IAS 36: finalità e ambito di applicazione. Obiettivo

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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Scienze aziendali, economiche e metodi quantitativi Corso di laurea magistrale Economia Aziendale, Direzione Amministrativa e Professione Corso di Bilanci secondo i principi contabili internazionali Riduzione durevole di valore delle attività (IAS 36) Dott. Ivan Lucci ilucci@kpmg.it IAS 36: finalità e ambito di applicazione Obiettivo Fornire i criteri per identificare e contabilizzare le eventuali perdite di valore delle attività, affinché esse siano iscritte in bilancio per un importo non superiore al valore recuperabile tramite l uso o la vendita. Impairment test ( Test di deterioramento o Analisi del danneggiamento ) 2

2 IAS 36: finalità e ambito di applicazione Ambito di applicazione Tutte le attività eccetto: rimanenze (IAS 2); attività derivanti da commesse a lungo termine (IAS 11); attività fiscali differite (IAS 12); attività derivanti da benefici per i dipendenti (IAS 19); attività finanziarie che rientrano nell ambito dello IAS 39; investimenti immobiliari valutati al fair value (IAS 40); attività biologiche connesse all attività agricola valutate al fair value al netto dei costi di vendita (IAS 41); costi di acquisizione differiti e attività immateriali derivanti da contratti assicurativi (IFRS 4); attività non correnti classificate come detenute per la vendita (IFRS 5). 3 IAS 36: finalità e ambito di applicazione (segue) Finalità (Par. 5) Un "assets" subisce una perdita di valore (impaired) quando il valore contabile eccede il suo valore di realizzo (Par. 6) Valore contabile: è il valore a cui un'attività è iscritta in bilancio, al netto di svalutazioni, ammortamenti e di ogni perdita di valore accumulata 4

3 IAS 36: identificazione della perdita L entità deve valutare a ogni data di riferimento del bilancio se esiste un'indicazione che un attività possa aver subito una perdita di valore. Se esiste una qualsiasi indicazione di ciò, l entità deve stimare il valore recuperabile dell attività o della CGU (IAS 36, 9). Questa verifica della riduzione durevole di valore può essere fatta in qualsiasi momento durante un esercizio, a patto che avvenga nello stesso momento ogni anno. Impairment indicators à esterni e interni 5 IAS 36: impairment indicators Indicatori esterni: significativo dell'attività; declino dei prezzi di mercato o del valore di mercato variazioni negative nella tecnologia, nel mercato, nell'ambiente economico o legale; incremento dei tassi di interesse o altri tassi di remunerazione del capitale; il valore contabile dell'attivo netto è superiore alla capitalizzazione di mercato (ad es.: borsa). Indicatori interni: deterioramento o obsolescenza; cambiamenti con impatto negativo sull'utilizzo dell'attività (piani di ristrutturazione/cessazione); risultati economici inferiori alle attese (reporting/budget con basse performance). 6

4 IAS 36: impairment indicators Indicazioni derivanti dal sistema informativo interno: 1) flussi finanziari connessi all acquisto dell attività, o disponibilità liquide che in seguito si rendono necessarie per rendere operativa o conservare l attività, significativamente superiori a quelli originariamente preventivati; 2) flussi finanziari netti effettivi oppure utili o perdite operative conseguenti all esercizio dell attività che si rivelano significativamente peggiori a quelli originariamente preventivati; 3) un significativo peggioramento dei flussi finanziari netti o del reddito operativo preventivati, o un significativo aumento della perdita preventivata, derivanti dall utilizzo dell attività; 4) perdite operative o flussi finanziari netti in uscita connessi all attività, quando gli importi del periodo in corso vengono aggregati a quelli preventivati per il futuro. 7 IAS 36: impairment indicators (Par. 15) (Par. 17) Si applica il concetto di significatività La presenza di una perdita di valore può indicare che: - vita utile residua - criterio di ammortamento - valore di residuo devono essere rivisti e modificati 8

5 IAS 36: impairment indicators - Esempio Bilancio BEGHELLI al 31/12/ IAS 36: impairment indicators - Esempio Bilancio BEGHELLI al 31/12/

