PIANO DI AZIONE RELAZIONE GENERALE

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2 Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 194 Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale AUTOSTRADA A21, TRATTE PIACENZA MANERBIO, MANERBIO BRESCIA E DIRAMAZIONE PER FIORENZUOLA PIANO DI AZIONE RELAZIONE GENERALE REVISIONE REDATTO DATA VERIFICATO DATA APPROVATO DATA 1 GENESIS FURCI SALVADORI ACP FURCI SALVADORI Descrizione degli aggiornamenti Revisione per consegna MATTM Giugno Prima emissione Rev. Data Argomento Descrizione

3 INDICE 1 PREMESSA STRUTTURA DEL DOCUMENTO PREDISPOSTO METODOLOGIA DI LAVORO ACQUISIZIONE DEI DATI DI INPUT Dati territoriali e geometrici Dati di traffico Correzioni ai dati di traffico sulla Bretella Fiorenzuola La Villa IL MODELLO DI SIMULAZIONE Software ed algoritmi di simulazione Predisposizione del modello e parametri di calcolo Taratura del modello IL GEOGRAPHIC INFORMATION SYSTEM (GIS) INFRASTRUTTURE ANALIZZATE AUTORITÀ COMPETENTE CONTESTO GIURIDICO DIRETTIVA 2002/49/CE D.LGS. 194/ DPR 30/03/04 N LINEA GUIDA MINISTERIALI VALORI LIMITE IN VIGORE AI SENSI DELL ART SINTESI DEI RISULTATI DELLA MAPPATURA ACUSTICA TRATTA PIACENZA MANERBIO TRATTA MANERBIO BRESCIA TRATTA DIRAMAZIONE PER FIORENZUOLA D ARDA VALUTAZIONE DEL NUMERO STIMATO DI PERSONE ESPOSTE AL RUMORE, INDIVIDUAZIONE DEI PROBLEMI E DELLE SITUAZIONI DA MIGLIORARE STIMA DI EFFICACIA DEGLI INTERVENTI PREVISTI NEL QUINQUENNIO TRATTA PIACENZA MANERBIO TRATTA MANERBIO BRESCIA TRATTA DIRAMAZIONE PER FIORENZUOLA D ARDA RESOCONTO DELLE CONSULTAZIONI PUBBLICHE ORGANIZZATE AI SENSI DELL ARTICOLO MISURE ANTIRUMORE IN ATTO E IN FASE DI PREPARAZIONE, INTERVENTI PIANIFICATI PER I SUCCESSIVI CINQUE ANNI E STRATEGIA DI LUNGO TERMINE INTERVENTI REALIZZATI NEL QUINQUENNIO INTERVENTI PIANIFICATI NEL QUINQUENNIO INFORMAZIONI DI CARATTERE FINANZIARIO DISPOSIZIONI PER LA VALUTAZIONE DELL ATTUAZIONE E DEI RISULTATI DEL PIANO D AZIONE IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 2 / 27

4 1 PREMESSA Il presente documento con i relativi allegati risponde a quanto previsto dal D.Lgs. 19 agosto 2005 Attuazione della Direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale secondo il quale (art. 4, c.3, lettera b) Le società e gli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, tenuto conto dei risultati della mappatura acustica di cui all'art. 3, elaborano e trasmettono alla regione od alla provincia autonoma competente i piani di azione e le sintesi di cui all'allegato 6, per gli assi stradali e ferroviari principali.. intendendosi per asse stradale principale (art. 1, c.2, lettera d) un'infrastruttura stradale su cui transitano ogni anno più di di veicoli. Tale attività deve essere conclusa e trasmessa agli Enti interessati entro il 18 luglio Con «piani di azione» si intendono i piani destinati a gestire i problemi di inquinamento acustico ed i relativi effetti, compresa, se necessario, la sua riduzione (art. 1, c.2, lettera q). L'elaborazione e l'adozione dei piani di azione ha lo scopo di ridurre il rumore ambientale laddove si verificano degli esuberi rispetto ai limiti normativi, in particolare quando i livelli di esposizione possono avere effetti nocivi per la salute umana, nonché evitare aumenti del rumore nelle zone silenziose. E inoltre necessario assicurare l'informazione e la partecipazione del pubblico in merito al rumore ambientale ed ai relativi effetti. Il presente piano di azione ricopre il periodo temporale che va dal 2013 al 2017 recependo le risultanze già esposte nella mappatura acustica STRUTTURA DEL DOCUMENTO PREDISPOSTO La documentazione è strutturata come segue: relazione tecnica allegati grafici sintesi non tecnica come previsto dalle Linee Guida Ministeriali file per la trasmissione al Ministero dell Ambiente ed alla Commissione Europea (DataFlow) La relazione tecnica sviluppa i capitoli previsti dalle Linee Guida Ministeriali; la struttura è analoga a quella delle sintesi non tecniche, ma gli argomenti vengono approfonditi anche dal punto di vista metodologico. Gli allegati grafici sono strutturati come segue: Mappatura valori limite in vigore e aree di superamento (PNZ 01, Scala 1:10.000). Sono riportate le fasce di pertinenza acustica e le aree di potenziale superamento dei limiti secondo il DPR 142/2004; le aree di potenziale superamento sono state determinate calcolando, per ogni ricettore, il massimo livello di esposizione a 1 metro di distanza dalla facciata più esposta e a 4 metri di altezza sul piano di campagna, considerando l effetto di riflessione della facciata stessa, come previsto dalla normativa italiana Mappatura L den Piano d Azione con interventi di mitigazione (PNZ 02, Scala 1:10.000). Il livello di esposizione è riportato per classi di 5 db secondo la scala cromatica prevista dalla norma UNI9884, in base al descrittore acustico L den. Mappatura L night Piano d Azione con interventi di mitigazione (PNZ 03, Scala 1:10.000). Il livello di esposizione è riportato per classi di 5 db secondo la scala cromatica prevista dalla norma UNI9884, in base al descrittore acustico L night. IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 3 / 27

