MODULO 5 Lezione 2 CHIRURGIA REFRATTIVA GLI ESAMI DI SELEZIONE PREOPERATORIA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "MODULO 5 Lezione 2 CHIRURGIA REFRATTIVA GLI ESAMI DI SELEZIONE PREOPERATORIA"

Transcript

1 MODULO 5 Lezione 2 CHIRURGIA REFRATTIVA GLI ESAMI DI SELEZIONE PREOPERATORIA Dott. Nicola Canali Unità funzionale complessa di oculistica della Fondazione Poliambulanza, Brescia,

2 La lezione prosegue con diapositive in modalità video a scorrimento automatico. Per ogni diapositiva è previsto un tempo medio di lettura standard di 10. La durata di alcune slide sarà maggiore per la presenza di video chirurgici e/o del docente. Il sistema consente di fermare il video in qualsiasi momento per consentire un tempo di lettura maggiore. In alternativa, e per un maggiore approfondimento didattico, è possibile fare il download della lezione in formato pdf tramite ALLEGATI Scarica lo slidekit completo e la bibliografia. 06/02/14

3 Argomenti della Lezione n. 2 ESAMI FONDAMENTALI PER UNA CORRETTA SELEZIONE 1. Dati anamnestici generali 2. Esame soggettivo della refrazione 3. Valutazione cicloplegica 4. Valutazione ortottica 5. Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 6. Pupillometria

4 1 Dati anamnestici generali È importante conoscere eventuali patologie coesistenti del paziente. È utile raccoglier una approfondita anamnesi lavorativa e elencare le abitudini a del paziente. Vanno evidenziate allergie farmacologiche ed intolleranze alimentari. È fondamentale annotare cosa si aspetta il paziente da un intervento di chirurgia rifrattiva.

5 1 Dati anamnestici generali ANAMNESI 1 di 3 Importante la comunicazione assertiva con il paziente. La raccolta anamnestica deve comprendere un valutazione del profilo del paziente. Alcuni pazienti con caratteristiche biometriche idonee per un eventuale intervento possono essere scartati per un inadeguata predisposizione psicologica a sottoporsi all intervento stesso.

6 1 Dati anamnestici generali ANAMNESI 2 di 3 Bisogna annotare quale sia l aspettativa primaria del paziente. Se il paziente si aspetta di vedere 10/10 come primo risultato dell intervento, bisogna essere con loro molto chiari e realisti. L intervento ha lo scopo si rendere il paziente indipendente dall uso dell occhiale. Quindi andrà sottolineato come l intervento ha come risultato una buona visione senza occhiale nella maggior parte delle situazioni.

7 1 Dati anamnestici generali ANAMNESI 3 di 3 L intervento migliora il difetto refrattivo. Non si può negare al paziente che il processo di cicatrizzazione in alcune tecniche cambia il profilo costruito durante l intervento determinando piccole differenze rispetto alla geometria «teorica e statica» impostata con il programma chirurgico.

8 ESAMI FONDAMENTALI PER UNA CORRETTA SELEZIONE 1. Dati anamnestici generali 2. Esame soggettivo della refrazione 3. Valutazione cicloplegica 4. Valutazione ortottica 5. Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 6. Pupillometria

9 2 Esame soggettivo della refrazione 1 di 2 Esame attento dell anamnesi correttiva del paziente. Eseguire test di lettura con i suoi occhiali. Da lontano e da vicino. Eseguire autorefrattometria (con strumenti ben conosciuti di cui si conoscano i punti di forza ed i limiti). Eseguire valutazione soggettiva del paziente indicando di ogni risultato la dominanza al test di Schober.

10 2 Esame soggettivo della refrazione 2 di 2 Annotare la refrazione migliore soggettiva del paziente. Annotare la refrazione oggettiva equilibrata al test di Schober. Eseguire valutazione binoculare con la migliore correzione soggettiva del paziente. Annotare tutti i dati in una cartella dedicata del paziente (vedi capitolo sulla costruzione di una cartella di selezione e di un «pacchetto chirurgia rifrattiva»).

11 2 Esame soggettivo della refrazione 2.1 ANAMNESI CORRETTIVA 1 di 2 Esame attento della anamnesi correttiva del paziente. Segnalare utilizzo di a contatto. Segnalare la durata dell utilizzo quotidiano delle lenti a contatto. Annotare il potere delle lenti a contatto. Frontifocometria automatizzata con mappatura degli occhiali utilizzati dal paziente. Annotazioni di eventuali paia aggiuntive di occhiali.

12 2 Esame soggettivo della refrazione 2.1 ANAMNESI CORRETTIVA 2 di 2 Annotazioni delle lenti addizionali per vicino. Sottolineare le difficoltà soggettive del paziente in particolari condizioni (guida notturna, lavoro al computer, lettura prolungata). Segnalare fenomeni astenopeici. Eseguire test di valutazione acuità visiva con l occhiale del paziente.

13 2 Esame soggettivo della refrazione 2.2 IL FOROTTERO 1 di 3 Ideale per le misurazioni soggettive dell acuità visiva. Uno dei suoi più importanti pregi è la rapidità di esecuzione di moltissimi test Con questo strumento possiamo valutare non solo l acuità visiva con quantità di misurazioni (cilindri crociati, prismi ) ma velocemente possiamo valutare altre funzioni visive fondamentali nello studio del paziente rifrattivo: capacità ed ampiezza di fusione, stereopsi, dominanza oculare, accomodazione per vicino oltre a vari esami di binocularità ed iseiconia.

14 2 Esame soggettivo della refrazione 2.2 IL FOROTTERO (cont) 2 di 3 è in genere collegato all auto-refrattometro ed al frontifocmetro in modo da confrontare molte informazioni sulle diverse correzioni del paziente. Dato molto importante e da non sottovalutare è che tutte le misurazioni fatte possono essere stampate od esportate in cartelle digitalizzate. La conservazione e la documentazione dei dati oggetto della visita ha un importante valore documentale e di «costruzione» del programma chirurgico da impostare durante l intervento chirurgico.

15 2 Esame soggettivo della refrazione 2.2 IL FOROTTERO (cont) 3 di 3 La conservazione e la documentazione dei dati oggetto della visita ha un importante valore documentale e di «costruzione» del programma chirurgico da impostare durante l intervento chirurgico.

16 2 Esame soggettivo della refrazione 2.3 IL TEST DI SCHOBER Lowes M, Ehlers N, Jensen IK Acta Ophthalmol (Copenh) Apr;54(2 p):227-32

17 2 Esame soggettivo della refrazione 2.4 IL TEST BINOCULARE DI LETTURA

18 2 Esame soggettivo della refrazione 2.4 IL TEST BINOCULARE DI LETTURA La valutazione della acuità visiva va sempre misurata in monoculare segnando la miglior correzione equilibrata al rosso/verde in modo oggettivo. Va inoltre misurata la migliore correzione soggettiva riferita dal paziente durante la visita. Dopo avere valutato la acuità visiva monoculare, va fatta una doppia valutazione dell acuità visiva binoculare. Questa valutazione va fatta sia con la correzione in uso dal paziente, sia con la correzione dai noi misurata durante la visita. Ocular Dominance and Visual Function Testing D. Lopes-Ferreira,

19 2 Esame soggettivo della refrazione 2.4 IL TEST BINOCULARE DI LETTURA DETERMINARE LA DOMINANZA OCULARE SOGGETTIVA Differenziare l occhio dominante permette di fare importanti riflessioni sul target refrattivo da impostare durante il trattamento. Le funzioni visive non si limitano all acuità visiva. Fondamentale determinare la capacità fusiva del paziente.

20 2 Esame soggettivo della refrazione 2.4 IL TEST BINOCULARE DI LETTURA SENSIBILITA AL CONTATTO Un semplice test di sensibilità al contrasto è molto importante perché alcuni interventi chirurgici, come l impianto di lenti multifocali, determina un calo della sensibilità stessa. La sensibilità al contrasto è relazione anche dell aberrazione del sistema diottrico oculare.

