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2 1 Presentazione del lavoro Il progetto C.A.L.Me. è stato cofinanziato con il bando della Fondazione Cariplo 2013 (Area Ambiente - Promuovere la sostenibilità ambientale a livello locale Realizzare la connessione ecologica), è iniziato formalmente a luglio 2014 con durata di un anno e mezzo. Il progetto C.A.L.Me. ha avuto come ente capofila il comune di Pieve Emanuele, come partner i comuni di Locate di Triulzi (MI) e di Siziano (PV), la provincia di Lodi e l Università di Milano-Bicocca. La Regione Lombardia D.G. Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile ha promosso attivamente il progetto in qualità di ente finanziatore. Sostenitore attivo è stata inoltre l Agenzia Interregionale per il fiume Po, con la quale lo staff tecnico che ha seguito il progetto ha avuto periodici incontri di confronto. Il fiume Lambro Meridionale presso Zibido al Lambro (fraz. Torrevecchia Pia) Il fiume Lambro Meridionale bagna le sponde di ben 16 comuni (tab. 1) e deriva oggi le sue acque dal Naviglio Grande alle paratoie di San Cristoforo e, in località Conca Fallata, dal fiume Olona, attraverso il suo Deviatore di piena. Attraversato il Naviglio Pavese, il Lambro Meridionale assume il carattere di fiume, esce dal territorio di Milano e dopo circa 40 km sfocia nel Lambro Settentrionale a Sant Angelo Lodigiano. Il suo percorso può sinteticamente essere suddiviso in due porzioni: quella che comprende i comuni di Milano, Rozzano, Opera e parte di Pieve Emanuele, caratterizzata da una forte urbanizzazione, sponde con argini continui, percorso rettificato, alveo sospeso ed aree circostanti a rischio di inondazione; e quella più meridionale, caratterizzata dalla presenza di una valle incisa ben identificata, con corso del fiume meandriforme e lanche abbandonate in un contesto territoriale di tipo agricolo.

3 MILANO PAVIA LODI Milano Siziano Valera Fratta Rozzano Landriano S.Angelo Lodigiano Opera Locate T. Pieve E. Carpiano Torrevecchia Pia Marzano Torre d'arese Villanterio Vidigulfo Magherno Tab. 1 Il fiume è inoltre caratterizzato da una serie di oasi ed aree naturalisticamente rilevanti: l Oasi Smeraldino presso il comune di Rozzano, l Oasi del Lamberin nel comune di Opera, il PLIS Parco del Lambro Meridionale e del Ticinello, situato nei comuni di Torrevecchia Pia, Vidigulfo e Siziano; l "Oasi della Busa del Ratt recentemente ripristinata dal Circolo Legambiente di Landriano (PV), oltre a numerose lanche che tuttora contengono acqua ed ospitano comunità interessanti di fauna e flora. Schema dei comuni che si affacciano sul fiume

4 1.1 Obiettivi Il progetto ha avuto come obiettivi principali il potenziamento di un corridoio ecologico fluviale in grado di mettere in collegamento aree naturalistiche importanti per il mantenimento della biodiversità, nonché il coinvolgimento attivo delle parti interessate direttamente e indirettamente al processo di riqualificazione e conservazione naturalistica. Si è inteso quindi: -colmare la lacuna conoscitiva sullo stato di fatto dell'intero corso del fiume; -rendere efficaci e funzionali gli elementi della Rete Ecologica Regionale in cui la maggior parte del corridoio fluviale è inserito; -stimolare amministratori e stakeholders ad interessarsi direttamente al proprio territorio e a modulare proposte adeguate per una riqualificazione ambientale e/o una fruizione sostenibile; -migliorare la consapevolezza e la percezione del proprio territorio da parte della cittadinanza. 1.2 Articolazione del progetto Il progetto C.A.L.Me. si è articolato su due temi principali: 1. coinvolgimento attivo dei portatori di interesse locali attraverso processi partecipativi come i focus group, i convegni e i sopralluoghi congiunti al fine di avviare strumenti di pianificazione condivisa come i Contratti di Fiume o i PLIS, 2. studio conoscitivo dello stato di fatto naturalistico, paesaggistico, vincolistico e idrogeologico del fiume, al fine di realizzare uno o più studi di fattibilità volti a migliorare la connessione ecologica dell ecosistema fiume. 1 - Coinvolgimento attivo dei portatori di interesse locali Il capitolo dedicato alla partecipazione analizza nello specifico il lavoro svolto. Ci si limita in questa sede all elenco delle attività. Nel mese di novembre 2014 si è tenuta la presentazione ufficiale del progetto, alla quale hanno partecipato oltre all ente capofila e ai partner, anche più della metà dei comuni che si affacciano sul Lambro Meridionale Nei mesi di dicembre 2014 e gennaio 2015 sono stati avviati i focus group con i comuni che hanno aderito all iniziativa. Nei mesi di aprile e maggio 2015 sono stati effettuati sopralluoghi congiunti con le amministrazioni comunali che hanno aderito al progetto: Opera, Rozzano, Landriano, Marzano, Villanterio, Vidigulfo, Torrevecchia Pia oltre naturalmente ai capofila e partner Pieve Emanuele, Siziano e Locate di Triulzi.

