Servizi spa, che gestisce i depuratori comunali, scarica le acque reflue del depuratore di Cavarzere nello scolo Curiolo; le acque del depuratore sito in loc. San Pietro invece sono scaricate nell omonimo scolo, mentre le acque reflue del depuratore di Rottanova scaricano nel canale Gorzone DISCARICHE E IMPIANTI DI TRATTAMENTO DI RIFIUTI Al fine di fornire un quadro completo della gestione dei rifiuti a livello del bacino considerato si è fatto riferimento al database Arpav_Catasti delle fonti di pressione. ARPAV dispone di una georeferenziazione solo delle ditte soggette a procedure IPPC, in quanto sottoposte a controlli periodici da parte di personale tecnico interno. Per tutte le altre tipologie di impianti sotto elencati non è disponibile la georeferenziazione e quindi può essere fatta solamente una stima di massima della localizzazione a livello di Comune. Per quanto concerne gli impianti di trattamento di rifiuti e di deposito, sono individuabili gli impianti nei Comuni di seguito elencati in tab. 13.4: Bacino idrografico del fiume Adige 212

218 Tab. 13.4: Tipologie di impinati sit_id Num. Registro Denominazione impianto Indirizzo Tipo impianto Qtà trattata (t/a) Qtà max iniziale (t) Qtà max messa in riserva (t) Tipo rifiuto Comune di CAVARZERE Calcestruzzi Zillo S.P.A I.L.CE.V. S.P.A. Societa Agricola Agriverde S.S. Tommasin Angelo Agricola Immobiliare S. Pietro di Arndt Cristina & C. - S.A.S. Ecocentri Ecocentro Comune di Cavarzere Comune di CHIOGGIA via Fenilon 7 viale Regina Margherita 81/1 via Ca Negra 1/D via dell'artigianato 5/1 via Revoltante 17 via dell'artigianato Calcestruzzi S.P.A. Strada Statale Romea Doria Servizi Borgo San Ecologici Srl Giovanni 248 Argine Destro Guascor Italia S.P.A. Brenta - Zona Discarica Comunale Scavi E Trasporti Meo di Boscolo Localita' Val Dal Marino Meo & C. Rio S.N.C. Ecocentri 5553 Discariche 5182 Cod. IPPC 5.4 Comune di CONA Ecocentro di Chioggia -VERITAS S.P.A. VERITAS S.p.A. (A.S.P. S.p.A.)* Bermar 2 S.R.L Ecocentri Fonte: ARPAV, 2011 Veneta Ecorecuperi S.A.S. di Miotto Leopoldo Fernando & C. Zanellato Francesco di Zanellato Maurizio e C. S.A.S. Ecocentro Comune di Cona Produzione energia localita' Sacca Casale, Borgo San Giovanni Via Argine Destro Brenta Ca Rossa Localita' Cordenazzo via Valletta Cantarana - Zona pip via Valletta 1 via Carducci *Aziende IPPC Discarica rifiuti non pericolosi (ex I cat.) Demolizione rottami metallici pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso pericoloso Potenzialità di progetto t (200 t/g). Volume di progetto m 3. Superficie di progetto m pericoloso All interno del bacino considerato non risultano presenti impianti di termovalorizzatori. Bacino idrografico del fiume Adige 213

219 CARICHI INQUINANTI DI ORIGINE AGRO-ZOOTECNICA Il territorio della provincia di Venezia bagnato dall Adige ha una forte vocazione agricola: gran parte della superficie è coltivata a seminativo e sono presenti anche molti allevamenti. Nella tab si riporta l apporto di azoto di origine zootecnica utilizzato all interno del bacino; va ricordato che gli apporti si riferiscono a tutto il bacino. Questa vocazione è evidente anche dalle quantità di azoto minerale ed organico distribuito sulla SAU, in particolare dal surplus di azoto, come dimostrato in seguito: Tab. 13.5: Apporto di azoto di origine zootecnica Apporto di azoto di origine zootecnica Azoto Azoto Bacino idrografico SAU Min./org. (t) Zoot. (t) Tot. apportato Surplus Adige FONTE: Piano Tutela delle Acque, 2009 L azoto apportato di origine zootecnica, come si evince dalla tab. 13.5, è il doppio rispetto a quello di origine minerale. Va ricordato che il Comune di Cavarzere è classificato come zona vulnerabile da nitrati di origine agricola, e quindi la quantità di azoto totale distribuibile è limitata (170 kg/ha) rispetto ad altre zone classificate non vulnerabili (340 kg/ha). Si sottolinea che per un informazione più corretta sul carico di azoto organico distribuito sul bacino, bisognerebbe conoscere anche i PUA (Piani di Utilizzazione Agronomica) nei quali sono indicati i terreni interessati alla concimazione organica. Tramite la collaborazione con l Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie è stato possibile conoscere il carico totale potenziale per tipologia di allevamento delle aziende presenti nel territorio interessato. Il carico potenziale totale (tab. 13.6) indica il numero potenziale di capi allevabile per ciclo. Nelle tabelle di seguito riportate, si considera un solo ciclo per tipo di allevamento, mentre per quanto concerne i bovini (sia da che da riproduzione) il numero di capi indicato coincide con quello realmente presente nell allevamento nel momento in cui si è fatto il censimento (anno 2010) in quanto per questi l aggiornamento dell anagrafe avviene in tempo reale. Bacino idrografico del fiume Adige 214

