Rapporti Statistici. materiale a cura di Francesca De Battisti. Rapporti Statistici
|
|
- Gaetana Magni
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Rapporti Statistici materiale a cura di Francesca De Battisti Rapporti Statistici I rapporti statistici sono rapporti fra due grandezze legate da una relazione logica, di cui almeno una di natura statistica. Essi vengono prevalentemente calcolati per eliminare l influenza di circostanze che, altrimenti, non renderebbero confrontabili i dati.
2 Esempio Si voglia confrontare, per un dato anno e con riferimento ad un dato Paese, il numero di figli in due gruppi famigliari caratterizzati da diversa età media dei genitori Età media Numero Numero genitori famiglie di figli Non è corretto confrontare il numero di figli dei due gruppi famigliari Si possono calcolare due rapporti dividendo il numero di figli per il numero di famiglie. Si tratta di rapporti statistici perché sia il numeratore che il denominatore sono dati statistici. Esempio Si otterrà quindi: R1=4102/3499=1,172 R2=5966/4013=1,487 Quale informazione forniscono i due rapporti? R1 indica il numero medio di figli delle famiglie con genitori giovani. R2 indica il numero medio di figli delle famiglie con genitori adulti. Il confronto fra i due valori R1 e R2 consente di concludere che i genitori adulti hanno un maggior numero di figli dei genitori giovani.
3 Rapporti Statistici Il significato del rapporto è immediato: esso indica quanta parte del numeratore spetta idealmente ad una unità del denominatore. I rapporti statistici più utilizzati nelle applicazioni sono: I rapporti indici (o numeri indici) I rapporti di composizione (o di parte al tutto) I rapporti di coesistenza I rapporti di densità I rapporti di derivazione I rapporti di durata I rapporti di ripetizione Rapporti Indici Sono impiegati per facilitare la comprensione delle variazioni relative nel tempo o nello spazio di un fenomeno. Pongono a confronto le intensità o le frequenze di uno stesso fenomeno in tempi o luoghi diversi. Il termine con il quale vengono messi a rapporto tutti gli altri (denominatore della frazione) si dice base degli indici. L intensità del fenomeno nella situazione base è posta abitualmente uguale a 100 o ad 1 o ad altre potenze di 10.
4 Rapporti Indici Nel caso di una serie storica: se la base viene mantenuta fissa gli indici si chiamano a base fissa; se la base cambia di volta in volta, poiché si rapporta ciascun termine al precedente, si hanno gli indici a base mobile (base variabile). I numeri indici relativi ad una serie temporale sono detti numeri indici temporali; quelli relativi ad una serie territoriale sono chiamati numeri indici territoriali (o spaziali). Essendo i numeri indici dei numeri puri, cioè dei numeri privi di un contenuto concreto preciso, è spesso possibile istituire tramite essi confronti sulle variazioni di fenomeni diversi. Esempio Produzione di autoveicoli in Giappone negli anni (dati in migliaia). Anno Produzione
5 Esempio 1)la serie dei numeri indici base 1980=100; 2)la serie dei numeri indici base 1985=100; 3)la serie de numeri indici a base mobile. Anno , ,25 91,11 101, ,19 87,46 95, ,63 90,55 103, ,83 93,43 103, , , ,02 99,9 99, ,93 99,82 99, ,01 103,48 103,67 80 I 83 =100,63=(11.112/11.042)* I 83 =90,55=(11.112/12.271)*100 i 83 =103,54=(11.112/10.732)*100 Esempio 80 I 83 Interpretazione dei risultati ottenuti: 83 =100,63 - Nel 1983 in Giappone la produzione di autoveicoli è aumentata dello 0,63% rispetto al I 83 =90,55 - La produzione di autoveicoli in Giappone nel 1983 è stata del 9,45% in meno rispetto a quella del i 83 =103,54 - Nel 1983 in Giappone la produzione di autoveicoli è aumentata del 3,54% rispetto al 1982.
6 Rapporti di composizione Sono chiamati anche rapporti di parte al tutto. Si ottengono rapportando una intensità (o una frequenza) parziale all intensità (o frequenza) totale. Il risultato in genere viene moltiplicato per 100 ottenendo i rapporti percentuali. In una distribuzione di frequenze consentono di confrontare l incidenza (il contributo) di ciascuna modalità alla numerosità totale. Essi quindi non sono altro che le frequenze relative. In una distribuzione di quantità consentono di valutare il contributo alla quantità totale di una categoria, di una classe, ecc. Esempio Consumi di energia elettrica per categoria di utilizzatori (milioni di kwh). Italia Categorie di utilizzatori Consumi (milioni kwh) Consumi percentuali Agricoltura Industria Trasporti e telecomunicazioni ,59 61,11 3,63 Commercio, servizi e pubblica amministrazione ,83 Illuminazione pubblica ,56 Usi domestici Totale ,28 100,00
7 I rapporti di composizione permettono, in quanto numeri puri, di fare confronti temporali o confronti spaziali. Corso S.Stat.Dem. S.Stat.Att. S.Stat.Econ. Roma Trieste Totale iscritti alla Facoltà di Statistica a Roma = 2439 Totale iscritti alla Facoltà di Statistica a Trieste = 951 Corso S.Stat.Dem. S.Stat.Att. S.Stat.Econ. Roma 0,33 (33%) 0,18 (18%) 0,49 (49%) Trieste 0,24 (24%) 0,20 (20%) 0,56 (56%) Rapporti di coesistenza Esistono fenomeni in qualche modo antitetici che coesistono e per i quali riveste una certa importanza il loro studio relativo. Per una distribuzione di frequenza (o di quantità) si chiama rapporto di coesistenza ogni rapporto (eventualmente moltiplicato per 100) tra la frequenza (o la quantità) corrispondente ad una modalità e la frequenza (o la quantità) corrispondente ad un altra modalità.