5 2 - Studio conoscitivo dello stato di fatto e realizzazione degli studi di fattibilità Studio conoscitivo propedeutico. Il capitolo dedicato agli approfondimenti conoscitivi analizza nello specifico le attività e i risultati ottenuti per le singole discipline (flora e vegetazione, fauna, geologia e idrologia, paesaggio). Gli interventi specialistici sono stati molteplici e talvolta professionalmente distanti tra loro, si è resa perciò necessaria una metodologia per uniformare i dati pervenuti e per rendere leggibili anche ai non addetti ai lavori i risultati ottenuti. Si è così optato per la realizzazione di carte tematiche in grado di sintetizzare sia le criticità che le potenzialità riscontrate lungo il fiume, per un buffer di circa 500 m dalla sponda. Dalle singole carte tematiche è stata dedotta una carta di sintesi delle potenzialità, redatta secondo la metodologia expert-based, tenendo quindi conto sia dei dati oggettivi ottenuti dai sopralluoghi, sia dal giudizio dei singoli professionisti che hanno partecipato al progetto. Tale metodo ha dato come risultato aree con superfici e con un grado di potenzialità talvolta diversi tra loro. Si passa così da superfici piccole con una potenzialità molto significativa, a superfici ampie con una potenzialità ridotta, ma comunque degna di rilievo. Per quanto riguarda il quadro conoscitivo, sono stati redatti quindi i seguenti ELABORATI DI ANALISI: Uso del suolo Conoscenze naturalistiche (vegetali e animali) Assetto geomorfologico e idrologico-idraulico Stato delle reti idriche, scarichi e qualità delle acque Paesaggio: descrizione e semiologia Per quanto riguarda la fase di SINTESI: sintesi DELLE POTENZIALITA paesaggistiche, naturalistiche, idrogeologiche, che è servita per l individuazione degli STUDI DI FATTIBILITÀ sintesi DELLE CRITICITA naturalistiche e idrogeologiche, che è servita come base per la realizzazione del LIBRETTO DELLE BUONE PRATICHE GESTIONALI I due lavori di sintesi sono poi confluiti in un unica carta (potenzialità e criticità), ossia la tavola B.6, in cui sono stati messi in evidenza entrambi gli aspetti, al fine di un più agevole confronto visivo tra le diverse discipline. Si noterà a tal proposito, come riportato dettagliatamente nel testo che accompagna la tavola B.6, come le aree di interesse per la fauna e la vegetazione spesso coincidano, e allo stesso modo si possa dire per le aree critiche per fauna, vegetazione e aspetti idrogeologici. Studio di fattibilità. Sulla base delle carte così ottenute si è proceduto alla redazione dello studio di fattibilità: data la portata dei dati raccolti e l interesse da parte dei comuni si è infatti deciso di proporre un unico studio di fattibilità in grado di coprire l intera asta fluviale. Lo studio così ottenuto è stato progettato per essere scomposto in moduli di lavoro in modo che, a seconda del finanziamento a disposizione o dell interesse del comune/area Metropolitana/Regione, sia possibile effettuare interventi a lotti, senza perdere di vista l obiettivo di riqualificazione nel suo insieme. E sembrata quest ultima la scelta di progettazione più adeguata, data la complessità degli interventi e il loro costo totale.