21 ESAMI FONDAMENTALI PER UNA CORRETTA SELEZIONE 1. Dati anamnestici generali 2. Esame soggettivo della refrazione 3. Valutazione cicloplegica 4. Valutazione ortottica 5. Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 6. Pupillometria

22 3 Valutazione cicloplegica L esame in cicloplegia della refrazione aggiunge informazioni utili. 1 di 3 Una discreta valutazione delle refrazione con effetto cicloplegico si ottiene con un semplice schema posologico Nella nostra routine instilliamo un collirio cicloplegico a base di ciclopentolato. Instilliamo due gocce di collirio in ogni occhio a distanza di 15 minuti, per due volte. Eseguiamo una valutazione soggettivo dell acuità visiva in cicloplegia basandoci su valore auto-refrattometrico

23 3 Valutazione cicloplegica 2 di 3 La valutazione viene fatta 30 minuti dopo la seconda instillazione del collirio. La valutazione oggettiva viene impostata sull occhiale di prova o sul forottero e viene valutata l acuità visiva massima raggiunta specificando l equilibrio rosso/verde. Instillare più volte il collirio può dare alcune informazioni sull ampiezza di accomodazione specie in caso di ipermetropia non manifesta e in quei paziente con presenza di forie specie se accomodative.

24 3 Valutazione cicloplegica 3 di 3 Instillare tre volte il collirio ha effetti collaterali frequenti vista l azione centrale del farmaco. Tali effetti sono più fastidiosi nelle giovani donne e si associano a ipotensione siano ad episodiche lipotimie.

25 3 Valutazione cicloplegica 3.1 ESAME DEL FONDUS OCULI La midriasi indotta dal collirio cicloplegico rappresenta una occasione irrinunciabile per una nuova valutazione della retina del paziente. In questa occasione la ampia e completa valutazione del paziente è particolarmente indicata. E utile segnalare nella cartella del paziente la presenza di distrofie e particolarità del fundus oculi e della periferia retinica. La presenza di alterazioni della periferia non rappresenta una controindicazione alla chirurgia rifrattiva, specie di superficie.

26 3 Valutazione cicloplegica 3.2 DISTROFIE DELLA PERIFERIA DEL FUNDUS OCULI 1 di 3 La presenza di alterazioni della periferia non rappresenta una controindicazione alla chirurgia rifrattiva, specie di superficie. Talvolta la presenza di aree irregolari può portare a consigliare al paziente trattamenti di fotocoagulazione argon laser di aree di relativa fragilità della retina. Questo trattamento va sempre fatto prima di eseguire un trattamento rifrattivo.

27 3 Valutazione cicloplegica 3.2 DISTROFIE DELLA PERIFERIA DEL FUNDUS OCULI 2 di 3 Almeno un mese prima: si deve avere il tempo di rivalutare il paziente e la corretta pigmentazione della regione trattata. La presenza di una distrofia regmatogena può essere un buon motivo per differire il trattamento a dopo un periodo prolungato di osservazione dopo il «barrage» retinico.

28 3 Valutazione cicloplegica 3.2 DISTROFIE DELLA PERIFERIA DEL FUNDUS OCULI 3 di 3 Le distrofie significative specie se bilaterali vanno attentamente valutate. La loro evoluzione regmatogena potrebbe far correlare al paziente il peggioramento retinico al trattamento di chirurgia rifrattiva.

29 3 Valutazione cicloplegica 3.3 DISTROFIE DELLA PERIFERIA DEL FUNDUS OCULI 1 di 2 La presenza di alterazioni della periferia non rappresenta una controindicazione alla chirurgia rifrattiva, specie di superficie. E buona norma documentare in modo fotografico le aree di distrofia. Le immagini vanno consegnate al paziente in modo che in controlli futuri, anche presso altri colleghi, sia possibile evidenziare progressione della aree distrofiche retiniche.

30 3 Valutazione cicloplegica 3.3 DISTROFIE DELLA PERIFERIA DEL FUNDUS OCULI 2 di 2 Il paziente nella sua storia clinica futura avrà un ampio beneficio dal poter confrontare nel tempo la propria situazione. La consegna al paziente di ampia documentazione è un dovere per ogni medico. La discussione con il paziente dell utilità della chirurgia.

31 3 Valutazione cicloplegica 3.4 DISTROFIE DELLA PERIFERIA DEL FUNDUS OCULI E REFRATTIVA 1 di 2 La discussione con il paziente è fondamentale. Il paziente va informato dell utilità della chirurgia rifrattiva e del rischio relativo di eseguirla in presenza di distrofie della retina. Bisogna discutere dei fattori di movimento anteroposteriore indotti sul corpo vitreo dalle chirurgie di superficie con tecniche lasik e femtolasik in seguito alla trazione da suzione.

32 3 Valutazione cicloplegica 3.4 DISTROFIE DELLA PERIFERIA DEL FUNDUS OCULI E REFRATTIVA 2 di 2 vitreali degli interventi di asportazione del cristallino specie in miopi elevati. Bisogna sottolineare che anche le tecniche più conservative quali la PRK comportano dei cambiamenti vitreali in conseguenza della trasmissione dello shock termico delle onde laser.

33 ESAMI FONDAMENTALI PER UNA CORRETTA SELEZIONE 1. Dati anamnestici generali 2. Esame soggettivo della refrazione 3. Valutazione cicloplegica 4. Valutazione ortottica 5. Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 6. Pupillometria

34 STEREOPSI 4 Valutazione ortottica FUSIONE

35 4 Valutazione ortottica 4.1 ESAME MOTILITA OCULARE E VISIONE BINOCULARE Lo studio della coordinazione motoria prima di un intervento è fondamentale. La presenza di una foria va sempre attentamente ricercata. Il cover/uncover test è di grande utilità clinica. I test di stereopsi vanno sempre eseguiti. 1 di 2 Olitsky SE, Hug D, Plummer LS, Stass-Isern M. Disorders of eye movement and alignment. In: Kliegman RM, Behrman RE, Jenson HB, Stanton BF,eds. Nelson Textbook of Pediatrics. 19th ed. Philadelphia, Pa: Saunders Elsevier; 2011:chap 615.

36 4 Valutazione ortottica 4.1 ESAME MOTILITA OCULARE E VISIONE BINOCULARE 2 di 2 Particolare attenzione va posta nella valutazione della funzione fusiva e della stereopsi del paziente. L ampiezza di fusione andrebbe sempre misurata In questa fase la capacità di accomodazione del paziente va pesata ed annotata. In caso di trattamento di difetti anisometropici, va attentamente valutata la possibilità di indurre aniseiconia post-rattamento. La prova con lenti a contatto è da consigliare per valutarne l impatto nella correzione massimale del difetto anisometropico. Olitsky SE, Hug D, Plummer LS, Stass-Isern M. Disorders of eye movement and alignment. In: Kliegman RM, Behrman RE, Jenson HB, Stanton BF,eds. Nelson Textbook of Pediatrics. 19th ed. Philadelphia, Pa: Saunders Elsevier; 2011:chap 615.

37 ESAMI FONDAMENTALI PER UNA CORRETTA SELEZIONE 1. Dati anamnestici generali 2. Esame soggettivo della refrazione 3. Valutazione cicloplegica 4. Valutazione ortottica 5. Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 6. Pupillometria

38 5 Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 5.1 LA SUPERFICIE OCULARE È l interfaccia refrattiva più importante del diottro oculare. Può essere facilmente studiata per mezzo della topografia corneale. Le proprietà ottiche possono essere calcolate dal profilo d elevazione. La studio aberrometrico fornisce informazioni di grado superiore riguardo qualità dell ottica visiva. ESCRS Nice 2002

39 5 Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 5.2 CHERATOMETRIA La chertometria è la misura della curvatura corneale

40 5 Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 5.3 CHERATOMETRIA QUANTITATIVA I raggi luminosi provenienti da mire note vengono riflessi dalla superficie corneale

41 5 Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 5.4 TOPOGRAFIA 1 di 4 Va eseguita sempre a tutti i pazienti. Conoscenza approfondita della mappa utilizzata. Formazione del personale addetto. Calibratura periodica dello strumento. Corretta posizione del paziente allo strumento. Valutare una marcatura del limbus del paziente. (ripetibile) prima di eseguire l acquisizione dell esame.

42 5 Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 5.4 TOPOGRAFIA 2 di 4 La presenza di marcature limbari se allineati con gli assi cardinali permettono di orientare correttamente la testa del paziente nello spazio. Può essere utile avere in sala operatoria le immagini del disco di placido riflesso dalla cornea marcata.

43 5 Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 5.4 TOPOGRAFIA 3 di 4 Fare una stampa con scala assoluta della mappa diottrica / assiale bilaterale. Fare un analisi bilaterale con mappa altitudinale in scala assoluta. Usare scala relativa per ogni singolo occhio per massimizzare i profili delle curve di isocurvatura e le irregolarità. Analisi della centratura alla pupilla apparente.