6 IAS 36: test obbligatori di perdita di valore (Par. 10) Prescindendo dalla presenza di indicatori, un'impresa deve anche: - (par. 10 a) valutare alla fine di ogni esercizio il valore recuperabile di attività immateriali con vita utile indefinita o non ancora disponibili per l'uso, e - (par. 10 b) testare per "impairment" il goodwill acquisito in un'operazione di business combination 11 IAS 36: frequenza impairment test Attività a vita utile definita (materiali e immateriali) verifica preliminare: ad ogni chiusura d'esercizio, un'impresa deve valutare se esiste un indicatore che dimostri che un'attività possa aver subito una perdita di valore; verifica annuale: in caso affermativo, si deve procedere alla verifica completa della perdita di valore per stimare il valore recuperabile dell'attività. Viceversa, non sono svolte ulteriori verifiche. Attività immateriali a vita utile indefinita (incluso avviamento derivante da business combinations) Attività immateriali non ancora disponibili per l'uso verifica completa annuale della perdita di valore (= impairment test annuale obbligatorio) 12

7 IAS 36: frequenza impairment test ATTIVITÀ A VITA UTILE DEFINITA MATERIALI IMMATERIALI A VITA UTILE INDEFINITA IMMATERIALI (incluso AVVIAMENTO) IMPAIRMENT INDICATORS IMPAIRMENT TEST ANNUALE 13 IAS 36: determinazione del valore recuperabile Principio base dello IAS 36 Un'attività ha una perdita di valore quando il valore contabile della stessa eccede il suo valore recuperabile Value in use il + alto FV less costs to sell VALUE IN USE (valore d'uso): valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede abbiano origine da un'attività o da un'unità generatrice di flussi finanziari (CGU). FV LESS COSTS TO SELL (fair value al netto dei costi di vendita): ammontare ottenibile dalla vendita di un'attività o unità generatrice di flussi finanziari in una libera transazione fra parti consapevoli e disponibili, dedotti i costi della dismissione. 14

8 IAS 36: determinazione del valore recuperabile E' il maggiore tra fair value dedotti i costi di vendita e valore d'uso di un'attività Fair value dedotti i costi di vendita: ammontare ottenibile dalla vendita di un'attività, o di un'entità generatrice di cassa, in una transazione a valori di mercato tra parti consapevoli e interessate, dedotti i costi della dismissione (par. 6) 15 IAS 36: fair value al netto dei costi di dismissione Difficilmente determinabile in mancanza di dati di mercato. Quando si deve utilizzare? La decisione deve essere presa sulla base di considerazioni di carattere strategico. L attività è destinata alla vendita? Altrimenti il valore in uso sembra più adeguato. Costi di dismissione : costi marginali direttamente attribuibili alla dismissione di un attività, esclusi i costi di finanziamento e gli effetti fiscali. Esempi: spese legali, imposta di bollo e altre imposte simili connesse alla transazione, costi di rimozione dell attività, costi incrementali diretti necessari per rendere un attività pronta alla vendita. NB: non devono essere considerati i benefici dovuti ai dipendenti per la cessazione del rapporto di lavoro ed i costi associati alla riduzione dell attività o alla riorganizzazione dell azienda successiva alla dismissione del cespite. 16

9 IAS 36: value in use (Par. 30) Valore attuale dei - flussi di cassa futuri stimati che si suppone di ricavare dall'utilizzo di un'attività - e dalla sua cessione alla fine della sua vita utile 17 IAS 36: value in use La stima del value in use di un'attività comporta i seguenti passaggi: 1) stimare i flussi finanziari futuri in entrata e in uscita che deriveranno dall'uso continuativo dell'attività e dalla sua dismissione finale; 2) applicare il tasso di attualizzazione appropriato a quei flussi finanziari futuri. VAL. ATTUALE DEI FLUSSI VALORE D USO = ATTESI DALL IMPIEGO DELL ATTIVITÀ + VAL. ATTUALE FLUSSO FINALE CONNESSO ALLA CESSIONE DELL ATTIVITÀ Ai fini del calcolo del valore d'uso si deve tenere conto dei seguenti elementi: stima dei flussi finanziari futuri generati dal cespite; aspettative in merito a possibili variazioni di tali flussi nel tempo; valore temporale del denaro; prezzo per l'assunzione del rischio specifico dell'attività; altri fattori di rischio connessi allo specifico cespite (o CGU). 18