6 Sarà così possibile sviluppare un corridoio fluviale di rete ecologica che abbia come fondamenti il ripristino di singole stepping stones e la realizzazione di un corridoio diffuso. Entrambe le opzioni hanno valore dal punto di vista conservazionistico. IL MIGLIORAMENTO DI SINGOLE AREE ETEROGENEE DAL PUNTO DI VISTA ECOSISTEMICO (ZONE UMIDE E BOSCHI; PRATI E FILARI, ) PERMETTE DI REALIZZARE VERE E PROPRIE STEPPING STONES IN CUI IL CORRIDOIO ECOLOGICO RAPPRESENTATO DAL FIUME SI CONFIGURA COME UN CORRIDOIO A SALTI CON PUNTI CHIAVE RAFFORZATI DAL PUNTO DI VISTA NATURALISTICO. DALL ALTRA PARTE, INTERVENTI DIFFUSI LUNGO TUTTA L ASTA FLUVIALE FAVORISCONO IL MIGLIORAMENTO DI TANTI MICROHABITAT DIVERSI E, VEROSIMILMENTE, MAGGIOR RESILIENZA ALL ECOSISTEMA FLUVIALE NEL SUO COMPLESSO. Flow chart dell articolazione del progetto 1.3 Processi partecipativi e divulgazione Premessa La partecipazione attiva dei portatori di interesse locali ha coinvolto lo staff tecnico del progetto CALMe in un intensa attività di sollecitazione e di sensibilizzazione nei confronti della tematica, per buona parte dell ultimo anno di lavoro.

7 E quindi con soddisfazione che si afferma che ben dieci comuni si sono dimostrati estremamente attivi all interno del progetto, intervenendo sia ai focus group che ai convegni, rendendosi disponibili per i sopralluoghi e coinvolgendo essi stessi i proprietari terrieri e gli agricoltori delle aree direttamente connesse con il fiume. In alcuni casi ne è nata una collaborazione attiva anche personale, per amore dei luoghi e sensibilità individuale, che si è dimostrata efficace per i successivi approfondimenti per gli studi di fattibilità, per la promozione sul territorio del progetto e per l adesione a strumenti di pianificazione volontaria condivisa (Contratti di Fiume) Coinvolgimento attivo dei portatori di interesse locali A) Focus group Nel mese di novembre 2014 si è tenuta la presentazione ufficiale del progetto, alla quale hanno partecipato oltre all ente capofila e ai partner, anche più della metà dei comuni che si affacciano sul Lambro Meridionale (fig. 1). L attività di coinvolgimento preliminare ha comportato sia contatti via mail che telefonici, che di persona, al fine di sensibilizzare il più possibile le amministrazioni locali riguardo all importanza della partecipazione al progetto. Nel corso del convegno iniziale sono intervenuti i professionisti coinvolti nel progetto (naturalisti, biologi, geologi, architetti), nonché Regione Lombardia per la parte di spiegazione sui Contratti di Fiume. Fig. 1 Convegno di presentazione del progetto C.A.L.Me. Nei mesi di dicembre 2014 e gennaio 2015 sono stati avviati i focus group con i comuni che hanno aderito all iniziativa (figg. 2 e 3). I focus group hanno visto 3 incontri corrispondenti ai 3 segmenti nei quali è stato diviso il fiume Lambro Meridionale: Rozzano, Pieve Emanuele, Locate di Triulzi, Opera, Carpiano sono stati invitati al primo focus group;

8 Landriano, Marzano, Siziano, Torrevecchia Pia, Torre d Arese sono stati invitati al secondo focus group; Magherno, Valera Fratta, Vidigulfo, Villanterio, S. Angelo Lodigiano sono stati invitati al terzo focus group. Tale divisione ha consentito di raggruppare i vari Comuni intorno ad un tavolo secondo la loro distribuzione geografica, in modo da ragionare su problematiche più specifiche. Un focus group unico con la presenza di tutti i Comuni avrebbe infatti ridotto eccessivamente gli spazi di intervento per ciascun attore e generato problemi in termini di approfondimenti mirati. Fig. 2 Focus group a Pieve Emanuele