8 Rapporti di coesistenza relativi ad una distribuzione di frequenza Distribuzione dei nati vivi in Italia nel 1981 secondo il sesso. Sesso Maschi Femmine Totale N.di nati vivi Oltre ai rapporti di composizione si può stabilire il rapporto tra il numero di nati vivi maschi e il numero di nati vivi di sesso femminile: R= / =1,07 Questo è un rapporto di coesistenza e prende il nome di rapporto di mascolinità alla nascita. Esso mostra che in Italia nel 1981 sono nati 1,07 maschi per ogni femmina. Se si moltiplica il rapporto per 100 si dirà che sono nati 107 maschi ogni 100 femmine. Naturalmente si può calcolare anche il rapporto di femminilità alla nascita dato da : R= / =0,94 Rapporti di coesistenza relativi ad una distribuzione di frequenza Con riferimento ad una data popolazione (italiana, regionale, provinciale, comunale) i rapporti di coesistenza permettono, ad esempio, di misurare: - La struttura per sesso della popolazione. Se P m = Numero di maschi P f = Numero di femmine P m /P f = Rapporto di mascolinità della popolazione P f /P m = Rapporto di femminilità della popolazione - La struttura per età della popolazione Se P s = Popolazione senile (da 60 anni in poi) P g = popolazione infantile e giovanile (meno di 15 anni) I v = (P s /P g )*100 = Indice di vecchiaia
9 Rapporti di coesistenza relativi ad una distribuzione di frequenza In Italia, I v = 30,1 nel 1911 e I v = 80,4 nel Questi valori indicano che ogni 100 giovani in Italia nel 1911 esistevano 30,1 anziani, mentre nel 1981 si avevano 80,4 anziani ogni 100 giovani. Viene così messo in evidenza il forte invecchiamento della popolazione italiana. Se P s = Popolazione in età da 65 anni in poi P a = Popolazione in età compresa tra 15 e 64 anni I s = (P s /P a )*100 = Indice di dipendenza degli anziani Tale indice sintetizza il carico della popolazione anziana (che quindi, data l età, non è autonoma) su quella che si presume la debba sostenere (popolazione presumibilmente attiva). Rapporti di coesistenza relativi ad una distribuzione di quantità Esportazioni dell Italia nel 1981 verso gruppi di paesi europei (Fonte ISTAT) Gruppo di paesi Comunità europea Europa orientale Altri paesi europei Totale Valori delle esportazioni (miliardi di lire) Con i dati della tabella si possono calcolare sei rapporti di coesistenza: 1)tra le esportazioni verso i paesi della Comunità e quelle verso l Europa Orientale: /2.850 = 13,03 2)il suo inverso: 2.850/ = 0,08 3)tra le esportazioni verso la Comunità e quelle verso gli altri paesi europei: / = 3,09 4)il suo inverso: / = 0,32 5)tra le esportazioni verso gli altri paesi europei e quelle verso l Europa orientale: /2.850 = 4,21 6)il suo inverso: 2.850/ = 0,24
10 Rapporti di coesistenza relativi ad una distribuzione di quantità Cosa ci indica ognuno dei sei rapporti? Ad esempio, il primo mette in evidenza che nel 1981 le esportazioni italiane verso i paesi della Comunità europea erano 13 volte quelle verso i paesi orientali, il terzo che l importanza delle esportazioni verso la Comunità è tripla di quella verso gli altri paesi europei. Altro diffuso rapporto di coesistenza è il cosiddetto grado di copertura (rapporto tra le esportazioni e le importazioni di un paese in un determinato periodo, moltiplicato per 100). Tale rapporto indica il valore della merce esportata contro una importazione di valore 100 (lire, milioni di lire, miliardi di lire). Osservazione A differenza dei rapporti di composizione, i rapporti di coesistenza possono assumere valori maggiori di 1 (o di 100 se sono rapporti percentuali). Rapporti di derivazione Essi sono dati dal rapporto fra l intensità o la frequenza di un fenomeno e l intensità o la frequenza di un altro fenomeno che si ritiene la causa o il presupposto del fenomeno posto al numeratore. Ad esempio la popolazione può considerarsi la causa di molti fenomeni dell attività umana; fra questi sono particolarmente rilevanti alcuni fenomeni demografici quali le nascite, le morti, i matrimoni, ecc.
11 Esempio Si supponga di voler confrontare la propensione ad avere figli della popolazione ligure con quella della popolazione abruzzese. A tal fine non si possono confrontare semplicemente i dati relativi al numero di nascite nelle due regioni in un determinato periodo temporale (ad esempio: anno 1981; nascite in Liguria e nascite in Abruzzo). Tali dati dipendono infatti oltre che dalla diversa propensione degli abitanti delle due regioni ad avere figli (caratteristica che si vuole confrontare), anche dal diverso ammontare della popolazione nelle due regioni (anno 1981: popolazione presente in Liguria = unità; popolazione presente in Abruzzo = unità). Esempio Il quoziente fra il numero delle nascite avute nel 1981 ed il numero di abitanti nello stesso anno in una data regione dà luogo ad un rapporto di derivazione, che moltiplicato per 1000 indica il numero di nascite attribuibili ad una popolazione di 1000 unità. I valori ottenuti per l esempio proposto risultano pari a 6,8 nati ogni 1000 abitanti in Liguria e a 11,2 nati ogni 1000 abitanti in Abruzzo. Pertanto si può affermare che, contrariamente all indicazione fornita dalle cifre grezze, la propensione alla procreazione degli Abruzzesi nel 1981 è stata nettamente superiore a quella dei Liguri. Il rapporto così costruito viene detto quoziente generico di natalità, in quanto i dati vengono rapportati anche ad una parte di popolazione che, per ragioni d età, non si può considerare presupposto del fenomeno posto a numeratore. I demografi sono soliti rapportare le nascite anche al numero di donne in età feconda (15-49 anni), ottenendo così misure meno generiche della propensione ad avere figli. Rapportando il numero delle morti al numero di abitanti si ottiene il quoziente di mortalità, mentre il rapporto fra numero di matrimoni e numero di abitanti dà luogo al quoziente di nuzialità.