10 IAS 36: value in use Caratteristiche dei flussi di cassa Le proiezioni dei flussi finanziari devono basarsi: su presupposti ragionevoli e sostenibili in grado di rappresentare la miglior stima effettuabile dall azienda di una serie di condizioni economiche che esisteranno lungo la restante vita utile di un attività; sui più recenti budget e piani previsionali approvati dagli amministratori, che coprano un periodo massimo di cinque esercizi, o un periodo superiore se esso può essere giustificato. Primi 5 anniàproiezioni analitiche dei flussi di cassa Residuo periodo di previsione à flussi di cassa medi attesi nell ipotesi di crescita stabile o calante nel tempo e comunque non superiori al tasso di medio/lungo termine di crescita in relazione ai prodotti, settori, aree geografiche di pertinenza dell azienda ed al mercato di utilizzo dell attività. 19 IAS 36: value in use Composizione dei flussi di cassa Flussi operativi di cassa (M.O.L.) derivanti dall utilizzo del bene o dalla gestione della CGU Deflussi di cassa connessi all utilizzo del bene o alla gestione della CGU (incluse spese per manutenzione ordinaria e quota di spese generali) + Flussi di cassa netti (se presenti) derivanti dalla cessione del bene o della CGU al termine della vita utile ü NO flussi finanziari in entrata e in uscita derivanti da crediti e debiti già rilevati in bilancio, attività di finanziamento, pagamenti o rimborsi di imposte sul reddito. ü I flussi di cassa possono essere al lordo o al netto dell effetto dell inflazione. ü NO previsioni di entrate e uscite che deriveranno da future ristrutturazioni o investimenti di capitale per i quali l impresa non risulta ancora impegnata. 20

11 IAS 36: value in use Tasso di attualizzazione Requisiti del tasso di attualizzazione secondo lo IAS 36: deve riflettere il valore temporale del denaro; deve riflettere il rischio specifico connesso all'attività; deve essere al lordo delle imposte. Coerenza tra flussi e tassi sia in relazione all'effetto inflattivo che alla variabile fiscale e finanziaria (esclusione dei flussi relativi alla gestione finanziaria ed alle imposte). Modalità di stima: tassi impliciti in operazioni di compravendita di attività simili; costo medio ponderato del capitale relativo ad aziende quotate aventi attività analoghe o simili per servizi e rischiosità a quello del bene oggetto di analisi 21 IAS 36: determinazione della perdita di valore Se in sede di calcolo del valore recuperabile (> fra value in use e FV netto): valore contabile (a) > valore recuperabile (b) allora: PERDITA DI VALORE per la differenza [(a) (b)] TRATTAMENTO CONTABILE DELLA PERDITA DI VALORE Perdita relativa a beni valutati con il revaluation model Imputazione a decremento della riserva di rivalutazione fino a concorrenza della stessa. Imputazione a CE dell'ammontare eccedente le precedenti svalutazioni Perdita relativa a beni valutati al costo Imputazione a CE dell'ammontare della perdita. Aggiustamento delle successive quote di ammortamento del bene per ripartire il nuovo valore per la vita utile del cespite. 22

12 IAS 36: determinazione della perdita di valore Esempio di calcolo della perdita di valore di un singolo asset Il 01/01/n l'azienda X ha acquistato un software gestionale per il controllo di una sua linea di produzione di contenitori di Tetra Pack prezzo di , la sottopone ad un processo di ammortamento quinquennale, a quota intera sin dal primo anno. Al 31/12/n, il valore contabile del software è pari ad Al 31 dicembre dell'anno successivo, si accerta che la linea di produzione sta dando risultati di molto inferiori a quelli attesi a seguito di una serie di interventi legislativi a favore del vetro e si procede all impairmenttest. Il fair value del software al netto dei costi di dismissione è individuato in misura pari ad , mentre per il calcolo del valore d'uso si ricorre all expected cash flow approach. 23 IAS 36: determinazione della perdita di valore Esempio di calcolo della perdita di valore di un singolo asset Sulla base del budget a disposizione della società si sviluppa una scenario analysis per i successivi tre anni, immaginando quattro scenari con differenti probabilità di realizzazione: Flussi di cassa netti attesi Scenario 1 Scenario 2 Scenario 3 Scenario 4 Probabilità dello scenario 20% 50% 20% 10% n n n

13 IAS 36: determinazione della perdita di valore Esempio di calcolo della perdita di valore di un singolo asset I flussi così attesi vengono attualizzati al tasso privo di rischio e la loro sommatoria restituisce il valore d'uso calcolati in base al tasso risk free: Valori normali dei flussi attesi Scenario 1 Scenario 2 Scenario 3 Scenario 4 Probabilità dello scenario 20% 50% 20% 10% n n n Valore d'uso free risk IAS 36: determinazione della perdita di valore Esempio di calcolo della perdita di valore di un singolo asset La media dei risultati ottenuti, ponderati in base alla probabilità di accadimento di ciascun scenario, fornisce il valore d'uso che in questo caso è pari a: ( * (0,2) * (0,5) * (0,2) * (0,1) = Dal momento che è superiore al fair value al netto dei costi di dismissione (10.000), il valore d uso è anche il recovable amount. La perdita di valore va misurata rispetto al valore contabile alla data della valutazione e quindi occorre calcolare anche l ammortamento dell anno n+1, che è pari ad Pertanto, il valore contabile del software al 31/12/n+1 è pari ad mentre la perdita di valore è pari ad ( ). Svalutazione a Software gestionale Nuovo valore contabile del software al 31/12/n+1 = Vita utile residua = 3 anni Nuovo ammortamento annuo = con un risparmio economico di l anno. 26