9 Fig. 3 Focus group presso la Provincia di Lodi I focus group hanno visto un ottima partecipazione da parte dei rappresentanti dei Comuni e delle associazioni invitate al tavolo, che hanno potuto esprimere pareri, desiderata e progettazioni in atto, dimostrandosi attivi e propositivi alle iniziative in corso. In particolare i focus group hanno costituito una importante occasione di: 1. informazione da parte del team di ricerca su di una serie di temi inerenti il territorio analizzato con particolare attenzione agli aspetti: fauna e vegetazione, paesaggio e vincoli, idrogeologia; 2. raccolta di note, osservazioni e commenti vari da parte degli attori convocati con la possibilità di geo-referenziare al momento le note stesse su mappe; 3. raccolta di idee sulle modalità di implementazione di politiche locali volte al miglioramento del territorio in analisi; 4. analisi delle ricadute sociali e culturali degli interventi sul territorio, con particolare attenzione alle questioni inerenti il rapporto che le popolazioni intrattengono con il fiume; 5. primi scambi e interlocuzioni tra rappresentanti dei vari Comuni presenti ai tavoli in una ottica di collaborazione futura. Grazie alla presenza del facilitatore è stato possibile condurre i focus group nel rispetto delle competenze, delle responsabilità e degli interessi espressi dai vari soggetti, cercando il più possibile di consentire a tutti i presenti di esprimere le proprie visioni anche di natura critica. Ai focus group si è poi aggiunta la possibilità per gli attori presenti di ulteriori approfondimenti attraverso la consultazione dei materiali presentati e disponibili sul sito del progetto C.A.L.Me. ( Nel mese di settembre 2015 è stato organizzato il focus group finale, nel corso del quale è stato presentato lo stato di avanzamento del lavoro e sottoposte a confronto con le amministrazioni comunali le ipotesi di Studi di Fattibilità. Anche in questo caso la partecipazione è stata notevole (fig. 4): oltre alla maggior parte dei comuni, sono intervenute anche alcune associazioni locali.

10 Nel corso del focus group finale è stato inoltre presentato il video clip promozionale dal titolo Il fiume che c è ancora, realizzato in collaborazione con il videomaker Marco Tessaro (il video è visibile sul sito ufficiale del progetto). Fig. 4 Focus group finale presso il Comune di Pieve Emanuele B) Sopralluoghi congiunti Sono stati effettuati tra aprile e ottobre 2015 una serie di sopralluoghi congiunti (circa una ventina) con le amministrazioni comunali che hanno aderito al progetto: Opera, Rozzano, Landriano, Marzano, Villanterio, Vidigulfo, Torrevecchia Pia oltre naturalmente ai capofila e partner Pieve Emanuele, Siziano e Locate di Triulzi. Nel corso dei sopralluoghi gli amministratori hanno avuto modo di mostrare le progettualità in corso, le criticità riscontrate e i desiderata che vorrebbero vedere realizzati. I professionisti, ognuno per la propria competenza, interagendo con i diretti interessati, hanno sviluppato le proposte pervenute inserendole nelle finalità ecologiche e di riqualificazione proprie del progetto CALMe. Alcune amministrazioni comunali hanno addirittura messo a disposizione fondi comunali per la realizzazione degli studi di fattibilità, qualora finanziati. In alcuni casi si è anche instaurata una collaborazione fruttuosa con i proprietari dei terreni agricoli adiacenti al fiume (fig. 5), molto attenti alle tematiche ambientali e conoscitori anche di alcuni problemi connessi con la mancanza di una adeguata fascia ripariale. Proprio con questi agricoltori si sono avviati progetti di implementazione ambientale, sfociati poi negli Studi di Fattibilità redatti. E anche questa volta con soddisfazione che si afferma che alcuni proprietari terrieri hanno messo a disposizione mezzi e uomini come importante cofinanziamento per la realizzazione degli studi di fattibilità, qualora finanziati.