5 Mappa efficacia Piano d Azione L den (PNZ 04, Scala 1:10.000). Per le sole tavole interessate dalla presenza di interventi di mitigazione previsti nel quinquennio, si riporta la stima di efficacia degli interventi, in base al descrittore acustico L den. Mappa efficacia Piano d Azione L night (PNZ 05, Scala 1:10.000). Per le sole tavole interessate dalla presenza di interventi di mitigazione previsti nel quinquennio, si riporta la stima di efficacia degli interventi, in base al descrittore acustico L night. L allegato SNT è la sintesi non tecnica prevista dalla direttiva END. Sono inoltre allegati i DataFlow per il reporting europeo: DF6: interventi di risanamento attuati in passato DF7_10_APCoverage: elenco delle infrastrutture di trasporto oggetto del piano di azione, appartenenti alla rete del gestore DF7_10_Summary: Noise directive data flow: denominazione e sintesi del programma di contenimento 2 METODOLOGIA DI LAVORO L approccio utilizzato per la stesura del Piano di Azione è stato di tipo previsionale: l esposizione ai livelli di pressione sonora generati dalla rete stradale di competenza è stata stimata utilizzando un modello di simulazione acustica, che ha consentito di calcolare il livello di pressione sonora in facciata ad ogni edificio. Le informazioni elaborate nell ambito del Piano quindicennale nazionale (Piano di risanamento acustico PRA) confluiscono nel Piano d Azione, ed in particolare le seguenti informazioni devono ragionevolmente pervenire dal piano nazionale (PRA): l identificazione delle aree di superamento; la definizione delle modalità di intervento; la definizione dei costi degli interventi; la definizione degli indici di priorità e delle tempistiche; la valutazione dell attuazione del piano. Il doppio canale informativo nazionale ed europeo offre il vantaggio che, al netto di alcuni dettagli (descrittori fisici, ecc.), i documenti consegnati da Centropadane ai Comuni, alle Regioni ed al Ministero della Tutela dell Ambiente (nel corso degli studi che hanno reso possibile la predisposizione del Piano di Risanamento Acustico) contengono già la grande maggioranza dei dati e delle informazioni che verranno rese disponibili in sede di Piano d Azione Il metodo di lavoro utilizzato per rispondere agli adempimenti del D.Leg. 19 agosto 2005 n. 194 è basato su una serie di fasi preliminari di raccolta, sintesi e correlazione delle informazioni elaborate nelle varie fasi di aggiornamento della Mappatura e del Piano di Risanamento Acustico, alle quali sono seguite specifiche elaborazioni e calcoli acustici. I dati e le informazioni sono state gestite per mezzo di un GIS in grado di semplificare la successiva gestione e interrelazione degli indicatori e l input output del modello previsionale, nonché consentire la composizione dei bilanci di esposizione della popolazione. Il Piano di Azione è stato redatto a partire dal lavoro svolto per la Mappatura Acustica In particolare il lavoro svolto ha fatto uso: dello stesso software modellistico per la previsione dei livelli acustici in base ai descrittori definiti dalla norma (Soundplan v. 7.3) utilizzato per la mappatura; IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 4 / 27

6 del GIS ed in particolare del database georeferenziato con le informazioni territoriali utili ai calcoli acustici (Arcgis v. 9.3). Le principali fasi di lavoro possono essere così riassunte: verifica/correzione/aggiornamento del modello utilizzato nella precedente fase, ovvero per la predisposizione della mappatura acustica verifica/correzione/integrazione/aggiornamento del database dei ricettori interessati dall ambito di mappatura raccolta ed analisi/elaborazione degli strumenti urbanistici vigenti in particolare delle classificazioni acustiche comunali al fine di predisporre una rappresentazione grafica dei limiti di legge vigenti ai sensi dell art. 5 del D.Lgs. 194/05 all interno dell ambito di mappatura Individuazione degli interventi di mitigazione di prevista attuazione nel periodo , così come indicato nell aggiornamento del Piano di Risanamento Acustico, tenendo conto del fatto che, in seguito alla scadenza della concessione Centropadane, dal giorno 01 agosto 2012 non può eseguire attività al di fuori della ordinaria manutenzione, ma che comunque sta procedendo con le attività di monitoraggio del territorio e la redazione dei progetti degli interventi di prossima realizzazione. simulazioni acustiche della configurazione finale al 2017 per la predisposizione della mappatura a 4 m degli indicatori Lden e Lnight secondo quanto previsto all Allegato 6 del D.Leg. 194/05 nelle aree in cui vengono realizzati gli interventi previsti identificazione delle facciate silenti nella configurazione al 2017 calcolo dell efficacia degli interventi previsti, intesa come differenza tra il valore degli indicatori Lden e Lnight e rappresentazione grafica dei risultati sintesi dei risultati del piano d azione secondo gli indicatori previsti per la direttiva europea per la mappatura acustica e confronto con i dati pregressi redazione di rapporti in forma grafica e numerica su base comunale predisposizione del reporting da trasmettere alla Commissione. La comunicazione al pubblico del piano di azione è stata affidata alla pubblicazione sul sito internet Nei paragrafi che seguono sono sintetizzate le attività eseguite. 2.1 ACQUISIZIONE DEI DATI DI INPUT Dati territoriali e geometrici Il dato geometrico di partenza è costituito dalla stessa cartografia tecnica utilizzata per la mappatura La cartografia è stata utilizzata per ricavare il modello digitale del terreno (DGM), per definire i confini delle sedi stradali, le quote di appoggio degli edifici, e per ricavare il modello digitale dell edificato (DBM); tutte le informazioni geometriche sono state trattate con strumenti GIS ed inserite in un modello acustico tridimensionale utilizzato dal software di simulazione. L estensione del territorio mappato è stata estesa fino ad una distanza dalla infrastruttura stradale sufficiente ad ottenere un decadimento del livello di pressione sonora L den al di sotto dei 55 db(a). IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 5 / 27