44 5 Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 5.4 TOPOGRAFIA 2 di 4 Per l analisi quantitativa della curvatura corneale quali sono le analisi utilizzate più di frequente? Topografia corneale «assiale Topografia altitudinale

45 5 Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale TOPOGRAFIA CORNEALE «ASSIALE» L analisi corneale «assiale» utilizza algoritmi refrattivi. Questi ultimi elaborano i dati forniti dalla cheratoscopia in modo tale da ottenere immagini della curvatura della cornea e non della sua reale forma tridimensionale. I colori esprimono raggi di curvatura diversi in millimetri o in diottrie, quindi sono mappe di rappresentazione dei poteri diottrici su detta superficie.

46 5 Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale TOPOGRAFIA «ALTITUDINALE» L analisi altitudinale sfrutta algoritmi altimetrici che forniscono informazioni sulla forma della cornea, ma non sul potere diottrico che ne deriva. Lavorano paragonando delle superfici note alla superficie in esame e forniscono dati altimetrici di differenza. In particolare, questi algoritmi lavorano paragonando superfici note alla superficie corneale in esame e forniscono dati di differenza.

47 5 Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale TOPOGRAFIA «ALTITUDINALE» ALCUNI ESEMPI

48 5 Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale TOPOGRAFIA «ALTITUDINALE» ALCUNI ESEMPI Tali algoritmi sono in grado di fornire informazioni sulla reale morfologia della superficie corneale la differenza è intuitiva

49 5 Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale TOPOGRAFIA «ALTITUDINALE» ALCUNI ESEMPI L attenzione va quindi posta sui rapporti che intercorrono tra una mappa refrattiva, espressione del potere diottrico, e una mappa altimetrica, espressione della forma.

50 5 Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 5.5 ABERRAZIONI DELLA SUPERFICIE CORNEALE L analisi di Zernike studia l aberrazione corneale. Un software di semplice utilizzo è implementato nel topografo corneale. Il programma fornisce le mappe aberrometriche del fronte d onda scomposto secondo i polinomi Zernike fino al 7 ordine (36 polinomi). Zone ottiche da 3 a 9 mm. ESCRS Nice 2002

51 5 Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 5.5 ABERRAZIONI DELLA SUPERFICIE CORNEALE SUPERFICIE CORNEALE ED ABERRAZIONE VISIVA FSP : Funzione di Diffusione dei Punti. E la trasformata di Fourier delle funzioni di trasferimento di modulazion3 di fase dell occhio. è l immagine retinica di un singolo punto di luce. Una refrazione convenzionale (sf, cyl, axis) corregge tre sole componenti dell aberrazione d onda

52 5 Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 5.5 ABERRAZIONI DELLA SUPERFICIE CORNEALE L ANALISI I ZERNIKE STUDIA L ABERRAZIONE CORNEALE ASTIGMATISM 2nd order TOTAL ABERRATION COMA 3rd order SPHERICAL 4th order TILT 1st order

53 5 Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 5.5 ABERRAZIONI DELLA SUPERFICIE CORNEALE Mappa di aberrazione: descrive la differenza tra un fonte d onda di luce ed uno noto di riferimento. Fronte d onda di luce: insieme di punti nello spazio che si trovano allo stesso OPL da una comune sorgente. OPL Lunghezza del percorso ottico: numero di oscillazioni che un onda luminosa deve compiere per andare da un punto ad un altro.

54 5 Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 5.5 ABERRAZIONI DELLA SUPERFICIE CORNEALE Per definire le aberrazioni di un sistema confrontiamo OPL di un raggio qualsiasi con quello di riferimento passante per il centro della pupilla: la differenza definisce l aberrazione. I polinomi di Zernike rappresentano un insieme noto di funzioni base per ricreare la mappe aberrometriche. Aberrazione d onda è unica funzione che rappresenta tutti i difetti del sistema diottrico.

55 5 Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 5.5 ABERRAZIONI DELLA SUPERFICIE CORNEALE L ABERRAZIONE CORNEALE ED IL DIAMETRO PUPILLARE L aberrazione è un fenomeno dinamico se consideriamo che l aberrazione cambia a seconda di quale area della cornea consideriamo. Spiegandoci meglio la corna determina un fronte d onda che si propaga verso l interno. Quindi al variare del diametro pupillare, una maggiore area della cornea «proietterà verso l interno dell occhio i suoi punti e la relativa aberrazione in ragione della conformazione della cornea stessa.

56 5 Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 5.5 ABERRAZIONI DELLA SUPERFICIE CORNEALE L ABERRAZIONE CORNEALE ED IL DIAMETRO PUPILLARE Questo è un concetto rilevante per il ragionamento del chirurgo rifrattivo. L aberrazione del sistema diottrico è un fenomeno dinamico. Il diametro pupillare è un esempio di quali siano le variabili in causa. Una chirurgia rifrattiva corneale che intendesse raggiungere una visione senza aberrazioni si scontra con la necessità di correggere un profilo statico della cornea. Una ablazione customizzata finalizzata a ricreare una cornea ideale determina comunque una aberrazione differente a seconda del variare per esempio del diametro corneale. Senza considerare il processo di riparazione tissutale che determina variazioni rispetto al profilo costruito con l intervento. È importante sottolineare quindi che l intervento di chirurgia rifrattiva deve sottostare ad alcuni compromessi rispetto alla frequente domanda del paziente «avrò una visione da dieci decimi»

57 ESAMI FONDAMENTALI PER UNA CORRETTA SELEZIONE 1. Dati anamnestici generali 2. Esame soggettivo della refrazione 3. Valutazione cicloplegica 4. Valutazione ortottica 5. Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 6. Pupillometria

58 6 Pupillometria 1 di 3 Va eseguita sempre a tutti i pazienti. Conoscenza approfondita dello strumento utilizzato. Formazione del personale addetto. Calibratura periodica dello strumento.

59 6 Pupillometria 2 di 3 I vari strumenti Sempre esame dinamico Riferimenti bibliografici Cambiamento della pupilla nel tempo Zona ottica e pupillometria

60 6 Pupillometria 6.1 PUPILLOMETRIA DINAMICA 3 di 3

61 Un modo pratico per organizzare un servizio di chirurgia refrattiva è quello di riunire tutte le singole misurazioni in un unica cartella dedicata, in modo da poter rivalutare tutti i dati biometrici utili a programmare l intervento. Di seguito proponiamo un esempio di quello che nella nostra pratica è il cosiddetto «PACCHETTO RIFRATTIVA»

62 «PACCHETTO RIFRATTIVA» 1. Dati anamnestici generali 2. Esame soggettivo della refrazione 3. Valutazione cicloplegica 4. Valutazione ortottica 5. Topografia (Cheratometria) ed aberrazione corneale 6. Pupillometria

63 1 «Pacchetto rifrattiva» 1 di 3 Il paziente che richiede e si appresta ad effettuare un intervento di correzione di un vizio refrattivo è un paziente che si aspetta molto. Non è un paziente malato o che si senta tale. L organizzazione ambulatoriale o di reparto rivolta a questa chirurgia richiede una serie di figure formate in modo specifico.

64 1 «Pacchetto rifrattiva» E bene approntare un percorso comune e codificato, definito «pacchetto rifrattiva». 2 di 3 Con «pacchetto rifrattiva» si intende il costruire in modo metodico questo sistema per livelli e fornisce al paziente l idea di essere seguito in modo assiduo ed approfondito. In questo modo, il paziente ha l idea di affrontare una procedura di alta organizzazione ed è nella condizione di capire che l intervento è il procedimento finale di una procedura complessa ed efficiente.

65 1 «Pacchetto rifrattiva» 3 di 3 Il paziente, fin dalla prenotazione, deve avere informazioni chiare e dettagliate, e moduli informativi adeguati. È appropriato costruire un percorso mirato di cui il paziente si sentirà parte, potendo così anch esso fornire un giudizio complessivo dell interazione di più figure professionali dedicate alla sua salute.

66 1 «Pacchetto rifrattiva» UN ESEMPIO UNO SPAZIO AMBULATORIALE DEDICATO AI SOLI PAZIENTI RIFRATTIVI. CREARE UNA SCHEDA DEDICATA SEMPLICE DA CONSULTARE CONSEGNARE UNA COPIA AL PAZIENTE.