11 Fig. 5 Proprietario dei terreni agricoli a Villanterio, durante un sopralluogo congiunto C) Contratti di Fiume Nell ambito del progetto CALMe i funzionari della DG Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia hanno coadiuvato i momenti di coinvolgimento delle amministrazioni locali durante il convegno iniziale, durante i focus group, ma soprattutto nel corso della promozione dell AQST dei Contratti di Fiume. Il capitolo 2 è dedicato ai risultati ottenuti nell ambito dell adesione ai Contratti di Fiume. D) Interazione con AIPO e con le DG di Regione Lombardia L Agenzia Interregionale per il fiume Po è stata un importante interlocutore per questo progetto: sono stati avviati fruttuosi tavoli di confronto periodici, sia con la sede di Milano che con funzionari della sede di Parma che si occupano specificatamente di tematiche ambientali. Dai tavoli sono emerse le criticità dal punto di vista idraulico e gestionale del fiume, le ipotesi di pianificazione congiunta (con i comuni, anche attraverso l intermediazione del progetto CALMe) e le progettualità che potevano risultare più o meno compatibili con i problemi di sicurezza idraulica. Il progetto è stato inoltre presentato nel corso di una riunione tematica sul Lambro Meridionale organizzata dalla DG Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo, a cui i coordinatori del progetto CALMe sono stati gentilmente invitati a partecipare, apportando un contributo interessante alle conoscenze idrologiche e geologiche del fiume.

12 1.3.2 Divulgazione Il progetto CALMe ha ottenuto importanti risultati nell ambito della divulgazione, di seguito elencati. 1) Sito internet Attraverso il sito internet si possono scaricare i pdf dei contributi e dei risultati ottenuti dal progetto, nonché utilizzare una mappa interattiva attraverso la quale segnalare criticità lungo il fiume e quindi partecipare attivamente al progetto 2) Video clip E stato realizzato dal videomaker Marco Tessaro un video clip promozionale (visibile sul sito) dal titolo Il fiume che c è ancora, titolo ripreso negli elaborati cartacei inerenti buone pratiche gestionali e peculiarità di alcuni luoghi lungo il fiume. Nel video clip sono state riprese alcune delle bellezze poco conosciute di questo fiume: scorci paesaggistici, fattorie seicentesche tuttora attive, animali e piante tipici degli ambienti d acqua. Fig. 6 Video clip promozionale 3) Educazione ambientale Sebbene non prevista inizialmente nel progetto CALMe, l amministrazione comunale di Torrevecchia Pia, estremamente interessata alla tematica, ha proposto ai professionisti coinvolti nel progetto di avviare un percorso didattico con le scuole primarie e secondarie di primo grado comunali. Il progetto, presentato durante l inverno all amministrazione comunale, prevederà uscite sul campo, in particolare presso l Oasi di Torrevecchia Pia (che si affaccia sul fiume Lambro Meridionale) e incontri in classe.

