RELAZIONE TECNICA GENERALE

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1 OGGETTO: Domanda di autorizzazione per la attivazione dello scarico di acque meteoriche per l opificio sito ad Andria sulla S.P. 231 km Riferimenti catastali: Fg.89 - P.lla 206. COMMITTENTE: RIBATTI VEICOLI INDUSTRIALI s.r.l. TECNICO: Per. Ind. Luigi de PINTO RELAZIONE TECNICA GENERALE Premessa La presente relazione si pone come obiettivo quello di fornire le informazioni necessarie ad una valutazione dell intervento in oggetto. Al fine di perseguire tale obiettivo, il lavoro si articolerà come segue: descrizione generale dell intervento; giustificazione delle scelte progettuali; indicazione dei particolari costruttivi dei sistemi di trattamento e di smaltimento delle acque meteoriche utilizzati. A corredo della relazione, inoltre, saranno forniti opportuni elaborati grafici e/o schede tecniche. Descrizione generale dell intervento La realizzazione di un sistema di scarico delle acque meteoriche mediante foro disperdente, così come quello oggetto della presente relazione, si è resa necessaria per l assenza di una rete di fogna bianca pubblica nella zona interessata dall intervento. Il fabbricato in questione si concretizza in un opificio artigianale, del tipo prefabbricato. All interno sono rintracciabili due zone: 1

2 a) la prima destinata a carrozzeria; b) la seconda destinata ad officina. Nella fattispecie, l intervento ha riguardato la realizzazione di due reti distinte di fogna bianca e di un unica vasca di trattamento, con a corredo una vasca di stoccaggio delle acque trattate. Le due reti realizzate, una di raccolta delle acque provenienti dalle coperture e l altra di raccolta delle acque provenienti dal piazzale, vengono fatte entrambe confluire nella vasca di trattamento che è unica. In uscita dalla vasca di trattamento, una volta terminato il ciclo, l acqua viene stoccata in una seconda vasca distinta strutturalmente dalla prima. Dalla vasca di stoccaggio, infine, le acque che non vengono riutilizzate (ad uso irriguo e/o antincendio), vengono smaltite mediante foro disperdente. Per quanto concerne il piazzale, è opportuno precisare che la superficie esposta agli eventi meteorici sarà di estensione superiore ai mq e carrabile; pertanto l unico contributo all eventuale inquinamento delle acque di dilavamento è riscontrabile in possibili perdite di olio dai mezzi transitanti. Gli scarichi provenienti dalle attività di officina e carrozzeria svolte nello stabile, infatti, hanno degli scarichi a parte con relativi stoccaggi e vengono smaltiti da ditte preposte. Le reti dei pluviali e dei collettori sono state dimensionate seguendo i criteri dettati dalla UNI Giustificazione delle scelte progettuali L inesistenza di una rete pubblica di fogna bianca nella zona dove è ubicato l opificio, ha reso indispensabile ricorrere al foro disperdente. Tale foro disperdente, recependo appieno le indicazioni del geologo, è stato ubicato in prossimità del confine della proprietà, così come indicato sugli elaborati grafici allegati alla presente relazione. 2

3 Per quanto concerne l impianto realizzato, è possibile riconoscere una prima parte funzionante a gravità ed una seconda mediante sistemi di pompaggio. Di fatto, tutta la parte inerente il convogliamento delle acque alla vasca di trattamento funziona a gravità, mentre le fasi di stoccaggio e smaltimento avvengono mediante gruppi pompa. Si è optato per l utilizzo di condotte in pressione nelle fasi finali dello smaltimento a causa delle eccessive distanze da percorrere con le tubazioni, le quali (visti anche i diametri in gioco) avrebbero indotto scavi e lavorazioni decisamente onerosi. In particolare, le condotte in pressione sono state utilizzate per le seguenti fasi: a) convogliamento delle acque trattate alla vasca di stoccaggio; b) convogliamento delle acque stoccate al foro disperdente; c) raccolta degli oli in apposita capacità; d) sollevamento acque grezze. Al fine di migliorare l affidabilità dell impianto per le fasi più critiche, ovvero quelle di stoccaggio (a) e di smaltimento (b), si sono adottati i seguenti accorgimenti: per la fase a) si è realizzato un by-pass in grado di recapitare, a gravità, le acque dalla vasca di trattamento a quella di stoccaggio; per la fase b) si è ridondato il gruppo di pompaggio installando una seconda pompa di riserva. Una ulteriore scelta progettuale è stata quella di pensare ad un riutilizzo delle acque trattate e stoccate. In particolare gli utilizzi saranno quello di acqua per l irrigazione e per il reintegro della vasca antincendio. 3