12 Rapporti di densità Con i rapporti di densità una circostanza quantitativa caratteristica di un dato fenomeno viene rapportata ad una dimensione del campo in cui viene osservata (spazio, tempo o altra dimensione). Dei rapporti di densità si fa larghissimo uso, perché servono ad eliminare l influenza esercitata dall intensità del fenomeno posto al denominatore sulla grandezza posta al numeratore, rendendo così comparabili dati che, altrimenti, rimarrebbero eterogenei, per l influenza simultanea di più circostanze. Le frequenze specifiche sono rapporti di densità (al denominatore si pone l ampiezza della classe). Esempi 1. Si consideri per un dato territorio l insieme dei campi coltivati a frumento: sia p la produzione di frumento (in tonnellate) e h l estensione totale dei campi (in ettari). Il rapporto p/h è un rapporto di densità ed indica la produzione media (in tonnellate) per ogni ettaro coltivato (unità di superficie). 2. Se si desidera confrontare l addensamento di popolazione in due regioni italiane, non si possono confrontare direttamente i numeri di abitanti delle due regioni, perché queste differiscono oltre che per la diversa natura, anche per l ampiezza della superficie regionale, che ha una certa influenza sull ammontare della popolazione. Pertanto occorre rapportare il numero di abitanti al numero di kmq di superficie nelle due regioni, ottenendo così il numero di abitanti per kmq. I valori ottenuti sono confrontabili fra loro.
13 Rapporti di durata I rapporti di durata si costruiscono quando si è in presenza di un insieme di unità che in un dato intervallo di tempo è soggetto ad un flusso di entrata e ad un flusso di uscita. Si pensi al numero di dipendenti di un azienda nell anno Tale numero: 1. potrebbe essere rimasto invariato dall inizio alla fine dell anno (300 dipendenti); 2. potrebbe essere aumentato (passato da 300 all a 302 dipendenti al ); 3. potrebbe essere diminuito (passato da 300 all a 295 dipendenti al ) Rapporti di durata Nel caso 1) si è in presenza di popolazione stazionaria, ma ciò non implica che non si possano essere verificati dei cambiamenti. Infatti nel corso dell anno alcuni dipendenti potrebbero aver cessato il rapporto di lavoro (licenziati, pensionati) e potrebbero essere stati assunti nuovi dipendenti in uguale numero. Cioè se si indica con: U = numero di usciti nell intervallo di tempo (flusso d uscita); E = numero di entrati nell intervallo di tempo (flusso d entrata); C = consistenza del fenomeno; nel caso di popolazione stazionaria è E = U. In questo caso si può calcolare il rapporto Rd = C/E ovvero Rd = C/U. Esso indica la permanenza media (espressa in anni o frazioni di anno) di una unità nell insieme prima di uscire dall insieme stesso. Se E = U = 15 sarà Rd = 300/15 =20 anni. Con riferimento alla situazione del 1996, un dipendente in media permane in azienda 20 anni.
14 Rapporti di durata Nelle situazioni 2) e 3) (non stazionarietà della massa) per avere una valutazione attendibile della permanenza media bisognerebbe fare rilevazioni dirette sulla permanenza (durata) di una unità e poi ricavarne una media. Una valutazione approssimata della durata media si ottiene rapportando la consistenza media (semisomma delle consistenze all inizio e alla fine del periodo considerato) riscontrata nell intervallo di tempo considerato alla semisomma fra le entrate e le uscite: Rd=Cmedia/[(U+E)/2]. Caso 2) U=13; E=15; Cmedia=( )/2 Rd=301/14=21,5 anni Caso 3) U=15; E=10; Cmedia=( )/2 Rd=297,5/12,5=23,8 anni Rapporti di durata In ambito aziendale i rapporti di durata vengono applicati, oltre che nella gestione del personale, nello studio del movimento delle merci dei magazzini. Il rapporto fra il valore (in lire) della consistenza media delle merci nel magazzino (semisomma delle giacenze all inizio e alla fine dell intervallo di tempo considerato) e la semisomma tra il valore delle merci entrate ed uscite (flusso medio) dà la permanenza media (espressa in anni o frazioni di anno) di una lira investita nelle merci del magazzino. In ambito sanitario, i rapporti di durata vengono impiegati, tra l altro, per calcolare la degenza media dei ricoverati. Nelle statistiche del turismo, sono calcolati per determinare la permanenza media nelle diverse strutture turistiche (alberghi, locande, campeggi, abitazioni private) dei turisti. Si faccia attenzione che tanto più il fenomeno oggetto d analisi si allontana dalla condizione di stazionarietà, tanto maggiore deve essere la cautela nell interpretare i rapporti di durata calcolati.
15 Rapporti di ripetizione I rapporti di ripetizione consentono di misurare quante volte un dato fenomeno si ripete (si rinnova) nell intervallo di tempo considerato. I rapporti di ripetizione sono dati dal rapporto fra la semisomma del flusso d entrata e di quello di uscita e la consistenza media del fenomeno: R r = [(E+U)/2]/C Essi sono quindi il reciproco dei rapporti di durata. Nell esempio precedente, caso 1), sarà: R r = 15/300 = 0,05 volte all anno In un anno mediamente un dipendente si rinnova (ruota) 0,05 volte nell azienda (ovvia conseguenza di una permanenza media di 20 anni). Esempio In un deposito di prodotti agricoli, alla data dell , sono presenti 1500 tonnellate di grano. Nel corso dell anno 1992 i movimenti di grano, per bimestre, sono stati i seguenti: BIMESTRE I II III IV V VI ENTRATE (TON.) USCITE (TON.)
16 Esempio Permanenza media del grano nel deposito durante il 1992 Consistenza iniziale = 1500 ton. E = 2160 ton. U = 3300 ton. Consistenza finale = =360 ton. R d = [( )/2]/[( )/2]= 930/2730 = 0,341 frazione di anno = 0,341*365 = 124 giorni circa La permanenza media di una tonnellata di grano nel magazzino nel 1992 è stata di circa 124 giorni. Rapporto di ripetizione b) R r = 2730/930 = 2,935 volte nell anno. Una tonnellata di grano ruota circa 2,935 volte all anno nel deposito.
I RAPPORTI STATISTICI: impiego come indicatori
I RAPPORTI STATISTICI: impiego come indicatori Esempio: Annex to the Communication from the Commission of the European Communities to the Spring European Council (2006), Increase the investment in human
DettagliLezione 2 I R apporti Rapporti Statistici
Lezione 2 I Rapporti Statistici Cosa Sono? I Rapporti Statistici sono degli indicatori che risultano dal rapporto di due dati statistici; Permettono di confrontare l'intensità di un fenomeno, registrata
DettagliStatistica Applicata all edilizia Lezione 3: i numeri indice
Lezione 3: i numeri indice E-mail: orietta.nicolis@unibg.it 24 marzo 2009 Programma Programma Operazioni statistiche elementari Vengono utilizzate per confrontare fenomeni nel tempo (nello stesso luogo
DettagliFacoltà di Economia - STATISTICA - Corso di Recupero a.a Prof.ssa G. Balsamo
Facoltà di Economia - STATISTICA - Corso di Recupero a.a. 2012-13 Prof.ssa G. Balsamo 1 - RAPPORTI STATISTICI il fattore tempo può essere elencato come uno dei fattori componenti il quadro di indagine.