67 1 «Pacchetto rifrattiva» ESAMI FONDAMENTALI o Inquadramento o Rifrazione o Cicloplegia o Pupillomtria o Pachimetria o Test Schirmer o Biometria o Tonometria o LAF o Visita Ortottica o VISITA FINALE CON IL CHIRURGO PERSONALE FORMATO ASSERTIVO. MOLTO PREPARATO ALLE DOMANDE DOTI DI COMUNICATORE.

68 1 «Pacchetto rifrattiva» PROTOCOLLO INTERNO E LINEE GUIDA ADENPIMENTI MEDICO LEGALI DI UNA CARTELLA COMPLETA: INFORMATIVA CONSENSO AMPIEZZA DELLA DOCUMENTAZIONE CONSEGNARE AL PAZIENTE I CONSENSI ALLA VISITA DI ARRUOLAMENTO INSIEME A MODULI INFORMATIVI

69 Conclusioni L intervento: l atto finale di un lavoro ben coordinato. Di seguito un riepilogo dei punti principali 1. Approntare una scheda «Rifrattiva» standard. 2. Pianificare esami oftalmologici. 3. Discutere con il paziente il risultato degli esami spiegando la sua l idoneità o meno. 4. Pianificare strategia chirurgica ed i tempi dell intervento. 5. Preparazione farmacologica specifica.

La Cheratocoagulazione Radiale come tecnica di correzione dell ipermetropia

La Cheratocoagulazione Radiale come tecnica di correzione dell ipermetropia La Cheratocoagulazione Radiale come tecnica di correzione dell ipermetropia Author: Marco Abbondanza Atti del simposio internazionale di ottica e contattologia del Politecnico Biosanitario A. Fleming,

Dettagli

Autorefrattometro / Cheratometro / Topografo / Aberrometro L80 Wave+

Autorefrattometro / Cheratometro / Topografo / Aberrometro L80 Wave+ Autorefrattometro / Cheratometro / Topografo / Aberrometro L80 Wave+ Basato sulla tecnologia Wave Front secondo Hartmann-Shack e associato ad un sistema di topografia completamente automatico il nuovo

Dettagli

La Refrazione Dr. U. Benelli

La Refrazione Dr. U. Benelli La Refrazione Dr. U. Benelli Occhio: sistema diottrico con potere refrattivo 60 D Emmetropia: quando ad accomodazione rilasciata i raggi luminosi vanno a fuoco sulla retina DIPENDE DA Curvatura Superfici

Dettagli

Ottica geometrica. Propagazione per raggi luminosi (pennello di luce molto sottile)

Ottica geometrica. Propagazione per raggi luminosi (pennello di luce molto sottile) Ottica geometrica Propagazione per raggi luminosi (pennello di luce molto sottile) All interno di un mezzo omogeneo la propagazione e rettilinea: i raggi luminosi sono pertanto rappresentati da tratti

Dettagli

LE LENTI E L OCCHIO UMANO Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it

LE LENTI E L OCCHIO UMANO Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LE LENTI E L OCCHIO UMANO Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LE LENTI E LE LORO PROPRIETÀ Una lente è uno strumento costituito da un mezzo trasparente delimitato da due superfici curve, oppure da una

Dettagli

OTTICA DELLA VISIONE. Disegno schematico dell occhio umano

OTTICA DELLA VISIONE. Disegno schematico dell occhio umano OTTICA DELLA VISIONE Disegno schematico dell occhio umano OTTICA DELLA VISIONE Parametri fisici Raggio di curvatura (cm) Cornea 0.8 Anteriore del cristallino Posteriore del cristallino.0 0.6 Indice di

Dettagli

Esami refrattivi oggettivi e applicazione di lenti lenti a contatto morbide bifocali e multifocali.

Esami refrattivi oggettivi e applicazione di lenti lenti a contatto morbide bifocali e multifocali. Esami refrattivi oggettivi e applicazione di lenti lenti a contatto morbide bifocali e multifocali. Giancarlo Montani, Ottico Optometrista, FIACLE Ruggiero Lavermicocca, Ottico Optometrista Corso di Ottica

Dettagli

Progetto DSA: Guida al metodo di studio

Progetto DSA: Guida al metodo di studio Progetto DSA: Guida al metodo di studio CESPD - Centro Studi e Ricerche per la Disabilità Scuola di Psicologia Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia Scuola di Ingegneria Dipartimento di

Dettagli

PowerDIP Software gestione presenze del personale aziendale. - Guida all inserimento e gestione dei turni di lavoro -

PowerDIP Software gestione presenze del personale aziendale. - Guida all inserimento e gestione dei turni di lavoro - PowerDIP Software gestione presenze del personale aziendale - Guida all inserimento e gestione dei turni di lavoro - Informazioni preliminari. E necessario innanzitutto scaricare e installare l ultima

Dettagli

Mario Giovanzana Milano 05 ottobre 01 CHERATOCONO

Mario Giovanzana Milano 05 ottobre 01 CHERATOCONO Mario Giovanzana Milano 05 ottobre 01 CHERATOCONO INTRODUZIONE Il cheratocono è una deformazione della cornea che tende ad assumere la forma di un cono. La genesi è sostanzialmente incerta. Si manifesta

Dettagli

LEGGE 170 E DSA Istituto Comprensivo di Turbigo

LEGGE 170 E DSA Istituto Comprensivo di Turbigo LEGGE 170 E DSA Istituto Comprensivo di Turbigo 2011-12 1 DSA I disturbi specifici di apprendimento comprendono una difficoltà specifica nella lettura, nella scrittura e talvolta nel processo di calcolo,

Dettagli

Programmazione annuale A.S

Programmazione annuale A.S Programmazione annuale A.S. 2014-2015 Programmazione modulare MATERIA: Matematica INDIRIZZO: sezione agraria PROGRAMMAZIONE MODULARE CLASSE: I Moduli del modulo 1 I numeri e il linguaggio della matematica

Dettagli

PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E

PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA 2007-2013 - ASSE E Progetto Performance PA Ambito B - Linea 2 Modelli e strumenti per il miglioramento dei processi di gestione del personale Seminario Il sistema di

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 68 DEL 27 DICEMBRE 2005

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 68 DEL 27 DICEMBRE 2005 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 68 DEL 27 DICEMBRE 2005 REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 9 dicembre 2005 - Deliberazione N. 1854 - Area Generale di Coordinamento N. 20

Dettagli

IM-6145. Un sistema di misurazione completamente nuovo. p osi z iona re e. Sistema di misurazione dimensionale tramite immagini. Esempi di misurazione

IM-6145. Un sistema di misurazione completamente nuovo. p osi z iona re e. Sistema di misurazione dimensionale tramite immagini. Esempi di misurazione IM-6145 Un sistema di completamente nuovo È su ffi c iente p osi z iona re e preme re Sistema di dimensionale tramite immagini Esempi di Panoramica del sistema di dimensionale tramite immagini Obiettivo

Dettagli

DISEGNO PROSPETTICO CAPITOLO 1 METODI DI RAPPRESENTAZIONE PER IL DISEGNO TECNICO: QUADRO GENERALE PROIEZIONI ORTOGRAFICHE PROIEZIONI ASSONOMETRICHE

DISEGNO PROSPETTICO CAPITOLO 1 METODI DI RAPPRESENTAZIONE PER IL DISEGNO TECNICO: QUADRO GENERALE PROIEZIONI ORTOGRAFICHE PROIEZIONI ASSONOMETRICHE CAPITOLO DISEGNO PROSPETTICO METODI DI RAPPRESENTAZIONE PER IL DISEGNO TECNICO: QUADRO GENERALE La norma UNI EN ISO 0209-2 raccoglie i principali metodi di rappresentazione raccomandati per il disegno

Dettagli

Introduzione alle macchine a stati (non definitivo)

Introduzione alle macchine a stati (non definitivo) Introduzione alle macchine a stati (non definitivo) - Introduzione Il modo migliore per affrontare un problema di automazione industriale (anche non particolarmente complesso) consiste nel dividerlo in

Dettagli

Comune Fabriano. Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata. Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000

Comune Fabriano. Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata. Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000 Comune Fabriano Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000 Formazione per auditor interni 25 maggio 2009 1 SOMMARIO Il significato

Dettagli

La preparazione fisica per gli atleti con disabilità nel sitting volley. Carlo Varalda

