Guida all installazione dei cancelli motorizzati

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1 Guida all installazione dei cancelli motorizzati (prima parte) Pubblicato il: 22/05/2007 Aggiornato al: 22/05/2007 di Gianfranco Ceresini 1. Premessa Dal primo agosto del 2002 con la pubblicazione, da parte dell UNI delle versioni in lingua italiana delle norme europee EN ed EN (datate novembre 2000), ha preso il via un periodo di grandi cambiamenti nel settore delle automazioni per cancelli. le quali hanno quindi, da quella data, che era in vigore dal giugno Le due norme, che hanno preso ufficialmente il posto della vecchia norma italiana UNI 8612, trattano di Porte e cancelli industriali, commerciali e da autorimessa Sicurezza in uso di porte motorizzate ; in particolare la UNI EN si occupa dei requisiti relativi alla sicurezza d uso dei cancelli, mentre la UNI EN si occupa dei metodi di prova da applicare ai cancelli per dimostrarne la conformità ai requisiti richiesti dalla UNI EN Questa ultima EN può essere considerata come la vera e propria norma base per gli aspetti di sicurezza delle chiusure motorizzate, fissando requisiti di installazione che tengono conto di quanto richiesto dalle Direttive Europee, in particolare dalla Direttiva Macchine. A queste due norme, si è aggiunta a partire dal 1 maggio 2005 la norma UNI EN , norma tecnica di prodotto di un altra direttiva, la Direttiva Prodotti da Costruzione, i cui requisiti essenziali devono essere rispettati da tutti i cancelli, motorizzati e non. La norma EN è di supporto anche ai requisiti essenziali della Direttiva Macchine (DM) e della Direttiva Compatibilità Elettromagnetica (DCE). Per cui un cancello motorizzato che soddisfi le prescrizioni della norma EN permette una marcatura CE che attesti la rispondenza a tutte e tre le Direttive. Infatti la Direttiva Macchine, la Direttiva Prodotti da Costruzione e la Direttiva Compatibilità Elettromagnetica sono le tre direttive che un cancello automatizzato deve soddisfare, mentre altre due Direttive, Bassa Tensione e R&TTE, vanno applicate solo a componenti del cancello, rispettivamente le unità di motorizzazione (i cosiddetti drive) e i radiocomandi. Mentre invece le apparecchiature per la chiusura automatica dei cancelli e le serrature elettriche risultano escluse dal campo di applicazione della recente direttiva RAEE sui rifiuti elettrici (Dlgs 151/05). Le nuove norme UNI EN definiscono le caratteristiche tecniche ed operative che deve possedere il sistema automatizzato per prevenire eventuali rischi legati al suo utilizzo. 1

2 2. Direttiva Prodotti da Costruzione e Norma tecnica EN La conformità di un cancello automatizzato con la norma UNI EN conferisce la presunzione di conformità alla Direttiva Prodotti da Costruzione e quindi concede la possibilità della marcatura CE. I tipi di porte e cancelli inclusi ed esclusi dal campo di applicazione della norma EN sono indicati in tabella 1. Porte e cancelli a cui si applica la norma EN Tutte le porte, cancelli e barriere in ambienti industriali, commerciali e residenziali (sia ad azionamento manuale che motorizzato) che abbiano le seguenti caratteristiche: siano esterni o comunichino con l esterno; siano utilizzati principalmente per l accesso di merci, veicoli e persone; Porte e cancelli a cui non si applica la norma EN Chiuse e paratie; Porte di ascensori; Porte di veicoli; Porte blindate; Porte utilizzate principalmente per trattenere animali; Sipari teatrali in tessuto; Porte pedonali manuali a scorrimento orizzontale con ante di area minore di 6,25 m2; Porte motorizzate a scorrimento orizzontale con larghezza minore di 2,5 m e area minore di 6,25 m2, progettate principalmente per uso pedonale (trattate dal progetto di norma EN ); Porte girevoli di qualsiasi dimensione; Barriere ferroviarie; Barriere utilizzate esclusivamente per veicoli; Porte tagliafuoco ((trattate dal progetto di norma EN ) porte pedonali motorizzate usate in vie di fuga e uscite di emergenza (trattate dal progetto di norma EN ) Tabella 1 Porte e cancelli inclusi ed esclusi dal campo di applicazione della norma EN La Direttiva Prodotti da Costruzione, attraverso procedure, indicazioni e controlli si propone di far si che qualsiasi prodotto fabbricato allo scopo di essere permanentemente incorporato in edifici ed opere d ingegneria civile, possa essere immesso sul mercato solo se idoneo all impiego previsto. Questo, come già detto, a partire dal 1 maggio 2005 vale anche per il prodotto cancello o cancello motorizzato. Come ogni Direttiva che si rispetti, anche la DPC prevede il rispetto di una serie di requisiti essenziali per poter marcare CE il prodotto-cancello e quindi poterlo incorporare o installare in un edificio. 2