7 Presenza di interventi di mitigazione acustica preesistenti Il modello geometrico è stato arricchito tenendo conto della presenza di ostacoli artificiali alla propagazione acustica non rilevati in cartografia, con particolare riferimento alle barriere antirumore installate lungo la rete di competenza Metodo di calcolo della popolazione esposta La stima della popolazione esposta al rumore, già fornita nell ambito delle attività relative alla Mappatura, è stata basata sulle informazioni tratte dal 14 Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni. Integrando questa informazione nel GIS Acustico è stato possibile assegnare a ciascun edificio residenziale la relativa sezione di censimento di appartenenza, e quindi un dato medio di superficie per occupante. Nella mappatura acustica eseguita nel 2007, la popolazione esposta è stata calcolata secondo il seguente procedimento: calcolo della densità abitativa D di ogni sezione censuaria, ottenuta dividendo il numero di residenti censiti nella sezione (indicatore Istat P1) per i metri quadri abitativi totali nella sezione stessa (indicatore Istat A23) calcolo della superficie abitativa S dell edificio, ottenuta moltiplicando l area dell edificio in pianta per il numero di piani residenziali calcolo della popolazione potenzialmente residente nell edificio POP_RES_PO, ottenuta moltiplicando D x S Già nella stesura del Piano di Azione era stato osservato come, sommando la popolazione attribuita agli edifici di una sezione, si ottenessero totali comunali e di sezione molto superiori ai dati Istat. Questa sovrastima dei residenti esposti era stata quindi corretta rinormalizzando il calcolo della popolazione in base ai totali Istat, come suggerito dal Toolkit 19.4 nelle Linee Guida WG AEN. i. Per tutti gli edifici appartenenti a sezioni Istat, primo calcolo della popolazione potenzialmente presente POP_RES_PO come descritto in precedenza per l anno 2007 ii. iii. iv. Per ogni sezione censita, somma della popolazione inizialmente attribuita agli edifici. Se il totale eccede il valore Istat di sezione, calcolo del fattore di normalizzazione N ottenuto come rapporto tra i due valori. Se il totale non eccede il valore Istat di sezione, non ha senso eseguire una normalizzazione al contrario, dal momento che la differenza molto probabilmente è dovuta al fatto che la sezione Istat non è tutta contenuta nell ambito di mappatura, e questa operazione indurrebbe una ulteriore sovrastima. Si applica allora un fattore di normalizzazione medio, ottenuto dal calcolo dei totali su tutte le sezioni appartenenti al Comune, che intersecano l ambito di mappatura. Per tutti gli edifici appartenenti a sezioni censite, calcolo della popolazione residente POP_RE_WG ottenuto moltiplicando POP_RES_PO per il fattore di normalizzazione N Calcolo degli indici densità di popolazione D e fattore di normalizzazione N a livello di territorio comunale, ottenuto sommando tutte le sezioni censite che sono interferite dall ambito di mappatura. v. Per tutti gli edifici appartenenti a sezioni non censite, calcolo dalla popolazione con la procedura descritta in precedenza, utilizzando gli indici comunali Tutti gli edifici classificati come sensibili (scuole, ospedali, case di cura e di riposo) non contribuiscono alla determinazione degli indici di sezione. Per essi, l attribuzione della popolazione non è eseguita su base statistica, ma verificando direttamente presso le strutture interessate il numero di alunni o di degenti effettivamente ospitati. IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 6 / 27

8 2.1.2 Dati di traffico Per la redazione del Piano di Azione sono stati utilizzati gli stessi dati di traffico considerati nella mappatura acustica. Nel prospetto seguente sono riportati i transiti complessivi riferiti all anno 2011, oggetto della mappatura 2012 e del piano di azione CARREGGIATA SUD CARREGGIATA NORD PROVENIENZE A 4 Milano - Venezia - Verona - Brennero 8'354'195 Num. Ve ic o li e ntra ti Num. Ve ic o li us c iti Impegno tratta DESTINAZIONI A 4 Milano - Venezia - Verona - Brennero 8'000'590 1'850'882 2'799'432 Casello di Brescia Centro 1'962'761 2'546'403 7'405'645 7'416' ' '328 Casello di Brescia Sud 486' '078 7'099'811 7'009' ' '210 Casello di Manerbio 1'578'316 1'489'901 6'004'217 6'052' ' '876 Casello di Pontevico 608' '645 1'585'518 1'204'925 5'746'921 Casello di Cremona 5'754'738 1'581'691 1'213'100 6'127'514 6'123' ' '306 Casello di Castelvetro 283' '206 6'558'597 6'528' ' '611 Casello di Caorso 173' '069 6'707'230 6'691'971 3'005'508 2'240'681 1'461'041 2'987'426 2'266'890 1'437'655 DESTINAZIONI PROVENIENZE PARMA PC. OVEST PC. SUD PARMA PC. OVEST PC. SUD BOLOGNA TORINO LODI BOLOGNA TORINO LODI LA SPEZIA GENOVA MILANO LA SPEZIA GENOVA MILANO Totale veicoli effettivi carreggiata sud 13'842'309 13'627'373 Totale veicoli effettivi carreggiata nord Si osservi che, rispetto al corrispondente traffico rilevato nell anno 2011, l incremento complessivo è stato inferiore al 10%, per effetto della congiuntura economica; per il 2012 ed il 2013, inoltre, si attende una riduzione dei veicoli circolanti. La distribuzione oraria del traffico e la ripartizione tra veicoli leggeri e veicoli pesanti è stata studiata a fondo nella primo round di mappatura (anno 2007), nel Piano di Risanamento acustico redatto nel 2007 e nel suo aggiornamento redatto nel IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 7 / 27

