Adottiamo un progetto SALUTE. Sopravvivenza e sviluppo della prima infanzia REPORT DI PROGETTO RISULTATI CONSEGUITI: 2013

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1 Adottiamo un progetto SALUTE AFRICA Sopravvivenza e sviluppo della prima infanzia REPORT DI PROGETTO RISULTATI CONSEGUITI: 2013 Settembre 2014

2 SOPRAVVIVENZA E SVILUPPO DELL INFANZIA IN AFRICA CENTRALE E OCCIDENTALE Interventi e risultati raggiunti nel 2013 Settembre 2014 Sopravvivenza dell infanzia in Africa centrale e occidentale Solange D., 40 anni, 5 figli, vive a Pobé, vicino la capitale del Benin, Cotonou. Solange è una delle Operatrici sanitarie comunitarie formate dall UNICEF in Benin, per raggiungere con informazioni chiave per la salute ed assistenza di base donne e bambini delle rispettive comunità. Con le altre operatrici, Solange visita settimanalmente le famiglie più vulnerabili del suo quartiere, sensibilizzandole sull importanza delle cure fondamentali per l infanzia: l allattamento esclusivo al seno fino al 6 mese di vita, le vaccinazioni, la pulizia regolare delle mani con il sapone, il corretto uso delle zanzariere contro la malaria, l uso dei sali di reidratazione orale, quali sono i sintomi di pericolose malattie e l importanza di ricorrere subito ai centri sanitari. Discutere con le famiglie l importanza di queste cure è l attività che prediligo, spiega Solange. Le donne ascoltano attentamente i consigli che do loro sull allattamento, comprendono l importanza della pulizia delle mani, capiscono che queste sono informazioni utili per la loro salute, e io mi sento gratificata quando - visitandole - vedo che le mettono in pratica. Solange ha ricevuto dall UNICEF gli strumenti necessari alle visite domiciliari che svolge nel suo quartiere. Nella sua borsa ha il MUAC (il braccialetto per monitorare lo stato nutrizionale dei bambini), tavole illustrative sulla corretta nutrizione, un timer sviluppato da UNICEF ed OMS per contare la respirazione dei bambini, per la diagnosi di infezioni respiratorie acute come la polmonite, un registro per annotare i risultati delle visite. Durante le visite, Solange mostra alle madri la corretta preparazione del cibo e l importanza dell acqua pulita per prevenire la diarrea acuta. Voglio promuovere comportamenti sani e salvare vite, afferma con fierezza. Nel 2013, più di bambini hanno beneficiato dell assistenza di quasi Operatrici sanitarie comunitarie come Solange formate dall UNICEF. Analoghi corsi di formazione sono stati sostenuti in Ciad, Guinea, RD Congo, Mauritania, Niger e Sierra Leone, in una regione - l Africa centrale e occidentale - dove l approccio comunitario è fondamentale, a fronte di servizi medici spesso fragili e precari e di epidemie cicliche, a volte devastanti, come quella attuale dell Ebola. Nel mondo, ogni anno 6,3 milioni di bambini muoiono prima del 5 compleanno, il più delle volte a causa di malattie prevenibili o curabili: nonostante progressi costanti - i decessi infantili erano oltre 12 milioni nel ogni giorno oltre bambini continuano a morire per cause evitabili, un dato assolutamente inaccettabile. L Africa sub-sahariana resta la regione più povera al mondo, e la prima per mortalità sotto i 5 anni: su una popolazione di oltre 900 milioni di persone, ogni anno più di 3,1 milioni di bambini muoiono prima del 5 compleanno. Di questi più di 1,8 milioni muoiono nella sola regione dell Africa centrale e occidentale, dove si trova il Benin, e dove Solange si adopera per assistere famiglie, donne e bambini della sua comunità con l aiuto e il sostegno dell UNICEF. Programmi per sopravvivenza e sviluppo dell infanzia L Africa centrale e occidentale è la prima regione al mondo per tasso di mortalità infantile sotto i 5 anni, nonostante una riduzione del 44% dal Nella regione, composta da 24 paesi, l UNICEF non si limita a fornire aiuti materiali e a formare il personale dei centri sanitari o delle comunità locali, come Solange, ma sostiene più in generale programmi fondamentali per la sopravvivenza e lo sviluppo dell infanzia, supportando istituzioni nazionali, organizzazioni partner e comunità locali in aree fondamentali quali il settore sanitario e nutrizionale, per l accesso all acqua po- Benin - Solange mostra i registri dove annota i risultati delle visite domiciliari, parte degli strumenti con cui assiste donne e bambine della sua comunità di Pobè Ciad - Una delle operatrici sanitarie comunitarie del gruppo CE- LIAF un associazione locale sostenuta dall UNICEF - tiene un incontro d informazione e formazione per le donne della sua comunità. Come operatrice comunitaria formata dall UNICEF, spiega e illustra al gruppo le corrette pratiche familiari per mantenere in buona salute i bambini. Le pratiche comprendono tutta una serie di precauzioni e accorgimenti semplici ma fondamentali per la salute del bambino: dalla prevenzione di malattie come la diarrea acuta ai benefici dell allattamento esclusivo al seno.