3 Figura 1 Esempio di cancello a cui applicare la norma UNI EN (inserito in un complesso residenziale e comunicante con l esterno) Figura 2 Esempio di portoni industriali che rientrano nel campo di applicazione della norma UNI EN

4 Figura 3 Anche le porte da garage e i cancelli rientrano nel campo di applicazione della norma UNI EN Figura 4 La norma UNI EN si applica anche alle serrande di sicurezza dei negozi Scartando il caso dei cancelli ad azionamento manuale che, pur rientrando all interno della Direttiva Prodotti da Costruzione, non rientrano nella nostra guida, rimangono i casi della motorizzazione di un cancello esistente e dell installazione di un cancello con unità di motorizzazione già integrata. Partiamo da questa ultima situazione per scomporla in altre due possibilità: il cancello con annesso automatismo può derivare da una produzione di serie, caratterizzata da una gamma standardizzata di 4

5 prodotti illustrata attraverso cataloghi, oppure essere un esemplare unico, non di serie, caratterizzato dal fatto di essere progettato e realizzato su uno specifico ordine del cliente (anche se non unico, comunque in un numero di esemplari inferiore a 10). Si tratta in genere di produzione industriale nel primo caso e di produzione artigianale nel secondo. 1.1 Produzione in serie di porte o cancelli motorizzati La procedura di valutazione di conformità alle Direttive (DPC, DM e DCE) e la conseguente apposizione della marcatura CE e rilascio della dichiarazione di conformità da parte del fabbricante del cancello motorizzato, passa attraverso due fasi: a) Prove di tipo iniziali da parte di un Organismo Notificato: si tratta di una serie di test svolti su campioni del prodotto ed atti a dimostrarne la conformità a determinate caratteristiche. Le prove di tipo iniziali previste per le porte motorizzate, da svolgere a carico dell Organismo notificato, sono le seguenti: Resistenza all acqua, Rilascio di sostanze pericolose, Resistenza al carico del vento, Resistenza termica (se richiesta), Permeabilità all aria, Apertura sicura (per porte a movimento verticale), Forze di manovra (per chiusure motorizzate), Durabilità (della resistenza all acqua, della resistenza termica e della permeabilità all aria). Non è necessario che le prove iniziali di tipo siano svolte presso l Organismo Notificato; è sufficiente che l Organismo verifichi la conformità e certifichi le prove. Sono previste anche altre due prove iniziali di tipo Resistenza meccanica e stabilità e Definizione della geometria dei componenti in vetro, ma la procedura di conformità prevede che esse siano a carico del produttore. In una porta nuova con motorizzazione integrata, i test appena visti, previsti dall appendice ZA della norma EN , sono quelli necessari per rispettare la Direttiva Prodotti da Costruzione e quindi apporre la corrispondente marcatura CE. Dal punto di vista formale, la marcatura in base a questo numero limitato di test è sufficiente anche per marcare CE la porta in base alla Direttiva Macchine, ma poiché le norme sulla marcatura CE relative alla Direttiva Macchine (EN ed EN 12445) sono più severe di quelle relative alla Direttiva Prodotti da Costruzione, se si vuole in concreto godere della presunzione di conformità anche in base alla Direttiva Macchine ed alla Direttiva EMC, occorre effettuare i test elencati al capitolo 2. b) Controllo di produzione in fabbrica da parte del produttore: è un controllo interno permanente sulla produzione, e va effettuato per garantire che tutti i prodotti che escono dalla fabbrica possiedano le stesse caratteristiche dei prodotti campione utilizzati per le prove di tipo iniziali. Deve quindi esserci una documentazione scritta delle procedure seguite affinché il sistema di produzione garantisca il soddisfacimento delle specificazioni tecniche richieste dalla norma armonizzata. Tutti i documenti devono essere conservati per almeno 10 anni. Nel caso particolare in cui l installazione abbia influenza sul funzionamento finale della porta, l installazione stessa deve far parte del controllo di produzione anche se viene effettuata da un organizzazione separata rispetto al produttore. A questo punto la porta motorizzata, esce dalla fabbrica con la marcatura CE e corredata di dichiarazione CE per l uso automatico. L installatore ha il compito di installare senza modifiche la porta motorizzata, seguendo le istruzioni di montaggio fornite dal produttore, le quali includeranno una guida passo-passo della sequenza di operazioni necessarie per realizzare un'installazione corretta. L installatore deve ridurre al massimo i rischi della porta motorizzata e deve segnalare con dei pittogrammi conformi i luoghi dove gli eventuali rischi minimi rimasti non possono essere eliminati. Se la protezione contro i rischi del cancello è stata effettuata attraverso il metodo della limitazione delle forze, l installatore deve realizzare i test di misura di sforzo con uno strumento certificato e con calibratura in data di validità. 5