9 L andamento orario evidenzia le tipiche concentrazioni di traffico leggero nelle ore mattutine e serali, come mostrato nel grafico seguente Leg. Nord Leg. Sud Pes.Nord Pes. Sud Figura 1: Traffico medio orario Osservando la media annua delle percorrenze, relativamente al traffico leggero si osserva netta prevalenza durante il periodo di riferimento diurno, mentre nelle due ore serali si registra un numero di transiti paragonabili a tutti quelli del periodo notturno. La percentuale di veicoli pesanti è molto alta in tutti i periodi di riferimento, ed in particolare nel periodo notturno, come mostra la seguente tabella. % Leggeri Pesanti Day 56.4% 24.1% Evening 6.4% 1.9% Night 6.8% 4.4% Tabella 1:Distribuzione percentuale del traffico A parte una rarefazione dei flussi di veicoli pesanti durante il mese di Agosto, l andamento annuo non evidenzia variazioni stagionali molto significative Correzioni ai dati di traffico sulla Bretella Fiorenzuola La Villa Lungo la Bretella Fiorenzuola La Villa, durante le fasi di aggiornamento del Piano di Risanamento Acustico, è stato eseguito un calcolo più preciso dei transiti di veicoli, che ha evidenziato una sovrastima nei dati riportati sul prospetto relativo all anno Di conseguenza, contestualmente all aggiornamento del Piano di Risanamento Acustico, è stata redatta una mappatura acustica aggiornata all anno 2013, che utilizza i seguenti dati di traffico: IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 8 / 27

10 Tratta Transiti/anno Carreggiata Sud Transiti/anno Carreggiata Nord Diramazione per Fiorenzuola D Arda Per quanto riguarda la Bretella, quindi, il piano di azione fa riferimento agli stessi dati. 2.2 IL MODELLO DI SIMULAZIONE Software ed algoritmi di simulazione Per le simulazioni ed il calcolo dei parametri previsti da normativa si è fatto uso del software Soundplan 7.3, che implementa il metodo di calcolo ufficiale francese «NMPB Routes 96 (SETRA CERTU LCPC CSTB)», citato in «Arreté du 5 mai 1995 relatif au bruit des infrastructures routières, Journal Officiel du 10 mai 1995, article 6» e nella norma francese «XPS ». Nella linea guida il metodo è denominato «XPS ». Questo metodo di calcolo è raccomandato dal Decreto Legge 194, in attuazione alla direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale. La legislazione nazionale italiana ribadisce quanto affermato dal testo redatto dalla Commissione della comunità europea e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea in data 22/08/2003 in merito alle linee guida relative ai metodi di calcolo NMPB Routes 96 Si tratta del Nouvelle Methode de Prevision de Bruit messo a punto da alcuni noti Istituti francesi costituenti i Servizi Tecnici del Ministère de l Equipement (CSTB, SETRA, LCPC, LRPC). Il metodo è rivolto esclusivamente alla modellizzazione del rumore da traffico stradale, ed è nato come evoluzione di un metodo risalente agli anni 80 (esposto nella Guide de Bruit del 1980) e proposto ufficialmente per essere di ausilio agli Enti pubblici ed agli studi professionali privati nelle attività di previsione riguardanti il rumore. Tale evoluzione è stata necessaria in quanto un decreto del 1995 aveva richiesto espressamente che nelle valutazioni e previsioni di livelli sonori a lunga distanza, cioè superiori a 250 m, deve essere presa in considerazione l influenza delle condizioni meteo sulla propagazione del rumore. (arreté 5/5/95, art. 6). Poiché le linee guida del 1980 non tenevano in conto gli effetti della propagazione a distanza, e anche al fine di recepire i le novità proposte nel frattempo dalla ISO 9613, è stato pubblicato nel 1996 il Nouvelle Methode. Le caratteristiche salienti del NMPB sono sicuramente: la possibilità di modellizzare il traffico stradale con dettagli relativi al numero di corsie, flussi di traffico, caratteristiche dei veicoli, profilo trasversale delle strade, altezza delle sorgenti, etc.; l attenzione rivolta alla propagazione su lunga distanza; la definizione di due diverse condizioni meteorologiche standard, definite come condizioni favorevoli alla propagazione e condizioni acusticamente omogenee, allo scopo di arrivare ad una definizione di previsione dei livelli sonori sul lungo periodo. L evoluzione rispetto alla precedente Guide de Bruit è notevole: si passa da una modellizzazione basata su abachi ad una vera caratterizzazione del traffico stradale considerato nella sua complessità e inserito in un contesto spazio temporale adeguato alla rappresentazione del disturbo Predisposizione del modello e parametri di calcolo Il modello è stato predisposto sulla base dei dati geometrici estratti dalla cartografia di riferimento ed arricchiti all occorrenza dall operatore; ciò sia per quanto concerne il 3D del terreno DTM Digital Terrain Model (caratteristiche geometriche e morfologiche), il 3D dell edificato DBM Digital Building Model ed il dato della destinazione d uso di ciascun edificio per l individuazione dell edificato con presenza di popolazione (anche sensibile) o uso non oggetto di analisi nell ottica del D.Lgs. 194/05 (non residenziale), la IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 9 / 27

11 tipologia delle superfici e della pavimentazione stradale, il traffico, la presenza di schermi naturali alla propagazione del rumore, quale ad esempio lo stesso corpo stradale. Per le simulazioni si è fatto riferimento alle condizioni meteorologiche standard di riferimento, previste dalla normativa comunitaria: 50 % di condizioni favorevoli per il periodo diurno; 75 % di condizioni favorevoli per il periodo serale; 100 % di condizioni favorevoli per il periodo notturno. Sono state adottate le seguenti specifiche di calcolo: raggio di ricerca: 1,750 km n. di riflessioni: 1 perdita per riflessione: 1 db distanza del punto di calcolo dalla facciata ( si considera il suono incidente e si tralascia il suono riflesso dalla facciata dell'abitazione considerata. All. 1 del D.Lgs. 194/05): 0.01 m lunghezza minima facciata per il posizionamento di un punto ricevitore al centro della stessa: 3m Mediante il calcolo in facciata ad ogni edificio e quindi alla popolazione in esso contenuta sono stati assegnati i livelli Lday, Levening, Lnight ed Lden. Tali dati sono stati riportati in ambito GIS e rielaborati per ottenere i dati necessari per la stesura del piano di azione ed ottenere: la popolazione esposta ai seguenti intervalli di L den : dba, dba, dba, dba, > 75 dba la popolazione esposta ai seguenti intervalli di L night : dba, dba, dba, dba, > 70 dba Per quanto concerne le aree di superamento si è fatto riferimento alle risultanze del Piano di risanamento Acustico predisposto nel 2007 e aggiornato nel 2014 si sensi del DM 29/11/ Taratura del modello Il modello di calcolo è stato calibrato e ne è stata verificata l affidabilità confrontando i risultati delle simulazioni acustiche con i risultati delle misure in campo, eseguite lungo l asta principale Piacenza Manerbio e Manerbio Brescia per la redazione della mappatura acustica Ulteriori misure di calibrazione sono state eseguite per l aggiornamento del piano di risanamento acustico e per la mappatura acustica eseguita sulla Bretella Fiorenzuola LaVilla nel 2013, a cui si rimanda per i dettagli. Nel secondo round della Mappatura Acustica e del Piano di Azione non sono state eseguite nuove misure fonometriche, ma sono stati utilizzati gli stessi parametri di calcolo validati nel primo round, aggiornando i dati di traffico in input. Si osservi che si è scelto di non adottare criteri correttivi ai livelli di emissione acustica determinati utilizzando il database NMPB96 ed inserendo il traffico veicolare all anno di riferimento; questo, come è stato dimostrato in passato, conduce ad una sovrastima dei livello di pressione sonora ai ricettori lungo la A21, ma consente di esprimere la mappatura con criteri omogenei rispetto ad analoghe simulazioni eseguite su tutto il territorio europeo. IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 10 / 27