3 tabile e a migliori condizioni igieniche, della comunicazione per lo sviluppo, ossia per la diffusione di informazioni chiave e per la sensibilizzazione di governi, comunità locali, donne e bambini. Lo scopo è creare le condizioni necessarie a che i bambini possano sopravvivere, crescere e svilupparsi. I programmi dell UNICEF per la sopravvivenza e lo sviluppo della prima infanzia, infatti, mirano a produrre un progressivo miglioramento delle condizioni di salute di madri e bambini, agendo su un doppio livello istituzionale - per l adozione di strategie efficaci, politiche di sviluppo adeguate ed il potenziamento dei sistemi sociosanitari nazionali - e comunitario, tramite l erogazione capillare di un pacchetto integrato di interventi salvavita e la responsabilizzazione delle comunità locali, chiamate a partecipare attivamente all attuazione degli interventi. L obiettivo è garantire un continuum di interventi integrati - erogati anche nelle aree in cui più deboli sono le capacità di intervento dei paesi beneficiari - e potenziare servizi di qualità sostenibili per l assistenza all infanzia. L UNICEF in Africa centrale e occidentale L UNICEF opera in Africa centrale e occidentale attraverso uffici con sedi permanenti nei 24 paesi della regione: 24 Uffici Nazionali ed un Ufficio Regionale, situato questo a Dakar, in Senegal. Attraverso la funzione di indirizzo, coordinamento e supporto svolta dall Ufficio Regionale per l Africa centrale e occidentale, l UNICEF guida ed assiste gli Uffici Nazionali che operano nei 24 paesi della regione, per la definizione delle priorità di intervento e supportando strategie di risposta a carattere regionale nei diversi settori della Sopravvivenza e sviluppo dell infanzia, dell Istruzione e della Protezione dell infanzia. Per i programmi di Sopravvivenza e sviluppo dell infanzia - Sanità, Nutrizione, Acqua e Igiene, Comunicazione per lo Sviluppo l Ufficio Regionale supporta, indirizza e coordina gli Uffici nazionali dell UNICEF: sia negli interventi di sostegno alle istituzioni nazionali - per la formulazione, definizione ed adozione di politiche e provvedimenti diretti alla riduzione della mortalità infantile e per la promozione delle condizioni di vita - sia su quello dell erogazione, a livello comunitario, di interventi e servizi integrati. Sia sul piano della pianificazione regionale sia attraverso programmi mirati, l Ufficio Regionale sostiene e coordina gli interventi previsti nei vari settori per l erogazione di servizi salvavita: visite prenatali regolari e assistenza al parto, salute materna e neonatale, campagne di vaccinazione, distribuzione di zanzariere, somministrazione di sale iodato e vitamina A, integratori contro l anemia, terapie di reidratazione orale, prevenzione e cura della malnutrizione, miglioramento dell accesso all acqua e delle condizioni igieniche, ecc. Sostenendo i programmi di comunicazione per lo sviluppo, l Ufficio Regionale sostiene sia attività di advocacy verso i governi - sulla necessità di adottare politiche, provvedimenti e di allocare fondi per potenziare tali servizi -sia la sensibilizzazione delle comunità locali sull importanza di ricorrere prontamente ai servizi erogati e dell adozione di pratiche familiari fondamentali per la cura dell infanzia: l allattamento esclusivo al seno, la pulizia regolare delle mani col sapone, la cura dell igiene, il corretto uso delle zanzariere anti-malaria, la cura della diarrea acuta con sali di reidratazione orale, l adozione di corrette pratiche nutrizionali, la terapia della malnutrizione, l adozione di comportamenti consapevoli volti a prevenire situazioni di rischio. Il sostegno dell UNICEF Italia per sopravvivenza e sviluppo dell infanzia in Africa occidentale e centrale Dopo aver sostenuto tra il 2008 e il 2011 interventi specifici di lotta alla