14 IAS 36: determinazione della perdita di valore Esempio di calcolo della perdita di valore di un singolo asset In definitiva, il costo complessivo del software per l'azienda resta pari ad , ma la rilevazione dell'impairment test ha modificato la distribuzione di quel costo lungo la vita utile dell'attrezzatura, aumentando il carico di costo dell'anno in cui è rilevata la perdita di valore e diminuendo quello degli anni successivi, ma il totale dei costi portati nel tempo il conto economico resta pari ad Ammortamenti a CE Svalutazione a CE n n n n n Totale IAS 36: valore recuperabile negativo È possibile che il valore recuperabile di un asset sia negativo. In questi casi, dopo che si sia completamente svalutata l'attività, l'azienda potrebbe essere tenuta a procedere anche all'iscrizione di una passività. Questo può essere ad esempio il caso di un'azienda che possegga una partecipazione in una società che abbia in corso commesse in perdita, i cui flussi attesi conducono ad assegnare alla partecipazione un valore recuperabile negativo. Se la partecipante ha comunque interesse alla completa esecuzione delle commesse, al punto da essere pronta ad intervenire con apporti di capitale per coprire le perdite generate da quei contratti, dopo aver svalutato fino a zero la partecipazione dovrà iscrivere anche una passività per gli apporti futuri in conto copertura perdite. 28

15 IAS 36: valore recuperabile negativo Una situazione di questo tipo è illustrata nel bilancio di Impregilo al 31 dicembre 2012 nel quale si legge che «sono state rilevate perdite di valore riferite alle SPV (Società a destinazione specifica) che eseguono le commesse «Lavori di ampliamento del Canale di Panama», «Impianto idroelettrico Rio Sogamoso», «Impianto idroelettrico del Quimbo» e «impianto idroelettrico di Angostura», per complessivi 247 milioni. Tenuto conto del fatto che i valori di carico delle SPV che eseguono tali progetti sono limitati ai versamenti di capitale inizialmente effettuati in fase di costituzione e pari a complessivi 6,8 milioni, e nel presupposto per cui le previsioni delle commesse di esecuzione, generalmente riflesse anche nelle disposizioni statutarie che regolano l'assetto delle relative entità partecipate, non consentono di limitare eventuali riduzioni di valore all'azzeramento dei valori di carico ma impongono altresì la necessità di evidenziare alla partecipante anche eventuali passività, ancorché le stesse siano da qualificarsi come probabili. La rilevazione delle perdite di valore sopra descritte per la parte eccedente i relativi valori di carico ha comportato la corrispondente rilevazione di fondi rischi su partecipazioni per complessivi euro 240,2 milioni.» 29 L'impairment test dell'avviamento

16 Introduzione INTRODUZIONE 2004: IFRS 3 «Business Combinations» emanato dallo IASB Avviamento considerato attività a vita economica indefinita = attività per le quali risulta impossibile definire con certezza il momento dal quale non produrranno più benefici economici NO Amm.to sistematico SI Impairment test secondo lo IAS 36 per rilevare eventuali perdite di valore dell'avviamento NB: stante l'impossibilità di ripristinare il valore dell'avviamento precedentemente svalutato, la perdita di valore di tale posta contabile è da considerarsi duratura. 31 L'impairment test dell'avviamento Avviamento Due categorie di avviamento: 1) Internally generated goodwill, avviamento "originario" prodotto all'interno dell'impresa e rappresentato dalla capacità dell'azienda di produrre redditi in misura superiore rispetto a quelli ordinari à non può essere capitalizzato né iscritto in bilancio 2) Purchased goodwill, avviamento "derivato" generato in seguito a operazioni di acquisto di azienda o ramo d azienda, fusione, scissione, conferimento à disciplinato da IFRS 3 e rilevato tra le immobilizzazioni immateriali nella voce "Avviamento"; à determinato per "via residuale"; à iscritto inizialmente al costo e successivamente al costo rettificato delle riduzioni di valore, determinate a seguito di I.T. 32