12 2.3 IL GEOGRAPHIC INFORMATION SYSTEM (GIS) Le elaborazioni richieste dal decreto sono state realizzate interfacciando i risultati del modello di calcolo con un software capace di gestire le informazioni cartografiche/geografiche. Si è quindi fatto riferimento ad un prodotto ESRI, ormai di ampia diffusione, in particolare l ArcGis 9.3. L interfacciamento e lo scambio dei dati con il modello previsionale SoundPLAN è stato reso possibile dall uso di GEODATABASE, una tecnologia introdotta da ESRI a partire dalla versione 8.0 del software ArcGIS, che consente di memorizzare in tradizionali database relazioni non solo informazioni alfanumeriche ma anche informazioni geometriche, così come avviene in normali file CAD. Le caratteristiche salienti dell'ultima generazione dei GIS sono individuabili: nella modularità (prodotti per l'editing e l'aggiornamento dei dati, prodotti server integrati in database relazionali, prodotti client per la consulta zione e l'analisi, librerie di oggetti per lo sviluppo di applicazioni specifiche, modelli di simulazione); nella interoperabilità, la capacità cioè di leggere differenti formati di dati (utilizzati dalle differenti piattaforme ed applicativi software presenti sul mercato), di accedere a strutture differenti di banche dati, di generare al volo banche dati virtuali e di cooperare con altri software anche di produttori diversi; nella fruibilità sempre più rivolta agli utenti finali (cittadini, professionisti, enti ed associazioni pubbliche e private), attraverso specifiche estensioni per la pubblicazione dei dati su reti distribuite, quali Internet e Intranet, anche grazie alle nuove tecnologie di telecomunicazione terrestri e satellitari ed allo sviluppo di soluzioni applicative direttamente utilizzabili anche da utenti privi di specifiche professionalità. Ciò permette di estenderne l'uso a platee di utilizzatori ben più ampie di quelle attuali, assicurando un ritorno reale dei notevoli investimenti che vengono fatti e favorendo un sempre maggiore sviluppo di questi strumenti. Il GIS ha supportato la fase di creazione del database di riferimento per tutte le successive elaborazioni; in particolare: inserimento della cartografia disponibile ed utilizzata in tutte le fasi dello studio e per l elaborazione degli allegati grafici; inserimento di ulteriori strati informativi quali gli interventi di mitigazione realizzati; inserimento dei risultati delle simulazioni ed in particolare shape file dei parametri L den e L night 3 INFRASTRUTTURE ANALIZZATE I tratti stradali considerati sono quelli già analizzati in sede di mappatura acustica realizzata nell anno 2012; trattasi di viabilità con traffico superiore ai 3 milioni di veicoli all anno. La tabella seguente riassume alcuni dati di tali infrastrutture tra cui il nome della stessa, i comuni attraversati, i tratti suddivisi per traffico omogeneo con codifica europea, lunghezza e traffico. IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 11 / 27

13 Nome della infrastruttura stradale A21 Piacenza Manerbio A21 Manerbio Brescia A21 Diramazione Fiorenzuola Comuni attraversati Tratti a traffico omogeneo Codice identificativo della sezione Lunghezza [km] Traffico medio [milioni di veicoli/anno] Piacenza Caorso San Pietro in Cerro Monticelli d Ongina Castelvetro Piacentino Gerre De Caprioli Cremona Persico Dosimo Gadesco Pieve Delmona Corte De Frati Pontevico Alfianello San Gervasio Bresciano Bassano Bresciano Manerbio IT_a_rd ,8 15 Manerbio Leno Porzano Bagnolo Mella Poncarale Montirone IT_a_rd ,9 12 San Zeno Borgosatollo Brescia Fiorenzuola d Arda Cortemaggiore San Pietro in Cerro IT_a_rd ,5 3,5 Monticelli d Ongina Tabella 2: Archi stradali con traffico superiore a 3 milioni di veicoli per anno Come si vede, la rete stradale di competenza si inserisce all interno dell autostrada A21 Torino Brescia ed è suddivisa in due tratte lungo l asta principale della A21 Piacenza Brescia, con traffico superiore a 6 milioni di veicoli annui, La tratta Piacenza Manerbio è lunga poco più di 56 km (dal km 165 al km ) e si sviluppa a due corsie per senso di marcia La tratta Manerbio Brescia si sviluppa fra le progressive chilometriche km e km e coincide esattamente con la parte del tracciato autostradale caratterizzato da una configurazione a tre corsie per senso di marcia, dallo svincolo di Manerbio circa, all autostazione di Brescia Centro. A queste si aggiunge la Diramazione per Fiorenzuola, che funge da bretella sud verso la A1 ed è caratterizzata da un traffico compreso tra 3 e 6 milioni di veicoli annui. La rete di competenza interferisce marginalmente con i seguenti agglomerati: - IT_a_ag0016: Territorio comunale di Brescia - IT_a_ag0030: Territorio comunale di Piacenza IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 12 / 27