La preparazione fisica per gli atleti con disabilità nel sitting volley. Carlo Varalda La preparazione fisica per gli atleti con disabilità nel sitting volley Programma: - la forza - gli strumenti per l allenamento - alcuni spunti per l allenamento Possiamo dire che non esiste specialità

Dettagli

L ECOGRAFIA E L ECOGRAFIA OFFICE :! MODALITA DI REFERTAZIONE. dr. Massimo Covanti! scuola ecografia generalista SIEMG

L ECOGRAFIA E L ECOGRAFIA OFFICE :! MODALITA DI REFERTAZIONE. dr. Massimo Covanti! scuola ecografia generalista SIEMG L ECOGRAFIA E L ECOGRAFIA OFFICE :! MODALITA DI REFERTAZIONE VALUTAZIONE QUALITA TECNICA DI UN ESAME DIAGNOSTICO QUALITA APPARECCHIATURA E SONDE UTILIZZATE MODALITA DI ESECUZIONE E SCANSIONI UTILIZZATE

Dettagli

Linee Guida per un Laboratorio di Video-EEG

Linee Guida per un Laboratorio di Video-EEG Azienda Ospedaliera di Perugia Via Brunamonti, 51-06122 Perugia Linee Guida per un Laboratorio di Video-EEG Pagina 1 1. ORGANIZZAZIONE GIORNALIERA Compilazione scheda informativa nella quale vengono riportati

Dettagli

Mario Giovanzana Vicenza 15 Novembre 2009 LENTI A CONTATTO

Mario Giovanzana Vicenza 15 Novembre 2009 LENTI A CONTATTO Mario Giovanzana Vicenza 15 Novembre 2009 LENTI A CONTATTO Il settore delle lenti a contatto in Italia è anomalo rispetto a quello degli altri paesi occidentali poiché il numero degli utilizzatori di lenti

Dettagli

QUESTIONARIO PER LO STUDIO DELLA PERCEZIONE DEL CENSIMENTO DELLA POPOLAZIONE

QUESTIONARIO PER LO STUDIO DELLA PERCEZIONE DEL CENSIMENTO DELLA POPOLAZIONE QUESTIONARIO PER LO STUDIO DELLA PERCEZIONE DEL CENSIMENTO DELLA POPOLAZIONE A cura dei ricercatori dell Evaluation Research Group Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione - CNR Versione SHORT

Dettagli

Elettroencefalogramma

Elettroencefalogramma a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Elettroencefalogramma 2/5/2006 Casa è? L elettroencefalogramma (EEG) corrisponde a variazioni dell attività elettrica cerebrale registrate

Dettagli

Carta di servizi per Servizio di supporto tecnico informatico (PST) Anno 2013

Carta di servizi per Servizio di supporto tecnico informatico (PST) Anno 2013 Carta di servizi per Servizio di supporto tecnico informatico (PST) Anno 2013 Indice ARTICOLO 1 - SCOPO DELLA CARTA DI SERVIZI... 2 ARTICOLO 2 - SERVIZI A CURA DELL ASI... 2 SERVIZI DI SUPPORTO... 2 GESTIONE

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE DI TECNOLOGIA CLASSE PRIMA

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE DI TECNOLOGIA CLASSE PRIMA CLASSE PRIMA competenze al termine della classe I L'alunno esplora il mondo fatto dall'uomo. Realizza oggetti seguendo una metodologia progettuale. Conosce e utilizza strumenti di gioco e/o di uso comune.

Dettagli

Istituto Comprensivo Alba Adriatica Via Duca D Aosta, 13 64011 Alba Adriatica (TE) a.s. 2014-15 Dirigente Scolastico: Prof.ssa SABRINA DEL GAONE

Istituto Comprensivo Alba Adriatica Via Duca D Aosta, 13 64011 Alba Adriatica (TE) a.s. 2014-15 Dirigente Scolastico: Prof.ssa SABRINA DEL GAONE Progettazione delle Attività di Continuità e Istituto Comprensivo Alba Adriatica Via Duca D Aosta, 13 64011 Alba Adriatica (TE) a.s. 2014-15 Dirigente Scolastico: Prof.ssa SABRINA DEL GAONE Referente Continuità:

Dettagli

Torino 20 marzo 2013 Corso di Metrologia applicata alla Meteorologia

Torino 20 marzo 2013 Corso di Metrologia applicata alla Meteorologia Taratura di sensori meteorologici e stazioni automatiche Analisi delle incertezze Taratura Costruire la curva di taratura di uno strumento significa dare riferibilità metrologica alle misure prese da tale

Dettagli

Cheratometria. Topografia. Aberrometria Corneale. della superficie corneale. Ottica della Contattologia I

Cheratometria. Topografia. Aberrometria Corneale. della superficie corneale. Ottica della Contattologia I Ottica della Contattologia I L esame della superficie corneale L esame topografico della superficie corneale Ottiche Interazioni meccanico-fisiologiche con le LAC Dr. Fabrizio Zeri zeri@fis.uniroma.it

Dettagli

Introduzione. Obiettivi

Introduzione. Obiettivi Tecniche di studio RM per la quantificazione di flusso intracerebrale e sue applicazioni. Dr TSRM Giorgi Riccardo Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano Introduzione Una delle

Dettagli

Il TU 81/2008 con le modifiche del D.lgs 39/2016

Il TU 81/2008 con le modifiche del D.lgs 39/2016 Il TU 81/2008 con le modifiche del D.lgs 39/2016 Titolo IX Il D.lgs 39/2016 entrato in vigore il 29 marzo 2016, modifica così il Testo Unico Sicurezza Riferimento TU Testo ante modifiche Testo modificato

Dettagli

Le aree dell informatica

Le aree dell informatica Fondamenti di Informatica per la Sicurezza a.a. 2006/07 Le aree dell informatica Stefano Ferrari UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO DIPARTIMENTO DI TECNOLOGIE DELL INFORMAZIONE Stefano Ferrari Università

Dettagli

Specifiche tecniche e di formato www.impresainungiorno.gov.it Presentazione comunicazione unica per la nascita d impresa

Specifiche tecniche e di formato www.impresainungiorno.gov.it Presentazione comunicazione unica per la nascita d impresa Specifiche tecniche e di formato www.impresainungiorno.gov.it Presentazione comunicazione unica per la nascita d impresa Struttura pratica SUAP e integrazione della SCIA in ComUnica Versione: 1.0 Data

Dettagli

Italiano Tecnico 2007-2008. La relazione di lavoro

Italiano Tecnico 2007-2008. La relazione di lavoro Italiano Tecnico 2007-2008 La relazione di lavoro La relazione Si tratta di un testo che deve tracciare il bilancio di un esperienza o il resoconto di una ricerca. Nella relazione prevale la componente

Dettagli

Per tutte le discipline. nella Scuola Primaria. 1 a -2 a -3 a -4 a -5 a. Classi. Guida didattica in versione mista con CD-Rom

Per tutte le discipline. nella Scuola Primaria. 1 a -2 a -3 a -4 a -5 a. Classi. Guida didattica in versione mista con CD-Rom Per tutte le discipline nella Scuola Primaria ead Classi 1 a -2 a -3 a -4 a -5 a Guida didattica in versione mista con CD-Rom Insegnare.lim Per tutte le classi e tutte le discipline SOLO IN CLASSE PRIMA

Dettagli

DESCRIZIONE CREAZIONE APP Si suddivide in 4 fasi di lavoro: 1. PIANIFICAZIONE; 2. PROGETTAZIONE; 3. SVILUPPO; 4. DISTRIBUZIONE.