mortalità infantile in 8 paesi dell Africa occidentale e centrale - Benin, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Ciad, Ghana, Guinea Bissau, Senegal e Togo trasferendo oltre 10 milioni di euro e contribuendo a salvare la vita di bambini, dal 2012 l UNICEF Italia ha esteso il proprio sostegno all insieme dei programmi per la Sopravvivenza e lo sviluppo dell infanzia nell intera regione: Sanità e Nutrizione, Acqua e Igiene, Comunicazione per lo Sviluppo. Destinando i fondi raccolti all Ufficio Regionale dell U- NICEF, si è permesso un utilizzo flessibile sulla base delle priorità esistenti nella regione, in termini di programmi e paesi da sostenere. A partire dal 2014, anche alla luce delle molteplici emergenze che hanno colpito la regione - gli effetti della guerra in Mali, il conflitto nella Repubblica Centrafricana, la crisi nutrizionale nel Sahel, e in ultimo la drammatica epidemia di Ebola - i fondi dell UNICEF Italia sono destinati al programma sanitario, con la caratteristica fondamentale della piena flessibilità del loro utilizzo da parte dell Ufficio Regionale, in base alle priorità sul Sierra Leone: nell ospedale di Kenema sostenuto dall UNICEF - e rinnovato nel 2004 anche grazie ai fondi dell UNICEF Italia - un operatore sanitario misura la temperatura di un bambino, nel quadro di una visita per monitorarne il generale stato di salute. campo: in termini di strategie di intervento e di paesi, istituzioni sanitarie e organizzazioni mediche da sostenere nella regione, sia nell immediato che per una programmazione di medio e lungo periodo.

4 Interventi e risultati sostenuti dall UNICEF Italia nel 2013 Grazie alla grande generosità dei donatori italiani, e al prezioso lavoro di migliaia di volontari, nel 2013 l UNICEF Italia ha destinato ai programmi di sopravvivenza e lo sviluppo della prima infanzia più di euro, raccolti soprattutto mediante le iniziative Orchidee per l UNICEF e Pigotta, oltre che con varie donazioni di aziende e privati. Tramite tali fondi, sommati a quelli ricevuti da altri grandi donatori, l UNICEF ha sostenuto interventi strategici per la sopravvivenza e lo sviluppo della prima infanzia sia a livello regionale, sia destinando risorse ulteriori al Benin per interventi specifici considerati nel 2013 prioritari. I fondi trasferiti nel 2013 all Ufficio Regionale hanno permesso sia il sostegno a interventi salvavita per i bambini più vulnerabili - anche in contesti d emergenza - sia di affrontare strategicamente le cause strutturali d ineguaglianza nella regione, coinvolgendo gli stati in una pianificazione partecipata e sostenibile dei programmi per lo sviluppo dell infanzia. Tra i principali risultati conseguiti dall Ufficio Regionale per la fornitura di interventi salvavita, nel 2013 si registra il sostegno a: campagne nazionali di vaccinazione in 18 paesi, con una copertura dell 80% del vaccino trivalente difterite-pertossetetano (DPT3), indicatore globale dell efficienza dei programmi di vaccinazione; campagne di eradicazione della polio nella regione, con soli 2 paesi affetti nel 2013 contro i 4 del 2012; interventi di prevenzione del colera, con una riduzione del 63% dei casi; terapie della malnutrizione acuta grave per 1 milione di bambini in 9 paesi del Sahel; Interventi di emergenza in Mali e Repubblica Centrafricana, con persone d acqua potabile, bambini vaccinati contro la polio e contro il morbillo. Ciad - Un operatore sanitario formato dall UNICEF somministra una dose di vaccino antipolio ad uno dei bambini La promozione di servizi igienico-sanitari sviluppati a livello locale e mantenuti dalle stesse comunità locali, secondo Ciad servizi sanitari integrati, compresi quelli mirati a rag- della comunità nomade Bangadira. L UNICEF sostiene in strategie applicate in 18 paesi della regione, a beneficio di giungere le comunità nomadi del paese. 