14 Figura 2: Localizzazione delle infrastrutture oggetto di mappatura 4 AUTORITÀ COMPETENTE Il piano d azione è stato redatto dal gestore Centropadane SpA in particolare dall Ufficio Tecnico. E possibile contattare i referenti presso la sede di Cremona, Loc. San Felice. I riferimenti telefonici ed sono: Dott. Ing. Roberto Salvadori roberto.salvadori@centropadane.it ; Geom. Giuseppe Furci giuseppe.furci@centropadane.it Per la redazione del piano, l ufficio tecnico si è avvalso del supporto specialistico di tecnici competenti in acustica ambientale della società Genesis SRL. IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 13 / 27

15 5 CONTESTO GIURIDICO I riferimenti giuridici per lo sviluppo del Piano di Azione sono sia di carattere europeo che nazionale; di seguito vengono riassunte le principali direttive e leggi. 5.1 DIRETTIVA 2002/49/CE La Direttiva 2002/49/CE è stata adottata dal Parlamento e dal Consiglio Europeo con lo scopo di ottenere un elevato livello di tutela della salute e dell ambiente anche attraverso la protezione dall inquinamento acustico, sviluppare e completare l attuale serie di misure comunitarie relative alle emissioni acustiche prodotte dalle principali sorgenti, giungere ad un concetto comune della problematica del rumore tra gli stati membri dell UE, attraverso la definizione di descrittori, valori limite e metodi di determinazione armonizzati. Definisce pertanto dei nuovi descrittori acustici (L den, L day, L evening, L night ) e i periodi di riferimento giorno (ore 7 19), sera (ore 19 23) e notte (ore 23 7) che gli Stati Membri hanno facoltà di adeguare gli orari dei periodi di riferimento accorciando la durata del periodo serale di 1 o 2 ore e spostando l orario di inizio del periodo diurno. I livelli acustici devono essere calcolati e/o misurati in corrispondenza degli edifici, a 4 m di altezza sul piano campagna, sulla facciata più esposta e in assenza delle riflessioni dell edificio stesso. Il risultato deve essere rappresentativo di un anno medio dal punto di vista dell emissione acustica e sotto il profilo meteorologico. 5.2 D.LGS. 194/05 Il Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 194 Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e gestione del rumore ambientale costituisce il recepimento italiano della direttiva europea sul rumore emanata nel Tale recepimento consiste sostanzialmente nella trasposizione degli articoli e degli allegati della norma comunitaria in un testo legislativo nazionale, con l aggiunta di un sistema sanzionatorio. Il piano d azione introdotto dalla norma europea è uno strumento che punta ad una complessiva riduzione dell inquinamento acustico e dei suoi effetti e si pone pertanto ad un livello superiore, strategico, rispetto ai piani di risanamento ai sensi del DM 29/11/2000. Gli elementi costitutivi del piano di azione sono: una sintesi dei risultati della mappatura acustica ed una stima del numero di persone esposte al rumore l individuazione dei problemi e delle situazioni critiche o da migliorare acusticamente le priorità di intervento ed i criteri con cui sono state individuate le eventuali misure già intraprese ed i progetti in corso per le diverse tipologie di problemi e criticità individuate, le modalità con cui l autorità competente intende intervenire nei successivi 5 anni, pianificando e distinguendo gli interventi secondo la scala di priorità sorgente propagazione ricettore; le strategie di lungo termine le informazioni di carattere finanziario: stima dei costi, fondi stanziati e, ove possibile sulla base dei dati disponibili, analisi costi efficacia e costi benefici una stima in termine di riduzione, a seguito dell attuazione delle diverse misure previste, del numero complessivo di persone esposte a rumore le modalità previste per la verifica periodica dell attuazione del piano e dei risultati ottenuti IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 14 / 27

16 le modalità previste per le consultazioni del pubblico e un resoconto delle stesse. Pur avendo molti punti in comune con il piano di risanamento, il piano d azione non ha lo scopo di addentrarsi nei dettagli tecnici, bensì illustrare le politiche e le strategie con cui si vuole intervenire per la riduzione dell inquinamento da rumore, nonché gli elementi tecnici di massima per qualificare gli interventi stessi. Il Decreto Legge 194/2005 definisce le competenze e le procedure per l elaborazione della mappatura acustica e delle mappe acustiche strategiche, per l elaborazione e l adozione dei piani d azione e, infine, per assicurare l informazione e la partecipazione del pubblico. Per questi elaborati i parametri di riferimento sono L den e L night (l adeguamento in termini di periodi temporali è stato effettuato portando il periodo diurno dalle alle e quello serale dalle alle 22.00, mentre viene confermato l arco temporale europeo per il periodo notturno dalle alle 06.00). Il livello (giorno sera notte) Lden in decibel (db), è definito dalla seguente formula: dove: Lden 10lg Lday / 10 ( Levening5) /10 ( Lnight10) /10 L den è il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», determinato sull'insieme dei periodi giornalieri di un anno solare; L day è il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», definito alla norma ISO : 1987, determinato sull'insieme dei periodi diurni di un anno solare; L evening è il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», definito alla norma ISO : 1987, determinato sull'insieme dei periodi serali di un anno solare; L night è il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», definito alla norma ISO : 1987, determinato sull'insieme dei periodi notturni di un anno solare; Nel calcolo di L den si considera il suono incidente e si tralascia il suono riflesso dalla facciata dell'abitazione considerata. Il punto di misura per la determinazione di L den e quindi di L day, L evening, L night, nel caso del calcolo ai fini della mappatura acustica strategica in termini di esposizione al rumore all'interno e in prossimità degli edifici, i punti prescelti per il calcolo del rumore sono posti ad un'altezza dal suolo di o 0.2 m ( m) e sulla facciata più esposta. ll descrittore del rumore notturno L night è il livello continuo equivalente a lungo termine ponderato «A», definito alla norma ISO : 1987, relativo a tutti i periodi notturni di un anno solare, dove: la notte è di 8 ore; è considerato il suono incidente, in analogia a L den ; il punto di misura è lo stesso usato per L den. 5.3 DPR 30/03/04 N. 142 Il DPR 30 marzo 2004 n. 142, predisposto dall ufficio studi e legislazione del Ministero dei Lavori Pubblici, contiene le disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare a norma dell articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n Il decreto definisce le infrastrutture stradali in armonia all art. 2 del DL 30 aprile 1992 n. 285 e sue successive modifiche e all Allegato 1 al decreto stesso, con la seguente classificazione: A. Autostrade B. Strade extraurbane principali IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 15 / 27 24