DettagliDefinizione Impiego Esempi Fonti:
I rapporti statistici II parte Tassi: generici specifici standardizzati Definizione Impiego Esempi Fonti: Numeri indici: semplici composti TASSI Nel caso di popolazioni p statistiche, le relative statistiche
DettagliMATERIALI DI LAVORO PER LA
MATERIALI DI LAVORO PER LA COSTRUZIONE DEL PROFILO DI COMUNITÀ PIANI DI ZONA 2013-2015 A CURA DELL OSSERVATORIO PROVINCIALE POLITICHE SOCIALI DELLA PROVINCIA DI TRIESTE Contesto demografico Ambito distrettuale
DettagliAppendice:Materiali e metodi
APPENDICE Appendice:Materiali e metodi FONTE DEI DATI I dati di mortalità,sono stati forniti dal Data Base delle denunce di morte che è gestito dall organo strumentale della Regione Lazio in materia sanitaria:
DettagliMasterplan Città di Castello smart Scheda: demografia Versione 1.1 (maggio 2014)
Masterplan Città di Castello smart Scheda: demografia Versione 1.1 (maggio 2014) La situazione demografica Il comune di Città di Castello ha la sua popolazione al 1/01/2013 pari a 40.016 abitanti residenti
DettagliAnalisi dei Dati, Prof. Marozzi RAPPORTI STATISTICI
RAPPORTI STATISTICI Rapporto statistico: rapporto tra due numeri, di cui almeno uno è un dato statistico (frequenza o intensità). Impiego: per fare confronti tra situazioni (fenomeniche, temporali o geografiche)
DettagliOsservatorio per le Politiche Sociali - Terzo Rapporto
1 STRUTTURA E DINAMICA DEMOGRAFICA Il capitolo si articola in due paragrafi. Nel primo sono riportati i dati e i commenti riguardanti la struttura demografica della popolazione della Valle d Aosta. Nel
DettagliSTATISTICA: esercizi svolti su RAPPORTI STATISTICI E NUMERI INDICI
STATISTICA: esercizi svolti su RAPPORTI STATISTICI E NUMERI INDICI 1 1 RAPPORTI STATISTICI E NUMERI INDICI 2 1 RAPPORTI STATISTICI E NUMERI INDICI 1. La seguente tabella riporta il numero di studenti iscritti
DettagliRAPPORTI STATISTICI CHE SI RISOLVONO Appunti delle lezioni del Prof. Giuseppe Puggioni a cura di M. Marras e B. Pettinelli
RAPPORTI STATISTICI CHE SI RISOLVONO Appunti delle lezioni del Prof. Giuseppe Puggioni a cura di M. Marras e B. Pettinelli Mentre i rapporti statistici che si semplificano (rapporti di composizione, di
DettagliANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE DELLA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE NELL A.S.L. DI VARESE - ANNO 2014
ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE DELLA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE NELL A.S.L. DI VARESE - ANNO 2014 A cura di: S. Speziali, D. Bonarrigo, S. Pisani Direzione Generale - U.O.C. Osservatorio
DettagliMATERIALI DI LAVORO PER LA
MATERIALI DI LAVORO PER LA COSTRUZIONE DEL PROFILO DI COMUNITÀ PIANI DI ZONA 2013-2015 A CURA DELL OSSERVATORIO PROVINCIALE POLITICHE SOCIALI DELLA PROVINCIA DI TRIESTE Contesto demografico Ambito distrettuale
DettagliPROFILO DEMOGRAFICO AMBITO 1.2 TRIESTE... 3
PROFILO DEMOGRAFICO AMBITO 1.2 TRIESTE... 3 Indice Graf. 1 Mappa popolazione residente nella provincia di Trieste al 1 gennaio 2011... 3 Tab. 1 - Popolazione residente nei comuni, nell ambito distrettuale
DettagliDemografia CdLS Scienze delle professioni sanitarie - della riabilitazione (SNT-SPEC/2) - tecniche-diagnostiche (SNT-SPEC/3)
Demografia CdLS Scienze delle professioni sanitarie - della riabilitazione (SNT-SPEC/2) - tecniche-diagnostiche (SNT-SPEC/3) Docente Prof. Vincenzo Guardabasso Il corso si propone di fornire conoscenze
DettagliCONTESTO DEMOGRAFICO DEMOGAFIA
CONTESTO DEMOGRAFICO DEMOGAFIA In base agli ultimi dati ISTAT disponibili(*), nel biennio 2009-2010, l Italia presenta un saldo totale positivo (+4,8 ), anche se in diminuzione rispetto al biennio precedente.
DettagliRelazione riguardante profilo demografico
Relazione riguardante profilo demografico Il profilo demografico è preso in relazione alle fasce di età per il numero di abitanti, per il sesso, per la scolarizzazione e per i flussi migratori (immigrazioni
Dettagliequazione della popolazione o bilancio demografico:
La dimensione della popolazione Consideriamo un conto corrente bancario: il saldo (fenomeno statico) è riferito ad un certo istante, ad es. inizio anno. Nel corso dell anno si verificano entrate ed uscite
DettagliDefinizione Impiego Esempi Fonti:
I RAPPORTI STATISTICI Rapporti di: composizione coesistenza derivazione Definizione Impiego Esempi Fonti: densità durata ripetizione I RAPPORTI STATISTICI: definizione Sono misure statistiche elementari
DettagliIl profilo di salute del Friuli Venezia Giulia
Il profilo di salute del Friuli Venezia Giulia Servizio di Epidemiologia Direzione Centrale di Salute, Integrazione Socio Sanitaria e Politiche Sociali Aspetti Demografici del Friuli Venezia Giulia Silvia
DettagliValori Medi. Docente Dott.ssa Domenica Matranga
Valori Medi Docente Dott.ssa Domenica Matranga Valori medi Medie analitiche - Media aritmetica - Media armonica - Media geometrica - Media quadratica Medie di posizione - Moda -Mediana - Quantili La media
Dettagli13/04/2015. x k (X + Y) Il numeratore non è necessariamente incluso nel denominatore. Tassi standardizzati
Relazione tra quantità indipendenti tra loro È il quoziente di due numeri Il numeratore non è necessariamente incluso nel denominatore Suddividere una popolazione in due gruppi di soggetti con differenti
DettagliCORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 4
CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 4 Dott.ssa Antonella Costanzo a.costanzo@unicas.it Esercizio 1. Differenze semplici medie, confronti in termini di mutua variabilità La distribuzione del prezzo
DettagliPopolazione. Dinamica della popolazione residente
AREA POPOLAZIONE I dati relativi alla Popolazione sono stati forniti dall Ufficio Anagrafe del Comune di Aosta, e dalla consultazione dell Annuario Statistico e dei Censimenti del 1981-1991-2001-2011.