6,4 milioni di persone. Per affrontare strategicamente e in un ottica di lungo termine le cause strutturali d ineguaglianza, coinvolgedo gli stati in una pianificazione partecipata e sostenibile dei programmi per lo sviluppo dell infanzia, nel 2013 l Ufficio Regionale ha contribuito ai seguenti risultati: Per porre fine alla mortalità infantile da cause prevenibili, 23 paesi su 24 hanno aderito all iniziativa A Promise Renewed lanciata a livello mondiale dall UNICEF con i governi di USA, India ed Etiopia, impegnandosi ad adottare politiche, programmi e interventi concreti per la sopravvivenza e lo sviluppo della prima infanzia. 16 paesi su 24 hanno aderito e partecipano attivamente alla campagna SUN (Scaling Up Nutrition), riconoscendo priorità agli interventi contro la malnutrizione, l importanza di corrette politiche nutrizionali e di mobilitare risorse a ciò destinate, collaborando con l UNICEF e diversi partner per migliorare la nutrizione materno-infantile. In 9 paesi del Sahel oltre un milione bambini gravemente malnutriti hanno ricevuto cure salvavita. Sotto il profilo igienico-sanitario, in 18 paesi della regione 6,4 Guinea-Bissau - Nel reparto maternità dell Ospedale Centrale della regione di Bafata, nel visitare una donna incinta un medico utilizza il tradizionale stetoscopio, per ascoltare il battito cardiaco del feto e monitorare stato di salute di madre e bambino. L UNICEF sostiene l Ospedale Centrale di Bafata fornendo scorte di medicinali, attrezzature mediche e formando il personale sanitario. Ciad - Nel centro sanitario di Dadouar, sostenuto dall UNI- CEF, un operatore sanitario misura la circonferenza brachiale di uno dei bambini durante lo screening sulla malnutrizione. Per molti bambini malnutriti, il monitoraggio dello stato nutrizonale è il primo passo verso i servizi di cura e la guarigione, siano i bambini assistiti a livello ambulatoriale o ricoverati in un ospedale, nel caso di complicazioni mediche. milioni di persone hanno potuto vivere in ambienti più salubri, grazie a programmi diretti ad estendere l accesso all acqua potabile, a sostenere la diffusione di servizi igienici sviluppati e mantenuti dalle stesse comunità locali e a promuovere l eliminazione della pratica delle deiezioni all aperto, una priorità dell UNICEF per migliorare le generali condizioni di salute nella regione. In Benin, parte dei fondi trasferiti dall UNICEF Italia sono stati utilizzati per interventi nel settore medico, nutrizionale e igienico-sanitario: persone hanno beneficiato di tali interventi nel 2013, con un totale di 6 milioni di persone

5 raggiunte da quando è iniziato il sostegno dell UNICEF Italia. Nel 2013, bambini sono stati vaccinati e hanno beneficiato di assistenza medica di base, delle visite delle operatrici sanitarie comunitarie. Nel complesso, in Africa centrale e occidentale i fondi ricevuti nel 2013 hanno permesso di sostenere i costi operativi, logistici e dello staff di supporto, per le iniziative di advocacy e di coordinamento strategico con le istituzioni dei vari paesi, per le attività di assistenza tecnica, di raccolta ed elaborazione dei dati necessari a informare programmi e strategie di intervento, lo sviluppo e realizzazione delle campagne di educazione per lo sviluppo, per accrescere la consapevolezza delle famiglie sull importanza delle pratiche chiave per la cura dell infanzia e delle misure comportamentali di prevenzione di malattie mortali come polio, colera, diarrea acuta. Dettaglio dei risultati nel 2013 per programma di intervento Di seguito una sintesi dei principali interventi sostenuti dall Ufficio Regionale dell UNICEF dell Africa centrale e occidentale per ciascuno dei programmi di sopravvivenza e lo sviluppo della prima infanzia anche grazie al sostegno dei donatori italiani. Programmi di