17 Significato di "attività" secondo lo IAS 36 Lo IAS 36 utilizza il termine attività come sinonimo di: attività individuali à «beni facenti parte del patrimonio aziendale»; cash generating unit (CGU) à «unità operative che generano flussi di cassa». «il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività» (IAS 36, 6). 33 L'impairment test dell'avviamento Significato di "attività" secondo lo IAS 36 Il concetto di cash generating unit Problema della separabilità dei flussi finanziari prodotti da una CGU rispetto a quelli prodotti da altre CGU: se non è possibile identificare chiaramente i flussi finanziari in entrata di una singola attività, occorre aggregare la stessa in una CGU di livello superiore. Tale operazione, tuttavia, non è facilmente realizzabile. Esempio: processo di produzione verticale in cui il prodotto A è parte del prodotto B, che a sua volta è funzionale all unità C, e ognuna di queste fasi vincola le successive: in tal caso la CGU è determinata dalla somma delle tre unità, poiché nessuna di esse è indipendente dalle altre nel produrre i ricavi. 34

18 Significato di "attività" secondo lo IAS 36 Il concetto di cash generating unit Avviamento: non genera autonomamente flussi finanziari indipendenti dalle altre attività; non può essere venduto separatamente. I.T. dell'avviamento non può avvenire a livello di singola attività, ma considerando il più piccolo insieme di attività cui esso appartiene cash generating unit (CGU): «il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività» (IAS 36, 6). 35 L'impairment test dell'avviamento Significato di "attività" secondo lo IAS 36 Il concetto di cash generating unit Problema di identificazione della minima CGU: NO SI prefissati parametri distintivi stabiliti dallo IAS 36, ma esempi. giudizi di carattere soggettivo del management in base alle capacità delle CGU di determinare flussi di cassa in entrata in forma largamente indipendente. Criteri per valutare l'indipendenza dei flussi derivanti da una CGU: modalità attraverso cui la direzione aziendale scompone, ai fini del controllo interno, le operazioni dell'impresa (ad es.: aree di affari, geografiche, linee di prodotto); processi attraverso cui vengono prese decisioni in merito al mantenimento operativo o alla cessazione di beni e attività (decisioni di investimento/ disinvestimento); esistenza di un mercato attivo di sbocco (anche infragruppo) dei beni/servizi realizzati attraverso l utilizzo di un bene o gruppi di beni, tali da generare flussi di cassa autonomi rispetto a quelli ottenuti da altri gruppi di beni. 36

19 Significato di "attività" secondo lo IAS 36 Alcuni esempi di CGU riportati dallo IAS 36 ESEMPIO 1 Un impresa mineraria possiede una ferrovia privata, per agevolare la propria attività estrattiva. La ferrovia può essere venduta solo come rottame e non genera flussi finanziari in entrata indipendenti dai flussi finanziari in entrata derivanti dalle altre attività estrattive. à È POSSIBILE CONSIDERARE LA FERROVIA PRIVATA COME UNA SINGOLA CGU? NO! Poiché essa non è in grado di generare flussi di cassa autonomi, perciò lo IAS 36 dispone che la ferrovia venga aggregata alla CGU di livello superiore, rappresentata dalla miniera nel suo complesso. 37 Alcuni esempi di CGU riportati dallo IAS 36 ESEMPIO 2 - Bilancio Luxottica chiuso al 31/12/12 38

20 Frequenza del test Alla data di perfezionamento dell acquisizione, in cui occorre allocare l avviamento ad una o più CGU che si prevede beneficino delle sinergie dell aggregazione, indipendentemente da come le altre attività o passività dell impresa acquisita siano assegnate a tali unità o gruppi di unità; alla data di chiusura di ciascun esercizio, in cui occorre effettuare l impairment test al fine di verificare l eventuale perdita di valore dell avviamento allocato alle CGU; ogni qualvolta si verifichi unimpairmentindicator (IAS 36, 12). 39 L'impairment test dell'avviamento Fasi dell I.T. dell avviamento 1) Identificazione delle CGU cui imputare l avviamento (IAS 36, 80). 2) Allocazione dell avviamento alle CGU che si prevede trarranno benefici dalle sinergie dellabusinesscombination (IAS 36, 80). 3) Calcolo del valore contabile di ciascuna CGU (IAS 36, 76). 4) Stima del valore recuperabile delle singole CGU (IAS 36, 18). 5) Confronto tra il valore contabile e il valore recuperabile di ciascuna CGU (IAS 36, 59). 40