17 C. Strade extraurbane secondarie D. Strade urbane di scorrimento E. Strade urbane di quartiere F. Strade locali Il decreto si applica alle infrastrutture esistenti e a quelle di nuova realizzazione e ribadisce che alle suddette infrastrutture non si applica il disposto degli Art. 2, 6 e 7 del DPCM (valori limite di emissione, valori di attenzione e valori di qualità). Da notare che il DPCM all Art. 4 esclude l applicazione del valore limite differenziale di immissione alle infrastrutture stradali. Il decreto stabilisce le norme per la prevenzione ed il contenimento dell inquinamento da rumore e, in particolare, fissa i limiti applicabili all interno e all esterno della fascia di pertinenza acustica e in ambiente abitativo. I limiti in ambiente esterno devono essere verificati in facciata agli edifici, a 1 m dalla stessa, in corrispondenza dei punti di maggiore esposizione, e devono essere riferiti al solo rumore prodotto dalle infrastrutture stradali. L Art. 1 Definizioni, puntualizza il significato di alcuni termini chiave per lo studio acustico: Infrastruttura stradale esistente: quella effettivamente in esercizio o in corso di realizzazione o per la quale è stato approvato il progetto definitivo alla data di entrata in vigore del decreto. Infrastruttura stradale di nuova realizzazione: quella in fase di progettazione alla data di entrata in vigore del decreto o comunque non ricadente nella definizione precedente. Confine stradale: limite della proprietà stradale quale risulta dagli atti di acquisizione o dalle fasce di esproprio del progetto approvato (in mancanza delle precedenti informazioni il confine è costituito dal ciglio esterno del fosso di guardia o della cunetta, o dal piede della scarpata se la strada è in rilevato o dal ciglio superiore della scarpata se la strada è in trincea). Fascia di pertinenza acustica: striscia di terreno misurata in proiezione orizzontale per ciascuna lato dell infrastruttura a partire dal confine stradale (di dimensione variabile in relazione al tipo di infrastruttura e compresa tra un massimo di 250 m e un minimo di 30 m). Il corridoio progettuale, nel caso di nuove infrastrutture ha una estensione doppia della fascia di pertinenza acustica (500 m per le autostrade). Ambiente abitativo: ogni ambiente interno ad un edificio destinato alla permanenza delle persone o comunità ed utilizzato per le diverse attività umane, fatta eccezione per gli ambienti destinati ad attività produttive per i quali resta ferma la disciplina di cui al D.L. 277/1991. Ricettore: qualsiasi edificio adibito ad ambiente abitativo comprese le relative aree esterne di pertinenza, o ad attività lavorativa o ricreativa, aree naturalistiche vincolate, parchi pubblici, ecc. Per le infrastrutture stradali esistenti, il loro ampliamento in sede e le nuove infrastrutture in affiancamento a quelle esistenti e le loro varianti si applicano i valori limita di immissione fissati dalla tabella 2 dell Allegato 1 al decreto, che si riporta di seguito. IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 16 / 27

18 Tipo di strada (secondo codice della strada) A Autostrada B Extraurbana principale C Extraurbana secondaria D Urbana di scorrimento E Urbane quartiere di Sottotipi a fini acustici (secondo norme CNR 1980 e direttive PUT) Ca (strade a carreggiate separate e tipo IV CNR 1980) Cb (tutte le altre extraurbane secondarie) Da (strade a carreggiate separate e interquartiere) Db (tutte le altre strade urbane di scorrimento) F Locale 30 Fascia di Scuole, ospedali, case Altri ricettori pertinenza di cura e di riposo (*) acustica [m] Diurno [db(a)] Notturno [db(a)] Diurno [db(a)] Notturno [db(a)] 100 (fascia A) (fascia B) (fascia A) (fascia B) (fascia A) (fascia B) (fascia A) (fascia B) Definiti dai comuni, nel rispetto dei valori riportati in tabella C allegata al DPCM del e comunque in modo conforme alla zonizzazione acustica delle aree urbane, come prevista dall articolo 6 comma 1 lettera a) della Legge n. 447 del 1995 (*). Per le scuole vale il solo limite diurno Tabella 3: DPR 30/3/04, limiti per infrastrutture esistenti e assimilabili (ampliamenti in sede, affiancamenti e varianti) 5.4 LINEA GUIDA MINISTERIALI Il ministero dell Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare ha redatto le Linea guida per la redazione delle relazioni descrittive allegate ai piani di azione, destinati a gestire problemi di inquinamento acustico ed i relativi effetti (rev. 30/11/2012). Le linee guida sono state tenute in considerazione nella redazione del presente documento e della sintesi non tecnica. 6 VALORI LIMITE IN VIGORE AI SENSI DELL ART.5 L art. 5 del D.Lgs 194/2005 prevede che per la mappatura acustica siano utilizzati gli indicatori L den ed L night e che entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del decreto stesso siano determinati i criteri per la conversione dei valori limite previsti all'articolo 2 della legge n. 447 del Sempre all art. 5 viene stabilito che, fino all'emanazione di tali decreti, si utilizzano i descrittori acustici ed i relativi valori limite determinati ai sensi dell'articolo 3 della legge n. 447 del In assenza dei decreti di conversione, pertanto, si applicano i limiti vigenti relativamente agli indicatori Leq (6 22) e Leq (22 6). In particolare, per le emissioni di rumore da infrastrutture di trasporto stradale, si applica il DPR 142/04 che definisce limiti specifici all interno delle fasce di pertinenza. In termini di priorità il DPR stabilisce all art. 5 che in via prioritaria l'attività pluriennale di risanamento dovrà essere attuata all'interno dell'intera fascia di pertinenza acustica per quanto riguarda scuole, ospedali, case di cura e case di riposo e, per quanto riguarda tutti gli altri ricettori, all'interno della fascia più vicina all'infrastruttura. IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 17 / 27