4 Indicazione dei particolari costruttivi dei sistemi di trattamento e di smaltimento delle acque meteoriche Come già anticipato, il dimensionamento di pluviali e collettori costituenti le reti di fogna bianca asservite all opificio, è stato calcolato secondo i criteri definiti dalla UNI Le reti così messe in opera, il cui layout è meglio visibile sulla tavola grafica a corredo della presente relazione tecnica (ved. Tav. ID.01), vengono fatte confluire in un pozzetto di calma di capacità opportuna e successivamente recapitate alla vasca di trattamento. La vasca di trattamento, così come quella di stoccaggio, sono entrambe in cemento armato e del tipo gettato in opera. Per i particolari costruttivi si rimanda alle rispettive tavole, allegate alla presente relazione (Tavv. ID.02 e ID.03). I trattamenti previsti per l intervento in oggetto sono i seguenti: grigliatura; dissabbiatura; disoleazione. L acqua trattata viene poi stoccata e solo in un secondo momento mandata al foro disperdente per lo smaltimento. L impianto realizza tutti i trattamenti suddetti in maniera meccanica e non chimica. In particolare, dopo la fase di grigliatura realizzata al momento della raccolta delle acque dalle superfici scolanti, la vasca di trattamento presenta una prima camera per i trattamenti di dissabbiatura e disoleazione. In tale capacità il trattamento si realizza per sedimentazione, ovvero viene dato all acqua il tempo di far depositare sul fondo le particelle più pesanti (polveri, sabbie, ecc) e stratificare in superficie le particelle più leggere (oli). Per quanto concerne le particelle più pesanti, il fondo della vasca è stato realizzato con forma e pendenze opportune al convogliamento delle stesse in un punto. In tale punto si è poi installata l aspirazione della pompa dedicata alla raccolta dei fanghi, la quale sarà utilizzata dalle ditte preposte quando si renderà necessario lo smaltimento degli stessi. Sia la conformazione del fondo 4

5 della vasca, sia la posizione della pompa di raccolta acque grezze, sono entrambe ben visibili sull elaborato relativo alla vasca di trattamento (Tav. ID.02). Per gli oli, invece, l impianto realizzato è un separatore per gravità progettato secondo gli standard della API (American Petroleum Institute), i quali oltre ad una opportuna capacità della vasca, prevedono anche l utilizzo di deflettori e/o diaframmi al fine di rallentare ulteriormente la velocità della corrente liquida e di garantire la ritenzione degli oli nelle rispettive camere. La posizione e la lunghezza dei diaframmi, ben visibili dalla tavola allegata (Tav. ID.02), delimitano la camera principale dove avviene la separazione tra le due fasi. All interno della stessa area è anche possibile rintracciare l aspirazione della pompa per la raccolta degli oli ed il loro convogliamento nella camera di stoccaggio. Una volta stoccati, gli oli saranno poi smaltiti da ditte preposte. Dopo aver riempito la prima camera della vasca di trattamento, l acqua stramazza nella seconda camera. All interno di questa seconda camera sono stati realizzati dei setti al fine di rallentare ulteriormente la corrente fluida e consentire un eventuale e successiva fase di sedimentazione. Proprio in questa seconda camera della vasca di trattamento, a livello opportuno, si rintraccia l aspirazione per la pompa di convogliamento dell acqua trattata alla vasca di stoccaggio. L azionamento di tale pompa è a galleggiante, ma può anche essere realizzato in maniera manuale (questa precisazione vale per tutte le fasi in cui è presente un sistema di pompaggio dell acqua). L accorgimento previsto per far fronte ad una eventuale avaria della pompa, si è concretizzato in un by-pass in corrispondenza del pozzetto di calma che precede l ingresso nella vasca di trattamento. Tale by-pass è collegato direttamente (funzionamento a gravità) con la vasca di stoccaggio. Il by-pass in oggetto è visibile sugli elaborati grafici (Tav. ID.01) ed è dimensionato in maniera tale da smaltire tutta l acqua raccolta dalle due reti (piazzale e coperture). 5