21 Fase 2: allocazione dell avviamento alle CGU Ogni unità/gruppo di unità cui l avviamento è allocato deve: rappresentare il livello minimo all interno dell entità a cui l avviamento è monitorato ai fini del controllo di gestione interno (ad es., per linea di prodotto, area geografica, settore di attività, localizzazione dei singoli punti vendita); non essere maggiore di un settore operativo determinato in conformità all IFRS 8. IFRS 8 «Settori operativi» sostituisce lo IAS 14 «Informativa di settore» e modifica la seguente previsione dello IAS 36: il livello più alto a cui è possibile effettuare l I.T. è il segmento operativo prima delle aggregazioni e non il settore oggetto di informativa che spesso era inteso dopo le aggregazioni di CGU e segmenti operativi. 41 L'impairment test dell'avviamento Fase 2: allocazione dell avviamento alle CGU CRITICITÀ: lo IAS 36 non detta alcun criterio di riparto dell'avviamento alle CGU, che è conseguentemente rimesso alla discrezionalità del management. Aumenta l'area delle stime soggette a discrezionalità Può comportare l'ottenimento di risultati differenti a seconda della base di allocazione utilizzata 42

22 Fase 2: esempio di allocazione del goodwill alle CGU Fair value CGU Valore contabile CGU CGU CGU CGU CGU CGU Avviamento tot. da allocare: Due criteri per attribuire l avviamento alle singole CGU: 1) criterio del fair value à avviamento allocato in base al fair value di ciascuna CGU; 2) criterio della differenza à avviamento ripartito in base al peso percentuale della differenza tra il fair value di ciascuna CGU e il corrispondente valore contabile ante assegnazione dell avviamento. 43 L'impairment test dell'avviamento Fase 2: esempio di allocazione del goodwill alle CGU Metodo 1): si divide il fair value di ciascuna CGU per il fair value totale (18.000). Si moltiplica il valore ottenuto per l importo dell avviamento totale da allocare. Si ottiene, in tal modo, la quota di avviamento da attribuire alla rispettiva CGU. Es.: CGU 1à(2.400 / * = 1.300). Valore contabile CGU incluso avviamento (1) Fair value CGU (2) Perdita di valore CGU se (1) (2) > 0 CGU CGU CGU CGU CGU

23 Fase 2: esempio di allocazione del goodwill alle CGU Metodo 2): per ottenere la quota di avviamento da allocare a ciascuna CGU si deve: calcolare la differenza tra fair value e val. contabile di ciascuna CGU; rapportare ciascuna differenza al totale delle differenze calcolate (pari a ); moltiplicare il valore ottenuto per il tot. avviamento da allocare. Es.: CGU 1: ( ) / * = Valore contabile CGU incluso avviamento (1) Fair value CGU (2) Perdita di valore CGU se (1) (2) > 0 CGU CGU CGU CGU CGU L'impairment test dell'avviamento Fase 3: calcolo del valore contabile di ciascuna CGU Valore contabile di una CGU: Stimato in modo coerente con il calcolo del valore recuperabile. Include il valore contabile delle sole attività che possono essere direttamente attribuite o allocate con ragionevole certezza alla stessa (si deve tenere conto anche dell'avviamento e dei cosiddetti "corporate assets"). Non comprende le poste dell'attivo circolante, né alcuna passività rilevata in bilancio, a meno che il valore recuperabile della CGU non possa essere determinato senza considerare le passività in oggetto. Per motivi pratici, può includere anche gli elementi attivi (crediti commerciali, rimanenze) e passivi del capitale circolante. 46

24 Fase 4: stima del valore recuperabile di ciascuna CGU Il fair value al netto dei costi di vendita Ilfair value less costs to sell di una CGU (cui è stato allocato il goodwill) è determinato facendo riferimento ai seguenti valori di scambio, in ordine gerarchico: prezzo stabilito in un accordo vincolante di vendita tra controparti indipendenti e consapevoli, al netto dei costi di dismissione; prezzo corrente negoziato in un mercato attivo; prezzo relativo a precedenti transazioni similari; prezzo stimato sulla base di altre informazioni attinte dall'azienda. Stima del fair value netto CGU notevolmente difficoltosa Mancanza di accordi vincolanti tra parti indipendenti o di un mercato attivo Impossibilità di comparare le transazioni rilevate sul mercato Volatilità delle condizioni dei mercati finanziari, particolarmente elevata in un contesto di crisi 47 L'impairment test dell'avviamento Il valore d'uso di una CGU Deriva dall'attualizzazione dei flussi finanziari futuri, in entrata e in uscita, che si prevede avranno origine dall'unità stessa nella fase produttiva e al momento della sua dismissione finale. VAL. D USO CGU = val. attuale dei flussi + attesi dall impiego degli asset inclusi nella CGU val. attuale flusso finale connesso alla loro eventuale cessione à Metodo più frequentemente adottato per stima val. d'uso: criterio finanziario noto come Discounted Cash Flow Analysis (DCF), compendiabile nella seguente formula: Dove: CF t : flusso finanziario generato dal bene al tempo t V f : valore di realizzo dell'attività a conclusione della sua vita utile i: tasso di attualizzazione n: arco temporale lungo il quale vengono stimati i flussi 48

