corso di Terminali per i Trasporti e la Logistica AREE DI STOCCAGGIO prof. ing. Umberto Crisalli
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1 corso di Terminali per i Trasporti e la Logistica AREE DI STOCCAGGIO prof. ing. Umberto Crisalli crisalli@ing.uniroma2.it
2 Definizione (1/2) Si definisce Area di stoccaggio uno spazio custodito entro il quale vengono depositate le Unità di Carico in attesa di carico o dopo il loro arrivo al terminale. U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 2
3 Definizione (2/2) 50 m 400 m Area ferro Area stoccaggio Area strada U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 3
4 Introduzione (1/4) Dato un determinato layout è possibile calcolare la capacità di traffico C dell area di stoccaggio in termini di TEU/anno come segue: dove: N c è la capienza dell area di stoccaggio in termini di numero di TEU; r è l indice di rotazione media annua degli stalli, cioè il numero medio di volte che essi vengono occupati da container diversi: in cui T m è il tempo medio di sosta di un contenitore (in anni). U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 4
5 Introduzione (2/4) La capienza dell area di stoccaggio N c, in termini di numero di TEU, è determinata attraverso la relazione: dove: N S è il numero di stalli (o slots) contenuti nell area di stoccaggio; H m è il numero medio di contenitori accatastabili l uno sull altro. U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 5
6 Introduzione (3/4) Il numero di stalli (o slots) contenuti nell area di stoccaggio N S è calcolato come segue: dove: P e B sono i lati (in metri) dell area di stoccaggio (P è il lato banchina e B è la profondità); l P ed l s sono gli spazi riservati alle corsie di scorrimento presenti lungo il lato banchina e lungo la profondità e devono tenere conto di: numero e larghezza delle vie di circolazione; estensione dell area di manovra. A è l area media occupata dal singolo stallo. U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 6
7 Introduzione (4/4) A parità di larghezza L, la capacità dell area di stoccaggio dipende: dalla profondità B; dalla tipologia di unità di movimentazione (UM); dalla tipologia di unità di carico (UC) (omogenea/eterogenea) Nelle figure seguenti sono mostrati alcuni esempi di layout dell area di stoccaggio in funzione di: mezzi di movimentazione adottati; tipologie di unità di carico. U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 7
8 Layout di stoccaggio (1/8) Gru gommata di banchina e carrello frontale - UC omogenee U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 8
9 Layout di stoccaggio (2/8) Carrello laterale UC omogenee U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 9
10 Layout di stoccaggio (3/8) Carrello cavaliere UC eterogenee U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 10
11 Layout di stoccaggio (4/8) Gru gommata di banchina e carrello frontale UC eterogenee U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 11
12 Layout di stoccaggio (5/8) Carrello laterale UC eterogenee U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 12
13 Layout di stoccaggio (6/8) Gru a portale su gomma UC eterogenee U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 13
14 Layout di stoccaggio (7/8) Gru a portale su rotaia UC eterogenee U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 14
15 Layout di stoccaggio (8/8) Impilatore UC eterogenee U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 15
16 Traffico Equivalente (1/2) La capacità di stoccaggio C deve, comunque, rispondere alle esigenze del traffico annuo espresso in termini di TEU: C T e oppure in termini di capienza: U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 16
17 Traffico Equivalente (2/2) Il traffico equivalente T e può essere calcolato come: dove: K >1 serve per tenere conto degli spazi perduti per accatastare i container strutturalmente differenti e per assicurare la capienza nei momenti di punta; U è il traffico giornaliero di contenitori; c è la percentuale dei contenitori 40' rispetto al totale; g sono i giorni lavorativi all anno. Affinché la capacità sia sufficiente a soddisfare il traffico deve quindi valere la: U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 17
18 Gestione dell area di stoccaggio La gestione dell area di stoccaggio è funzione di: tipo di carico (omogeneo od eterogeneo rispetto all inoltro); tipo di mezzi di movimentazione utilizzati. La tipologia del traffico (omogeneo od eterogeneo) influenza le scelte riguardanti il layout di stoccaggio, in termini di: disposizione fisica delle unità di carico con impatto; prestazioni (velocità e densità di stoccaggio dei contenitori). U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 18
19 GESTIONE DELL AREA DI STOCCAGGIO Introduzione (1/2) Queste scelte sono influenzate, anche, dal tipo di mezzi di movimentazione utilizzati. Ogni mezzo di movimentazione, infatti, a causa delle proprie caratteristiche tecniche, può eseguire solo alcuni tipi di stoccaggio, ad ognuno dei quali corrisponde una certa resa dell area, espressa in termini di numero e di velocità di immagazzinamento dei container per unità di superficie. U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 19
20 GESTIONE DELL AREA DI STOCCAGGIO Introduzione (2/2) A seconda di ciò che si sceglie di privilegiare tra: velocità di stoccaggio; densità di stoccaggio è importante stabilire una priorità, per cui i mezzi di movimentazione varieranno e di conseguenza si modificherà la struttura dell'area di stoccaggio. U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 20
21 GESTIONE DELL AREA DI STOCCAGGIO Layout ed unità di movimentazione A titolo esemplificativo si analizzano le principali differenze che si hanno nello stoccaggio di container utilizzando diverse tipologie di mezzi di movimentazione: Carrello cavaliere Carrello laterale Impilatore Carrello frontale U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 21