DESCRIZIONE CREAZIONE APP Si suddivide in 4 fasi di lavoro: 1. PIANIFICAZIONE; 2. PROGETTAZIONE; 3. SVILUPPO; 4. DISTRIBUZIONE. DESCRIZIONE CREAZIONE APP Si suddivide in 4 fasi di lavoro: 1. PIANIFICAZIONE; 2. PROGETTAZIONE; 3. SVILUPPO; 4. DISTRIBUZIONE. PIANIFICAZIONE La pianificazione è la prima fase. Questa è la più delicata

Dettagli

Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica

Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Università degli Studi di Palermo Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Fisica Progetto Lauree Scientifiche Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Antonio Maggio

Dettagli

Procedura operativa per la gestione della funzione di formazione classi prime

Procedura operativa per la gestione della funzione di formazione classi prime Procedura operativa per la gestione della funzione di formazione classi prime Questa funzione viene fornita allo scopo di effettuare la formazione delle classi prime nel rispetto dei parametri indicati

Dettagli

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana Novembre 2010 - Livello A1 Scrivere (30 minuti - 30 punti) Nome e numero del Centro Data di svolgimento dell

Dettagli

Metodologie informatiche per la chimica

Metodologie informatiche per la chimica Metodologie informatiche per la chimica Dr. Sergio Brutti Metodologie di analisi dei dati Strumenti di misura Uno strumento di misura e un dispositivo destinato a essere utilizzato per eseguire una misura,

Dettagli

La collaborazione del Medico Competente alla valutazione del rischio nei cantieri edili

La collaborazione del Medico Competente alla valutazione del rischio nei cantieri edili Pisa 5 novembre 2010 La collaborazione del Medico Competente alla valutazione del rischio nei cantieri edili Stefano Bianchi Medico Competente Il cantiere edile è un ambiente di lavoro nel quale i rischi

Dettagli

Dott.ssa Elena Luisetti - Psicologa e Psicoterapeuta

Dott.ssa Elena Luisetti - Psicologa e Psicoterapeuta Dott.ssa Elena Luisetti - Psicologa e Psicoterapeuta Sono termini utilizzati per indicare un prodotto professionale in forma scritta, nel quale lo psicologo espone i dati raccolti su un determinato caso

Dettagli

Chimica e laboratorio

Chimica e laboratorio Impostare e scrivere una relazione Chimica e laboratorio Obiettivi del progetto Definire in modo preciso cosa è una relazione su una esperienza di laboratorio Definire le modalità pratiche di stesura e

Dettagli

Manuale di Aggiornamento BOLLETTINO. Rel B. DATALOG Soluzioni Integrate a 32 Bit

Manuale di Aggiornamento BOLLETTINO. Rel B. DATALOG Soluzioni Integrate a 32 Bit KING Manuale di Aggiornamento BOLLETTINO Rel. 4.70.2B DATALOG Soluzioni Integrate a 32 Bit - 2 - Manuale di Aggiornamento Sommario 1 PER APPLICARE L AGGIORNAMENTO... 3 2 NOVITA 4.70.2B... 5 2.1 Annullo

Dettagli

L ecosistema della Riserva Naturale Sentina di SBT. Denominazione. Prodotti Prodotto l allievo deve:

L ecosistema della Riserva Naturale Sentina di SBT. Denominazione. Prodotti Prodotto l allievo deve: Denominazione L ecosistema della Riserva Naturale Sentina di SBT Prodotti Prodotto l allievo deve: - procedendo per piste di lavoro e partendo da elementi generali di informazione, produrre mappe, prelevare

Dettagli

URGENTE - Avviso di sicurezza Azione correttiva per dispositivo medico

URGENTE - Avviso di sicurezza Azione correttiva per dispositivo medico pagina 1 di 6 Gentile Cliente, Importante Avvertenza relativa a radiazioni su prodotto elettronico Sono stati rilevati dei problemi relativi ai prodotti versioni software 4.1.3 e 4.1.4 che, se si dovessero

Dettagli

7 Cenni di ottica per la fotografia

7 Cenni di ottica per la fotografia 7 Cenni di ottica per la fotografia 7.1 Schematizzazione di un obiettivo fotografico Gli obiettivi fotografici sono generalmente composti da un numero elevato di lenti. Tuttavia per semplicità possiamo

Dettagli

L area pubblica è costituita da un portale informativo attraverso il quale è possibile effettuare la diffusione dell informazione.

L area pubblica è costituita da un portale informativo attraverso il quale è possibile effettuare la diffusione dell informazione. Area web Pubblica L area pubblica è costituita da un portale informativo attraverso il quale è possibile effettuare la diffusione dell informazione. L informazione contenuta nel portale può essere di tipo

Dettagli

IL TIME MANAGEMENT: ORGANIZZARE IL TEMPO E GOVERNARLO

IL TIME MANAGEMENT: ORGANIZZARE IL TEMPO E GOVERNARLO Idee e metodologie per la direzione d impresa Giugno - Luglio 2003 Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. : ORGANIZZARE

Dettagli

12 Il mercato del lavoro dei politici

12 Il mercato del lavoro dei politici INTroDUzIoNE La figura del politico e quella dell elettore sono alla base del concetto di democrazia rappresentativa. Ma chi è il politico? Ed è giusto considerare quella del politico una professione come

Dettagli

E un trasduttore digitale in grado di fornire una indicazione binaria della. Non sfruttano alcun principio fisico. Nei trasduttori lineari a principio

E un trasduttore digitale in grado di fornire una indicazione binaria della. Non sfruttano alcun principio fisico. Nei trasduttori lineari a principio TRASDUTTORI: ENCODER (detto anche CODIFICATORE OTTICO) E un trasduttore digitale in grado di fornire una indicazione binaria della grandezza fisica oggetto di misura ENCODER ASSOLUTO DI POSIZIONE Non sfruttano

Dettagli

GENOTEST NUTRIZIONE ATTIVITÀ FISICA METABOLISMO CIBI CONSIGLIATI. Test del DNA È INCLUSA UNA VISITA CON SPECIALISTI DELLA NUTRIZIONE

GENOTEST NUTRIZIONE ATTIVITÀ FISICA METABOLISMO CIBI CONSIGLIATI. Test del DNA È INCLUSA UNA VISITA CON SPECIALISTI DELLA NUTRIZIONE GENOTEST Test del DNA Otterrai una risposta personalizzata per migliorare gli stili di vita in merito a NUTRIZIONE ATTIVITÀ FISICA METABOLISMO CIBI CONSIGLIATI in base alle informazioni genetiche rilevate

Dettagli

ESERCITAZIONE DI LABORATORIO A: VERIFICA DI STRUMENTAZIONE DI LABORATORIO

ESERCITAZIONE DI LABORATORIO A: VERIFICA DI STRUMENTAZIONE DI LABORATORIO ESERCITAZIONE DI LABORATORIO A: VERIFICA DI STRUMENTAZIONE DI LABORATORIO La prova ha come scopo quello di verificare se uno strumento, o una particolare funzione di misura di uno strumento multifunzione,

Dettagli

ANALISI DEL QUESITO «UN TEST GENETICO»

ANALISI DEL QUESITO «UN TEST GENETICO» ANALISI DEL QUESITO «UN TEST GENETICO» Quali linee guida per l elaborazione del quesito? Quali competenze con riferimento alla rubric- si richiedono allo studente? Esempi di svolgimento e relativa valutazione

Dettagli

AMOS Abilità e motivazione allo studio

AMOS Abilità e motivazione allo studio AMOS Abilità e motivazione allo studio Cosa è un test? Un test consiste essenzialmente in una misurazione oggettiva e standardizzata di un campione di comportamento. La funzione fondamentale è quella di

Dettagli

In base a come i segnali di sicurezza trasferiscono l informazione possiamo distinguere tra:

In base a come i segnali di sicurezza trasferiscono l informazione possiamo distinguere tra: 4.12 SEGNALETICA DI SICUREZZA Con tale termine si indica una segnaletica che, riferita ad un oggetto, ad una attività o ad una situazione determinata, fornisce una indicazione o una prescrizione concernente

Dettagli

Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età. Il ruolo dei. dei RLS. Milano - 21 giugno 2016

Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età. Il ruolo dei. dei RLS. Milano - 21 giugno 2016 Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età Il ruolo dei dei RLS Milano - 21 giugno 2016 Obiettivo Dare a RLS in azienda la consapevolezza del problema e del proprio ruolo Obiettivo 1. perché valutare

Dettagli

L INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEGLI ALUNNI CON DSA

L INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEGLI ALUNNI CON DSA L INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEGLI ALUNNI CON DSA NORMATIVA: L.170 dell 8 ottobre 2010 Art. 2 Finalità f- favorirela diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi Art.3 Diagnosi 3-..E compito delle scuole

Dettagli

in collaborazione con organizza il corso: Auditor interno del Sistema di Gestione per la Qualità (Modulo 1)

in collaborazione con organizza il corso: Auditor interno del Sistema di Gestione per la Qualità (Modulo 1) organizza il corso: Auditor interno del Sistema di Gestione per la Qualità (Modulo 1) Pag. 2 di 6 Programma: Data Orario Argomenti Giorno 1 (15/06/2015) 9.00-13.00 14.00-18.00 Richiamo dei punti della

Dettagli

CURRICOLO DI GEOGRAFIA. INDICATORI OBIETTIVI di APPRENDIMENTO STANDARD PER LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE DELL ALUNNO

CURRICOLO DI GEOGRAFIA. INDICATORI OBIETTIVI di APPRENDIMENTO STANDARD PER LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE DELL ALUNNO CURRICOLO DI GEOGRAFIA SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA Riconoscere ed indicare la posizione di oggetti nello spazio vissuto rispetto ai punti di riferimento. Utilizzare correttamente gli organizzatori spaziali.