25 Il valore d'uso di una CGU LIMITI POSTI DALLO IAS 36 Proiezioni dei flussi finanziari basate su presupposti ragionevoli e sostenibili e sui più recenti piani previsionali/budget che coprano un periodo massimo di cinque esercizi. Composizione dei flussi finanziari. Scelta del tasso di attualizzazione (deve riflettere sia il valore temporale del denaro, sia il rischio specifico connesso all'attività e deve essere al lordo delle imposte). MA Ampi margini di discrezionalità insiti nella previsione dei flussi e nella scelta del tasso 49 L'impairment test dell'avviamento Fase 5: determinazione della perdita di valore Se: valore netto contabile CGU (a) > valore recuperabile (b) (incluso avviamento attribuito) (> fra val. d uso e FV netto) allora: PERDITA DI VALORE per la differenza [(a) (b)] Perdita di valore della CGU imputata nel seguente ordine a: 1) riduzione del valore contabile dell'avviamento allocato all'unità (fino ad annullarlo); 2) riduzione proporzionale del valore contabile della altre attività dell'unità, escluse le attività correnti già valutate al loro valore recuperabile. 50

26 Fase 5: determinazione della perdita di valore Basis for Conclusion on IAS 36 à dopo l'azzeramento dell'avviamento, la perdita deve essere imputata secondo il seguente ordine gerarchico: i. alle attività intangibili per le quali non esiste un mercato attivo (assimilabili all'avviamento, perlomeno sotto il profilo del grado di soggettività insito nella misurazione); ii. alle attività, anche materiali, il cui fair value netto è minore del relativo valore contabile; iii. agli altri asset in proporzione al valore contabile. NB: valore contabile CGU non può scendere al di sotto del maggiore tra fair value netto, valore d'uso (se determinabili per la singola attività) e zero à Valore contabile di un'attività può al massimo essere azzerato, non essendo consentito iscrivere un valore negativo. L'eccedenza di perdita deve essere allocata tra le altre attività appartenenti alla CGU. 51 L'impairment test dell'avviamento Esempio pratico Euro' Year for TV EBITDA (Inc)/Dec Net Working Capital (4.749) (6.970) (2.321) (2.367) (2.414) (1.371) (Capital Expenditure) (16.253) (18.000) (20.000) (20.000) (19.000) (19.000) Csh out - Taxes (14.130) (15.081) (13.351) (13.322) (13.440) (12.654) Cash flow WACC 7,19% Growth rate after ,0% Euro' Year for TV Cash flow Cash flow TV Total cash flow NPV of total cash flow NPV of TV Surplus liabilities (deferred taxes) (11.204) Enterprise value Net invested capital Impairment loss - 52

27 I.T. dell avviamento: criticità 1) Maggiori costi amministrativi; 2) numerose ipotesi da formulareàmaggiore discrezionalità tecnica Le perdite di valore rilevate in bilancio rispondono effettivamente alla volontà di una rappresentazione veritiera della realtà aziendale oppure sono il risultato di "manovre" del management finalizzate al mantenimento in bilancio di valori più elevati dell'avviamento, con riflessi positivi sull'entità del capitale netto? 53 L'impairment test dell'avviamento Ripristino della perdita di valore Ad ogni data di bilancio l'impresa deve accertare se esistono indicazioni che una perdita di valore, riconosciuta in precedenti esercizi, non esista più o si sia parzialmente ridotta. Qualora si verificasse tale circostanza, l'impresa dovrebbe ricalcolare il valore recuperabile dell'attività stessa e, laddove possibile, effettuare il ripristino di valore. Oggetto del ripristino: soltanto le attività, diverse dall'avviamento, soggette a precedente impairment loss, in presenza di un valore recuperabile superiore a quello anteriormente determinato in sede di impairment test. NB: Perché la perdita di valore dell'avviamento non è ripristinabile? Il venir meno della perdita dell'avviamento non è dovuto all'annullamento della riduzione di valore dell'avviamento originariamente iscritto in bilancio, ma all'incremento di valore del goodwill internamente generato (e come tale non iscrivibile in bilancio). 54