6 Figura 5 - Sintesi del processo per giungere alla marcatura CE secondo la DPC per le porte motorizzate prodotte in serie A montaggio terminato, l installatore dovrà consegnare all'utente la seguente documentazione: Le istruzioni per l uso e la manutenzione, le quali dovranno almeno contenere: o chiare indicazioni sul metodo corretto di funzionamento della porta; o istruzioni che mettano in guardia dagli aspetti critici che potrebbero mettere in pericolo una persona non addestrata; o la specificazione del livello minimo di frequenza e del tipo di manutenzione (inclusi i controlli di sicurezza da effettuare) necessario per ottenere la vita attiva prevista della porta; o le avvertenza circa l'importanza della conservazione delle registrazioni degli interventi di manutenzione; o una guida che indichi una procedura per lo smantellamento sicuro della porta Il libretto di manutenzione e delle prove effettuate (tranne che per le porte di garage per uso residenziale). La Dichiarazione di conformità preparata dal fabbricante della porta motorizzata. La porta sarà marcata CE in accordo con la norma di prodotto EN

7 (Da notiziario FAAC) 1.2 Produzione non in serie di porte o cancelli motorizzati (esemplari unici) In questo caso la procedura di certificazione segue un iter pressoché identico, passando quindi attraverso le prove di tipo iniziali ed il controllo di produzione in fabbrica, con l unica agevolazione che le prove di tipo possono essere effettuate tutte dal produttore della porta motorizzata, senza bisogno di interventi da parte di Organismi esterni certificatori. Tutte le altre considerazioni fatte nel paragrafo precedente restano valide. 7

8 Figura 6 - Valutazione della conformità e marcatura CE in base alla Direttiva Prodotti da Costruzione 1.3 Motorizzazione di porte o cancelli già esistenti Questa è la situazione forse più comune alla quale si trova di fronte un installatore di apricancelli. Se si tratta della motorizzazione di porte manuali già in uso, o se la porta è il risultato di un assemblaggio sul posto di prodotti forniti da diversi produttori o fornitori, l'installatore diventa il produttore assumendosene onori e oneri. L installatore che motorizza un cancello manuale già esistente può comunque contare su alcune facilitazioni riguardo al processo di certificazione: innanzitutto la direttiva CPD non si applica (ovvero non si applica l appendice ZA della norma EN , anche se il resto della norma dovrebbe valere anche per le motorizzazioni a posteriori), ma vanno applicate le sole Direttive Macchine ed EMC, secondariamente la valutazione di conformità può essere basata su verifiche in situ, ovvero eseguite sul posto di installazione ed infine tali verifiche (effettuate allo scopo di dichiarare la conformità del cancello installato), si possono ridurre alle sole prove di resistenza meccanica, di sicurezza dell apertura per porte verticali e a tutte quelle previste per il funzionamento motorizzato. L installatore di automatismi su porte esistenti, invece delle prove di tipo iniziali, eseguirà quindi una valutazione di conformità sul luogo, ed invece del controllo di produzione in fabbrica eseguirà un controllo sull installazione per verificare di avere ottemperato ai requisiti della Direttiva Macchine. 8