220 Tab. 13.6: Carico potenziale degli allevamenti Comune Tipologia di allevamento /numero potenziale di capi Allevamento Suini Avicoli Avicoli da Bovini da Hobbies* riproduzione Bovini da Conigli Equini Ovini/ Caprini Cona 707/ Cavarzere 450/ Chioggia /72 TOTALE / FONTE: Dati estratti dall Anagrafe Bovina Regione Veneto 2010, Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie. * sono considerati avicoli da esposizione o da hobbystica es. cigni, razze particolari per concorsi ecc. È evidenziabile che il carico maggiore di allevamenti, per quanto concerne il numero di capi, insiste sul Comune di Cona dove allevamenti di suini, bovini da e avicoli hanno un elevato carico potenziale, e quindi la produzione di reflui è maggiore rispetto ad altre aree dove la presenza di questi allevamenti è meno consistente. Va comunque ricordato che nel Comune di Cavarzere sono presenti quasi il 17% di allevamenti di suini sul totale provinciale. sono ad oggi a disposizione i dati georeferenziati delle aziende zootecniche presenti nella provincia di Venezia; conoscendo solo l anagrafica e le caratteristiche generali dell attività non è possibile determinare il carico puntuale che insiste sul bacino. In Allegato 1 viene riportato l elenco per Comune e di seguito (fig e 13.5) si riassumono tutte le fonti di pressione che si trovano in prossimità del bacino del Brenta-Bacchiglione; si riporta anche la mappa dell uso del suolo relativamente al bacino citato. Si precisa che la rete fognaria riportata è aggiornata al Bacino idrografico del fiume Adige 215

221 Fig. 13.4: Fonti di pressione, bacino fiume Adige Bacino idrografico del fiume Adige 216

222 Fig. 13.5: Uso del suolo, bacino fiume Adige Bacino idrografico del fiume Adige 217

223 13.4 INDICI E CARATTERIZZAZIONE DEI CORSI D ACQUA. Vengono di seguito presentate le elaborazioni effettuate utilizzando gli indici di qualità per le acque superficiali in relazione ai punti di monitoraggio della rete ARPAV, utilizzando come decreto attuattivo il D. Lgs. n. 152/99, a questo viene aggiunto il nuovo indice LIMeco per quanto precedentemente detto. ostante le stazioni monitorate dal DAP di Venezia siano solo due, di seguito si è scelto di considerate anche le due stazioni più a valle monitorate da altri Dipartimenti provinciali ARPAV. Di seguito viene considerata anche la stazione n. 221 (Rosolina), monitorata sempre dal Dipartimento ARPAV Provinciale di Rovigo perché è la stazione più a valle del corso del fiume LIM (LIVELLO INQUINAMENTO MACRODESCRITTORI) Si ricorda che il Livello di Inquinamento da Macrodescrittori (LIM) definisce il grado di inquinamento di origine chimica, chimico-fisica e microbiologica del corpo idrico. 560 ottimo 480 buono 400 Classi di Qualità mediocre scadente pessimo Staz. 217 Staz. 218 Staz. 222 Staz. 221 Le stazioni lungo questo corso d acqua mostrano un andamento dell indice abbastanza costante. Si può notare come a valle della stazione n. 222, ossia nella stazione 221, pur conservandosi la classe di qualità buona, i valori sono inferiori rispetto al punto di monitoraggio a monte. La stessa riflessione si può fare confrontando la stazione n. 217 (che è quella a monte nella provincia di Venezia) e la stazione n 221 che è l ultima stazione prima della foce: la qualità che si registra a monte (n. 217) è tendenzialmente migliore rispetto alla stazione a valle LIMeco Nel 2010, come previsto dalla normativa è stato calcolato anche il LIMeco, indice che mette in stretta relazione il LIM e lo stato ecologico del corpo idrico. Per queste stazioni indice raggiunge uno stato buono nelle stazioni n. 217 e n. 222 e uno stato elevato nella stazione n Bacino idrografico del fiume Adige 218