22 GESTIONE DELL AREA DI STOCCAGGIO Layout ed unità di movimentazione Carrello cavaliere (1/3) Lo stoccaggio con carrello cavaliere (o straddle carrier), a sollevamento e traslazione tra le quattro gambe del mezzo, è caratterizzato da: container stoccati a due altezze su file singole intervallate in modo da permettere il passaggio delle ruote del mezzo; il conducente ha una ottima visibilità dei blocchi d angolo il che permette un rapido aggancio del container. U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 22
23 GESTIONE DELL AREA DI STOCCAGGIO Layout ed unità di movimentazione Carrello cavaliere (2/3) per contro uno dei montanti rimane fuori vista del conducente; questo si traduce in difficoltà di manovra, riduzione delle velocità di traslazione nelle aree di stoccaggio e affaticamento del conducente. Nella figura seguente è mostrato un esempio di layout con carrello cavaliere. U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 23
24 GESTIONE DELL AREA DI STOCCAGGIO Layout ed unità di movimentazione Carrello cavaliere (3/3) Nella figura seguente è mostrato un esempio di layout con carrello cavaliere a caricamento laterale. U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 24
25 GESTIONE DELL AREA DI STOCCAGGIO Layout ed unità di movimentazione Carrello laterale (1/4) Lo stoccaggio può essere effettuato anche con un carrello a caricamento laterale (side loader). In questo caso viene privilegiata la movimentazione a scapito della densità di stoccaggio. Il vettore stradale, infatti può giungere sotto all unità di movimentazione che facilmente lo caricherà/scaricherà in tempi ridotti. Questo però prevede l esistenza di un corridoio, che deve essere mantenuto libero per l accesso dei vettori stradali. U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 25
26 GESTIONE DELL AREA DI STOCCAGGIO Layout ed unità di movimentazione Carrello laterale (2/4) Lo stoccaggio con il carrello laterale è caratterizzato da: container stoccati su file affiancate; il mezzo si potrà spostare lungo una delle finale abbinate; lo spazio fra queste dovrà essere opportunamente dimensionato; il conducente non ha una piena visibilità dei blocchi d angolo dei containers e quindi ha una velocità di aggancio nettamente inferiore a quella realizzabile con un carrello cavaliere; U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 26
27 GESTIONE DELL AREA DI STOCCAGGIO Layout ed unità di movimentazione Carrello laterale (3/4) l ottima visibilità dell ambiente circostante permette elevate velocità di traslazione, minore affaticamento dell operatore. Nella figura seguente è rappresentato un esempio di layout con carrello laterale. U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 27
28 GESTIONE DELL AREA DI STOCCAGGIO Layout ed unità di movimentazione Carrello laterale (4/4) Da questa analisi si evidenzia come l utilizzo del carrello laterale è consigliato in aree di stoccaggio con brevi giacenze ed ampi spazi disponibili, dove deve essere premiata la velocità di traslazione e quindi la possibilità di effettuare cicli di carico/scarico in tempi brevi. U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 28
29 GESTIONE DELL AREA DI STOCCAGGIO Layout ed unità di movimentazione Impilatore (1/3) Infine, la figura seguente mostra lo schema esemplificativo dell area di stoccaggio di un terminal tipo di piccole dimensioni servito da impilatore. U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 29
30 GESTIONE DELL AREA DI STOCCAGGIO Layout ed unità di movimentazione Impilatore (2/3) Anche in questi casi vengono perseguite due diverse filosofie per l ottenimento della più alta resa in container per unità di superficie e per una maggiore velocità di movimentazione. I corridoi di transito dei mezzi, in questi casi, derivano dagli ingombri geometrici compatibili col posizionamento semifrontale della macchina. U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 30
31 GESTIONE DELL AREA DI STOCCAGGIO Layout ed unità di movimentazione Impilatore (3/3) U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 31
32 GESTIONE DELL AREA DI STOCCAGGIO Layout ed unità di movimentazione Carrello frontale La disposizione seguente rappresenta uno schema di stoccaggio realizzabile con un carrello frontale. U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 32
33 GESTIONE DELL AREA DI STOCCAGGIO Layout ed unità di movimentazione Confronto La movimentazione con carrello cavaliere a caricamento frontale e laterale, e con impilatore è la più indicata per un veloce prelievo dell unità di carico, in quanto l accatastamento risulta facilmente accessibile in tutte le sue file alla macchina operatrice. Tra questi metodi poi, si distingue certamente quello che utilizza il carrello laterale in quanto eseguibile con apparecchiatura di basso costo, di buona efficienza e di considerevole manovrabilità. U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 33
34 Esempio applicativo (1/3) Come esempio si riportano due casi estremi di area di stoccaggio: da un lato un piccolo traffico a breve giacenza; dall altro un elevato traffico, a più lunga giacenza, soggetto a variazioni stagionali. I caso II caso U I =110 u/g U II =140 u/g g=250 g=250 c I =0.1 c II =0.2 r I =50 (T m =365/50) r II =36 (T m =365/36) K I =1.1 K II =1.3 Per soddisfare queste condizioni è necessaria una capienza di stoccaggio (C=T e ): N S-I = 660 stalli N S-II = 1516 stalli U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 34
35 Esempio applicativo (2/3) I due traffici sono rispettivamente caratterizzati da: I caso II caso Import eterogenei 50% Import omogenei 30% Export eterogenei 50% Import eterogenei 20% Export eterogenei 50% Ipotizzando che per l area di stoccaggio-base si può disporre di una profondità massima di: B=80 m; B=120 m; B=160 m. U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 35
36 Esempio applicativo (3/3) Le soluzioni possibili, in relazione al tipo di unità di movimentazione utilizzabile, sono riportate in tabella. U. Crisalli - Terminali per i Trasporti e la Logistica 36
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