Dettagli

Metodologia di studio di un opera d arte. R. Rimaboschi - Metodologia

Metodologia di studio di un opera d arte. R. Rimaboschi - Metodologia Metodologia di studio di un opera d arte La fase conoscitiva dell Opera 1 La conoscenza approfondita di tutti gli elementi che caratterizzano un opera. Strumento indispensabile per attuare una corretta

Dettagli

Esercizi sulla conversione tra unità di misura

Esercizi sulla conversione tra unità di misura Esercizi sulla conversione tra unità di misura Autore: Enrico Campanelli Prima stesura: Settembre 2013 Ultima revisione: Settembre 2013 Per segnalare errori o per osservazioni e suggerimenti di qualsiasi

Dettagli

Le verifiche sulla regolare tenuta della contabilità. Il principio SA Italia n. 250/b

Le verifiche sulla regolare tenuta della contabilità. Il principio SA Italia n. 250/b S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO INSIEME A MEZZOGIORNO Le verifiche sulla regolare tenuta della contabilità. Il principio SA Italia n. 250/b Daniele Bernardi, Antonella Bisestile Commissione

Dettagli

4.11 CONTROLLO DELLE APPARECCHIATURE

4.11 CONTROLLO DELLE APPARECCHIATURE Unione Industriale 61 di 94 4.11 CONTROLLO DELLE APPARECCHIATURE PER PROVA, MISURAZIONE E COLLAUDO 4.11.1 Generalità Il capitolo indica le modalità con cui devono essere gestite le apparecchiature di controllo,

Dettagli

PRESETTING HSK POLIGONALI C CALETTAMENTO MACCHINE PER TAMPONI PRESETTING ACCESSORI

PRESETTING HSK POLIGONALI C CALETTAMENTO MACCHINE PER TAMPONI PRESETTING ACCESSORI H PRESETTING 149 H K-TEC PRESET-250 Mandrino di precisione Adattatore portaconi facile da cambiare disponibile per diversi tipi di attacchi, rotante, temprato e rettificato con sfera di calibrazione, per

Dettagli

Autodesk Map parte I digitalizzazione e importazione dati

Autodesk Map parte I digitalizzazione e importazione dati Autodesk Map parte I digitalizzazione e importazione dati Marco Negretti e-mail: marco.negretti@polimi.it http://geomatica.como.polimi.it V 5.1 10/10/08 I dati in Autodesk Map I dati vengono memorizzati

Dettagli

Analisi Curve di Carico

Analisi Curve di Carico Analisi Curve di Carico Versione 3.2.0 Manuale d uso AIEM srl via dei mille Pal. Cundari 87100 Cosenza Tel 0984 / 484274 Fax 0984 / 33853 Le informazioni contenute nel presente manuale sono soggette a

Dettagli

TECNICO SUPERIORE PER IL RILIEVO ARCHITETTONICO

TECNICO SUPERIORE PER IL RILIEVO ARCHITETTONICO ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE EDILIZIA TECNICO SUPERIORE PER IL RILIEVO ARCHITETTONICO STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI DESCRIZIONE DELLA FIGURA PROFESSIONALE

Dettagli

Compiti e responsabilità del Medico Competente

Compiti e responsabilità del Medico Competente Compiti e responsabilità del Medico Competente Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari U.O. di Medicina del Lavoro Prof. Francesco Mocci sommario Breve storia del m.c. nella nostra Azienda Ruolo e

Dettagli

D.M. 23 luglio Disposizioni relative al commercio degli occhiali in attuazione dell'art. 20 del Decreto legislativo n.

D.M. 23 luglio Disposizioni relative al commercio degli occhiali in attuazione dell'art. 20 del Decreto legislativo n. D.M. 23 luglio 1998 Disposizioni relative al commercio degli occhiali in attuazione dell'art. 20 del Decreto legislativo n. 46 del 1997 (Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 4 agosto 1998, n. 180) Testo

Dettagli

Livello di benessere organizzativo, grado di condivisione del sistema di valutazione e valutazione del superiore gerarchico

Livello di benessere organizzativo, grado di condivisione del sistema di valutazione e valutazione del superiore gerarchico Livello di benessere organizzativo, grado di condivisione del sistema di valutazione e valutazione del superiore gerarchico Sintesi dei risultati dell indagine 2013 svolta sul personale della Camera di

Dettagli

- alterazione di uno o più parametri vitali (tale da comportare l attribuzione di un codice di primo riscontro giallo o rosso)

- alterazione di uno o più parametri vitali (tale da comportare l attribuzione di un codice di primo riscontro giallo o rosso) 5. Istruzione operativa a. Rifiuto trasporto o gestione dell evento da parte del MSB o gestione dell evento da parte del MSI o gestione dell evento da parte del MSA b. Rifiuto prestazione sanitaria c.

Dettagli

Offerta Formativa. La Norma ISO 9001:2000. Principi, contenuti, applicazioni ed evidenze oggettive

Offerta Formativa. La Norma ISO 9001:2000. Principi, contenuti, applicazioni ed evidenze oggettive Scheda n 1 Titolo del corso Offerta Formativa La Norma ISO 9001:2000 Principi, contenuti, applicazioni ed evidenze oggettive Obiettivo del corso Il corso si propone di trasmettere ai partecipanti tutte

Dettagli

Pratica clinica 3. Esercitarsi nel counselling ; raccogliere una storia clinica.

Pratica clinica 3. Esercitarsi nel counselling ; raccogliere una storia clinica. Pratica clinica 3. Esercitarsi nel counselling ; raccogliere una storia clinica. Obiettivo Imparare a fare del counselling e a raccogliere una storia clinica sull allattamento al seno. Durata media consigliata

Dettagli

BILANCIO DEI VINCOLI ED ANALISI CINEMATICA

BILANCIO DEI VINCOLI ED ANALISI CINEMATICA BILANCIO DEI VINCOLI ED ANALISI CINEMATICA ESERCIZIO 1 Data la struttura piana rappresentata in Figura 1, sono richieste: - la classificazione della struttura in base alla condizione di vincolo; - la classificazione

Dettagli

Foglio illustrativo: informazioni per l utilizzatore. NEOMERCUROCROMO soluzione cutanea. Eosina/ Cloroxilenolo/ Propilenglicole

Foglio illustrativo: informazioni per l utilizzatore. NEOMERCUROCROMO soluzione cutanea. Eosina/ Cloroxilenolo/ Propilenglicole Foglio illustrativo: informazioni per l utilizzatore NEOMERCUROCROMO soluzione cutanea Eosina/ Cloroxilenolo/ Propilenglicole Legga attentamente questo foglio prima di usare questo medicinale perchè contiene

Dettagli

PROGETTO DSA PER LA PREVENZIONE, IL RILEVAMENTO PRECOCE E IL RECUPERO DEI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

PROGETTO DSA PER LA PREVENZIONE, IL RILEVAMENTO PRECOCE E IL RECUPERO DEI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Istituto Comprensivo di Santo Stino di Livenza PROGETTO DSA PER LA PREVENZIONE, IL RILEVAMENTO PRECOCE E IL RECUPERO DEI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Premessa La legge 8 ottobre 2010, riconosce

Dettagli

C I R C O N F E R E N Z A...