9 (Da notiziario FAAC) 9

10 3. Analisi dei rischi del cancello Se la norma EN è il braccio operativo della Direttiva Prodotti da Costruzione, le norme EN ed EN ne costituiscono l equivalente per la Direttiva Macchine, supportate dalla norma EN che specifica come devono essere i dispositivi di sicurezza da installare unitamente al cancello. La filosofia di partenza consiste nel considerare come macchina, e come tale quindi trattarla, ogni porta, cancello o qualsiasi altra apertura che viene automatizzata. Infatti la norma UNI EN 12453, affronta inizialmente il problema dell analisi dei rischi associati al funzionamento della macchina, cioè in questo caso alla apertura/chiusura automatizzata. Infatti i movimenti di apertura e chiusura possono determinare situazioni pericolose per le persone o per i veicoli che transitano nelle vicinanze, situazioni che vanno analizzate al fine di eliminare il pericolo o ridurre al minimo le conseguenze. Situazioni pericolose per le porte motorizzate Nell articolo 4 della norma EN vengono elencati i possibili pericoli associati al funzionamento automatizzato della chiusura, e presi in considerazione sia utilizzi corretti che impropri della macchinacancello: a) Pericoli di schiacciamento, cesoiamento, uncinamento, taglio, incuneamento o convogliamento (ad esempio tra il bordo principale di chiusura e la sua battuta, in corrispondenza del lato cerniere, in corrispondenza del bordo inferiore del cancello, etc.). La zona di pericolo si intende estesa da 0 m a 2, 5 m di altezza. In particolare le situazioni di rischio possono essere le seguenti: tra i bordi di chiusura e i bordi opposti delle porte; (UNI EN 12453) 10

11 tra i bordi di chiusura dell anta ed un ostacolo (b) tra ante scorrevoli (UNI EN 12453) (UNI EN 12453) tra le ante e le parti fisse nelle vicinanze (d) 11

12 (UNI EN 12453) (Ballan) tra gli interstizi e le aperture dell'anta che cambiano le loro dimensioni durante il movimento dell'anta (UNI EN 12453) sulle parti dell'anta che sporgono; sulle parti mobili dell'unità di motorizzazione che sono in grado di provocare lesioni. b) Pericoli di impatto od urto fra una persona e la porta in movimento, se l unità di motorizzazione è sufficientemente potente 12

13 c) Pericoli di sollevamento di persone (nel caso di chiusure con movimento verticale). le porte che si aprono verso l alto non devono essere in grado di sollevare un adulto o un bambino in modo pericoloso, soprattutto se la porta si trova in un area pubblica Situazione da evitare e situazione corretta d) Pericoli legati all automazione (ad esempio rischi legati all alimentazione elettrica o idraulica/pneumatica): devono essere evitati tutti i rischi prodotti dalla sorgente di alimentazione. In particolare dovranno essere evitate le scosse elettriche, l incendio dovuto al surriscaldamento del motore elettrico, le esplosioni dovute alle sovrapressioni idrauliche o pneumatiche, i guasti nei dispositivi di sicurezza, gli avanzamenti della porta oltre la posizione di fine-corsa una volta fermata l unità di motorizzazione 13

14 Situazioni da evitare e situazione corretta e) Pericoli che si presentano durante la movimentazione manuale della porta a causa di un guasto dell alimentazione (ad esempio se c è un improvvisa ed imprevista rimessa in funzione o se lo sforzo manuale richiesto per movimentare la porta è troppo grande). 14

15 Situazioni da evitare e situazione corretta f) Pericoli di intrappolamento da black-out: Le persone non devono essere intrappolate dentro aree dove una porta motorizzata è l unica via di uscita, anche nel caso di un guasto nell'azionamento o di assenza dell alimentazione elettrica. (Situazione da evitare e situazione corretta Edsf) g) Pericoli di superamento dei limiti dell anta, che si traducono in possibili cadute o deragliamenti dell anta stessa dalla guida (Situazione da evitare e situazione corretta Edsf) h) Pericoli legati alla presenza di portoncini. Quando un portoncino per i passaggi pedonali è incorporato in una porta motorizzata, è necessario che il movimento della porta non sia possibile finché il portoncino non sia chiuso in sicurezza 15

16 (Situazione da evitare Edsf) i) Pericoli causati da un cattivo stato di funzionamento della porta. Un movimento non intenzionale dell anta può provocare pericoli quali uscite dalla guida e cadute verticali (Situazione da evitare e situazione corretta Edsf) Visto l elenco dei possibili pericoli che si possono presentare durante l uso di una porta motorizzata, ripercorriamolo dall inizio i vari casi per mettere in evidenza le misure di sicurezza da adottare per proteggere le persone soprattutto, ma anche merci e veicoli. a) Misure di sicurezza contro pericoli di schiacciamento, cesoiamento, uncinamento, taglio, incuneamento o convogliamento. La norma EN prevede sei differenti modalità di salvataggio da questi pericoli, da utilizzarsi singolarmente o anche in sovrapposizione fra loro: 1. Usare distanze di sicurezza dalle zone della porta motorizzata che possono mettere a rischio parti del corpo umano; 2. Installare dei ripari, tipo coperture, involucri e schermi che possano proteggere fino ad una altezza di 2,5 m e che possano essere rimossi solo con l ausilio di utensili 16