DettagliInformazioni Statistiche N 1/2014
Città di Palermo Ufficio Statistica 15 Censimento generale della popolazione Primi risultati definitivi per Girolamo D Anneo Informazioni Statistiche N 1/2014 FEBBRAIO 2014 Sindaco: Segretario Generale:
DettagliSistema Informativo Statistico DEMOGRAFIA. Marche popolazione - A nno 2012
2013 Sistema Informativo Statistico DEMOGRAFIA Marche popolazione - A nno 2012 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 MARCHE POPOLAZIONE 2012 INDICE Popolazione e famiglie residenti nelle province Densità
DettagliALLEGATO N. 2 PIANO DI ZONA Profilo demografico
ALLEGATO N. 2 PIANO DI ZONA 2013-2015 Profilo demografico Azzano Decimo Dicembre 2012 INDICE Graf. 1 Mappa popolazione residente nell ambito distrettuale 6.3 Azzano Decimo al 1 gennaio 2011... 4 Tab. 1
DettagliIndicatori di Posizione e di Variabilità. Corso di Laurea Specialistica in SCIENZE DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE Statistica Medica
Indicatori di Posizione e di Variabilità Corso di Laurea Specialistica in SCIENZE DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE Statistica Medica Indici Sintetici Consentono il passaggio da una pluralità
DettagliCome cambierà la popolazione della Città metropolitana di Bologna nei prossimi 15 anni. Marzo 2016
Come cambierà la popolazione della di Bologna nei prossimi 15 anni Marzo 2016 Capo Area Programmazione, Controlli e Statistica: Gianluigi Bovini Dirigente dell Ufficio Comunale di Statistica: Franco Chiarini
DettagliEsercitazioni di statistica
Esercitazioni di statistica Boxplot e numeri indici Stefania Spina Universitá di Napoli Federico II stefania.spina@unina.it 14 Ottobre 014 Stefania Spina Esercitazioni di statistica 1/37 Definizioni La
DettagliCostruzione indici statistici.
Costruzione indici statistici francesco.truglia@uniroma1.it Paradossi Francesco Truglia Paradossi Francesco Truglia Dal dato all informazione Per trasformare i dati grezzi in informazioni è necessario
Dettagli2.1 - Rapporti statistici e numeri indici
. - Rapporti statistici e numeri indici Confronto tra due caratteri - confronto per differenza Χ - Υ - confronto per rapporto Χ / Υ due confronti possono portare a conclusioni differenti Esempio Punti
DettagliC omune di B evagna. Statistiche Demografiche. Dati aggiornati al 31 Dicembre 2010
C omune di B evagna Statistiche Demografiche Dati aggiornati al 31 Dicembre 2010 Corso Giacomo Matteotti, 58 06031 Bevagna (PG) Tel. 0742-368111 - fax 0742-361647 e-mail: info@comune.bevagna.pg.it Il presente
DettagliLezione 9. Statistica sociale Laurea specialistica in Progettazione e gestione del turismo culturale
Statistica sociale Laurea specialistica in Progettazione e gestione del turismo culturale Lezione 9 Introduzione all analisi analisi statistica dei dati (3) Gianluca Dominutti Si presentano quindi alcune
DettagliComune di San Gregorio nelle Alpi. Bilancio demografico e popolazione residente al 31 dicembre. Anni
Bilancio demografico e popolazione residente al 3 dicembre. Anni 24-25 SAN GREGORIO NELLE ALPI 24 25 Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Popolazione al gennaio 778 834.62 78 822.62 Nati 6 4 4 4
DettagliPrincipali indicatori statistici
Principali indicatori statistici In questa sezione ci si occuperà di analizzare i principali indici statistici della popolazione residente al 31.12.2007. Essi sono: 1. Indici di natalità e mortalità, ovvero,
DettagliStruttura della popolazione Italiana Anni 1972, 2010, 2050
Struttura della popolazione Italiana Anni 1972, 2010, 2050 La struttura per sesso ed età E una caratteristica fondamentale delle popolazioni umane poichè ha un impatto considerevole sui processi sanitari,
DettagliSISTAN Sistema Statistico Nazionale COMUNE DI CARPI Servizio Statistica ANNUARIO STATISTICO. Anno 2014 N. 35
SISTAN Sistema Statistico Nazionale COMUNE DI CARPI Servizio Statistica ANNUARIO STATISTICO Anno 2014 N. 35 A cura del Servizio Statistica del Comune di Carpi E-mail statistica@comune.carpi.mo.it AVVERTENZA
DettagliASPETTI SOCIO-DEMOGRAFICI DELLA POPOLAZIONE FAENTINA
ASPETTI SOCIO-DEMOGRAFICI DELLA POPOLAZIONE FAENTINA 1. Sintesi del rapporto Negli ultimi anni la popolazione faentina è stata interessata da diversi mutamenti. L analisi di alcuni fenomeni demografici
DettagliANNO
1. La demografia L evoluzione demografica della popolazione residente nel comune di Monteprandone è stata caratterizzata da una crescita sostenuta che porta al raddoppio della popolazione residente in
DettagliAnnuario demografico 2016
Comune di Gabicce Mare Annuario demografico 2016 NOTA: I dati relativi all anno 2016 sono provvisori in quanto non ancora validati dall ISTAT.. Comune di Gabicce Mare Annuario demografico 2016 Indice delle
DettagliBilancio Demografico del Comune di Piacenza Anno 2008
Bilancio Demografico del Comune di Piacenza Anno 2008 COMUNE DI PIACENZA SETTORE INNOVAZIONE SERVIZI DEMOGRAFICI E STATISTICI Pagina 2 Presentazione Esiste una dipendenza stretta fra fenomeni economici
Dettagli1. La popolazione residente
1. La popolazione residente La popolazione residente in Italia al 31/12/2009 è pari a 60.340.328 unità, con un incremento di 295.260 unità (+0,5%) rispetto al 31 dicembre dell anno precedente dovuto prevalentemente
DettagliI residenti a Firenze al 30 settembre 2014 sono di cui stranieri. Dall inizio dell anno sono aumentati di unità.