C I R C O N F E R E N Z A... C I R C O N F E R E N Z A... ESERCITAZIONI SVOLTE 3 Equazione della circonferenza di noto centro C e raggio r... 3 Equazione della circonferenza di centro C passante per un punto A... 3 Equazione della

Dettagli

Laboratorio di restauro Topografia e rilevamento

Laboratorio di restauro Topografia e rilevamento Laboratorio di restauro Topografia e rilevamento Dott. Andrea Piccin andrea_piccin@regione.lombardia.it ESERCITAZIONE GPS ELABORAZIONE DEI DATI Dott. Geol.Silvia Rosselli Il GPS Il posizionamento di un

Dettagli

1. Pensi che per imparare bene una lingua straniera si debba essere portati?

1. Pensi che per imparare bene una lingua straniera si debba essere portati? 1 IMPARARE LE LINGUE STRANIERE A SCUOLA CONFRONTO TRA LICEI E ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI, Febbraio 2010 Scuole campione in cittadine medio-piccole del Nord Italia: 6 Licei Classici, Scientifici,

Dettagli

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 SERVIZI SOCIO SANITARI Processo Erogazione di interventi tecnici sanitari e parasanitari Sequenza

Dettagli

Sorveglianza Sanitaria. per la salute e sicurezza sul lavoro

Sorveglianza Sanitaria. per la salute e sicurezza sul lavoro Sorveglianza Sanitaria per la salute e sicurezza sul lavoro Introduzione Sorveglianza Sanitaria Csm Care affianca le aziende clienti nello svolgimento degli adempimenti previsti dalle leggi su sicurezza

Dettagli

Implementazione e ottimizzazione dei processi e dell assetto organizzativo

Implementazione e ottimizzazione dei processi e dell assetto organizzativo Divisione Organizzazione Aziendale L insieme di uomini, mezzi e tecnologie, dev essere orchestrato in logiche di efficienza L ottimizzazione dei processi aziendali responsabilità, procedure di governo

Dettagli

LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA

LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA Contesto della politica Dati internazionali mostrano che le

Dettagli

DIMENSIONAMENTO CON LASTRE. SUPALUX-EA del rivestimento protettivo degli elementi strutturali in acciaio

DIMENSIONAMENTO CON LASTRE. SUPALUX-EA del rivestimento protettivo degli elementi strutturali in acciaio DIMENSIONAMENTO CON LASTRE SUPALUX-EA del rivestimento protettivo degli elementi strutturali in acciaio Dimensionamento con lastre SUPALUX EA del rivestimento protettivo degli elementi strutturali in acciaio.

Dettagli

INDICE. Vista Libretto Livello Digitale 2. Importazione di dati da strumento 3. Inserisci File Vari 5. Compensazione Quote 5.

INDICE. Vista Libretto Livello Digitale 2. Importazione di dati da strumento 3. Inserisci File Vari 5. Compensazione Quote 5. Prodotto da INDICE Vista Libretto Livello Digitale 2 Importazione di dati da strumento 3 Inserisci File Vari 5 Compensazione Quote 5 Uscite 6 File Esporta Livellazioni (.CSV) 6 Corso Livello Digitale Pag.

Dettagli

STATISTICHE DESCRITTIVE Parte II

STATISTICHE DESCRITTIVE Parte II STATISTICHE DESCRITTIVE Parte II INDICI DI DISPERSIONE Introduzione agli Indici di Dispersione Gamma Differenza Interquartilica Varianza Deviazione Standard Coefficiente di Variazione introduzione Una

Dettagli

Gestione del workflow

Gestione del workflow Gestione del workflow Stefania Marrara Corso di Sistemi Informativi 2003/2004 Progettazione di un Sistema Informativo Analisi dei processi Per progettare un sistema informativo è necessario identificare

Dettagli

www.fisiokinesiterapia.biz Semeiotica della funzione visiva - I

www.fisiokinesiterapia.biz Semeiotica della funzione visiva - I www.fisiokinesiterapia.biz Semeiotica della funzione visiva - I APPROCCIO RAZIONALE AL PAZIENTE OCULISTICO AMBULATORIALE CARTELLA ANAMNESI ESAME OBBIETTIVO ESAME FUNZIONALE ACCERTAMENTI SUPPLEMENTARI PRESCRIZIONE

Dettagli

Manuale Utente IMPORT PROFIM 2000

Manuale Utente IMPORT PROFIM 2000 Manuale Utente IMPORT PROFIM 2000 Sommario Prerequisiti per l installazione... 2 Installazione del software IMPORT PROFIM 2000... 2 Utilizzo dell importatore... 3 Report della procedura di importazione

Dettagli

quadrilatero generico parallelogramma rombo rettangolo quadrato

quadrilatero generico parallelogramma rombo rettangolo quadrato Pavimentare 1. Quali forme di quadrilateri puoi costruire? Schizza tutte le forme possibili e scrivi il loro nome. 2. Cosa rappresentano i piccoli punti rossi sui lati del quadrilatero? 3. a) Costruisci

Dettagli

GRIGLIA DI CORREZIONE Matematica Classe I Scuola secondaria di I grado

GRIGLIA DI CORREZIONE Matematica Classe I Scuola secondaria di I grado GRIGLIA DI CORREZIONE Matematica Classe I Scuola secondaria di I grado LEGENDA AMBITI: NU (Numeri), SF (Spazio e figure), DP (Dati e previsioni), RF (Relazioni e funzioni) LEGENDA PROCESSI: 1. Conoscere

Dettagli

Strumenti ottici Gli strumenti ottici sono sistemi ottici progettati allo scopo di aumentare il potere risolutivo dell'occhio. Trattiamo per primo,

Strumenti ottici Gli strumenti ottici sono sistemi ottici progettati allo scopo di aumentare il potere risolutivo dell'occhio. Trattiamo per primo, Strumenti ottici Gli strumenti ottici sono sistemi ottici progettati allo scopo di aumentare il potere risolutivo dell'occhio. Trattiamo per primo, come strumento ottico proprio l occhio. Schema dell occhio

Dettagli

GRIGLIA DI CORREZIONE 2013 Matematica Classe I Scuola secondaria di primo grado FASCICOLO 1

GRIGLIA DI CORREZIONE 2013 Matematica Classe I Scuola secondaria di primo grado FASCICOLO 1 GRIGLIA DI CORREZIONE 2013 Matematica Classe I Scuola secondaria di primo grado FASCICOLO 1 LEGENDA AMBITI: NU (Numeri), SF (Spazio e figure), DP (Dati e previsioni) LEGENDA PROCESSI: 1. Conoscere e padroneggiare

Dettagli

QUOTATURA. Affinché un qualsiasi oggetto disegnato possa essere esattamente realizzato deve essere perfettamente individuato in forma e dimensioni

QUOTATURA. Affinché un qualsiasi oggetto disegnato possa essere esattamente realizzato deve essere perfettamente individuato in forma e dimensioni QUOTATURA Affinché un qualsiasi oggetto disegnato possa essere esattamente realizzato deve essere perfettamente individuato in forma e dimensioni Il disegno di un oggetto è quindi completo se descrive

Dettagli

DPI per la protezione da radiazione laser. Radiazione LASER

DPI per la protezione da radiazione laser. Radiazione LASER DPI per la protezione da radiazione laser Alessandra Tomaselli - Università di Pavia (alessandra.tomaselli@uipv.it) 1 Radiazione LASER Radiazione elettromagnetica coerente λ da 180 nm a 1 mm Trasporto

Dettagli

REGIONE TOSCANA REGIONE TOSCANA. Requisiti. Requisiti. Assistenza domiciliare erogata da operatori individuali Assistente familiare

REGIONE TOSCANA REGIONE TOSCANA. Requisiti. Requisiti. Assistenza domiciliare erogata da operatori individuali Assistente familiare REGIONE TOSCANA REGIONE TOSCANA Requisiti Requisiti Assistenza domiciliare erogata da operatori individuali Assistente familiare (sezione B.R.AF) Assistenza domiciliare erogata da operatori individuali

Dettagli

Compilazione on-line del Piano di Studio

Compilazione on-line del Piano di Studio Compilazione on-line del Piano di Studio 1 Indice 1. INTRODUZIONE E ACCESSO AL SISTEMA... 3 1.1. Accesso alla funzionalità... 3 2. COMPILAZIONE DEL PIANO DI STUDIO... 4 2.1. Struttura della procedura di

Dettagli

Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Laser in medicina 28/2/2004

Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Laser in medicina 28/2/2004 Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Laser in medicina 28/2/2004 Laser Sviluppo moderne tecniche di comunicazione fasci molto intensi di onde radio coerenti in bande di frequenza molto

Dettagli

Il trattamento del dolore del rachide lombare. Dradi Umberta

Il trattamento del dolore del rachide lombare. Dradi Umberta Il trattamento del dolore del rachide lombare Dradi Umberta San Marino 28 settembre 2013 Dolore Il dolore è un esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata ad un danno tessutale reale o potenziale

Dettagli