6 Di fatto, qualora un avaria nel funzionamento della vasca di trattamento provocasse un allagamento della stessa, l acqua si accumulerebbe all interno del pozzetto di calma fino a raggiungere il livello geodetico del by-pass (più alto rispetto a quello di ingresso in vasca) e quindi raggiungerebbe la capacità di stoccaggio by-passando la vasca di trattamento. A tal proposito si osservi come, pur nel caso di un avaria di questo tipo, le prime acque raccolte (ovvero le più sporche) rimarrebbero nella vasca senza essere smaltite e, quindi, riducendo il rischio di inquinamento. Infine, una volta raggiunta la vasca di stoccaggio, l acqua staziona al suo interno fintanto che il livello non dovesse renderne necessario lo smaltimento. Qualora il livello raggiunga tale valore, allora si azionerà la pompa che convoglierà l acqua al foro disperdente. In questa fase l affidabilità della pompa è stata incrementata installandone una seconda di riserva. A conclusione di questo paragrafo, si sottolinea come l aspetto dell affidabilità delle pompe utilizzate nelle fasi suddette sia ben sopperito dalle enormi capacità di stoccaggio a disposizione. Individuazione della curva di possibilità climatica Per le modalità relative all individuazione della curva di possibilità climatica e/o pluviometrica, si rimanda alla relazione idrogeologica. Nel seguito si riportano esclusivamente i risultati interessanti ai fini del dimensionamento dell impianto, e cioè: altezza di massima pioggia regolarizzata per un T r = 5 anni T= 1 ora T= 3 ore T= 6 ore T= 12 ore T= 24 ore h max tempo di corrivazione - T C = 1.17 ore 6

7 portata di massima piena - Q max = mc/s tr 5 anni y = 30,937x 0, ,00 mm h (mm) 100,00 mm 30,72 mm 43,27 mm 52,72 mm 65,57 mm 78,96 mm 10,00 mm 1,00 mm ore Curva di possibilità pluviometrica Dimensionamento dei sistemi di trattamento e di smaltimento L intervento in oggetto presenta le seguenti superfici scolanti: la superficie delle coperture dell opificio, pari a S 1 = 1260 mq circa; la superficie del piazzale, pari a S 2 = 8700 mq circa; la superficie dello sterrato, pari a S 3 = 3680 mq circa. Allo stato attuale la S 3 non dovrebbe partecipare al calcolo delle superfici scolanti poiché superficie permeabile; tuttavia, dal momento che in futuro anche questa superficie sarà rivestita con pavimento industriale, ai fini del dimensionamento si è contemplata la totalità delle superfici della particella che è pari a: S= mq Dal momento che la tipologia di impianto realizzato è quella di prima pioggia, il principio adottato nel dimensionamento è quello di fornire alla portata di acqua 7