224 IBE (INDICE BIOTICO ESTESO) L IBE registra l impatto antropico sulle comunità degli ecosistemi acquatici. Nel tratto del fiume Adige che attraversa la provincia di Venezia è presente solo una stazione abilitata al monitoraggio dell Indice Biotico Esteso. 12 ottimo 10 buono Valore di I.B.E mediocre scadente 2 pessimo Staz. 217 Il grafico mostra che l indice ha presentato un andamento scadente per quasi tutto il decennio, raggiungendo solo nel 2005 un livello mediocre SACA Il SACA definisce lo stato ambientale dei corpi idrici mettendo in relazione il SECA con i parametri chimici (sostanze pericolose). 6 5 elevato Classe di Qualità buono sufficiente scadente 1 pessimo Staz. 217 Bacino idrografico del fiume Adige 219

225 La classe di qualità raggiunta da questo indice oscilla tra un livello scadente ed un livello sufficiente per tutto il periodo considerato CONFORMITÀ DELLE ACQUE ALLA POTABILIZZAZIONE. Nelle stazioni n. 217 (Ponte S.S. Piovese - c.a. 800 m a valle ponte, Cavarzere), n. 222 (Cavanella d'adige-presa Acquedotto) e n. 218 (Boscochiaro, presa Acquedotto) le acque prelevate sono controllate e valutate da ARPAV in base alla conformità alla potabilizzazione. Per queste stazioni le analisi effettuate riguardano la classificazione dell idoneità alla potabilizzazione secondo il D.G.R. n del 19/12/1989 (dal 1999 al 2007) e secondo il D.G.R. n. 211 del 12/02/2008 (nel 2008 e 2009). Va segnalato che tutte le stazioni rientrano in una classificazione A3, che indica la necessità che le acque siano sottoposte ad una trattamento chimico e fisico spinto, affinazione e disinfezione la stazione LA QUALITÀ CHIMICA: I PARAMETRI PRINCIPALI Si presentano di seguito le elaborazioni grafiche dei principali inquinanti monitorati nel bacino del fiume Adige. Tali parametri sono stati scelti in quanto inclusi nella normativa in vigore tra i parametri macrodescrittori utilizzati insieme all IBE, per la classificazione dello stato ecologico dei corpi idrici. Per ognuna delle serie storiche annuali considerate è stato calcolato e rappresentato il 75 percentile. Azoto Il ciclo dell azoto prevede la trasformazione dell azoto, organico o minerale che sia, in ammoniacale, in nitriti e nitrati. La presenza di azoto è spesso indice di decomposizione di sostanze organiche o di inquinamento di origine agricola. N-NH4 N-NO mg/l mg/l Staz. 217 Staz. 218 Staz. 222 Staz. 221 Staz. 217 Staz. 218 Staz. 222 Staz. 221 Bacino idrografico del fiume Adige 220

226 Dal monitoraggio si osserva che le concentrazioni di azoto ammoniacale e nitrico riscontrate nei vari campioni sono sempre basse. Il limite della concentrazione di azoto, considerato come ione nitrato per le acque potabili è 50 mg/l, quindi molto superiore ai valori riscontrati. BOD 5 e COD Il BOD 5 è un parametro che indica la presenza di sostanza organica biodegradabile nel campione d acqua. Generalmente si ritiene che un acqua incontaminata abbia un BOD5 <1 mg/l, mentre un campione moderatamente inquinato registra un BOD 5 tra 2 mg/l e 8 mg/l. Il COD è utilizzato per stimare l inquinamento da sostanza organica sia civile che industriale. BOD5 COD mg/l mg/l Staz. 217 Staz. 218 Staz. 222 Staz. 221 Staz. 217 Staz. 218 Staz. 222 Staz. 221 Dal monitoraggio effetuato i campioni d acqua prelevati dall Adige registrano valori di BOD 5 che si attestano sempre attorno al valore di 2 mg/l, indicando che l attività batterica è nella norma. Va rilevato che la stazione n. 221 dal 2005 al 2007 ha registrato un netto miglioramento, non mantenuto negli anni successivi. Il COD, che evidenza sempre valori inferiori di 10 mg/l tranne per la stazione 221 dal 2008 in poi. Escherichia Coli L E. Coli è un indicatore molto importante in quanto la sua presenza nei corpi idrici è indice di inquinamento di origine fecale. Bacino idrografico del fiume Adige 221