17 3. Arrotondare il più possibile le parti sporgenti di ante e superfici in modo da evitare i bordi taglienti e/o di limitare al massimo le parti sporgenti che possono causare pericolo alle persone 4. Utilizzare, per il movimento della porta, comandi senza autoritenuta in modo che l anta si arresti quando il dispositivo di comando manuale (es. pulsante) viene rilasciato. Se questa misura di sicurezza viene adottata rispettando tutte le seguenti disposizioni, allora da sola permette la protezione dai pericoli di schiacciamento, cesoiamento, etc. o L energia cinetica accumulata dall anta durante il movimento non deve far si di andare oltre ad una distanza di arresto di 50 mm (se il vano di apertura è 500 mm) o di 100 mm (se il vano di apertura è > 500 mm); o La persona, autorizzata, che comanda la porta deve vedere la porta stessa e non può utilizzare altri comandi se non quello manuale privo di autoritenuta; ad altre persone che non siano autorizzate, deve essere impedito il comando della porta; o o La velocità del bordo primario di chiusura non deve superare gli 0,5 m/s; Occorre prendere provvedimenti affinché non sia possibile l attivazione involontaria del comando manuale della porta. 5. Limitare le forze generate dall anta della porta quando incontra un ostacolo (vedi in proposito i limiti e le modalità di prova al capitolo 3). in questo caso occorre effettuare delle prove per verificare che queste forze non superino determinati limiti. La limitazione della forza di impatto è un metodo applicabile solo per salvaguardare i pericoli di schiacciamento e cesoiamento, ma non quelli di convogliamento. 6. Installare dispositivi di protezione sensibili alla pressione (es. bordi o pavimenti sensibili alla pressione) o elettrosensibili (es. infrarossi attivi o ultrasuoni con annesse funzioni di controllo/monitoraggio). Il circuito di comando di questi dispositivi che deve azionare l automazione, deve impedire il verificarsi di situazioni pericolose in presenza di un guasto singolo. b) Misure di sicurezza contro i pericoli di impatto od urto fra una persona e la porta in movimento. Le persone possono essere salvaguardate dall impatto o tramite l osservanza dei limiti sulla limitazione delle forze dinamiche sviluppate dall anta durante il contatto, oppure facendo in modo che in nessun caso una persona possa essere toccata dall anta in movimento. Esiste anche il problema, in qualche modo opposto, del possibile contatto tra veicoli e porta in cui però il danneggiato qui è la porta; alcune scelte installative possono limitare questo rischio (che non è comunque fondamentale) quali illuminare l area nella quale è installata la porta o utilizzare luci lampeggianti per avvertire del movimento della porta. c) Misure di sicurezza contro i pericoli di sollevamento di persone. Anche qui è possibile appoggiarsi alla limitazione della forza disponibile per il sollevamento, oppure si può installare un comando senza autoritenuta in combinazione con un commutatore a chiave, oppure ancora ci si potrebbe affidare ad un dispositivo di protezione che arresti il movimento della porta prima che la persona possa essere sollevata ad altezze pericolose d) Misure di sicurezza contro i pericoli legati all automazione (unità di motorizzazione e alimentazione). o o Unità di motorizzazione elettrica: deve rispondere alla norma CEI EN e deve avere un grado di protezione almeno IPX4 per le parti che possono essere esposte a condizioni ambientali esterne. Unità di motorizzazione idraulica e pneumatica: devono rispondere rispettivamente alle norme EN 982 ed EN 983 e devono essere in grado di resistere a tre volte la pressione di funzionamento. 17