28 Ripristino della perdita di valore Cause del ripristino: Variazione del valore di recupero per passaggio dal FV netto al value in use (e viceversa), quale base di misurazione dello stesso. Variazione del valore di recupero basato sul value in use per modifiche all'entità dei flussi di cassa attesi o al tasso di attualizzazione. Variazione del valore di recupero basato sul FV netto derivante da modifiche negli elementi alla base della stima del FV netto medesimo (es. incremento valore di mercato). Periodicità della verifica: Annuale, alla data di riferimento del bilancio. Informazioni rilevanti per procedere al ripristino: Fonti esterne ed interne simmetriche a quelle indicate per l'i.t. Ammontare del ripristino: Pari alla differenza fra il nuovo valore di recupero ed il precedente. 55 L'impairment test dell'avviamento Ripristino della perdita di valore Trattamento contabile: Incremento del valore dell'attività per l'ammontare del ripristino (pari alla differenza fra il nuovo valore di recupero ed il precedente). Limite superiore della rettifica pari al valore di originaria iscrizione o al costo rivalutato precedentemente iscritto. Imputazione della contropartita del ripristino Beni valutati al costo: a CE per l'ammontare totale. Beni valutati al costo rivalutato: a CE per la quota della precedente svalutazione eccedente la riserva di rivalutazione a ricostituzione parziale o totale della riserva di rivalutazione per la parte del ripristino eccedente quella imputata a CE. Rettifica conseguente del piano di ammortamento 56

29 OIC 9 Svalutazioni per perdite durevoli di valore L'OIC ha elaborato un documento separato per la disciplina delle svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali. Le indicazioni contenute nel nuovo principio sostituiscono quelle contenute negli OIC 16 (nella sua versione rivista del 13 luglio 2005) e 24 (nella sua versione rivista del 30 maggio 2005). Le variazioni apportate hanno comportato un riordino generale della tematica e un miglior coordinamento con le disposizioni degli altri principi contabili nazionali OIC. Valore equo (fair value) Valore d uso Introduce e adatta le definizioni e gli aspetti applicativi dei principi IFRS. 60 L'impairment test dell'avviamento OIC 9 Svalutazioni per perdite durevoli di valore Se il VALORE RECUPERABILE di un immobilizzazione è inferiore al suo valore contabile l immobilizzazione si rileva a tale minor valore. La differenza è imputata a conto economico come perdita durevole di valore. Introdotto l obbligo di valutazione ad ogni data di bilancio dell esistenza di indicatori che segnalino perdite durevoli di valore. Se sussistono è necessario effettuare la stima del valore recuperabile. Le definizioni sono sostanzialmente allineate a quelle contenute nello IAS

30 OIC 9 Svalutazioni per perdite durevoli di valore Approccio semplificato Novità Opzione A chi è rivolto? Società che per due esercizi consecutivi non superino nel proprio bilancio d'esercizio due dei tre seguenti limiti: numero medio dei dipendenti durante l'esercizio superiore a 250 totale attivo di bilancio superiore a 20 milioni ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiori a 40 milioni L'approccio semplificato non è applicabile ai fini della redazione del bilancio consolidato. 62 L'impairment test dell'avviamento OIC 9 Svalutazioni per perdite durevoli di valore 1 Il modello semplificato condivide le stesse basi concettuali del modello di base. 2 E opportuno valutare degli indicatori di potenziali perdite di valore. 3 Si basa su due assunzioni fondamentali: l unità generatrice dei flussi di cassa nelle società minori tende a coincidere con l intera impresa i flussi di reddito, se la dinamica del circolante si mantiene stabile, approssima i flussi di cassa. 63

31 OIC 9 Svalutazioni per perdite durevoli di valore Approccio semplificato Capacità di ammortamento E' costituita dal margine economico che la gestione mette a disposizione per la copertura degli ammortamenti. La capacità di ammortamento è determinata sottraendo al risultato economico dell'esercizio, non comprensivo degli elementi straordinari e delle relative imposte, gli ammortamenti delle immobilizzazioni. EBTDA dedotti oneri e proventi straordinari 64 L'impairment test dell'avviamento OIC 9 Svalutazioni per perdite durevoli di valore Esempio Appendici OIC Approccio semplificato Si ipotizzi che la società abbia iscritti in bilancio al dell'esercizio 0: cespite A: valore netto contabile 600, vita utile residua 5 anni cespite B: valore netto contabile 400, vita utile residua 5 anni avviamento: valore netto contabile 500, vita utile residua 5 anni. I valori netti contabili dei cespiti A e B e dell'avviamento includono la quota di ammortamento maturata nell'esercizio 0. 65

32 OIC 9 Svalutazioni per perdite durevoli di valore anno 1 anno 2 anno 3 anno 4 anno 5 tot ricavi costi variabili costi fissi oneri finanziari capacità d'ammortamento ammortamenti A ammortamenti B ammortamento avviamento totale ammortamenti risultato netto

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