nutrizione infantile Sostegno e coordinamento degli interventi di risposta alla crisi nutrizionale in 9 paesi del Sahel, con oltre 1 milione di bambini gravemente malnutriti che hanno ricevuto cure salvavita. Nella risposta all emergenza del Sahel, integrazione degli interventi di prevenzione della malnutrizione con quelli previsti dagli altri settori (sanità, acqua e igiene, comunicazione per lo sviluppo, HIV, istruzione e protezione). Nel nuovi paesi hanno aderito hanno e partecipano attivamente alla campagna SUN (Scaling Up Nutrition), per un totale di 16 paesi sui 24 paesi della regione. SUN è un movimento che l UNICEF sostiene e che unisce diversi partner - i governi, la società civile, le Nazioni Unite, i donatori, il settore privato, i ricercatori in uno sforzo collettivo per migliorare la nutrizione. Aderendo al movimento SUN, i 16 paesi riconoscono priorità agli interventi contro la malnutrizione, l importanza di mobilitare risorse a ciò destinati, collaborando con l UNICEF e i diversi partner all attuazione di programmi nutrizionali. Organizzata una Conferenza internazionale sulla nutrizione infantile, con l intervento di 400 esperti di vari settori, per valutare progressi, strategie e piani di intervento. Programmi di salute materno-infantile Per le vaccinazioni di routine, nel 2013 un totale di 18 paesi hanno mantenuto la soglia critica dell 80% per la copertura del vaccino trivalente difterite-pertosse-tetano (DPT3), riconosciuto come indicatore globale dell efficienza dei programmi di vaccinazione. Registrata una diminuzione dei casi di polio nella regione, da 344 casi registrati in 10 paesi nel 2011 a 46 casi nel 2013, limitati a 2 paesi (45 in Nigeria e 1 in Niger). Più di 80 campagne di comunicazione e sensibilizzazione sono state tenute in 20 paesi. Sierra Leone, Costa d Avorio e Gabon nel 2013 hanno certificato l eliminazione del tetano materno e neonatale, con 12 paesi su 24 dove risulta eliminato. Aumentata la copertura degli interventi salvavita contro diarrea, polmonite e malaria, le principali cause singole di mortalità infantile: in Niger, Ghana e Mali avviati servizi di cura integrati per le 3 malattie. Nel 2013, coordinate e sostenute in 8 paesi le campagne di distribuzione di zanzariere contro la malaria e di sensibiliz- Repubblica Centrafricana - Un bambino vaccinato durante le campagne sanitarie d emergenza sostenute dall UNICEF. Nonostante le difficoltà causate dal conflitto, da maggio 2013 almeno bambini, sono stati vaccinati dall UNICEF e dalle organizzazioni partner, compresi quelli accolti nei campi di sfollati. Guinea Bissau - Nella Città di Catiò, capitale della regione Tombali, operatori sanitari sostenuti dall UNI- CEF utilizzano il MUAC, un braccialetto per misurare la circonferenza brachiale dei bambini e monitorarne lo stato nutrizionale. Il colore verde del braccialetto indica che la bambina non è malnutrita. Se avesse raggiunto il giallo avrebbe segnalato uno stato di pericolo, il rosso una condizione conclamata di malnutrizione. Le squadre di operatori sanitari vanno casa per casa per effettuare con il MUAC e altri strumenti antropometrici forniti dall UNICEF - lo screening sulla malnutrizione di mamme e bambini. Niger - Nel Centro per la salute materna di Zinder, capitale della regione omonima del Niger, Zahira, 2 anni, si nutre con una confezione di Plumpynut tra le braccia della madre. Il Plumpynut è uno degli alimenti terapeutici pronto per l uso forniti dall UNICEF per la cura della malnutrizione. A base di arachidi e fortificata con vitamine e minerali, consiste in una pasta burrosa che non richiede cottura e preparazione: contenuta in confezioni facilmente maneggiabili dai bambini stessi, è dunque pronta per l uso, sotto il controllo di genitori istruiti da operatori sanitari adeguatamente formati dall UNICEF.

