I DATI AGGREGATI. La variabile prodotta è quasi sempre CARDINALE derivante da CONTEGGIO
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- Marcellino Bondi
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1 I DATI AGGREGATI Si ottengono dati aggregati quando l unità di riferimento è un aggregato ossia i dati vengono rilevati in un determinato ambito territoriale (es. individui a livello comunale, regionale ecc.). La variabile prodotta è quasi sempre CARDINALE derivante da CONTEGGIO Esempi: N di votanti nella Regione X N di classi dell istituto scolastico Y N di libri nella biblioteca Z N di auto nel Comune W I Rapporti statistici POSSONO ESSERE ANALIZZATI ATTRAVERSO: Serie storiche e serie territoriali Prof.ssa Amalia Caputo 1
2 I RAPPORTI STATISTICI Per confrontare fenomeni che si riferiscono a realtà differenti (per tempo o spazio) dove le quantità assolute dei fenomeni risentono della diversa dimensione degli aggregati è necessario relativizzare le quantità assolute alle rispettive basi di riferimento del fenomeno attraverso rapporti. 1. Rapporti di composizione: proporzioni di una parte sul totale N di maschi votanti /totale votanti N di classi II anni / totale delle classi dell istituto scolastico Y N di libri classici/ totale di libri presenti nella biblioteca Z N auto immatricolate nel 2000/totale delle auto circolanti nel Comune W 2. Di coesistenza: rapporto fra la fr di una modalità e la fr di un altra Rapporto di mascolinità dei votanti= maschi votanti/femmine votanti Rapporto di matrimoniabilità = coniugati/non coniugati 3. Di derivazione: rapporto (quoziente) tra la misura di un fenomeno e quella di un altro fenomeno considerato il suo presupposto Quoziente di natalità: nati/popolazione femminile tra 15 e 50 anni. Disoccupati/popolazione attiva Laureati/ iscritti all università 4. Medi: sono possibili quando il fenomeno posto al numeratore si può associare mediamente ad ogni unità posta al denominatore. Ore di sciopero/occupati N componenti familiari/stanze dell abitazione Prof.ssa Amalia Caputo 2
3 SERIE STORICHE E SERIE TERRITORIALI Per analizzare l andamento di un fenomeno nel tempo e nello spazio si ricorre alle serie storiche e territoriali Nello specifico: 1 Le serie storiche (temporali) sono la sequenza dei valori assunti da una variabile cardinale nello stesso aggregato territoriale in tempi differenti 2 Le serie territoriali sono la sequenza dei valori assunti da una variabile con categorie non ordinate nello stesso momento in aggregati territoriali differenti CARATTERISTICHE Non rappresentano le distribuzioni di frequenza di una variabile Associano i valori di una variabile ai valori della variabile tempo/zona geografica Informano su quali valori assume una determinata variabile nel tempo o nello spazio; Si applicano le operazioni e i grafici utilizzati per le distribuzioni di frequenza Prof.ssa Amalia Caputo 3
4 Esempio: Iscritti Scuola secondaria di II grado Nella Provincia di Napoli per anno Nel 2003 per macroarea di residenza Serie storica (temporale) Serie territoriale Anno Iscritti Macroarea Iscritti Nord ovest Nord est Centro Media Sud Dev. St 2143 Isole Fonte: Ministero Pubblica Istruzione Totale Prof.ssa Amalia Caputo 4
5 Spezzata Grafici Serie storica iscitti anno Diagramma a barre Serie territoriale Italia Isole Macroarea Sud Centro Nord est Nord ovest Iscritti Prof.ssa Amalia Caputo 5
6 Cartogrammi: rappresentazioni geografiche Prof.ssa Amalia Caputo 6
7 STUDIO DELLE VARIAZIONI Per studiare la variazione di un fenomeno sulla base del confronto temporale/territoriale delle variabili si ricorre a: DIFFERENZE* assolute e assolute % relative NUMERI INDICE a base fissa a base mobile Anno/ territorio X Y Z Iscritti alle scuole superiori a b c Queste tecniche consentono di cogliere i mutamenti puntuali nel tempo o nello spazio rispettivamente delle serie storiche e delle serie territoriali. * SONO SINOMI I TERMINI DIFFERENZA, VARIAZIONE,INCREMENTI/DECREMNTI Prof.ssa Amalia Caputo 7
8 LE DIFFERENZE/INCREMENTI Differenza assoluta= b - a VARIAZIONE DI PUNTI E/O DI PUNTI PERCENTUALI è una differenza tra due valori e/o percentuali Differenza relativa = b - a a * 100 VARIAZIONE PERCENTUALE è un rapporto tra percentuali La variazione relativa, chiamata anche sotto tasso di variazione (incremento o diminuzione), risente fortemente della base di partenza. ESEMPIO: SERIE STORICA VOTI PARTITO A E B (DAL 2000 AL 2006) Elezione Partito A Partito B Totale voti ,99% ,01% ,00% ,79% ,21% ,00% Diff. Assoluta Partito A = = 500 Diff. Assoluta Partito B = = 5000 Diff. Assoluta % Partito A = 1,79% - 0,99% = +0,8 Diff. Assoluta % Partito B = 98,21% - 99,01% = -0,8 Diff. relativa Partito A = * 100 = 100% 500 Diff. relativa Partito B = * 100 = 10% Terminologia: variazione assolute: punti percentuali variazione relativa: per cento (%) Prof.ssa Amalia Caputo 8
9 I NUMERI INDICE Per evidenziare in modo semplice ed immediato le caratteristiche strutturali delle serie nell intero arco di tempo o di spazio preso in esame si ricorre alla tecnica dei NUMERI INDICE. Consiste nel trasformare la serie dei valori assoluti in una serie di numeri indici, che mantenga inalterate le caratteristiche della serie originale, ma che ne faciliti la lettura. Infatti, i numeri indici, essendo di fatto percentuali su una stessa base, lasciano inalterati i rapporti tra un valore e l altro della serie. Numeri Indice base fissa b c = * 100; * 100 rif. rif. n ;. * 100 rif. Valutano l intensità (variazione) di un fenomeno temporale/territoriale rispetto ad un determinato tempo/ luogo assunti come riferimento. Numeri Indice base mobile = b * 100 a c ; * 100 b n n 1 ;... * 100 Valutano l intensità (variazione) di un fenomeno temporale/territoriale rispetto a tempi o luoghi differenti. Esempio: SERIE STORICA, ISCRITTI SCUOLE SUPERIORI DI NAPOLI DAL 2002 AL 2004 Indice a base fissa Indice a base Anno Iscritti (2002) mobile ,00% / ,89% 101,89% ,48% 100,58% Esempio: SERIE TERRITORIALE, ISCRITTI SCUOLE SUPERIORI IN ITALIA Macroarea Iscritti Indice a base fissa (Italia) Indice a base mobile Italia ,00% / Nord ,10% / Centro ,14% 54,51% Sud ,76% 239,15% Prof.ssa Amalia Caputo 9
10 Prof.ssa Amalia Caputo 10
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