Servizio Statistica e Toponomastica del Comune di Firenze Focus sulle città metropolitane Dall edizione di ottobre 2014 del Bollettino Mensile di Statistica del Comune di Firenze una panoramica sulle nuove
DettagliQuanTur Giuseppe A. Micheli LEZIONE S4. Struttura per età e invecchiamento demografico
QuanTur Giuseppe A. Micheli LEZIONE S Struttura per età e invecchiamento demografico Demos - Storia e Scenari - 6 1 Argomenti di questa lezione In questa lezione discuteremo dei seguenti argomenti: 1.
DettagliIndicatori per l analisi della popolazione
Indicatori per l analisi della popolazione È possibile utilizzare sia indicatori demografici in senso stretto sia indicatori dell invecchiamento della popolazione A. Indicatori demografici in senso stretto
DettagliBundesland Tirol Raumordnung - Statistik. Provincia Autonoma di Bolzano Istituto provinciale di statistica
Edizione 2000 Tirolo Alto Adige Trentino Bundesland Tirol Raumordnung - Statistik Provincia Autonoma di Bolzano Istituto provinciale di statistica Provincia Autonoma di Trento Servizio Statistica TERRITORIO
DettagliGUIDA DI APPROFONDIMENTO IL QUADRO ECONOMICO E SOCIALE DELLA SARDEGNA
WWW.SARDEGNAIMPRESA.EU GUIDA DI APPROFONDIMENTO IL QUADRO ECONOMICO E SOCIALE DELLA SARDEGNA A CURA DEL BIC SARDEGNA SPA 1 SOMMARIO PREMESSA... 3 LA DEMOGRAFIA... 3 LA RICCHEZZA PRODOTTA... 3 L APERTURA
DettagliBILANCIO DEMOGRAFICO 2010 La popolazione del Piemonte nel 2010
BILANCIO DEMOGRAFICO 2010 La popolazione del Piemonte nel 2010 La pubblicazione presenta i dati dei bilanci demografici ISTAT anno 2010 suddivisi per comune, provincia, Asl, comunità montane, zone altimetriche
DettagliOPEN - Fondazione Nord Est Ottobre 2011
A4. TENDENZE DELLA NATALITÀ E DELLA MORTALITÀ Il saldo naturale del Nord Est è positivo dal 2004; quello dell Italia rimane negativo Il saldo naturale del Nord Est nel periodo 1992-2003 è risultato sempre
DettagliFigura 39 Distribuzione della popolazione al 2002 sul territorio regionale. Fonte: Istat. Densità abitativa. ab per kmq
4 DEMOGRAFIA 4.1 DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE Dalle tabelle sotto riportate si vede innanzitutto come le province numericamente più piccole sono quelle di Piacenza e : nel caso di ciò è dovuto alla
DettagliCapitolo 2. Popolazione
Capitolo 2 Popolazione 2. Popolazione Dinamica della popolazione residente Al 31 dicembre 2012 la popolazione residente in Italia è pari a 59.685.227 unità; rispetto al 1 gennaio 2012 - anno in cui la
DettagliPopoli e popolazioni d'europa
La popolazione Popoli e popolazioni d'europa Popolo= ogni comunità che ha lingua, cultura, storia proprie Si definisce anche etnia o nazione Un popolo non sempre coincide con uno Stato La società attuale
DettagliANALISI DEL QUADRO DEMOGRAFICO DELL ASL DI BERGAMO. A cura dell Osservatorio Socio-Sanitario Direzione Sociale ASL di Bergamo
ANALISI DEL QUADRO DEMOGRAFICO DELL ASL DI BERGAMO A cura dell Osservatorio Socio-Sanitario Direzione Sociale ASL di Bergamo Indice delle tavole Note sintetiche a commento dei principali fenomeni osservati...