6 zazione sul corretto uso, utilizzando tutti i canali possibili (leader comunitari e religiosi, radio, tv, sms, social media, spettacoli teatrali e musicali ecc). Sierra Leone, Benin, Ghana, Togo assisiti dall Ufficio Regionale nella revisione dei programmi e piani di intervento nazionali per la prevenzione di polmonite e diarrea. Per la salute materna e neonatale, sostenuti moduli di formazione e campagne di sensibilizzazione sulle pratiche familiari essenziali per la cura dell infanzia in Benin, Ciad, Guinea, RD Congo, Mauritania, Niger e Sierra Leone. Sostenuta e coordinata la risposta d emergenza nella Repubblica Centrafricana, con bambini vaccinati contro la polio e per il morbillo. Programmi sull igiene e l accesso all acqua potabile Missioni di supporto, riunioni tecniche e attività di monitoraggio per la diffusione, a livello locale, di servizi igienico-sanitari sviluppati e mantenuti dalle stesse comunità locali (CATS, Community Approach to Total Sanitation). L obiettivo è di eliminare nella regione la pratica della deiezione all aperto (ODF, Open Defecation Free), una strategia considerata dall UNICEF prioritaria per il miglioramento delle condizioni igieniche, la prevenzione di malattie legate alla mancanza di igiene e/o veicolate dall acqua contaminata. Nel 2013, il numero di persone che vivono in comunità che hanno abbandonato tali pratiche, sviluppato servizi igienici comunitari e assicurato l accesso ad acqua sicura è salito a 6,4 milioni in 18 paesi della regione. Fornita assistenza tecnica e di coordinamento agli Uffici Paese per la risposta al colera, che nel 2013 ha colpito persone in 14 paesi della regione, con una riduzione del 63% dei casi rispetto agli anni precedenti: casi in 15 paesi del 2012 e del Le epidemie sono state contrastate contribuendo, a livello nazionale, allo sviluppo di migliori sistemi di coordinamento, di allerta precoce e di risposta integrata nei vari settori di intervento e, a livello locale, di piani di monitoraggio e prevenzione basati sull informazione e sensibilizzazione delle comunità. La strategia adottata nella lotta al colera (Sword and Shield Strategy) consiste nel sostegno ad attività di prevenzione, preparazione e risposta che siano integrate per i settori acqua e igiene, sanità e comunicazione per lo sviluppo, e che risultino protratte lungo tutto il corso dell anno, e non solo in occasione di rischi epidemici. Nel 2013, 16 paesi sono stati riuniti in un workshop volto a potenziare il coordinamento tra stati e sistemi sanitari nazionali. Sostenuta e coordinata la risposta d emergenza in Mali e Repubblica Centrafricana, con tra sfollati e rifugiati riforniti d acqua potabile. Interventi specifici sostenuti in Benin Potenziati ed estesi a tutti i 23 distretti del paese gli interventi integrati per la salute materno-infantile, coordinandoli nei settori sanitario, nutrizionale e dell acqua e l igiene: su un totale di 6,3 milioni di abitanti, si stima che oltre 1,1 milioni di bambini e donne in gravidanza ne abbiano beneifciato. Sostenute le Giornate per la salute infantile - 2 tornate nel con vaccinazione, assistenza medica di base e monitoraggio nutrizonale per bambini sotto i 5 anni. Formazione di operatori sanitari comunitari in 22 distretti sanitari, sull assistenza alle famiglie vulnerabili ed equipaggiati con strumenti e kit medici di base. Seguendo le strategie di approccio comunitario allo sviluppo e Guinea-Bissau - Nel reparto maternità dell Ospedale Centrale della regione di Bafata una madre accudisce il suo bambino appena nato. L UNICEF sostiene l ospedale fornendo scorte di medicinali, attrezzature mediche e formandone il personale sanitario. Sierra Leone - Alcuni ragazzi utilizzano i servizi igienici costruiti con il supporto dell UNICEF nella scuola primaria Kenema District Council. Servizi igienici separati per maschi e femmine non solo prevengono il pericolo di malattie, ma rassicurano famiglie e comunità sui rischi di promiscuità per le bambine, contribuendo a incoraggiarne la frequenza scolastica. I programmi di educazione all igiene nelle scuole contribuiscono a diffondere la conoscenza delle norme igieniche nelle stesse famiglie e comunità. Benin - I manifesti con l UNICEF sensibilizza donne, famiglie e comunità sull allattamento esclusivo al seno, una delle cure familiari essenziali promosse dalle operatrici sanitarie comunitarie formate dall UNICEF. mantenimento dei servizi igienici (CATS, Community Approach to Total Sanitation), nel 2013 un totale di famiglie hanno sviluppato i propri servizi igienici e 81 villaggi hanno eliminato la pratica della deiezione all aperto e sono stati riconosciuti Open Defecation Free.

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