18 o o Attivazione dell unità di motorizzazione: l unità di motorizzazione può essere azionata, manualmente e/o automaticamente, solo se i punti di pericolo della porta sono stati evitati o protetti. Disattivazione dell unità di motorizzazione: l unità di motorizzazione viene generalmente disattivata con un comando di arresto di categoria 0 (norma EN 418), ovvero un arresto non controllato che potrebbe portare ad un movimento pericoloso dell anta anche dopo l interruzione dell alimentazione. Se si ritiene tale rischio reale, per evitarlo, è necessario predisporre dei dispositivi, quali freni o simili, che arrestino il movimento dell anta dopo la disattivazione dell unità di motorizzazione. Al riguardo la norma UNI EN richiede il rispetto di una di queste due condizioni: o o Se lo spazio di apertura dell anta mobile è inferiore o uguale a 50 cm, il massimo movimento che essa può fare, dopo la disattivazione dell alimentazione, non deve superare i 5 cm. Se invece lo spazio di apertura è superiore a 50 cm, il massimo movimento concesso non deve superare i 10 cm. Oppure: L anta mobile deve essere dotata di un bordo di chiusura deformabile con una capacità di deformazione superiore alla distanza di arresto ed in grado di dar luogo ad una forza statica non superiore ai 150 N. Se l interruzione dell alimentazione avvenisse, o per un guasto o per mancanza della tensione di rete, durante il movimento dell anta, il successivo riavvio non deve dar luogo a situazioni pericolose. o Apparecchiatura elettrica: deve essere realizzata in conformità alla norma CEI EN (CEI 44-5). Per quanto riguarda l arresto di emergenza, esso viene sconsigliato a causa dei possibili inconvenienti che si possono avere in caso di possibili usi impropri che potrebbero impedire il normale funzionamento e disattivare tutte le sicurezze del cancello. Tuttavia in alcuni ambienti o situazioni potrebbe essere comunque richiesto: in questo caso occorre fare in modo che un eventuale uso dell arresto di emergenza non riduca la sicurezza del cancello. o Disconnessione dell alimentazione. Ogni porta o cancello motorizzati devono avere un dispositivo di disconnessione dall alimentazione. Questo dispositivo di sezionamento può essere anche un sistema presa-spina. e) Misure di sicurezza contro i pericoli che si presentano durante la movimentazione manuale della porta. Nel caso in cui una porta automatizzata possa funzionare anche in modalità manuale, esempio tipico del cancello da aprire in assenza dell alimentazione elettrica, bisogna prevedere delle misure di sicurezza per evitare incidenti durante l azionamento manuale: o Ci deve essere un interblocco tra il funzionamento motorizzato e quello manuale; o I dispositivi per l azionamento manuale (maniglie, sporgenze) non devono essere posti in punti tali per cui il loro utilizzo possa provocare schiacciamenti cella mano o del corpo dell operatore; o Il massimo sforzo fisico umano ammesso per muovere la porta in caso di guasto della motorizzazione è di 225 N nel caso di porte di autorimesse private e di 390 N nel caso di porte industriali o commerciali f) Misure di sicurezza contro i pericoli di intrappolamento da black-out: sono possibili due filosofie, o si installa una uscita alternativa od un portoncino che si aprano manualmente, oppure se si mantiene la porta motorizzata come unica via di uscita (es. autorimesse), deve essere possibile azionarla anche manualmente in caso di guasto dell unità di motorizzazione o appunto di black-out g) Misure di sicurezza contro i pericoli di superamento dei limiti dell anta, Ovviamente l anta di una qualsiasi porta motorizzata si deve arrestare nella sua posizione di fine corsa. La norma EN suggerisce quattro possibilità per ottenere un arresto sicuro: 18

19 o utilizzo di un classico fine corsa elettrico, unito all uso di respingenti meccanici che siano in grado di assorbire la somma energetica data dalla coppia del motore più l energia cinetica accumulata dall anta durante il movimento; o prevedere una lunghezza fissa della corsa meccanica dell anta (es. attraverso un motore lineare, soluzione poco praticata); o utilizzo di un classico fine corsa elettrico in combinazione con un fine corsa di emergenza che intervenga scollegando l alimentazione dell unità di motorizzazione, in caso di guasto del fine corsa principale; o utilizzo di un fine corsa elettronico con funzione di monitoraggio per avere una categoria di sicurezza 2 in base alla norma EN h) Pericoli legati alla presenza di portoncini installati nell anta di una porta motorizzata. Occorre un dispositivo di blocco (es. fine corsa con funzione di monitoraggio per avere una categoria di sicurezza 2 in base alla norma EN 954-1) che impedisca il movimento della porta motorizzata quando il portoncino non è completamente chiuso o arresti il motore della porta nel caso venisse aperto il portoncino. i) Pericoli causati da un cattivo stato di funzionamento della porta. Per evitare questi pericoli, di carattere meccanico, devono essere analizzati tutti gli aspetti meccanici della porta o del cancello (vedi il capitolo dedicato), in particolare la possibile caduta delle porte ad azionamento verticale in seguito alla combinazione rilascio manuale-guasto sospensioni 19

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