DettagliEsempio sulla media geometrica
Media geometrica La media geometrica di un insieme di n valori positivi x, x 2,, x n di un carattere quantitativo X è pari alla radice n-esima del prodotto dei singoli valori: x g n x x2 K x n Esempio
DettagliIl Quadro demografico della città di Messina
DIPARTIMENTO STATISTICA Il Quadro demografico della città di Messina Le principali caratteristiche demografiche 2011 A C U R A D E L DIPARTIMENTO DI STATISTICA Premessa L Istituto Nazionale di Statistica
DettagliBILANCIO DEMOGRAFICO 2009 La popolazione del Piemonte nel 2009
BILANCIO DEMOGRAFICO 2009 La popolazione del Piemonte nel 2009 La pubblicazione presenta i dati dei bilanci demografici ISTAT anno 2009 suddivisi per comune, provincia, Asl, comunità montane, zone altimetriche
DettagliGli indicatori demografici e la piramide delle età (Fonte: ISTAT; dati aggiornati al 31-12
Gli indicatori demografici e la piramide delle età (Fonte: ISTAT; dati aggiornati al 31-12 12-2009) 2009) La piramide delle età in provincia di 90-94 80-84 70-74 60-64 50-54 40-44 30-34 20-24 10-14 0-4
DettagliANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL 2004
ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL 2004 I principali mutamenti che hanno caratterizzato le dinamiche e la struttura della popolazione nella Provincia di Viterbo nel corso degli ultimi anni sono
DettagliI DATI AGGREGATI. La variabile prodotta è quasi sempre CARDINALE derivante da CONTEGGIO
I DATI AGGREGATI Si ottengono dati aggregati quando l unità di riferimento è un aggregato ossia i dati vengono rilevati in un determinato ambito territoriale (es. individui a livello comunale, regionale
DettagliIndice delle tavole e dei grafici
INDICI DELLE TAVOLE E DEI GRAFICI Indice delle tavole 1. DEMOGRAFIA Tav.1 - TASSI DI NATALITA' E DI MORTALITA' NELLA PROVINCIA DI BIELLA, IN PIEMONTE ED IN ITALIA (valori per 1.000 residenti) 2 Tav.2 -
DettagliTirolo Alto Adige Trentino
Edizione 2009 Tirolo Alto Adige Trentino Bundesland Tirol Raumordnung - Statistik Provincia Autonoma di Bolzano Istituto provinciale di statistica Provincia Autonoma di Trento Servizio Statistica TERRITORIO
DettagliSTATISTICHE DELLA REGIONE SARDEGNA ELENCO TAVOLE AGGIORNATE
STATISTICHE DELLA REGIONE SARDEGNA ELENCO TAVOLE AGGIORNATE Territorio e ambiente Ambiente, territorio e climatologia Tavola A.3 Aree comprese nelle zone di protezione speciale (zps), siti di importanza
DettagliIndicatori Socio-Demografici della popolazione ASL TA (al Marzo 2014, Fonte: Istat)
Direttore Generale V.F. Scattaglia Direttore Sanitario M. Leone Indicatori Socio-Demografici della popolazione ASL TA (al Marzo 2014, Fonte: Istat) S.C. Statistica e Epidemiologia: Dott. S. Minerba Dott.ssa
DettagliSTATISTICA esercizi svolti sulla VARIABILITA
STATISTICA esercizi svolti sulla VARIABILITA 1 1 VARIABILITA 2 1 VARIABILITA 1.1 Esercizi 1. La seguente tabella riporta il tempo (in giorni) impiegato da sei individui per il consumo di una confezione
DettagliMETODI UTILIZZATI NEL SITO ATLANTEONLINE.ASLMI1.MI.IT
METODI UTILIZZATI NEL SITO ATLANTEONLINE.ASLMI1.MI.IT SOMMARIO Indicatori... 2 Residenti, indici demografici... 2 Ricoveri Ordinari... 2 Cronicità... 3 Tumori maligni... 3 Mortalità... 3 Tempi e distanze
DettagliTRACCIA DI STUDIO. Frequenze assolute, relative e percentuali
TRACCIA DI STUDIO Frequenze assolute, relative e percentuali Le frequenze assolute sono le misurazioni ottenute tramite conteggi. Per un miglior valore informativo, una frequenza assoluta deve essere riferita
DettagliCORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 2
CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 2 Dott.ssa Antonella Costanzo a.costanzo@unicas.it TIPI DI MEDIA: GEOMETRICA, QUADRATICA, ARMONICA Esercizio 1. Uno scommettitore puntando una somma iniziale
DettagliRoma al Censimento della popolazione 2001
Roma al Censimento della popolazione 2001 Roma perde popolazione: crescono i comuni confinanti La popolazione della provincia di Roma, pari a 3.700.424 unità, risulta in diminuzione rispetto al 1991(1,6%).
DettagliBilancio demografico regionale
Bilancio demografico regionale Anno 2004 28 luglio 2005 L'Istituto nazionale di statistica comunica i dati relativi alla popolazione residente in Sardegna risultanti dalle registrazioni anagrafiche degli
DettagliBilancio demografico regionale Anno 2004
Bilancio demografico regionale Anno 2004 28 luglio 2005 L'Istituto nazionale di statistica comunica i dati relativi alla popolazione residente in Umbria risultanti dalle registrazioni anagrafiche degli
DettagliTAVOLA DI MORTALITÀ 2012
TAVOLA DI MORTALITÀ 2012 N.B. Tutti i dati presentati in questo studio sono stati elaborati dall ufficio statistica del Comune (dott.ssa Antonella Primi) in collaborazione con la laureanda presso l Università
Dettagli1. Roma e le altre metropoli europee: la popolazione residente
1. e le altre metropoli europee: la popolazione residente Nel presente capitolo, come già nel Mosaico Statistico luglio 2004, si analizzano alcune tematiche relative alla demografia di nel contesto delle
DettagliDINAMICA DEMOGRAFICA Popolazione residente al : abitanti
DINAMICA DEMOGRAFICA 211 Popolazione residente al 31.12.211: 15.949 abitanti Il dato della popolazione è indicativo perché non ancora allineato ai risultati del Censimento della Popolazione del 9 Ottobre
DettagliLa popolazione straniera e italiana all in Emilia-Romagna
Direzione generale centrale Organizzazione, Personale, Sistemi Informativi e Telematica Servizio statistica e informazione geografica La popolazione straniera e italiana all 1.1.215 in Emilia-Romagna Bologna,
DettagliEsercitazioni di statistica
Esercitazioni di statistica Misure di associazione: Indipendenza assoluta e in media Stefania Spina Universitá di Napoli Federico II stefania.spina@unina.it 22 ottobre 2014 Stefania Spina Esercitazioni
DettagliLECCE IN CIFRE Lecce - Basilica di Santa Croce. Pubblicazione a cura dell'ufficio Comunale di Statistica - Resp.
LECCE IN CIFRE 2007 Lecce - Basilica di Santa Croce Pubblicazione a cura dell'ufficio Comunale di Statistica - Resp. Eugenia Catanese LECCE IN CIFRE 2007 L Ufficio Statistica del Comune di Lecce presenta
DettagliConseguenze sociali della recente evoluzione demografica in Liguria
Conseguenze sociali della recente evoluzione demografica in Giulia Rivellini Facoltà di Scienze Politiche e Sociali Università Cattolica, Milano giulia.rivellini@unicatt.it 1) Evoluzione della popolazione
DettagliL epidemiologia nei secoli
Epidemiologia Studia la distribuzione delle malattie nelle popolazioni ed i fattori che ne influenzano l insorgere e la diffusione. L epidemiologia nei secoli V sec. A.C.: Ippocrate osserva che alcune
DettagliBilancio demografico regionale Anno 2004
28 luglio 2005 Bilancio demografico regionale Anno 2004 L'Istituto nazionale di statistica comunica i dati relativi alla popolazione residente nelle Marche risultanti dalle registrazioni anagrafiche nei
DettagliPopolazione per classi di età - Censimento Classi di età. Popolazione per classi di età - Censimento Classi di età. 75 e più.