13 2 I Contratti di Fiume Un importante risultato del progetto è stato l avvio dei CONTRATTI DI FIUME DA PARTE DEI COMUNI CHE SI AFFACCIANO SUL LAMBRO MERIDIONALE. I Contratti di fiume sono strumenti di programmazione negoziata volti alla riqualificazione dei bacini fluviali. Il processo che caratterizza i Contratti di Fiume si basa sulla co-pianificazione, ovvero su un percorso che vede un concreto coinvolgimento e una sostanziale condivisione degli obiettivi da raggiungere da parte di tutti gli attori coinvolti. Il concetto di "riqualificazione dei bacini", nell'ambito dei Contratti di Fiume, è inteso nella sua accezione più ampia e riguarda tutti gli aspetti paesistico-ambientali del territorio. Dal punto di vista amministrativo, il Contratto di Fiume si configura come un Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST) la cui sottoscrizione porta all'adozione di un sistema di regole (utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale) che persegue gli obiettivi di: riduzione dell'inquinamento delle acque; riduzione del rischio idraulico; riqualificazione dei sistemi ambientali e paesistici e dei sistemi insediativi afferenti ai corridoi fluviali; condivisione delle informazioni e diffusione della cultura dell'acqua. Il bacino idrografico Lambro-Seveso-Olona è stato individuato da Regione Lombardia come area prioritaria di intervento e, ad oggi, sono stati sottoscritti il Contratto di Fiume Olona-Bozzente-Lura (2004), il Contratto di Fiume Seveso (2006) e il Contratto di Fiume Lambro Settentrionale (2012). Il Lambro Meridionale rappresenta il quarto ambito vallivo del bacino Lambro-Seveso-Olona individuato nel documento ATLANTE del territorio del sottobacino idrografico del Po Lambro/Olona che rappresenta lo scenario di riferimento dei Contratti di Fiume. Tale ambito vallivo parte dalle Groane (torrenti Guisa, Nirone, Pudiga, Garbogera) le cui acque confluiscono nel nodo idraulico di Milano e prendono poi il nome, a sud della città, di Fiume Lambro Meridionale il cui territorio è chiaramente divisibile in due parti distinte. La prima, adiacente a Milano, comprende i territori urbanizzati dei comuni di Rozzano, Opera, Pieve Emanuele e Locate Triulzi che costituiscono l estremità meridionale di un estesa area sottoposta ad una forte pressione insediativa. La seconda parte, più a sud, è, invece, ancora decisamente caratterizzata dal paesaggio agrario tipico della pianura irrigua che segue l andamento originario del Lambro Meridionale fino al Po. La continuità di tale ambito, seppur fortemente modificata da interventi di trasformazione definitisi in epoca antica, conserva ancora oggi tracce riconoscibili della propria condizione originaria ed è stato, pertanto, analizzato nella sua interezza. Ad oggi, il comparto dei comuni delle Groane ha già in gran parte sottoscritto il Contratto di Fiume Olona- Bozzente-Lura. Il progetto C.A.L.Me ha posto le basi conoscitive necessarie per l avvio di un processo di definizione di un quadro di attività finalizzate alla tutela e al potenziamento del corridoio ecologico fluviale del Lambro Meridionale attraverso il coinvolgimento attivo delle parti interessate a valorizzare e preservare il bacino fluviale. In tal senso l adesione al Contratto di Fiume Olona-Bozzente-Lura dei comuni che hanno partecipato al progetto C.A.L.Me si configura come la naturale prosecuzione delle attività avviate nel corso del progetto e come la presa in carico dei risultati dello stesso.

14 Sono state infatti organizzate diverse riunioni per i funzionari e per gli amministratori comunali, in collaborazione con la DG Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia, volte ad informare gli amministratori sull importanza e l opportunità di aderire all AQST Contratto di Fiume Olona- Bozzente-Lura. Fig. 7 Riunione per promuovere l'avvio dell'adesione al Contratto di Fiume Olone-Lura-Bozzente, a Pieve Emanuele Allo stato attuale (febbraio 2016) il progetto C.A.L.Me., con il coordinamento di riunioni e momenti di confronto anche on line, ha ottenuto l importantissimo risultato di portare all adesione del Contratto di Fiume Olona-Bozzente-Lura i seguenti comuni: COMUNE N DELIBERA di GIUNTA COMUNALE NOTE Rozzano DGC n 208 del 22/12/2015 Locate di Triulzi DGC n 5 del 20/01/2016 Pieve Emanuele DGC n 4 del 18/01/2016 Siziano DGC n 183 del 25/11/2015 Vidigulfo DGC n 84 del 16/12/2015 Torrevecchia Pia DGC n 18 del 09/02/2016 Villanterio DGC n 17 del 22/02/2016 Landriano DGC n 12 del 26/01/2016 Magherno DGC in corso Su richiesta delle amministrazioni aderenti, il nome del CdF nello Statuto verrà cambiato in Contratto di Fiume Olona-Bozzente-Lura-Lambro Meridionale per dare risalto a queste importanti adesioni, che completano la volontà di riqualificazione del bacino dell Olona, ferma fino a questo momento alla parte nord di Milano.

15 Prossimo passo essenziale sarà la presentazione al Comitato Tecnico di proposte progettuali e di pianificazione locale (es. modificazione del regolamento edilizio in favore del drenaggio urbano o del regolamento del verde in favore delle fasce perifluviali e del contenimento delle specie esotiche), al fine di valutare opportunità di intervento integrate e in grado di dare continuità di obiettivi lungo tutta l asta del fiume. Fig. 8 Inquadramento dei Comuni che hanno già aderito al Contratto di Fiume

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