227 Escherichia coli ufc/100 ml Staz. 217 Staz. 218 Staz. 222 Staz. 221 Dal monitoraggio effettuato non emerge una variabilità tra le stazioni che presentano tutte una concentrazione del batterio molto limitata. Cloruri Con il termine cloruri nelle acque ci si riferisce generalmente ai sali (come ad esempio quello di sodio o di potassio) in esse disciolti. La loro concentrazione nell acqua è abbastanza costante, raramente al di sopra di 50 mg/l, e in natura dipende dalla loro presenza nel suolo. Un improvviso aumento della concentrazione di cloruri nell acqua può essere indice d inquinamento antropico, causato ad esempio da acque di scarico industriali o civili. Nelle acque potabili un alta concentrazione di cloruri può corrodere i metalli della rete acquedottistica. Cloruri mg/l Staz. 217 Staz. 218 Staz. 222 Dal grafico si evince che la concentrazione di cloruri nell acqua per le stazioni considerate è sostanzialmente irrilevante. Bacino idrografico del fiume Adige 222

228 Conducibilità elettrica La conducibilità indica il grado di mineralizzazione dell acqua. La maggior parte delle acque tende ad avere una conducibilità conpresa tra 100 e µscm -1 a 20 C. Conducibilità elettrica micros/cm Staz. 217 Staz. 218 Staz. 222 Dal grafico si evince che i valori di conducibilità per la stazione considerata sono estremamente bassi. Bacino idrografico del fiume Adige 223

229 14 BACINO IDROGRAFICO DEL FISSERO- TARTARO- CANALBIANCO Il bacino idrografico Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante si estende nel territorio della regioni della Lombardia e del Veneto, per un estensione complessiva di km 2. La parte del territorio provinciale interessata da questo bacino è delimitata a sud dal confine con la provincia di Rovigo e a Nord dal corso del fiume Adige (fig. 14.1). In particolare nella provincia di Venezia è presente il sottobacino Canalbianco-Po di Levante, con un estensione di km 2 e un altitudine media di 44 m s.l.m. (Fonte: Piano di gestione dei bacini Idrografici delle Alpi Orientali). Fig. 14.1: Bacino idrografico del Fissero-Tartaro-Canal Bianco, in provincia di Venezia Il bacino si estende su un territorio pianeggiante ed il sistema idrico si basa su una fitta rete di canali per lo più artificiali che servono sia per l irrigazione sia per il controllo delle acque in eccesso che, nei casi di piena, sono convogliate verso il Canalbianco (si vedano le figg e 14.3). Dal punto di vista della pericolosità idraulica l area considerata non evidenzia particolari problemi, in quanto solo ristrette zone risultano essere state soggette ad allagamenti (anno 2002). Va comunque considerato che la superficie urbanizzata nel tempo risulta sicuramente aumentata a scapito della permeabilità del suolo. Bacino idrografico del Fissero- Tartaro- Canalbianco 224

230 Fig. 14.2: Pericolosità idraulica, bacino scolante Fissero-Canalbianco (fonte: Le acque vengono gestite attraverso manufatti idraulici che ne garantiscono il deflusso. Fig. 14.3: Aree soggette a scolo meccanico, bacino scolante Fissero-Canalbianco (fonte: CARATTERIZZAZIONE MORFOLOGICA L area appartiene alla bassa pianura alluvionale dell Adige con suoli prevalentemente idromorfi e con accumulo di sostanza organica. L area di recente bonifica è caratterizzata da zone depresse con difficoltà di drenaggio, con suoli limosi-argillosi. La rete idrica è composta da una serie di canali ed è gestita dal Consorzio di bonifica Adige Po. Bacino idrografico del Fissero- Tartaro- Canalbianco 225

231 14.2 STAZIONI DI MONITORAGGIO DELLA RETE REGIONALE ARPAV Per quanto riguarda la rete idrica di questo bacino che scorre nella provincia di Venezia, è formata da una serie di scoli di dimensioni variabili (scolo Botta, fossi e canali) che non fanno parte della rete di monitoraggio regionale e non sono stati divisi in tratti omogenei. L unico corso d acqua rilevante è il Nuovo Adigetto, che segna il confine provinciale con Rovigo. Le stazioni di monitoraggio per questo bacino idrografico interessano le province di Rovigo e di Verona. Fig. 14.4: Rete idrica principale e secondaria del bacino FONTI DI PRESSIONE La Regione Veneto nell ambito dell elaborazione del Piano di Tutela delle Acque (anno 2009) per l esame delle potenziali fonti di pressione sui corpi idrici, ha preso in esame: gli agglomerati, gli scarichi (civili e industriali) ed i depuratori; gli impianti di gestione rifiuti; gli carichi inquinanti di origine agro-zootecnica AGGLOMERATI E DEGLI SCARICHI (CIVILI E INDUSTRIALI) E DEPUARTORI Bacino idrografico del Fissero- Tartaro- Canalbianco 226

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