19 7 SINTESI DEI RISULTATI DELLA MAPPATURA ACUSTICA Nelle tabelle e nei grafici che seguono sono riportati i dati di sintesi della mappatura acustica Nei paragrafi che seguono sono sintetizzati i risultati della mappatura per le tratte stradali oggetto di indagine. I risultati relativi alla mappatura acustica sono riportati sia sotto forma di dati riassuntivi per Comune, sia sotto forma di dati complessivi per l intero territorio Per completezza, sono riportati anche i dati delle abitazioni che ricadono negli agglomerati di Brescia e Piacenza. Dai dati esposti emerge chiaramente che: per il parametro L den la maggior parte della popolazione risulta esposta alla classe dba, seguita dalla classe dba per il parametro L night la maggior parte della popolazione risulta esposta alla classe dba, seguita dalla classe dba la tratta Piacenza Manerbio risulta quella con il maggior numero di abitanti esposti in termini assoluti, come è naturale attendersi data la sua estensione territoriale non sono presenti ricettori nella fascia più critica L den > 75 dba, ed anche quelli nella fascia L den dba sono presenti in numero ridottissimo la tratta Piacenza Manerbio risulta quella con il maggior numero di abitanti esposti nella fascia L den dba, sia per la sua estensione territoriale, sia per il fatto che la tratta Manerbio Brescia, pur avendo un volume di traffico maggiore, è stata mitigata dal punto di vista acustico con numerosi interventi eseguiti nel quinquennio La Diramazione per Fiorenzuola d Arda presenta in assoluto il minor numero di ricettori esposti ed i livelli di esposizione rilevati sono tutti al di sotto dei 65 dba, come è lecito aspettarsi dato il ridotto volume di traffico e la notevole distanza dai centri abitati. 7.1 TRATTA PIACENZA MANERBIO Popolazione esposta L den < >75 ALFIANELLO BASSANO BRESCIANO CAORSO 846 1'747 1' CASTELVETRO PIACENTINO CORTE DE'FRATI CREMONA 413 1'889 1' GADESCO PIEVE DELMONA GERRE DE' CAPRIOLI LENO MANERBIO MONTICELLI D'ONGINA PERSICO DOSIMO 202 1' PIACENZA PONTEVICO SAN GERVASIO BRESCIANO SAN PIETRO IN CERRO Tabella 4: numero approssimato di abitanti esposti nelle varie fasce di rumore L den Abitazioni esposte L den < >75 ALFIANELLO BASSANO BRESCIANO IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 18 / 27

20 CAORSO CASTELVETRO PIACENTINO CORTE DE'FRATI CREMONA GADESCO PIEVE DELMONA GERRE DE' CAPRIOLI LENO MANERBIO MONTICELLI D'ONGINA PERSICO DOSIMO PIACENZA PONTEVICO SAN GERVASIO BRESCIANO SAN PIETRO IN CERRO Tabella 5: numero approssimato di abitazioni esposte nelle varie fasce di rumore L den Popolazione esposta L night < >70 ALFIANELLO BASSANO BRESCIANO CAORSO 1'485 2' CASTELVETRO PIACENTINO CORTE DE'FRATI CREMONA 1'096 1' GADESCO PIEVE DELMONA GERRE DE' CAPRIOLI LENO MANERBIO 1' MONTICELLI D'ONGINA PERSICO DOSIMO 609 1' PIACENZA PONTEVICO SAN GERVASIO BRESCIANO 1' SAN PIETRO IN CERRO Tabella 6: numero approssimato di abitanti esposti nelle varie fasce di rumore L night IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 19 / 27

21 L den >55 >65 >75 Popolazione esposta Numero abitazioni km Tabella 7: superficie, numero approssimato di abitazioni e persone esposti L den IT_a_rd TRATTA MANERBIO BRESCIA Popolazione esposta L den < >75 BAGNOLO MELLA 181 1'854 1' BORGOSATOLLO BRESCIA LENO PORZANO MANERBIO MONTIRONE PONCARALE S.ZENO 171 1'348 1' Tabella 8: numero approssimato di abitanti esposti nelle varie fasce di rumore L den Abitazioni esposte L den < >75 BAGNOLO MELLA BORGOSATOLLO BRESCIA LENO PORZANO MANERBIO MONTIRONE PONCARALE S.ZENO Tabella 9: numero approssimato di abitazioni esposte nelle varie fasce di rumore L den IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 20 / 27

22 Popolazione esposta L night < >70 BAGNOLO MELLA 641 2'232 1' BORGOSATOLLO BRESCIA LENO PORZANO MANERBIO MONTIRONE PONCARALE S.ZENO 463 1' Tabella 10: numero approssimato di abitanti esposti nelle varie fasce di rumore L night L den >55 >65 >75 Popolazione esposta Numero abitazioni km Tabella 11: superficie, numero approssimato di abitazioni e persone esposti L den IT_a_rd IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 21 / 27

23 7.3 TRATTA DIRAMAZIONE PER FIORENZUOLA D ARDA Popolazione esposta L den < >75 FIORENZUOLA D ARDA CORTEMAGGIORE SAN PIETRO IN CERRO MONTICELLI D ONGINA TOTALE Tabella 12: numero approssimato di abitanti esposti nelle varie fasce di rumore L den Abitazioni esposte L den < >75 FIORENZUOLA D ARDA CORTEMAGGIORE SAN PIETRO IN CERRO MONTICELLI D ONGINA TOTALE Tabella 13: numero approssimato di abitazioni esposte nelle varie fasce di rumore L den Popolazione esposta L night < >70 FIORENZUOLA D ARDA CORTEMAGGIORE SAN PIETRO IN CERRO MONTICELLI D ONGINA TOTALE Tabella 14: numero approssimato di abitanti esposti nelle varie fasce di rumore L night IT_A_AP_MROAD0013_REPORT.DOCX 22 / 27

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