Dati sulla popolazione. La popolazione legale di Borgomanero alla data del censimento (20 ottobre 2001) è di 19.315 unità. Tra queste 238 persone sono residenti in convivenze: in particolare 3 in istituti
DettagliLA POPOLAZIONE TOSCANA ANNO 2015
LA POPOLAZIONE TOSCANA ANNO 2015 La popolazione toscana-anno 2015 Direzione Organizzazione Settore Sistema Informativo di supporto alle decisioni. Ufficio Regionale di Statistica 2 La popolazione toscana-
Dettagli8. COMMERCIO E SERVIZI
8. COMMERCIO E SERVIZI 8.1 Struttura e dinamica dei servizi Nel corso del 2009 è stata adottata una nuova classificazione delle attività economiche (ATECO 2007) che entra ancora più nel dettaglio dei vari
DettagliLa popolazione di Cusano Milanino
La popolazione di Cusano Milanino 2011 Censimento e Anagrafe La popolazione legale viene rilevata ufficialmente con i censimenti. Dal 1861, data dell Unità d Italia, si sono svolti ogni 10 anni. Hanno
DettagliLA POPOLAZIONE DI ROMA
LA POPOLAZIONE DI ROMA Struttura e dinamica demografica Anno 214 Indice LA POPOLAZIONE DI ROMA AL 31/12/214... 3 Quadro di riferimento... 3 La distribuzione per età della popolazione romana... 4 INDICATORI
DettagliRapporto Economia Provinciale Analisi per Cluster
Rapporto Economia Provinciale 2008 271 Analisi per Cluster Analisi per Cluster 273 Quadro generale Per trarre qualche informazione dall andamento degli indicatori economici che ormai da sei anni vengono
DettagliA proposito di valutazione scolastica
A proposito di valutazione scolastica Livello scolare: 2 biennio Abilità interessate Identificare situazioni che richiedono di rilevare lo stesso carattere su una unità statistica formata da 2 elementi,
Dettagli1. POPOLAZIONE La popolazione nella provincia di Bergamo, risultante dal censimento 2001, quindi al 21 ottobre 2001, è pari a 973.129.
1. POPOLAZIONE La nella provincia di Bergamo, risultante dal censimento 2001, quindi al 21 ottobre 2001, è pari a 973.129. Fig. 1- Variazione della in provincia di Bergamo Serie storica 1991 2001 (valori
DettagliDecessi droga correlati
DECESSI DROGA-CORRELATI I seguenti dati sui decessi droga correlati, che rappresentano uno dei cinque indicatori chiave rilevati dall Osservatorio Europeo di Lisbona, si riferiscono alle informazioni rilevate
DettagliComune di Perarolo di Cadore. Bilancio demografico e popolazione residente al 31 dicembre. Anni 2013-2014
Bilancio demografico e popolazione residente al 31 dicembre. Anni 13-14 PERAROLO DI CADORE 13 14 Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Popolazione al 1 gennaio 188 188 376 194 19 384 Nati 1 3 4 4
DettagliBilancio demografico regionale Anno 2004
Bilancio demografico regionale Anno 2004 28 luglio 2005 L'Istituto nazionale di statistica comunica i dati relativi alla popolazione residente in Puglia risultanti dalle registrazioni anagrafiche degli
DettagliFonte: elaborazione di dati demografici a cura del Servizio Aziende comunali, Servizi pubblici e Statistica
COMUNE DI FAENZA SETTORE SVILUPPO ECONOMICO E POLITICHE EUROPEE Servizio Aziende comunali, Servizi pubblici e Statistica Popolazione residente a Faenza anno 2014 Edizione 1/ST/st/09.01.2015 Supera: nessuno
DettagliLEZIONE 3. Prima riflessione sulle tecniche: dall equazione di bilancio ai modelli di crescita
CORSO DI DEMOGRAFIA Storia & Scenari Giuseppe A. Micheli LEZIONE 3 Prima riflessione sulle tecniche: dall equazione di bilancio ai modelli di crescita Argomenti di questa lezione In questa lezione discuteremo
DettagliEPIDEMIOLOGIA DEL TUMORE DEL COLON RETTO IN VENETO
EPIDEMIOLOGIA DEL TUMORE DEL COLON RETTO IN VENETO Registro Tumori del Veneto dicembre 2014 Baracco M, Baracco S, Bovo E, Dal Cin A, Fiore AR, Greco A, Guzzinati S, Monetti D, Rosano A, Stocco C, Tognazzo
DettagliSTATISTICA: esercizi svolti su RAPPORTI STATISTICI E NUMERI INDICI
STATISTICA: esercizi svolti su RAPPORTI STATISTICI E NUMERI INDICI 1 1 RAPPORTI STATISTICI E NUMERI INDICI 2 1 RAPPORTI STATISTICI E NUMERI INDICI 1. La seguente tabella riporta il numero di studenti iscritti
DettagliUn rapporto statistico è un quoziente tra due termini tra cui esiste un legame logico ben definito.
Rapporti statistici Un rapporto statistico è un quoziente tra due termini tra cui esiste un legame logico ben definito. Questi strumenti sono dati dalle statistiche demografiche e socio-sanitarie, es.
DettagliStatistica 1 A.A. 2015/2016
Corso di Laurea in Economia e Finanza Statistica 1 A.A. 2015/2016 (8 CFU, corrispondenti a 48 ore di lezione frontale e 24 ore di esercitazione) Prof. Luigi Augugliaro 1 / 27 Numeri indici e rapporti statistici
DettagliSTATISTICHE DESCRITTIVE Parte II
STATISTICHE DESCRITTIVE Parte II INDICI DI DISPERSIONE Introduzione agli Indici di Dispersione Gamma Differenza Interquartilica Varianza Deviazione Standard Coefficiente di Variazione introduzione Una
DettagliForze di lavoro in provincia di Brescia
Forze di lavoro in provincia di 2006-2016 Rapporto elaborato a cura dell Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di su dati Istat., aprile 2017 INDICE 1. Forze lavoro pag. 2 2. Tasso di attività
Dettagli