8 la possibilità di permanere nella prima camera della vasca di trattamento il tempo necessario a completare la sedimentazione delle particelle, prima di stramazzare nella seconda camera per (eventualmente) completare il processo. Il tempo di permanenza, ovvero quello di sedimentazione, è diverso per le particelle solide rispetto a quello delle particelle oleose. Dalla letteratura tecnica è possibile rintracciare le seguenti tempistiche: - per le particelle solide T sed = 4 minuti; - per le particelle oleose T sed = 5 minuti. Risulta ovvio, quindi, che hai fini del dimensionamento della capacità della camera si dovrà considerare la tempistica più critica dei 5 minuti (T sed ) necessari per le particelle oleose. Pertanto, assumendo come portata di calcolo quella più critica indicata nella relazione idrogeologica (scelta in sicurezza vista l eccezionalità che avrebbe l evento piovoso), e cioè Q max = mc/s, è possibile definire il volume della prima camera nel seguente modo: V min = Q max * 60 * T sed =0.095 * 60 * 5= 28.5 mc Nella fattispecie il volume realizzato è pari a mc.32 e, quindi, maggiore del valore minimo appena calcolato. E evidente che il fattore di sicurezza del dimensionamento è largamente cautelativo, ma questo và tutto a vantaggio della bontà del processo di sedimentazione. Un ulteriore aspetto che si vuole sottolineare è il seguente: al fine di migliorare ulteriormente il processo di separazione acqua/olio, nella seconda camera della vasca di trattamento si è posizionata l aspirazione della pompa (quella che convoglia le acque nella vasca di stoccaggio) in basso, ad un altezza tale da non aspirare i fanghi, ma soprattutto eventuali strati superficiali di oli ancora presenti. 8

9 Ovviamente sarà cura del Titolare dell attività provvedere periodicamente alla pulizia totale delle vasche, sia di trattamento e sia di stoccaggio, al fine di non inficiare la bontà del trattamento realizzato. Riepilogando, i volumi delle camere della vasca di trattamento e della vasca di stoccaggio sono i seguenti: V 1 = 32 mc circa (> 28.5 mc) prima camera vasca di trattamento; V 2 = 87 mc circa seconda camera vasca di trattamento; V oli = 1.1 mc circa camera stoccaggio oli; V stoccaggio = 100 mc circa vasca di stoccaggio acqua trattata. Per concludere si riportano le potenzialità delle pompe installate: Pompa stoccaggio oli Q= 1.75 l/s H= 5 m.c.a. Pompa sollevamento fanghi/acque grezze Q= 7 l/s H= 10 m.c.a. Pompa convogliamento alla vasca di stoccaggio Q= 7 l/s H= 10 m.c.a. Pompe convogliamento al foro disperdente 1 - Q= 95 l/s H= 12 m.c.a. (principale) 2 - Q= 42 l/s H= 12 m.c.a. (riserva) Conclusioni Nella presente relazione si sono espresse tutte le considerazioni e le scelte che hanno portato alla realizzazione dell impianto. A vantaggio della sicurezza si è proceduto al dimensionamento secondo quelle che sono le possibili condizioni critiche, realizzando, di fatto, un impianto sovradimensionato rispetto a quelli che sono gli eventi meteorici più frequenti per il nostro clima. Nella progettazione si è voluto soprattutto salvaguardare la purezza dell acqua che verrà scaricata nel sottosuolo: tale qualità è rintracciabile, oltre che nel 9

10 sovradimensionamento dell impianto, anche nella origine della captazione delle acque, ovvero un piazzale carrabile sul quale non si effettuano lavorazioni a rischio dal punto di vista dell inquinamento. Inoltre, si sottolineano i seguenti aspetti cardine della progettazione per l impianto descritto nella presente relazione: dimensionamento secondo l evento meteorico più critico, stimato con un tempo di ritorno di 5 anni; riutilizzo delle acque meteoriche trattate; ulteriore coefficiente di sicurezza nella determinazione dei volumi per le camere della vasca di trattamento; considerazione dei tempi di sedimentazione delle particelle pesanti; considerazione dei tempi di stratificazione delle particelle oleose. Tanto era dovuto. Andria, / / IL TECNICO per. ind. Luigi de PINTO 10

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